11 Dicembre 2011 - A N N O 5 | N . 5 NOTIZIE DI VARIA VATICANITÀ - FOGLIO INFORMALE PER I DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO GLI AUGURI DEL CARDINALE PRESIDENTE EMERITO N on sta bene parlare di sé. Ma forse non pochi dei lettori del Foglio All’Ombra del Cupolone vorrebbero sapere come se la passa (o spassa) il Presidente Emerito. E allora parlerò un po’ di me. Ricordate quando i due discepoli del Battista, Andrea e Giovanni, dopo la sua testimonianza, seguirono Gesù che passava, e gli chiesero: “Rabbi, dove abiti?”. Gesù allora rispose: “Venite e vedrete” (Gv 1, 38-39). Anch’io, a quanti di voi vorrebbero saperne di più, dico (si licet parva componere magnis, cioè con un paragone alquanto audace): “Venite e vedrete”. Potete vedere dove abito: all’ultimo piano dell’edifi cio del Collegio Etiopico. Venite, e da qui potrete ammirare uno splendido panorama su San Pietro, sul Palazzo del Governatorato, sui Giardini Vaticani, fi no ai Castelli Romani. E’ una vista meravigliosa! Mi affretto a correggere il paragone. Perché questa veduta, a cui vi invito cordialmente, non è paragonabile alla “vista” promessa da Gesù a chi lo segue. Perché la vista che promette Gesù è tutt’altra cosa: è la visione che i Profeti e i Re dell’Antico Testamento desideravano vedere e non videro (cf. Lc 10, 24); è la visione del Padre, perché chi vede Gesù, vede il Padre (cf. Gv 14, 9). La “vera” vista ci è data non dai nostri occhi terreni, ma dalla fede, che vede al di là dell’opacità dell’immagine terrena. Resta pur vero che di qui, dall’ultimo piano del Collegio Etiopico, posso godere di uno splendido panorama; ma non vedo più Voi, con il Vostro lavoro, con i nostri comuni problemi, con i Vostri volti amichevoli, talvolta sorridenti, talvolta più pensosi. E certo – non posso nasconderlo: mi mancate! Vi sono però sempre vicino. Di qui vedo (“controllo”!) quando gli uffi ci del Governatorato aprono e quando chiudono…; ma soprattutto vi sono vicino con il pensiero, la simpatia e la preghiera, nella certezza che, con la guida tanto competente quanto cordiale del nuovo Presidente, S.E. Mons. Giuseppe Bertello, e del nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, voi continuate a prestare un eccellente servizio al Santo Padre, in un’atmosfera serena ed operosa. (...) continua a pagina 4 11 dicembre 2011 Indice 3 L’ordinazione episcopale di Mons Giuseppe Sciacca 5 Festeggiati i superiori nel Cortile della Pigna 6 Il trentesimo presepe di Piazza San Pietro 7 Il Santo Padre in Treno 8 Lettera del Santo Padre a sua Em.za Card. Lajolo 9 Un ulivo secolare dalla Terra Santa ai Giardini Vaticani 10 Il rinnovato giardino del Chiostro di San Giovanni in Laterano 11 Un anno di francobolli vaticani 12 Festa del Corpo della Gendarmeria 13 80° Sessione dell’Assemblea Generale di Interpol 14 I Livin’ Gospel Singers 15 L’unificazione delle Necropoli di S. Rosa e dell’ Autoparco 16 Restauro della scultura bronzea “La Resurrezione” REDAZIONE: Dott.ssa arch. Barbara Cappellato (Uffi cio Progetti, DST) 17 Nuovi Amici in Vaticano 18 La Parola del Papa 20 Notizie liete e ... tristi IMPAGINAZIONE: Roberto Cortesini (UFN, Governatorato) STAMPA: Tipografi a Vaticana Notizie utili L’Ecc.mo Mons. Presidente riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 82505) L’Ecc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 83158) Si ricorda che il notiziario all’Ombra del Cupolone è accessibile anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/News/Bollettini. 2 . 11 dicembre 2011 L’ordinazione episcopale di Mons. Giuseppe Sciacca di Eugenio Hasler S Mons. Giuseppe Sciacca il nuovo Segretario Generale egno, testimone, strumento per l’edifi cazione della Chiesa. Questi, in sintesi, il profi lo e la missione del Vescovo, delineati dal Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, nell’omelia per l’ordinazione episcopale di S. E. Mons. Giuseppe Sciacca, nominato il 3 settembre scorso Vescovo titolare di Vittoriana e Segretario Generale del Governatorato, e con lui di S.E. Mons. Barthélemy Adoukonou, Segretario del Pontifi cio Consiglio della Cultura. Co-consacranti, con il Card. Bertone, sono stati S. Em. il Card. Gianfranco Ravasi e S. E. Mons. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato; concelebranti otto Em.mi Cardinali, settanta Vescovi – tra i quali molti quelli provenienti dalle Diocesi siciliane – e circa duecento sacerdoti. Alla celebrazione, svoltasi lo scorso 8 ottobre presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, hanno partecipato: ventitre Cardinali, tra cui il Card. Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, il Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, ed il Card. Paolo Romeo, Arcivescovo metropolita di Palermo; il Segretario particolare di Sua Santità, Mons. Georg Gänswein, i Direttori ed una foltissima rappresentanza dei Dipendenti delle diverse Direzioni ed Uffi ci Centrali del Governatorato, e i membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la S. Sede. Con i familiari, hanno fatto corona a Mons. Sciacca, in questo momento altamente signifi cativo della sua vita sacerdotale, la mamma Elluccia, la sorella Maria Carmela, il nuovo Vescovo di Acireale, Mons. Raspanti, autorità civili e religiose, esponenti politici, e numerosissimi amici (ca. 3.000) di “don Giuseppe”, provenienti da Aci Catena e da tante altre località della Sicilia, con quelli conosciuti durante i lunghi anni trascorsi a Roma. All’omelia, il Cardinale Segretario di Stato ha esortato i presenti ad «una carità collaborativa» verso i nuovi vescovi «chiamati ad esercitare gravose responsabilità nella Chiesa» ed «ora più che mai a trasmettere la luce della dottrina rivelata, per divino mandato e ministero». Dopo un accenno alla loro formazione nelle scienze giuridiche e teologiche, il Card. Bertone ha fatto riferimento al loro «fecondo ministero sacerdotale svolto dapprima nelle rispettive Diocesi di origine e poi al servizio della S. Sede», che li ha portati ad essere oggetto della fi ducia del S. Padre e, quindi, alla loro elevazione all’episcopato. Concludendo, ha invocato la materna protezione di Maria sui «nuovi Successori degli Apostoli», perché essi possano essere «annunciatori ardenti del Regno di Dio, generosi servitori della Chiesa, fedeli collaboratori del Vicario di Cristo», esercitando sempre quella «carità pastorale verso i fratelli» che «è un modo di realizzare l’evento salvifi co dell’Amore di Cristo» ed insieme «manifestazione concreta del suo Mistero, della sua Comunione, della sua Missione». Al termine della cerimonia liturgica, tutti i presenti sono stati invitati a festeggiare i nuovi Vescovi presso il Cortile della Pigna ai Musei Vaticani, in un clima di fraterna amicizia ed in una serata ancora piacevolmente estiva, allietata dalle note della Banda del Corpo della Gendarmeria Vaticana e da un raffi nato rinfresco, curato dalla Direzione dei Servizi Economici. 3 11 dicembre 2011 Giovanni di Pietro detto “lo Spagna”. Particolare della Natività e arrivo dei Magi. Pinacoteca Vaticana 4 (segue dalla prima pagina) Per il resto la mia vita non trascorre in un’oasi di “dolce far niente”, che sarebbe in realtà una gran noia. Non mi mancano impegni di Curia o pastorali, la corrispondenza e le visite. Mi aiuta nel nuovo lavoro d’uffi cio il Comm. Lino Fantinel, a tutti Voi ben noto, già segretario particolare alla Presidenza del Governatorato, ora in meritata pensione, il quale mi dedica quattro mattine della settimana; e mi assistono in casa, per le esigenze della vita quotidiana, due Suore vietnamite, Suor Teresa e Suor Maria, sempre sorridenti ed ospitali verso tutti. Nonostante i vari impegni, mi rimane un po’ di tempo per me, e mi serve per prendere in mano gli antichi libri di scuola e ripassare così alcune “nozioni di base”, alquanto impallidite con il passar degli anni. Non è – come si suol dire – un impegno di alta cultura, ma, oltre a rinfrescarmi le idee, mi fa anche sentire più giovane. E questo non è un brutto sentimento (soprattutto per chi non lo è più). Ecco dunque ciò che fa, come vive l’Emerito. Per vero, tutto questo discorso – che sono stato indotto a farvi per la richiesta di un editoriale, partita dai Superiori del Governatorato e trasmessami dalla gentilissima Arch. Barbara Cappellato, nuova Capo-redattrice di questo “Foglio di varia “‘Vaticanità’” – non è che un pretesto per dirvi che vi sono sempre vicino. E più che mai lo sono ora, che entriamo nel clima del tempo natalizio, tempo, per antonomasia, di amicizia. Il tempo di Natale è infatti un tempo di amicizia. Non v’è bisogno di dimostrarlo. Tutti lo sappiamo, lo sentiamo. Ma val la pena di ricordare la vera ragione per cui il tempo natalizio è tempo di amicizia. La ragione l’hanno cantata gli Angeli, con alta e dolcissima melodia, sulla capanna di Betlemme: “ Gloria a Dio e pace agli uomini che egli ama”. La Gloria di Dio, dice il grande Padre della Chiesa S. Ireneo di Lione, è l’uomo vivente. Proprio per portare la vita all’uomo, farlo vivere della vera vita, il Figlio di Dio si è fatto nostro fratello nell’umanità. Ha varcato l’infi nita distanza tra Dio e l’uomo, tra il Creatore infi nito ed eterno e l’uomo piccolo e mortale, e si è fatto nostro compagno, cammina con noi, ci parla amichevolmente, ci insegna – lui, la Sapienza del Padre, il Maestro! Con la vita e la parola ci indica come noi dobbiamo avvicinarci a Dio ed agli altri uomini, incominciando dai nostri familiari e dai nostri compagni di lavoro, per arrivare fi no agli ultimi, ai lontani, derelitti, soli: varcando la distanza materiale e spirituale che ci separa e tiene lontani dal nostro prossimo. E questa non è una grande distanza! Solo così noi possiamo diventare e dirci in verità fratelli fra di noi, fi gli del medesimo Padre, viventi della vera vita. Se la Gloria di Dio è l’uomo vivente, noi entriamo in quella Gloria, e la vediamo risplendere su di noi come sulla capanna di Betlemme, in quanto ci inseriamo nel disegno di vita dell’uomo, portato da Gesù, il Figlio di Dio e di Maria. Avvicinandoci anche noi agli altri in spirito di amicizia, diventiamo insieme costruttori di pace per gli uomini che Dio ama. Allora la Gloria di Dio illumina l’uomo, e si avvera il canto degli angeli: pace in terra! Questo dunque il mio augurio per il vostro Natale: sia la festa di una più vasta, più profonda, più vera amicizia, o anche di una ritrovata amicizia. Quale distanza posso abbreviare? Farò il primo passo. Buon Natale! S G Il Vostro Presidente Emerito S G S G S G 11 dicembre 2011 Festeggiati i superiori nel Cortile della Pigna di Eugenio Hasler U S.E. Mons. Giorgio Corbellini S. Em.za Card. Giovanni Lajolo S.E. Mons. Giuseppe Bertello S.E. Mons. Giuseppe Sciacca no splendido pomeriggio, tutt’altro che autunnale, quello del 30 settembre scorso, che – visto il cielo azzurro, il sole battente e la temperatura – sembrava più una giornata di inizio estate. La suggestiva cornice del Cortile della Pigna, presso i Musei Vaticani, ha ospitato il grande ricevimento offerto dal Cardinale Giovanni Lajolo, nel suo ultimo giorno di Presidenza, per presentare il suo successore, l’Arcivescovo Giuseppe Bertello, il nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, e prendere congedo da S.E. Mons. Giorgio Corbellini il quale, dopo quasi venti anni ad inizio settembre, ha terminato il suo servizio come Vice Segretario Generale. Numerosissimi gli ospiti: dagli Eminentissimi Signori Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Prelati di Curia, agli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede ed il Quirinale, dagli esponenti politici tra cui il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On.le Gianni Letta, la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Sindaco di Roma Giovanni Alemanno, alte autorità militari, Consiglieri dello Stato, Direttori e Capi Ufficio del Governatorato, nonché dipendenti della grande famiglia del Governa- torato e di altri Dicasteri dove i festeggiati hanno prestato il loro servizio. Anche l’Em.mo Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone non ha voluto mancare al saluto. Nel suo discorso il Cardinale Lajolo ha ricordato i suoi cinque anni di Presidenza ed ha poi tratteggiato i profili del nuovo Presidente e del nuovo Segretario Generale, senza tralasciare di ricordare la figura, quasi “storica” per il Governatorato, di S.E. Mons. Corbellini. Ha poi passato la parola all’Ecc. mo Mons. Bertello, il quale ha ringraziato per il suo servizio e la sua dedizione il Presidente uscente, augurandosi una buona collaborazione con tutte le realtà del Governatorato che presto intende conoscere personalmente. Ha rivolto il suo saluto e un riconoscente ringraziamento anche al Segretario Generale uscente, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò. L’evento, allietato dalla Banda della Gendarmeria e curato fin nei minimi dettagli dalla Direzione dei Musei e da quella dei Servizi Economici, è terminato – quando il sole era ormai calato ed il Cortile della Pigna aveva assunto un aspetto ancor più spettacolare – con un grande e ricco buffet al quale tutti i convenuti hanno partecipato. 5 11 dicembre 2011 Il trentesimo presepe di Piazza San Pietro di Barbara Bellano Totus tuus ego sum, Maria, et omnia mea tua sunt. L a trentesima rappresentazione della Natività è dedicata a Maria, la madre di Gesù. L’ispirazione viene anche dalla recente Beatifi cazione di Papa Giovanni Paolo II, profondamente devoto alla Madonna. Lo stemma di Papa Giovanni Paolo II, infatti, vuol essere un omaggio al mistero centrale del cristianesimo: la redenzione. Raffi gura una croce con una grande M maiuscola, che ricorda la presenza della Madonna sotto la Croce. La devozione del Pontefi ce a Maria si manifesta anche nel motto del già Cardinale Woity ła: TOTUS TUUS. L’intera scenografi a del Presepe si ispira ad un genere iconografi co tradizionale. Inserita nei luoghi in cui storicamente si è svolto il sacro evento, la scena principale è defi nita da elementi che riproducono le architetture ed i luoghi tipici del paesaggio palestinese e spaccati di vita quotidiana. A sinistra della Natività sono ricostruiti un tempio e 6 alcune abitazioni. In una di queste la disposizione e la scelta delle statue rimandano al lieto annuncio della nascita a Maria da parte dell’angelo Gabriele: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine (...). La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». (...) «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un fi glio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fi ne». (Lc.1-26,38) A destra della Natività è riprodotto un fabbricato utilizzato da una famiglia: in primo piano emergono due figure femminili a ricordo dell’incontro di Maria con Elisabetta: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? (...) Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.(Lc.1-41,45) La parola Natale ha una doppia valenza; la parola natalis, infatti, non solo signifi ca “relativo alla nascita” ma, nell’interpretazione cristiana, il dies natalis è inteso anche come il giorno in cui si muore nascendo però alla vera vita. Il Cardinale Martini scriveva: “Il Natale guarda alla Pasqua e il presepio contiene allusioni alla morte e risurrezione di Gesù. Esse erano presenti nella rifl essione dei Padri. Così, ad esempio, il tema del legno della croce veniva ricordato dalla culla di legno in cui giace Gesù. Le pecore offerte dai pastori ricordano l’ agnello immolato. Anche la Madre che si curva sul Figlio ci richiama alla pietà di Maria che tiene tra le braccia il Figlio morto”. 11 dicembre 2011 L’edifi cio sacro riprodotto nella scenografi a vuole ricordare l’episodio della presentazione di Gesù al Tempio in occasione della quale Simeone prevede il dolore di Maria per la morte del Figlio: “ Simeone li benedisse e rivolto a Maria disse: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione; e anche a te una spada trafi ggerà l’anima perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. (Lc. 2 – 34,35)”. “Pure quel bambino di Betlemme è nato per morire”, ci racconta Claudio Magris. “ Morirà anzi presto e fra angoscia e tormento, che la resurrezione non cancella in alcun facile lieto fi ne. Gesù ha scelto la morte perché, pur amando la vita, sapeva che essa non è il bene supremo e che talora si può essere chiamati a perderla per amore degli altri. Ama il prossimo tuo come te stesso, sta scritto.” La rappresentazione è stata completata con i tradizionali personaggi provenienti dal Presepio allestito nel 1842 da San Vincenzo Pal- lotti nella Basilica di Sant’Andrea della Valle. Alla destra del Presepe svetta l’albero di Natale, dono della Repubblica dell’Ucraina. Si tratta in particolare di un abete rosso (Picea abies, L. Karsten), proveniente dalla regione della Zakarpattia, alto circa 30 metri. Come ogni anno, i Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano hanno curato il progetto e la realizzazione del Presepio e l’allestimento dell’Albero di Natale. Il Santo Padre in Treno di Antonio Perfetti N ella giornata del 27 ottobre u.s, il Santo Padre ha presieduto ad Assisi l’incontro di preghiera per la pace e la giustizia nel mondo con la partecipazione dei Rappresentanti delle Chiese e Comunioni cristiane e delle altre religioni. Il Santo Padre ha raggiunto la cittadina umbra a bordo di un treno Frecciarossa delle Ferrovie dello Stato composto da 7 vagoni con 430 posti a sedere e lungo 187 metri, partito alle ore 8,00 dalla Stazione Vaticana. Sul convoglio avevano inoltre preso posto, oltre ai Membri delle varie Delegazioni, l’ Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, Sua Ecc.za Mons. Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, Sua Ecc.za Mons. Dominique Mambertì, Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Ecc.za Mons. James Harvey, Prefetto della Casa Pontifi cia, Sua Ecc.za Mons. Paolo De Nicolò, Reggente della Prefettura della Casa Pontifi cia, Padre Leonardo Sapienza, Addetto al Protocollo della Prefettura della Casa Pontifi cia, Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il Prof. Patrizio Polisca, Direttore dei Servizi di Sanità ed Igiene, il Prof. Giovanni Maria Vian, Direttore de L’ Osservatore Romano, il Dott. Domenico Giani, Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile e l’Aiutante di Camera. Il Santo Padre, prima di salire sul treno per la partenza per Assisi, è stato accolto alla Stazione Vaticana da Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, da Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario Generale del Governatorato, da Mons. Peter Bryan Wells, Assessore della Segreteria di Stato, da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati ed inoltre dall’On. Altero Mattioli, Ministro dei Trasporti, dall’Ing. Mauro Moretti, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e dal Prof. Lamberto Cardìa, Presidente delle Ferrovie dello Stato. A dare simbolicamente il via al convoglio è stato il Dr. Giovanni Amici, Direttore dei Servizi Generali e Funzionario preposto all’esercizio della Ferrovia. Il Santo Padre, ha fatto ritorno in Vaticano alle ore 20,00 a bordo dello stesso treno. Il Santo Padre all’interno del treno Frecciarossa 7 11 dicembre 2011 Lettera del Santo Padre Benedetto XVI a sua eminenza il Cardinale Lajolo Al Venerato e Caro Fratello il Signor Cardinale GIOVANNI LAJOLO Nel momento in cui Vostra Eminenza lascia l’uffi cio di Presidente della Pontifi cia Commissione dello Stato della Città del Vaticano e di Presidente del Governatorato del medesimo Stato, desidero esprimerLe viva gratitudine per l’amore e la dedizione che Ella ha posto nell’adempimento di tali incarichi, preceduti da un lungo e fedele servizio alla Santa Sede. Ricordando il Suo intenso e fecondo impegno ecclesiale, mi è particolarmente caro ringraziare insieme con Lei il Signore per il bene compiuto presso diverse Rappresentanze Pontifi cie, come pure presso l’allora Consiglio per gli Affari Pubblici della Santa Sede, dove ha potuto mettere a frutto le Sue qualità umane e sacerdotali e la Sua preparazione nel diritto concordatario. Per le Sue riconosciute capacità intellettuali, unite ad una innata sensibilità culturale e pastorale, fu promosso dal mio Venerato Predecessore Arcivescovo titolare di Cesariana e Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e, in seguito, fu nominato Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania. Richiamato a Roma come Segretario per i Rapporti con gli Stati, mi sono poi voluto avvalere della Sua apprezzata attività ai vertici dello Stato della Città del Vaticano, per rendere sempre più agevole e fruttuoso il Ministero del Successore di Pietro. La consapevolezza di aver generosamente dedicato ogni energia nei campi a Lei affi dati, specialmente in ambito giuridico ed amministrativo, nonché la collaborazione che Ella, Signor Cardinale, continuerà ad offrire come membro del Collegio Cardinalizio e nel lavoro dei Dicasteri della Curia Romana, riempiano il Suo animo di gioia e serenità, come colmano il mio di compiacimento nel poter ancora usufruire della Sua esperienza. Mi è caro, pertanto, rivolgerLe ora, Signor Cardinale, l’augurio di ogni bene e prosperità in Cristo Gesù, invocando ogni desiderata grazia sul Suo ministero, che auspico ancora lungo e fecondo. Nell’affi dare la Sua Persona alla celeste protezione della Beata Vergine Maria, che in questo mese di ottobre veneriamo col bel titolo di Regina del Rosario, di cuore Le imparto, in auspicio di abbondanti ricompense divine ed in pegno della mia fraterna vicinanza, una speciale Benedizione Apostolica, che volentieri estendo alle persone che Le sono vicine e care. Dal Vaticano, 1° ottobre 2011. 8 11 dicembre 2011 Un ulivo secolare dalla Terra Santa ai Giardini Vaticani N ella prima mattinata dello scorso 26 ottobre, la copiosa pioggia - annunciata ed effettivamente caduta su Roma ha per qualche istante cessato, per permettere la cerimonia di messa a dimora e benedizione di una pianta di olivo secolare (ca. 400 anni di età) donata al Santo Padre dal Primo Ministro dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu, e collocata nei pressi del Viale degli Ulivi nei giardini vaticani. Il desiderio di tale donazione era venuta spontanea al Primo Ministro israeliano durante il suo ultimo viaggio a Roma, il 13 giugno scorso, in occasione del quale gli era stata offerta oltre che una visita ai Musei Vaticani, anche ai giardini vaticani, dove casualmente aveva incontrato l’allora Segretario Generale, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò. Presenti alla cerimonia l’Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario Generale, l’Ecc.mo Sig. Mordechay Lewy, Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, con una delegazione dell’Ambasciata ed alcuni membri della comunità ebraica di Roma, l’On. Efraim Stenzler, Presidente Mondiale del Jewish National Fund che – tra l’altro – ha curato tutti gli aspetti logistici del lungo “viaggio” della pianta dalla Terra Santa al Vaticano, il Responsabile del Servizio Giardini, Sig. Luciano Cecchetti. Da parte della Segreteria di Stato di Sua Santità erano presenti gli Ecc.mi Monsignori Wells e Nwachuckwu. Dopo il discorso di benvenuto agli ospiti e di ringraziamento per il dono pronunciato dall’Ecc.mo Mons. Sciacca, hanno preso la parola l’Ambasciatore Lewy, e l’On.le Stenzler. È stato sottolineato il signifi cato della pace che riveste l’olivo e la felice coincidenza della cerimonia, svoltasi proprio alla vigilia dell’incontro interreligioso per la pace di Assisi del 27 L’On. Rafael Sasson, Presidente di KKL Italia, ha quindi recitato in ebraico la preghiera per la piantagione degli alberi, cui è seguita la benedizione da parte dell’Em.mo Card. Lajolo. E.H. 9 11 dicembre 2011 Il “rinnovato” giardino del chiostro di san giovanni in laterano (su progetto della dott.ssa Anna Bruno e di Luciano Cecchetti, responsabile dei Giardini Vaticani) di Anna Bruno I l più grande e uno dei più bei chiostri medievali di Roma, quello della basilica di S. Giovanni in Laterano, capolavoro dei Vassalletto che lo realizzarono fra il 1215 e 1231, sotto i papi Onorio III e Innocenzo IV. Un hortus conclusus in attesa del nostro passare, e fermarci, e guardare. Ma il nostro guardare, oggi fugace o troppo mentale, diffi cilmente coinvolge l’anima fi no al suo completo abbandono al Divino. Eppure, in antitesi al coevo hortus deliciarum del Roman de la Rose, di cultura cortese e deputato ai piaceri mondani, l’hortus conclusus nasce come luogo immagine di quello recitato dal Cantico dei Cantici “giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata”, divenendo simbolo 10 della Chiesa: un luogo intimo e raccolto, dove esperire il mistero divino e dove l’unico tempo possibile prende il nome di eternità. Un claustrum porticato e ispirato ai peristili delle antiche dimore romane, luogo del trapasso: quello pratico, da un ambiente all’altro del complesso monastico; quello simbolico, dall’ombra del monastero alla penombra del portico, fi no alla defi nitiva luce del suo giardino, punto di incontro tra terra e cielo. Nel portico la luce fi ltra e lotta contro l’ombra. Dal portico inizia l’osservazione, che pian piano trascende la contemplazione per chi è entrato per partecipare. E a chi partecipa non sfugge nulla. L’occhio penetra l’essenza e i simboli si svelano come un fi ore che, aprendosi, offre incondiziona- tamente i suoi petali all’occhio scrutatore del sole che, con i suoi raggi, vi si immerge, per infondergli energia. La forma quadrangolare del chiostro evoca i 4 angoli dell’universo, così come le 3 soglie che immettono al giardino, si fanno accesso sacro per quanti sentono la nostalgia della Conoscenza, precedente alla caduta. La scelta è tra varcarne una e proseguire nell’ascesi, o restare nell’ombra. E se si decide di varcare la soglia, di simboli profonde tutto il giardino all’interno, oggi riproposto in un progetto realizzato dalla sottoscritta e dal responsabile dei Giardini Vaticani, Luciano Cecchetti. Una volta smantellato il preesistente giardino, la ditta dell’arch. Zappa ha avuto il compito di ripristinare gli ori- Veduta del giardino del Chiostro di San Giovanni in Laterano 11 dicembre 2011 ginari 4 parterres, suddivisi da due percorsi ortogonali, nel cui punto d’incontro, punto focale del giardino, omphalos o ombellico della terra, è l’antico pozzo di epoca romana, fonte di sapienza, simbolo del Cristo, da cui si dipartono i 4 fi umi di biblica memoria. E i parterres, sono stati poi lasciati nelle mani dei giardinieri vaticani, guidati dal loro responsabile. Solo alcune tra quelle menzionate nel Cantico dei Cantici sono state utilizzate. E la scelta e la disposizione sono state comandate dal sottostante edifi cio di epoca romana: quelle con apparato radicale più corto e conseguente massa vegetale più modesta. I tre angoli esterni di ognuno dei 4 parterres, sono stati ricamati di fi ori ed erbacee perenni, come la rosa, simbolo della Vergine, ma anche del sangue divino; il lilium, simbolo di purezza e povertà; le viole simbolo della modestia e dell’umiltà; il dianthus L., il cui nome greco signifi ca fi ore di Dio; la salvia offi cinalis a cui era attribuito il potere di resuscitare i morti e di comunicare con l’aldilà; il thymus vulgaris, portato dai crociati come simbolo di forza e di coraggio; il trifolium pratense, simbolo di trinità, a far da morbido tappeto verde ad uno solo dei parterres. E a rallegrare l’insieme ci pensano i colori aggiunti delle viole del pensiero, simbolo di rifl essione e di ricordo. Al centro poi di ogni parterre alberi sempreverdi, a simboleggiare l’incorruttibilità nell’eternità, come il cupressus, piantato vicino alle tombe cristiane come segno della speranza nell’aldilà; e poi alberi da frutto come l’olea europea L., simbolo della misericordia e della pace; l’Amygdalus communis L., il cui frutto, la mandorla, nella sua sfera mistica, nell’iconografi a medievale avvolge le fi gure di Gesù Bambino e di Maria, come immagine della luce di Cristo e dell’unione tra la sfera terrestre e quella celeste; il punica granatum L., che in mano a Gesù Bambino, era simbolo di resurrezione; in mano alla Madonna, alludeva alla castità. Una libera broderie, all’interno di rigorose geometrie, di intensi colori, profumi e sapori, volti a richiamare antiche armonie paradisiache e regole cosmiche, in un continuo nascondersi e cercarsi, celarsi e svelarsi tra creatura e Creatore, ammantati da un dolce e infi nito senso di intimità e isolamento!... Il progetto è stato approvato l’11 maggio 2011, dai Servizi Tecnici, con il beneplacito di S. Ecc. Rev. Carlo Maria Viganò, allora Segretario Generale del Governatorato. UN ANNO DI FRANCOBOLLI VATICANI di Anna Cicerchia D al 6 dicembre 2011 è disponibile presso l’Uffi cio Filatelico e Numisamtico del Governatorato la XXVIII edizione del volume Vaticano, dedicata alle emissioni fi lateliche del 2011. Il volume Vaticano nasce nel 1983 con l’intento di raccogliere ogni anno tutte le serie di francobolli, interi postali, libretti fi latelici, minifogli, nonché le riproduzioni degli annulli postali e le notizie sulla produzione numismatica. Tutto questo materiale è ordinato all’interno del volume ed è valorizzato da immagini e descrizioni delle singole emissioni, con particolare riferimento al momento storico da cui prendono origine o all’evento o ricorrenza a cui sono ispirate. Per ogni serie fi latelica sono riportati anche i dettagli tecnici che ne descrivono la tiratura oltre che gli autori, la stamperia e il tipo di stampa utilizzata. I testi sono tradotti in tre lingue oltre all’italiano per rendere il prodotto accessibile anche ai collezionisti inglesi, francesi e tedeschi. Con il trascorrere degli anni, l’edizione di questo volume è stata arricchita da una particolare attenzione da un punto di vista artistico e creativo oltre che grafi co, servendosi anche delle nuove tecniche digitali di impaginazione e di rielaborazione delle illustrazioni, con l’intenzione di incontrare non solo i gusti del collezionista ma anche le aspettative di un appassionato di arte, storia e cultura Vaticana e non solo. 11 11 dicembre 2011 Festa del Corpo della Gendarmeria di Antonio Perfetti Q uest’anno la Festa del Corpo della Gendarmeria, in onore del Patrono San Michele Arcangelo, che si è svolta nel pomeriggio di giovedì del 29 settembre u.s. nel Piazzale del Governatorato, si è articolata in tre momenti particolarmente suggestivi quali la consegna della Bandiera di Fortezza di Porta Pia donata alla Santa Sede dal Principe Sforza Ruspoli e la presenza, per la prima volta, della bandiera della Guardia Svizzera Pontifi cia e di un drappello del Reggimento dei Lancieri di Montebello, in rappresentanza delle Forze Armate Italiane, in concomitanza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La cerimonia è iniziata con la sfi lata degli automezzi in dotazione al Corpo della Gendarmeria ed al Corpo dei Vigili del Fuoco seguiti dalla parata dei vari reparti dei due Corpi e come, già detto, per la prima volta di una rappresentanza delle Forze Armate Italiani con i Lancieri di Montebello, preceduti dalla Banda del Corpo della Gendarmeria, quindi hanno fatto ingresso la bandiera dello Stato della Città del Vaticano e quella del Corpo della Guardia Svizzera Pontifi cia. In questo contesto è avvenuta la consegna da parte del Principe Sforza Ruspoli al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, della Bandiera dello Stato Pontifi cio che “ritorna a casa” dopo la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870. La bandiera, fi nora custodita dalla famiglia Sforza Ruspoli, verrà collocata nel Museo Storico del Vaticano. Il Dr. Domenico Giani, Direttore del Corpo della Gendarmeria, ha poi rivolto ai presenti un discorso nel quale ha tracciato minuziosamente le attività svolte dal Corpo nel corso dell’anno. Di seguito il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato, ringraziando i “Gendarmi” per il quotidiano lavoro svolto, ha presentato Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Bertello che dal 1° ottobre lo sostituirà alla Presidenza del Governatorato ed a quella della Pontifi cia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca che dal 3 settembre u.s. ricopre la carica di Segretario Generale del Governatorato. Infine, Sua Ecc.za Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura di un messaggio augurale del Santo Padre. Alla cerimonia erano presenti gli Em.mi Sigg. Cardinali Brandmuller, Canizares Llovera, 12 Comastri, De Giorgi, Farina, Martinez Somalo, Ouellet, Saraiva Martins, Arcivescovi e Vescovi, Mons. Georg Ganswein, Segretario Particolare del Santo Padre, Reverendissimi Monsignori della Segreteria di Stato e della Curia tra cui i Monsignori Wells, Balestrero, Nwachukwu, il Colonnello Anrig, Comandante della Guardia Svizzera Pontifi cia, il Prof. Profi ti, Presidente dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù”, il Prof. Catananti, Direttore del Policlinico “Gemelli”, Direttori e Funzionari del Governatorato e della Santa Sede. Erano presenti numerosi esponenti del Governo Italiano, tra i quali i Ministri Frattini e Prestigiacomo, i Sottosegretari Letta e Crosetto, gli Onorevoli Casini, Alfano, Cesa, Rutelli, Fioroni, Garavaglia, Cecchini, Mosella e Lunardi ed inoltre Membri del Corpo Diplomatico tra cui l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, S.E. Greco, il Sindaco di Roma On. Alemanno, il Dr. Pecoraro, Prefetto di Roma, il La consegna della bandiera dello Stato Pontificio al Card. Tarcisio Bertone 11 dicembre 2011 Dr. Salvatore Festa, Prefetto di Collegamento per i Servizi di Sicurezza presso il Vaticano, il Dr. Raffaele Aiello, Dirigente Generale dell’ Ispettorato di P.S. “Vaticano”, il Generale Michele Franzè, Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Rolando Mosca Moschini, Consigliere per gli Affari Militari e del Consiglio Supremo di Difesa del Presidente della Repubblica, il Generale Domenico Rossi, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, il Dr. Franco Ionta, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Giorgio Piccirillo, Direttore dell’ A.S.I., il Generale di Squadra Aerea Martinelli, Comandante del VII° Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il Generale Gentili, Comandante Interregionale della Guardia di Finanza per l’Italia Centro-Settentrionale, il Dr. Juan Cotino, Presidente della Corte Valenziana Al termine della cerimonia, agli Ospiti è stata offerta una cena sulla splendida terrazza della “Pinacoteca” dei Musei Vaticani, terminata con uno spettacolare gioco di fuochi d’artifi cio. In precedenza, nella prima mattinata, nella Chiesa di San Pellegrino, gli appartenenti al Corpo della Gendarmeria, avevano assistito alla Santa Messa celebrata dal Cappellano Padre Joele Schiavella mentre gli Ex Gendarmi hanno potuto assistere al Sacro Rito nella tarda mattinata nella Chiesa della Madonna della Fiducia, al Palazzo del Governatorato, celebrata dal Cardinale Giovanni Lajolo. 80A Sessione dell’Assemblea Generale di Interpol di Fabio Vagnoni S i è tenuta ad Hanoi, nella Repubblica Socialista del Vietnam, l’80ª Assemblea Generale di INTERPOL avente come oggetto “Collegare le Polizie per un mondo più sicuro”. In rappresentanza della Santa Sede era presente la Delegazione della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile – Corpo della Gendarmeria, guidata dal Direttore, Dott. Domenico Giani. Nel corso del simposio sono state esaminate le contingenze attuali e come queste spingano ad essere “collegati”, una peculiare attività di comunicazione che oggi si estrinseca in maniera preponderante nel web. Strumento dalle imponenti capacità, internet si rivela anche, e purtroppo sempre più spesso, una trappola per incauti oppure un settore vulnerabile dalla pirateria informatica. I reati che possono essere commessi attraverso la rete sono innumerevoli per questo, il fulcro della conferenza, era il cyber crime ovvero crimine informatico, un settore che data la grande diffusione e la sua altrettanto grande evanescenza necessità più che mai di essere affrontato in maniera sinergica. È stata sottolineata, in diverse occasioni, l’importanza del ricorso alle nuove tecnologie ed all’utilizzo di sistemi sempre aggiornati per poter contrastare i fenomeni del terrorismo e della criminalità organizzata entrambi in costante evoluzione. Ovviamente, come di consueto, sono stati toccati un po’ tutti i principali aspetti della criminalità inquadrando la trattazione nelle specifi cità da approfondire, le nuove modalità con le quali vengono perpetrati taluni crimini e le nuove metodologie per farvi fronte. Quest’anno sono anche stati accolti tre nuovi membri: Curaçao, Sint Maarten (Saint Martin) e Sudan del Sud. La Conferenza si è conclusa con il simbolico scambio della bandiera dell’INTERPOL tra il rappresentante del Vietnam e quello dell’Italia, nazione che ospiterà la prossima Assemblea Generale a Roma nel 2012. Dott. Raoul Bonarelli, Dott. Domenico Giani, Costanzo Alessandrini 13 11 dicembre 2011 I Livin’ Gospel Singers in Concerto al Governatorato ’ L S. Em.za Card. Giovanni Lajolo e i membri del coro “Livin’ Gospel Singers” 14 Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, ha accolto, nel pomeriggio dello scorso 19 novembre, gli ospiti convenuti per il concerto dei Livin’ Gospel Singers, nella Chiesa di Maria Madre della Famiglia, presso il palazzo del Governatorato. Presenti gli Em.mi Cardinali Coppa, Martino, Monterisi, il Rev.do Mons. Kasteel, il Direttore dei Servizi Economici, Dott. Sabatino Napolitano, numerosi membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Assistenti spirituali delle Ambasciate e tantissimi invitati che hanno affollato la chiesa, occupata in tutti i suoi posti a sedere, tanto da lasciare in piedi alcuni invitati. Nel suo indirizzo di benvenuto, il Card. Lajolo ha riferito anche il saluto dell’Arcivescovo Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, partito nella mattinata dello stesso giorno, per il Benin al seguito del Santo Padre, in occasione della fi rma e della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. In Benin Mons. Bertello è stato Nunzio Apostolico dal 1987 al 1991, e per questo motivo invitato dal Papa ad accompagnarlo in questo viaggio apostolico. Prima di lasciare spazio ai tanti brani eseguiti con passione ed allegria dai giovani coristi, il Porporato ha ricordato l’origine della musica Gospel, manifestazione della fede profonda e della spiritualità degli schiavi afro-americani. Mariangela Topa, direttrice e anche solista in vari brani eseguiti, ed i ragazzi del Coro - nato come Lumsa Gospel Singers nel 1997 e fondato come Livin’Gospel Singers quest’anno - hanno entusiasmato e coinvolto con i loro ritmi ed il loro movimenti tutti i presenti. Il Coro, costituitosi con fi nalità socio-culturali oltre che per impegno di natura religiosa, di anno in anno si prefi gge un’opera di benefi cenza da sostenere e devolve ad essa tutti i proventi dei suoi concerti. Al termine, dopo un bis fortemente richiesto dai presenti, è stato donato un CD contenente i brani del Coro al Card. Lajolo, il quale ha ringraziato e ricambiato con un dono ad ogni corista. Il pomeriggio si è concluso con una foto di gruppo sotto l’immagine di Maria Madre della Famiglia, opera di Francesco Melanzio, venerata nella nostra chiesa del Governatorato. E.H. 11 dicembre 2011 L’unificazione delle Necropoli di S. Rosa e dell’autoparco di Marco Bargellini N ello scorso mese di ottobre sono stati ultimati i lavori per l’unifi cazione delle due aree sepolcrali dette dell’ ”Autoparco” e di “Santa Rosa”. Entrambe fanno parte di un unico complesso cimiteriale romano, che si sviluppò nell’arco di circa tre secoli, dalla metà del I al III secolo dopo Cristo, lungo le pendici del Monte Vaticano digradanti verso la via Triumphalis. I primi rinvenimenti avvennero in concomitanza dei lavori che interessarono negli anni 1956-1958 l’area dell’Autoparco e recentemente la zona racchiusa tra il Bastione di Michelangelo e le Mura Laparelliane, in occasione della costruzione del complesso edilizio di S. Rosa nel biennio 2002-2004. Circa cinque anni dopo, grazie al patrocinio economico dei Patrons of the Arts, la Direzione dei Musei Vaticani chiese alla Direzione dei Servizi Tecnici lo studio di un progetto che permettesse l’accorpamento delle due aree, separate di soli sei metri, in un unico sepolcreto migliorando l’accesso e la fruibilità turistica del particolare sito archeologico. Il collegamento è stato realizzato con lo svuotamento del volume di terra, di circa 600 metri cubi, confi nato tra la parte interrata del fabbricato dell’Autoparco e le paratie di pali, già costruite per il parcheggio interrato di S. Rosa. I lavori, iniziati il 4 gennaio 2010, previo lo spostamento di importanti sottoservizi insistenti nell’area di scavo, hanno previsto in primis la costruzione di opere geotecniche come due palifi cate di pali di diametro 1000 m per il sostegno del terreno incombente sullo sbancamento. Successivamente, sotto l’attenta guida dei responsabili di settore dei Musei Vaticani, è stato realizzato lo scavo archeologico. Dapprima con mezzi meccanici e poi a mano, è stata raggiunta la quota di calpestio del collegamento, previsto dal progetto. In questa fase è stata eseguita la diffi coltosa demolizione di sette grandi pali, in calcestruzzo armato, della paratia del garage interrato, i quali, dato lo sbancamento a tergo, non assolvevano più alla loro iniziale funzione statica e rappresentavano ormai un ostacolo al collegamento visivo e funzionale delle due aree archeologiche. La fase successiva è stata quella della ricostruzione della sede stradale eseguita con il posizionamento di grandi lastre di solaio precompresso, di tipo alveolare, messe in opera con l’ausilio di una speciale gru stante la loro notevole lunghezza, di circa 16 metri, e la ristrettezza dell’area di cantiere. La terza e ultima fase è stata quella dedicata alle opere di completamento interne per la musealizzazione, delle quali, la più importante, è rappresentata dalla costruzione di un percorso pedonale in ferro, sospeso sulle preesistenze archeologiche, che, collegandosi con quello esistente, ha consentito un suggestivo cammino all’interno di un’area, di così particolare valenza storico – archeologica. 15 11 dicembre 2011 Restauro conservativo della scultura bronzea “La Resurrezione” nell’Aula Paolo VI di Guido Rainaldi È in corso un programma di Restauro Conservativo della scultura “La Resurrezione” di Pericle Fazzini (1972-1977) che intende riportare l’opera alle colorazioni omogenee e plastiche originali. L’opera, considerata come punto d’arrivo della carriera e della poetica dell’autore, è l’espressione più aderente alla sua idea di scultura; espressione che si concretizza attraverso un linguaggio fortemente plastico e a tratti inquietamente espressionista, mosso e fl uido, libero e dinamico. Tutte le fasi del recupero complessivo dell’opera saranno effettuate dalla Fonderia d’Arte 2000, da cinque generazioni esperta nella lavorazione e conservazione di opere in bronzo. L’intervento di restauro ha coinvolto direttamente i Musei Vaticani, nella persona del Direttore Prof. Antonio Paolucci e del Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche, nella persona della Dott.ssa Flavia Callori, del Prof. U. Santamaria e della Dott.ssa M. Forti. L’opera nel complesso sembra essere in buono stato di conservazione, grazie all’ambiente in cui è stata conservata, nonostante un diffuso strato di ossidazione presente. L’intervento conservativo di restauro prevede una prima fase di documentazione e diagnostica, a cui farà seguito il vero e proprio restauro, che consiste in una prima pulitura meccanica delle superfi ci a cui seguirà una pulitura chimica. Raggiunto un livello di pulitura adeguato le superfi ci verranno risciacquate, dopo di che l’opera sarà disidratata con solventi ed esposta a radiazioni infrarosse o getti di aria calda. Eseguito poi il trattamento di conversione dei prodotti di ossidazione/corrosione, le superfi ci saranno protette con un fi lm millimetrico su cui verrà applicata una cera microcristallina con funzioni di protettivo fi nale. Il restauro tecnico terminerà a dicembre, quando l’opera sarà riconsegnata al Santo Padre Benedetto XVI nella sua più totale lucentezza e splendore prima del Santo Natale. La scultura “La Resurrezione” di Pericle Fazzini CHI NON SI È SOFFERMATO DAVANTI AL PRESEPE DI PIAZZA SAN PIETRO? dei Servizi Tecnici L a Direzione dei Servizi Tecnici, ha appena pubblicato l’aggiornamento del libro “I Presepi di Piazza San Pietro” con un piccolo inserto che racconta gli ultimi cinque presepi (2007-2011) ideati dall’arch. Giuseppe Facchini con la collaborazione dell’arch. Barbara Bellano. Il volume, curato dall’ing. Pier Carlo Cuscianna, permette di ripercorrere, attraverso le bellissime fotografi e di Biagio Tamarazzo, le trenta rappresentazioni natalizie che il personale del Governatorato -architetti, ingegneri, tecnici e maestran- 16 ze, - con grandi capacità professionali e con passione, prepara dal 1982. Il volume vuole anche fornire, attraverso i pensieri dei Pontefi ci e brevi descrizioni dei personaggi che compongono il Presepe, uno strumento per facilitare l’interiorizzazione di quanto la sacra rappresentazione custodisce e trasmette a coloro che, da ogni parte del mondo, vi si accostano. Il cofanetto, composto dal volume relativo agli anni 1982-2006 e l’aggiornamento (2007-2011) è in vendita presso i Magazzini della Stazione Vaticana. 11 dicembre 2011 si ringrazia e sisidà ee d il benvenuto ai superiori la Redazione La redazione de “All’ombra del Cupolone”, facendosi portavoce di tutti i dipendenti del Governatorato, dà il benvenuto a Sua Ecc.za Mons. Bertello, nuovo Presidente del Governatorato, e a Sua Ecc.za Mons. Sciacca, nuovo Segretario Generale, e augura loro buon lavoro. L’occasione è gradita per porgere anche i migliori la auguri per le prossime festività natalizie. “Nuovi” amici in Vaticano di Giulia Artizzu P roseguendo il monitoraggio della fauna selvatica nei Giardini Vaticani della famigliola di volpi individuata precedentemente e composta da un a femmina adulta ed inizialmente di tre cuccioli, ora solo di due, le riprese hanno mostrato che i volpacchiotti hanno passato la maggior parte del loro tempo giocando attorno alla videocamera, posta in alto incastrata tra le rocce in prossimità della tana, saltando su e giù per riuscire a capire di cosa si trattasse. Ciò ha permesso un tenerissimo primo piano, di uno dei cuccioli nel momento in cui saltava davanti l’obiettivo nel tentativo di raggiungere “l’oggetto sconosciuto”. Così hanno fatto cadere l’apparecchiatura dimostrando di tenere alla loro privacy per non essere protagonisti a trasmissioni del tipo “del grande volpacchiotto”! Alcune problematiche comunque ci sono e vanno affrontate proprio perché una corretta gestione dell’ambiente e degli animali va a favore dell’equilibrio dei prestigiosi Giardini Vaticani, infatti come ci spiega il Dr. Klaus Gunther Friedrich “ La volpe quale predatore di piccoli roditori ed uccelli svolge il suo ruolo naturale nei Giardini Vaticani, nel controllo delle popolazioni di piccioni e roditori. In due zone adiacenti alle tane attuali, si trovano infatti i resti dei pasti delle volpi, i quali sono composti per gran parte di piccioni e topi. È la prima volta che si è potuto osservare una famiglia di volpi in un ambiente parzialmente urbano circoscritto ad un’area di 44 ettari, che costituisce una presenza affascinante per chi si occupa di animali, ma richiede comunque un accurato monitoraggio della situazione, in quanto in concomitanza con la maturità dei cuccioli, questi animali vanno in dispersione in ricerca di nuovi territori.” Il limite dello spazio disponibile per un numero di volpi in questa area è ancora da determinare e forse sarà necessario catturare alcuni animali e trasferirli in zone adeguate in altri Territori Vaticani, dove potranno trovare un ambiente ideale di vita per l’alimentazione e riproduzione. Nel frattempo auguriamo ai volpacchiotti una tranquilla permanenza. Fotogrammi ad infrarossi delle “nostre amiche” volpi, mentre giocano di notte 17 11 dicembre 2011 La parola del Papa DEL L’ (BENEDETTO XVI, C ELEBRAZIONE EUCARISTICA A CONCLUSIONE XXV C ONGRESSO EUCARISTICO N AZIONALE ITALIANO , 11 SETTEMBRE 2011) uomo oggi rifi uta Dio e si illude di poter trovare pace, benessere e sviluppo con la forza del potere e dell’economia, ma viene smentito dalla storia. È dunque il “Primato di Dio” che dobbiamo recuperare e possiamo farlo solo partendo dalla sorgente dell’Eucaristia dove Dio ci coinvolge nel mistero di amore della Croce: Chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato. È dunque un’autentica “spiritualità eucaristica” il vero antidoto all’individualismo, l’anima di una comunità ecclesiale che sa “superare le contrapposizioni”. È questa spiritualità che ci aiuta “ad accostare le diverse forme di fragilità umana” - ha ricordato Benedetto XVI - e ad affrontare anche la crisi del mondo del lavoro. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l’obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane. Il pane, cari fratelli e sorelle, è “frutto del lavoro dell’uomo”, e in questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affi- data alle nostre mani e alla nostra ingegnosità; ma il pane è anche, e prima ancora, “frutto della terra”, che riceve dall’alto sole e pioggia: è dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: “Padre (…), dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11). È anzitutto il primato di Dio che dobbiamo recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, perché è questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volontà di Dio che troviamo il nostro vero bene. Dare tempo e spazio a Dio, perché sia il centro vitale della nostra esistenza. Da dove partire per recuperare e riaffermare il primato di Dio? Dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso diffi cile, qui si fa presenza amica che trasforma. Già la Legge data per mezzo di Mosè veniva considerata come “pane del cielo”, grazie al quale Israele divenne il popolo di Dio, ma in Gesù la parola ultima e defi nitiva di Dio si fa carne, ci viene incontro come Persona. Egli, Parola eterna, è la vera manna, è il pane della vita (cfr Gv 6,32-35) e compiere le opere di Dio è credere in Lui (cfr Gv 6,28-29). Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrifi cio della Croce. L’eucarestia è la via per costruire una società più equa e fraterna. quale migliore occasione nella nostra giornata e vita che partecipare alla Messa quotidiana nella nostra chiesa di Maria Madre della Famiglia, alle ore 7.30 18 11 dicembre 2011 NOTIZIE LIETE E TRISTI MATRIMONI Hanno formato una nuova famiglia: Scianca Matteo e Spuri Cristiana il 17/09/2011; Buzzanca Antonello e Tulini Daniela il 07/10/2011; Greci Maurizio e Prunesti Caterina il19/09/2011; Burratti Mirta e Feleppa Daniele il 09/10/2011; De Pillis Marco e Saba Maira Yesenia il 24/09/2011; Cannarsa Antonio e Ghirotto Ada il 22/10/2011; Leopardi Filippo e Silvestre Gabriella il 01/10/2011; D’Aleo Monica e Gigli Federico il 22/10/2011. Crocetta Silvia e Piroli Franco il 02/10/2011; CI SONO ANCH’IO ! Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono state allietate in questo periodo dalla nascita di fi gli: Davide (18/05/2011) di Belloni Roberto; Stefano (13/09/2011) di Mariani Giuseppe; Irene (18/09/2011) di Terenzi Simone; Giuditta (18/09/2011) di Summaria Vincenzo; Valerio (19/09/2011) di Lisi Andrea; Andrea (29/09/2011) di Feroce Daniele; Davide (30/09/2011) di Carapellese Gabriele; Beatrice (07/10/2011) di Terenzi Massimiliano; Daniele (10/10/2011) di Caruso Federico; Valerio (11/10/2011) di Cittadini Claudio; Carlotta (17/10/2011) di Reggio Romano; Francesco (09/11/2011) di DI Loreto Fabio. NELLA LUCE DI GERUSALEMME CELESTE Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la Vita e l’Immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi: Fra’ Miguel Angel Mucci (15/09/2011) Vice Direttore Farmacia Vaticana; Campolattano Salvatore (11/11/2011) dipendente Servizi Tecnici; Romano Carlo (25/11/2011) dipendente Sanità ed Igene; De Angelis Antonietta (12/09/2011) madre di Sannibale Maurizio; Rosato Elena Regina (19/09/2011) madre di D’Onofrio Vittorio; Bevilacqua Fiorinda (24/09/2011) madre di Zito Sonia; Augimeri Elsa (24/09/2011) madre di De Franco Antonio; Fondi Anna (25/09/2011) madre di Oliverio Giancarlo; Gino (27/09/2011) padre di Falconetti Fabio; Valter (29/09/2011) padre di Squarcia Daniele; Rosati Irene (01/10/2011) madre di Ramacci Quirino; Marzioli Gabriela (12/10/2011) moglie di Picciaiola Roberto; Camilletti Anna (18/10/2011) madre di Dezi Massimo; Radames (23/10/2011) padre di Righetti Alfredo; Nazareno (25/10/2011) padre di Salvatori Ivano; Vignati Criseide (25/10/2011) madre di Enzo Sammarco; Galli Nadia (31/10/2011) madre di Giulii Capponi Andrea; Mario (16/11/2011) padre di Basili Danilo; Deiana Antonia (16/11/2011) madre di Caredda Emilio; Nannini Teresa (25/11/2011) madre di Colonna Massimo. 19