11 Dicembre 2011 - A N N O 5 | N . 5
NOTIZIE DI VARIA VATICANITÀ - FOGLIO INFORMALE PER I DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO
GLI AUGURI DEL CARDINALE
PRESIDENTE EMERITO
N
on sta bene parlare di sé. Ma
forse non pochi dei lettori del
Foglio All’Ombra del Cupolone vorrebbero sapere come se la
passa (o spassa) il Presidente Emerito.
E allora parlerò un po’ di me.
Ricordate quando i due discepoli
del Battista, Andrea e Giovanni, dopo
la sua testimonianza, seguirono Gesù
che passava, e gli chiesero: “Rabbi,
dove abiti?”. Gesù allora rispose: “Venite e vedrete” (Gv 1, 38-39). Anch’io,
a quanti di voi vorrebbero saperne
di più, dico (si licet parva componere magnis, cioè con un paragone alquanto audace): “Venite e vedrete”.
Potete vedere dove abito: all’ultimo
piano dell’edifi cio del Collegio Etiopico. Venite, e da qui potrete ammirare
uno splendido panorama su San Pietro, sul Palazzo del Governatorato, sui
Giardini Vaticani, fi no ai Castelli Romani. E’ una vista meravigliosa!
Mi affretto a correggere il paragone. Perché questa veduta, a cui vi invito cordialmente, non è paragonabile
alla “vista” promessa da Gesù a chi lo
segue. Perché la vista che promette
Gesù è tutt’altra cosa: è la visione che
i Profeti e i Re dell’Antico Testamento
desideravano vedere e non videro (cf.
Lc 10, 24); è la visione del Padre, perché chi vede Gesù, vede il Padre (cf.
Gv 14, 9). La “vera” vista ci è data non
dai nostri occhi terreni, ma dalla fede,
che vede al di là dell’opacità dell’immagine terrena. Resta pur vero che
di qui, dall’ultimo piano del Collegio
Etiopico, posso godere di uno splendido panorama; ma non vedo più Voi,
con il Vostro lavoro, con i nostri comuni
problemi, con i Vostri volti amichevoli,
talvolta sorridenti, talvolta più pensosi.
E certo – non posso nasconderlo:
mi mancate! Vi sono però sempre vicino. Di qui vedo (“controllo”!) quando
gli uffi ci del Governatorato aprono e
quando chiudono…; ma soprattutto
vi sono vicino con il pensiero, la simpatia e la preghiera, nella certezza
che, con la guida tanto competente
quanto cordiale del nuovo Presidente, S.E. Mons. Giuseppe Bertello, e
del nuovo Segretario Generale, S.E.
Mons. Giuseppe Sciacca, voi continuate a prestare un eccellente servizio al Santo Padre, in un’atmosfera
serena ed operosa. (...)
continua a pagina 4
11 dicembre 2011
Indice
3 L’ordinazione
episcopale
di Mons Giuseppe Sciacca
5
Festeggiati i superiori
nel Cortile della Pigna
6
Il trentesimo presepe
di Piazza San Pietro
7
Il Santo Padre in Treno
8
Lettera del Santo Padre
a sua Em.za Card. Lajolo
9
Un ulivo secolare dalla Terra Santa
ai Giardini Vaticani
10
Il rinnovato giardino del Chiostro
di San Giovanni in Laterano
11
Un anno di francobolli vaticani
12
Festa del Corpo della Gendarmeria
13 80° Sessione
dell’Assemblea Generale di Interpol
14
I Livin’ Gospel Singers
15
L’unificazione delle Necropoli
di S. Rosa e dell’ Autoparco
16 Restauro della scultura bronzea
“La
Resurrezione”
REDAZIONE:
Dott.ssa arch. Barbara Cappellato
(Uffi cio Progetti, DST)
17
Nuovi Amici in Vaticano
18
La Parola del Papa
20
Notizie liete e ... tristi
IMPAGINAZIONE:
Roberto Cortesini
(UFN, Governatorato)
STAMPA:
Tipografi a Vaticana
Notizie utili
L’Ecc.mo Mons. Presidente riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 82505)
L’Ecc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 83158)
Si ricorda che il notiziario all’Ombra del Cupolone è accessibile
anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/News/Bollettini.
2
.
11 dicembre 2011
L’ordinazione episcopale
di Mons. Giuseppe Sciacca
di Eugenio Hasler
S
Mons.
Giuseppe
Sciacca
il nuovo
Segretario
Generale
egno, testimone, strumento per
l’edifi cazione della Chiesa. Questi, in sintesi, il profi lo e la missione
del Vescovo, delineati dal Segretario di
Stato, Card. Tarcisio Bertone, nell’omelia per l’ordinazione episcopale di S. E.
Mons. Giuseppe Sciacca, nominato il
3 settembre scorso Vescovo titolare di
Vittoriana e Segretario Generale del
Governatorato, e con lui di S.E. Mons.
Barthélemy Adoukonou, Segretario
del Pontifi cio Consiglio della Cultura.
Co-consacranti, con il Card. Bertone,
sono stati S. Em. il Card. Gianfranco
Ravasi e S. E. Mons. Giuseppe Bertello,
Presidente del Governatorato; concelebranti otto Em.mi Cardinali, settanta Vescovi – tra i quali molti quelli
provenienti dalle Diocesi siciliane –
e circa duecento sacerdoti.
Alla celebrazione, svoltasi lo scorso 8 ottobre presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, hanno
partecipato: ventitre Cardinali, tra cui
il Card. Angelo Sodano, Decano del
Collegio Cardinalizio, il Card. Giovanni
Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, ed il Card. Paolo Romeo,
Arcivescovo metropolita di Palermo;
il Segretario particolare di Sua Santità, Mons. Georg Gänswein, i Direttori
ed una foltissima rappresentanza dei
Dipendenti delle diverse Direzioni ed
Uffi ci Centrali del Governatorato, e i
membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la S. Sede.
Con i familiari, hanno fatto corona
a Mons. Sciacca, in questo momento
altamente signifi cativo della sua vita
sacerdotale, la mamma Elluccia, la
sorella Maria Carmela, il nuovo Vescovo di Acireale, Mons. Raspanti, autorità civili e religiose, esponenti politici, e
numerosissimi amici (ca. 3.000) di “don
Giuseppe”, provenienti da Aci Catena
e da tante altre località della Sicilia,
con quelli conosciuti durante i lunghi
anni trascorsi a Roma.
All’omelia, il Cardinale Segretario
di Stato ha esortato i presenti ad «una
carità collaborativa» verso i nuovi vescovi «chiamati ad esercitare gravose
responsabilità nella Chiesa» ed «ora
più che mai a trasmettere la luce della
dottrina rivelata, per divino mandato e
ministero». Dopo un accenno alla loro
formazione nelle scienze giuridiche e teologiche, il Card. Bertone ha fatto riferimento al loro «fecondo ministero sacerdotale svolto dapprima nelle rispettive
Diocesi di origine e poi al servizio della
S. Sede», che li ha portati ad essere oggetto della fi ducia del S. Padre e, quindi, alla loro elevazione all’episcopato.
Concludendo, ha invocato la materna protezione di Maria sui «nuovi
Successori degli Apostoli», perché essi
possano essere «annunciatori ardenti
del Regno di Dio, generosi servitori della
Chiesa, fedeli collaboratori del Vicario
di Cristo», esercitando sempre quella
«carità pastorale verso i fratelli» che «è
un modo di realizzare l’evento salvifi co
dell’Amore di Cristo» ed insieme «manifestazione concreta del suo Mistero, della sua Comunione, della sua Missione».
Al termine della cerimonia liturgica,
tutti i presenti sono stati invitati a festeggiare i nuovi Vescovi presso il Cortile
della Pigna ai Musei Vaticani, in un clima di fraterna amicizia ed in una serata
ancora piacevolmente estiva, allietata
dalle note della Banda del Corpo della
Gendarmeria Vaticana e da un raffi nato rinfresco, curato dalla Direzione dei
Servizi Economici.
3
11 dicembre 2011
Giovanni di
Pietro detto
“lo Spagna”.
Particolare
della Natività
e arrivo dei
Magi.
Pinacoteca
Vaticana
4
(segue dalla prima pagina)
Per il resto la mia vita non trascorre in
un’oasi di “dolce far niente”, che sarebbe in
realtà una gran noia. Non mi mancano impegni di Curia o pastorali, la corrispondenza e
le visite. Mi aiuta nel nuovo lavoro d’uffi
cio il
Comm. Lino Fantinel, a tutti Voi ben noto, già
segretario particolare alla Presidenza del Governatorato, ora in meritata pensione, il quale
mi dedica quattro mattine della settimana; e
mi assistono in casa, per le esigenze della vita
quotidiana, due Suore vietnamite, Suor Teresa
e Suor Maria, sempre sorridenti ed ospitali verso tutti. Nonostante i vari impegni, mi rimane
un po’ di tempo per me, e mi serve per prendere in mano gli antichi libri di scuola e ripassare così alcune “nozioni di base”, alquanto impallidite con il passar degli anni. Non è – come
si suol dire – un impegno di alta cultura, ma,
oltre a rinfrescarmi le idee, mi fa anche sentire
più giovane. E questo non è un brutto sentimento (soprattutto per chi non lo è più).
Ecco dunque ciò che fa, come vive
l’Emerito. Per vero, tutto questo discorso – che
sono stato indotto a farvi per la richiesta di un
editoriale, partita dai Superiori del Governatorato e trasmessami dalla gentilissima Arch.
Barbara Cappellato, nuova Capo-redattrice
di questo “Foglio di varia “‘Vaticanità’” – non
è che un pretesto per dirvi che vi sono sempre
vicino. E più che mai lo sono ora, che entriamo nel clima del tempo natalizio, tempo, per
antonomasia, di amicizia.
Il tempo di Natale è infatti un tempo di amicizia.
Non v’è bisogno di dimostrarlo. Tutti lo sappiamo, lo
sentiamo. Ma val la pena
di ricordare la vera ragione per cui il tempo natalizio è tempo di amicizia. La
ragione l’hanno cantata
gli Angeli, con alta e dolcissima melodia, sulla capanna di Betlemme:
“
Gloria a Dio e pace
agli uomini che egli ama”.
La Gloria di Dio, dice il
grande Padre della Chiesa
S. Ireneo di Lione, è l’uomo
vivente. Proprio per portare
la vita all’uomo, farlo vivere della vera vita, il Figlio di
Dio si è fatto nostro fratello
nell’umanità. Ha varcato
l’infi nita distanza tra Dio e
l’uomo, tra il Creatore infi nito ed eterno e l’uomo piccolo e mortale, e si è fatto nostro compagno,
cammina con noi, ci parla amichevolmente,
ci insegna – lui, la Sapienza del Padre, il Maestro! Con la vita e la parola ci indica come
noi dobbiamo avvicinarci a Dio ed agli altri
uomini, incominciando dai nostri familiari e
dai nostri compagni di lavoro, per arrivare fi no
agli ultimi, ai lontani, derelitti, soli: varcando la
distanza materiale e spirituale che ci separa e
tiene lontani dal nostro prossimo. E questa non
è una grande distanza! Solo così noi possiamo
diventare e dirci in verità fratelli fra di noi, fi gli
del medesimo Padre, viventi della vera vita.
Se la Gloria di Dio è l’uomo vivente, noi entriamo in quella Gloria, e la vediamo risplendere su di noi come sulla capanna di Betlemme, in quanto ci inseriamo nel disegno di vita
dell’uomo, portato da Gesù, il Figlio di Dio e
di Maria. Avvicinandoci anche noi agli altri in
spirito di amicizia, diventiamo insieme costruttori di pace per gli uomini che Dio ama. Allora
la Gloria di Dio illumina l’uomo, e si avvera il
canto degli angeli: pace in terra!
Questo dunque il mio augurio per il vostro
Natale: sia la festa di una più vasta, più profonda, più vera amicizia, o anche di una ritrovata amicizia. Quale distanza posso abbreviare? Farò il primo passo.
Buon Natale!
S
G
Il Vostro Presidente Emerito
S
G
S
G
S
G
11 dicembre 2011
Festeggiati i superiori
nel Cortile della Pigna
di Eugenio Hasler
U
S.E. Mons.
Giorgio Corbellini
S. Em.za Card.
Giovanni Lajolo
S.E. Mons.
Giuseppe Bertello
S.E. Mons.
Giuseppe Sciacca
no splendido pomeriggio, tutt’altro
che autunnale, quello del 30 settembre scorso, che – visto il cielo azzurro, il sole battente e la temperatura – sembrava più una giornata di inizio estate. La
suggestiva cornice del Cortile della Pigna,
presso i Musei Vaticani, ha ospitato il grande
ricevimento offerto dal Cardinale Giovanni
Lajolo, nel suo ultimo giorno di Presidenza,
per presentare il suo successore, l’Arcivescovo Giuseppe Bertello, il nuovo Segretario Generale, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca,
e prendere congedo da S.E. Mons. Giorgio
Corbellini il quale, dopo quasi venti anni ad
inizio settembre, ha terminato il suo servizio
come Vice Segretario Generale.
Numerosissimi gli ospiti: dagli Eminentissimi Signori Cardinali, Arcivescovi, Vescovi,
Prelati di Curia, agli Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede ed il Quirinale,
dagli esponenti politici tra cui il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On.le Gianni Letta, la Presidente della
Regione Lazio Renata Polverini, il Sindaco di
Roma Giovanni Alemanno, alte autorità militari, Consiglieri dello Stato, Direttori e Capi
Ufficio del Governatorato, nonché dipendenti della grande famiglia del Governa-
torato e di altri Dicasteri dove i festeggiati
hanno prestato il loro servizio.
Anche l’Em.mo Cardinale Segretario di
Stato Tarcisio Bertone non ha voluto mancare al saluto.
Nel suo discorso il Cardinale Lajolo ha ricordato i suoi cinque anni di Presidenza ed
ha poi tratteggiato i profili del nuovo Presidente e del nuovo Segretario Generale,
senza tralasciare di ricordare la figura, quasi
“storica” per il Governatorato, di S.E. Mons.
Corbellini. Ha poi passato la parola all’Ecc.
mo Mons. Bertello, il quale ha ringraziato per
il suo servizio e la sua dedizione il Presidente
uscente, augurandosi una buona collaborazione con tutte le realtà del Governatorato
che presto intende conoscere personalmente. Ha rivolto il suo saluto e un riconoscente
ringraziamento anche al Segretario Generale uscente, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò.
L’evento, allietato dalla Banda della
Gendarmeria e curato fin nei minimi dettagli dalla Direzione dei Musei e da quella
dei Servizi Economici, è terminato – quando il sole era ormai calato ed il Cortile della
Pigna aveva assunto un aspetto ancor più
spettacolare – con un grande e ricco buffet
al quale tutti i convenuti hanno partecipato.
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11 dicembre 2011
Il trentesimo presepe di Piazza San Pietro
di Barbara Bellano
Totus tuus ego sum,
Maria,
et omnia mea tua sunt.
L
a trentesima rappresentazione della Natività
è dedicata a Maria, la
madre di Gesù. L’ispirazione
viene anche dalla recente
Beatifi cazione di Papa Giovanni Paolo II, profondamente devoto alla Madonna.
Lo stemma di Papa Giovanni Paolo II, infatti, vuol
essere un omaggio al mistero centrale del cristianesimo: la redenzione. Raffi gura
una croce con una grande
M maiuscola, che ricorda
la presenza della Madonna
sotto la Croce. La devozione del Pontefi ce a Maria si
manifesta anche nel motto
del già Cardinale Woity
ła:
TOTUS TUUS.
L’intera scenografi a del
Presepe si ispira ad un genere
iconografi co tradizionale. Inserita nei luoghi in cui storicamente si è svolto il sacro evento, la
scena principale è defi nita da
elementi che riproducono le
architetture ed i luoghi tipici
del paesaggio palestinese e
spaccati di vita quotidiana.
A sinistra della Natività
sono ricostruiti un tempio e
6
alcune abitazioni. In una di
queste la disposizione e la
scelta delle statue rimandano
al lieto annuncio della nascita
a Maria da parte dell’angelo
Gabriele: “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
città della Galilea, chiamata
Nazaret, a una vergine (...).
La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti
saluto, o piena di grazia, il
Signore è con te». (...) «Non
temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un fi glio, lo
darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il
Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non
avrà fi ne». (Lc.1-26,38)
A destra della Natività
è riprodotto un fabbricato
utilizzato da una famiglia: in
primo piano emergono due
figure femminili a ricordo
dell’incontro di Maria con Elisabetta: “Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel
grembo. Elisabetta fu piena
di Spirito Santo ed esclamò
a gran voce: “Benedetta tu
fra le donne, e benedetto il
frutto del tuo grembo! A che
debbo che la madre del mio
Signore venga a me? (...)
Beata colei che ha creduto
nell’adempimento delle parole del Signore”.(Lc.1-41,45)
La parola Natale ha una
doppia valenza; la parola
natalis, infatti, non solo signifi ca “relativo alla nascita” ma,
nell’interpretazione cristiana,
il dies natalis è inteso anche
come il giorno in cui si muore
nascendo però alla vera vita.
Il Cardinale Martini scriveva: “Il Natale guarda alla
Pasqua e il presepio contiene
allusioni alla morte e risurrezione di Gesù. Esse erano presenti
nella rifl essione dei Padri. Così,
ad esempio, il tema del legno
della croce veniva ricordato
dalla culla di legno in cui giace Gesù. Le pecore offerte dai
pastori ricordano l’ agnello immolato. Anche la Madre che si
curva sul Figlio ci richiama alla
pietà di Maria che tiene tra le
braccia il Figlio morto”.
11 dicembre 2011
L’edifi cio sacro riprodotto
nella scenografi a vuole ricordare l’episodio della presentazione di Gesù al Tempio in
occasione della quale Simeone prevede il dolore di Maria per la morte del Figlio: “ Simeone li benedisse e rivolto a
Maria disse: “Egli è qui per la
rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di
contraddizione; e anche a te
una spada trafi ggerà l’anima
perché siano svelati i pensieri
di molti cuori”. (Lc. 2 – 34,35)”.
“Pure quel bambino di
Betlemme è nato per morire”,
ci racconta Claudio Magris. “
Morirà anzi presto e fra angoscia e tormento, che la resurrezione non cancella in alcun facile lieto fi ne. Gesù ha
scelto la morte perché, pur
amando la vita, sapeva che
essa non è il bene supremo e
che talora si può essere chiamati a perderla per amore
degli altri. Ama il prossimo tuo
come te stesso, sta scritto.”
La rappresentazione è
stata completata con i tradizionali personaggi provenienti dal Presepio allestito
nel 1842 da San Vincenzo Pal-
lotti nella Basilica di Sant’Andrea della Valle.
Alla destra del Presepe
svetta l’albero di Natale, dono
della Repubblica dell’Ucraina. Si tratta in particolare di
un abete rosso (Picea abies,
L. Karsten), proveniente dalla regione della Zakarpattia,
alto circa 30 metri.
Come ogni anno, i Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città
del Vaticano hanno curato
il progetto e la realizzazione
del Presepio e l’allestimento
dell’Albero di Natale.
Il Santo Padre in Treno
di Antonio Perfetti
N
ella giornata del 27 ottobre u.s, il
Santo Padre ha presieduto ad Assisi
l’incontro di preghiera per la pace
e la giustizia nel mondo con la partecipazione dei Rappresentanti delle Chiese e Comunioni cristiane e delle altre religioni.
Il Santo Padre ha raggiunto la cittadina
umbra a bordo di un treno Frecciarossa delle
Ferrovie dello Stato composto da 7 vagoni con
430 posti a sedere e lungo 187 metri, partito
alle ore 8,00 dalla Stazione Vaticana.
Sul convoglio avevano inoltre preso posto, oltre ai Membri delle varie Delegazioni,
l’ Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di
Stato, Sua Ecc.za Mons. Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, Sua Ecc.za Mons.
Dominique Mambertì, Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Ecc.za Mons. James Harvey, Prefetto della Casa Pontifi cia, Sua Ecc.za
Mons. Paolo De Nicolò, Reggente della Prefettura della Casa Pontifi cia, Padre Leonardo
Sapienza, Addetto al Protocollo della Prefettura della Casa Pontifi cia, Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa
Sede, il Prof. Patrizio Polisca, Direttore dei Servizi
di Sanità ed Igiene, il Prof. Giovanni Maria Vian,
Direttore de L’ Osservatore Romano, il Dott.
Domenico Giani, Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile e l’Aiutante di Camera.
Il Santo Padre, prima di salire sul treno per
la partenza per Assisi, è stato accolto alla Stazione Vaticana da Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, da
Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario Generale del Governatorato, da Mons.
Peter Bryan Wells, Assessore della Segreteria
di Stato, da Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati ed inoltre
dall’On. Altero Mattioli, Ministro dei Trasporti,
dall’Ing. Mauro Moretti, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane
e dal Prof. Lamberto Cardìa, Presidente delle
Ferrovie dello Stato.
A dare simbolicamente il via al convoglio è stato il Dr. Giovanni Amici, Direttore
dei Servizi Generali e Funzionario preposto
all’esercizio della Ferrovia.
Il Santo Padre, ha fatto ritorno in Vaticano
alle ore 20,00 a bordo dello stesso treno.
Il Santo
Padre
all’interno
del treno
Frecciarossa
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11 dicembre 2011
Lettera del Santo Padre Benedetto XVI
a sua eminenza il Cardinale Lajolo
Al Venerato e Caro Fratello
il Signor Cardinale GIOVANNI LAJOLO
Nel momento in cui Vostra Eminenza lascia l’uffi cio di Presidente della Pontifi cia Commissione
dello Stato della Città del Vaticano e di Presidente del Governatorato del medesimo Stato, desidero esprimerLe viva gratitudine per l’amore e la dedizione che Ella ha posto nell’adempimento
di tali incarichi, preceduti da un lungo e fedele servizio alla Santa Sede.
Ricordando il Suo intenso e fecondo impegno ecclesiale, mi è particolarmente caro ringraziare insieme con Lei il Signore per il bene compiuto presso diverse Rappresentanze Pontifi
cie,
come pure presso l’allora Consiglio per gli Affari Pubblici della Santa Sede, dove ha potuto mettere a frutto le Sue qualità umane e sacerdotali e la Sua preparazione nel diritto concordatario.
Per le Sue riconosciute capacità intellettuali, unite ad una innata sensibilità culturale e pastorale,
fu promosso dal mio Venerato Predecessore Arcivescovo titolare di Cesariana e Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e, in seguito, fu nominato Nunzio Apostolico nella
Repubblica Federale di Germania. Richiamato a Roma come Segretario per i Rapporti con gli Stati,
mi sono poi voluto avvalere della Sua apprezzata attività ai vertici dello Stato della Città del Vaticano, per rendere sempre più agevole e fruttuoso il Ministero del Successore di Pietro.
La consapevolezza di aver generosamente dedicato ogni energia nei campi a Lei affi
dati, specialmente in ambito giuridico ed amministrativo, nonché la collaborazione che Ella, Signor Cardinale, continuerà ad offrire come membro del Collegio Cardinalizio e nel lavoro dei Dicasteri della
Curia Romana, riempiano il Suo animo di gioia e serenità, come colmano il mio di compiacimento
nel poter ancora usufruire della Sua esperienza.
Mi è caro, pertanto, rivolgerLe ora, Signor Cardinale, l’augurio di ogni bene e prosperità in Cristo
Gesù, invocando ogni desiderata grazia sul Suo ministero, che auspico ancora lungo e fecondo.
Nell’affi dare la Sua Persona alla celeste protezione della Beata Vergine Maria, che in questo
mese di ottobre veneriamo col bel titolo di Regina del Rosario, di cuore Le imparto, in auspicio di
abbondanti ricompense divine ed in pegno della mia fraterna vicinanza, una speciale Benedizione Apostolica, che volentieri estendo alle persone che Le sono vicine e care.
Dal Vaticano, 1° ottobre 2011.
8
11 dicembre 2011
Un ulivo secolare
dalla Terra Santa
ai Giardini Vaticani
N
ella prima mattinata dello scorso 26 ottobre, la copiosa pioggia - annunciata
ed effettivamente caduta su Roma ha per qualche istante cessato, per permettere
la cerimonia di messa a dimora e benedizione
di una pianta di olivo secolare (ca. 400 anni di
età) donata al Santo Padre dal Primo Ministro
dello Stato d’Israele, Benjamin Netanyahu, e
collocata nei pressi del Viale degli Ulivi nei giardini vaticani. Il desiderio di tale donazione era
venuta spontanea al Primo Ministro israeliano
durante il suo ultimo viaggio a Roma, il 13 giugno scorso, in occasione del quale gli era stata
offerta oltre che una visita ai Musei Vaticani,
anche ai giardini vaticani, dove casualmente
aveva incontrato l’allora Segretario Generale,
S.E. Mons. Carlo Maria Viganò.
Presenti alla cerimonia l’Em.mo Card.
Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, S.E. Mons. Giuseppe Sciacca,
Segretario Generale, l’Ecc.mo Sig. Mordechay Lewy, Ambasciatore d’Israele presso la
Santa Sede, con una delegazione dell’Ambasciata ed alcuni membri della comunità
ebraica di Roma, l’On. Efraim Stenzler, Presidente Mondiale del Jewish National Fund che
– tra l’altro – ha curato tutti gli aspetti logistici del lungo “viaggio” della pianta dalla Terra
Santa al Vaticano, il Responsabile del Servizio
Giardini, Sig. Luciano Cecchetti.
Da parte della Segreteria di Stato di Sua
Santità erano presenti gli Ecc.mi Monsignori
Wells e Nwachuckwu.
Dopo il discorso di benvenuto agli ospiti e di ringraziamento per il dono pronunciato
dall’Ecc.mo Mons. Sciacca, hanno preso la
parola l’Ambasciatore Lewy, e l’On.le Stenzler. È stato sottolineato il signifi cato della pace
che riveste l’olivo e la felice coincidenza della
cerimonia, svoltasi proprio alla vigilia dell’incontro interreligioso per la pace di Assisi del 27
L’On. Rafael Sasson, Presidente di KKL Italia, ha
quindi recitato in ebraico la preghiera per la
piantagione degli alberi, cui è seguita la benedizione da parte dell’Em.mo Card. Lajolo.
E.H.
9
11 dicembre 2011
Il “rinnovato” giardino
del chiostro di san giovanni in laterano
(su progetto della dott.ssa Anna Bruno e di Luciano Cecchetti,
responsabile dei Giardini Vaticani)
di Anna Bruno
I
l più grande e uno dei più
bei chiostri medievali di
Roma, quello della basilica di S. Giovanni in Laterano,
capolavoro dei Vassalletto
che lo realizzarono fra il 1215
e 1231, sotto i papi Onorio III
e Innocenzo IV.
Un hortus conclusus in attesa del nostro passare, e fermarci, e guardare. Ma il nostro
guardare, oggi fugace o troppo mentale, diffi cilmente coinvolge l’anima fi no al suo completo abbandono al Divino.
Eppure, in antitesi al coevo hortus deliciarum del Roman de la Rose, di cultura
cortese e deputato ai piaceri
mondani, l’hortus conclusus
nasce come luogo immagine
di quello recitato dal Cantico
dei Cantici
“giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata”, divenendo simbolo
10
della Chiesa: un luogo intimo
e raccolto, dove esperire il
mistero divino e dove l’unico tempo possibile prende il
nome di eternità.
Un claustrum porticato e
ispirato ai peristili delle antiche dimore romane, luogo
del trapasso: quello pratico,
da un ambiente all’altro del
complesso monastico; quello simbolico, dall’ombra del
monastero alla penombra
del portico, fi no alla defi nitiva
luce del suo giardino, punto
di incontro tra terra e cielo.
Nel portico la luce fi ltra e lotta contro l’ombra. Dal portico
inizia l’osservazione, che pian
piano trascende la contemplazione per chi è entrato per
partecipare. E a chi partecipa non sfugge nulla. L’occhio
penetra l’essenza e i simboli
si svelano come un fi ore che,
aprendosi, offre incondiziona-
tamente i suoi petali all’occhio scrutatore del sole che,
con i suoi raggi, vi si immerge,
per infondergli energia.
La forma quadrangolare
del chiostro evoca i 4 angoli dell’universo, così come le
3 soglie che immettono al
giardino, si fanno accesso
sacro per quanti sentono la
nostalgia della Conoscenza,
precedente alla caduta. La
scelta è tra varcarne una e
proseguire nell’ascesi, o restare nell’ombra. E se si decide di varcare la soglia, di
simboli profonde tutto il giardino all’interno, oggi riproposto in un progetto realizzato
dalla sottoscritta e dal responsabile dei Giardini Vaticani, Luciano Cecchetti.
Una volta smantellato il
preesistente giardino, la ditta
dell’arch. Zappa ha avuto il
compito di ripristinare gli ori-
Veduta del
giardino
del Chiostro
di San Giovanni
in Laterano
11 dicembre 2011
ginari 4 parterres, suddivisi da
due percorsi ortogonali, nel
cui punto d’incontro, punto
focale del giardino, omphalos o ombellico della terra,
è l’antico pozzo di epoca
romana, fonte di sapienza,
simbolo del Cristo, da cui si
dipartono i 4 fi umi di biblica
memoria. E i parterres, sono
stati poi lasciati nelle mani dei
giardinieri vaticani, guidati
dal loro responsabile.
Solo alcune tra quelle
menzionate nel Cantico dei
Cantici sono state utilizzate.
E la scelta e la disposizione
sono state comandate dal
sottostante edifi cio di epoca
romana: quelle con apparato radicale più corto e conseguente massa vegetale
più modesta.
I tre angoli esterni di ognuno dei 4 parterres, sono stati
ricamati di fi ori ed erbacee
perenni, come la rosa, simbolo della Vergine, ma anche
del sangue divino; il lilium,
simbolo di purezza e povertà;
le viole simbolo della modestia e dell’umiltà; il dianthus
L., il cui nome greco signifi ca
fi ore di Dio; la salvia offi cinalis
a cui era attribuito il potere di
resuscitare i morti e di comunicare con l’aldilà; il thymus
vulgaris, portato dai crociati
come simbolo di forza e di
coraggio; il trifolium pratense, simbolo di trinità, a far da
morbido tappeto verde ad
uno solo dei parterres. E a rallegrare l’insieme ci pensano i
colori aggiunti delle viole del
pensiero, simbolo di rifl essione
e di ricordo.
Al centro poi di ogni parterre alberi sempreverdi, a
simboleggiare l’incorruttibilità
nell’eternità, come il cupressus, piantato vicino alle tombe cristiane come segno della speranza nell’aldilà; e poi
alberi da frutto come l’olea
europea L., simbolo della
misericordia e della pace;
l’Amygdalus communis L., il
cui frutto, la mandorla, nella
sua sfera mistica, nell’iconografi a medievale avvolge le
fi gure di Gesù Bambino e di
Maria, come immagine della
luce di Cristo e dell’unione tra
la sfera terrestre e quella celeste; il punica granatum L.,
che in mano a Gesù Bambino, era simbolo di resurrezione; in mano alla Madonna,
alludeva alla castità.
Una libera broderie, all’interno di rigorose geometrie,
di intensi colori, profumi e sapori, volti a richiamare antiche armonie paradisiache e
regole cosmiche, in un continuo nascondersi e cercarsi,
celarsi e svelarsi tra creatura
e Creatore, ammantati da un
dolce e infi nito senso di intimità e isolamento!...
Il progetto è stato approvato l’11 maggio 2011, dai
Servizi Tecnici, con il beneplacito di S. Ecc. Rev. Carlo Maria Viganò, allora Segretario
Generale del Governatorato.
UN ANNO
DI FRANCOBOLLI VATICANI
di Anna Cicerchia
D
al 6 dicembre 2011 è disponibile presso l’Uffi cio
Filatelico e Numisamtico del Governatorato la XXVIII
edizione del volume Vaticano,
dedicata alle emissioni fi lateliche del 2011.
Il volume Vaticano nasce nel
1983 con l’intento di raccogliere
ogni anno tutte le serie di francobolli, interi postali, libretti fi latelici,
minifogli, nonché le riproduzioni
degli annulli postali e le notizie
sulla produzione numismatica.
Tutto questo materiale è ordinato all’interno del volume
ed è valorizzato da immagini e
descrizioni delle singole emissioni, con particolare riferimento al
momento storico da cui prendono origine o all’evento o ricorrenza a cui sono ispirate.
Per ogni serie fi latelica sono riportati anche i dettagli tecnici che
ne descrivono la tiratura oltre che
gli autori, la stamperia e il tipo di
stampa utilizzata. I testi sono tradotti in tre lingue oltre all’italiano
per rendere il prodotto accessibile anche ai collezionisti inglesi,
francesi e tedeschi.
Con il trascorrere degli anni,
l’edizione di questo volume è
stata arricchita da una particolare attenzione da un punto di
vista artistico e creativo oltre che
grafi co, servendosi anche delle
nuove tecniche digitali di impaginazione e di rielaborazione delle
illustrazioni, con l’intenzione di incontrare non solo i gusti del collezionista ma anche le aspettative
di un appassionato di arte, storia
e cultura Vaticana e non solo.
11
11 dicembre 2011
Festa del Corpo
della Gendarmeria
di Antonio Perfetti
Q
uest’anno la Festa del Corpo della
Gendarmeria, in onore del Patrono
San Michele Arcangelo, che si è svolta
nel pomeriggio di giovedì del 29 settembre u.s.
nel Piazzale del Governatorato, si è articolata
in tre momenti particolarmente suggestivi quali
la consegna della Bandiera di Fortezza di Porta
Pia donata alla Santa Sede dal Principe Sforza
Ruspoli e la presenza, per la prima volta, della bandiera della Guardia Svizzera Pontifi cia e
di un drappello del Reggimento dei Lancieri di
Montebello, in rappresentanza delle Forze Armate Italiane, in concomitanza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La cerimonia è iniziata con la sfi lata degli
automezzi in dotazione al Corpo della Gendarmeria ed al Corpo dei Vigili del Fuoco seguiti
dalla parata dei vari reparti dei due Corpi e
come, già detto, per la prima volta di una rappresentanza delle Forze Armate Italiani con i
Lancieri di Montebello, preceduti dalla Banda
del Corpo della Gendarmeria, quindi hanno
fatto ingresso la bandiera dello Stato della Città del Vaticano e quella del Corpo della Guardia Svizzera Pontifi cia.
In questo contesto è avvenuta la consegna da parte del Principe Sforza Ruspoli al
Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato,
della Bandiera dello Stato Pontifi cio che “ritorna a casa” dopo la presa di Porta Pia del 20
settembre 1870. La bandiera, fi nora custodita
dalla famiglia Sforza Ruspoli, verrà collocata
nel Museo Storico del Vaticano.
Il Dr. Domenico Giani, Direttore del Corpo
della Gendarmeria, ha poi rivolto ai presenti un
discorso nel quale ha tracciato minuziosamente
le attività svolte dal Corpo nel corso dell’anno.
Di seguito il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato, ringraziando i “Gendarmi” per il quotidiano lavoro svolto, ha presentato Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Bertello
che dal 1° ottobre lo sostituirà alla Presidenza
del Governatorato ed a quella della Pontifi
cia
Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Sciacca che
dal 3 settembre u.s. ricopre la carica di Segretario Generale del Governatorato.
Infine, Sua Ecc.za Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di
Stato, ha dato lettura di un messaggio augurale del Santo Padre.
Alla cerimonia erano presenti gli Em.mi
Sigg. Cardinali Brandmuller, Canizares Llovera,
12
Comastri, De Giorgi, Farina, Martinez Somalo,
Ouellet, Saraiva Martins, Arcivescovi e Vescovi,
Mons. Georg Ganswein, Segretario Particolare del Santo Padre, Reverendissimi Monsignori
della Segreteria di Stato e della Curia tra cui
i Monsignori Wells, Balestrero, Nwachukwu, il
Colonnello Anrig, Comandante della Guardia Svizzera Pontifi cia, il Prof. Profi ti, Presidente dell’Ospedale Pediatrico “Bambin Gesù”, il
Prof. Catananti, Direttore del Policlinico “Gemelli”, Direttori e Funzionari del Governatorato
e della Santa Sede.
Erano presenti numerosi esponenti del Governo Italiano, tra i quali i Ministri Frattini e Prestigiacomo, i Sottosegretari Letta e Crosetto,
gli Onorevoli Casini, Alfano, Cesa, Rutelli, Fioroni, Garavaglia, Cecchini, Mosella e Lunardi ed inoltre Membri del Corpo Diplomatico
tra cui l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, S.E. Greco, il Sindaco di Roma On.
Alemanno, il Dr. Pecoraro, Prefetto di Roma, il
La consegna
della bandiera
dello Stato
Pontificio
al Card. Tarcisio
Bertone
11 dicembre 2011
Dr. Salvatore Festa, Prefetto di Collegamento
per i Servizi di Sicurezza presso il Vaticano, il Dr.
Raffaele Aiello, Dirigente Generale dell’ Ispettorato di P.S. “Vaticano”, il Generale Michele
Franzè, Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Rolando Mosca Moschini, Consigliere per gli Affari Militari e
del Consiglio Supremo di Difesa del Presidente
della Repubblica, il Generale Domenico Rossi,
Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, il Dr. Franco Ionta, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini, Sottocapo
di Stato Maggiore della Difesa, il Generale
Giorgio Piccirillo, Direttore dell’ A.S.I., il Generale di Squadra Aerea Martinelli, Comandante del VII° Reparto dello Stato Maggiore
dell’Aeronautica Militare, il Generale Gentili,
Comandante Interregionale della Guardia di
Finanza per l’Italia Centro-Settentrionale, il Dr.
Juan Cotino, Presidente della Corte Valenziana
Al termine della cerimonia, agli Ospiti è stata offerta una cena sulla splendida terrazza della “Pinacoteca” dei Musei Vaticani, terminata
con uno spettacolare gioco di fuochi d’artifi cio.
In precedenza, nella prima mattinata, nella Chiesa di San Pellegrino, gli appartenenti al
Corpo della Gendarmeria, avevano assistito
alla Santa Messa celebrata dal Cappellano
Padre Joele Schiavella mentre gli Ex Gendarmi hanno potuto assistere al Sacro Rito nella
tarda mattinata nella Chiesa della Madonna
della Fiducia, al Palazzo del Governatorato,
celebrata dal Cardinale Giovanni Lajolo.
80A Sessione dell’Assemblea Generale di Interpol
di Fabio Vagnoni
S
i è tenuta ad Hanoi, nella Repubblica Socialista del Vietnam, l’80ª Assemblea Generale di INTERPOL avente come oggetto
“Collegare le Polizie per un mondo più sicuro”.
In rappresentanza della Santa Sede era
presente la Delegazione della Direzione dei
Servizi di Sicurezza e Protezione Civile – Corpo della Gendarmeria, guidata dal Direttore,
Dott. Domenico Giani.
Nel corso del simposio sono state esaminate le contingenze attuali e come queste spingano ad essere “collegati”, una peculiare attività di comunicazione che oggi si estrinseca in
maniera preponderante nel web.
Strumento dalle imponenti capacità, internet si rivela anche, e purtroppo sempre più
spesso, una trappola per incauti oppure un
settore vulnerabile dalla pirateria informatica.
I reati che possono essere commessi attraverso la rete sono innumerevoli per questo, il fulcro della conferenza, era il cyber crime ovvero crimine informatico, un settore che data la
grande diffusione e la sua altrettanto grande
evanescenza necessità più che mai di essere
affrontato in maniera sinergica.
È stata sottolineata, in diverse occasioni,
l’importanza del ricorso alle nuove tecnologie ed all’utilizzo di sistemi sempre aggiornati
per poter contrastare i fenomeni del terrorismo e della criminalità organizzata entrambi
in costante evoluzione.
Ovviamente, come di consueto, sono stati toccati un po’ tutti i principali aspetti della
criminalità inquadrando la trattazione nelle
specifi cità da approfondire, le nuove modalità
con le quali vengono perpetrati taluni crimini e
le nuove metodologie per farvi fronte.
Quest’anno sono anche stati accolti tre nuovi
membri: Curaçao, Sint Maarten (Saint Martin)
e Sudan del Sud.
La Conferenza si è conclusa con il simbolico scambio della bandiera dell’INTERPOL tra il
rappresentante del Vietnam e quello dell’Italia, nazione che ospiterà la prossima Assemblea Generale a Roma nel 2012.
Dott. Raoul
Bonarelli, Dott.
Domenico Giani,
Costanzo
Alessandrini
13
11 dicembre 2011
I Livin’ Gospel Singers
in Concerto al Governatorato
’
L
S. Em.za Card.
Giovanni
Lajolo
e i membri
del coro
“Livin’ Gospel
Singers”
14
Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato, ha
accolto, nel pomeriggio dello scorso
19 novembre, gli ospiti convenuti per il concerto dei Livin’ Gospel Singers, nella Chiesa di
Maria Madre della Famiglia, presso il palazzo
del Governatorato.
Presenti gli Em.mi Cardinali Coppa, Martino, Monterisi, il Rev.do Mons. Kasteel, il Direttore dei Servizi Economici, Dott. Sabatino Napolitano, numerosi membri del Corpo Diplomatico
accreditato presso la Santa Sede, Assistenti spirituali delle Ambasciate e tantissimi invitati che
hanno affollato la chiesa, occupata in tutti i
suoi posti a sedere, tanto da lasciare in piedi
alcuni invitati.
Nel suo indirizzo di benvenuto, il Card. Lajolo ha riferito anche il saluto dell’Arcivescovo
Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, partito nella mattinata dello stesso giorno, per il Benin al seguito del Santo Padre, in
occasione della fi rma e della pubblicazione
dell’Esortazione Apostolica post-sinodale della
Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del
Sinodo dei Vescovi. In Benin Mons. Bertello è
stato Nunzio Apostolico dal 1987 al 1991, e per
questo motivo invitato dal Papa ad accompagnarlo in questo viaggio apostolico.
Prima di lasciare spazio ai tanti brani eseguiti con passione ed allegria dai giovani coristi, il
Porporato ha ricordato l’origine della musica
Gospel, manifestazione della fede profonda e
della spiritualità degli schiavi afro-americani.
Mariangela Topa, direttrice e anche solista in vari brani eseguiti, ed i ragazzi del Coro
- nato come Lumsa Gospel Singers nel 1997 e
fondato come Livin’Gospel Singers quest’anno - hanno entusiasmato e coinvolto con i
loro ritmi ed il loro movimenti tutti i presenti.
Il Coro, costituitosi con fi nalità socio-culturali
oltre che per impegno di natura religiosa, di
anno in anno si prefi gge un’opera di benefi cenza da sostenere e devolve ad essa tutti i
proventi dei suoi concerti.
Al termine, dopo un bis fortemente richiesto
dai presenti, è stato donato un CD contenente i
brani del Coro al Card. Lajolo, il quale ha ringraziato e ricambiato con un dono ad ogni corista. Il
pomeriggio si è concluso con una foto di gruppo
sotto l’immagine di Maria Madre della Famiglia,
opera di Francesco Melanzio, venerata nella nostra chiesa del Governatorato.
E.H.
11 dicembre 2011
L’unificazione delle Necropoli
di S. Rosa e dell’autoparco
di Marco Bargellini
N
ello scorso mese di ottobre sono stati
ultimati i lavori per l’unifi cazione delle
due aree sepolcrali dette dell’ ”Autoparco” e di “Santa Rosa”. Entrambe fanno
parte di un unico complesso cimiteriale romano, che si sviluppò nell’arco di circa tre secoli,
dalla metà del I al III secolo dopo Cristo, lungo
le pendici del Monte Vaticano digradanti verso la via Triumphalis.
I primi rinvenimenti avvennero in concomitanza dei lavori che interessarono negli anni
1956-1958 l’area dell’Autoparco e recentemente la zona racchiusa tra il Bastione di Michelangelo e le Mura Laparelliane, in occasione della costruzione del complesso edilizio
di S. Rosa nel biennio 2002-2004.
Circa cinque anni dopo, grazie al patrocinio economico dei Patrons of the Arts, la Direzione dei Musei Vaticani chiese alla Direzione
dei Servizi Tecnici lo studio di un progetto che
permettesse l’accorpamento delle due aree,
separate di soli sei metri, in un unico sepolcreto migliorando l’accesso e la fruibilità turistica
del particolare sito archeologico.
Il collegamento è stato realizzato con lo
svuotamento del volume di terra, di circa
600 metri cubi, confi nato tra la parte interrata del fabbricato dell’Autoparco e le paratie di pali, già costruite per il parcheggio
interrato di S. Rosa. I lavori, iniziati il 4 gennaio 2010, previo lo spostamento di importanti
sottoservizi insistenti nell’area di scavo, hanno previsto in primis la costruzione di opere
geotecniche come due palifi cate di pali di
diametro 1000 m per il sostegno del terreno
incombente sullo sbancamento.
Successivamente, sotto l’attenta guida
dei responsabili di settore dei Musei Vaticani,
è stato realizzato lo scavo archeologico. Dapprima con mezzi meccanici e poi a mano, è
stata raggiunta la quota di calpestio del collegamento, previsto dal progetto.
In questa fase è stata eseguita la diffi coltosa
demolizione di sette grandi pali, in calcestruzzo armato, della paratia del garage interrato,
i quali, dato lo sbancamento a tergo, non assolvevano più alla loro iniziale funzione statica
e rappresentavano ormai un ostacolo al collegamento visivo e funzionale delle due aree
archeologiche.
La fase successiva è stata quella della ricostruzione della sede stradale eseguita con il
posizionamento di grandi lastre di solaio precompresso, di tipo alveolare, messe in opera
con l’ausilio di una speciale gru stante la loro
notevole lunghezza, di circa 16 metri, e la ristrettezza dell’area di cantiere.
La terza e ultima fase è stata quella dedicata alle opere di completamento interne per
la musealizzazione, delle quali, la più importante, è rappresentata dalla costruzione di un
percorso pedonale in ferro, sospeso sulle preesistenze archeologiche, che, collegandosi
con quello esistente, ha consentito un suggestivo cammino all’interno di un’area, di così
particolare valenza storico – archeologica.
15
11 dicembre 2011
Restauro conservativo
della scultura bronzea “La Resurrezione”
nell’Aula Paolo VI
di Guido Rainaldi
È
in corso un programma di Restauro Conservativo della scultura “La Resurrezione”
di Pericle Fazzini (1972-1977) che intende
riportare l’opera alle colorazioni omogenee e
plastiche originali. L’opera, considerata come
punto d’arrivo della carriera e della poetica
dell’autore, è l’espressione più aderente alla
sua idea di scultura; espressione che si concretizza attraverso un linguaggio fortemente plastico e a tratti inquietamente espressionista,
mosso e fl uido, libero e dinamico.
Tutte le fasi del recupero complessivo
dell’opera saranno effettuate dalla Fonderia
d’Arte 2000, da cinque generazioni esperta
nella lavorazione e conservazione di opere in
bronzo. L’intervento di restauro ha coinvolto
direttamente i Musei Vaticani, nella persona
del Direttore Prof. Antonio Paolucci e del Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche, nella persona della Dott.ssa Flavia Callori, del Prof.
U. Santamaria e della Dott.ssa M. Forti.
L’opera nel complesso sembra essere in
buono stato di conservazione, grazie all’ambiente in cui è stata conservata, nonostante un
diffuso strato di ossidazione presente.
L’intervento conservativo di restauro prevede
una prima fase di documentazione e diagnostica, a cui farà seguito il vero e proprio restauro,
che consiste in una prima pulitura meccanica
delle superfi ci a cui seguirà una pulitura chimica. Raggiunto un livello di pulitura adeguato
le superfi ci verranno risciacquate, dopo di che
l’opera sarà disidratata con solventi ed esposta a radiazioni infrarosse o getti di aria calda.
Eseguito poi il trattamento di conversione dei
prodotti di ossidazione/corrosione, le superfi ci
saranno protette con un fi lm millimetrico su cui
verrà applicata una cera microcristallina con
funzioni di protettivo fi nale.
Il restauro tecnico terminerà a dicembre,
quando l’opera sarà riconsegnata al Santo Padre Benedetto XVI nella sua più totale lucentezza e splendore prima del Santo Natale.
La scultura
“La Resurrezione”
di Pericle Fazzini
CHI NON SI È SOFFERMATO
DAVANTI AL PRESEPE DI PIAZZA SAN PIETRO?
dei Servizi Tecnici
L
a Direzione dei Servizi Tecnici,
ha appena pubblicato l’aggiornamento del libro “I Presepi di
Piazza San Pietro” con un piccolo inserto che racconta gli ultimi cinque presepi (2007-2011) ideati dall’arch. Giuseppe Facchini con la collaborazione
dell’arch. Barbara Bellano.
Il volume, curato dall’ing. Pier Carlo
Cuscianna, permette di ripercorrere, attraverso le bellissime fotografi e di Biagio
Tamarazzo, le trenta rappresentazioni natalizie che il personale del Governatorato
-architetti, ingegneri, tecnici e maestran-
16
ze, - con grandi capacità professionali e
con passione, prepara dal 1982.
Il volume vuole anche fornire, attraverso i pensieri dei Pontefi ci e brevi descrizioni dei personaggi che compongono il Presepe, uno strumento per facilitare
l’interiorizzazione di quanto la sacra rappresentazione custodisce e trasmette a
coloro che, da ogni parte del mondo, vi
si accostano.
Il cofanetto, composto dal volume
relativo agli anni 1982-2006 e l’aggiornamento (2007-2011) è in vendita presso i
Magazzini della Stazione Vaticana.
11 dicembre 2011
si ringrazia
e sisidà
ee
d il benvenuto ai superiori
la Redazione
La redazione de “All’ombra del Cupolone”, facendosi
portavoce di tutti i dipendenti del Governatorato,
dà il benvenuto a Sua Ecc.za Mons. Bertello, nuovo
Presidente del Governatorato, e a Sua Ecc.za Mons.
Sciacca, nuovo Segretario Generale, e augura loro buon
lavoro. L’occasione è gradita per porgere anche i migliori
la
auguri per le prossime festività natalizie.
“Nuovi” amici in Vaticano
di Giulia Artizzu
P
roseguendo il monitoraggio della fauna selvatica nei Giardini Vaticani della famigliola di volpi
individuata precedentemente e composta da un a femmina adulta ed inizialmente di
tre cuccioli, ora solo di due, le
riprese hanno mostrato che i
volpacchiotti hanno passato la maggior parte del loro
tempo giocando attorno alla
videocamera, posta in alto incastrata tra le rocce in prossimità della tana, saltando su
e giù per riuscire a capire di
cosa si trattasse. Ciò ha permesso un tenerissimo primo
piano, di uno dei cuccioli nel
momento in cui saltava davanti l’obiettivo nel tentativo
di raggiungere “l’oggetto sconosciuto”. Così hanno fatto
cadere l’apparecchiatura dimostrando di tenere alla loro
privacy per non essere protagonisti a trasmissioni del tipo
“del grande volpacchiotto”!
Alcune problematiche comunque ci sono e vanno affrontate proprio perché una
corretta gestione dell’ambiente e degli animali va a
favore dell’equilibrio dei prestigiosi Giardini Vaticani, infatti come ci spiega il Dr. Klaus
Gunther Friedrich “ La volpe
quale predatore di piccoli roditori ed uccelli svolge il suo
ruolo naturale nei Giardini Vaticani, nel controllo delle popolazioni di piccioni e roditori. In due zone adiacenti alle
tane attuali, si trovano infatti
i resti dei pasti delle volpi, i
quali sono composti per gran
parte di piccioni e topi.
È la prima volta che si è
potuto osservare una famiglia di volpi in un ambiente
parzialmente urbano circoscritto ad un’area di 44
ettari, che costituisce una
presenza affascinante per
chi si occupa di animali, ma
richiede comunque un accurato monitoraggio della
situazione, in quanto in concomitanza con la maturità
dei cuccioli, questi animali
vanno in dispersione in ricerca di nuovi territori.”
Il limite dello spazio disponibile per un numero di
volpi in questa area è ancora da determinare e forse sarà necessario catturare
alcuni animali e trasferirli in
zone adeguate in altri Territori Vaticani, dove potranno
trovare un ambiente ideale
di vita per l’alimentazione e
riproduzione. Nel frattempo
auguriamo ai volpacchiotti
una tranquilla permanenza.
Fotogrammi ad infrarossi delle “nostre amiche” volpi, mentre giocano di notte
17
11 dicembre 2011
La parola del Papa
DEL
L’
(BENEDETTO XVI, C ELEBRAZIONE EUCARISTICA A CONCLUSIONE
XXV C ONGRESSO EUCARISTICO N AZIONALE ITALIANO , 11 SETTEMBRE 2011)
uomo oggi rifi uta Dio e si illude di poter trovare pace, benessere e sviluppo
con la forza del potere e dell’economia, ma viene smentito dalla storia. È dunque il “Primato di Dio” che dobbiamo recuperare e possiamo farlo solo partendo dalla
sorgente dell’Eucaristia dove Dio ci coinvolge nel mistero di amore della Croce: Chi sa
inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere
attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle
situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi
in prima persona sul bisognoso, sa spezzare
il proprio pane con l’affamato, condividere
l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo,
visitare l’ammalato e il carcerato.
È dunque un’autentica “spiritualità eucaristica” il vero antidoto all’individualismo,
l’anima di una comunità ecclesiale che sa
“superare le contrapposizioni”. È questa spiritualità che ci aiuta “ad accostare le diverse
forme di fragilità umana” - ha ricordato Benedetto XVI - e ad affrontare anche la crisi
del mondo del lavoro.
La storia ci dimostra, drammaticamente,
come l’obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia
risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane. Il pane, cari fratelli e sorelle,
è “frutto del lavoro dell’uomo”, e in questa
verità è racchiusa tutta la responsabilità affi-
data alle nostre mani e alla nostra ingegnosità; ma il pane è anche, e prima ancora,
“frutto della terra”, che riceve dall’alto sole
e pioggia: è dono da chiedere, che ci toglie
ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia
degli umili: “Padre (…), dacci oggi il nostro
pane quotidiano” (Mt 6,11).
È anzitutto il primato di Dio che dobbiamo recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, perché è questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo,
ed è nel conoscere e seguire la volontà di
Dio che troviamo il nostro vero bene. Dare
tempo e spazio a Dio, perché sia il centro
vitale della nostra esistenza.
Da dove partire per recuperare e riaffermare il primato di Dio? Dall’Eucaristia: qui Dio
si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si
fa forza nel cammino spesso diffi cile, qui si fa
presenza amica che trasforma. Già la Legge
data per mezzo di Mosè veniva considerata
come “pane del cielo”, grazie al quale Israele divenne il popolo di Dio, ma in Gesù la
parola ultima e defi nitiva di Dio si fa carne,
ci viene incontro come Persona. Egli, Parola
eterna, è la vera manna, è il pane della vita
(cfr Gv 6,32-35) e compiere le opere di Dio è
credere in Lui (cfr Gv 6,28-29).
Nutrirsi di Cristo è la via per non restare
estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli,
ma entrare nella stessa logica di amore e di
dono del sacrifi cio della Croce.
L’eucarestia è la via per costruire una società più equa e fraterna.
quale migliore occasione nella nostra giornata e vita che partecipare
alla Messa quotidiana nella nostra chiesa di Maria Madre della Famiglia, alle ore 7.30
18
11 dicembre 2011
NOTIZIE LIETE E TRISTI
MATRIMONI
Hanno formato una nuova famiglia:
Scianca Matteo e Spuri Cristiana
il 17/09/2011;
Buzzanca Antonello e Tulini Daniela
il 07/10/2011;
Greci Maurizio e Prunesti Caterina
il19/09/2011;
Burratti Mirta e Feleppa Daniele
il 09/10/2011;
De Pillis Marco e Saba Maira Yesenia
il 24/09/2011;
Cannarsa Antonio e Ghirotto Ada
il 22/10/2011;
Leopardi Filippo e Silvestre Gabriella
il 01/10/2011;
D’Aleo Monica e Gigli Federico
il 22/10/2011.
Crocetta Silvia e Piroli Franco
il 02/10/2011;
CI SONO ANCH’IO !
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono state
allietate in questo periodo dalla nascita di fi gli:
Davide (18/05/2011)
di Belloni Roberto;
Stefano (13/09/2011)
di Mariani Giuseppe;
Irene (18/09/2011)
di Terenzi Simone;
Giuditta (18/09/2011) di Summaria Vincenzo;
Valerio (19/09/2011)
di Lisi Andrea;
Andrea (29/09/2011)
di Feroce Daniele;
Davide (30/09/2011)
di Carapellese Gabriele;
Beatrice (07/10/2011) di Terenzi Massimiliano;
Daniele (10/10/2011)
di Caruso Federico;
Valerio (11/10/2011)
di Cittadini Claudio;
Carlotta (17/10/2011) di Reggio Romano;
Francesco (09/11/2011) di DI Loreto Fabio.
NELLA LUCE DI GERUSALEMME CELESTE
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la Vita
e l’Immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi:
Fra’ Miguel Angel Mucci (15/09/2011) Vice Direttore Farmacia Vaticana;
Campolattano Salvatore (11/11/2011) dipendente Servizi Tecnici;
Romano Carlo
(25/11/2011) dipendente Sanità ed Igene;
De Angelis Antonietta (12/09/2011) madre di Sannibale Maurizio;
Rosato Elena Regina
(19/09/2011) madre di D’Onofrio Vittorio;
Bevilacqua Fiorinda
(24/09/2011) madre di Zito Sonia;
Augimeri Elsa
(24/09/2011) madre di De Franco Antonio;
Fondi Anna
(25/09/2011) madre di Oliverio Giancarlo;
Gino
(27/09/2011) padre di Falconetti Fabio;
Valter
(29/09/2011) padre di Squarcia Daniele;
Rosati Irene
(01/10/2011) madre di Ramacci Quirino;
Marzioli Gabriela
(12/10/2011) moglie di Picciaiola Roberto;
Camilletti Anna
(18/10/2011) madre di Dezi Massimo;
Radames
(23/10/2011) padre di Righetti Alfredo;
Nazareno
(25/10/2011) padre di Salvatori
Ivano;
Vignati Criseide
(25/10/2011) madre di Enzo Sammarco;
Galli Nadia
(31/10/2011) madre di Giulii Capponi Andrea;
Mario
(16/11/2011) padre di Basili Danilo;
Deiana Antonia
(16/11/2011) madre di Caredda Emilio;
Nannini Teresa
(25/11/2011) madre di Colonna Massimo.
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