USA, OBAMA: AL VIA PIU’ GRANDE RIFORMA FINANZIARIA DAL 1929 (NoveColonne ATG) Roma - Il presidente Usa Barack Obama ha illustrato le nuove regole contenute nella riforma della finanza, definendola la più rilevante dagli anni Trenta . “Noi non abbiamo scelto come questa crisi è cominciata – ha detto Obama - ma ora abbiamo un’opportunità di lasciarla alle nostre spalle. Così oggi – ha continuato il presidente americano – la mia amministrazione ha proposto una radicale revisione del sistema delle regole finanziarie, una svolta mai vista dalle riforme che seguirono la Grande Depressione”. Il pacchetto di riforme, che dovrà essere ora approvato dal Congresso, tra le altre cose darà più poteri alla Fed per maggiori controlli su banche e aziende attive nel settore finanziario, trasformandola in un ‘superpoliziotto’. Tra le proposte illustrate dal presidente Barack Obama dunque nuovi poteri per la Fed nella regolamentazione delle grandi istituzioni finanziarie e requisiti patrimoniali e di liquidità più severi per le grandi imprese. Inoltre le misure proposte mirano anche a colmare le differenze tra la regolamentazione degli Usa con quella di altri paesi. Per gli “hedge fund” ci sarà l’obbligo di registrarsi presso la Sec, mentre è prevista una regolamentazione completa per Cds e altri derivati e una nuova autorità che si occupi della ristrutturazione delle istituzioni finanziarie con importanza sistemica. Il presidente Obama ha chiesto anche una stretta sui derivati finanziari e sui prestiti complessi come quelli all'origine della crisi: “Proponiamo una regolamentazione complessiva dei credit-default swap e degli altri derivati che hanno minacciato l'intero sistema finanziario” ha dichiarato Obama. La Casa Bianca ha annunciato, inoltre, che la riforma introdurrà una nuova disciplina e maggiore trasparenza nei mercati finanziari oltre alla costituzione di una nuova Agenzia per la protezione finanziaria del consumatore (Consumer financial protection agency) che funzioni da scudo per gli americani dagli eccessi di credito, per la tutela del risparmio e il mercato dei mutui. CRISI: FMI RIALZA STIME PIL USA, RIPRESA DA META’ 2010 (NoveColonne ATG) Roma - Il Fondo monetario internazionale ha rialzato le stime per la crescita del Pil Usa nel 2009 e nel 2010. Il prodotto interno lordo vedrà un calo del 2,5% quest’anno contro la precedente stima del -2,8% - mentre l’anno prossimo salirà dello 0,75%, rispetto alla previsione di crescita zero. Si aspetta, dunque, una ripresa “graduale” e “solida'” dalla metà del 2010. E’ quanto si legge nelle conclusioni del rapporto ex Articolo IV dedicato agli Stati Uniti, dove si ritiene necessario anche un coordinamento internazionale per mettere a punto una strategia di uscita senza traumi dalle massicce misure anti-crisi prese dai governi. “Il peggio della crisi economica non è ancora superato” fa sapere il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, all’indomani del G8 di Lecce in cui si sono incontrati i ministri delle finanze. “L’opinione del G8 – ha continuato Strauss-Kahn durante una visita in Kazakhstan – è che si cominciano a vedere alcuni germogli di ripresa ma nonostante ciò dobbiamo rimanere cauti. Il grosso della fase più dura – ha ribadito – non è ancora alle nostre spalle”. Il direttore del Fmi è sembrato voler frenare sull’opportunità di voler riassorbire le misure anti crisi messe in campo dai governi. Strauss-Kahn ha indicato l’aumento dei flussi del credito come uno dei segnali che l’attività finanziaria comincia a riprendere ma non ha precisato se l'Fmi sarà in grado di aiutare nella ricerca di un “exit strategy”, così come gli è stato chiesto dagli otto grandi. PRODUZIONE INDUSTRIALE, EUROSTAT: AD APRILE CALO DELL’1,9% (NoveColonne ATG) Roma - Scende la produzione industriale nell’Unione europea in aprile: secondo i dati diffusi da Eurostat l’indice ha subito una flessione dell’1,9% rispetto al mese precedente (-0,9% considerando l’Europa a 27). Nel mese di marzo la diminuzione era stata rispettivamente dell’1,4% e dell’1,3%. Rispetto invece allo scorso anno il calo appare molto più marcato: -21,6% nell’eurozona e -19,4% nell’Europa a 27. Nel dettaglio dei dati ad aprile, rispetto al mese precedente, la produzione di beni di consumo non durevoli è calata dello 0,7% (-0,2 nell’Europa a 27): i beni di consumo durevoli hanno invece subito una flessione dello 0,8% (-0,3 nell’Ue-27). La produzione di beni intermedi è invece scesa dell’1,7% (-0,8% nell’Ue-27). Rispetto invece all’anno precedente la produzione di beni di consumo non durevoli ha subito un calo del 6,5% (-4,4% nell’Ue-27) mentre quella dei beni di consumo durevoli è diminuita del 22,4% (-20% nell’Ue-27). Per quanto riguarda i dati dei singoli stati membri, ad aprile la crescita maggiore della produzione industriale è stata messa a segno da Lettonia (+4,8%), Spagna (+2%) e Italia (+1,1%) mentre i cali più significativi si sono registrati in Slovenia (-3,8%), Finlandia (-3,4%) ed Estonia (2,8%). In relazione invece allo scorso anno l’indice segnala un calo in tutti gli stati membri per i quali i dati sono disponibili: la produzione industriale ha subito le contrazioni maggiori in Estonia (33,7%), Slovenia (-24,9%), Lituania (-24,5%) e Italia (-24,2%): la discesa è stata invece più contenuta in Polonia (-6,9%), Romania (-7,8%), Portogallo (-11,1%) e Grecia (-12,2%).