ISPESL - Arpa Piemonte

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LA STIMA DEL RISCHIO
IN CASI PARTICOLARI:
MUSICA, CALL CENTER,
SCUOLE
PIETRO NATALETTI
ISPESL – Dipartimento Igiene del Lavoro
Alessandria, 15 giugno 2010
Rumore / Effetti
Effetti uditivi
stato di
adattamento
fatica uditiva
(TTS)
trauma acustico
sordità
professionale
(PTS)
Effetti extra-uditivi
sul senso dell’equilibrio e del
movimento
e
sul
tono
psicomotorio generale
sul senso di attenzione e sulla
concentrazione
sulla vista
sul sistema nervoso, sul
carattere e sul comportamento
sull’apparato digestivo
sul sistema endocrino
sull’apparato respiratorio
sull’apparato circolatorio e sul
sistema vascolare
Rumore / Effetti
Il D.M. 14.1.2008 (Nuovo elenco delle malattie
professionali) comprende il rumore nella:
Lista I – Malattie la cui origine lavorativa è di elevata
probabilità:
01 – Rumore – Malattia:
ipoacusia percettiva
Lista III – Malattie la cui origine lavorativa è possibile:
01 – Rumore – Malattie:
dell’apparato
cardiocircolatorio,
digerente, endocrino e
neuropsichiche
Rumore / Effetti
Il D.M. 9.4.2008 (Nuovo elenco delle malattie professionali
nell’industria e nell’agricoltura) comprende il rumore al punto 75)
IPOACUSIA DA RUMORE:
n) formatura e distaffatura in fonderia con macchine vibranti.
o) sbavatura in fonderia con mole.
p) formatura di materiale metallico, mediante fucinatura e stampaggio.
q) lavorazione meccanica del legno con impiego di seghe circolari, seghe a nastro, piallatrici e
toupies.
r) lavori in galleria con mezzi meccanici ad aria compressa.
s) stampaggio di vetro cavo.
t) prova di armi da fuoco.
u) conduzioni delle riempitrici automatiche per l'imbottigliamento in vetro o l'imbarattolamento in
metallo.
v) addetti alla conduzione dei motori in sala macchine a bordo delle navi.
w) Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano una
esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori
a 80 dB(A).
IL PROBLEMA
• Ipoacusie professionali ancora la prima malattia
professionale nell’industria, agricoltura e servizi
• Ipoacusie professionali in aumento nei settori non
industriali, in particolare nel terziario
• Domanda di ergonomia dell’ambiente crescente in questi
settori
• Esigenza di proteggere sia i lavoratori che i frequentatori
Tabella: Ipoacusie professionali manifestatesi nel periodo 2003-2007 e indennizzate a tutto il
30.04.2008 per anno – Industria e Servizi e Agricoltura. (Fonte: INAIL, Rapporto annuale 2007)
IPOACUSIE
ANNO TABELLATE
2003
2004
2005
2006
2007
IPOACUSIE
NON
TABELLATE
TOTALE
IPOACUSIE
TOTALE
MALATTIE
PROFESSIONALI
D.
I.
D.
I.
D.
I.
D.
I.
2.438
2.011
1.392
1.298
1.073
452
398
306
317
210
4.624
5.461
5.610
5.081
4.792
628
608
623
597
437
7.062
7.472
7.002
6.379
5.865
1.080
1.006
929
914
677
25.220
26.484
26.628
26.633
28.497
4.740
4.941
5.111
5.210
4.112
IPOACUSIE
TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo e a causa
delle lavorazioni specificate nella tabella allegata al Testo
Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: Martellatura,
cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio nella
costruzione di caldaie, serbatoi e tubi metalli.
NON TABELLATE: contratte nell’esercizio lavorativo a
causa di lavorazioni non specificate nella tabella allegata al
Testo Unico (D.P.R. 1124/65). Ad esempio: ipoacusia da
rumore da attività scolastica.
VALUTAZIONE E CONTROLLO DEL
RISCHIO A 19 ANNI DAL D.Lgs. 277/91
Rapporti di Valutazione del rischio in alcuni comparti
assenti o di scarsa qualità
Call center: in molte realtà (call e contact center, assicurazioni,
banche, …) che impiegano 4-500 mila operatori ancora non esiste
la valutazione del rischio rumore
Scuole: la valutazione del rischio rumore è pressoché inesistente
nonostante le ipoacusie e le laringopatie tra il personale docente
sono in netto aumento
RUMORE: OLTRE IL D.LGS. 277/91
Aumento delle ipoacusie non tabellate nei settori
lavorativi
del
terziario
(ad
es.
insegnanti,
centralinisti,…)
Ubicazione dell’insediamento e impatto acustico da e
verso l’esterno
Cresce la richiesta di ambienti di lavoro più
ergonomici, soprattutto nel terziario (scuole, uffici,
banche, poste, …)
Il D.Lgs. 195/2006 prima e poi il D.Lgs. 81/2008 hanno
stabilito importanti novità
RUMORE: SETTORI PRIORITARI (UE)
Trasporti (in particolare su strada ed aerei)
Costruzioni
Agricoltura, pesca, selvicoltura
Produzione industriale di alimenti e bevande
Metallurgia
Istruzione
Call centres
Spettacolo
Servizi
Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008
Capo II – Protezione dei lavoratori contro i rischi
di esposizione al rumore durante il lavoro
Articolo 187
Campo di applicazione
Il presente capo determina i requisiti minimi per la
protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute
e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore
durante il lavoro e in particolare per l’udito.
Nessuna esclusione dal campo di applicazione
Articolo 198
Linee Guida per i settori della musica delle attività
ricreative e dei call center
1. Su proposta della Commissione permanente per la
prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui
all’articolo 6, sentite le parti sociali, entro due anni dalla
data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee
guida per l’applicazione del presente capo nei settori della
musica, delle attività ricreative e dei call center.
Linee guida entro il 1° gennaio 2011?
L’esposizione a rumore dei musicisti non è quasi mai stata oggetto di
valutazione, nonostante ricadesse negli obblighi generali previsti dalla
legislazione in materia (D.Lgs. 277/91 prima e D.Lgs. 626/94 e D.Lgs.81/2008
poi).
Vengono presentati i primi risultati reati a un studio condotto presso il
Teatro Regio di Torino. Lo scopo dello studio era di misurare e valutare I
livelli di esposizione a rumore dei musicisti e dei cantanti del coro e la loro
funzionalità cocleare.
L’orchestra del Teatro Regio, composta da 88 elementi, discende
dall’orchestra fondata nel diciannovesimo secolo da Arturo
Toscanini, che ne fu il primo direttore d’orchestra e direttore
artistico.
Il coro del Teatro Regio di Torino, composto da 71 elementi, fu
fondato nel 1945 dopo l’incendio del Teatro del 1936 e dopo
l’interruzione della seconda guerra mondale, diventando nel
1967 il coro permanente del Teatro Regio.
Dipartimento Igiene del Lavoro
MUSICA
I livelli sonori sono stati misurati tramite fonometri indossabili QUEST DLX-1
e analizzatori real time multicanali Harmonie and Simphonie. I segnali sono
stati misurati durante l’intero periodo di esecuzione musicale nella sala
prove e nella fossa (“Golfo mistico”). Gli artisti erano impegnati
nell’esecuzione delle opere “Falstaff” di Giuseppe Verdi ed “Edgar” di
Giacomo Puccini.
Un campione di 81 musicisti e di 43 cantanti sono stati studiati.
Dipartimento Igiene del Lavoro
METODI
La funzionalità cocleare di un campione di volontari è stata studiata prima e
dopo l’esecuzione in sala prova per mezzo di test basati sulle emissioni
otoacustiche. Sono state misurate sia TEOAE (Transient Evoked
OtoAcoustic Emissions) che DPOAE (Distorsion Product OtoAcoustic
Emissions) per mezzo di un sistema portatile ILO292. Un campione di 45
musicisti e di 15 cantanti è stato studiato.
Le DPOAS sono state misurate nelle seguenti condizioni:
f2/f1=1.22; A1 = 65 dB e A2 = 55 dB, risoluzione 1/3 ottava
Esempio di acquisizione di TEOAE
Esempio di acquisizione di DPOAE
Dipartimento Igiene del Lavoro
METODI
METODI
1.
2.
3.
4.
5.
Voci maschili: bassi, baritoni, tenori con un livello medio di
esposizione di LA,eq = 90 dB(A) (5 soggetti, età media 44);
Voci femminili: soprani, mezzosoprani, con un livello medio di
esposizione di LA,eq = 91 dB(A) (10 soggetti, età media 41);
Archi: violini, viole, violoncelli, contrabassi con un livello medio di
esposizione di LA,eq = 81 dB(A) (22 soggetti, età media 43) ;
Strumenti a fiato: clarinetti, flauti, oboi, trombe, tromboni, con un
livello medio di esposizione di LA,eq = 86.4 dB(A) (19 soggetti, età
media 39);
Strumenti a percussione: percussioni, timpani con un livello medio di
esposizione di LA,eq = 87.9 dB(A), (4 soggetti, età media 46).
Dipartimento Igiene del Lavoro
Per lo studio delle OAS i soggetti sono stati divisi in 5 classi:
RISULTATI
Musicians
First Violins
Second Violins
Violas
Cellos
Double Basses
Oboes, Clarinets, Bassoons
Trumpets, Trombones, Horns
Percussions
Orchestra Director
N°
instruments
4
3
3
3
2
5
4
1
1
Tm
70’÷140’
138’÷150’
140’÷150’
138’÷150’
138’÷140’
73’÷150’
140’÷150’
150’
140’
LAeq
dB(A)
81,2±1,0
80,5±0,8
83,2±0,9
83,5±1,3
78,8±0,7
86,6±1,1
87,5±1,1
89,3±0,7
80,3±0,7
LCpeak
dB(C)
125,6
123,4
121,4
123,7
119,3
129,0
125,4
134,3
116,1
I livelli di esposizione giornalieri vanno da 78 dB(A) (Contrabassi) a
88 dB(A) (Percussioni).
Dipartimento Igiene del Lavoro
Esposizione a rumore
RISULTATI
Dipartimento Igiene del Lavoro
Esposizione a rumore
Risultati analoghi sono stati ottenuti da Peretti et al. presso l’Auditorium di
Bolzano relativi all’orchestra Haydn di Bolano e Trento (Atti 36° Congresso
AIA, Torino 2009).
RISULTATI
Singers
Basses
Sopranos
Baritones
Mezzo-sopranos
Tenors
Contraltos
Chorus Director
N° Artists
Tm
5
6
7
8
13
3
1
60’÷ 90’
60’÷ 90’
60’÷ 90’
60’÷ 90’
60’÷ 170’
60’÷ 90’
44’
LAeq
dB(A)
88,3 ± 1,0
92,8 ± 1,5
89,9 ± 1,5
91,5 ± 1,7
90,5 ± 1,3
93,0 ± 2,3
88,1 ± 0,7
LpiccoC
dB(C)
126,4
128,1
126,7
129,2
130,1
128,2
118,0
Dipartimento Igiene del Lavoro
Esposizione a rumore
RISULTATI
TEOAE reproducibility in different groups of musicians and singers
1
0.9
0.8
male artistic voices
female artistic voices
wind instruments
percussion instruments
strings instruments
normoacousic subjects
signal repro
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
0
1000
2000
3000
f (Hz)
4000
5000
6000
Dipartimento Igiene del Lavoro
OAS
RISULTATI
OAS
Dipartimento Igiene del Lavoro
DPOAE in different groups of singers and musicians compared to a group of normoacousic
subjects
20
15
DP amplitude (dB)
10
5
0
-5
male artistic voices
-10
female artistic voices
wind instruments
strings instruments
-15
percussion instruments
normoacousic subjects
-20
0
1000
2000
3000 f2 (Hz) 4000
5000
6000
7000
RISULTATI
OAS
D P elicited by F2 4 kHz as functi on o f the expo sur e level for subj ectes with age>40 year s
Dipartimento Igiene del Lavoro
25
y = -1.8314x2 + 301.51x - 12399
R 2 = 0.6078
DP amplitude dB
15
5
-5
-15
y = -4.5828x + 383.36
R2 = 0. 4936
-25
-35
81
82
83
84
85
exposure level dB(A)
86
87
I primi risultati confermano i pochi dati esistenti in Letteratura,
mostrando che musicisti e cantanti lirici sono esposti a elevati
livelli sonori giornalieri.
Questi livelli possono superare sistemeticamente 85 dB(A) nel
caso dei percussionisti, tenori e soprani.
I dati mostrano che i test basati sulle OAE possono
efficacemente discriminare tra differenti classi di esposizione.
Una buona correlazione è stata trovata tra I livelli di
esposizione e i livelli delle DPOAE.
Dipartimento Igiene del Lavoro
CONCLUSIONI
I primi risultati mostrano la necessità di effettuare la misura e la
valutazione del rischio, e attuare le misure di tutela e sicurezza
conseguenti, per gli artisti dei teatri lirici.
Lo studio proseguirà presso l’auditorium di Santa Cecilia di
Roma in collaborazione con l’Università “La Sapienza”.
Dipartimento Igiene del Lavoro
CONCLUSIONI
Saranno studiati DPI uditivi specifici per il settore e possibili
interventi tecnici di riduzione del rischio, allo scopo di fornire
elementi utili per le Linee guida di cui all’art. 198 del D.Lgs.
81/2008.
Anche lo sforzo vocale dei cantanti è oggetto di studio per
stabilire una metodica di misura e valutazione del rischio e per
valutare eventuali effetti sulla salute.
Dipartimento Igiene del Lavoro
LAVORO FUTURO
CALL-CENTER
In Italia ci sono circa 2.000 call centers e I lavoratori addetti
sono più di 400.000:
Generale assenza della Valutazione del Rischio rumore
Severa inadeguatezza delle Relazioni tecniche
Metodi standard previsti dal D.Lgs. 81/08 e dalla UNI
9432 non adeguati alla valutazione del rischio degli
addetti
Scarsità di tecnici competenti e di strumentazione
adeguata
Alto numero di lamentele (effetti uditivi ed extra-uditivi,
acoustic shocks, …)
LEGISLAZIONE E STANDARDS INTERNAZIONALI
La nuova Direttiva europea 2003/10/EC poggia sullo
standard ISO 1999:1990 per le misure di rumore e la
definizione del livello di esposizione.
La ISO 1999 (e anche la UNI 9432) stabilisce che le misure
di rumore devono essere effettuate:
Con il microfono posizionato nella posizione
normalmente occupata dal lavoratore, in sua assenza (I);
Se il lavoratore deve essere presente, il microfono deve
essere collocato a 10 cm dall’ingresso del canale uditivo
dell’orecchio più esposto (II).
QUANDO SI UTILIZZANO DISPOSITIVI AURICOLARI
L’applicazione del metodo I è sbagliata. La misura deve essere
fatta alla presenza dell’operatore.
Anche l’applicazione del metodo II è sbagliata. La misura a 10
cm dall’orecchio registra il livello ambientale, non il livello
effettivo all’orecchio.
La misura corretta si effettua con un metodo, chiamato III, dove
il microfono è posto molto vicino all’orecchio a valle del
dispositivo auricolare e il livello deve essere corretto in postelaborazione per deconvolvere la funzione di trasferimento del
canale uditivo.
STANDARD UNI EN ISO 11904-1:2006
“Acustica – Determinazione dell’esposizione sonora dovuta a
sorgenti sonore situate in prossimità dell’orecchio– Parte 1:
Tecnica del microfono posto nel condotto uditivo (tecnica
MIRE)”
STANDARD UNI EN ISO 11904-2:2005
“Acustica – Determinazione dell’esposizione sonora dovuta a
sorgenti sonore situate in prossimità dell’orecchio– Parte 2:
Tecnica con manichino”
STUDIO SPERIMENTALE
Lo studio sperimentale è stato effettuato presso sette distinte
realtà lavorative:
1.
2.
3.
4.
4.
5.
la divisione audio-video di un giornale;
la centrale telefonica di un ente governativo;
la stessa centrale di cui sopra, dopo i lavori di ampliamento;
call-center di una banca;
call center di un ospedale ;
call center condiviso (banca, amministrazione pubblica locale,
compagnia di servizi);
7. call center di una società nazionale di servizi.
74 differenti workstations sono state studiate, dove venivano
utilizzati 83 differenti tipi di recevitori (cuffie supra-aurali, inserti
auricolari, cornette telefoniche), per 30 ore totali di monitoraggio.
In tutti gli ambienti di lavoro è stato utilizzato il manichino; nel sito
7 (call center di una socetà nazionale di servizi di Venezia) è stato
utilizzato contemporaneamente anche il metodo MIRE.
SET UP SPERIMENTALE - 1
Manikino: B&K 4128
Orecchio destro: B&K 4158
Orecchio sinistro: B&K 4159
Pinna: B&K DZ 9752
Larson Davis 2900 /
01 dB Symphonie
Analizzatori real time bicanali
DATA PROCESSING - 1
Le funzioni di trasferimento
tabulate (ISO e B&K) sono state
confrontate con le curve
sperimentali; all’interno banda
passante telefonica (300-3400
Hz) le differenze sono entro 2-3
dB.
I livelli sonori misurati dai
microfoni che simulano l’orecchio
sono
convertiti
in
livelli
corrispondenti in campo diffuso
LAeq per mezzo della funzione di
trasferimento del canale uditivo e
la curva di ponderazione A.
SET UP SPERIMENTALE - 2
Probe microphone:
B&K 4182
power supplier:
B&K 5968
Larson Davis 2900 /
01 dB Siimphonie
Analizzatore real time bicanale
DATA PROCESSING - 2
Anche i livelli misurati con il probe microphone sono convertiti nei
corrispondenti livelli in campo diffuso LAeq per mezzo della funzione di
trasferimento del probe microphone e la ponderazione A.
RISULTATI
DISCUSSIONE - 1
I livelli sonori misurati variano da un minimo di 50 dB(A) a
un massimo di 87 dB(A). I fattori che influenzano I livelli
sonori sono:
livello di voce del parlatore. Questo fattore dipende dal parlatore
stesso e dal livello di amplificazione della catena telefonica;
voce propria dell’operatore. La voce dell’operatore ritorna in
cuffia tramite il microfono;
rumore ambientale. Questo fattore dipende dalla contemporanea
presenza di più operatori in ambienti talvolta non idonei.
DISCUSSIONE - 2
Tecnica del manichino. Affidabile, poco sensibile alla funzione
di trasferimento del canale uditivo del manichino, ma complessa,
cara in termini di costo e di tempo;
Tecnica MIRE. I livelli misurati con questa tecnica sono allineati
con l’altra, ma il posizionamento del tubicino del probe microphone
e la presenza di cerume sono critici. La tecnica è affidabile,
economica e diretta ma richiede l’intervento medico per l’esame
otoscopico e l’inserimento del microfono, oltre che del consenso
informato dell’operatore.
CONCLUSIONI
I livelli sonori di 80 dB(A) sono superati nel 23% dei casi, in
linea con i dati di Letteratura. I centralinisti sono quindi a rischio
rumore e la valutazione del rischio e gli adempimenti
conseguenti (formazione, informazione, sorveglianza sanitaria,
interventi tecnici e organizzativi) devono essere attuati dai datori
di lavoro secondo i livelli di rischio previsti dal D.Lgs. 81/2008
SCUOLE
Il problema del rumore in ambiente scolastico è stato oggetto di numerosi studi, e
dal monitoraggio dell’esposizione a rumore nelle scuole sono emersi dati di
esposizione elevata specialmente in scuole materne ed elementari.
I livelli elevati di rumore causano danni uditivi e insorgenza di laringopatie
nello staff docente e sono concausa di difficoltà di apprendimento e perdita di
attenzione negli alunni.
Gli alti livelli di rumore sono causati principalmente alle caratteristiche
architettonico-strutturali degli edifici scolastici. Ad esempio: l’isolamento
insufficiente delle classi è causa di alti livelli di disturbo provenienti da sorgenti
esterne; gli effetti di riverberazione delle pareti producono effetti di distorsione
del suono e perdita di intelligibilità del parlato.
La distorsione nel dominio del tempo (riverberazione, echi) può degradare il
segnale del parlato e ridurne la comprensibilità.
Questo fatto è quantificato nella procedura STI (Speech Transmission Index)
attraverso la determinazione della funzione di trasferimento di modulazione per
la gamma di frequenze presenti nell’inviluppo di segnali di parlato naturale.
METODI
Sono state effettuate valutazioni dosimetriche di
esposizione a rumore in classi elementari e materne di
3 scuole della provincia di Roma (2 elementari e 1
materna), 2 scuole della provincia di Latina (1
elementare e 1 materna) e 6 scuole della provincia di
Lucca (3 elementari e 3 materne). Per ogni scuola sono
state valutate almeno due classi e per ogni classe sono
stati monitorati sia il turno mattutino che quello
pomeridiano.
Le valutazioni dosimetriche sono state effettuate
mediante fonometri indossabili LD tipo 805A. I
docenti sono stati monitorati durante un intero turno
lavorativo. Il microfono dei fonometri integratori
indossabili, rivolto verso l’avanti, è stato fissato su di
un’astina lunga 10 cm solidale con un archetto
fermacapelli posto sulla testa dell’insegnante.
RISULTATI
Livelli sonori misurati in una classe 1 elementare nel turno didattico
pomeridiano
130
LA,eq
120
Peak
in mensa
Livello sonoro
110
100
90
80
70
60
12.00
13.12
14.24
ora
15.36
16.48
RISULTATI
Il livello di 80 dB(A) è superato per più del 60% del tempo di registrazione del segnale
Distribuzione statistica dei livelli sonori (sezione di scuola materna turno
pomeridiano)
1.0
0.9
0.8
probabilità
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0.0
60
65
70
75
80
85
90
Livello sonoro dBA
95
100
105
110
RISULTATI
Regione grado
LA, eq (dBA)
LEX,8h (dBA)
media
Dev.st
media
Dev.st
M
81.2
1.6
78.1
1.7
E
80.2
3.9
77.2
4.0
M
82.5
1.9
79.3
1.6
E
82.8
2.0
79.6
2.1
81.9
2.5
78.7
2.5
T
L
generale
RISULTATI
Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative fra
turni mattutini e pomeridiani. Viceversa, differenze statisticamente
significative (p = 0.005 e p = 0.01 rispettivamente per LA,eq e LEX,8h) si
sono riscontrate tra i livelli di esposizione in Toscana e nel Lazio
85.0
Lex,8h
80.0
75.0
70.0
L
T
REGIONE
RISULTATI
Istogramma dei dati di LA,eq rilevati nelle scuole suddivisi per Regione
RISULTATI
I locali più critici dal punto di vista dei livelli sonori sono, come noto, le mense e le palestre.
Per dimostrare questo i tempi di riverberazione, misurati in banda di ottava, sono stati
confrontati con i limiti di accettabilità per i tempi di riverberazione in edilizia scolastica
forniti dal D.M. 18/12/75
Tempi di riverberazione medi nelle mense
mense tratt
mense
limiti accettabilità
3
2.5
T 60 (s)
2
1.5
1
0.5
0
125
250
500
1000
f(Hz)
2000
4000
8000
RISULTATI
Tempi di riverberazione medi misurati nelle palestre confrontati con i valori limite
di accettabilità per l’edilizia scolastica secondo il D.M. 18.12.75
Tempi di riverberazione medi nelle palestre
6
limiti accettabilità
palestre tratt
palestre
5
T60 (s)
4
3
2
1
0
125
250
500
1000
f(Hz)
2000
4000
8000
CONCLUSIONI
Le valutazioni dosimetriche effettuate mostrano che il personale docente
risulta esposto ad elevati livelli di rumore. Tali livelli risultano
particolarmente elevati durante la permanenza in ambienti molto
riverberanti, quali mense e palestre. I livelli di esposizione misurati durante
l’attività didattica nelle classi di scuola elementare non sono molto dissimili dai
livelli misurati nelle classi di scuola materna. Differenze statisticamente
significative sono state, invece, trovate tra gruppi di scuole appartenenti a due
diverse regioni. Questo fatto è stato attribuito a una differente sensibilità
pedagogico-culturale verso problematiche di tipo ambientale. Ciò conferma che
le sorgenti del rumore scolastico sono gli studenti stessi e che è un
meccanismo di amplificazione a feedback l’origine degli elevati livelli di
rumore nelle aule scolastiche.
Gli alti livelli di esposizione a rumore, quindi, possono essere correlati al dato
oggettivo che rappresenta le carenze progettuali dell’edilizia scolastica. In
particolare, i tempi di riverberazione, misurati negli ambienti scolastici
risultano sistematicamente eccedenti i limiti di accettabilità definiti dalla
normativa. La presenza di elevati tempi di riverberazione si riflette in un
degrado degli indici di intelligibilità del parlato.
Grazie per l’attenzione!
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