Romani-2 - Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale "Gesù l`Unica

Capitolo II- Ipocrisia dell’Empio e del Religioso Ebreo
Romani Capitolo 2 Versetti da 1 a 10
Romani 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare
gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.
Romani 2:2 Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a
verità.
Romani 2:3 Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di
scampare al giudizio di Dio?
Romani 2:4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua
costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?
Romani 2:5 Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un
tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio.
Romani 2:6 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere:
Romani 2:7 vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e
immortalità;
Romani 2:8 ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla
verità ubbidiscono all'ingiustizia.
Romani 2:9 Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul
Greco;
Romani 2:10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco;
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Introduzione del Secondo Capitolo
Paolo inizia il secondo capitolo dicendo, perciò, perciò è una congiunzione che congiunge il
discorso precedente a quello attuale.
Dobbiamo fare delle precisazioni introduttive però prima di entrare nel vivo di questo discorso
presentatoci da Paolo.
La prima precisazione che è importante da ricordare quando leggiamo le Scritture è che
generalmente i capitoli e versetti che in ogni lettera, epistola o libro notiamo, non esistevano nei
testi originali. Questi sono stati introdotti molto tempo dopo per facilitare la lettura e per facilitare la
ricerca dei vari passi interessati.
Dobbiamo dire però, che spesso le suddivisioni dei capitoli non facilitano la comprensione del
soggetto e lo scorrimento del contesto viene interrotto ed almeno psicologicamente spesso crediamo
che un discorso sia finito in un capitolo ed uno nuovo inizia nel seguente capitolo, mentre invece
spesso non è così. Dobbiamo allora rimanere concentrati su ciò che leggiamo per capire quando
effettivamente l’autore cambia il contenuto del passo e il contesto dunque cambia.
Quando troviamo una congiunzione tipo questa, perciò , ci rendiamo conto che seppur in un nuovo
capitolo il discorso che inizia è connesso al precedente. Quindi in questo caso Paolo sta connettendo
quello che sta dicendo con il ragionamento appena finito, cioè il versetto 32 del precedente
capitolo.
La seconda precisazione introduttiva a questo secondo capitolo è questa, che Paolo inizia a riferire
questo discorso adesso ai credenti Ebrei. La prima cosa che ci introduce questo concetto, è l’uso
del termine o uomo , questo termine veniva usato spesso tradizionalmente per riferirsi ad Israele.
Il principio di ciò che Paolo sta comunicando comunque può e deve essere applicato a tutti i
religiosi, di qualsiasi religione.
Paolo adesso sta cominciando ad unire i pagani che ha descritto nel Capitolo 1 ai religiosi, ipocriti
Ebrei che credevano di essere superiori ai Pagani per via della loro religione e le loro tradizioni e la
conoscenza del vero Dio e della Sua legge. Paolo adesso sta unendo tutti e due i gruppi nella stessa
categoria.
Romani 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare
gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.
Comunque, O uomo, Ebreo o Gentile non è quello che importa alla fine, ma il fatto che Paolo
adesso dice perciò, per via del fatto che precedentemente ci è stato fatto presente cioè
Romani 1:32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono
degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.
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Vi ricordate quello che abbiamo detto in riguardo a questo?
L’uomo sa che la legge morale di Dio scritta nel suo cuore lo condanna mediante la coscienza
come trasgressore di tale, e sa che la condanna per coloro che si comportano nel modo
descritto è la morte, ma nonostante tutto, Paolo dice che, pur sapendo tutto questo, continuano a
compiere tutti questi peccati ed a trasgredire la legge divina. Non solo continuano a praticare queste
cose ma addirittura approvano tutti gli altri che come loro le commettono.
Per esempio, un omosessuale approverà l’omosessualità ma magari condannerà l’omicidio, non
rendendosi conto che quando odia una persona o serba rancore commette omicidio nel cuore,
comunque invece approverà l’adulterio o altre cose. L’uomo “morale” magari non approva
l’adulterio ma magari approva chi è avido o invidioso come lui o altro magari chi è bugiardo perché
anche lui è bugiardo, il che non è difficile visto che vi sono tanti diversi modi per esserlo. I ladri
approvano quelli che come loro rubano, ma magari condannano il comportamento peccaminoso di
altri.
Dunque, quello che Paolo ci ha cominciato a dire in Romani 1:32 lo sta approfondendo adesso in
questo versetto.
L’uomo approva i suoi stessi peccati anche negli altri che praticano gli stessi e ipocritamente
parlando l’uomo seleziona alcuni peccati, quelli che lui stesso commette e li approva, li giustifica,
questo lo fa anche in altri e poi seleziona i peccati che non commette e condanna coloro che li
praticano, comunque sempre peccatore è e sempre peccatore rimane. Questa è l’ipocrisia.
Questo è il soggetto di Paolo in questo versetto, l’ipocrisia di colui che giudica i peccati di altri
mentre approva i suoi e coloro che praticano quelli che lui stesso pratica.
Infatti, la grande bugia, l’inganno che l’essere umano tende a se stesso è proprio questo, cioè, se il
peccato lo commette lui personalmente è giustificabile, ma quando lo vede commesso da altri lo
condanna. Questa è ipocrisia perché il peccatore anche se è religioso, e questo è il punto che Paolo
sta facendo, sempre peccatore è, sempre ipocrita è.
L’ipocrita, una parola di origine Greca hypokrites che significa attore, una persona che impersona
un personaggio, il termine è usato per descrivere una persona che mette su false apparenze di virtù
e di religione, una persona che agisce contrariamente alle sue convinzioni e credenze.
Ricordiamoci anche che per l’Ebreo religioso, “l’osservatore” della legge di Dio, i peccati erano
solo tali se venivano attualmente commessi come atti. Il peccato interiore, cioè, la condizione del
loro cuore non era mai considerata peccaminosa da loro stessi, da Dio sì, da loro no. Una persona
dunque, poteva anche odiare un’altra, bastava che anche se l’odiava non la uccidesse e dunque
secondo la loro interpretazione della legge erano innocenti di omicidio.
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Gesù scombussolò queste idee dichiarando invece che il peccato era nel cuore e che per Dio anche
se non commesso l’atto stesso, il desiderio ed il sentimento era sempre peccato,
Matteo 5:20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei,
non entrerete affatto nel regno dei cieli.
Matteo 5:21 «Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà
sottoposto al tribunale";
Matteo 5:22 ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi
avrà detto a suo fratello: "Raca" sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Pazzo!" sarà
condannato alla geenna del fuoco.
Matteo 5:23 Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualcosa contro di te,
Matteo 5:24 lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello;
poi vieni a offrire la tua offerta.
Matteo 5:25 Fa' presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei ancora per via con
lui, affinché il tuo avversario non ti consegni in mano al giudice e il giudice in mano alle
guardie, e tu non venga messo in prigione.
Matteo 5:26 Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l'ultimo
centesimo.
Matteo 5:27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio".
Matteo 5:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso
adulterio con lei nel suo cuore.
E anche MATTEO 15:18-19.
Matteo 15:18 Ma ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l'uomo.
Matteo 15:19 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti,
false testimonianze, diffamazioni.
Matteo 15:20 Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare con le mani non
lavate non contamina l'uomo».
La parola di Dio in Giacomo ci ha avvertiti di questa ipocrisia così
Giacomo 2:10-11 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si
rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha
detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore
della legge
Il peccatore pagano ed il peccatore Giudeo religioso sono in fondo la medesima persona, giusto?
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Così Paolo inizia il capitolo 2 di Romani, enfatizzando l’ipocrisia di coloro che condannano il
peccato negli altri senza rendersi conto del proprio, credendo di essere superiori degli altri perché
praticano una religione di opere morte.
Paolo sta dicendo che questi sono condannati da Dio ugualmente anche se hanno una forma di pietà,
una forma religiosa ma ne rinnegano la potenza che è Cristo Gesù, la potenza di Dio, come del resto
descrisse Gesù
Luca 18:9-14 Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e
disprezzavano gli altri. 10 «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l’altro
pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava così: “O Dio, ti ringrazio che non
sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano. 12 Io
digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo”. 13 Il pubblicano
invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto,
dicendo: “O Dio, sii misericordioso verso di me peccatore”. 14 Io vi dico che questi, e non l’altro,
ritornò a casa sua giustificato; perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà
innalzato
Gesù con questa parabola, in altre parole sta dicendo la stessa cosa che Paolo sta dicendo in questi
versetti di Romani 2. quelli che presumono di essere giusti e disprezzano gli altri, appunto sono i
religiosi, peccatori senza la vita di Dio in essi , ma che credono di essere giusti e condannano il
peccato altrui senza rendersi conto del proprio. Infatti il fariseo era il religioso non plus-ultra di quei
tempi. Infatti lui stesso menziona il fatto che, primo non si riconosce un peccatore ma giusto, giusto
però soltanto mediante le sue opere religiose morte.
Ma ricordiamoci cosa disse Gesù in riguardo ai religiosi del suo tempo, ma anche a quelli di oggi
Matteo 5:20 Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, voi
non entrerete affatto nel regno dei cieli.
Quindi, Paolo sta dicendo non vi è scusante, non vi è giustificazione alcuna per un peccatore, per
quanto religioso esso sia, in questo caso l’Ebreo. Comunque è lo stesso per ogni religione, chi
condanna il peccato altrui, poiché sia in atto e comportamento che in pensiero e desiderio, colui che
condanna commette le stesse cose. Come abbiamo già detto, chi trasgredisce la legge in un solo
punto la ha trasgredita tutta e nel capitolo precedente abbiamo visto come la violazione di un
comandamento che una persona commette è inestricabilmente connessa alla violazione di tanti altri
e inesorabilmente tutta la legge di Dio è infranta.
Nel capitolo 2 vi sono sette principi del giudizio di Dio. Il primo lo troviamo nel versetto due.
Primo Principio di Giudizio Divino: Il giudizio di Dio secondo la verità
Romani 2:2-3 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali
cose.
3 E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al
giudizio di Dio?
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Sì, Paolo dice addirittura che noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo la verità. Come?
Semplice è ciò che Paolo ha detto in
Romani 1:18-19 Perché l’ira di Dio (il giudizio di Dio) si rivela dal cielo sopra ogni empietà e
ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia, 19 poiché ciò che si può
conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato.
Quindi il giudizio di Dio è secondo la verità che Lui ha manifestato nell’essere umano , ma non solo
ed esclusivamente quella sola verità.
In questo passo possiamo trovare come si dice la sacrosanta verità.
Giovanni 18:37-38 Allora Pilato gli disse: «Dunque sei tu re?». Gesù rispose: «Tu dici
giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per
rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». 38 Pilato gli
chiese: «Che cosa è verità?».
Anche oggi la domanda di Pilato viene ripetutamente fatta e la risposta del mondo è che la verità è
soggettiva, il mondo dichiara che la verità non è assoluta. Il mondo dichiara che la verità è quello
che tu vuoi che sia, ciò che è verità per te quella è la verità.
Forse se Pilato avesse udito la dichiarazione di Gesù la notte prima, avrebbe udito con le sue
orecchie che cosa o chi è veramente la verità
Giovanni 14:6 Gesù gli disse: Io son la via, la verità, e la vita; nessuno viene al Padre se non per
me.
Nel frattempo la verità gli era difronte in persona, davanti ai suoi occhi ed anche in quella
circostanza Pilato ha soppresso la verità, Gesù stesso, la parola di Dio, la verità di Dio
Dio dunque giudicherà l’ipocrita in base alla Sua verità, la Sua parola e Gesù, mentre l’ipocrita
invece mente, è un bugiardo, non vi è verità in lui. Mentire ad altri è un peccato ma anche mentire a
se stesso, ogni menzogna è peccato poiché è la menzogna è fa parte della natura del diavolo
Giovanni 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre
vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità
in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.
L’ipocrita mente a se stesso ed anche ad altri credendosi e spacciandosi di essere qualche cosa che
invece non è, illude altri e se stesso. Comunque è inutile per l’ipocrita nascondersi dietro le sue
stesse menzogne, poiché Dio vede al di là delle menzogne, legge il cuore e la mente dell’uomo,
conosce anche le nostre parole prima che le diciamo, come possiamo nasconderci dalla verità di
Dio?
Salmi 139:1-12 Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando
mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il
mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia
bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di
me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. 7
Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? 8 Se
salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, (soggiorno dei morti) ecco, tu sei anche
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là. 9 Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, 10 anche là la tua mano
mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. 11 Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno»,
persino la notte diventerà luce intorno a me; 12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla,
anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te.
Dio giudica il pagano idolatra come vi è scritto nel capitolo 1 ma anche giudica l’ipocrita religioso,
il peccatore religioso che continua a comportarsi come il pagano idolatra ma lo condanna
credendosi invece giusto. Dio giudicherà anche l’ipocrita, lo giudicherà giustamente secondo la Sua
verità.
Romani 2:4-5 Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità,
non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?
5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno
dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio,
I religiosi disprezzano la benignità di Dio che è paziente verso di loro, la disprezzano perché alla
fine continuano a commettere idolatria del resto come fanno i pagani, incorrendo alla fine nel
giudizio di Dio perché si ritengono giusti e giustificati per via delle loro opere morte, cioè le loro
pratiche religiose, invece che effettivamente ricorrere alla vera e propria misericordia di Dio e la
Sua benignità che appunto desidera che essi si ravvedano.
Gesù si adirava contro i religiosi, perché nella loro durezza di cuore non volevano ammettere di
essere peccatori, credevano invece di essere giusti per le osservanze delle loro tradizioni mettendole
anche al disopra della vera legge di Dio.
Marco 7:5-13 Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non si
comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?». 6
Ma egli, rispondendo, disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo
popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Ma invano mi rendono un
culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Trascurando infatti il comandamento
di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre
cose simili». 9 Disse loro ancora: «Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per
osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti ha detto: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi
maledice il padre o la madre sia messo a morte”. 11 Ma voi dite: “Se un uomo dice a suo padre o
a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un’offerta a Dio”, 12 non gli
lasciate più far nulla per suo padre o per sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la
vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili»
Interpretavano la legge così che la potessero aggirare e trasgredirla illudendosi e
ingannandosi credendo di praticarla.
Insomma il contesto di questo capitolo 2 è proprio questo, gli ipocriti religiosi che credono di
esser giusti perché praticano le loro tradizioni e la loro versione della legge, sono peccatori
non vogliono ammettere i loro peccati, anzi giudicano coloro che vedono peccare senza mai
ravvedersi loro stessi.
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Questo infatti era anche il grido del Battista verso i religiosi
Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro:
«Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di
ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché
io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è
già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e
gettato nel fuoco.
Questo che Paolo ci descrive qui in Romani 2:4-5 è esattamente quello che Gesù e Giovanni
dicevano, i religiosi, gli ipocriti, coloro che si ritenevano giusti ma non lo erano, confidavano
completamente nelle loro opere religiose, le tradizioni e la loro storia passata, condannavano gli
altri e li disprezzavano ma loro stessi disprezzavano come disprezzano oggi la vera e sola grazia e
misericordia di Dio tramite la fede in Cristo, la sola cosa che li può salvare e giustificare.
Efesini 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è
il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;
Ed infatti nel versetto 5 troviamo il Secondo Principio di Giudizio Divino: Secondo l’accumulo
della loro colpa
Infatti per la durezza del loro cuore tutto ciò che abbiamo fino ad ora letto è confermato, è infatti
esattamente ciò che Gesù diceva ai religiosi dei suoi giorni ed anche a quelli di oggi.
Il cuore umano anche se religioso è un cuore irredento, è duro ed è ingannevole, ma Dio lo conosce
molto bene e farà retribuzione secondo le opere della persona che le commette
Geremia 17:9-10 9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi
potrà conoscerlo? 10 «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per
retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni».
Anche questo passo conferma ciò che è scritto in questi due versetti ROMANI 2:4-5, cioè la
durezza di un cuore insanabilmente maligno produce la retribuzione di Dio, il giudizio di Dio, il che
è un accumulo per il giorno di giudizio, un giudizio che si accumula come una carta di credito il cui
importo aumenta sempre, dove il pagamento non è mai fatto e dove l’interesse si accumula mese
dopo mese. Così è il peccato in una persona che è irredenta, religiosa ma sempre morta nei suoi
peccati e trasgressioni. Un giorno il Signore richiederà il pagamento dell’importo accumulato
durante la vita, un importo nessun uomo ha le risorse per pagare, il pagamento sarà dannazione
eterna ed in essa sarà il pagamento adeguato per ogni peccato, ogni atto ingiusto, ogni parola
ingiusta e ogni pensiero ingiusto.
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Terzo Principio di Giudizio Divino: Secondo le Opere Compiute
Romani 2:6-10 che renderà a ciascuno secondo le sue opere:
7 la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di
bene;
8 a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia,
spetta indignazione ed ira.
9 Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male, del Giudeo prima e poi del
Greco;
10 ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco.
Non importa prendere questi versetti individualmente poiché sono un solo soggetto. La prima cosa
che ci dice la parola di Dio e che abbiamo anche visto diverse volte precedentemente anche se
spiegateci con diverse parole è questa, Dio ripagherà, cioè giudicherà a seconda delle opere
compiute dall’uomo.
Ah, ma ora uno dirà allora siamo condannati e giustificati per opere se Dio giudica basato su questo
principio. La risposta è sì e no.
Sì, Dio giudicherà l’uomo basato sulle sue stesse opere. Ora però bisogna specificare che cosa
significa questo. Fino ad ora abbiamo comunque capito da ciò che ci ha insegnato il Signore nella
Sua parola che il giudizio di Dio, la Sua giusta ira si rivela dal cielo contro ogni empietà e
ingiustizia dell’uomo che sopprime la verità con l’ingiustizia ROMANI 1:18-19.
Inoltre abbiamo capito che l’essere umano rigetta Dio, adora e serve la creatura invece che il
creatore, creatura incluso se stesso, ed è quindi idolatra e in ogni cosa completamente corrotto e
ripieno di ogni ingiustizia ROMANI 1:20-32.
Abbiamo visto che ha piacere nel commettere le ingiustizie che compie e che si compiace in coloro
che le compiono. Abbiamo visto che anche coloro che professano di essere a conoscenza del vero e
unico Dio e che conoscono la legge di Dio sono soltanto religiosi, ipocriti e incapaci di essere
giustificati davanti a Dio poiché le loro opere non possono in alcun modo giustificarli.
Abbiamo visto che anche loro hanno un cuore duro e non vogliono ammettere di essere ingiusti e
peccatori e non si vogliono ravvedere, non vogliono credere ed accettare la grazia di Dio per fede
nelle opere e virtù di Cristo.
Allora ecco che avendo visto tutto questo riassunto della condizione del cuore e della natura umana
sia pagana che religiosa, la domanda che bisogna chiedere è questa, se Dio giudica basandosi sulle
opere vuole dire che le opere possono allora giustificare la persona?
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Perché effettivamente leggendo questi versetti si ha l’impressione che se una persona fa opere
malvagie Dio lo giudicherà e lo condannerà, ma se una persona fa opere giuste e buone Dio lo
giustificherà.
Sì, è vero si ha questa impressione, ma in realtà non è esattamente così. Fino ad ora abbiamo capito
una cosa, che ogni essere umano può e vuole soltanto e continuamente fare cose malvagie, perché
l’essere umano è peccatore, ha una natura completatamene corrotta e completamente schiava del
peccato. Lo abbiamo già visto in un passo che abbiamo già esaminato ma che faremo bene a
esaminare ancora e tra l’altro durante questo studio lo incontreremo spesso
Geremia 17:9-10 9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi
potrà conoscerlo? 10 «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per
retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni».
Anche qui si capisce che il cuore umano è insanabilmente maligno. Cioè non vi è alcuna cura per la
condizione umana. Non c’è medicina, non c’è psicologia, non c’è psichiatria, non c’è filosofia, non
c’è niente di umano o di scientifico o religioso che può curare il cuore corrotto e malvagio
dell’uomo, niente. Quindi l’essere umano ha veramente un tremendo problema che non è risolvibile
umanamente e non è risolvibile religiosamente.
E Dio infatti anche in questo passo dichiara che retribuirà a ciascuno secondo le sue vie ed il frutto
delle sue azioni. Ciò che l’uomo semina l’uomo raccoglierà
Galati 6:7 Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà
seminato, quello pure mieterà.
Galati 6:8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina
per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.
Quindi basato su queste cose che fino ad ora abbiamo visto questa ultima dichiarazione di Dio è
assolutamente devastante perché se l’essere umano può produrre solo peccato e malvagità, non è
affatto giustificato davanti a Dio, cioè senza colpa, sarà dunque giustamente condannato da Dio
secondo le proprie opere malvagie ed il frutto delle sue azioni.
Ma allora se tutto questo è vero e lo è, perché la Scrittura ce lo ha dimostrato, chi sono allora queste
persone che Paolo descrive alle quali la vita eterna sarà data, cioè a coloro che cercano gloria,
onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene; se nessuno cerca queste cose e nessuno può
compiere opere per giustificarsi difronte a Dio?
Sembra che la vita eterna sia la ricompensa per coloro che perseverano nelle opere di bene e che
cercano gloria onore ed immortalità.
Allora, prima di tutto il discorso è più semplice di quanto appaia, non è una contraddizione e no,
Dio non darà la salvezza e non giustificherà nessuno per merito di opere che l’essere umano
compirà.
Infatti questo versetto non dice affatto che la vita eterna è data a coloro che se la sono
meritata per via delle cose che hanno fatto, dice che la vita eterna sarà data a coloro che
cercano gloria, onore e immortalità e perseverano nelle opere di bene.
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La parola di Dio ci spiega che cosa vuol dire tutto questo. In Giovanni 6 troviamo la risposta di
questa cosa, prima di tutto Gesù ci spiega che cosa è che l’uomo deve fare per fare le opere di Dio.
Giovanni 6:28-29 Gli chiesero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
29 Gesù rispose e disse loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato»
Dunque quale opera è richiesta da Dio dall’uomo? La fede.
Fede è la cosa che ci fa accedere alla giustificazione, fede è l’unica cosa che da accesso alla grazia
di Dio
Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro
Signore,
Romani 5:2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella
quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio;
Efesini 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è
il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti
Romani Capitolo II Versetti da 11 a 16
Romani 2:11 perché davanti a Dio non c'è favoritismo.
Romani 2:12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e
tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge;
Romani 2:13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che
l'osservano saranno giustificati.
Romani 2:14 Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose
richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a sé stessi;
Romani 2:15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro
coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.
Romani 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo
di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.
Quarto Principio di Giudizio Divino: Senza Favoritismo
11
Romani 2:11-12 perché davanti a Dio non c’è favoritismo.
12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro
che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge;
Uno degli attributi di Dio forse più sconosciuti e inosservati è l’imparzialità. Dio è imparziale per
quanto riguarda l’essere umano cioè senza favoritismo nell’esecuzione della Sua giustizia ed equità.
La Bibbia è ripiena di passi che dichiarano l’imparzialità di Dio
Deuteronomio 10:17 poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il
Dio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta regali,
1 Pietro 1:17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di
ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno
Dio non favorisce nessuna posizione sociale. Dio non rispetta l’uomo come il mondo rispetta
l’uomo. Dio non rispetta i ricchi più dei poveri, Dio non rispetta i colti più degli ineducati. Dio non
fa favoritismo alcuno, Dio è imparziale, cioè non favorisce nessuno nel Suo giudizio, la sua legge è
veramente uguale per tutti e così sarà il Suo verdetto secondo le opere di ciascuno.
Anche i nemici di Dio, i nemici di Gesù riconoscevano questa qualità o attributo in Lui
Matteo 22:15-16 Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo
nelle sue parole.
16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei
sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi
all’apparenza delle persone.
Il fatto che Dio è imparziale è un aspetto che deve essere ben inculcato nei nostri cuori e nelle
nostre menti. In special modo nella chiesa non dobbiamo favorire persone per via delle loro
posizioni sociali o di ministero. Non dobbiamo favorire alcuni più di altri, ma dobbiamo amare tutti
allo stesso modo cercando a tutti i costi di eliminare ed eradicare il favoritismo basato sulla simpatia
o su qualsiasi altra cosa.
Giacomo 2:1-9 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della
gloria, sia immune da favoritismi. 2 Infatti, se nella vostra adunanza entra un uomo con un
anello d’oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamente, 3 e voi avete
riguardo a quello che veste elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d’onore»; e al povero
dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio sgabello», 4 non state forse
usando un trattamento diverso e giudicando in base a ragionamenti malvagi? 5 Ascoltate, fratelli
miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano
ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? 6 Voi invece avete
disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi opprimono e vi trascinano davanti ai
tribunali? 7 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? 8
Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso»,
fate bene; 9 ma se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla
legge quali trasgressori.
12
Onore e rispetto deve essere dato a coloro che guidano e servono bene nella chiesa ma questo non
è favoritismo è ubbidienza Biblica, nessuno nemmeno i conduttori devono avere privilegi al
disopra di alcun altro membro della comunità.
Paolo continua dicendo che TUTTI saranno ugualmente giudicati da Dio, non importa se parte
dell’umanità non conosce la legge scritta di Dio o la parola di Dio o anche se non hanno mai sentito
il Vangelo, saranno giudicati secondo le azioni che hanno compiuto, del resto abbiamo visto
precedentemente che l’essere umano è inescusabile davanti a Dio
Ricordiamoci che la punizione sarà maggiore per coloro che hanno maggiore conoscenza di verità.
Luca 12:47-48 Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né
fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 ma colui che non l’ha
conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto
sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.
Quinto Principio di Giudizio Divino: Basato sull’Ubbidienza non Solo la Conoscenza
Romani 2:13-15 (Perciò, non gli uditori della legge son giusti presso a Dio, ma coloro che
mettono ad effetto la legge saranno giustificati.
14 poiché i Gentili, che non hanno la legge, fanno di natura le cose della legge, essi, non avendo
legge, sono legge a sé stessi;
15 i quali mostrano, che l’opera della legge è scritta ne’ loro cuori per la testimonianza che rende
loro la loro coscienza; e i loro pensieri tra sé stessi si scusano, o anche si accusano.)
Non basta conoscere la verità, non basta conoscere la legge di Dio. Dio richiede totale e perfetta
ubbidienza alla Sua legge. Non basta udire e conoscere la legge. Paolo dice che solo coloro che
mettono in pratica tutta la legge saranno giustificati. Questa è veramente una bruttissima notizia per
l’essere umano, sia il Gentile che il Giudeo. Una brutta notizia perché la parola di Dio ci dice
Galati 2:16 sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della
fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati
mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà
giustificata per mezzo della legge.
Se fosse possibile ubbidire a tutta la legge di Dio e ubbidirla sempre ci sarebbe la possibilità di
essere giustificati per essa, ma nessun essere umano può perfettamente adempiere la legge di Dio.
Infatti sia Giudeo che Gentile sono descritti mancanti privi della gloria di Dio perché hanno peccato
Romani 3: da 9 a Leggere
13
Quindi Dio giudicherà in base all’ubbidienza o nel caso dell’essere umano alla disubbidienza della
Sua legge, e questo è un guaio per l’uomo, poiché la legge se pure santa e perfetta non è una
benedizione per l’uomo ma una maledizione.
Vi sono molti passi che ci fanno capire che la legge di Dio è buona, perfetta e santa ma non è
possibile ubbidirla perfettamente, questo rende l’uomo, ogni essere umano sulla faccia della terra un
trasgressore della legge di Dio e per questo colpevole e per questo richiesto di pagare il prezzo che
Dio richiede per aver trasgredito la Sua legge, questo prezzo, è la MORTE.
Galati 3:10-14 Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione;
perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per
metterle in pratica». 11 E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente,
perché il giusto vivrà per fede. 12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà
messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse». 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione
della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è
appeso al legno»), 14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e
ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.
Colossesi 2:13-14 Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne,
voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; 14 egli ha cancellato il
documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo,
inchiodandolo sulla croce;
Quindi in questi due passi vediamo che la legge seppur santa e buona è per noi uomini una
maledizione, i comandamenti di Dio sono ostili e ci condannano, non hanno in se alcun potere per
salvarci e giustificarci.
La Bibbia infatti ci dice, che quando trasgrediamo un solo comandamento abbiamo trasgredito
TUTTA la legge di Dio, non un solo comandamento ma TUTTA la legge, quindi siamo colpevoli di
aver trasgredito tutta la legge, in questo caso non possiamo per ubbidienza ad alcuni comandamenti
ubbidire tutta la legge perché ne siamo continuamente trasgressori.
Giacomo 2:10-11 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si
rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha
detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore
della legge.
Ed è così che l’uomo non può essere giustificato dalle opere della legge. Quindi la cattiva e brutta
notizia è che nella legge di Dio non vi è salvezza per l’essere umano, solo condanna.
Grazie a Dio però, Dio è misericordioso e grazioso verso l’umanità ed ha provveduto il rimedio, ha
provveduto il perdono della colpa umana, ha provveduto il rimedio per la maledizione della legge e
abbiamo già iniziato a leggere chi è il rimedio di questa maledizione.
Il Suo nome è Gesù, sì, l’unigenito figlio di Dio, Lui è l’adempimento perfetto della legge.
Matteo 5:17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non
per abolire ma per portare a compimento.
14
Gesù uomo ha perfettamente ubbidito la legge di Dio, non solo ma la ha adempiuta e compiuta in
se, in tutto e per tutto, Lui, uomo e Dio che ha ubbidito perfettamente e per questo, per la Sua
ubbidienza ha potuto giustificare coloro che mettono la loro fede in Lui.
Gesù ha eliminato la maledizione della legge, Romani 5:19 Infatti, come per la disubbidienza di
un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo, i molti
saranno costituiti giusti.
Paolo continua dicendo che quando i Gentili, pagani, non Ebrei che non hanno la legge,
adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno la legge, sono legge a se
stessi; essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro
coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.
Qui possiamo ritornare ancora indietro nel capitolo uno per rivisitare il fatto che Dio ha manifestato
all’essere umano, ricordate? Manifestato interiormente ciò che può essere conosciuto dell’esistenza
di Dio e della Sua legge morale, perché avendo Dio creato l’essere umano a Sua immagine e
somiglianza gli ha scritto sul cuore, cioè nel suo intimo la Sua santa e giusta legge. Quindi, per via
di questo è la coscienza che conferma all’uomo la legge di Dio scritta nel suo cuore e che lo
condanna o lo assolve. Come abbiamo dunque constatato Dio ha reso l’uomo inescusabile e
colpevole della trasgressione della Sua legge.
La coscienza è quel meccanismo che è nell’uomo che conferma all’essere umano quando ha
trasgredito la legge di Dio che è scritta sul suo cuore. La luce morale che il creatore ha messo
nell’uomo è la Sua legge e la coscienza che la conferma. Vediamo che la coscienza ha cominciato a
funzionare immediatamente quando l’essere umano ha ricevuto la conoscenza del bene e del male
Genesi 3:7-11 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s’accorsero che erano nudi; unirono
delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale
camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di
Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.(COLPEVOLEZZA, COSCIENZA CHE HA
INIZIATO AD OPERARE)9 Dio il SIGNORE chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?» 10 Egli
rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono
nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto
dell’albero, che ti avevo comandato di non mangiare?»
Così vediamo chiaramente che la coscienza conferma la colpevolezza della trasgressione dei
comandamenti di Dio.
Paolo dunque dice qui, sia colui che conosce la legge scritta di Dio, Ebreo, sia colui che non
conosce la legge scritta di Dio, Gentile, sono entrambi condannati come trasgressori della stessa
legge, poiché l’Ebreo la conosce, sia per coscienza per scritto, il Gentile la conosce per coscienza e
natura.
In conclusione la coscienza è lo strumento che abilita l’uomo a sapere che ha infranto la legge di
Dio che è scritta nel suo interiore.
15
Sesto Principio di Giudizio Divino: Secondo i Segreti del Cuore
Romani 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo
di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.
Come abbiamo constatato anche in precedenza il Signore conosce i segreti dell’uomo. Dio è
onnisciente il che è un serio problema per l’essere umano, poiché per Dio non vi è alcun segreto.
Facilmente possiamo avere segreti che altri esseri umani non conosceranno mai, ma con Dio non è
così. Dio è così immenso che niente può essergli nascosto. Lui legge i pensieri e gli intenti del cuore
umano sono tutti esposti a Lui.
Salmi 44:20-21 Se noi avessimo dimenticato il nome del nostro DIO e avessimo teso le mani
verso un dio straniero, 21 non l’avrebbe DIO scoperto? Egli infatti conosce i segreti del cuore.
Salmi 139:1-12 SALMO :3 Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. 2 Tu sai quando mi
siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio
cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola
sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la
tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso
raggiungerla. 7 Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla
tua presenza? 8 Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là.
9 Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, 10 anche là la tua mano mi
guiderà e la tua destra mi afferrerà. 11 Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno», persino la
notte diventerà luce intorno a me; 12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la
notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te.
Questo descrive in dettaglio i fatto che niente e nessuno può nascondere alcuna cosa che fa o che
pensa dallo scrutinio di Dio. Questa non è una realtà solo per Davide o solo per i credenti ma ogni
uomo, ogni essere umano.
1 Re 8:39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a
ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di
tutti i figli degli uomini;
Anche Gesù usava questo attributo della Sua natura divina ed in fatti così dimostrava anche in
questo di essere Dio
Matteo 9:4 4 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri
cuori?
Luca 6:7-8 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di
sabato, per trovare di che accusarlo. 8 Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che
aveva la mano paralizzata: «Àlzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi.
16
Luca 11:17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va
in rovina, e casa crolla su casa.
Vediamo che questi versetti sono in effetti la conferma di ciò che Paolo sta dicendo, Gesù ha
esposto i loro segreti e li ha svergognati pubblicamente e gli uomini saranno così giudicati, con tutti
i loro segreti che saranno scoperti appunto per mezzo di Gesù Cristo nel giorno del giudizio.
Geremia 17:9-10 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo
può conoscere? 10 Io, l’Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a
ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni.
Questi due versetti in Geremia sono il parallelo esatto di ciò che Paolo ha scritto in Romani 2:16.
Il problema triste dello stato di ignoranza spirituale dell’essere umano è che appunto nella sua
stoltezza crede, come abbiamo visto precedentemente, dicendo in cuor suo che Dio non c’è e
dunque si crede al sicuro dal giudizio divino.
Ecclesiaste 12:14 Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto,
sia bene o male.
Anche Gesù con le Sue stesse parole ha dichiarato esattamente questo fatto
Luca 8:17 Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non
debba essere conosciuto e venire alla luce.
Tutto sarà giudicato da Gesù Cristo nel giorno del giudizio, ogni cosa fatta in pubblico ed ogni cosa
fatta in segreto, poi Paolo aggiunge in fondo a questo versetto secondo il mio vangelo.
Romani Capitolo II Versetti da 17 a 24
Romani 2:17-24 Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio,
18 conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge,
19 e sei convinto di essere guida di ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre,
20 istruttore degli insensati, insegnante dei bambini, avendo la forma della conoscenza e della
verità nella legge.
21 Tu dunque che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve
rubare, rubi?
22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio
gli idoli, ne derubi i templi?
23 Tu che ti glori nella legge, disonori Dio trasgredendo la legge?
17
24 Infatti: «Per causa vostra, come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili».
In questa sezione del capitolo che studieremo in blocco, Paolo conferma che questo capitolo è
particolarmente indirizzato agli Ebrei. Vi erano molti Ebrei che per del tempo facevano parte delle
assemblee cristiane ma che ancora non avevano fatto un passo di vera fede in Cristo, non avevano
ancora esercitato la vera fede che salva. Questi vacillavano tra due opinioni, la grazia e la fede in
Cristo e la legge, la religione e le tradizioni.
Del resto vi sono molte persone anche oggi anche se non Ebree, che sono nella stessa esatta
condizione spirituale, la chiesa ne è piena di persone così. Persone che molti ritengono credenti ma
in realtà non lo sono ancora nel vero senso di ciò che Dio considera un vero credente, non sono
ancora nati di nuovo. E’ per questo che quando questi lasceranno la chiesa e torneranno nel mondo
saranno considerati scaduti dalla grazia o di aver perso la salvezza, ma non si può perdere ciò che
non si è mai avuto e non si può scadere da ciò in cui non vi è mai stato un vero accesso.
Questo è sempre stato un grande problema dell’Ebreo poiché l’Ebreo ha confidato ed ancora oggi
confida nelle opere della legge, nella sua religione e nelle tradizioni, molto come fanno i Cattolci
Romani ma anche Ortodossi.
Molti di questi Ebrei seppur credendo intellettualmente in Cristo come Messia non avevano la fede
di abbandonare la legge e questo miei cari non conduce alla vera salvezza, invece tiene una persona
schiava del legalismo e della legge che come abbiamo visto e vederemo non può dare la salvezza,
anzi è una maledizione.
Cosa disse Paolo in riguardo?
Filippesi 3:2-11 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si
fanno mutilare (gli Ebrei). 3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci
gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne, 4 benché io avessi di che confidare anche
nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di più: 5 sono stato
circonciso l’ottavo giorno, sono della nazione d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei;
quanto alla legge, fariseo, 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è
nella legge, irreprensibile. 7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per
Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della
conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come
tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia
giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene
da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la
comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo
possa giungere alla risurrezione dai morti.
Se una persona non si arrende completamente alla grazia di Dio mediante la fede in Cristo ma cerca
in tutti modi di aggiungere Cristo alla sua religione, questa cosa non darà mai salvezza a quella
persona, la vera fede non è esercitata e quindi è possibile credere intellettualmente in Cristo ma
mancare in pieno la grazia di Dio e dunque la salvezza.
18
Questo era il problema degli Ebrei, molti si trovavano in questa situazione spirituale mancante
mentre continuavano a credere che la loro religione fosse in fondo la vera fonte della loro
spiritualità. Ma la cosa spaventosa è che chi è in questa situazione spirituale è in grave pericolo, ha
un piede nella salvezza e un piede nella dannazione eterna, ma in realtà spiritualmente è ancora
morto nei suoi peccati e in realtà completamente dannato. Questo vuol dire essere arrivati così
vicini alla grazia di Dio, averla vista, esserne stati testimoni e partecipi in qualche modo delle Sue
benedizioni per poi rendersi conto di averla mancata in pieno, poiché arrivarci vicino non vuol dire
possederla.
Paolo adesso sta parlando a loro, gli Ebrei religiosi ancora non salvati che facevano parte
dell’assemblea cristiana di Roma. Paolo spiega loro l’ipocrisia con cui essi praticano la loro
religione. Paolo espone loro la falsa nozione che loro stessi avevano in riguardo a se stessi che la
loro religione, le loro tradizioni, la legge, l’appartenenza alla fede dei patriarchi fosse sufficiente per
la loro salvezza.
In realtà però Dio giudicherà la loro ipocrisia in base alla realtà della condizione della loro anima
e del loro cuore
Che Dio non accetta la tradizione religiosa di alcuna persona fu messo in evidenza anche da
Giovanni il Battista
Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro:
«Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di
ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché
io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è
già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e
gettato nel fuoco.
Questo discorso del Battista è praticamente ciò a cui sta facendo riferimento Paolo, cioè, a colui che
è chiamato Giudeo, che è nella carne discendente di Abrahamo, che appunto si gloria nella legge di
Dio e si gloria del fatto che conosce il vero Dio, colui che dichiara di conoscere la Sua volontà e che
sa distinguere le cose importanti poiché conosce la legge divina, colui che è convinto di essere la
guida di coloro che spiritualmente sono ciechi e che vivono nelle tenebre.
Questa descrizione che troviamo qui è un po’ inquietante poiché se siamo onesti con noi stessi
possiamo vedere in questa descrizione anche la descrizione della chiesa. In altre parole anche coloro
che si professano cristiani dichiarano spesso le stesse cose.
Questa non sarebbe la sezione preoccupante, poiché se l’Ebreo o il professante cristiano si
comportassero come tale descrizione potrebbe anche essere una cosa positiva.
Paolo però ci dipinge un quadro inquietante in special modo per quanto riguarda l’Ebreo religioso o
magari anche il “cristiano” religioso, che metteva la sua confidenza nella legge, nella sua religione,
denominazione, tradizione, fede dei genitori ecc.
Paolo li dichiara ipocriti e falsi, dichiara che con il loro comportamento dimostrano di non
conoscere Dio e di essere invece trasgressori della Sua legge anziché coloro che la osservano, si
gloriano nella loro spiritualità che basano sulla loro performance della legge anziché la sola grazia
di Dio e la fede.
19
Interiormente erano morti e irredenti, proprio come li descrisse Gesù in MATTEO 23:1-36, ben otto
volte Gesù si riferisce a loro chiamandoli ipocriti. Infatti in un versetto Gesù fa eco a ciò che Paolo
ha scritto, Paolo ha scritto che loro si credono guide dei ciechi mentre Gesù li accusa di essere
guide a loro volta cieche come i ciechi che cercano di guidare
Matteo 23:24 Guide cieche! che colate la zanzara, e inghiottite il cammello.
Anche in un’altra occasione Gesù li accusò nello stesso modo
Matteo 15: 13-14 Ma egli, rispondendo, disse: «Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha
piantata sarà sradicata. 14 Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; e se un cieco guida un altro
cieco, ambedue cadranno nella fossa».
In questi due versetti Gesù è ancor più severo nel Suo giudizio perché descrive la bancarotta
spirituale dei religiosi ipocriti. Li dichiara piante che Dio non ha piantato, in altre parole non sono
eletti alla salvezza di Dio, a ricevere la grazia di Dio e nel loro stato di morte spirituale sarebbero
stati sradicati, Giovanni Battista abbiamo letto prima li ha chiamati alberi che non producono frutto
che verranno tagliati e gettati nel fuoco. Gesù dunque sta evidenziando gli ipocriti che
effettivamente sono ciechi qaunto i ciechi che cercano di guidare, e loro allo stesso modo sono nella
stessa esatta situazione e condizione spirituale dei ciechi, sono ciechi ma credono di vedere in realtà
vivono nelle tenebre e sono ciechi,rimangono giudicati nella loro colpa e nei loro peccati perché
essendo ciechi asserisconoinvece di vederci chiaramenteGIOVANNI 9: 39-41. Questo è il contesto
in cui Gesù predica anche il prossimo passo
Matteo 7:3-5 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della
trave che è nel tuo occhio? 4 Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga
dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio? 5 Ipocrita, togli prima dal tuo
occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello
Quello che l’Ebreo condannava nel pagano anche lui faceva, rubava, commetteva adulterio e
praticava l’idolatria, com’è che allora poteva dichiararsi meglio del pagano solo per status religioso,
di tradizione, gloriandosi nella sua carne, la sua circoncisione che era il simbolo nella carne della
sua appartenenza a Dio?
Infatti Paolo accusa l’Ebreo ipocrita invece di essere la guida a Dio di essere colui che si gloria
nella legge ma invece disonora Dio con la sua ipocrisia e per questo dichiara «Per causa vostra,
come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili».
Che terribile accusa, ma vi è un’ultima considerazione da fare prima che noi cristiani si possa fare
accuse agli Ebrei ipocriti e credere noi di essere superiori a loro. La considerazione è questa come ci
stiamo comportando noi? Siamo religiosi come questi Ebrei?
Ci gloriamo e ci misuriamo gli uni contro gli altri basandoci sulle opere spirituali che compiamo,
sulle attività alle quali attendiamo mentre invece non riflettiamo il carattere di Gesù Cristo in noi
non ubbidendo la parola di Dio e vivendo in ipocrisia?
Se facciamo questo dobbiamo riflettere su tutto ciò che abbiamo letto fino ad ora poiché come
l’ipocrita religioso Ebreo vi è la possibilità di causare il nome di Dio di essere bestemmiato tra i non
credenti e di incorrere nel giudizio di Dio in base alla realtà della attuale condizione spirituale.
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Anche se Dio riterrà responsabile colui che bestemmia il Suo santo nome ESODO 20:7;LEVITICO
24:11-16 non vogliamo essere noi la causa di coloro che bestemmiano il Suo nome poiché Gesù
disse
Matteo 18:7 Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano gli scandali, ma
guai a quell’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
Inoltre chi vive nell’ipocrisia è appunto in gran pericolo di giudizio, si prova religioso, prova che si
gloria non nella grazia di Dio e fede in Cristo e la Sua giustizia ma nelle sue stesse opere e nella sua
stessa giustizia basata sulla sua performance religiosa. Questa cosa è già successa nei secoli quando
la falsa chiesa, gliipocriti religiosi hanno causato il nome di Dio ad essere bestemmiato tra i pagani.
Perché credete che la maggior parte delle persone,in special modo gli Italiani si sono allontanti da
Dio e magari preferiscono altre religioni? Per via dell’ipocrisia e gli atti malvagi commessi a chi ha
male rappresentato e male rappresenta il nome di Dio, la religione che lo ha rappresentato
falsamente e nel Suo Santo nome ha commesso adulterio con il mondo e malvagità su malvagità
insegnando un falso Vangelo, la “chiesa” Cattolica Romana.
Romani Capitolo II Versetti da 25 a 29
La Vera Circoncisione dei Giudei-La Circoncisione che Dio Desidera
Romani 2:25-29 Perché la circoncisione è vantaggiosa se tu osservi la legge, ma se sei
trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione.
26 Perciò se un incirconciso osserva gli statuti della legge, non sarà la sua incirconcisione
reputata circoncisione?
27 E se colui che per natura è incirconciso adempie la legge, non giudicherà egli te che con la
lettera e la circoncisione sei trasgressore della legge?
28 Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella
visibile nella carne;
29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e
non nella lettera; e d’un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio.
Paolo adesso ci da una lezione in che cosa vuole dire veramente essere circoncisi. Un’ altra sezione
che studieremo in un solo blocco.
Perché gli Ebrei dovevano circoncidersi? Che cosa significa per l’Ebreo la circoncisione?
Sicuramente la circoncisione era un segno esterno, un segno sulla carne dell’Ebreo che
simboleggiava la fede che l’Ebreo doveva avere nel SIGNORE, GEOVA, L’ETERNO. Era il
simbolo del patto che Dio aveva fatto con Abraamo
Genesi 17:9-11 Poi Dio disse ad Abraamo: «Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua
discendenza dopo di te, di generazione in generazione. 10 Questo è il mio patto che voi
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osserverete, patto fra me e voi e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra di voi sia
circonciso. 11 Sarete circoncisi; questo sarà un segno del patto fra me e voi.
La fede Ebraica comunque doveva essere vera fede, fede in Dio e non opere della carne o religione,
poiché Abraamo al quale fu affidato il simbolo o il segno della circoncisione era giustificato per
fede in ciò che Dio aveva promesso e così anche l’Ebreo doveva essere ROMANI 4:1-25.
Purtroppo il segno stesso della fede Ebraica, la circoncisione della carne fu innalzata al disopra
della condizione del cuore dell’Ebreo e divenne un segno con il quale un Ebreo veniva dichiarato
giusto ed appartenente a Dio e alle Sue promesse. Stessa cosa la “chiesa” Romana fa con il
battesimo.
Il segno, simbolo esterno la circoncisione della carne comunque per Dio diveniva attivamente
spiritualmente valida solo quando fede e ubbidienza alla legge di Dio veniva esercitata. Anche
nell’AT Dio ha sempre richiesto fede e ubbidienza alla Sua parola e promesse, Dio richiedeva che
la vera giustizia dell’Ebreo fosse basata in Lui e le Sue promesse e non nelle opere esterne della
carne
Deuteronomio 10:16 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo
E’ per questo che Paolo in riguardo all’Ebreo dice lui stesso che essere circoncisi nella carne e
essere in violazione del patto con Dio, trasgredire la legge di Dio era dunque come se l’Ebreo fosse
incirconciso. Paolo sta dicendo che l’ipocrita Ebreo che trasgredisce la legge seppur circonciso nella
carne è uguale al pagano che è incirconciso.
Infatti Paolo conferma ciò che dice il Signore, che il vero Giudeo, Ebreo è colui che ha il cuore
circonciso e tra l’altro questa circoncisione spirituale, quella del cuore ha due qualità specifiche, una
è che sia l’Ebreo che il Gentile possono averla, cioè non è solo ed esclusivamente per gli Ebrei e
l’altra è che è Dio stesso che compie questa circoncisione del cuore mediante la fede in Cristo,
infatti questa è la rigenerazione, la salvezza che proviene da Dio e non dalle opere della carne o nel
caso del Giudeo dalla legge stessa.
Filippesi 3:3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in
Cristo
Colossesi 2:11 in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d’uomo,
ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne
Deuteronomio 30: 6 L’Eterno, il tuo DIO, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi
discendenti, affinché tu ami l’Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e
così tu viva
Lo spogliarsi del corpo della carne è il ravvedimento che appunto fa parte dell’opera di
rigenerazione che Dio compie nella vita dell’eletto, la rimozione della natura peccaminosa eil
ricevimento della natura divina, una nuova natura.Questo èil discorso che troviamo nel passo
appena letto in Colossesi 2:11-13 che è in rispetto alla circoncisione esattamente ciò che diceva
anche il Battista agli Ebrei del suo tempo, in special modo i religiosi, Farisei e Sadducei ed è lo
stesso discorso che fa Paolo in questi versetti di Romani 2
Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro:
«Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di
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ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché
io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è
già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e
gettato nel fuoco.
Che la circoncisione del cuore è l’opera di rigenerazione di Dio e non prettamente della carne è
confermata ancor di più in riguardo ai religiosi da Gesù stesso, praticamente nello stesso contesto
del versetto 10 di Matteo 3
Matteo 15:7-9 Ipocriti, ben di voi profetizzò Isaia, dicendo: 8 Questo popolo si accosta a me con
la bocca, e mi onora con le labbra; ma il cuor loro è lungi da me. 9 Ma invano mi onorano
insegnando dottrine, che son comandamenti d’uomini.(Religiosi)
Matteo 15:12-13 Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che i Farisei, udito questo
ragionamento, sono stati scandalizzati? 13 Ed egli, rispondendo, disse: Ogni pianta che il padre
mio celeste non ha piantata sarà sradicata
I religiosi, i circoncisi soltanto nella carne, coloro che si gloriano nella propria giustizia e nelle
opere della legge si offendono alla convinzione della parola di Dio in riguardo alla loro
peccaminosità e non si ravvedono perché non sono eletti, cioè non sono piante che il Padre ha
piantato e quindi saranno sradicate, cioè giudicate.
Anche questa comunque è l’opera di Dio, la parola di Dio ha il potere di indurire un cuore ESODO
4:21;ZACCARIA 7: 11-12 o di cambiarlo e rigenerarlo EZECHIELE 11:19-20, nel caso della
maggior parte di questi Giudei religiosi il Signore ha causato l’indurimento del loro cuore così che
il Vangelo potesse essere fonte di salvezza per i Gentili ROMANI 11:25, un popolo che non si
gloriava nella legge di Dio per ricercare la giustizia ma l’hanno trovata mediante l’opera di Dio, la
circoncisione dei loro cuori fatta da Dio stesso mediante la fede e non dalle mani dell’uomo
ROMANI 9:30-33.
C’è un bellissimo esempio che Paolo fa ai Corinzi che troviamo in 2 Corinzi 3 in riguardo a questo
soggetto, Ciò che lo Spirito di Dio compie mediante la parola di Dio, la predica del Vangelo, cosa
che il ministero della legge non poteva e non può compiere.
2 Corinzi 3:3-11 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio,
scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole
che sono cuori di carne. 4 Una simile fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 5
Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra
capacità viene da Dio. 6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di
lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica. 7 Or se il ministero della
morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d’Israele non potevano fissare
lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più
sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso,
molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso
glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del
secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria
di ciò che è duraturo.
In questo passo ci sono delle verità incredibili e delle parole che in simbolismo ci fanno rendere
conto che in conferma della parola di Dio, e lo abbiamo già visto precedentemente, la legge di Dio
scritta sui cuori dei peccatori esiste ROMANI 2:14-15 ma abbiamo visto che l’essere umano pur
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avendo la legge di Dio scritta sul cuore ha comunque un cuore malvagio ed ottenebrato e infatti la
Bibbia lo paragona, anzi lo chiama un cuore di pietra.
E’ anche per questo che simbolicamente Dio ha scritto la Sua legge, i Dieci Comandamenti su
tavole di pietra, che rappresentano i cuori induriti dei peccatori, in questo caso dei Giudei. Dio
comunque dichiara che scriverà la Sua legge su dei cuori viventi, cuori rigenerati da Lui stesso
mediante la circoncisione del cuore che Lui stesso compie mediante l’opera della salvezza in Cristo
Gesù e il Suo Spirito che da vita GIOVANNI 6:63 paragona con 2 CORINZI 3:6.
Tutto questo è in conferma con ciò che abbiamo letto nel passo sovrastante. Paragona questi passi:
ROMANI 2:14-15 con
EZECHIELE 11:19-20;EZECHIELE 36:25-27 con 2 CORINZI 3:3 e con EBREI 8:10.
Quindi non solo i Giudei hanno un cuore di pietra ma anche i Gentili ed è quindi vero che il
ministero della morte è scolpito sulle tavole di pietra che appunto rappresentano e sono i cuori di
pietra e questo ministero produce morte tramite la legge che condanna ROMANI 7:1-25, ma è
altrettanto vero che il ministero della giustizia di Dio e dello Spirito invece da vita e salvezza
tramite il Vangelo di Cristo.
Questa è la circoncisione del cuore mediante lo Spirito di Dio della quale Paolo sta parlando,
circoncisione fatta con le mani di Dio che da vita, salvezza e giustificazione per il Giudeo e per il
Gentile ed è ciò che Dio richiede per entrare nel regno di Dio GIOVANNI 3:1-10.
Nel contesto dei Giudei dunque solo coloro che hanno ricevuto tale circoncisione sono considerati
da Dio i veri Giudei.
Coloro infatti che sono stati fatti nuove creature come descrive Paolo la circoncisione è quella del
cuore, nello spirito, e non nella lettera
Paragona questo con Filippesi 3:3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello
Spirito e ci gloriamo in Cristo
Qui c’è da fare una precisazione, la lettera e lo Spirito delle quali parla Paolo sia in questo passo che
stiamo studiando in Romani sia che nel passo che abbiamo letto in 2 Corinzi 3:6 significano questo:
la lettera è la legge e non la parola di Dio, poiché la parola di Dio è anche stata paragonata a vita
quando è applicata dallo Spirito Santo al cuore e quindi lo Spirito di Gesù Cristo che è la vita di Dio
da vita tramite la parola di Dio GIOVANNI 6:63;GIOVANNI 6:68;ATTI 13:26;ROMANI
10:17;FILIPPESI 2:16;2 PIETRO 1:3; 2 TIMOTEO 3:16-17, la lettera che Paolo menziona è
soltanto in rifermento appunto alla legge dell’AT, i comandamenti della legge di Dio che ci
condannano e che sono ostili verso di noi ma che Gesù ha eliminato inchiodandoli sulla croce
mediante il Suo sacrificio COLOSSESI 2:11-14.
Ciò che la legge era impotente di fare, Gesù ha fatto adempiendo pienamente la legge di Dio per noi
così che mediante fede in Lui, noi che siamo in Cristo Gesù abbiamo anche noi adempiuto i
requisisti della legge in Lui ROMANI 8:1-4
Ancora una volta, la vera circoncisione, il vero Giudeo, è colui che è circonciso da Dio, dallo
Spirito Santo tramite la rigenerazione e la santificazione, lo spogliamento del corpo dei peccati della
carne, per camminare e vivere nello Spirito, in novità di vita. E’ una opera divina così che sono
color che sono circoncisi nell’uomo interiore, la circoncisione del cuore. L’opera di Dio creata in
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Cristo Gesù EFESINI 2: 10non esternamente ma interiormente, non religiosamente ma
spiritualmente.
Paolo conclude il capitolo 2 di Romani dicendo e d’un tal Giudeo la lode non proviene dagli
uomini, ma da Dio.
Questo piccolo tratto è corto ma molto ricco di verità che la parola di Dio ci rivela. In breve però
vuol dire questo, coloro che sono i circoncisi nel cuore, circoncisi interiormente, nello spirito e non
nella legge, questi che sono nati di nuovo rigenerati dalla potenza di Dio, dalla Sua grazia e
mediante la fede che Dio ha donato loro, questi sono dunque quelli che si gloriano in Gesù Cristo
soltanto e non nei loro vani tentativi di adempiere la legge di Dio mediante i loro sforzi e dunque in
loro il cui solo vanto è la giustizia di Cristo e non la loro, infatti per quel Giudeo la lode viene da
Dio e non dall’uomo.
Durante il ministero di Gesù molte volte Lui stesso ha portato alla luce il fatto che gli ipocriti, i
religiosi cercavano la lode degli uomini, volevano essere visti dagli uomini ed essere elogiati,
rispettati e lodati dagli uomini. Avevano sostituito la lode che Dio dà a che si gloria e si vanta in Lui
solamente con la vana ricompensa della lode umana che è vana ed inutile.
La Bibbia è ripiena di questo soggetto
Giovanni 5: 41-44 Io non prendo gloria dagli uomini. 42 Ma io vi conosco, che non avete
l’amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un
altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste. 44 Come potete voi credere, voi che
prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?
Giovanni 12:42-43 Ciò nonostante, molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa dei
farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 perché preferirono la
gloria degli uomini alla gloria di Dio.
Tra l’altro credere intellettualmente in Cristo vi ricordate non è esibire vera fede, infatti, la parola di
Dio ci dice che per essere salvati bisogna credere nel nostro cuore e confessare con la nostra bocca
che Gesù è il Signore ROMANI 10:4-13.
Mi sembra dunque evidente che vera fede, il vero credere che salva, il vero credere in Gesù
comporta la confessione che Lui è il Signore e che se anche questa ultima non è evidente vera fede
non è stata praticata e quindi non vi è salvezza, attenzione a cosa significa veramente la parola
credere nel vero senso Biblico, poiché anche i demoni credono e tremano GIACOMO 2:19.
No, coloro che credono veramente in Gesù Cristo non cercano la lode degli uomini ma danno la
lode e la gloria a Dio. I religiosi che si gloriano nelle loro opere per tentare di adempiere la legge
invece cercano la lode degli uomini e sono ladri della gloria che spetta solo a Dio.
Matteo 23:5-7 Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro
filatterie e allungano le frange dei loro vestiti. 6 Amano i posti d’onore nei conviti e i primi posti
nelle sinagoghe, 7 e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi.
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