Capitolo II- Ipocrisia dell’Empio e del Religioso Ebreo Romani Capitolo 2 Versetti da 1 a 10 Romani 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose. Romani 2:2 Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. Romani 2:3 Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio? Romani 2:4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? Romani 2:5 Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore, ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio. Romani 2:6 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: Romani 2:7 vita eterna a quelli che con perseveranza nel fare il bene cercano gloria, onore e immortalità; Romani 2:8 ma ira e indignazione a quelli che, per spirito di contesa, invece di ubbidire alla verità ubbidiscono all'ingiustizia. Romani 2:9 Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul Greco; Romani 2:10 ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; 1 Introduzione del Secondo Capitolo Paolo inizia il secondo capitolo dicendo, perciò, perciò è una congiunzione che congiunge il discorso precedente a quello attuale. Dobbiamo fare delle precisazioni introduttive però prima di entrare nel vivo di questo discorso presentatoci da Paolo. La prima precisazione che è importante da ricordare quando leggiamo le Scritture è che generalmente i capitoli e versetti che in ogni lettera, epistola o libro notiamo, non esistevano nei testi originali. Questi sono stati introdotti molto tempo dopo per facilitare la lettura e per facilitare la ricerca dei vari passi interessati. Dobbiamo dire però, che spesso le suddivisioni dei capitoli non facilitano la comprensione del soggetto e lo scorrimento del contesto viene interrotto ed almeno psicologicamente spesso crediamo che un discorso sia finito in un capitolo ed uno nuovo inizia nel seguente capitolo, mentre invece spesso non è così. Dobbiamo allora rimanere concentrati su ciò che leggiamo per capire quando effettivamente l’autore cambia il contenuto del passo e il contesto dunque cambia. Quando troviamo una congiunzione tipo questa, perciò , ci rendiamo conto che seppur in un nuovo capitolo il discorso che inizia è connesso al precedente. Quindi in questo caso Paolo sta connettendo quello che sta dicendo con il ragionamento appena finito, cioè il versetto 32 del precedente capitolo. La seconda precisazione introduttiva a questo secondo capitolo è questa, che Paolo inizia a riferire questo discorso adesso ai credenti Ebrei. La prima cosa che ci introduce questo concetto, è l’uso del termine o uomo , questo termine veniva usato spesso tradizionalmente per riferirsi ad Israele. Il principio di ciò che Paolo sta comunicando comunque può e deve essere applicato a tutti i religiosi, di qualsiasi religione. Paolo adesso sta cominciando ad unire i pagani che ha descritto nel Capitolo 1 ai religiosi, ipocriti Ebrei che credevano di essere superiori ai Pagani per via della loro religione e le loro tradizioni e la conoscenza del vero Dio e della Sua legge. Paolo adesso sta unendo tutti e due i gruppi nella stessa categoria. Romani 2:1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose. Comunque, O uomo, Ebreo o Gentile non è quello che importa alla fine, ma il fatto che Paolo adesso dice perciò, per via del fatto che precedentemente ci è stato fatto presente cioè Romani 1:32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette. 2 Vi ricordate quello che abbiamo detto in riguardo a questo? L’uomo sa che la legge morale di Dio scritta nel suo cuore lo condanna mediante la coscienza come trasgressore di tale, e sa che la condanna per coloro che si comportano nel modo descritto è la morte, ma nonostante tutto, Paolo dice che, pur sapendo tutto questo, continuano a compiere tutti questi peccati ed a trasgredire la legge divina. Non solo continuano a praticare queste cose ma addirittura approvano tutti gli altri che come loro le commettono. Per esempio, un omosessuale approverà l’omosessualità ma magari condannerà l’omicidio, non rendendosi conto che quando odia una persona o serba rancore commette omicidio nel cuore, comunque invece approverà l’adulterio o altre cose. L’uomo “morale” magari non approva l’adulterio ma magari approva chi è avido o invidioso come lui o altro magari chi è bugiardo perché anche lui è bugiardo, il che non è difficile visto che vi sono tanti diversi modi per esserlo. I ladri approvano quelli che come loro rubano, ma magari condannano il comportamento peccaminoso di altri. Dunque, quello che Paolo ci ha cominciato a dire in Romani 1:32 lo sta approfondendo adesso in questo versetto. L’uomo approva i suoi stessi peccati anche negli altri che praticano gli stessi e ipocritamente parlando l’uomo seleziona alcuni peccati, quelli che lui stesso commette e li approva, li giustifica, questo lo fa anche in altri e poi seleziona i peccati che non commette e condanna coloro che li praticano, comunque sempre peccatore è e sempre peccatore rimane. Questa è l’ipocrisia. Questo è il soggetto di Paolo in questo versetto, l’ipocrisia di colui che giudica i peccati di altri mentre approva i suoi e coloro che praticano quelli che lui stesso pratica. Infatti, la grande bugia, l’inganno che l’essere umano tende a se stesso è proprio questo, cioè, se il peccato lo commette lui personalmente è giustificabile, ma quando lo vede commesso da altri lo condanna. Questa è ipocrisia perché il peccatore anche se è religioso, e questo è il punto che Paolo sta facendo, sempre peccatore è, sempre ipocrita è. L’ipocrita, una parola di origine Greca hypokrites che significa attore, una persona che impersona un personaggio, il termine è usato per descrivere una persona che mette su false apparenze di virtù e di religione, una persona che agisce contrariamente alle sue convinzioni e credenze. Ricordiamoci anche che per l’Ebreo religioso, “l’osservatore” della legge di Dio, i peccati erano solo tali se venivano attualmente commessi come atti. Il peccato interiore, cioè, la condizione del loro cuore non era mai considerata peccaminosa da loro stessi, da Dio sì, da loro no. Una persona dunque, poteva anche odiare un’altra, bastava che anche se l’odiava non la uccidesse e dunque secondo la loro interpretazione della legge erano innocenti di omicidio. 3 Gesù scombussolò queste idee dichiarando invece che il peccato era nel cuore e che per Dio anche se non commesso l’atto stesso, il desiderio ed il sentimento era sempre peccato, Matteo 5:20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. Matteo 5:21 «Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non uccidere: chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale"; Matteo 5:22 ma io vi dico: chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: "Raca" sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: "Pazzo!" sarà condannato alla geenna del fuoco. Matteo 5:23 Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, Matteo 5:24 lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta. Matteo 5:25 Fa' presto amichevole accordo con il tuo avversario mentre sei ancora per via con lui, affinché il tuo avversario non ti consegni in mano al giudice e il giudice in mano alle guardie, e tu non venga messo in prigione. Matteo 5:26 Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l'ultimo centesimo. Matteo 5:27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". Matteo 5:28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. E anche MATTEO 15:18-19. Matteo 15:18 Ma ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l'uomo. Matteo 15:19 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Matteo 15:20 Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l'uomo». La parola di Dio in Giacomo ci ha avvertiti di questa ipocrisia così Giacomo 2:10-11 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge Il peccatore pagano ed il peccatore Giudeo religioso sono in fondo la medesima persona, giusto? 4 Così Paolo inizia il capitolo 2 di Romani, enfatizzando l’ipocrisia di coloro che condannano il peccato negli altri senza rendersi conto del proprio, credendo di essere superiori degli altri perché praticano una religione di opere morte. Paolo sta dicendo che questi sono condannati da Dio ugualmente anche se hanno una forma di pietà, una forma religiosa ma ne rinnegano la potenza che è Cristo Gesù, la potenza di Dio, come del resto descrisse Gesù Luca 18:9-14 Disse ancora questa parabola per certuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri. 10 «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava così: “O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come quel pubblicano. 12 Io digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo”. 13 Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: “O Dio, sii misericordioso verso di me peccatore”. 14 Io vi dico che questi, e non l’altro, ritornò a casa sua giustificato; perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato Gesù con questa parabola, in altre parole sta dicendo la stessa cosa che Paolo sta dicendo in questi versetti di Romani 2. quelli che presumono di essere giusti e disprezzano gli altri, appunto sono i religiosi, peccatori senza la vita di Dio in essi , ma che credono di essere giusti e condannano il peccato altrui senza rendersi conto del proprio. Infatti il fariseo era il religioso non plus-ultra di quei tempi. Infatti lui stesso menziona il fatto che, primo non si riconosce un peccatore ma giusto, giusto però soltanto mediante le sue opere religiose morte. Ma ricordiamoci cosa disse Gesù in riguardo ai religiosi del suo tempo, ma anche a quelli di oggi Matteo 5:20 Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Quindi, Paolo sta dicendo non vi è scusante, non vi è giustificazione alcuna per un peccatore, per quanto religioso esso sia, in questo caso l’Ebreo. Comunque è lo stesso per ogni religione, chi condanna il peccato altrui, poiché sia in atto e comportamento che in pensiero e desiderio, colui che condanna commette le stesse cose. Come abbiamo già detto, chi trasgredisce la legge in un solo punto la ha trasgredita tutta e nel capitolo precedente abbiamo visto come la violazione di un comandamento che una persona commette è inestricabilmente connessa alla violazione di tanti altri e inesorabilmente tutta la legge di Dio è infranta. Nel capitolo 2 vi sono sette principi del giudizio di Dio. Il primo lo troviamo nel versetto due. Primo Principio di Giudizio Divino: Il giudizio di Dio secondo la verità Romani 2:2-3 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali cose. 3 E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio? 5 Sì, Paolo dice addirittura che noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo la verità. Come? Semplice è ciò che Paolo ha detto in Romani 1:18-19 Perché l’ira di Dio (il giudizio di Dio) si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia, 19 poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Quindi il giudizio di Dio è secondo la verità che Lui ha manifestato nell’essere umano , ma non solo ed esclusivamente quella sola verità. In questo passo possiamo trovare come si dice la sacrosanta verità. Giovanni 18:37-38 Allora Pilato gli disse: «Dunque sei tu re?». Gesù rispose: «Tu dici giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». 38 Pilato gli chiese: «Che cosa è verità?». Anche oggi la domanda di Pilato viene ripetutamente fatta e la risposta del mondo è che la verità è soggettiva, il mondo dichiara che la verità non è assoluta. Il mondo dichiara che la verità è quello che tu vuoi che sia, ciò che è verità per te quella è la verità. Forse se Pilato avesse udito la dichiarazione di Gesù la notte prima, avrebbe udito con le sue orecchie che cosa o chi è veramente la verità Giovanni 14:6 Gesù gli disse: Io son la via, la verità, e la vita; nessuno viene al Padre se non per me. Nel frattempo la verità gli era difronte in persona, davanti ai suoi occhi ed anche in quella circostanza Pilato ha soppresso la verità, Gesù stesso, la parola di Dio, la verità di Dio Dio dunque giudicherà l’ipocrita in base alla Sua verità, la Sua parola e Gesù, mentre l’ipocrita invece mente, è un bugiardo, non vi è verità in lui. Mentire ad altri è un peccato ma anche mentire a se stesso, ogni menzogna è peccato poiché è la menzogna è fa parte della natura del diavolo Giovanni 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. L’ipocrita mente a se stesso ed anche ad altri credendosi e spacciandosi di essere qualche cosa che invece non è, illude altri e se stesso. Comunque è inutile per l’ipocrita nascondersi dietro le sue stesse menzogne, poiché Dio vede al di là delle menzogne, legge il cuore e la mente dell’uomo, conosce anche le nostre parole prima che le diciamo, come possiamo nasconderci dalla verità di Dio? Salmi 139:1-12 Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. 7 Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? 8 Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, (soggiorno dei morti) ecco, tu sei anche 6 là. 9 Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, 10 anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. 11 Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno», persino la notte diventerà luce intorno a me; 12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te. Dio giudica il pagano idolatra come vi è scritto nel capitolo 1 ma anche giudica l’ipocrita religioso, il peccatore religioso che continua a comportarsi come il pagano idolatra ma lo condanna credendosi invece giusto. Dio giudicherà anche l’ipocrita, lo giudicherà giustamente secondo la Sua verità. Romani 2:4-5 Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? 5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, I religiosi disprezzano la benignità di Dio che è paziente verso di loro, la disprezzano perché alla fine continuano a commettere idolatria del resto come fanno i pagani, incorrendo alla fine nel giudizio di Dio perché si ritengono giusti e giustificati per via delle loro opere morte, cioè le loro pratiche religiose, invece che effettivamente ricorrere alla vera e propria misericordia di Dio e la Sua benignità che appunto desidera che essi si ravvedano. Gesù si adirava contro i religiosi, perché nella loro durezza di cuore non volevano ammettere di essere peccatori, credevano invece di essere giusti per le osservanze delle loro tradizioni mettendole anche al disopra della vera legge di Dio. Marco 7:5-13 Poi i farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli anziani, ma prendono il cibo senza lavarsi le mani?». 6 Ma egli, rispondendo, disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Trascurando infatti il comandamento di Dio, vi attenete alla tradizione degli uomini: lavatura di brocche e di coppe; e fate molte altre cose simili». 9 Disse loro ancora: «Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. 10 Mosè infatti ha detto: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. 11 Ma voi dite: “Se un uomo dice a suo padre o a sua madre: Tutto quello con cui potrei assisterti è Corban cioè un’offerta a Dio”, 12 non gli lasciate più far nulla per suo padre o per sua madre, 13 annullando così la parola di Dio con la vostra tradizione, che voi avete tramandata. E fate molte altre cose simili» Interpretavano la legge così che la potessero aggirare e trasgredirla illudendosi e ingannandosi credendo di praticarla. Insomma il contesto di questo capitolo 2 è proprio questo, gli ipocriti religiosi che credono di esser giusti perché praticano le loro tradizioni e la loro versione della legge, sono peccatori non vogliono ammettere i loro peccati, anzi giudicano coloro che vedono peccare senza mai ravvedersi loro stessi. 7 Questo infatti era anche il grido del Battista verso i religiosi Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Questo che Paolo ci descrive qui in Romani 2:4-5 è esattamente quello che Gesù e Giovanni dicevano, i religiosi, gli ipocriti, coloro che si ritenevano giusti ma non lo erano, confidavano completamente nelle loro opere religiose, le tradizioni e la loro storia passata, condannavano gli altri e li disprezzavano ma loro stessi disprezzavano come disprezzano oggi la vera e sola grazia e misericordia di Dio tramite la fede in Cristo, la sola cosa che li può salvare e giustificare. Efesini 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; Ed infatti nel versetto 5 troviamo il Secondo Principio di Giudizio Divino: Secondo l’accumulo della loro colpa Infatti per la durezza del loro cuore tutto ciò che abbiamo fino ad ora letto è confermato, è infatti esattamente ciò che Gesù diceva ai religiosi dei suoi giorni ed anche a quelli di oggi. Il cuore umano anche se religioso è un cuore irredento, è duro ed è ingannevole, ma Dio lo conosce molto bene e farà retribuzione secondo le opere della persona che le commette Geremia 17:9-10 9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? 10 «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni». Anche questo passo conferma ciò che è scritto in questi due versetti ROMANI 2:4-5, cioè la durezza di un cuore insanabilmente maligno produce la retribuzione di Dio, il giudizio di Dio, il che è un accumulo per il giorno di giudizio, un giudizio che si accumula come una carta di credito il cui importo aumenta sempre, dove il pagamento non è mai fatto e dove l’interesse si accumula mese dopo mese. Così è il peccato in una persona che è irredenta, religiosa ma sempre morta nei suoi peccati e trasgressioni. Un giorno il Signore richiederà il pagamento dell’importo accumulato durante la vita, un importo nessun uomo ha le risorse per pagare, il pagamento sarà dannazione eterna ed in essa sarà il pagamento adeguato per ogni peccato, ogni atto ingiusto, ogni parola ingiusta e ogni pensiero ingiusto. 8 Terzo Principio di Giudizio Divino: Secondo le Opere Compiute Romani 2:6-10 che renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 la vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene; 8 a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira. 9 Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male, del Giudeo prima e poi del Greco; 10 ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene, al Giudeo prima e poi al Greco. Non importa prendere questi versetti individualmente poiché sono un solo soggetto. La prima cosa che ci dice la parola di Dio e che abbiamo anche visto diverse volte precedentemente anche se spiegateci con diverse parole è questa, Dio ripagherà, cioè giudicherà a seconda delle opere compiute dall’uomo. Ah, ma ora uno dirà allora siamo condannati e giustificati per opere se Dio giudica basato su questo principio. La risposta è sì e no. Sì, Dio giudicherà l’uomo basato sulle sue stesse opere. Ora però bisogna specificare che cosa significa questo. Fino ad ora abbiamo comunque capito da ciò che ci ha insegnato il Signore nella Sua parola che il giudizio di Dio, la Sua giusta ira si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia dell’uomo che sopprime la verità con l’ingiustizia ROMANI 1:18-19. Inoltre abbiamo capito che l’essere umano rigetta Dio, adora e serve la creatura invece che il creatore, creatura incluso se stesso, ed è quindi idolatra e in ogni cosa completamente corrotto e ripieno di ogni ingiustizia ROMANI 1:20-32. Abbiamo visto che ha piacere nel commettere le ingiustizie che compie e che si compiace in coloro che le compiono. Abbiamo visto che anche coloro che professano di essere a conoscenza del vero e unico Dio e che conoscono la legge di Dio sono soltanto religiosi, ipocriti e incapaci di essere giustificati davanti a Dio poiché le loro opere non possono in alcun modo giustificarli. Abbiamo visto che anche loro hanno un cuore duro e non vogliono ammettere di essere ingiusti e peccatori e non si vogliono ravvedere, non vogliono credere ed accettare la grazia di Dio per fede nelle opere e virtù di Cristo. Allora ecco che avendo visto tutto questo riassunto della condizione del cuore e della natura umana sia pagana che religiosa, la domanda che bisogna chiedere è questa, se Dio giudica basandosi sulle opere vuole dire che le opere possono allora giustificare la persona? 9 Perché effettivamente leggendo questi versetti si ha l’impressione che se una persona fa opere malvagie Dio lo giudicherà e lo condannerà, ma se una persona fa opere giuste e buone Dio lo giustificherà. Sì, è vero si ha questa impressione, ma in realtà non è esattamente così. Fino ad ora abbiamo capito una cosa, che ogni essere umano può e vuole soltanto e continuamente fare cose malvagie, perché l’essere umano è peccatore, ha una natura completatamene corrotta e completamente schiava del peccato. Lo abbiamo già visto in un passo che abbiamo già esaminato ma che faremo bene a esaminare ancora e tra l’altro durante questo studio lo incontreremo spesso Geremia 17:9-10 9 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? 10 «Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni». Anche qui si capisce che il cuore umano è insanabilmente maligno. Cioè non vi è alcuna cura per la condizione umana. Non c’è medicina, non c’è psicologia, non c’è psichiatria, non c’è filosofia, non c’è niente di umano o di scientifico o religioso che può curare il cuore corrotto e malvagio dell’uomo, niente. Quindi l’essere umano ha veramente un tremendo problema che non è risolvibile umanamente e non è risolvibile religiosamente. E Dio infatti anche in questo passo dichiara che retribuirà a ciascuno secondo le sue vie ed il frutto delle sue azioni. Ciò che l’uomo semina l’uomo raccoglierà Galati 6:7 Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Galati 6:8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. Quindi basato su queste cose che fino ad ora abbiamo visto questa ultima dichiarazione di Dio è assolutamente devastante perché se l’essere umano può produrre solo peccato e malvagità, non è affatto giustificato davanti a Dio, cioè senza colpa, sarà dunque giustamente condannato da Dio secondo le proprie opere malvagie ed il frutto delle sue azioni. Ma allora se tutto questo è vero e lo è, perché la Scrittura ce lo ha dimostrato, chi sono allora queste persone che Paolo descrive alle quali la vita eterna sarà data, cioè a coloro che cercano gloria, onore e immortalità, perseverando nelle opere di bene; se nessuno cerca queste cose e nessuno può compiere opere per giustificarsi difronte a Dio? Sembra che la vita eterna sia la ricompensa per coloro che perseverano nelle opere di bene e che cercano gloria onore ed immortalità. Allora, prima di tutto il discorso è più semplice di quanto appaia, non è una contraddizione e no, Dio non darà la salvezza e non giustificherà nessuno per merito di opere che l’essere umano compirà. Infatti questo versetto non dice affatto che la vita eterna è data a coloro che se la sono meritata per via delle cose che hanno fatto, dice che la vita eterna sarà data a coloro che cercano gloria, onore e immortalità e perseverano nelle opere di bene. 10 La parola di Dio ci spiega che cosa vuol dire tutto questo. In Giovanni 6 troviamo la risposta di questa cosa, prima di tutto Gesù ci spiega che cosa è che l’uomo deve fare per fare le opere di Dio. Giovanni 6:28-29 Gli chiesero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». 29 Gesù rispose e disse loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» Dunque quale opera è richiesta da Dio dall’uomo? La fede. Fede è la cosa che ci fa accedere alla giustificazione, fede è l’unica cosa che da accesso alla grazia di Dio Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, Romani 5:2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; Efesini 2:8-9 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti Romani Capitolo II Versetti da 11 a 16 Romani 2:11 perché davanti a Dio non c'è favoritismo. Romani 2:12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge; Romani 2:13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che l'osservano saranno giustificati. Romani 2:14 Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a sé stessi; Romani 2:15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. Romani 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo. Quarto Principio di Giudizio Divino: Senza Favoritismo 11 Romani 2:11-12 perché davanti a Dio non c’è favoritismo. 12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge; Uno degli attributi di Dio forse più sconosciuti e inosservati è l’imparzialità. Dio è imparziale per quanto riguarda l’essere umano cioè senza favoritismo nell’esecuzione della Sua giustizia ed equità. La Bibbia è ripiena di passi che dichiarano l’imparzialità di Dio Deuteronomio 10:17 poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta regali, 1 Pietro 1:17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno Dio non favorisce nessuna posizione sociale. Dio non rispetta l’uomo come il mondo rispetta l’uomo. Dio non rispetta i ricchi più dei poveri, Dio non rispetta i colti più degli ineducati. Dio non fa favoritismo alcuno, Dio è imparziale, cioè non favorisce nessuno nel Suo giudizio, la sua legge è veramente uguale per tutti e così sarà il Suo verdetto secondo le opere di ciascuno. Anche i nemici di Dio, i nemici di Gesù riconoscevano questa qualità o attributo in Lui Matteo 22:15-16 Allora i farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole. 16 E gli mandarono i loro discepoli con gli erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all’apparenza delle persone. Il fatto che Dio è imparziale è un aspetto che deve essere ben inculcato nei nostri cuori e nelle nostre menti. In special modo nella chiesa non dobbiamo favorire persone per via delle loro posizioni sociali o di ministero. Non dobbiamo favorire alcuni più di altri, ma dobbiamo amare tutti allo stesso modo cercando a tutti i costi di eliminare ed eradicare il favoritismo basato sulla simpatia o su qualsiasi altra cosa. Giacomo 2:1-9 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia immune da favoritismi. 2 Infatti, se nella vostra adunanza entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamente, 3 e voi avete riguardo a quello che veste elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d’onore»; e al povero dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio sgabello», 4 non state forse usando un trattamento diverso e giudicando in base a ragionamenti malvagi? 5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? 6 Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? 7 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? 8 Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; 9 ma se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla legge quali trasgressori. 12 Onore e rispetto deve essere dato a coloro che guidano e servono bene nella chiesa ma questo non è favoritismo è ubbidienza Biblica, nessuno nemmeno i conduttori devono avere privilegi al disopra di alcun altro membro della comunità. Paolo continua dicendo che TUTTI saranno ugualmente giudicati da Dio, non importa se parte dell’umanità non conosce la legge scritta di Dio o la parola di Dio o anche se non hanno mai sentito il Vangelo, saranno giudicati secondo le azioni che hanno compiuto, del resto abbiamo visto precedentemente che l’essere umano è inescusabile davanti a Dio Ricordiamoci che la punizione sarà maggiore per coloro che hanno maggiore conoscenza di verità. Luca 12:47-48 Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. Quinto Principio di Giudizio Divino: Basato sull’Ubbidienza non Solo la Conoscenza Romani 2:13-15 (Perciò, non gli uditori della legge son giusti presso a Dio, ma coloro che mettono ad effetto la legge saranno giustificati. 14 poiché i Gentili, che non hanno la legge, fanno di natura le cose della legge, essi, non avendo legge, sono legge a sé stessi; 15 i quali mostrano, che l’opera della legge è scritta ne’ loro cuori per la testimonianza che rende loro la loro coscienza; e i loro pensieri tra sé stessi si scusano, o anche si accusano.) Non basta conoscere la verità, non basta conoscere la legge di Dio. Dio richiede totale e perfetta ubbidienza alla Sua legge. Non basta udire e conoscere la legge. Paolo dice che solo coloro che mettono in pratica tutta la legge saranno giustificati. Questa è veramente una bruttissima notizia per l’essere umano, sia il Gentile che il Giudeo. Una brutta notizia perché la parola di Dio ci dice Galati 2:16 sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge. Se fosse possibile ubbidire a tutta la legge di Dio e ubbidirla sempre ci sarebbe la possibilità di essere giustificati per essa, ma nessun essere umano può perfettamente adempiere la legge di Dio. Infatti sia Giudeo che Gentile sono descritti mancanti privi della gloria di Dio perché hanno peccato Romani 3: da 9 a Leggere 13 Quindi Dio giudicherà in base all’ubbidienza o nel caso dell’essere umano alla disubbidienza della Sua legge, e questo è un guaio per l’uomo, poiché la legge se pure santa e perfetta non è una benedizione per l’uomo ma una maledizione. Vi sono molti passi che ci fanno capire che la legge di Dio è buona, perfetta e santa ma non è possibile ubbidirla perfettamente, questo rende l’uomo, ogni essere umano sulla faccia della terra un trasgressore della legge di Dio e per questo colpevole e per questo richiesto di pagare il prezzo che Dio richiede per aver trasgredito la Sua legge, questo prezzo, è la MORTE. Galati 3:10-14 Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica». 11 E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede. 12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse». 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), 14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. Colossesi 2:13-14 Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; 14 egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; Quindi in questi due passi vediamo che la legge seppur santa e buona è per noi uomini una maledizione, i comandamenti di Dio sono ostili e ci condannano, non hanno in se alcun potere per salvarci e giustificarci. La Bibbia infatti ci dice, che quando trasgrediamo un solo comandamento abbiamo trasgredito TUTTA la legge di Dio, non un solo comandamento ma TUTTA la legge, quindi siamo colpevoli di aver trasgredito tutta la legge, in questo caso non possiamo per ubbidienza ad alcuni comandamenti ubbidire tutta la legge perché ne siamo continuamente trasgressori. Giacomo 2:10-11 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. Ed è così che l’uomo non può essere giustificato dalle opere della legge. Quindi la cattiva e brutta notizia è che nella legge di Dio non vi è salvezza per l’essere umano, solo condanna. Grazie a Dio però, Dio è misericordioso e grazioso verso l’umanità ed ha provveduto il rimedio, ha provveduto il perdono della colpa umana, ha provveduto il rimedio per la maledizione della legge e abbiamo già iniziato a leggere chi è il rimedio di questa maledizione. Il Suo nome è Gesù, sì, l’unigenito figlio di Dio, Lui è l’adempimento perfetto della legge. Matteo 5:17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. 14 Gesù uomo ha perfettamente ubbidito la legge di Dio, non solo ma la ha adempiuta e compiuta in se, in tutto e per tutto, Lui, uomo e Dio che ha ubbidito perfettamente e per questo, per la Sua ubbidienza ha potuto giustificare coloro che mettono la loro fede in Lui. Gesù ha eliminato la maledizione della legge, Romani 5:19 Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. Paolo continua dicendo che quando i Gentili, pagani, non Ebrei che non hanno la legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno la legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. Qui possiamo ritornare ancora indietro nel capitolo uno per rivisitare il fatto che Dio ha manifestato all’essere umano, ricordate? Manifestato interiormente ciò che può essere conosciuto dell’esistenza di Dio e della Sua legge morale, perché avendo Dio creato l’essere umano a Sua immagine e somiglianza gli ha scritto sul cuore, cioè nel suo intimo la Sua santa e giusta legge. Quindi, per via di questo è la coscienza che conferma all’uomo la legge di Dio scritta nel suo cuore e che lo condanna o lo assolve. Come abbiamo dunque constatato Dio ha reso l’uomo inescusabile e colpevole della trasgressione della Sua legge. La coscienza è quel meccanismo che è nell’uomo che conferma all’essere umano quando ha trasgredito la legge di Dio che è scritta sul suo cuore. La luce morale che il creatore ha messo nell’uomo è la Sua legge e la coscienza che la conferma. Vediamo che la coscienza ha cominciato a funzionare immediatamente quando l’essere umano ha ricevuto la conoscenza del bene e del male Genesi 3:7-11 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s’accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.(COLPEVOLEZZA, COSCIENZA CHE HA INIZIATO AD OPERARE)9 Dio il SIGNORE chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?» 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell’albero, che ti avevo comandato di non mangiare?» Così vediamo chiaramente che la coscienza conferma la colpevolezza della trasgressione dei comandamenti di Dio. Paolo dunque dice qui, sia colui che conosce la legge scritta di Dio, Ebreo, sia colui che non conosce la legge scritta di Dio, Gentile, sono entrambi condannati come trasgressori della stessa legge, poiché l’Ebreo la conosce, sia per coscienza per scritto, il Gentile la conosce per coscienza e natura. In conclusione la coscienza è lo strumento che abilita l’uomo a sapere che ha infranto la legge di Dio che è scritta nel suo interiore. 15 Sesto Principio di Giudizio Divino: Secondo i Segreti del Cuore Romani 2:16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo. Come abbiamo constatato anche in precedenza il Signore conosce i segreti dell’uomo. Dio è onnisciente il che è un serio problema per l’essere umano, poiché per Dio non vi è alcun segreto. Facilmente possiamo avere segreti che altri esseri umani non conosceranno mai, ma con Dio non è così. Dio è così immenso che niente può essergli nascosto. Lui legge i pensieri e gli intenti del cuore umano sono tutti esposti a Lui. Salmi 44:20-21 Se noi avessimo dimenticato il nome del nostro DIO e avessimo teso le mani verso un dio straniero, 21 non l’avrebbe DIO scoperto? Egli infatti conosce i segreti del cuore. Salmi 139:1-12 SALMO :3 Tu mi hai investigato, o Eterno, e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. 7 Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza? 8 Se salgo in cielo, tu sei là; se stendo il mio letto nello Sceol, ecco, tu sei anche là. 9 Se prendo le ali dell’alba e vado a dimorare all’estremità del mare, 10 anche là la tua mano mi guiderà e la tua destra mi afferrerà. 11 Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno», persino la notte diventerà luce intorno a me; 12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, anzi la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce sono uguali per te. Questo descrive in dettaglio i fatto che niente e nessuno può nascondere alcuna cosa che fa o che pensa dallo scrutinio di Dio. Questa non è una realtà solo per Davide o solo per i credenti ma ogni uomo, ogni essere umano. 1 Re 8:39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini; Anche Gesù usava questo attributo della Sua natura divina ed in fatti così dimostrava anche in questo di essere Dio Matteo 9:4 4 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Luca 6:7-8 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. 8 Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi. 16 Luca 11:17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e casa crolla su casa. Vediamo che questi versetti sono in effetti la conferma di ciò che Paolo sta dicendo, Gesù ha esposto i loro segreti e li ha svergognati pubblicamente e gli uomini saranno così giudicati, con tutti i loro segreti che saranno scoperti appunto per mezzo di Gesù Cristo nel giorno del giudizio. Geremia 17:9-10 Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere? 10 Io, l’Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni. Questi due versetti in Geremia sono il parallelo esatto di ciò che Paolo ha scritto in Romani 2:16. Il problema triste dello stato di ignoranza spirituale dell’essere umano è che appunto nella sua stoltezza crede, come abbiamo visto precedentemente, dicendo in cuor suo che Dio non c’è e dunque si crede al sicuro dal giudizio divino. Ecclesiaste 12:14 Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male. Anche Gesù con le Sue stesse parole ha dichiarato esattamente questo fatto Luca 8:17 Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né di segreto che non debba essere conosciuto e venire alla luce. Tutto sarà giudicato da Gesù Cristo nel giorno del giudizio, ogni cosa fatta in pubblico ed ogni cosa fatta in segreto, poi Paolo aggiunge in fondo a questo versetto secondo il mio vangelo. Romani Capitolo II Versetti da 17 a 24 Romani 2:17-24 Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio, 18 conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge, 19 e sei convinto di essere guida di ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, 20 istruttore degli insensati, insegnante dei bambini, avendo la forma della conoscenza e della verità nella legge. 21 Tu dunque che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi? 22 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gli idoli, ne derubi i templi? 23 Tu che ti glori nella legge, disonori Dio trasgredendo la legge? 17 24 Infatti: «Per causa vostra, come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili». In questa sezione del capitolo che studieremo in blocco, Paolo conferma che questo capitolo è particolarmente indirizzato agli Ebrei. Vi erano molti Ebrei che per del tempo facevano parte delle assemblee cristiane ma che ancora non avevano fatto un passo di vera fede in Cristo, non avevano ancora esercitato la vera fede che salva. Questi vacillavano tra due opinioni, la grazia e la fede in Cristo e la legge, la religione e le tradizioni. Del resto vi sono molte persone anche oggi anche se non Ebree, che sono nella stessa esatta condizione spirituale, la chiesa ne è piena di persone così. Persone che molti ritengono credenti ma in realtà non lo sono ancora nel vero senso di ciò che Dio considera un vero credente, non sono ancora nati di nuovo. E’ per questo che quando questi lasceranno la chiesa e torneranno nel mondo saranno considerati scaduti dalla grazia o di aver perso la salvezza, ma non si può perdere ciò che non si è mai avuto e non si può scadere da ciò in cui non vi è mai stato un vero accesso. Questo è sempre stato un grande problema dell’Ebreo poiché l’Ebreo ha confidato ed ancora oggi confida nelle opere della legge, nella sua religione e nelle tradizioni, molto come fanno i Cattolci Romani ma anche Ortodossi. Molti di questi Ebrei seppur credendo intellettualmente in Cristo come Messia non avevano la fede di abbandonare la legge e questo miei cari non conduce alla vera salvezza, invece tiene una persona schiava del legalismo e della legge che come abbiamo visto e vederemo non può dare la salvezza, anzi è una maledizione. Cosa disse Paolo in riguardo? Filippesi 3:2-11 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare (gli Ebrei). 3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne, 4 benché io avessi di che confidare anche nella carne; se qualcuno pensa di avere di che confidare, io ne ho molto di più: 5 sono stato circonciso l’ottavo giorno, sono della nazione d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo di Ebrei; quanto alla legge, fariseo, 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. Se una persona non si arrende completamente alla grazia di Dio mediante la fede in Cristo ma cerca in tutti modi di aggiungere Cristo alla sua religione, questa cosa non darà mai salvezza a quella persona, la vera fede non è esercitata e quindi è possibile credere intellettualmente in Cristo ma mancare in pieno la grazia di Dio e dunque la salvezza. 18 Questo era il problema degli Ebrei, molti si trovavano in questa situazione spirituale mancante mentre continuavano a credere che la loro religione fosse in fondo la vera fonte della loro spiritualità. Ma la cosa spaventosa è che chi è in questa situazione spirituale è in grave pericolo, ha un piede nella salvezza e un piede nella dannazione eterna, ma in realtà spiritualmente è ancora morto nei suoi peccati e in realtà completamente dannato. Questo vuol dire essere arrivati così vicini alla grazia di Dio, averla vista, esserne stati testimoni e partecipi in qualche modo delle Sue benedizioni per poi rendersi conto di averla mancata in pieno, poiché arrivarci vicino non vuol dire possederla. Paolo adesso sta parlando a loro, gli Ebrei religiosi ancora non salvati che facevano parte dell’assemblea cristiana di Roma. Paolo spiega loro l’ipocrisia con cui essi praticano la loro religione. Paolo espone loro la falsa nozione che loro stessi avevano in riguardo a se stessi che la loro religione, le loro tradizioni, la legge, l’appartenenza alla fede dei patriarchi fosse sufficiente per la loro salvezza. In realtà però Dio giudicherà la loro ipocrisia in base alla realtà della condizione della loro anima e del loro cuore Che Dio non accetta la tradizione religiosa di alcuna persona fu messo in evidenza anche da Giovanni il Battista Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Questo discorso del Battista è praticamente ciò a cui sta facendo riferimento Paolo, cioè, a colui che è chiamato Giudeo, che è nella carne discendente di Abrahamo, che appunto si gloria nella legge di Dio e si gloria del fatto che conosce il vero Dio, colui che dichiara di conoscere la Sua volontà e che sa distinguere le cose importanti poiché conosce la legge divina, colui che è convinto di essere la guida di coloro che spiritualmente sono ciechi e che vivono nelle tenebre. Questa descrizione che troviamo qui è un po’ inquietante poiché se siamo onesti con noi stessi possiamo vedere in questa descrizione anche la descrizione della chiesa. In altre parole anche coloro che si professano cristiani dichiarano spesso le stesse cose. Questa non sarebbe la sezione preoccupante, poiché se l’Ebreo o il professante cristiano si comportassero come tale descrizione potrebbe anche essere una cosa positiva. Paolo però ci dipinge un quadro inquietante in special modo per quanto riguarda l’Ebreo religioso o magari anche il “cristiano” religioso, che metteva la sua confidenza nella legge, nella sua religione, denominazione, tradizione, fede dei genitori ecc. Paolo li dichiara ipocriti e falsi, dichiara che con il loro comportamento dimostrano di non conoscere Dio e di essere invece trasgressori della Sua legge anziché coloro che la osservano, si gloriano nella loro spiritualità che basano sulla loro performance della legge anziché la sola grazia di Dio e la fede. 19 Interiormente erano morti e irredenti, proprio come li descrisse Gesù in MATTEO 23:1-36, ben otto volte Gesù si riferisce a loro chiamandoli ipocriti. Infatti in un versetto Gesù fa eco a ciò che Paolo ha scritto, Paolo ha scritto che loro si credono guide dei ciechi mentre Gesù li accusa di essere guide a loro volta cieche come i ciechi che cercano di guidare Matteo 23:24 Guide cieche! che colate la zanzara, e inghiottite il cammello. Anche in un’altra occasione Gesù li accusò nello stesso modo Matteo 15: 13-14 Ma egli, rispondendo, disse: «Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata. 14 Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa». In questi due versetti Gesù è ancor più severo nel Suo giudizio perché descrive la bancarotta spirituale dei religiosi ipocriti. Li dichiara piante che Dio non ha piantato, in altre parole non sono eletti alla salvezza di Dio, a ricevere la grazia di Dio e nel loro stato di morte spirituale sarebbero stati sradicati, Giovanni Battista abbiamo letto prima li ha chiamati alberi che non producono frutto che verranno tagliati e gettati nel fuoco. Gesù dunque sta evidenziando gli ipocriti che effettivamente sono ciechi qaunto i ciechi che cercano di guidare, e loro allo stesso modo sono nella stessa esatta situazione e condizione spirituale dei ciechi, sono ciechi ma credono di vedere in realtà vivono nelle tenebre e sono ciechi,rimangono giudicati nella loro colpa e nei loro peccati perché essendo ciechi asserisconoinvece di vederci chiaramenteGIOVANNI 9: 39-41. Questo è il contesto in cui Gesù predica anche il prossimo passo Matteo 7:3-5 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 4 Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio? 5 Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello Quello che l’Ebreo condannava nel pagano anche lui faceva, rubava, commetteva adulterio e praticava l’idolatria, com’è che allora poteva dichiararsi meglio del pagano solo per status religioso, di tradizione, gloriandosi nella sua carne, la sua circoncisione che era il simbolo nella carne della sua appartenenza a Dio? Infatti Paolo accusa l’Ebreo ipocrita invece di essere la guida a Dio di essere colui che si gloria nella legge ma invece disonora Dio con la sua ipocrisia e per questo dichiara «Per causa vostra, come sta scritto, il nome di Dio è bestemmiato fra i gentili». Che terribile accusa, ma vi è un’ultima considerazione da fare prima che noi cristiani si possa fare accuse agli Ebrei ipocriti e credere noi di essere superiori a loro. La considerazione è questa come ci stiamo comportando noi? Siamo religiosi come questi Ebrei? Ci gloriamo e ci misuriamo gli uni contro gli altri basandoci sulle opere spirituali che compiamo, sulle attività alle quali attendiamo mentre invece non riflettiamo il carattere di Gesù Cristo in noi non ubbidendo la parola di Dio e vivendo in ipocrisia? Se facciamo questo dobbiamo riflettere su tutto ciò che abbiamo letto fino ad ora poiché come l’ipocrita religioso Ebreo vi è la possibilità di causare il nome di Dio di essere bestemmiato tra i non credenti e di incorrere nel giudizio di Dio in base alla realtà della attuale condizione spirituale. 20 Anche se Dio riterrà responsabile colui che bestemmia il Suo santo nome ESODO 20:7;LEVITICO 24:11-16 non vogliamo essere noi la causa di coloro che bestemmiano il Suo nome poiché Gesù disse Matteo 18:7 Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano gli scandali, ma guai a quell’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Inoltre chi vive nell’ipocrisia è appunto in gran pericolo di giudizio, si prova religioso, prova che si gloria non nella grazia di Dio e fede in Cristo e la Sua giustizia ma nelle sue stesse opere e nella sua stessa giustizia basata sulla sua performance religiosa. Questa cosa è già successa nei secoli quando la falsa chiesa, gliipocriti religiosi hanno causato il nome di Dio ad essere bestemmiato tra i pagani. Perché credete che la maggior parte delle persone,in special modo gli Italiani si sono allontanti da Dio e magari preferiscono altre religioni? Per via dell’ipocrisia e gli atti malvagi commessi a chi ha male rappresentato e male rappresenta il nome di Dio, la religione che lo ha rappresentato falsamente e nel Suo Santo nome ha commesso adulterio con il mondo e malvagità su malvagità insegnando un falso Vangelo, la “chiesa” Cattolica Romana. Romani Capitolo II Versetti da 25 a 29 La Vera Circoncisione dei Giudei-La Circoncisione che Dio Desidera Romani 2:25-29 Perché la circoncisione è vantaggiosa se tu osservi la legge, ma se sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. 26 Perciò se un incirconciso osserva gli statuti della legge, non sarà la sua incirconcisione reputata circoncisione? 27 E se colui che per natura è incirconciso adempie la legge, non giudicherà egli te che con la lettera e la circoncisione sei trasgressore della legge? 28 Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d’un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio. Paolo adesso ci da una lezione in che cosa vuole dire veramente essere circoncisi. Un’ altra sezione che studieremo in un solo blocco. Perché gli Ebrei dovevano circoncidersi? Che cosa significa per l’Ebreo la circoncisione? Sicuramente la circoncisione era un segno esterno, un segno sulla carne dell’Ebreo che simboleggiava la fede che l’Ebreo doveva avere nel SIGNORE, GEOVA, L’ETERNO. Era il simbolo del patto che Dio aveva fatto con Abraamo Genesi 17:9-11 Poi Dio disse ad Abraamo: «Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. 10 Questo è il mio patto che voi 21 osserverete, patto fra me e voi e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra di voi sia circonciso. 11 Sarete circoncisi; questo sarà un segno del patto fra me e voi. La fede Ebraica comunque doveva essere vera fede, fede in Dio e non opere della carne o religione, poiché Abraamo al quale fu affidato il simbolo o il segno della circoncisione era giustificato per fede in ciò che Dio aveva promesso e così anche l’Ebreo doveva essere ROMANI 4:1-25. Purtroppo il segno stesso della fede Ebraica, la circoncisione della carne fu innalzata al disopra della condizione del cuore dell’Ebreo e divenne un segno con il quale un Ebreo veniva dichiarato giusto ed appartenente a Dio e alle Sue promesse. Stessa cosa la “chiesa” Romana fa con il battesimo. Il segno, simbolo esterno la circoncisione della carne comunque per Dio diveniva attivamente spiritualmente valida solo quando fede e ubbidienza alla legge di Dio veniva esercitata. Anche nell’AT Dio ha sempre richiesto fede e ubbidienza alla Sua parola e promesse, Dio richiedeva che la vera giustizia dell’Ebreo fosse basata in Lui e le Sue promesse e non nelle opere esterne della carne Deuteronomio 10:16 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo E’ per questo che Paolo in riguardo all’Ebreo dice lui stesso che essere circoncisi nella carne e essere in violazione del patto con Dio, trasgredire la legge di Dio era dunque come se l’Ebreo fosse incirconciso. Paolo sta dicendo che l’ipocrita Ebreo che trasgredisce la legge seppur circonciso nella carne è uguale al pagano che è incirconciso. Infatti Paolo conferma ciò che dice il Signore, che il vero Giudeo, Ebreo è colui che ha il cuore circonciso e tra l’altro questa circoncisione spirituale, quella del cuore ha due qualità specifiche, una è che sia l’Ebreo che il Gentile possono averla, cioè non è solo ed esclusivamente per gli Ebrei e l’altra è che è Dio stesso che compie questa circoncisione del cuore mediante la fede in Cristo, infatti questa è la rigenerazione, la salvezza che proviene da Dio e non dalle opere della carne o nel caso del Giudeo dalla legge stessa. Filippesi 3:3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Colossesi 2:11 in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne Deuteronomio 30: 6 L’Eterno, il tuo DIO, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti, affinché tu ami l’Eterno, il tuo DIO, con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, e così tu viva Lo spogliarsi del corpo della carne è il ravvedimento che appunto fa parte dell’opera di rigenerazione che Dio compie nella vita dell’eletto, la rimozione della natura peccaminosa eil ricevimento della natura divina, una nuova natura.Questo èil discorso che troviamo nel passo appena letto in Colossesi 2:11-13 che è in rispetto alla circoncisione esattamente ciò che diceva anche il Battista agli Ebrei del suo tempo, in special modo i religiosi, Farisei e Sadducei ed è lo stesso discorso che fa Paolo in questi versetti di Romani 2 Matteo 3:7-10 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? 8 Fate dunque frutti degni di 22 ravvedimento! 9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. 10 E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Che la circoncisione del cuore è l’opera di rigenerazione di Dio e non prettamente della carne è confermata ancor di più in riguardo ai religiosi da Gesù stesso, praticamente nello stesso contesto del versetto 10 di Matteo 3 Matteo 15:7-9 Ipocriti, ben di voi profetizzò Isaia, dicendo: 8 Questo popolo si accosta a me con la bocca, e mi onora con le labbra; ma il cuor loro è lungi da me. 9 Ma invano mi onorano insegnando dottrine, che son comandamenti d’uomini.(Religiosi) Matteo 15:12-13 Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che i Farisei, udito questo ragionamento, sono stati scandalizzati? 13 Ed egli, rispondendo, disse: Ogni pianta che il padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata I religiosi, i circoncisi soltanto nella carne, coloro che si gloriano nella propria giustizia e nelle opere della legge si offendono alla convinzione della parola di Dio in riguardo alla loro peccaminosità e non si ravvedono perché non sono eletti, cioè non sono piante che il Padre ha piantato e quindi saranno sradicate, cioè giudicate. Anche questa comunque è l’opera di Dio, la parola di Dio ha il potere di indurire un cuore ESODO 4:21;ZACCARIA 7: 11-12 o di cambiarlo e rigenerarlo EZECHIELE 11:19-20, nel caso della maggior parte di questi Giudei religiosi il Signore ha causato l’indurimento del loro cuore così che il Vangelo potesse essere fonte di salvezza per i Gentili ROMANI 11:25, un popolo che non si gloriava nella legge di Dio per ricercare la giustizia ma l’hanno trovata mediante l’opera di Dio, la circoncisione dei loro cuori fatta da Dio stesso mediante la fede e non dalle mani dell’uomo ROMANI 9:30-33. C’è un bellissimo esempio che Paolo fa ai Corinzi che troviamo in 2 Corinzi 3 in riguardo a questo soggetto, Ciò che lo Spirito di Dio compie mediante la parola di Dio, la predica del Vangelo, cosa che il ministero della legge non poteva e non può compiere. 2 Corinzi 3:3-11 è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne. 4 Una simile fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 5 Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra capacità viene da Dio. 6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica. 7 Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. 10 Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; 11 infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo. In questo passo ci sono delle verità incredibili e delle parole che in simbolismo ci fanno rendere conto che in conferma della parola di Dio, e lo abbiamo già visto precedentemente, la legge di Dio scritta sui cuori dei peccatori esiste ROMANI 2:14-15 ma abbiamo visto che l’essere umano pur 23 avendo la legge di Dio scritta sul cuore ha comunque un cuore malvagio ed ottenebrato e infatti la Bibbia lo paragona, anzi lo chiama un cuore di pietra. E’ anche per questo che simbolicamente Dio ha scritto la Sua legge, i Dieci Comandamenti su tavole di pietra, che rappresentano i cuori induriti dei peccatori, in questo caso dei Giudei. Dio comunque dichiara che scriverà la Sua legge su dei cuori viventi, cuori rigenerati da Lui stesso mediante la circoncisione del cuore che Lui stesso compie mediante l’opera della salvezza in Cristo Gesù e il Suo Spirito che da vita GIOVANNI 6:63 paragona con 2 CORINZI 3:6. Tutto questo è in conferma con ciò che abbiamo letto nel passo sovrastante. Paragona questi passi: ROMANI 2:14-15 con EZECHIELE 11:19-20;EZECHIELE 36:25-27 con 2 CORINZI 3:3 e con EBREI 8:10. Quindi non solo i Giudei hanno un cuore di pietra ma anche i Gentili ed è quindi vero che il ministero della morte è scolpito sulle tavole di pietra che appunto rappresentano e sono i cuori di pietra e questo ministero produce morte tramite la legge che condanna ROMANI 7:1-25, ma è altrettanto vero che il ministero della giustizia di Dio e dello Spirito invece da vita e salvezza tramite il Vangelo di Cristo. Questa è la circoncisione del cuore mediante lo Spirito di Dio della quale Paolo sta parlando, circoncisione fatta con le mani di Dio che da vita, salvezza e giustificazione per il Giudeo e per il Gentile ed è ciò che Dio richiede per entrare nel regno di Dio GIOVANNI 3:1-10. Nel contesto dei Giudei dunque solo coloro che hanno ricevuto tale circoncisione sono considerati da Dio i veri Giudei. Coloro infatti che sono stati fatti nuove creature come descrive Paolo la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera Paragona questo con Filippesi 3:3 I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Qui c’è da fare una precisazione, la lettera e lo Spirito delle quali parla Paolo sia in questo passo che stiamo studiando in Romani sia che nel passo che abbiamo letto in 2 Corinzi 3:6 significano questo: la lettera è la legge e non la parola di Dio, poiché la parola di Dio è anche stata paragonata a vita quando è applicata dallo Spirito Santo al cuore e quindi lo Spirito di Gesù Cristo che è la vita di Dio da vita tramite la parola di Dio GIOVANNI 6:63;GIOVANNI 6:68;ATTI 13:26;ROMANI 10:17;FILIPPESI 2:16;2 PIETRO 1:3; 2 TIMOTEO 3:16-17, la lettera che Paolo menziona è soltanto in rifermento appunto alla legge dell’AT, i comandamenti della legge di Dio che ci condannano e che sono ostili verso di noi ma che Gesù ha eliminato inchiodandoli sulla croce mediante il Suo sacrificio COLOSSESI 2:11-14. Ciò che la legge era impotente di fare, Gesù ha fatto adempiendo pienamente la legge di Dio per noi così che mediante fede in Lui, noi che siamo in Cristo Gesù abbiamo anche noi adempiuto i requisisti della legge in Lui ROMANI 8:1-4 Ancora una volta, la vera circoncisione, il vero Giudeo, è colui che è circonciso da Dio, dallo Spirito Santo tramite la rigenerazione e la santificazione, lo spogliamento del corpo dei peccati della carne, per camminare e vivere nello Spirito, in novità di vita. E’ una opera divina così che sono color che sono circoncisi nell’uomo interiore, la circoncisione del cuore. L’opera di Dio creata in 24 Cristo Gesù EFESINI 2: 10non esternamente ma interiormente, non religiosamente ma spiritualmente. Paolo conclude il capitolo 2 di Romani dicendo e d’un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio. Questo piccolo tratto è corto ma molto ricco di verità che la parola di Dio ci rivela. In breve però vuol dire questo, coloro che sono i circoncisi nel cuore, circoncisi interiormente, nello spirito e non nella legge, questi che sono nati di nuovo rigenerati dalla potenza di Dio, dalla Sua grazia e mediante la fede che Dio ha donato loro, questi sono dunque quelli che si gloriano in Gesù Cristo soltanto e non nei loro vani tentativi di adempiere la legge di Dio mediante i loro sforzi e dunque in loro il cui solo vanto è la giustizia di Cristo e non la loro, infatti per quel Giudeo la lode viene da Dio e non dall’uomo. Durante il ministero di Gesù molte volte Lui stesso ha portato alla luce il fatto che gli ipocriti, i religiosi cercavano la lode degli uomini, volevano essere visti dagli uomini ed essere elogiati, rispettati e lodati dagli uomini. Avevano sostituito la lode che Dio dà a che si gloria e si vanta in Lui solamente con la vana ricompensa della lode umana che è vana ed inutile. La Bibbia è ripiena di questo soggetto Giovanni 5: 41-44 Io non prendo gloria dagli uomini. 42 Ma io vi conosco, che non avete l’amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste. 44 Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Giovanni 12:42-43 Ciò nonostante, molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 perché preferirono la gloria degli uomini alla gloria di Dio. Tra l’altro credere intellettualmente in Cristo vi ricordate non è esibire vera fede, infatti, la parola di Dio ci dice che per essere salvati bisogna credere nel nostro cuore e confessare con la nostra bocca che Gesù è il Signore ROMANI 10:4-13. Mi sembra dunque evidente che vera fede, il vero credere che salva, il vero credere in Gesù comporta la confessione che Lui è il Signore e che se anche questa ultima non è evidente vera fede non è stata praticata e quindi non vi è salvezza, attenzione a cosa significa veramente la parola credere nel vero senso Biblico, poiché anche i demoni credono e tremano GIACOMO 2:19. No, coloro che credono veramente in Gesù Cristo non cercano la lode degli uomini ma danno la lode e la gloria a Dio. I religiosi che si gloriano nelle loro opere per tentare di adempiere la legge invece cercano la lode degli uomini e sono ladri della gloria che spetta solo a Dio. Matteo 23:5-7 Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie e allungano le frange dei loro vestiti. 6 Amano i posti d’onore nei conviti e i primi posti nelle sinagoghe, 7 e anche i saluti nelle piazze, e di sentirsi chiamare dagli uomini rabbi, rabbi. 25