Articolo sistema nervoso centrale Tumori cerebrali infantili John Crawford, MD, MS* Dichiarazione dell’autore Il Dott. Crawford dichiara l’assenza di conflitto di interesse relativamente al presente articolo. Il presente commento non contiene discussioni di un impiego non approvato/per uso sperimentale di un prodotto/strumento commerciale. Spunto formativo I tumori cerebrali sono i tumori solidi più frequenti dell’infanzia e la prima causa di morte tra tutte le neoplasie infantili. Il pediatra svolge un ruolo chiave sia nella diagnosi sia nel trattamento a lungo termine dei tumori cerebrali. Una mancanza di conoscenza dei segni clinici e dei sintomi dei tumori cerebrali può ritardare la diagnosi e peggiorare l’esito del paziente. Obiettivi Ultimata la lettura della presente monografia di aggiornamento, i lettori dovrebbero essere in grado di: 1. Riconoscere i segni di presentazione dei tumori cerebrali (per esempio cefalea, peggioramento della resa scolastica, atassia, emesi). 2. Riconoscere i segni e sintomi del craniofaringioma. Introduzione SANITANOVA è accreditata dalla Commissione Nazionale (Albo Provider n°12 del 10/06/2010) a fornire programmi di formazione continua per tutte le professioni. Sanitanova si assume la responsabilità per i contenuti, la qualità e la correttezza etica di questa attività ECM. Ogni anno negli Stati Uniti nei soggetti d’età compresa tra 0 e 19 anni vengono riportati oltre 4.000 tumori cerebrali e del sistema nervoso centrale (SNC), secondo i dati più recenti del Central Brain Tumor Registry americano. (1) Benché l’incidenza di 5 su 100.000 annipersona sia rara rispetto ad altre neoplasie infantili, i tumori cerebrali sono il tumore solido più frequente dell’infanzia. Il dato più importante è che i tumori cerebrali sono la prima causa di morte tra tutte le neoplasie infantili, secondo i dati di monitoraggio, epidemiologia e sopravvivenza. (2) I tumori cerebrali infantili rappresentano un gruppo anatomicamente e biologicamente diverso di neoplasie che si possono presentare con sintomi sia frequenti sia insoliti. La mancata conoscenza dei segni clinici e dei sintomi dei tumori cerebrali può portare a un ritardo della diagnosi da parte del medico. Il pediatra svolge un ruolo chiave sia nella diagnosi sia nel trattamento a lungo termine dei tumori cerebrali. Questa rassegna focalizzata sull’assistenza di primo livello propone una panoramica pratica dei tumori cerebrali infantili, tra cui diagnosi, classificazione, trattamento e implicazioni sia precoci sia tardive. I possibili effetti tardivi del trattamento comprendono deficit neurocognitivi, endocrinopatie, vasculopatie e comparsa di tumori secondari. Una maggiore conoscenza dei segni di allarme clinici e neurologici associata alla presenza di un tumore cerebrale può consentire una diagnosi più precoce e probabilmente influenzare l’esito. Classificazione, epidemiologia e patogenesi dei tumori cerebrali L’attuale classificazione dei tumori cerebrali primitivi si basa sui criteri istologici presentati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). (3) I tumori cerebrali sono ampiamente classificati in rapporto alla cellula di origine e il più delle volte sono di derivazione neuroepiteliale. Le categorie classificative dell’OMS dei tumori cerebrali primitivi comprendono i tumori di neuroepitelio, nervi cranici, meningi e sella turcica come pure quelli di origine ematopoietica Abbreviazioni e dalle cellule germinali. LCS: liquido cerebrospinale Tra i tumori neuroepiteliali i gliomi sono i tumori cerebrali NF-1: neurofibromatosi di tipo 1 infantili più frequenti, con un’incidenza di 1,16 su 100.000 anniNF-2: neurofibromatosi di tipo 2 persona. (1) I gliomi sono tumori di derivazione astrocitaria e OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità vengono classificati da uno a quattro in relazione al livello creRM: risonanza magnetica scente di aggressività. L’astrocitoma pilocitico giovanile e l’astroSNC: sistema nervoso centrale citoma fibrillare diffuso rappresentano la maggior parte dei glioTC: tomografia computerizzata mi a bassa malignità (OMS gradi I e II), mentre l’astrocitoma *University of California San Diego and Rady Children’s Hospital, San Diego, CA. 70 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 sistema nervoso centrale tumori cerebrali anaplastico e il glioblastoma multiforme rappresentano le varianti maligne (OMS gradi III e IV). Benché non ci sia differenziazione istologica tra i gliomi adulti e pediatrici, ci sono notevoli differenze nella loro epidemiologia. Il glioblastoma multiforme rappresenta il glioma più frequente dell’età adulta (3,19 per 100.000 anni-persona), mentre l’astrocitoma pilocitico giovanile è il glioma più frequente dell’infanzia (0,8 per 100.000 anni-persona). (1) Tre sindromi neurogenetiche diagnosticate nell’infanzia in cui ci si imbatte frequentemente (neurofibromatosi di tipo 1 [NF-1], neurofibromatosi di tipo 2 [NF-2] e sclerosi tuberosa) comportano una predisposizione all’insorgenza di gliomi a basso grado di malignità sulla base della propria mutazione genetica. Nel caso della NF-1 i bambini possono andare incontro a gliomi a basso grado di malignità a carico di vie ottiche, cervello, cervelletto e midollo spinale. I bambini affetti da NF-2 sono inoltre a rischio di insorgenza di gliomi ma il più delle volte sviluppano meningiomi, ependimomi e schwannomi del nervo acustico. I bambini affetti da sclerosi tuberosa possono sviluppare astrocitomi subependimali a cellule giganti (OMS grado I) che possono ostruire il forame di Monro, determinando idrocefalo ostruttivo. Oltre alle sindromi genetiche con predisposizione alla formazione di tumori del SNC (cioè NF-1, NF-2, sclerosi tuberosa, sindrome di Li-Fraumeni, sindrome di Gardner, sindrome di Turcot, sindrome di Gorlin), la patogenesi dei tumori cerebrali è ampiamente sconosciuta. La genesi dei tumori cerebrali è più probabilmente una conseguenza di fenomeni ereditari, acquisiti ed epigenetici. In generale le caratteristiche del paziente quali età e sesso non sono associate a predisposizione a un tumore cerebrale, con poche eccezioni. Per esempio i tumori a cellule germinali del SNC si verificano con maggior frequenza nei bambini maschi (due volte) e i tumori ipofisari sono più frequenti nelle bambine (tre volte). Benché le cause ambientali e altre cause epigenetiche siano oggetto di studi intensivi, non ci sono cause documentate dei tumori cerebrali infantili al di là delle note sindromi genetiche associate precedentemente menzionate. I tumori dei bambini piccoli (età 0–4 anni) sono il più delle volte di origine embrionale e spesso si localizzano nella fossa posteriore. La diagnosi differenziale dei tumori della fossa posteriore in questa fascia d’età, elencati in ordine decrescente di frequenza, comprende medulloblastoma, astrocitoma pilocitico giovanile, ependimoma e tumore rabdoide teratoide atipico. Nei bambini più grandi l’astrocitoma pilocitico giovanile è il tumore della fossa posteriore più frequente, seguito dal medulloblastoma. In tutte le fasce d’età il medulloblastoma (OMS grado IV) è il tumore cerebrale maligno più frequente dell’infanzia (0,51 per 100.000 anni-persona) e il tumore cerebrale primitivo più frequente nei bambini d’età compresa tra 0 e 4 anni. Il medulloblastoma deriva dalle cellule staminali tumorali dello strato granulare esterno del cervelletto e può essere classificato secondo varianti istologiche distinte (classica, desmoplastica nodulare e a grandi cellule anaplastiche). Alcuni studi recenti hanno suddiviso il medulloblastoma in distinti sottogruppi molecolari che possono essere impiegati per predire la sopravvivenza e indicare terapie adattate al rischio. (4)(5) Sosia istopatologico e neuroradiografico del medulloblastoma, il tumore rabdoide teratoide atipico è una neoplasia a elevato grado di malignità correlata al tumore rabdoide del rene che il più delle volte si verifica nei bambini d’età inferiore a 2 anni. (6) Il tumore rabdoide teratoide atipico viene classificato sotto il profilo molecolare da una mutazione/delezione del gene hSNF5/INI-1 sul cromosoma 22q11.2 e può insorgere al di fuori del SNC nel rene e nei tessuti molli. I tumori rabdoidi teratoidi atipici possono presentarsi in sedi sia infratentoriali sia sovratentoriali. La diagnosi è confermata dall’assenza immunoistochimica dell’espressione di proteina INI-1 che lo differenzia dal medulloblastoma, istologicamente simile. La distinzione tra medulloblastoma e tumore rabdoide teratoide atipico è di fondamentale importanza in quanto i tumori rabdoidi teratoidi atipici possono essere più aggressivi, possono comportare minori indici di sopravvivenza e possono richiedere un trattamento più aggressivo dei medulloblastomi classici. L’ependimoma è in ordine di frequenza il secondo tumore embrionale dell’infanzia (0,29 per 100.000 annipersona) e deriva dalle cellule ependimali nel SNC. L’ependimoma può essere di vari gradi (OMS gradi I e III) e localizzarsi in sedi differenti. Esso viene riscontrato più frequentemente nella fossa posteriore; questi tumori, tuttavia, possono manifestarsi anche nella regione sovratentoriale e nel midollo spinale. Con oltre 30 classificazioni istopatologiche dei tumori cerebrali pediatrici primitivi può essere una sfida formulare una diagnosi anche per il neurologo pediatra più esperto. L’attuale sistema classificativo OMS è utile nello stabilire una linea guida uniforme per la classificazione e la gradazione dei tumori cerebrali, ma non è affatto completo. I progressi della genetica molecolare hanno migliorato la nostra capacità di classificare i tumori cerebrali sulla base di marker biologici ma probabilmente non sostituiranno la nostra classificazione istopatologica attuale per parecchi anni. Purtroppo non tutti i tumori cerebrali sono “fatti allo stesso modo”, rendendo le strategie diagnostiche e terapeutiche non uniformi e talvolta altamente personalizzate. La morbilità e la mortalità associate ai tumori cerebrali infantili sono multifattoriali e dipendono non soltanto dall’istopatologia del tumore ma anche dalla sede e dal trattamento. La Figura 1 riporta alcuni dei tumori pediatrici più frequenti secondo la sede neuroanatomica. Questo Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 71 sistema nervoso centrale tumori cerebrali gressione di segni e sintomi, dovrebbe allertare il medico circa la probabilità di ostruzione alla circolazione del liquido cerebrospinale (LCS) secondaria a un tumore cerebrale. Nel 15% dei bambini con nuova diagnosi di tumore cerebrale può essere presente anche un papilledema. La triade cefalea, nausea vomito e disturbo della deambulazione è la presentazione più frequente dei tumori della fossa posteriore ed è solitamente accompagnata da vomito in prima mattina quale elemento caratterizzante. La fisiopatologia del vomito mattutino si correla a ipoventilazione notturna, ipercarbia, vasodilatazione dei vasi cerebrali, incremento della perfusione ematica cerebrale e aumento della produzione di LCS, tutti fattori che subentrano durante il riposo notturno. I tumori della fossa posteriore possono inolrapporto alla localiz- tre manifestarsi con inclinazione del capo e torcicollo, soprattutto quando è presente invasione del forame di Luschka. Uno dei segni di presentazione dei tumori pediatrici cerebrali più difficili da identificare clinicamente è un deficit del campo visivo. I deficit di questo genere si possono associare a una varietà di tumori sovrasellari e delle vie ottiche, tra cui craniofaringioma, glioma ottico e glioma a basso grado di malignità per nominarne qualcuno. Spesso i deficit del campo visivo nei bambini sono subacuti o cronici e non sono prontamente riferiti dal bambino o dal caregiver, indipendentemente dall’età, finché non avviene la progressione a papilledema estremo con successivo pallore o infarto del nervo ottico. Analogamente ai deficit di campo visivo, i segni e sintomi correlati a disfunzione endocrina possono essere presenti parecchi mesi prima della formulazione di diagnosi di tumore cerebrale. I segni più frequenti di disfunzione endocrina associati a tumore cerebrale comprendono pubertà precoce o ritardata, anoressia e minzione eccessiva. Questi sintomi localizzano un tumore nella regione dell’asse ipotalamo-ipofisario e comprendono adenomi ipofisari, germinomi e gliomi a basso grado di malignità. Fino nel 40% dei bambini con diagnosi di tumori della base corticale si può riscontrare la presenza di convulsioni di nuova comparsa, particolarmente a esordio focale. (7) Benché le convulsioni siano un frequente elemento di presentazione dei tumori cerebrali, la stragrande maggioranza di esse è dovuta ad altre influenze sistemiche o genetiche. In generale i tumori cerebrali infantili di nuova insorgenza si associano a meno del 4% delle convulsioni di nuovo esordio. Occasionalmente i pazienti possono presentare tic, tremori, disturbi del movimento o disabilità di apprendi- 1. Sovrasellare/chiasmatica: glioma ottico, craniofaringioma, germinoma, prolattinoma, adenoma ipofisario, astrocitoma pilomixoide, istiocitosi a cellule di Langerhans 2. Ponte: glioma intrinseco diffuso pontino, glioma focale a grado di malignità basso/elevato 3. Ipofisi/mesencefalo: glioma a grado di malignità basso/elevato, pineoblastoma, pineocitoma, germinoma, tumore neuroectodermico primitivo (primitive neuroectodermal tumor = PNET) 4. Cervelletto: medulloblastoma, astrocitoma pilocitico giovanile, ependimoma, tumore rabdoide teratoide atipico (atipical teratoid rhabdoid tumor = ATRT), glioma a elevato grado di malignità, emangioblastoma, gangliocitoma displastico del cervelletto 5. Gangli basali/talamo: glioma a grado di malignità basso/elevato, germinoma, oligodendroglioma 6. Corteccia: glioma a grado di malignità basso/ elevato, tumore neuroepiteliale disembrioplastico (dysembroplastic neuroepithelial tumor = DNET), PNET, ependimoma, oligodendroglioma, ganglioglioma, xantoastrocitoma pleiomorfico 7. Sistema ventricolare: papilloma/carcinoma del plesso corioideo, astrocitoma subependimale a cellule giganti, ependimoma, ATRT, ganglioglioma infantile desmoplastico (desmoplastic infantile ganglioglioma = DIG) 8. Meningi: meningioma Figura 1. Sottotipi frequenti di tumori cerebrali pediatrici in zazione anatomica. elenco è tutt’altro che esaustivo e intende dimostrare la diversità dei tipi di tumore basati sulla loro sede anatomica. Esso è inoltre finalizzato a prospettare al medico di primo livello una diagnosi differenziale generale nei bambini in cui si sospetta un tumore cerebrale nel contesto di esiti anomali della visita neurologica. Segni e sintomi I segni e i sintomi di presentazione dei tumori cerebrali pediatrici possono essere incredibilmente diversi e confondenti per il paziente, i genitori e anche il medico. In generale i sintomi derivano dalle vie neuroanatomiche che sono compromesse dal tumore, come illustrato nella Fig 2. Il sintomo più frequentemente riportato dai bambini con tumore cerebrale di nuova diagnosi è il mal di testa. Esso si presenta in circa un terzo dei pazienti pediatrici con nuova diagnosi di tumore cerebrale. (7) Il mal di testa in assenza di altri sintomi associati a obiettività neurologica normale non ha un valore predittivo positivo affidabile nella diagnosi di tumore cerebrale. Pertanto la presenza del mal di testa da solo non dovrebbe essere un “campanello d’allarme” di questa diagnosi. Nausea e vomito possono manifestarsi in circa un terzo dei bambini con nuova diagnosi di tumore cerebrale. (7) Tuttavia i bambini con malattie sistemiche quali gastroenterite, meningite virale ed emicrania infantile possono presentarsi tutti con sintomi analoghi, e queste sono malattie molto più frequenti dei tumori cerebrali. I bambini spesso si presentano con la triade cefalea, nausea o vomito e disturbo della deambulazione che insorgono nell’arco di settimane o mesi. Questa triade, con pro72 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 sistema nervoso centrale tumori cerebrali Sintomi di tumori cerebrali pediatrici in base alla sede anatomica 1. Sovrasellari/chiasmatici: deficit del campo visivo, pubertà precoce/ ritardata, anoressia, diabete insipido 2. Ponte: diplopia, debolezza facciale, ipersalivazione, debolezza, movimenti non coordinati, sguardo non allineato 3. Ipofisi/tetto del mesencefalo: paralisi dello sguardo verso l’alto, vomito, nistagmo, diplopia, tremore 4. Cervelletto: vomito, atassia, tremore, dismetria, nistagmo, disartria atassica 5. Gangli basali/talamo: disturbo del movimento, debolezza, deficit emisensorio, deficit del campo visivo 6. Corteccia: convulsioni, debolezza, disturbo del linguaggio, encefalopatia, deficit del campo visivo 7. Giunzione cervico-midollare: pendenza della testa, sindrome di Horner, debolezza, disfagia, disfonia, torcicollo sentazione dei tumori cerebrali infantili che possono richiedere un’indagine di neurodiagnostica per immagini è riportato nella Tabella 1. Esame neurologico Un attento esame neurologico è di importanza fondamentale nella valutazione di un bambino con sospetto di tumore cerebrale. La maggior parte dei bambini con diagnosi di tumore cerebrale presenta elementi anomali alla visita neurologica. (7) In un centro pediatrico molto attivo un’anamnesi mirata e una visita neurologica basate sulla sintomatologia possono essere adeguate a sollevare il sospetto di un tumore cerebrale. I componenti fondamentali della visita neurologica sono la valutazione di stato mentale, nervi cranici, capacità motorie, sensibilità, riflessi, coordinamento e andatura (Tabella 2). In termini di stato mentale un livello Figura 2. Sintomi comuni di tumori cerebrali pediatrici in base alla sede anatomica. maggiore di encefalopatia richiederà promento che possono essere confusi con altre malattie postbabilmente un’indagine di neurodiagnostica per immagini infettive, demielinizzanti o neurodegenerative. I germinodi emergenza. Nei pazienti con idrocefalo cronico seconmi del SNC o i gliomi a basso grado di malignità di gandario a glioma a basso grado del tetto del mesencefalo, tutgli basali, tronco cerebrale o sostanza bianca profonda tavia, una storia di lento ma progressivo deterioramento sono in particolare associati ai sintomi atipici. della resa scolastica può essere l’unico segno di allarme. I bambini piccoli affetti da tumori cerebrali sono spesso La valutazione dei movimenti extraoculari può essere i pazienti più difficili da diagnosticare. Questi bambini posun componente sensibile nell’identificazione di un tumosono presentare macrocefalia aperta (40%), vomito (30%), re cerebrale, soprattutto nei casi di tumori di mesencefalo, irritabilità (25%) e letargia (20%). (7) La macrocefalia di epifisi, cervelletto e tronco cerebrale. La sindrome di Parisolito è riconosciuta ai bilanci di salute di routine e deve naud, una costellazione di sintomi che comprende paraliessere differenziata da altre cause familiari, traumatiche e si dello sguardo in alto, pupille mediamente dilatate e scarneurogenetiche. Due segni che possono essere trascurati samente reattive alla luce diretta, convergenza o nistagmo nei bambini piccoli sono l’arresto della crescita e la precoretrattorio e retrazione della palpebra, viene frequentece lateralizzazione. Nel caso di arresto della crescita i bammenre osservata nei tumori del mesencefalo dorsale. I bini possono avere una storia protratta di scarso accrescibambini con tumori cerebellari, soprattutto con interessamento ponderale senza una causa identificabile, e malgramento del lobo flocculonodulare, possono presentare do una valutazione gastrointestinale completa, un’indagine nistagmo in qualsiasi direzione. Uno sguardo verso l’alto di neurodiagnostica per immagini può rivelare un tumore limitato oppure il nistagmo battente verso l’alto è sempre della linea mediana. Nei casi di sindrome diencefalica (una patologico e dovrebbe richiedere ulteriori valutazioni. costellazione di grave deperimento, sviluppo intellettivo Un’altra sindrome che si presenta con movimenti ocunormale o precoce e normale accrescimento lineare) è prelari anomali importanti da citare nel contesto della neurosente alla neurodiagnostica per immagini un tumore ipotaoncologia pediatrica è la sindrome opsoclono-mioclono. lamo/chiasmatico che è quasi sempre un glioma a basso Tale sindrome rappresenta un fenomeno paraneoplastico grado di malignità (con o senza idrocefalo). È da osservacaratterizzato da movimenti oculari coniugati involontari re che dopo trattamento chirurgico o chemioterapico di larga ampiezza e scosse miocloniche; essa è di solito subentra un significativo miglioramento dell’incremento associata a neuroblastoma al di fuori del SNC. Questi bamponderale che si correla alla riduzione del tumore. Una bini possono presentare una sindrome cerebellare (per lateralizzazione precoce o variabile può essere un segno di esempio nistagmo a rapida oscillazione, tremore, atassia, danno ai motoneuroni superiori e può essere riscontrata dismetria, irritabilità) in assenza di reperti di neurodiagnonei tumori sia corticali basali sia del midollo spinale. Un stica per immagini che possono mimare una sindrome elenco di alcuni dei segni di allarme più frequenti nella prepost-infettiva. Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 73 sistema nervoso centrale tumori cerebrali te, vestibolo-cocleare, glossofaringeo, vago e ipoglosso che possono essere isolate o variamente combinate. Qualsiasi paziente che si presenta Segni e sintomi Localizzazione del tumore con paralisi facciale di nuovo esordio dovrebbe essere sottoposto a un’acVomito in prima mattina, vomito ricorrente, Fossa posteriore, sistema ventricolare aumento delle dimensioni della testa curata visita neurologica per escludeArresto della crescita, anoressia Sovrasellare, ipotalamica re altre neuropatie craniche che solSintomi visivi, movimenti anomali Vie ottiche, sovrasellare, tronco leverebbero il sospetto di un tumore degli occhi cerebrale, fossa posteriore del tronco cerebrale e imporrebbero Tic, tremori, disturbi del movimento Gangli basali, talamo, mesencefalo indagini di neurodiagnostica per Lateralizzazione precoce Corticale, sottocorticale, tronco immagini immediate. cerebrale, midollo spinale In termini di test motori, la proParalisi del nervo faciale Tronco cerebrale, angolo ponto-cerebellare cedura più importante è stabilire Sordità Angolo ponto-cerebellare possibili asimmetrie di massa, tono e Pubertà precoce, enuresi notturna Sovrasellare forza. I bambini che hanno lesioni Inclinazione del capo, torcicollo Angolo ponto-cerebellare, giunzione dei motoneuroni superiori di lunga cervico-midollare durata secondarie a un tumore corticale, subcorticale o del tronco cerebrale a basso grado con interessaCome affermato, le anomalie del campo visivo sono mento delle vie cortico-spinali possono mostrare un frequenti nei tumori a carico delle vie ottiche (per esemaumento del tono come pure emiatrofia dell’arto interespio nervi, chiasma, vie nervose, talamo, radiazione, corsato. Questi elementi oggettivi possono offrire utile comteccia visiva) e, se non valutate, possono sfuggire. (8) La prensione clinica sul grado del tumore e sul suo compormodalità più semplice per valutare i campi visivi nei patamento biologico, in quanto l’emiatrofia e l’ipertonia zienti piccoli è di impiegare due oggetti colorati. Pur manrappresentano la lesione del motoneurone superiore e si tenendo la fissazione centrale su un oggetto, il secondo correlano con un tumore a basso grado di malignità. Nei oggetto dovrebbe essere posto in ciascuno dei quattro bambini piccoli, in cui è difficile esaminare i singoli grupquadranti durante il monitoraggio dello sguardo. Nei pi muscolari, si può cercare la mano dominante nella prenpazienti più grandi, più collaboranti, è necessario che ciasione degli oggetti. Nei bambini più grandi la presenza di scun occhio venga esaminato singolarmente mantenendo una tendenza alla pronazione quando le braccia sono estela fissazione centrale al fine di valutare accuratamente i se in supinazione con le mani aperte è un test sensibile di campi visivi. debolezza delle estremità. Un esame del fondo oculare è fondamentale non soltanAsimmetrie della sensibilità (freddo, tocco leggero e to per la valutazione del papilledema ma anche per la rilepuntura puntiforme) possono essere indizi di tumori corvazione del pallore della papilla, comunemente osservato ticali, tumori del midollo spinale e, nel caso di sensazione nei tumori a carico del nervo e del chiasma ottico e suggefacciale, disfunzione delle ramificazioni del nervo trigemistivo di danno al nervo ottico. Per effettuare l’esame del no localizzate nel tronco cerebrale. fondo oculare si possono impiegare sia l’oftalmoscopio conLa valutazione dei riflessi può essere molto utile, sovenzionale sia quello panottico. L’oftalmoscopio panottico prattutto in presenza di asimmetrie. I riflessi delle estreconsente la visualizzazione dell’intera papilla e viene genemità superiori (bicipitale, tricipitale e brachioradiale) sono ralmente considerato di utilizzo più agevole dell’oftalmoin generale più difficili da evocare nei bambini piccoli; le scopio convenzionale. Indipendentemente dall’at trezzatuasimmetrie sono tuttavia patologiche e possono essere inra impiegata, in un bambino piccolo o non collaborante, dizi per la localizzazione del tumore. Nelle estremità infepuò essere necessaria una visita classica con dilatazione effetriori le asimmetrie dei riflessi patellare e achilleo sono tuata da un oftalmologo per ottenere risultati accurati. generalmente associate al segno di Babinski, indicativo di I pazienti affetti da tumori del tronco cerebrale possodisfunzione del motoneurone superiore. no presentare una molteplicità di neuropatie craniche. La La valutazione del coordinamento è estremamente paralisi del nervo faciale è una presentazione frequente importante nei bambini con sospetto di tumore del cerdella maggior parte dei tumori del tronco cerebrale a carivelletto e del tronco cerebrale. Si deve praticare il classico co del ponte. Spesso confusi con quelli affetti da paralisi di test dito-naso per stabilire una dismetria cerebellare. È Bell, questi pazienti possono avere altre neuropatie cranifondamentale per il bambino estendere interamente l’eche (per esempio esotropia, riduzione dell’udito, ipersalistremità e raggiungere il dito dell’esaminatore. La valutavazione, disfagia) a carico in particolare dei nervi abducenzione del cervelletto può essere effettuata a livello sia delle Segni e sintomi associati a diagnosi tardiva dei tumori cerebrali infantili Tabella 1. 74 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 sistema nervoso centrale tumori cerebrali Componenti chiave dell’esame neurologico in un bambino con sospetto tumore del SNC Tabella 2. Esame Elementi pertinenti suggestivi di tumore Stato mentale (livello di vigilanza, linguaggio ed eloquio) Secondo nervo cranico (campo visivo, esame del fondo oculare) Nervi cranici terzo, quarto e sesto (movimenti extraoculari, funzione efferente pupillare) Encefalopatia, declino neurocognitivo progressivo Deficit del campo visivo, papilledema Nistagmo (sguardo in alto in particolare), paralisi dello sguardo in qualsiasi direzione, posizione mediana, pupille scarsamente reattive Debolezza facciale (distribuzione dei motoneuroni superiore rispetto a inferiore) Ridotta percezione del rumore delle dita (monolaterale o bilaterale), vertigine Ipersalivazione, disfagia Settimo nervo cranico (simmetria facciale) Ottavo nervo cranico (udito, equilibrio) Nervi cranici nono, decimo e dodicesimo (elevazione del palato, deglutizione, movimenti della lingua) Esame della motricità (massa, tono, forza muscolare prossimale e distale) Riflessi (bicipitale, tricipitale, brachioradiale, rotuleo, achilleo) Funzione cerebellare (esame dito-naso, test dello specchio, battito rapido delle dita della mano e del piede) Deambulazione (tallone, dita, andatura con un piede innanzi l’altroin percorso rettilineo) Esame del sensorio braccia sia delle gambe. In alternativa il paziente può tendere un dito e ripetere i movimenti del dito dell’esaminatore nella posizione estesa. Questo test è estremamente sensibile nella valutazione della disfunzione cerebellare, e nel caso di pazienti con tumori del cervelletto porterà a un “protrarsi” del movimento. Un test di screening piuttosto veloce e sensibile che può essere praticato con facilità consiste nel chiedere al bambino di toccare rapidamente le dita sul pollice e pestare i piedi sul pavimento. Le asimmetrie di questi movimenti motori fini possono essere suggestive di disfunzione cerebellare, debolezza motoria focale o entrambe. La valutazione dell’andatura è un componente importante dell’esame neurologico e può essere compiuta soltanto mediante l’osservazione. I pazienti con tumori del cervelletto, in particolare quelli a carico del cervelletto lungo la linea mediana, possono presentare una classica andatura atassica con base allargata come pure un’incapacità di camminare mettendo un piede davanti all’altro. I bambini con interessamento della via cortico-spinale possono mostrare un’andatura emiparetica, con circonduzione della gamba e asimmetrie della fase di pendolamento delle braccia. In tutti i casi di disturbo della marcia è importante prendere in considerazione i tumori del midollo spinale nella diagnosi differenziale. È sempre prudente, infine, effettuare un esame attento Lateralizzazione precoce, ritardo nel raggiungimento delle tappe dello sviluppo motorio, tendenza alla pronazione, variazioni focali del tono con associazione di atrofia Iperreflessia con segno di Babinski Dismetria, protrarsi dell’azione al test dello specchio, marcata asimmetria nel battere le dita e/o i piedi (deve essere differenziata dalla debolezza) Andatura instabile con base allargata, incapacità di effettuare il test del cammino su linea retta, circomduzione della marcia Deficit sensoriali con una distribuzione anatomica focale della cute, cercando segni neurocutanei della patologia. In particolare la presenza di macchie caffelatte e lentiggini ascellari dovrebbe sollevare il sospetto di neurofibromatosi e sollecitare l’esame del fondo oculare e la valutazione di deficit visivi (NF-1) e uditivi (NF-2). I pazienti con macchie ipomelanotiche, “peau de chagrin” e angiomatosi facciale dovrebbero essere sottoposti a misurazione della circonferenza cranica e ad esame del fondo oculare. Nei bambini con sclerosi tuberosa nota o sospetta che presentano cefalea, vomito o irritabilità si dovrebbe prendere in considerazione la diagnosi di idrocefalo ostruttivo secondario ad astrocitoma subependimale a cellule giganti. Aspetti di neurodiagnostica per immagini dei tumori cerebrali infantili Qualsiasi bambino con esito anomalo della visita neurologica nel contesto dei sintomi sopra menzionati dovrebbe essere sottoposto a indagini di neurodiagnostica per immagini per escludere un tumore cerebrale. La scelta della metodica dipende dall’urgenza dei sintomi e dal grado di anomalia neurologica. I bambini che presentano uno stato mentale alterato, modificazioni comportamentali o declino cognitivo associato a cefalea, nausea, vomito e atassia in assenza di infezioni dovrebbero essere inviati al pronto soccorso. In queste situazioni viene di solito praticata una tomografia computerizzata (TC) della testa senza mezzo di contrasto. Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 75 sistema nervoso centrale tumori cerebrali È importante osservare che alcuni tumori, soprattutto quelli di tronco cerebrale, cervelletto e regione sovrasellare come pure i tumori infiltrativi della sostanza bianca, possono sfuggire alla TC. La Figura 3 mostra esempi degli aspetti alla TC di vari tumori cerebrali pediatrici con i rispettivi segni e sintomi. La TC è sensibile nel rilevare sangue e calcificazioni e continua a giocare un ruolo nel trattamento attuale dei tumori cerebrali pediatrici, spesso perché potrebbe non sussistere la necessità di sedazione in quanto la durata delle indagini è breve. Nella maggior parte dei centri è disponibile la riformattazione sia coronale sia sagittale delle sequenze TC e può fornire ulteriori informazioni anatomiche. Una TC con mezzo di contrasto è raramente necessaria in pronto soccorso nel caso di un paziente con sospetto tumore cerebrale a meno della presenza di una causa infettiva (per esempio ascesso cerebrale) nella diagnosi differenziale. Malgrado l’utilità di una TC in pronto soccorso, la risonanza magnetica (RM) è lo standard assistenziale per tutti i bambini che hanno un tumore cerebrale noto o sospetto. La RM è la metodica neurodiagnostica più sensi- bile per identificare un tumore cerebrale, con e senza contrasto endovena con gadolinio. Benché non tutti i tumori del SNC mostrino un enhancement, il gadolinio è particolarmente utile nel rilevare quei pazienti con forme metastatiche leptomeningee alla presentazione. Pertanto tutti i bambini con tumori cerebrali di nuova scoperta con metodiche di diagnostica per immagini dovrebbero essere sottoposti di routine a RM con mezzo di contrasto dell’intero asse spinale. Occasionalmente ci si potrebbe imbattere in alterazioni della RM compatibili con altre patologie, come malattie demielinizzanti o post-infettive, che potrebbero interessare la sostanza bianca profonda, i gangli basali o il talamo. In queste circostanze, per differenziare un tumore da situazioni che possono mimarlo, si può ricorrere a ulteriori scansioni alla RM, come RM in perfusione e spettroscopia. Benché non impiegate di routine in ciascun caso, si auspica che ulteriori scansioni di RM possano essere impiegate in maniera affidabile per differenziare un tumore da necrosi da radiazioni e contribuire a predire le risposte a radioterapia, chemioterapia o terapia biologica. Per quanto la RM sia uno strumento estremamente Segni e sintomi Diagnosi Debolezza facciale, visione doppia, atassia Glioma intrinseco diffuso pontino Vomito, chiazze ipopigmentate Astrocitoma subependimale a cellule giganti, sclerosi tuberosa Alterazione dello sguardo verso l’alto, nistagmo, vomito Germinoma del SNC Alterazione dello stato mentale,vomito, debolezza a sinistra Carcinoma del plesso corioideo Cefalea, vomito, debolezza a destra Tumore teratoide rabdoide atipico Cefalea, crisi convulsive focali a sinistra Glioblastoma multiforme Debolezza facciale, sordità, atassia Ependimoma Vomito in prima mattinata, cefalea, visione doppia Astrocitoma pilocitico giovanile Figura 3. Reperti alla tomografia computerizzata e sintomi associati di tumori cerebrali infantili. 76 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 sistema nervoso centrale tumori cerebrali valido in ambito neuro-oncologico, essa ha dei limiti. Per esempio nei pazienti con apparecchi ortodontici emergono spesso artefatti da suscettibilità magnetica che possono limitare in particolare l’interpretazione dei tumori sovrasellari. Nei bambini piccoli è necessaria la sedazione per ottenere un’indagine adeguata in quanto in questa fascia d’età sono frequenti artefatti da movimento. La RM è risultata notoriamente inefficace nell’identificare sangue e mineralizzazione; questo limite, tuttavia, si supera con le metodiche più recenti, tra cui le tecniche di imaging pesate. Il limite più importante della RM è la sua incapacità di offrire una diagnosi patologica. Per quanto ci siano specifiche caratteristiche nelle neuroimmagini dei vari sottotipi di tumori cerebrali pediatrici, c’è una tremenda sovrapposizione e pertanto una diagnosi specifica non può essere posta sulla base soltanto dell’aspetto della RM. Ad eccezione del germinoma del SNC, che può mostrare aumenti dei marker nel siero e nel LCS (-fetoproteina e gonadotropina corionica umana ), la diagnosi finale di un tumore cerebrale viene posta mediante esame istologico dopo biopsia o resezione. Esempi di aspetti della RM dei tumori cerebrali pediatrici con i sintomi associati sono riportati nella Fig 4. Trattamento acuto dei pazienti con nuova diagnosi Il trattamento del bambino con nuova diagnosi di tumore cerebrale di solito ha inizio in pronto soccorso dopo l’esecuzione di un’indagine di diagnostica per immagini. In generale il trattamento dei pazienti neuro-oncologici non differisce da quello dei pazienti affetti da altre emergenze neurologiche acute. Le priorità immediate principali restano la pervietà delle vie aeree, il supporto respiratorio e il mantenimento di un circolo efficace. Nei casi di idrocefalo acuto ostruttivo con sindrome da erniazione si rende necessario il consulto neurochirurgico di emergenza per una resezione chirurgica o una decompressione ventricolare temporanea in emergenza. Le indagini di laboratorio preoperatorie dovrebbero comprendere un emocromo completo, il profilo emocoagulativo, il gruppo sanguigno e la compatibilità. Nel caso di tumori sovrasellari sono di estrema importanza il dosaggio basale degli elettroliti e le indagini endocrinologiche prima dell’intervento, in quanto i pazienti con ampi tumori sovrasellari sono spesso affetti da endocrinopatie multiple a carico della funzione dell’ipofisi sia anteriore sia posteriore. Nelle valutazioni preoperatorie è importante una visita oftalmologica di base che comprenda la valutazione del campo visivo e del fondo oculare poiché la maggior parte dei pazienti all’esordio non lamenta disturbi del campo visivo. In relazione al livello di edema vasogenico, prima e dopo l’intervento chirurgico, vengono convenzionalmente somministrati corticosteroidi per via endovenosa con un gastroprotettore. Benché ci siano scarse evidenze a sostegno dell’impiego dei corticosteroidi in relazione all’esi- to complessivo, i corticosteroidi possono attenuare il mal di testa, la nausea e il vomito e rimangono un trattamento generalmente accettato. Se la diagnosi si basa soltanto sulla TC, una RM preoperatoria del cervello e del midollo spinale (con e senza gadolinio) è necessaria per la pianificazione chirurgica e la stadiazione. Uno schema generale delle strategie di trattamento acuto nei pazienti con nuova diagnosi di tumore cerebrale è riportato nella Tabella 3. Nei pazienti con nuova diagnosi è ugualmente importante fornire sostegno psicosociale durante la conferma iniziale della diagnosi. Esula dalle competenze del medico di primo livello o del team di pronto soccorso discutere l’istologia del tumore, le strategie di trattamento e gli esiti. È tuttavia importante mantenere i pazienti (ove appropriato) e i genitori informati del processo diagnostico. Questo compito viene generalmente condotto al meglio in una sala riunioni, dove le neuroimmagini possono essere riviste con la famiglia e si può presentare l’équipe neurochirurgica/neuro-oncologica. È frequente che i genitori provino uno straordinario senso di colpa quando viene diagnosticato un tumore cerebrale. Si deve sottolineare che i tumori cerebrali si presentano nei bambini in tutte le fasce d’età, etnie e sedi geografiche e che non c’è una causa singola per lo sviluppo di un tumore cerebrale, patologia che non può essere prevenuta. Genitori e medici spesso sono afflitti da sensi di colpa per il ritardo diagnostico dovuto a sintomi insoliti o sfumati. Non è stato finora pubblicato alcuno studio che abbia correlato l’identificazione precoce di tumori cerebrali pediatrici a variazioni della sopravvivenza complessiva o della sopravvivenza libera da malattia. I bambini di solito si presentano all’attenzione del medico quando i loro sintomi neurologici impediscono le loro capacità di gioco. Operatori sociali, specialisti in ambito pediatrico e neuropsicologi offrono sostegno fondamentale alle famiglie e ai pazienti durante la diagnosi e durante l’intero decorso dell’assistenza. Una volta che la diagnosi patologica è pienamente confermata, è necessaria una riunione per rivedere la diagnosi, il piano di trattamento e la prognosi. Strategie terapeutiche ed esiti Quello neurochirurgico è in generale il primo e più importante intervento per i bambini con nuova diagnosi di tumore cerebrale. L’obiettivo finale della chirurgia è di conseguire una resezione completa senza complicanze postoperatorie. Talvolta una resezione completa non è realizzabile a causa della sede del tumore, nel qual caso si pratica una resezione subtotale o una biopsia. Nei bambini con tumori della fossa posteriore (per esempio medulloblastoma, astrocitoma pilocitico giovanile, ependimoma) una resezione totale grossolana si correla a una migliore Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 77 sistema nervoso centrale tumori cerebrali Segni e sintomi Diagnosi Cefalea, convulsioni, chiazze iperpigmentate Meningioma, neurofibromatosi 2 Vomito, debolezza facciale, atassia, visione doppia Glioblastoma multiforme Nistagmo, debolezza facciale, atassia, disfagia Glioma intrinseco diffuso pontino Vomito ricorrente Medulloblastoma Enuresi notturna Germinoma del SNC Arresto della crescita, anomalie della vista Astrocitoma pilocitico giovanile sovrasellare Cecità, chiazze iperpigmentate Glioma ottico, neurofibromatosi di tipo 1 Debolezza facciale, atassia, vomito in prima mattinata Ependimoma Figura 4. Reperti alla risonanza magnetica e sintomi associati dei tumori cerebrali infantili. SNC=sistema nervoso centrale. sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza complessiva. La fossa posteriore, tuttavia, è una sede potenzialmente pericolosa e predisposta a complicanze postoperatorie. La sindrome della fossa posteriore con mutismo, un insieme di mutismo, ipotonia e irritabilità, può verificarsi nell’immediato periodo postoperatorio e si presume sia dovuta a un’interruzione delle connessioni del cervello mediale. Il mutismo della fossa posteriore può essere parzialmente o completamente reversibile nell’arco di settimanemesi ed è stato riportato con vari gradi di gravità fino nel 10%-20% dei bambini sottoposti a intervento chirurgico in fossa posteriore. Nei bambini con tumori cortico-basali (per esempio astrocitoma a basso grado di malignità, ependimoma, oligodendroglioma, tumori glioneuronali misti) l’obiettivo è di ottenere una resezione totale grossolana. Nei pazienti con tumori a elevato grado di malignità in qualsiasi sede sono necessarie la massima resezione del tumore e la terapia adiuvante, sulla base di un’elevata incidenza di recidiva e disseminazione. Nei bambini con tumori a localizza78 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 zione profonda (cioè tumori a livello di talamo, gangli basali, epifisi-tetto) di solito è sufficiente una biopsia per formulare la diagnosi, e la riduzione del volume tumorale viene praticata nei casi in cui è presente un significativo effetto massa. Nel caso del germinoma del SNC la diagnosi può essere posta soltanto sulla base di un incremento dei marker tumorali plasmatici o nel LCS (-fetoproteina e gonadotropina corionica umana ). Per formulare la diagnosi di germinoma del SNC non è sempre necessaria una biopsia, per quanto in generale caldeggiata. Nei bambini con craniofaringioma esteso può essere risolutiva una resezione totale grossolana; tuttavia una resezione totale grossolana è spesso associata a conseguenti deficit del campo visivo e a endocrinopatie multiple. I bambini con diagnosi di tumori del tetto o dell’epifisi vengono spesso sottoposti ad approccio bioptico, in considerazione del potenziale rischio di morbilità chirurgica e spesso, nei casi di idrocefalo ostruttivo, vengono operati per creare una diversione (shunt ventricolo-peritoneale rispetto a stomia endoscopica del terzo ventricolo). sistema nervoso centrale tumori cerebrali o senza neurofibromatosi) vengono trattati in maniera conservativa mediante osservazione, ma sono sottoposti a chemioterapia se presentano disfunzione del campo visiVia aeree, respiro, stabilizzazione del circolo vo o progressione del tumore. In Consulto neurochirurgico/neuro-oncologico conclusione l’esito dei bambini con NPO Indagini di laboratorio preoperatorie (elettroliti, CBC, test della coagulazione, gruppo tumori cerebrali dipende molto da sanguigno e compatibilità) un esperto trattamento neurochiSteroidi per via endovenosa (desametasone) con farmaco gastroprotettore rurgico al fine di ottenere una reseRisonanza magnetica del cervello e del midollo spinale con e senza mezzo di contrasto zione grossolana totale ove possibiper via endovenosa le, e questo approccio rimane l’oIndagini di laboratorio preoperatorie per tumori sovrasellari biettivo finale di un trattamento Esame oftalmologico efficace. Profilassi anticomiziale nei pazienti con o ad alto rischio di convulsioni Consulto di équipe Una volta effettuato l’intervento neurochirurgico e ottenuta una La puntura lombare per esame citologico del LCS e marker tumorali (per sospetto sufficiente guarigione delle ferite germinoma del SNC) viene di solito praticata 7-10 giorni dopo l’intervento senza chirurgiche, possono essere necescontroindicazioni. sari ulteriori trattamenti tra cui cheCBC, complete blood count=emocromo completo, LCS=liquido cerebrospinale, NPO=nulla per via mioterapia e/o radioterapia. Queorale, SNC=sistema nervoso centrale. ste terapie aggiuntive vengono scelte sulla base della diagnosi patologica e dell’entità del tumore resiLa decisione di realizzare uno shunt in un bambino con duo. Il trattamento non chirurgico dei tumori cerebrali tumore cerebrale maligno e idrocefalo associato si basa talinfantili è complesso e dipende dall’età del paziente, dalla volta sulla necessità clinica, ma l’intervento comporta un diagnosi istopatologica, dal grado di tumore residuo, dalla rischio del 5%-7% di diffusione extra-nervosa. I pazienti presenza o assenza di disseminazione e dalla disponibilità con voluminosi tumori della fossa posteriore hanno spesdi studi clinici. Se il lettore è interessato al trattamento di so necessità di intervento di diversione del LCS in quanto uno specifico tipo di tumore sono disponibili numerosi una protratta ostruzione della circolazione liquorale si libri di testo, studi clinici pubblicati e revisioni che sottoassocia a papilledema e possibile infarto del nervo ottico. lineano le strategie basate sull’evidenza e le controversie su Malgrado la localizzazione precaria del tumore i bamsottotipi specifici di tumori pediatrici. bini con tumori del tronco cerebrale possono essere sotPer i tumori a basso grado di malignità istologica per i toposti a resezione sicura per ottenere la guarigione nei quali si ottiene la resezione grossolana totale, non è necescasi di tumori dorsali esofitici cervicomidollari. I pazienti sario alcun trattamento ulteriore. I bambini con tumori con glioma intrinseco diffuso pontino, il tumore cerebraresidui a basso grado di malignità vengono generalmente le più maligno dell’infanzia, di solito non vengono sottotenuti in osservazione relativamente alla progressione. Se posti a biopsia a meno che arruolati in uno studio clinico, alle indagini di diagnostica per immagini di monitoraggio in quanto la diagnosi può essere posta sulla base dell’a(ogni 4-6 mesi) si verifica un aumento delle dimensioni spetto di una caratteristica massa espansa al centro del tumorali, essi vengono sottoposti a ulteriore trattamento ponte con minimo o assente enhancement da contrasto chirurgico, chemioterapia o radioterapia in relazione a età, alla RM. Occasionalmente, in questi casi è necessaria una sede del tumore, livello di recidiva e sintomatologia. I biopsia, soprattutto quando sono presenti lesioni focali, bambini con gliomi maligni richiedono radioterapia con enhancement ben definito, al fine di escludere patopostoperatoria in associazione a farmaci biologici sperilogie infettive o demielinizzanti che mimano gliomi del mentali (per esempio terapia mirata a bersagli molecolari) tronco cerebrale. o chemioterapia per via orale con farmaci quale temozoUn ulteriore tumore, il glioma del nervo ottico, può lomide. Il ruolo più importante della chemioterapia è nei essere diagnosticato sulla base soltanto di caratteristiche bambini con tumori embrionali o germinomi del SNC e neuroradiografiche. Questi tumori sono spesso gliomi a nei bambini più piccoli con gliomi progressivi a basso basso grado di malignità associati a NF-1 e si osservano grado di malignità. facilmente in sequenze di RM dedicate dei nervi ottici. Sulla base di forti evidenze di ricerca (1) è stato dimoMolto raramente i meningiomi e le forme metastatiche strato che un’associazione di chemioterapia con due farpossono manifestarsi con patologie a carico del nervo ottimaci (carboplatino e vincristina) o quattro farmaci (proco. I bambini con diagnosi di glioma del nervo ottico (con carbazina, tioguanina, lomustina e vincristina) può Strategia di trattamento generale dei tumori cerebrali pediatrici di nuova diagnosi Tabella 3. Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 79 sistema nervoso centrale tumori cerebrali migliorare la sopravvivenza libera da malattia nei bambini con la diagnosi di glioma progressivo a basso grado di malignità (9). Nei bambini con tumori embrionali (medulloblastoma, ependimoma o tumori atipici teratoidi rabdoidi) viene spesso impiegata la chemioterapia in associazione a radioterapia focale o craniospinale, in relazione all’età, al grado di disseminazione e all’istopatologia del tumore. Nei bambini con medulloblastoma a rischio medio (età 3 anni, tumore residuo 1,5 cm2, malattia non disseminata e tipo istologico non anaplastico) si impiega un’associazione di radioterapia craniospinale con chemioterapia adiuvante seguita da chemioterapia di mantenimento. La chemioterapia può essere impiegata a dosaggi standard oppure a dosaggi più elevati al fine di ottenere una maggiore penetrazione nel SNC che potrebbe richiedere un supporto con cellule staminali autologhe a seguito di chemioterapia mieloablativa. Sono attualmente in corso studi clinici per verificare l’utilità di un dosaggio ridotto di radioterapia craniospinale nella prevenzione di complicanze a lungo termine della radioterapia senza compromettere la sopravvivenza. I pazienti con medulloblastomi a elevato rischio richiedono radioterapia craniospinale ad alto dosaggio, 3.600 cGy, con un boost nella fossa posteriore, mentre i pazienti con medulloblastomi a rischio medio richiedono radioterapia craniospinale di 1.800 o 2.340 cGy con analogo boost nella fossa posteriore. Le attuali strategie di trattamento dei bambini con medulloblastomi a rischio medio hanno portato al miglioramento della sopravvivenza libera da malattia a 5 anni, che in numerosi studi internazionali si approssima all’85%. I pazienti con medulloblastomi ad alto rischio, purtroppo, hanno indici di sopravvivenza molto più bassi (40%-65%) e sono oggetto di intense ricerche. I risultati della chemioterapia adiuvante nei pazienti con ependimoma della fossa posteriore sono meno convincenti rispetto ai risultati sul medulloblastoma. I bambini possono ottenere risposte protratte alla sola radioterapia postoperatoria. Alcuni studi precedenti su bambini piccoli in cui la radioterapia era stata ritardata o evitata hanno dimostrato recidive dell’ependimoma fino in due terzi dei bambini trattati con la sola chemioterapia. Sono in corso alcuni studi clinici di fase III per stabilire se un’associazione di radioterapia focale e chemioterapia possa determinare effetti sinergici. I bambini d’età inferiore a 3 anni comportano ulteriori sfide al medico, indipendentemente dall’istologia del tumore. Gli effetti a lungo termine della radioterapia craniospinale e forse anche della radioterapia focale hanno portato a varie strategie di approccio per evitare o ritardare la radioterapia. Nei bambini con tumori embrionali è stata impiegata chemioterapia a dosaggi più elevati al fine di ottenere una maggiore penetrazione nel SNC e con l’obiettivo di ritardare o evitare la radioterapia in un sottogruppo di bambini con tumori embrionali. Cicli di che80 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 mioterapia ad alto dosaggio, tuttavia, sono mieloablativi, richiedono durante il trattamento un recupero con cellule staminali autologhe e in una piccola percentuale di pazienti sono stati associati a morbilità e mortalità correlate al trattamento stesso. Una strategia di trattamento attualmente in fase di studio consiste nel trattare i bambini piccoli con tumore embrionale della fossa posteriore mediante chemioterapia adiuvante con metotrexate seguita da radioterapia involved-field con l’opzione di ricorrere alla radioterapia craniospinale in caso di malattia progressiva. I bambini con germinomi del SNC possono essere curati mediante associazione di chemioterapia e radioterapia involved-field a dosaggio inferiore che interessa il sistema ventricolare, raggiungendo indici di guarigione superiori al 90%. Il corrispettivo maligno del germinoma del SNC, il tumore a cellule germinali non germinomatose (tumore embrionale, teratoma immaturo, coriocarcinoma e tumore a cellule germinali miste) richiede un’associazione di chemioterapia e radioterapia craniospinale e si associa a una sopravvivenza generale a 5 anni inferiore del 20%. I bambini con diagnosi di glioma intrinseco diffuso pontino hanno il peggior indice di sopravvivenza, con una mortalità superiore al 90% a 2 anni malgrado la radioterapia e l’impiego di farmaci sperimentali. È stata impiegata una varietà di farmaci biologici radiosensibilizzanti chemioterapici da soli e in varie associazioni senza miglioramento della sopravvivenza. È importante considerare che non sempre i tumori del tronco cerebrale comportano questa triste prognosi. I bambini con tumori del tronco cerebrale esofitici possono essere guariti mediante chirurgia o radioterapia. I bambini con tumori focali del tronco cerebrale possono sopravvivere a lungo termine e avere presuntivamente tumori con caratteristiche istopatologiche di basso grado. I bambini con gliomi a elevato grado di malignità hanno in generale analoghi bassi indici di sopravvivenza come i pazienti adulti e sono oggetto di numerosi studi clinici. Poiché la radioterapia cranica e craniospinale viene comunemente impiegata sia nei regimi di trattamento iniziale sia nel trattamento di salvataggio in occasione di recidive, i medici dovrebbero conoscere i due principali tipi di radioterapia: la radioterapia fotonica e il fascio protonico. Sia la radioterapia fotonica sia quella a fascio protonico impiegano radiazioni di elevata energia per creare radicali liberi che comportano un danno preferenziale al DNA tumorale in quanto le cellule neoplastiche non hanno adeguate capacità enzimatiche riparative. Entrambe le metodiche impiegano la navigazione stereotattica frameless per erogare radiazioni conformazionali tridimensionali con modulazione di intensità in cui il fascio di radiazioni viene adattato alla forma del tumore. Nel corso della radioterapia con modulazione di intensità, l’intensità della radiazione viene modificata durante il trattamento al fine di risparmiare i normali tessuti circostanti. sistema nervoso centrale tumori cerebrali La preoccupazione per la radioterapia a fascio fotonico è che può determinarsi un danno al normale tessuto circostante a causa delle proprietà intrinseche delle particelle ad alta energia. Tale effetto è importante quando si colpiscono aree sensibili come la coclea, i lobi temporali e, nel caso della radiazione spinale, la cavità addominale. A causa della natura fisica del protone, il dosaggio di radiazioni depositato inavvertitamente nei tessuti normali (denominato exit dose) è inferiore e pertanto può risparmiare gli organi vitali. Teoricamente i bambini con tumori maligni sovrasellari e della fossa posteriore sono buoni candidati alla radioterapia a fascio protonico sotto il profilo neurocognitivo. Sono in corso studi per stabilire se la radioterapia a fascio protonico comporti vantaggi in relazione alla sopravvivenza o all’incidenza di effetti tardivi, ma questi studi saranno completati tra alcuni anni. Trattamento delle forme progressive o ricorrenti Il trattamento dei tumori cerebrali progressivi comporta sfide importanti e i pediatri dovrebbero conoscere le problematiche in cui si imbattono i pazienti e le loro famiglie. Malgrado l’associazione di chirurgia, chemioterapia e radioterapia una percentuale significativa di bambini va incontro a malattia progressiva o ricorrente. Il rischio di ricorrenza di malattia dipende dall’età del paziente, dall’istopatologia del tumore, dall’entità della resezione e dal trattamento precedente. Nei bambini che vanno incontro a recidiva locale si propone di solito l’intervento chirurgico in relazione alla sede anatomica della recidiva. Se i pazienti non sono stati sottoposti a radioterapia nell’area interessata, si propone in genere la radioterapia. Anche quando un paziente è stato sottoposto in precedenza a radioterapia sono state impiegate tecniche di radiochirurgia (stereotassi, radioterapia altamente mirata) per prolungare la sopravvivenza. Il più delle volte, come nel caso di altri tumori, ai bambini che vanno incontro a una malattia progressiva o ricorrente viene proposto il reclutamento in studi clinici. La maggior parte degli studi clinici sui trattamenti di tumori cerebrali ricorrenti dell’infanzia comporta studi di fase I, mirati a verificare la sicurezza e la tollerabilità di un nuovo farmaco. La decisione di reclutare in uno studio clinico è personale e comporta una miriade di fattori, tra cui fattori geografici, tollerabilità e modalità di somministrazione degli agenti, e qualità di vita. Tutti gli studi clinici negli Stati Uniti e numerosi studi internazionali vengono registrati nel sito www.clinicaltrials.gov. Questi studi clinici possono essere ricercati da pazienti, famiglie e medici. Ciascuno studio consiste in criteri sia di inclusione sia di esclusione che devono essere soddisfatti prima del reclutamento. Il trattamento neuro-oncologico cambia in continuazione e ogni settimana si aggiungono nuovi studi clinici. Nei pazienti per i quali gli studi clinici non sono un’opzione, è stata impiegata l’associazione di trattamenti bio- logici e chemioterapici, con o senza radioterapia, con vari gradi di successo nel ritardo della progressione della malattia. Effetti acuti e subacuti del trattamento Il medico di primo livello dovrebbe conoscere gli effetti acuti e a lungo termine del trattamento dei tumori cerebrali. I pazienti possono avere effetti acuti legati al trattamento chirurgico, radioterapico e chemioterapico in relazione al tipo di tumore e alla terapia ricevuta. Nel caso della chirurgia i pazienti possono andare incontro a mal di testa dopo l’operazione chirurgica. Le cefalee sono di solito alleviate con farmaci antinfiammatori; tuttavia, in presenza di febbre, si deve prendere in considerazione la possibilità di un ascesso o di infezione dovuti alla perdita di LCS. I bambini sottoposti a chemioterapia potrebbero andare incontro a reazioni allergiche o a sintomi neurologici acuti, come caduta del piede o neuropatie craniche. I bambini con tumori del SNC possono presentare convulsioni in qualsiasi momento del trattamento. La somministrazione di anticonvulsivanti non inducenti enzimi (per esempio levetiracetam), ove possibile, rappresenta una necessità per numerosi studi clinici su farmaci sperimentali. I bambini sottoposti a radioterapia del cranio possono lamentare affaticabilità, nausea o vomito durante il trattamento. Occasionalmente si possono utilizzare farmaci stimolanti e non stimolanti per trattare la sonnolenza da radioterapia. Nel caso di emesi correlata a radio- o chemioterapia possono essere molto utili nel controllo della sintomatologia farmaci antiemetici o corticosteroidi a basso dosaggio. L’équipe neuro-oncologica affronta gli abituali effetti avversi della chemioterapia sul sistema ematopoietico (neutropenia, anemia e trombocitopenia); è fondamentale tuttavia che il medico di primo livello sappia quando il paziente sta affrontando un trattamento al fine di riconoscere eventuali complicanze della terapia. Nei bambini sottoposti a radioterapia craniospinale viene praticato ogni settimana un emocromo completo a causa del rischio di anemia associata a compromissione del midollo osseo da radiazioni. Effetti tardivi del trattamento Il miglioramento della sopravvivenza dei pazienti ha segnato una nuova era degli effetti tardivi delle terapie antitumorali che il medico di primo livello deve essere in grado di riconoscere. Come nel caso di altri tumori maligni pediatrici, il trattamento mediante chemioterapia comporta un rischio potenziale di neoplasie ematogene future. Nei bambini che sono stati sottoposti a radioterapia craniospinale sono stati riportati tumori della tiroide, neoplasie cutanee, meningiomi e gliomi secondari a elevato grado di malignità. (11) In queste circostanze ci sono Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 81 sistema nervoso centrale tumori cerebrali argomentazioni stringenti per effettuare valutazioni annuali alla RM nei bambini che sono stati sottoposti in precedenza a radioterapia del cranio e sono sopravvissuti a lungo termine. I bambini che sono stati sottoposti a qualsiasi tipo di chemioterapia per il trattamento di un tumore cerebrale sono a rischio di neoplasie secondarie sia ematogene sia sistemiche. La perdita della sensibilità uditiva per le alte frequenze è estremamente diffusa nei bambini che sono stati sottoposti a chemioterapia con platino e questi bambini devono essere sottoposti a esami audiometrici di routine. Altri possibili effetti tardivi della chemioterapia sugli apparati sono alterazioni della funzione cardiaca, renale, polmonare ed epatica. L’effetto della chemioterapia sulla fertilità di entrambi i sessi è argomento attuale di ricerca. La radioterapia, malgrado il suo ruolo fondamentale nel trattamento dei tumori cerebrali pediatrici, registra il numero più elevato di sequele a lungo termine che il medico di primo livello dovrebbe riconoscere. (12)(13) (14)(15) L’effetto più frequente e forse più rilevante della radioterapia è il suo impatto a livello neurocognitivo. I bambini d’età inferiore a 8 anni sono a più alto rischio di danno neurocognitivo correlato a radioterapia. I pazienti sottoposti a radioterapia craniospinale sono a rischio di riduzione del QI di 2-4 punti per anno (10-20 punti complessivi) in relazione al dosaggio delle radiazioni, alla sede del tumore e all’età del bambino. Di conseguenza questi bambini hanno spesso difficoltà di apprendimento e memoria e possono avere necessità di particolari servizi scolastici. Sono in corso studi per stabilire se alcuni interventi farmacologici possono determinare un miglioramento neurocognitivo in questa popolazione di bambini. Nei pazienti sottoposti a boost di radiazioni all’intero cervello o in sede sovrasellare si osservano frequentemente endocrinopatie. Benché gli ormoni dell’asse ipotalamoipofisario siano spesso dosati prima, durante e dopo la terapia, le conseguenze nel lungo termine delle endocrinopatie correlate al trattamento acquisite durante l’infanzia non sono note. Un’altra importante complicanza neurologica a lungo termine specifica per i bambini sottoposti a radioterapia cranica è la patologia neurovascolare. In relazione alla dose di radiazioni e alla sede i bambini sono a maggior rischio di vasculopatia cerebrale, tra cui la malattia di Moyamoya, che aumenta il rischio di ictus futuro. Il meccanismo della vasculopatia legata a radiazioni non è del tutto conosciuto ma è diverso dalla fisiopatologia aterosclerotica o cardioembolica dell’ictus osservato negli adulti. Purtroppo l’intervento farmacologico è difficile da applicare a causa della mancanza di dati sulla possibilità che la terapia preventiva (per esempio aspirina, farmaci ipocolesterolemizzanti, antiaggreganti piastrinici) riduca il rischio di ictus nell’infanzia associati a radiazioni. I bambini che sono stati trattati con chemioterapia o 82 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 radioterapia per un tumore cerebrale possono lamentare cefalee croniche. Tali cefalee possono avere i caratteri di emicrania, cefalee tensive, cefalea a grappolo o un’associazione di tutte le tre forme. L’esatto meccanismo fisiopatologico e l’effettiva incidenza non sono del tutto noti. Una certa percentuale di pazienti andrà incontro a cefalea cronica quotidiana e richiederà trattamenti per la cefalea sia di profilassi sia abortivi. Purtroppo in alcuni casi è difficile stabilire se la cefalea sia correlata alla patologia o alle conseguenze del trattamento. È importante riconoscere che le cefalee potrebbero essere un segno di recidiva e possono presentarsi prima della comparsa alla RM di segni di patologia progressiva o ricorrente. Una circostanziata anamnesi della cefalea può essere utile nella differenziazione qualora ci sia una variazione del tipo di cefalea rispetto al basale che richieda un’indagine di neurodiagnostica per immagini. Effetti tardivi meno noti del trattamento dei tumori cerebrali sono depressione e altre conseguenze psicosociali. Un’ampia serie di pazienti di tutte le fasce d’età, con tutte le tipologie di tumore, localizzazioni neoplastiche e trattamenti sono a rischio di depressione. Non è chiaro se tale condizione sia dovuta all’effetto diretto della diagnosi di tumore o alla terapia. A prescindere da ciò i pazienti dovrebbero essere sottoposti di routine a screening per segni e sintomi di depressione. Lo screening può essere condotto sia dall’équipe neuro-oncologica sia dal pediatra. Quando si sospetta una depressione, può essere necessario l’invio a un neuropsichiatra infantile o l’inizio di un trattamento antidepressivo. In termini di conseguenze psicosociali dei tumori cerebrali sono stati osservati un elevato indice di divorzio dei genitori, alterazioni delle relazioni tra fratelli e problematiche nei rapporti tra coetanei. Una sintesi degli effetti tardivi comuni del trattamento dei tumori cerebrali è riportata nella Tabella 4. Il futuro della neuro-oncologia pediatrica Il campo della neuro-oncologia pediatrica è in rapida evoluzione in parte grazie ai progressi della biologia molecolare. Numerosi tumori cerebrali primitivi comuni possono essere classificati in rapporto a marker molecolari che presto serviranno da base di stratificazione del rischio negli studi clinici. Il miglioramento delle nostre conoscenze dei meccanismi molecolari della neuro-oncogenesi ha portato alla scoperta di un enorme numero di terapie mirate a bersagli molecolari (per esempio farmaci biologici) che sono attualmente in corso di studio nell’ambito di ricerche cliniche su malattie ricorrenti o refrattarie. Questi farmaci sono concepiti per compromettere vie di segnali molecolari specifiche dei tumori. È auspicabile che un giorno terapie biologiche mirate più specifiche sostituiranno la chemioterapia convenzionale o la radioterapia nel trattamento dei tumori cerebrali infantili. Uno dei grandi limiti nell’ottenimento del successo dei sistema nervoso centrale tumori cerebrali Possibili effetti tardivi del trattamento dei tumori cerebrali pediatrici Tabella 4. 1. Endocrinopatia (ipotiroidismo, deficit di ormone della crescita, deficit di corticotropina, pubertà precoce o ritardata, diabete insipido) 2. Neoplasie secondarie (ematogene, cutanee, tiroidee, SNC) 3. Vasculopatia cerebrale (ictus, malattia di Moyamoya, angiite) 4. Effetti neurocognitivi (apprendimento, memoria, QI) 5. Sordità neurosensoriale 6. Scoliosi 7. Osteopenia 8. Disturbo da cefalea primitiva 9. Epilessia 10. Infertilità/dismenorrea 11. Depressione/ansia 12. Obesità/diabete 13. Neuropatia 14. Effetti oculari (cecità, ambliopia, cataratta) 15. Cardiomiopatia 16. Insufficienza renale SNC=sistema nervoso centrale. trattamenti con farmaci biologici è la capacità di questi farmaci di superare la barriera ematoencefalica. Nel tentativo di superarla sono attualmente in fase di studio numerose strategie terapeutiche, tra cui sistemi di rilascio basati su geni, immunoterapia e il rilascio dei farmaci per convezione. Sono necessari progressi nella radioterapia oncologica per migliorare gli esiti neurocognitivi senza sacrificare l’efficacia terapeutica. Non è noto se la terapia con fascio protonico sarà superiore alla terapia fotonica convenzionale e i risultati potrebbero non essere conosciuti per numerosi anni. Una miglior conoscenza dei meccanismi molecolari del danno neurocognitivo prodotto dalla radioterapia consentirà lo sviluppo e la realizzazione di farmaci neuroprotettivi da impiegare all’inizio del trattamento. Allo stesso modo i progressi nella neurodiagnostica per immagini consentiranno l’identificazione più precoce delle recidive tumorali e una differenziazione più accurata delle alterazioni correlate al trattamento rispetto a quelle legate alla recidiva. L’identificazione di determinanti genetici delle patologie neuro-oncologiche comprende la conoscenza dei fattori genetici che regolano la neuro-oncogenesi. Oggi esistono una varietà di modelli murini che spontaneamente e con elevata frequenza danno luogo a tumori cerebrali simili a quelli infantili. Sono state identificate culture di cellule tumorali primitive per una varietà di tumori cerebrali pediatrici e sono attualmente impiegate per studiare il profilo di crescita dei singoli tipi di neoplasie come pure la potenziale suscettibilità dei tumori a una varietà di trattamenti chemioterapici e biologici. Con il miglioramento della conoscenza del ruolo delle cellule staminali nella genesi e nella progressione della patologia, terapie innovative con cellule staminali possono giocare un ruolo nel futuro del trattamento neuro-oncologico. Riteniamo che uno o tutti questi progressi della medicina molecolare ci consentiranno di ottenere terapie personalizzate per i tumori cerebrali per i nostri pazienti e ci offriranno maggiore speranza di guarigione. Il ruolo del pediatra I tumori cerebrali pediatrici sono una patologia rara ma grave dell’infanzia che richiede un approccio multidisciplinare alla diagnosi, all’attuazione del trattamento e al riconoscimento degli effetti tardivi della terapia. Il ruolo del pediatra è di particolare importanza sotto tutti gli aspetti del trattamento dei tumori cerebrali. Una maggiore conoscenza dei segni e dei sintomi dei tumori cerebrali pediatrici in associazione a un esame neurologico mirato può portare a una diagnosi più precoce. I bambini che sopravvivono a lungo termine dopo un tumore cerebrale si imbattono in sfide uniche in relazione a una moltitudine di possibili effetti tardivi del trattamento che richiedono pertanto una meticolosa continuità assistenziale oltre l’infanzia e fino all’età adulta. Il pediatra funge da legame cruciale tra la medicina pediatrica e quella adulta nel fornire la continuità assistenziale. È auspicabile che una migliore conoscenza della biologia della patologia si tradurrà in nuove terapie e in un miglioramento della sopravvivenza dei bambini diagnosticati affetti da tumore cerebrale. Riassunto • Sulla base di una forte evidenza, i tumori cerebrali, benché rari, sono la prima causa di morte tra tutti i tumori infantili. • Sulla base di consensi, la morbilità e la mortalità associate ai tumori cerebrali infantili sono determinate da numerosi fattori, in particolare l’istopatologia del tumore, la localizzazione anatomica e il trattamento. • Sulla base di forti evidenze, la cefalea si presenta in circa un terzo dei pazienti pediatrici con una nuova diagnosi di tumore cerebrale. • Sulla base di consensi, i tumori cerebrali vengono trattati mediante chirurgia, chemioterapia o radioterapia in relazione al tipo istologico, alla sede, alla disseminazione e all’età. • Sulla base di forti evidenze, nel trattamento dei tumori cerebrali la chemioterapia pone il bambino a rischio di future neoplasie e la radioterapia pone il bambino a rischio di andare incontro a deficit neurocognitivi. Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 83 sistema nervoso centrale tumori cerebrali Bibliografia 1. CBTRUS, Central Brain Tumor Registry of the United States. Considerazioni sulla realtà italiana Riflessioni e suggerimenti per il pediatra di famiglia Nell’ambito dei tumori cerebrali infantili sono due in particolare le problematiche che meritano di essere evidenziate agli occhi del pediatra di famiglia: la tempestività del riconoscimento e la riluttanza nei confronti degli esami neuroradiologici. Per quanto riguarda la prima, come già illustrato nell’articolo, è più facile che un sospetto venga insinuato da un tumore maligno a rapida insorgenza, come per esempio il medulloblastoma, associato a nausea, vomito, mal di testa e disturbi caratteristici, che non da una patologia benigna. Nei bambini piccoli, poi, va tenuto conto che alcune neoplasie, quale l’astrocitoma pilocitico della fossa posteriore, possono influenzare l’accrescimento del cranio e rallentare o diluire così le manifestazioni di rilevanza clinica. La seconda questione è legata a un comportamento alquanto diffuso e spesso ingiustificato: tanto è frequente, infatti, l’esecuzione di radiografie del tutto inutili per una macrocrania quanto è elevata la resistenza a prescrivere una TC, per esempio in un bambino che lamenta cefalee notturne e altri sintomi che non possono essere ritenuti fittizi. Le apparecchiature di ultima generazione, tra l’altro, consentono di effettuare un esame del cranio in soli 3 minuti, riducendo così significativamente la necessità di sedazione. In Italia fortunatamente i tumori cerebrali sono in netta riduzione anche grazie alla maggiore attenzione ai fattori di rischio ambientale, mentre nei paesi in via di sviluppo e in alcune regioni geografiche, come per esempio l’Ucraina, si osserva tuttora un’incidenza particolarmente elevata a seguito dell’esposizione a radiazioni delle donne in gravidanza o dei bambini nei primi anni di vita. Se dunque per la diagnosi è importante indirizzare il bambino a un centro neuroradiologico altamente qualificato, per la prognosi e la sua futura qualità di vita è determinante la scelta di una struttura di eccellenza per l’intervento neurochirurgico: la sopravvivenza, infatti, è direttamente correlata alla radicalità dell’asportazione. Si spiega così perché l’astrocitoma pilocitico della fossa posteriore, primo in ordine di incidenza ma più facilmente eradicabile, si associa a indici di sopravvivenza significativamente superiori rispetto al glioma del tronco cerebrale, che non è invece asportabile. In Inghilterra, per esempio, il trattamento di tutte le neoplasie cerebrali infantili è stato centralizzato in un’unica struttura dotata di risonanza magnetica intraoperatoria, che consente di verificare subito dopo la rimozione l’eventuale presenza di residui di tessuto tumorale e, se necessario, di proseguire l’intervento. La fase post-operatoria viene di solito gestita dal centro di oncologia pediatrica in quanto si rende spesso necessaria la chemioterapia, che impone un sistematico follow-up, in collaborazione con il pediatra di famiglia, al quale deve essere ben chiaro che sequele e conseguenze neurocognitive tendono ad avere un impatto maggiore nei bambini più piccoli. Consulenza della Dott.ssa Laura Valentini, Responsabile della Struttura Operativa Dipartimentale di Neurochirurgia Pediatrica presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano. Testo a cura di P.C. Salari 84 Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 CBTRUS statistical report: primary brain and central nervous system tumors diagnosed in the United States in 2004-2008. Available at: www.cbtrus.org. Accessed July 12, 2012 2. Howlader N, Noone AM, Krapcho M, et al, eds. SEER Cancer Statistics Review, 1975-2008, Bethesda, MD: National Cancer Institute. Available at: http://seer.cancer.gov/csr/1975_2008/. Accessed July 12, 2012 3. Louis DN, Ohgaki H, Wiestler OD, et al. The 2007 WHO classification of tumours of the central nervous system. Acta Neuropathol. 2007;114(2):97–109 4. Leary SE, Olson JM. The molecular classification of medulloblastoma: driving the next generation clinical trials. Curr Opin Pediatr. 2012;24(1):33–39 5. Kool M, Korshunov A, Remke M, et al. 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Il sintomo sospetto di tumore cerebrale che in un bambino di 4 anni in buono stato di salute richiederebbe un’indagine di neurodiagnostica per immagini d’urgenza è: A. B. C. D. Un vomito episodico Una cefalea occasionale isolata Un’atassia progressiva Una miopia di nuova diagnosi 30. Un bambino di 4 anni d’età presenta una storia di cefalea, vomito mattutino, atassia, andatura su base allargata e dismetria. Tra le seguenti la diagnosi più probabile è: A. B. C. D. Medulloblastoma Emicrania Glioma del lobo frontale Craniofaringioma 31. I genitori di un ragazzino di 12 anni d’età trattato con chemio- e radioterapia per un tumore cerebrale desiderano conoscere le possibili conseguenze a lungo termine di questa terapia. Spiegate loro che le neoplasie secondarie ematogene e sistemiche sono un rischio della chemioterapia, mentre per la radioterapia l’effetto più frequentemente osservato è: A. B. C. D. Depressione Compromissione dell’apprendimento Vasculopatia cerebrale Convulsioni 32. La probabilità di prima comparsa di crisi convulsive focali in associazione a un tumore corticale è del: A. B. C. D. 10% 25% 40% 90% 33. La comparsa di sordità si correla a un tumore con la seguente localizzazione neuroanatomica: A. B. C. D. Talamo Angolo ponto-cerebellare Fossa posteriore Gangli della base 34. In una bambina di 7 anni d’età, che ha perso ogni interesse per il gioco, è stato riscontrato negli ultimi mesi un deterioramento progressivo della coordinazione dei movimenti. L’esame neurologico evidenzia una paralisi del nervo abducente sinistro e dei nervi faciali. Nel sospetto di un glioma del tronco cerebrale l’indagine iniziale di neurodiagnostica per immagini che prescrivereste è: A. B. C. D. Tomografia computerizzata della testa con mezzo di contrasto Tomografia computerizzata della testa senza mezzo di contrasto Tomografia a emissione di positroni (PET) Risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto Pediatrics in Review Vol.23 No.2 Febbraio 2013 85