L`awake surgery migliora la qualità di vita dei pazienti con tumore

‘L’awake surgery ’ migliora la qualità di vita dei pazienti con tumore celebrale
Si può essere operati alla testa, da svegli, e la sera stessa cenare tranquilli e due giorni dopo tornare
a casa? Al Policlinico Umberto I di Roma, si può.
Si opera con il paziente sveglio, sottoposto, dopo gli esami di rito, ad una anestesia locale per il
cuoio capelluto e ad una sedazione con farmaci analgesici. Questo consente di controllare
l'eventuale alterazione di funzioni vitali, in modo da permettere al paziente, una volta terminato
l'intervento, di conservare la stessa integrità fisica di prima, che nel caso di chirurgia dei tumori
cerebrali può essere gravemente compromessa. Il paziente in questo senso guida il chirurgo, spiega
quello che prova in una simbiosi di intenti che permette di agire all’unisono come una unica
persona.
Il paziente è sveglio. Parla e si muove proprio mentre il Neurochirurgo inizia ad asportare il tumore,
spesso collocato vicino a zone molto pericolose che, se lesionate per errore, potrebbero indurre
danni (anche definitivi) nell'uso della parola, nella comprensione del linguaggio o nei movimenti.
Per chi si trova sotto i ferri, nessun dolore. Gli anestesisti gli somministrano analgesici per
mantenere addormentata la cute. Questa è la nuova tecnica innovativa, denominata “AWAKE
SURGERY” che, grazie al costante aiuto (umano, morale e, soprattutto tecnico) e incoraggiamento
del Prof. Delfini (Direttore della I Cattedra di Neurochirurgia dell’ Università di Roma ‘Sapienza’),
lo staff del Policlinico Umberto I di Roma composto dal Prof. Maurizio Salvati e dal Dott. Christian
Brogna, hanno reso una realtà quotidiana.
Operativamente l’intervento è effettuato in due fasi distinte. Dopo l’incisione e l’apertura delle
meningi si esegue una mappatura delle aree del linguaggio e motorie. In particolare, al paziente si
chiede di guardare delle diapositive e di dire cosa sta osservando e eseguire movimenti. Quindi si
effettua una stimolazione corticale e sottocorticale, con una corrente elettrica, che interrompe
momentaneamente, e in modo assolutamente controllato e reversibile, l’uso della parola e i
movimenti. Nel caso che il paziente conosca più lingue, ognuna di esse viene individualmente
testata. Una volta ottenuta la mappa completa delle aree cerebrali deputate a queste funzioni, si
procede alla rimozione del tumore, naturalmente continuando la valutazione funzionale. Si tratta di
una tecnica che si sta utilizzando anche nei Centri esteri all’avanguardia nella chirurgia dei tumori
cerebrali che si utilizza, in particolare, quando il tumore è situato in zone particolarmente importanti
per le funzioni a cui sono preposte. Quest'intervento su una persona sveglia permette di asportare
lesioni un tempo ritenute intoccabili, pena lo sviluppo di un grave e definitivo danno neurologico.
Un intervento decisivo per la qualità di vita del paziente, durante il quale il chirurgo controlla
che tutte le funzioni essenziali per la vita di relazione del paziente (motorie, del linguaggio, …)
rimangano inalterate.
L’Università Sapienza di Roma si conferma, con questa tecnica in atto nelle sue strutture ormai già
da alcuni anni, una realtà di eccellenza ed all'avanguardia.
Durante il 56° congresso italiano di Neurochirurgia a Roma dal 24 al 27 giugno sarà presente il
Prof. Hugues Duffau , primario del dipartimento di Neurochirurgia dell’Università di Montpellier,
che per anni ha condotto i suoi studi all’Università Salpetriere di Parigi, ed è il maggior esperto al
mondo di chirurgia dei tumori celebrali a paziente sveglio (Awake Surgery). Arriverà a Roma già
da venerdì 22 giugno e rimarrà qui fino al 27 giugno.
Lui è l’ospite d’onore del congresso, in quanto presenterà le novità più importanti per quanto
riguarda l’Awake Surgery e i tumori celebrali.
Ufficio Stampa
Alice Stopponi
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