www.informatoreagrario.it
Edizioni L’Informatore Agrario
Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue
successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da
quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore
Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali
malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera.
EVENTI CONVEGNI
● SEMINARIO ORGANIZZATO DALLA PROVINCIA DI VERONA
Varietà di vite resistenti,
prosegue il lavoro
Continua la ricerca per ottenere varietà di vite
in grado di abbinare una buona resistenza
alle malattie a elevati livelli qualitativi
di Emanuele Tosi,
Michela Azzolini
F
ar conoscere le nuove frontiere
della ricerca sulle varietà di vite
in grado di abbinare una buona
resistenza alle malattie (peronospora e oidio) a elevati livelli qualitativi: questo l’obiettivo della Provincia di
Verona nell’organizzare il seminario che
si è svolto il 17 giugno presso il Centro
per la sperimentazione in vitivinicoltura
a San Floriano (Verona).
Emanuele Tosi, responsabile del Centro per la sperimentazione in vitivinicoltura della Provincia di Verona, ha
evidenziato il lavoro di recupero, conservazione e valorizzazione della biodiversità, anche attraverso la selezione
clonale, operato nel Veronese in questi
ultimi trent’anni.
Dal 2003, in collaborazione con l’Associazione vivaisti viticoli veronesi – rappresentata al seminario dal presidente
Gianpaolo Bevilacqua – è iniziato un
nuovo progetto che vedrà dal prossimo
anno l’omologazione di nuovi cloni adatti alle moderne necessità del comparto
vitivinicolo veronese. Presso il Centro
per la sperimentazione e presso l’Azienda di Giovanni Rizzotti in località Novezzina, a 1.050 m slm, è iniziato da due
anni un progetto con la realizzazione di
due impianti sperimentali di varietà di
vite tolleranti, alcune in commercio e altre in fase sperimentale, per verificarne
l’adattabilità viticola ed enologica in due
diversi ambienti del Veronese.
Dal prossimo anno avrà anche inizio
un progetto di ibridazione – che coinvolgerà i Vivaisti viticoli veronesi, la Provincia di Verona e l’Università di Udine – in
cui verranno utilizzati come progenitori
anche varietà locali quali Garganega e
Corvina, per ottenere varietà resistenti
da inserire nel Veronese.
Gabriele Di Gasparo del Dipartimen-
72
to di scienze agrarie dell’Università di
Udine, evidenziando che anche in Italia
è iniziato un programma di incroci per
ottenere viti tolleranti utilizzando anche
vitigni di territorio, ha sottolineato come dal 1998 i ricercatori del suo ateneo
si sono impegnati in progetti di incrocio
con questi fini e attualmente sono allo
VINI DA SUOLI VULCANICI
studio alcuni incroci tolleranti in avanzato stato di selezione.
Alexander Morandel e Erhard Tiutzer titolari di InnoVitis (Bolzano) hanno presentato la loro attività fortemente
orientata a realizzare incroci – direttamente e grazie alle collaborazioni con
molti centri di ricerca europei – attualmente in avanzata fase di selezione, la
cui diff usione sarà possibile con l’iscrizione al Catalogo nazionale delle varietà di vite.
Nel corso del seminario sono stati degustati 14 vini, 5 rossi e 9 bianchi, prodotti
in Germania e in Alto Adige con le varietà
Aromera e Vinera (costitutore InnoVitis),
Solaris, Bronner, Helios, Muscaris, Cabernet Cortis, Baron e Prior (costitutore l’Istituto di viticoltura Freiburg in Germania),
nonché la varietà francese Chambourcin.
La degustazione ha permesso di apprezzare la qualità di questi vini paragonabile,
in molti casi, a quella dei vini commerciali
delle varietà internazionali.
•
tecchia di Crosara (Verona) il 16 e il 17 giugno,
nell’azienda Sandro De Bruno.
Identità e sinergie sono state le parole chiave
di questa edizione che ha coinvolto per l’Italia le aree produttive del Vesuvio e dei Campi
Un fattore utile per la promozione Flegrei in Campania, dell’Etna e Pantelleria in
sui mercati esteri
Sicilia, del Frascati e del Viterbese nel Lazio,
La terza edizione di Vulcania ha ufficializza- a fronte di altrettanto prestigiose aree viticoto l’intesa tra i Consorzi di tutela del Soa- le internazionali a marcata origine vulcanica
ve, Etna, Campi Flegrei, Lessini Durello quali Napa Valley (California), Casablanca Vale Gambellara accomunati dall’origine vul- ley (Cile), Santorini (Grecia), Rias Baixas (Spacanica dei suoli. Il neonato gruppo di lavo- gna), Stellembosch (Sud Africa), Isole Azzorre
ro punta a lanciare una strategia condivisa (Portogallo), Alture del Golan (Isralele), Yarra
per la promozione dei vini bianchi italiani da Valley (Australia).
L’analisi dei vini delle aree vulcaniche, dal punto
suolo vulcanico sui mercati esteri.
Questo in sintesi quanto emerso nell’ambito di vista dei suoli e del terroir, diventa una chiave
di Vulcania 2011, il forum internazionale dei di lettura trasversale, immediata e comprenvini bianchi da suolo vulcanico, coordinato sibile, attraverso cui è possibile comunicare i
dal Consorzio del Soave in sinergia con Ve- loro valori al consumatore finale, italiano ma
neto Agricoltura, che ha avuto luogo a Mon- soprattutto straniero.
«Quella del Soave – ha evidenziato Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – è
l’area viticola di origine vulcanica
più significativa in Italia per numeri
e dimensioni. Per questo abbiamo
sentito la responsabilità di operare
come capofila nella ricerca e valorizzazione delle produzioni enologiche italiane da suolo vulcanico,
impegnandoci a collaborare con
zone produttive nazionali accomunate da questa particolare origine.
Una scelta necessaria se si vuole
accedere ai mercati esteri dove è
indispensabile presentarsi compatti
Un momento del convegno-degustazione
e riconoscibili».
•••
Vulcania 2011:
dal Soave all’Etna
L’Informatore Agrario • 27/2011
© 2011 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.