la campagna vaccinale contro il papilloma virus

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI VARESE
DIREZIONE SANITARIA
DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO
SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA NELLE COMUNITA’
VACCINAZIONE CONTRO HPV (HUMAN PAPILLOMAVIRUS)
1. Che cos’è l’HPV?
Il Papillomavirus Umano (HPV) è il più
comune virus trasmesso per via sessuale.
Ci sono circa 100 genotipi di HPV, di cui
almeno 40 interessano l’apparato genitale; in
particolare due, HPV 16 e HPV 18 sono quelli
maggiormente responsabili del carcinoma
della cervice uterina. In Italia risulta infetta
circa almeno il 6,5% della popolazione e vi
sono circa il 2% di nuove infezioni all’anno.
Nella maggior parte dei casi l’infezione non
provoca
alcun
sintomo
e
guarisce
spontaneamente, ma in una minoranza di
casi, nelle donne, può causare lesioni precancerose che, anche dopo decenni di
latenza, possono causare il carcinoma della
cervice uterina.
Ogni anno in Italia vi sono circa 3.500 nuovi
casi di carcinoma della cervice uterina e circa
1100 decessi.
L’HPV è anche associato con meno comuni
tipi di tumori sia negli uomini che nelle
donne. Può anche causare condilomi genitali
e delle vie aeree superiori
Dal 50 all’80 % di uomini e donne
sessualmente attivi si infetta nel corso della
vita e fino al 50% con un tipo oncogeno. Non
esiste alcun trattamento per l’infezione da
HPV, ma è possibile la cura delle patologie
che può provocare.
2. Il vaccino HPV. Perchè vaccinarsi?
Il vaccino HPV è un vaccino inattivato che
protegge contro 2 dei più pericolosi tipi di
HPV, che causano il 70% dei carcinomi della
cervice uterina; rimane però una parte di
tumori dovuta ad altri tipi di HPV verso il
quale il vaccino non è efficace. Il vaccino
protegge inoltre anche da 2 tipi di HPV (6 e
11), responsabili del 90% dei conditomi
genitali.
Il vaccino HPV può prevenire molti casi di
carcinoma della cervice uterina.
Trattandosi di vaccini di recente introduzione
non conosciamo ancora la durata della
protezione, anche se gli studi in corso
depongono per una protezione di lunga
durata.
Anche le donne vaccinate dovranno
effettuare, dai 25 ai 64 anni, una volta ogni
tre anni, lo screening della cervice uterina
(pap-test) perché il vaccino non protegge
contro tutti i tipi di HPV che causano il
cancro della cervice uterina.
3. Chi dovrebbe essere vaccinata e
quando?
Il vaccino HPV è raccomandato di routine alle
ragazze tra gli 11-12 anni.
La
vaccinazione
consiste
in
una
somministrazione per via intramuscolare (sul
muscolo deltoide del braccio) di una dose
iniziale e di due richiami entro sei mesi dalla
prima dose. Non sono raccomandate ulteriori
dosi di richiamo.
Perché il vaccino HPV è somministrato
alle ragazze di questa età?
E’ importante che le ragazze siano vaccinate
prima del loro primo contatto sessuale,
prima cioè della possibile esposizione al virus
HPV.
Per queste ragazze il vaccino è molto efficace
(circa il 100%) per la protezione dalle
malattie causate dai tipi di virus contenuti nel
vaccino.
Se invece una ragazza o una donna è già
infetta dal virus HPV, il vaccino non è
efficace.
Attualmente non sono disponibili dati a favore
della somministrazione del vaccino contro
HPV contemporaneamente ad altri vaccini.
4. Chi non può essere vaccinata con il
vaccino HPV e chi dovrebbe aspettare?
Il vaccino non dovrebbe essere somministrato
in soggetti che hanno avuto gravi reazioni ai
lieviti o a qualsiasi altro componente del
vaccino HPV.
Le persone che al
momento della
somministrazione del vaccino sono affette da
malattie febbrili gravi, dovrebbero rinviare la
vaccinazione.
Il vaccino non è raccomandato a donne in
gravidanza. Il vaccino sembra sicuro per la
madre e il feto, ma non sono ancora stati
effettuati studi specifici. Può essere
somministrato a donne in allattamento.
5. Quali sono i rischi associati al
vaccino HPV?
Il vaccino HPV non sembra provocare alcun
serio effetto collaterale.
Comunque, un vaccino come ogni farmaco,
può causare problemi seri, quali gravi
reazioni allergiche. Il rischio che un vaccino
causi effetti gravi è estremamente basso. Gli
eventi avversi minori sono i più frequenti:
 dolore nella sede di iniezione (circa 8
persone su 10)
 rossore e gonfiore nella sede di iniezione
(circa 1 persona su 4)
 lieve febbre (37,5 °C) (1 persona su 10)
 bruciore nella sede di iniezione (circa 1
persona su 30)
 febbre moderata (38,5 °C)
 sanguinamento nel sito d’iniezione
(comune)
 prurito al sito di iniezione (comune)
Questi sintomi non durano a lungo e di solito
spariscono da soli.
Gravi reazioni allergiche, che possono
mettere
in
pericolo
la
vita,
sono
estremamente rare. Se succedono insorgono
da pochi minuti a poche ore dopo la
vaccinazione.
Come tutti i vaccini, anche il vaccino HPV
continua ad essere monitorato per verificare
l’insorgenza di inusuali o gravi problemi.
gonfiore nella gola, sibilo respiratorio,
ipotensione, debolezza, aumento dei
battiti
cardiaci,
cefalea,
orticaria,
angioedema,
congestione,
prurito,
nausea,
vomito,
diarrea,
crampi
addominali.
Cosa devo fare?
- Chiamare il medico e riferire cosa è
accaduto, a che ora sono iniziati i
sintomi, quando è avvenuta la
vaccinazione.
- Informare il Centro Vaccinazioni.
Nella rara evenienza in cui a seguito di
vaccinazione
siano
derivate
menomazioni permanenti è possibile
presentare una domanda di indennizzo
all’A.S.L. (Legge 210/92).
7. Come posso saperne di più?
-
Presso il Centro Vaccinazioni del Suo
Distretto Socio Sanitario
Dal Suo Medico di Fiducia
www.epicentro.iss.it
www.ministerosalute.it
Riferimenti bibliografici:
CDC. Vaccine Information Statement Human
Papillomavirus Vaccine 2/2/07
Deliberazione Regionale n. VIII/005873 del
21/11/2007 “Attivazione percorso per la
definizione di un programma di prevenzione del
carcinoma della cervice uterina” Deliberazione
Regionale n. VII/006683 del 27/02/2008,
“Programma per il carcinoma della cervice uterina
in regione Lombardia (di concerto con l’Assessore
Abelli)”,
Circolare
15/SAN/2008,
del
31/07/2008,
“Programma regionale per la prevenzione del
carcinoma della cervice uterina”
EMEA/H/C/703 Relazione di valutazione Pubblica
Europea (EPAR)GARDASIL Sintesi destinata al
pubblico
6. Come mi comporto in caso di
reazione moderata o grave?
Cosa devo cercare?
Qualsiasi manifestazione insolita, come
febbre
alta
o
cambiamenti
nel
comportamento. Segni di una reazione
allergica grave possono consistere in
difficoltà nella respirazione, raucedine,
Predisposto dal Servizio Medicina Preventiva
nelle
Comunità
del
Dipartimento
di
Prevenzione Medico nell’ottobre 2008.