Infezioni di nodavirus nelle cernie Da molti anni, il GEM (Groupe d’Étude du Mérou / Gruppo di studio sulla cernia) ha studiato gli andamenti della struttura delle popolazioni di cernie in Mediterraneo, ed attraverso la sua rete internazionale di ricercatori, dispone di numerosi studi ed osservazioni su questa specie. In particolare il GEM vuole condividere le informazioni disponibili fino a questo momento concernenti il virus dal quale le cernie sono infette. Tipo di virus: In circa una cinquantina di specie di pesci (cernie, spigole, orate, sogliole), il Betanodavirus è latente nei portatori sani e può causare encefalopatie e retinopatie virali, fortemente contagiose per queste specie (spesso si manifesta negli individui più deboli). Effetti osservati sui pesci : I pesci morti o agonizzanti generalmente galleggiano in superficie (con la vescica natatoria gonfia), occhi danneggiati e vitrei e pelle in cattivo stato. Nei pesci che sono ancora attivi sul fondo si osserva un cambiamento di colore (più chiaro o più scuro), così come una perdita del controllo dei movimenti ed il gonfiamento della vescica natatoria. Periodo e luogo delle prime osservazioni di cernie infette in Mediterraneo, dal Luglio 1979 fino ad oggi: Creta, Libia, Malta, Italia (Ustica), Algeria (Djijel, Annaba), Grecia, Turchia (da Alanya a Bodrum), Egitto (Matrouh), Nord della Tunisia, Spagna (Baleari), Corsica (Galeria e Balagne). In funzione delle osservazioni, sembra che il virus si sia diffuso lungo le coste meridionali prima di raggiungere il mediterraneo settentrionale , sebbene nessuna relazione con il riscaldamento delle acque può essere stabilità con certezza. Origine biologica e geografica del virus : nei pesci i casi osservati riguardano principalmente allevamenti ittici, e le infezioni colpiscono principalmente (ma non esclusivamente) le larve ed i giovanili di circa 50 pesci in numerose parti del mondo (molte in Asia e nel Pacifico), con dei casi di mortalità di massa negli allevamenti ittici. L’identificazione dell’origine di questa mortalità risale agli anni 1980 in un allevamento di spigole (Dicentrarchus labrax) in Martinica. Quando le condizioni degli allevamenti sono al limite (temperatura, stress, densità di pesci troppo elevate, etc.) possono indebolire la resistenza delle specie allevate e favorire l’espressione del virus all’interno degli allevamenti. La dinamica di trasmissione agli individui selvatici è attualmente sconosciuta. Rischi sanitari per l’uomo : il virus non è trasmissibile all’uomo, non c’è quindi motivo di allarmismo. Cosa fare in caso di avvistamento di pesci infetti vivi o morti : il progresso della conoscenza su questa infezione passa obbligatoriamente attraverso la raccolta del massimo di informazioni. In caso di avvistamento di pesci morti in superficie o spiaggiati, avvertire il comune di competenza per la loro rimozione, e successivamente il laboratorio ECOMERS a Nizza per la costa Mediterranea, e le regioni Provenza- Alpi – Costa Azzurra e Languedoc-Roussillon (+33 (0)6 77 17 63 36, [email protected]) o la stazione marina di STARESO per la Corsica (+ 33(0)6 86 22 32 61, [email protected]). Per gli avvistamenti di pesci vivi malati, si prega di contattare ugualmente ECOMERS o STARESO. Si prega di indicare l’esatta localizzazione, la specie, la taglia, lo stato ed il numero di pesci infetti e, quando possibile, la temperatura dell’acqua al momento dell’osservazione. Il GEM ed i suoi membri monitorano le evoluzioni di questi importanti dati al fine di comprendere l’evoluzione di questa patologia nelle popolazione di specie ittiche di rilievo. Le vostre osservazioni sono quindi preziose. Novembre 2015 Groupe d’Étude du Mérou – BP 230 - Île des Embiez – 83185 SIX-FOURS-LES-PLAGES cedex Internet : http://www.gemlemerou.org Président : Tél. 33 (0)7 70 70 83 19 – e-mail [email protected] Secrétaire : Tél. 33 (0)4 94 34 02 49 – Fax 33 (0)4 94 74 46 45 – e-mail [email protected]