Dipartimento federale dell'interno DFI
Ufficio federale della sicurezza alimentare e
di veterinaria USAV
Salute degli animali
03/2016
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Setticemia emorragica virale
Malattia virale a decorso variabile, da acuto fino a cronico; si manifesta con emorragie e
necrosi, come pure con sintomi del sistema nervoso centrale; può causare perdite elevate. È
una delle malattie virali più gravi nell’acquacoltura europea.
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Specie colpite
Comprende un ampio spettro: nelle acque dolci europee soprattutto salmonidi, in particolare la trota
iridea ma anche le trote fario; temoli, coregoni e anche lucci e anguille. Nell’acqua di mare il rombo
chiodato, l'aringa del Pacifico e la passera pianuzza; i pesci giovani sono più sensibili alla malattia:
quest'ultima può però colpire animali di ogni classe d'età.
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Agente patogeno
Il virus appartiene alla famiglia Rhabdoviridae (genere Novirhabdovirus); è sensibile all'azione del
calore e degli acidi.
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Clinica/Patologia
La trasmissione del virus avviene tra l’1 e i 15°C (raramente a temperature più elevate), i focolai si
manifestano tra i 4 e i 14°C (raramente a temperature più elevate). Il decorso della malattia è più lento
a basse temperature ma presenta un tasso totale di mortalità più elevato,
Forma acuta: i pesci sono apatici; si tengono ai bordi della vasca o del bacino. In pochi giorni, le
perdite possono raggiungere il 50%; negli avannotti raggiungono il 100%. Colorazione scura dei pesci,
prolasso oculare; le branchie sono di colore molto pallido e spesso presentano numerose emorragie
puntiformi o a strisce; si osservano emorragie cutanee, alla base delle pinne e nella muscolatura.
Spesso il fegato è coperto da macchie color argilla e da piccole emorragie. I tessuti adiposi della
cavità addominale e dell'intestino, come pure della vescica natatoria, possono presentare ematomi
puntiformi.
Forma subacuta o "cronica": spesso si manifesta successivamente alla forma acuta. Nei pesci si
osservano movimenti natatori con rotazioni attorno all'asse longitudinale del loro corpo. Le perdite
sono di minore entità. Colorazione scura molto evidente e prolasso oculare; branchie di colore biancogrigiastro, a volte coperte da emorragie puntiformi.
Forma nervosa: fulminei movimenti natatori a spirale. Le perdite sono di minore entità. Non si
manifesta quasi alcun sintomo, contrariamente a quanto è osservabile nella forma acuta o subacuta.
In generale: i sintomi possono passare da una forma all'altra, oppure essere assenti.
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Distribuzione
La malattia è stata diagnosticata per la prima volta in Danimarca; attualmente è diffusa in tutta Europa
ad eccezione delle Isole britanniche. Recentemente è apparsa anche nei grandi laghi dell’America del
Nord. Le forme marine sono presenti nell'America nord-occidentale e in Europa. In Svizzera, dal 1957
si registrano casi di questa malattia.
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Epidemiologia
Fonti d'infezione: pesci malati e portatori asintomatici del virus (trote fario resistenti al virus, lucci,
temoli e coregoni). Un periodo di latenza, che può durare fino ad un anno, è possibile soprattutto dopo
un’infezione in acque in cui la temperatura è relativamente elevata (mesi estivi). La trasmissione può
avvenire tramite uova (ma il virus non è nell’uovo) o acqua infetta, mediante gli uccelli ittiofagi o le
apparecchiature e i mezzi di trasporto contaminati. In condizioni di stress (sovralimentazione, cernita,
trasporto, notevoli variazioni di temperatura) l'epizoozia si manifesta con maggiore virulenza.
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Diagnosi
Messa in evidenza del virus.
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Diagnosi differenziali
Necrosi ematopoietica infettiva, altre malattie setticemico-emorragiche (ad es. infezioni batteriche).
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Immunoprofilassi
Il vaccino non è autorizzato in Svizzera. Per questa malattia non esistono vaccini commerciali.
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Materiale d'analisi
Fornire al laboratorio – in una sufficiente quantità di acqua – pesci vivi che presentano lesioni
patologiche o sintomi clinici. Durante il trasporto la temperatura non deve superare i 15 °C.
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Misure di lotta
Epizoozia da eradicare, art. 280 - 284 OFE.
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