Sintesi dell'evoluzione del pensiero filosofico. Periodo cosmologico Periodo antropologico Periodo ontologico Con Aristotele abbiamo il passaggio dalla filosofia ellenica alla filosofia ellenistica (la Grecia perde l'indipendenza). Durante l'età ellenistica nascono grandi filosofie: stoicismo, scetticismo ed epicureismo. Quando arriva a Roma, la filosofia si basta sulla ricerca della felicità interiore e non nella società. Ma Roma conquista la macedonia e assoggetta la Grecia, la cui cultura viene accolta dai romani. Il mondo romano si era affermato nell'attività agricola, nella guerra e nella sapienza giuridica. Anche la religione è influenzata dai greci: da Zeus a Giove ecc. È una cultura che si rinnova: abbandona l'aspetto teorico e dà spazio all'oratoria. Anche le architetture sono diverse. Nasce l'eclettismo: saper scegliere cosa c'è di buono nelle varie filosofie. Cicerone è il vero eclettico. Nell'età tardo imperiale si afferma la filosofia neoplatonica (mistico religiosa). Molto Severo, c'è un periodo di anarchia militare durante la quale cede la stabilità dell'impero. Dall'Europa del nord-est e del nord ovest cominciano ad avanzare i barbari. L'uomo di questo periodo si sente smarrito. Cercare in sè la felicità non basta più. In questo periodo si cerca di uscire da questo travaglio spirituale, guardando verso la trascendenza. L'ansia religiosa accentua sempre più dell'uomo il voler raggiungere Dio. Platone viene rivalutato, aveva spinto l'uomo verso la trascendenza. Questa religione culmina nell'estasi: quando l'uomo si ricongiunge attraverso l'amore all'infinito. Dio diventa unico e in creato e il mondo è manifestazione di Dio. In Plotino lo chiamiamo l'uno. Dall'uno abbiamo il logos, e poi logos universale, poi il mondo corporeo. Plotino indica anche l'ascesi. L'uomo arriva all'estasi con: •la sapienza, la fortuna, l'temperanza e la giustizia (virtù cardinali) •l'arte e l'amore •contemplazione filosofica •estasi: unione con il divino. Dalla filosofia tardo imperiale alla filosofia cristiana. La filosofia cristiana annuncia una filosofia nuova, interprete in modo originale la dottrina ebraica e la concezione del Vangelo. Si ispira alla religione rilevata da Dio. Concetti di base: amore di Dio per gli uomini (croce); amore dell'uomo per Dio e per i propri fratelli. I caratteri più importanti sono tre: •Dio è persona, inteso come padre e come provvidenza (per i romani); Dio è ragion universale (per i greci). •Il mondo, creato da Dio spontaneamente. Il concreto compimento della perfezione divina. La creazione non ha niente a che vedere con quella che abbiamo visto finora. Creare non è fabbricare (perché l'effetto sarebbe inferiore alla causa) né dare origine (effetto identico al padre). Dio è uguale a Dio. •L'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. Ha una grande dignità, Cristo è morto per lui. La ragione umana è uno strumento utile per capire il legame tra Dio e l'uomo. Ci fa capire lo scopo della nostra esistenza. Anche la concezione di bene e male è diversa. Per i greci il bene era la vera conoscenza, ma sapienza; il male era l'errore, l'ignoranza. Ora il bene è: fede, speranza e carità (3 virtù teologali). Il male è il peccato, la disobbedienza. La filosofia cristiana ha varie correnti: •la teologia dei padri della Chiesa: patristica, perché elaborano le tesi della dottrina cristiana. Organizzano dal punto di vista teorico il Vangelo di Cristo. Erano o padri apologisti (cercano di difendere le dottrine della Chiesa dalle eresie), o padri evangelici (cercano di mettere per iscritto ciò che Gesù aveva detto oralmente). Due orientamenti: •occidentali: secondo i quali la civiltà greca era inconciliabile con la cristiana (Tartugliano) •orientali: secondo i quali tra la filosofia greca e quella cristiana non c'è scissione, ma che quella greca ha anticipato l'insegnamento di Dio, anche se incompleto (Giustino). Carlo magno su colui che fondò le scuole palatine, dove si studiava la filosofia scolastica, che aveva un'esigenza importante: risolvere il problema dalla fede e la ratio; che si risolve con la subordinazione della ratio alla fede. Due correnti: •misticismo, conoscenza di Dio mediante un'intuizione •razionalismo, l'uomo cerca di raggiungere Dio con la ratio (Tommaso d'Acquino). Sant'Agostino. Nasce la filosofia cristiana con una conversione: irruzione di Dio dell'uomo. La ricerca assume un significato diverso dall'eros platonico, significato più autentico che riguarda l'interiorità dell'uomo. La confessione riguarda l'uomo nella sua interezza. È un suo intento conoscere Dio e l'anima, intesa come io ho nella propria semplicità e interiorità, Dio nella sua trascendenza. L'iniziativa spetta a Dio, non all'uomo. Dio deve guidare l'azione umana per condurlo alla verità. Chi ama conosce Dio: verità, via, vita. Di Dio ne ha bisogno non solo la ragione, ma l'uomo intero. La ricerca razionale diventa una disciplina interiore. Le ricerca e parallela, a due direzioni: Dio e l'anima (che ci permette di stabilire il contatto con la verità, confessandosi, ripiegandosi su se stessa). Dubitare delle cose vuol dire non dare niente per scontato. "Se dubito, io esisto come essere", "Si fallor sum", "Ho percezione di me come essere che dubita". L'essere è imperfetto e mutevole contrapposto a Dio, verità perfetta e immutabile. La conoscenza sensibile è al gradino più basso. •Dubbio Mondo esterno --------------> Interiorità --------------> Verità --------------> Giudicare --------------> Parametri stabili che sono nella mia mente, che mi sono stati dati da Dio (idee). Illuminazione divina: luce interiore che Dio ci dà per raggiungere verità assolute e per agire bene). È un modo per indicare che Dio esiste. La verità è rivelazione dell'essere, è logos, inteso come parola di Dio. Il sommo bene è il logos divino, è amore, diverso da quello greco (passione struggente). Verità -----------------------------> Felicità -----------------------------> Volontà L'uomo è creato a immagine di Dio, l'uomo è essere, conoscenza e volere. I tre principi dell'uomo sono: •memoria •intelligenza •volontà La fede e la ragione sono unite, collaborano per potere rivelare la stessa verità. "Credo per intendere, intendo per credere ": per intendere c'è bisogno di fede, per credere è necessario fare filosofia. Dio esiste come verità assoluta, essere supremo. Dio è il mondo. Cosa crea? I principi intelligibili di tutte le cose: le idee. Crea non solo la materia ma mette in essa la forma: le ragioni seminali, che si sviluppano e si specificano in esseri sempre più perfetti (provvidenza divina). Sant'Agostino si chiede che cosa faceva Dio prima della creazione. Il tempo. Si pone il problema del tempo, che nasce con la creazione. Il tempo non ha una realtà oggettiva ma acquista una realtà soggettiva. Parla del tempo infatti come distensione dell'anima. Noi percepiamo il presente come movimento, il passato come ricordo, il futuro come speranza. Il male. Se Dio è bontà assoluta, parlare del male e come parlare di una parte negativa di Dio. Il male è limitazione di essere: •limitazione fisica: malattia, dolore, speranza •limitazione metafisica: gli esseri creati sono limitati di fronte a Dio •limitazione morale: peccato. La libertà. Sant'Agostino dice che il libero arbitrio è insufficiente per poter salvare l'uomo, infatti, per farlo è necessaria una grazia divina, che entra nell'uomo determinandone la salvezza. Adamo prima del peccato conosceva Dio, dopo divenne essere condotto. Per essere graziato ha bisogno di Dio; non possiamo saper perché la grazia non è uguale per tutti. La storia può essere diretta da: •città celeste •città terrestre Può essere guidata da Dio o dalla cupidigia.