CHIMICA DEL GRAFENE Roberta Tatti A.A. 2011-2012 GRAFENE MONOSTRATO DI ATOMI DI CARBONIO ORGANIZZATA CON UNA STRUTTURA CRISTALLINA A CELLE ESAGONALI: LO STRATO MONOATOMICO SI PRESENTA COME MATERIALE BIDIMENSIONALE (2D) [1] IL GRAFENE POSSIEDE UNA SUPERFICE MOLTO AMPIA (~100-1000 VOLTE MAGGIORE DI UNA TIPICA MOLECOLA ORGANICA) FULLERENE NANOTUBI GRAFITE E PUO’ ANDARE INCONTRO A UN GRAN NUMERO DI REAZIONI SU ENTRAMBI I SUOI LATI LA CHIMICA DEL GRAFENE E’ STRETTAMENTE CORRELATA CON LA SUA SOLUBILIZZAZIONE: IL GRAFENE PURO E’ IDROFOBICO E NON SOLUBILE IN MOLTI SOLVENTI DERIVATIZZANDO IL GRAFENE CON DIVERSI GRUPPI ORGANICI E’ POSSIBILE RENDERLO SOLUBILE IN DIVERSI SOLVENTI IBRIDI sp2 1 ORBITALE 2s + 2 ORBITALI 2p 3 ORBITALI IBRIDI sp2 GIACCIONO SULLO STESSO PIANO IN MODO CHE I LORO ASSI FORMINO TRA LORO ANGOLI DI 120° CON GEOMETRIA TRIGONALE PLANARE I RIMANENTI ORBITALI p DI OGNI ATOMO DI CARBONIO (CONTENENTE IL QUARTO ELETTRONE DI CIASCUN ATOMO DI CARBONIO) SONO PERPENDICOLARI AL PIANO E PARALLELI TRA LORO DELOCALIZZAZIONE DEGLI ELETTRONI LA MOLECOLA PUO’ ESSERE RAPPRESENTATA CON UNA NUVOLA ELETTRONICA ESTESA SOPRA E SOTTO IL PIANO INDIVIDUATO DAGLI ATOMI DI C QUANDO DUE ATOMI DI CARBONIO IBRIDIZZATI sp2 SI ACCOSTANO FORMERANNO • UN FORTE LEGAME σ PER SOVRAPPOSIZIONE sp2-sp2 • SOVRAPPOSIZIONE DEGLI ORBITALI p NON IBRIDIZZATI CON FORMAZIONE DI UN LEGAME π IBRIDI sp3 1 ORBITALE 2s + 3 ORBITALI 2p DUE ATOMI DI CARBONIO SI LEGANO RECIPROCAMENTE MEDIANTE SOVRAPPOSIZIONE DEI LORO ORBITALI IBRIDI sp3 CON FORMAZIONE DI UN ORBITALE σ (C-C) 4 ORBITALI IBRIDI sp3 GRAFENE OSSIDO (GO) OSSIDAZIONE ACIDA DELLA GRAFITE CON INTRODUZIONE DI SPECIE OSSIGENATE GRAFITE OSSIDATA GRAFITE GRAFENE OSSIDATO LA PRESENZA DEI GRUPPI OSSIGENATI DISTRUGGE LA CONIUGAZIONE π: IL GO E’ ISOLANTE LA PRESENZA DEI GRUPPI OSSIGENATI AUMENTA LA DISTANZA TRA I PIANI, RIDUCENDONE L’INTERAZIONE E FACILITANDO LA DELAMINAZIONE DELLA GRAFITE OSSIDATA IN GO IN SEGUITO A SONICAZIONE NON E’ POSSIBILE CONTROLLARE LA DENSITA’ DEI GRUPPI OSSIGENATI: FUNZIONALIZZAZIONE NON STECHIOMETRICA SINTESI DELLA GRAFITE OSSIDATA TRAMITE OSSIDAZIONE ACIDA [2] • BRODIE – STAUDENMAIER (1859-1898) [10,11] COMBINAZIONE DI KClO3 E HNO3 • HUMMER (1958) [12] TRATTAMENTO DELLA GRAFITE CON PERMANGANATO DI POTASSIO (KMnO4) E ACIDO SOLFORICO (H2SO4). LA SPECIE ATTIVA CHE FUNGE DA OSSIDANTE PER LA GRAFITE E’ L’EPTOSSIDO DI DIMANGANESE (Mn2O7), CHE SI FORMA DALLA REAZIONE DEL KMnO4 CON H2SO4. KMnO4 + 3 H2SO4 → K+ + MnO3+ + H3O+ + 3HSO4MnO3+ + MnO4- → Mn2O7 MOLTO PIU’ REATTIVO DEL CORRISPONDENTE TETRAOSSIDO MONOMETALLICO (MnO4-) E’ ESPLOSIVO SOPRA I 55°C O SE ENTRA IN CONTATTO CON COMPOSTI ORGANICI OSSIDA SELETTIVAMENTE I DOPPI LEGAMI ALIFATICI INSATURI OLTRE CHE QUELLI AROMATICI [2,3] Digital pictures of as-prepared GO dispersed in water and 13 organic solvents through ultrasonication (1 h). Top: dispersions immediately after sonication. Bottom: dispersions 3 weeks after sonication. The yellow color of the oxylene sample is due to the solvent itself . STRUTTURA DEL GRAFENE OSSIDATO[2] MODELLO PROPRIETA’ HOFMANN E HOLST [4] 1939 GRUPPI EPOSSIDICI SPARSI SUL PIANO BASALE DELLA GRAFITE RUESS [5] 1946 VARIANTE DEL MODELLO DI HOFMANN CON INCORPORAZIONE DI GRUPPI OSSIDRILICI SCHOLZ-BOEHM [6] 1969 EPOSSIDI ED ETERI VENGONO SOSTITUITI CON STRUTTURE CHINOIDALI NAKAJIAMA – MATSUO [7] 1994 STRUTTURA RETICOLARE SIMILE AL POLI(DICARBON MONOFLUORURO) (CFx) STRUTTURA MODELLO LERF – KLINOWSKI (1998) [2,8,9] • MODELLO PIU’ RECENTE (1998) • ABBANDONA L’IDEA DI RETICOLO E PROPONE UNA STRUTTURA AMORFA E NON STECHIOMETRICA • SECONDO QUESTO MODELLO IL PIANO BASALE DEL GRAFENE OSSIDATO E’ DECORATO CON GRUPPI EPOSSIDICI E IDROSSILICI, MA SONO PRESENTI ANCHE GRUPPI CARBONILICI LUNGO I BORDI DEL PIANO • I GRUPPI CARBONILICI POSSONO ESSERE PRESENTI ANCHE COME DIFETTO ALL’INTERNO DEL PIANO FUNZIONALIZZAZIONE • FUNZIONALIZZAZIONE COVALENTE REAZIONI DI ACCOPPIAMENTO C-C, CON FORMAZIONE DI UN LEGAME COVALENTE IMPLICA MODIFICHE ALLA STRUTTURA GEOMETRICA ED ELETTRONICA DEL GRAFENE LA FORMAZIONE DL LEGAME COVALENTE NECESSITA LA ROTTURA DEI LEGAMI sp2 E FORMAZIONE DI LEGAMI sp3 SI CREANO ZONE DI DISCONTINUITA’ NELLA RETE DI IBRIDIZZAZIONE sp2 CHE NON PERMETTONO LA CONDUZIONE DEGLI ELETTRONI CON NOTEVOLI CONSEGUENZE SULLA CONDUTTIVITA’ DEI NANOCOMPOSTI • FUNZIONALIZZAZIONE NON COVALENTE INTERAZIONE ELETTROSTATICA, FORZE DI VAN DER WAALS, LEGAME IDROGENO, INTERAZIONE π-π QUESTO TIPO DI FUNZIONALIZZAZIONE NON DETERMINA L’ ALTERAZIONE DELLA STRUTTURA AROMATICA DEL GRAFENE, MINIMIZZANDO QUINDI GLI EFFETTI SULLA CONDUTTIVITA’ DEL GRAFENE, MA DANDO COMUNQUE MODIFICAZIONI ALTAMENTE STABILI. FUNZIONALIZZAZIONE COVALENTE DEL GRAFENE OSSIDO [13] ISOCIANATI SALI DI DIAZONIO RIDUZIONE APERTURA EPOSSIDO ESTERIFICAZIONE ACILAZIONE RIDUZIONE [1,2] • IDRAZINA (N2H4) DIAZENE C O H CAUSA L’INTRODUZIONE DI IMPUREZZE ETEROATOMICHE: L’AZOTO TENDE A RIMANERE LEGATO COVALENTEMENTE SULLA SUPERFICE DEL GO SOTTO FORMA DI IDRAZONI, AMINE, AZIRIDINE O SIMILI • BOROIDRURO DI SODIO (NaBH4) [2] H3O+ NaBH4 H3O+ L’UTILIZZO DEL NaBH4 RIDUCE L’INTRODUZIONE DI EVENTUALI ETEROATOMI SULLA STRUTTURA DEL GRAFENE LE PRINCIPALI IMPUREZZE CHE VENGONO INTRODOTTE IN QUESTO PROCESSO SONO GLI ALCOLI FUNZIONALIZZAZIONE GO RIDOTTO CON SALI DI DIAZONIO (ArN2X) [1,14] IL GO RIDOTTO PUO’ REAGIRE CON SALI DI DIAZONIO SODIO DODECIL BENZEN SOLFONATO (SDBS) REAZIONI DEGLI ACIDI CARBOSSILICI ACILAZIONE ESTERIFICAZIONE ISOCIANATO REAZIONE DI ACILAZIONE [15] REAZIONE DI SOSTITUZIONE NUCLEOFILA (AMMINE) DEL SECONDO ORDINE NEI CONFRONTI DEI DERIVATI DEGLI ACIDI CARBOSSILICI (ESTERI, ALOGENURI ACILICI, ANIDRIDI) R-C(O)OH + O=SCl2 → R-C(O)Cl + SO2 + HCl ALOGENURO ACILICO AMMINA PRIMARIA AMMIDE PROTONATA AMMIDE MONOALCHILSOSTITUITA REAZIONE DI ESTERIFICAZIONE [15] ESTERIFICAZIONE DIRETTA DI UN ALOGENURO ACILICO CON UN ALCOOL La reazione viene fatta in presenza di una base come la piridina per eliminare l’acido cloridrico che si sviluppa durante la reazione ESTERIFICAZIONE DI FISCHER: ESTERIFICAZIONE DIRETTA DI UN ALCOOL CON UN ACIDO CARBOSSILICO CON CATALISI ACIDA Reazione acido catalizzata, reversibile: La funzione dell’acido è molto importante perché aumenta l’elettrofilia del C carbonilico favorendo l’attacco da parte dell’alcol che è un Nucleofilo debole. Inoltre favorisce l’eliminazione del gruppo OH come acqua. REAZIONE CON ISOCIANATO [14] CARBAMMATO ISOCIANATO REAGISCE CON GRUPPI OSSIDRILICI CON FORMAZIONE DI UN LEGAME URETANICO AMMIDE ISOCIANATO REAGISCE CON GRUPPI CARBOSSILICI CON FORMAZIONE DI UN ‘AMMIDE REAZIONI DI APERTURA ANELLO EPOSSIDCO ATTACCO NUCLEOFILO SUL CARBONIO α SILANIZZAZIONE APERTURA ANELLO GRUPPI EPOSSIDICI [2] ANGOLO DI LEGAME 60° INVECE CHE 109° COME IMPONE L’IBRIDAZIONE sp3, CAUSA FORTE TENSIONE D’ANELLO: QUESTI ETEROCICLI SUBISCONO FACILMENTE ATTACCO NUCLEOFILO SUL CARBONIO IN α EPOSSIDO [16] SILANIZZAZIONE GRUPPI EPOSSIDICI [16] SOSTITUZIONE NUCLEOFILA SN2 TRA ANELLO EPOSSIDICO E GRUPPO AMMINICO DI APTS GO FUNZIONALIZZATO CHIMICAMENTE CON APTS PUO’ ESSERE DISPERSO IN ACQUA, ETANOLO, DMF, DMSO DANDO DISPERSIONI OMOGENEE f-CCG : functionalized chemically converted graphene [16] SEM (A, C) and TEM (B, D) images of GO (A, B) and f-CCG (C, D) Photographs of (A) u-CCG sheets and (B) f-CCG sheets dispersion in (a) water/0.5 mg mL1, (b) ethanol/0.5 mg mL1, (c) DMF/ 0.5 mg mL1, (d) DMSO/0.5 mg mL1, (e) APTS/1.0 mg mL1, respectively IDROGENAZIONE DEL GRAFENE [17] • NEL GRAFENE GLI ATOMI DI C SONO IBRIDIZZATI sp2, E OGNUNO DI ESSI HA 3 ORBITALI σ E UN ORBITALE π • IL CHEMISORBIMENTO DEGLI ATOMI DI IDROGENO COMPORTA UNA ROTTURA DEI LEGAMI π E TRASFORMAZIONE DELL’IBRIDIZZAZIONE DA sp2 A sp3 • IL CAMBIAMENTO DI IBRIDIZZAZIONE DETERMINA LA FORMAZIONE DI UNA GAP ENERGETICA DI CIRCA 3eV, DOVUTO ALLA TRASFORMAZIONE DEGLI ORBITALI π E π* IN σ E σ* DIFFERENTI CONFIGURAZIONI DELL’IDROGENO SUL GRAFENE [17] a. GRAFENE PURO. LE LINEE TRATTEGGIATE INDICANO I LEGAMI DELOCALIZZATI b. GRAFENE CON SINGOLO ATOMO DI IDROGENO CHEMISORBITO IDROGENO ELETTRONE SPAIATO, distribuito nel sottoreticolo rosso c. GRAFENE CON DUE ATOMI DI IDROGENO CHEMISORBITI SU DIVERSI SOTTORETICOLI: MOLTO STABILE IN SEGUITO A CHEMISORBIMENTO DI UN ATOMO DI IDROGENO SI FORMA UN LEGAME COVALENTE C-H CHE DETERMINA UNO SPOSTAMENTO ATOMICO DEL C LEGATO SOPRA IL PIANO DELLO STRATO QUESTA DISTORSIONE PUO’ ESSERE MINIMIZZATA INTRODUCENDO UN SECONDO ATOMO DI H SUL LATO OPPOSTO DELLO STRATO a. Grafene grezzo b. Idrogeno chemisorbito sullo stesso sottoreticolo c. Idrogeno chemisorbito su un differente sottoreticolo LA CONFIGURAZIONE ENERGETICAMENTE PIU’ STABILE SI VERIFICA QUANDO DUE ATOMI DI IDROGENO SI LEGANO AD ATOMI DI CARBONIO VICINI SU LATI OPPOSTI RISPETTO AL PIANO DEL GRAFENE [15] IL CHEMISORBIMENTO DI UN SINGOLO ATOMO DI IDROGENO DETERMINA UNA DISTORSIONE GEOMETRICA SUL GRAFENE MARCATO SPOSTAMENTO ATOMICO ALL’INTERNO DI UNA CIRCONFERENZA DI RAGGIO DI 5Å E UNO SPOSTAMENTO PIU’ DEBOLE ENTRO UN RAGGIO DI 10Å L’INSERIMENTO DI UN SINGOLO ATOMO DI IDROGENO DETERMINA LO SPOSTAMENTO VERSO L’ALTO DELL’ATOMO DI CARBONIO A CUI E’ LEGATO E LO SPOSTAMENTO VERSO IL BASSO DEI DUE ATOMI VICINI. L’ ADSORBIMENTO DI UN ULTERIORE ATOMO DI IDROGENO RISULTA PIU’ FAVOREVOLE PERCHE’ LE DISTORSIONI SONO MINIME SE E’ DISPONIBILE SOLO UN LATO PER IL CHEMISORBIMENTO LA CONFIGURAZIONE PIU’ FAVOREVOLE PER DUE ATOMI DI IDROGENO E’ IL LEGAME CON ATOMI DI CARBONIO AGLI ANGOLI OPPOSTI DELL’ESAGONO SUL RETICOLO , IN POSIZIONE PARA (SITI 1,4) [17] [18] IDROGENAZIONE DEL GRAFENE CON IDROGENO ATOMICO: ATTACCARE ATOMI DI IDROGENO A OGNI SITO DEL RETICOLO DI GRAFENE CON CAMBIAMENTO DELL’IBRIDIZZAZIONE DA sp2 A sp3, RIMUOVENDO LA BANDA DI CONDUZIONE π E APRENDO UNA GAP DI ENERGIA PREPARAZIONE CAMPIONI DI GRAFENE • ANNEALING: 300°C IN Ar PER 4 ORE, PER RIMUOVERE POSSIBILI CONTAMINANTI • ESPOSIZIONE A PLASMA DI IDROGENO A FREDDO: MISCELA H2-Ar (H2 10%) A UNA PRESSIONE DI 1mbar PER 2 ORE PLASMA A CORRENTE CONTINUA Un flusso di Argon viene ionizzato mediante una scarica elettrica: il gas diventa conduttore e può sostenere un passaggio di corrente continua di bassa tensione (circa 40 V) e bassa intensità (circa 7 A), che produce un plasma con una bassa luminosità di fondo. Questa sorgente a getto di plasma è costituita da tre elettrodi disposti come una Y capovolta: due anodi di grafite in basso e un catodo di tungsteno in alto. L’argon scorre dai due blocchi anodici verso il catodo. Il getto di plasma si forma ponendo per un istante il catodo a contatto con gli anodi: si verifica la ionizzazione dell’Ar e si sviluppa una corrente che produce altri ioni che mantengono indefinitamente la corrente. Il campione viene aspirato nell’area tra i due bracci della Y e qui viene atomizzato ed eccitato. Figure S3. Metal-insulator transition in the disordered graphene derivative obtained by single-sided hydrogenation. (A) – Two-phase model for this derivative: hydrogenated convex regions are adjoined by nonhydrogenated concave ones. Blue (red) spheres represent the carbon (hydrogen) atoms. (B) – Schematic band diagrams for the two phases shown in (A). The diagrams are positioned under the corresponding graphene regions. Hydrogenated regions are represented by a gapped spectrum whereas the concave regions are assumed to be gapless (these are simplified versions of the spectra shown by the red and green curves Fig. S2D). The occupied (unoccupied) states are indicated by blue (pink). The ellipsoids inside the gap represent localised states. The Fermi level in (B) is at the neutrality point. (C) – Same as (B) but the system is doped by electrons so that the Fermi level reaches the bottom of the conductance band in the hydrogenated [18]. [19] • APPLICAZIONE DELLA RIDUZIONE DI BIRCH, USATA GENERALMENTE PER IDROGENARE MATERIALI COSTITUITI DA ATOMI DI CARBONIO sp2 • QUESTA REAZIONE PERMETTE DI INCORPORARE PIU’ DEL 5% IN PESO DI IDROGENO IN POCHI STRATI DI GRAFENE (MASSIMO CONTENUTO DI IDROGENO INCORPORATO NEL GRAFENE E’ IL 7%wt) • I LEGAMI C-H IBRIDIZZATI sp3 CHE SI FORMANO IN SEGUITO ALLA RIDUZIONE VENGONO SCISSI IN SEGUITO A RISCALDAMENTO, O PER IRRADIAZIONE CON UV O LASER, RILASCIANDO TUTTO L’IDROGENO: LA RIMOZIONE COMPLETA SI HA PER TEMPERATURE PARI A 500°C • IL GRAFENE IDROGENATO E’ STABILE E PUO’ ESSERE CONSERVATO PER LUNGHI PERIODI RIDUZIONE DI BIRCH [19] Riduzione organica di un anello aromatico con Na e un ALCOOL in NH3 liquida con formazione di un 1,4cicloesadiene MECCANISMO DI REAZIONE • Soluzione di Na in NH3 forma un sale elettruro, [Na(NH3)x]+ e-, che dà un intenso colore blu alla soluzione. • Gli elettroni solvatati si aggiungono all'anello aromatico a dare un radicale anionico. • L'alcol aggiunto fornisce un protone al carbanione. FUNZIONALIZZAZIONE NON COVALENTE DEL GO[13,15] GO può formare materiali multifunzionali tramite legami non covalenti (tipo Van der Waals o ionici): questa sua proprietà è dovuta alla superficie carica negativamente per la presenza dei gruppi funzionali ossigenati e per la sua struttura grafitica con orbitali π delocalizzati che permettono interazioni del tipo π-π. Possono essere usati diversi materiali per la funzionalizzazione della superfice del GO: • polimeri • surfattanti • polielettroliti • biomolecole FUNZIONALIZZAZIONE DEL GRAFENE CON BIOMOLECOLE [13]: DNA, PROTEINE ED ENZIMI L’ADSORBIMENTO DEL DNA SUL GRAFENE E’ POSSIBILE GRAZIE ALLE INTERAZIONI NON COVALENTI (ELETTROSTATICHE / LEGAME IDROGENO) TRA LE AMINE PRIMARIE DEL SINGOLO FILAMENTO DI DNA E I GRUPPI CARBOSSILICI DEL GO, E DA INTERAZIONI π – π CHE COINVOLGONO SIA LE BASI PURINICHE E PIRIMIDINICHE DEL DNA. PIRIMIDINE PURINE [23] [23] FUNZIONALIZZAZIONE DEL GRAFENE CON POLIMERI IL MECCANISMO DI INTERAZIONE GRAFENE-POLIMERO DIPENDE DA DIVERSI FATTORI: - POLARITA’ - PESO MOLECOLARE - IDROFOBICITA’ - GRUPPI REATTIVI - SOLVENTI 1. POLIMERIZZAZIONE INTERCALATIVA IN SITU IL GRAFENE VIENE “GONFIATO” IN UNA SOLUZIONE DEL MONOMERO VIENE INTRODOTTO UN INIZIATORE CHE DIFFONDE E LA POLIMERIZZAZIONE VIENE ATTIVATA COL CALORE O CON UNA RADIAZIONE 2. INTERCALAZIONE IN SOLUZIONE IN UN SOLVENTE VIENE SOLUBILIZZATO IL POLIMERO E IL GRAFENE VIENE FATTO GONFIARE IN ESSO: IL POLIMERO VIENE ADSORBITO SUGLI STRATI DI GRAFENE E QUANDO IL SOLVENTE EVAPORA GLI STRATI SI RIASSEMBLANO, TENENDO TRA ESSI IL POLIMERO 3. INTERCALAZIONE DA POLIMERO FUSO IL GRAFENE VIENE MISCHIATO CON IL POLIMERO ALLO STATO FUSO UN POLIMERO TERMOPLASTICO VIENE MISCHIATO MECCANICAMENTE CON LA GRAFITE A ELEVATE TEMPERATURE: LE CATENE POLIMERICHE VENGONO INTERCALATE O ESFOLIATE PER FORMARE I NANOCOMPOSTI [20] POTASSIO PERSOLFATO Schematic of the formation procedure of GNS–PS nanocomposites [20] [20] TEM images of PS/GNS nanocomposites at different magnifications. It reveals that polystyrene microspheres with diameters in the range of 90–150nm are attached to the surface of graphene especially along the edges of the stacked nanosheets with thicknesses of several nanometers. [21] LA DISPERSIONE DEL GRAFENE IN SOLVENTI ORGANICI E’ PARTICOLARMENTE VANTAGGIOSA PER LA PREPARAZIONE DI NANOCOMPOSTI GRAFENE-POLIMERO, CON INCREMENTO DELLE PROPRIETA’ ELETTRICHE E METALLICHE. UNA DISPERSIONE STABILE DI GRAFENE E’ STATA OTTENUTA TRAMITE FUNZIONALIZZAZIONE NON COVALENTE CON POLIMERI AVENTI GRUPPI AMINO TERMINALI (POLISTIRENE-NH2). I GRUPPI CARBOSSILICI DEL GRAFENE RIDOTTO FUNGONO DA SITI DI FUNZIONALIZZAZIONE PER I GRUPPI AMINICI TERMINALI PROTONATI DEL POLIMERO Phase transfer of reduced graphene (0.009 wt%) from the aqueous phase to the organic phase via PS–NH2 functionalization. (a) Before sonication, dark phases were aqueous dispersions of reduced graphene, and transparent phases were PS–NH2 (1.3 wt%) dissolved organic solvents. (b) After 5 h sonication, phase transfer occurred, except in hexane. (c) A schematic illustration of phase transfer via noncovalent functionalization [21]. [22] REVERSIBLE ADDITION FRAGMENTATION CHAIN TRANSFER POLYMERIZATION (RAFT) POLIMERIZZAZIONE RADICALICA CONTROLLATA AMPIAMENTE UTILIZZATA PER IL CONTROLLO DEI GRUPPI FUNZIONALI TERMINALI DEI POLIMERI UTILIZZATO PER MODIFICARE IL GRAFENE PER LA PREPARAZIONE DI COMPOSTI GRAFENEPOLIMERO RAFT Utilizza un agente di trasferimento di catena, generalmente un composto tiocarboniltio Un sistema di polimerizzazione RAFT consiste in: • Fonte radicali (iniziatore termochimico) • Monomero • Agente RAFT • Solvente Gli iniziatori generalmente utilizzati sono Azobis isobutirro nitrile (AIBN), 4,4’-azobis (acido 4-cianovalerico) (ACVA) Polimerizzazione RAFT di Polimetil metacrilato Acido poliacrilico MECCANISMO DEL PROCESSO RAFT ‘Terminazione Bi-radicalica’ SINTESI DI POLIMERI POLI(NISOPROPILACRILAMIDE) PIRENE TERMINALI (NIPAAm) USANDO POLIMERIZZAZIONE RAFT : • QUESTI POLIMERI SI LEGANO AL GRAFENE SFRUTTANDO INTERAZIONI π-π • IL PIRENE E’ IN GRADO DI ATTACCARSI , PER INTERAZIONE π-π, CON MACROMOLECOLE AROMATICHE [26] COPOLIMERI DI OLIGOETILENE GLICOL ACRILATO (OEG-A) E DIETILENE GLICOL ETIL ETERE ACRILATO SINTETIZZATI CON METODO RAFT. QUESTI COPOLIMERI POSSONO MODIFICARE IL GRAFENE TRAMITE INTERAZIONI π-π DANDO LUOGO A COMPOSTI GRAFENE-POLIMERO CON TEMPERATURE CRITICHE BASSE E CONTROLLABILI [22]. GRAFENE FUNZIONALIZZATO CON UN POLIMERO CARICO POSITIVAMENTE CONTENENTE PIRENE TERMINALE (POLI (2-N, N’-(DIMETIL AMINO ETIL ACRILATO), PDMAEA) E UN POLIMERO CARICO NEGATIVAMENTE (ACIDO POLIACRILICO, PAA) . I DUE COMPOSTI POLIMERO-GRAFENE AVENTI CARICHE OPPOSTE POSSONO, TRAMITE SELFASSEMBLY, DARE LUOGO A STRUTTURE LAYER-BY-LAYER [22]. FUNZIONALIZZAZIONE GRAFENE CON NANOPARTICELLE METALLICHE [13] • VENGONO GENERALMENTE UTILIZZATI METALLI NOBILI ORO, PALLADIO, PLATINO, ARGENTO • C’E’ UN GRANDE INTERESSE NEI CONFRONTI DI ALTRI METALLI FERRO, RAME, STAGNO E COBALTO • LA FUNZIONALIZZAZIONE AVVIENE TRAMITE UNA RIDUZIONE DIRETTA DEL PRECURSORE METALLICO IN SOSPENSIONE CON GO O GO RIDOTTO: QUESTI POSSIEDONO GRUPPI FUNZIONALI OSSIGENATI CHE FUNGONO DA SITI DI NUCLEAZIONE PER LA CRESCITA DI NANOSTRUTTURE METALLICHE • I PRECURSORI METALLICI GENERALMENTE UTILIZZATI SONO ACIDO CLOROPLATINICO H2 Pt Cl6 NITRATO DI ARGENTO AgNO3 ACIDO CLOROAURICO HAuCl4 ACIDO TETRA-CLOROPALLADICO H2 Pd Cl4 • SI POSSONO UTILIZZARE DEGLI SPAZIATORI ORGANICI (OCTADECILAMINA) PER ANCORARE LE NANOPARTICELLE METALLICHE ALLA SUPERFICE DEL GRAFENE FUNZIONALIZZAZIONE INORGANICA DEL GO [13] FUNZIONALIZZAZIONE DEL GRAFENE OSSIDO CON ORO LE PARTICELLE DI Au VENGONO MESSE IN SOLUZIONE CON IL GRAFENE OSSIDO E A QUESTA SOLUZIONE SI AGGIUNGE UN AGENTE RIDUCENTE (IONE CITRATO) CHE PROMUOVE RIDUZIONE DELL’ Au (III), PERMETTENDO LA CRESCITA DELLE NANOPARTICELLE DI ORO SULLA SUPERFICE DEL GRAFENE LE NANOPARTICELLE DI ORO VENGONO PRODOTTE PER RIDUZIONE DELL’ACIDO CLOROAURICO (H[AuCl4]): QUESTO VIENE SCIOLTO IN ACQUA DISTILLATA E SI AGGIUNGE UN RIDUCENTE CHE PROVOCA LA RIDUZIONE DEGLI IONI Au3+ AD ATOMI DI ORO NEUTRO Au0 [13] DISTRIBUZIONE OMOGENEA DELLE NANOPARTICELLE DI ORO SULLA SUPERFICE DEL GRAFENE (DIMENSIONE MEDIA PARTICELLE DI ORO 21.3 ± 1.8nm) a) SEM, b) TEM and c) AFM images of gold/graphene nanocomposite prepared from GO FUNZIONALIZZAZIONE DEL GRAFENE OSSIDO CON PALLADIO [24] • IL PALLADIO PUO’ ESSERE DISPERSO IN MANIERA OMOGENEA SUL GRAFENE MODIFICATO CHIMICAMENTE • SI OTTENGONO IBRIDI GRAFENE – NANOPARTICELLE DI PALLADIO (Pd – graphene hybrids) : LE NANOPARTICELLE DI Pd HANNO DIMENSIONI CONTROLLATE • QUESTI IBRIDI AGISCONO EFFICACEMENTE COME CATALIZZATORI NELLA REAZIONE DI SUZUKI IN SISTEMI ACQUOSI SINTESI DI Pd-GRAPHENE HYBRIDS [24] GRAFITE GRAFENE OSSIDATO METODO HUMMER KMnO4 + H2SO4 NaOH ∆ GRAFITE OSSIDATA SONICAZIONE H2O GRAFENE OSSIDATO SOSPENSIONE DI + 20mL SDS 0.1M GRAFENE (10mL) 1. SONICAZIONE 5’ 2. 10mg ACETATO DI PALLADIO Pd(OAc)2 3. AGITARE PER 4h A 110°C Pd – graphene hybrids SODIO DODECIL SOLFATO (SDS) SURFATTANTE E AGENTE RIDUCENTE ∆ SDS 1-DODECANOLO Pd(II) RIDUZIONE Pd (0) OSSIDAZIONE ACIDO DODECANOICO L’ ACIDO DODECANOICO E SDS NON REAGITO FACILITANO LA DISPERSIONE DEGLI IBRIDI RISULTANTI E CONTRIBUISCONO ALLA DISTRIBUZIONE OMOGENEA DELLE NANOPARTICELLE DI Pd SUL GRAFENE. LE CATENE ALCHILICHE DI SDS GIACIONO SULLA SUPERFICE DEL GRAFENE CON I GRUPPI SOLFONATI: ESTENDENDOSI NELLA SOLUZIONE PERMETTENDO LA REPULSIONE ELETTROSTATICA CHE STABILIZZA LA SOSPENSIONE. I GRUPPI SOLFONATI AGISCONO COME SITO ATTIVO PER L’ADSORBIMENTO DEL Pd E COME CENTRI DI NUCLEAZIONE PER LE NANOPARTICELLE DI Pd. REAZIONE DI SUZUKI CATALIZZATA DA Pd – GRAPHENE HYBRIDS [24] Pd – GRAPHENE HYBRIDS AGISCONO DA CATALIZZATORI NELLA FORMAZIONE DI LEGAMI C –C DEI BIARILI E’ STATA STUDIATA LA REAZIONE TRA IODOBENZENE CON ACIDO FENILBORONICO, IN SOLUZIONE ACQUOSA CONTENENTE SDS E K3PO4 IN CONDIZIONE AEROBIE IN ASSENZA DI PRE-ATTIVAZIONE FUNZIONALIZZAZIONE DEL GRAFENE OSSIDO CON PLATINO [25] SINTESI DEGLI IBRIDI OSSIDO DI GRAFENE RIDOTTO (RGO) – Pt, UTILIZZANDO IL CITRATO DI SODIO COME AGENTE RIDUCENTE PER IL GO. RGO – Pt RISULTANTI SONO SOLUBILI IN SOLVENTI ORGANICI NON POLARI IN PRESENZA DI OLEILAMINE (OA). SINTESI DI RGO – Pt HYBRID [25] GRAFITE METODO HUMMER KMnO4 + H2SO4 GRAFITE OSSIDATA SONICAZIONE GRAFENE OSSIDATO 50mg GO + 50mg H2PtCl6 .xH2O (acido cloroplatinico) + 50mL H2O 1. FLUSSO DI N2 A R.T. (2h) 2. CITRATO DI SODIO (80°C, 24h) RGO – Pt HYBRID RAFFREDDATA A R.T. FILTRATA RESIDUO LAVATO CON H2O dd E ACETONE RGO – Pt HYBRID DISPERSI IN 10mL DI 1,2-DICLOROBENZENE (DCB) CON L’ ADDIZIONE DI OLEILAMINA (OA, 0.1-0.2 mL) SOTTO SONICAZIONE PER 30 MINUTI [25]. pH 2. Non si osservano nanoparticelle di Pt; il citrato non è in grado di ridurre H2PtCl6 in queste condizioni di acidità (a). pH 7-10. I RGO sono decorati in maniera casuale con le nanoparticelle di Pt aventi diametro di pochi nm. Si osservano pochi aggregati delle nanoparticelle di Pt: esiste una forte interazione tra le nanoparticelle e il RGO (b, c). Senza il supporto del RGO le nanoparticelle di Pt sintetizzate a pH 10 si aggregano tra loro (d): RGO gioca un ruolo fondamentale nel processo di co-riduzione per ottenere particelle di TEM images of (a) RGO-Pt-2, (b) RGO-Pt-7, (c) RGO-Pt-10, and Pt non aggregate. (d) Pt-10. Bibliografia 1. C.N.R. Rao, K.S. Subrahmanyam, H.S.S. Ramakrishna Matte and A. Govindaraj, Modern Physics Letter B, 2011, 25, 427-451 2. D.R. Dreyer, S. Park, C.W. 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