COMUNITÀ DELLA VALLAGARINA Via Tommaseo 5 38068 Rovereto COMUNICATO STAMPA STEFANO BISOFFI: “IL DEFIBRILLATORE AL LICEO ROSMINI È UNA GRANDE CONQUISTA DI CIVILTÀ” ROVERETO 18 DICEMBRE 2015 - “Speriamo di non doverlo usare mai, ma averlo installato è un orgoglio perché è un atto di grande civiltà”. Con queste parole il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi ha commentato stamane la messa a norma del defibrillatore nel liceo Rosmini di Rovereto. La prima scuola in Trentino a diventare cardio protetta. Il progetto era partito mesi fa con collaborazione della Comunità della Vallagarina che lo ha sostenuto finanziariamente e l'immediato supporto del Preside del Liceo Francesco De Pascale, affiancato dal presidente del Comitato genitori Emanuele Moyola (che è anche rianimatore cardio polmonare), la professoressa Silvana Frisinghelli, il professor Paolo Leonardi rappresentante della sicurezza e i ragazzi della 4 C scientifico. Il defibrillatore è stato collocato nell'atrio d'entrata del liceo, a disposizione per chiunque negli orari dell'istituto, ha detto il Preside. “ Da quattro anni , ha aggiunto De Pascale lavoriamo a un progetto di salute e sicurezza e in nemmeno mezza giornata insieme alla Comunità abbiamo trovato l'appoggio per installare questo defibrillatore. Del resto il rapporto con la Comunità è da sempre di appoggio e sostegno come dimostrano i corsi di cittadinanza attiva.” Il Preside ha poi raccontato che da quando ha iniziato a occuparsi del defibrillatore ha seguito la cronaca locale e in nemmeno un anno sono stati almeno 3 i casi in Trentino di vite salvate proprio con l'uso dell'apparecchio e l'ausilio di persone che sapevano come adoperarlo. L'ultimo episodio è avvenuto al mercatino di Natale di Trento il 10 dicembre. Il presidente della Comunità Stefano Bisoffi ha spiegato che stando alla normativa (legge Balduzzi) tra breve tutti i centri sportivi dovranno dotarsi per obbligo del defibrillatore e che l'iniziativa promossa nel liceo Rosmini andrà esportata anche in altri istituti scolastici. “ È – ha detto Bisoffi un atto che fa crescere la comunità” “Per il futuro, ha spiegato Bisoffi, i corsi per imparare l'uso del defibrillatore andranno fatti anche nei confronti degli studenti e non solo degli insegnati e degli operatori scolastici, perché queste misure salvavita è bene impararle sin da giovani. Concetto totalmente condiviso da Emanuele Moyola rappresentante dei genitori che ha affermato che le misure di primo intervento dovrebbero diventare materia scolastica. “Sono manovre semplici , ha detto , ma bisogna conoscerle.” La professoressa Silvana Frisinghelli ha aggiunto che il corso di primo soccorso richiede un impegno di appena 6 ore e aggiungere l'uso del defibrillatore sarebbe un elemento complementare non alternativo. Per ora al corso per apprendere le nozioni di uso del defibrillatore hanno partecipato professori e personale della scuola ma a breve saranno gli stessi studenti a partecipare perché attraverso la conoscenza si può salvare la vita di una persona. Basti rammentare che la morte cerebrale avviene dopo 10 minuti di cuore fermo e che un elicottero in Trentino raggiunge un paziente in 8 minuti mentre una ambulanza ne adopera dai 12 minuti in poi, chi fa la differenza dunque è la persona che si trova sul posto. La conoscenza delle manovre di primo soccorso e l'ausilio di un defibrillatore possono davvero salvare la vita. L'iniziativa inaugurata al Liceo Rosmini semina la cultura della salute: “Una scuola attenta al cuore”. Info: Patrizia Belli | Ufficio Stampa | Email: [email protected] Mob.:335/6027118