le STENOSI MALIGNE dellE viE biliarI Guido Costamagna1, Enzo Masci2 con la collaborazione di Ivo Boskoski1 e Benedetto Mangiavillano2 U.O.C. di Endoscopia Digestiva Chirurgica, Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma 2 U.S.D. Endoscopia Digestiva, Azienda Ospedaliera San Paolo, Polo Universitario, Università di Milano TIPOLOGIA DEI PAZIENTI CONSIDERATI Le ostruzioni per patologia maligna delle vie biliari sono un’evenienza tutt’altro che rara. La maggior parte dei pazienti con sospetta patologia maligna delle vie biliari e del pancreas si presenta con ittero ostruttivo. Elevazione dei valori di fosfatasi alcalina, gamma GT e bilirubina suggeriscono un ostruzione biliare. È fondamentale un accurato imaging pre-operatorio. L’ecografia addominale resta l’esame di prima scelta, documenta la presenza di dilatazione dei dotti biliari ed è in grado di identificare il livello e la causa di ostruzione, ma le immagini ottenute sono spesso non sufficienti a pianificare il drenaggio biliare. La Tomografia Computerizzata spirale (CT SCAN) e la Risonanza Magnetica Nucleare (MR) servono a definire correttamente la natura e il livello dell’ostruzione, la presenza di metastasi e l’infiltrazione vascolare da parte della massa tumorale. Trombosi portale, presenza di ascite ed atrofia dei lobi epatici possono essere facilmente riconosciute e consentono di formulare il programma operatorio. Le principali cause di stenosi neoplastica sono riportate in Tabella 1. Tabella 1: neoplasie bilio-pancreatiche Adenocarcinoma dell’ampolla di Vater Adenocarcinoma pancreatico - Testa del pancreas - Corpo/coda Colangiocarcinoma - Ilare - Non ilare Malattia metastatica CARCINOMA AMPOLLA DI VATER Diagnosi La diagnosi viene fatta più facilmente per via endoscopica e la conferma della natura avviene con biopsie endoscopiche. CT SCAN Dimostra dilatazione della vie biliari e dilatazione del dotto pancreatico. Magnetic Resonance Cholangiopancreatography (MRCP) Diagnosi della lesione. Endoscopic Ultrasonography (EUS) Più accurata diagnosi della lesione, presenza di vegetazioni od estensione della neoplasia all’interno della via biliare, staging, criteri di operabilità ed accertamento citologico con Fine Needle Aspiration (FNA). Quale è la miglior palliazione? La palliazione dell’ittero deve essere effettuato con Endoscopic Retrograde Cholangiopancreatography (ERCP) e posizionamento di protesi. Esistono pochi studi in letteratura sull’utilizzo delle SEMS (Self-Expandable Metallic Stent) in questa patologia. Esistono suggerimenti di Autori che la sfinterotomia in pazienti con ridotta aspettativa di vita sia altrettanto efficace dello stent. CARCINOMA DEL PANCREAS La maggior parte dei pazienti con cancro del pancreas si presenta con ittero ostruttivo e con malattia avanzata e la neoplasia non è resecabile per estensione locale o localizzazioni secondarie. Come si fa la diagnosi? La diagnosi si basa sull’imaging radiologico, che consente: diagnosi di tumore accertamento di resecabilità. ultrasonography (US) Suggerisce ostruzione della via biliare, attraverso la dilatazione delle vie biliari. Dimostra le eventuali metastasi epatiche. È tuttavia “operatore dipendente” e ha una bassa sensibilità nell’evidenziare piccole lesioni della testa del pancreas. CT SCAN Multidetector CT è superiore per studiare l’eventuale interessamento arterioso e le metastasi a distanza, che determinano la resecabilità chirurgica. È la tecnica più sensibile per valutare l’infiltrazione dell’arteria mesenterica, del tripode celiaco e dell’arteria epatica. EUS È complementare alla CT ed è superiore nella diagnosi di lesioni piccole (< 3 cm) e nell’accertare eventuale interessamento della vena porta, della vena mesenterica e metastasi linfonodali. Consente la diagnosi citologica (FNA) nei pazienti in cui sia accertata la non resecabilità. Deve essere effettuata prima dell’ERCP con posizionamento di protesi, in quanto lo stent interferisce con l’accuratezza della diagnosi EUS. Come si fa la palliazione dell’ittero? ERCP con posizionamento di protesi. Drenaggio percutaneo-transepatico. Drenaggio chirurgico. Quale è la miglior palliazione dell’ittero? In mani esperte il posizionamento di protesi biliari avviene in oltre il 90% dei casi ed è la modalità di scelta (1-3). Studi di confronto tra chirurgia e stent hanno dimostrato un uguale efficacia nel risolvere l’ittero con ERCP ed intervento, con più frequenti recidive dell’ittero per quanto Giorn Ital End Dig 2012;35:97-100 1 97 LE STENOSI MALIGNE DELLE VIE BILIARI riguarda gli stent. Tuttavia questi studi sono stati effettuati prima della disponibilità degli SEMS e degli stent duodenali. Un metanalisi non più recente (2000) suggerisce che sia la palliazione chirurgica che endoscopica sono appropriate e che la scelta deve essere fatta individualmente sul paziente. La via radiologica va utilizzata solo in caso di fallimento dell’endoscopia. Quali stent utilizzare? SEMS hanno una pervietà significativamente più prolungata degli stent plastici da 10 Fr Il vantaggio del loro utilizzo dipende dalla sopravvivenza del paziente. > 3 mesi, assenza di metastasi. Ostruzione precoce delle protesi plastiche. Esistono differenze tra i vari tipi di SEMS? Esistono pochi studi disponibili, che non sembrano evidenziare differenze tra i vari tipi di stent non ricoperti in commercio. Quali vantaggi hanno gli stent ricoperti? Gli studi non dimostrano una sicura maggiore pervietà rispetto a quelli non ricoperti. Maggior costo e possibilità di dislocazione. Va drenato il paziente candidato all’intervento? G. Costamagna, E. Masci > Le stenosi maligne delle vie biliari 1 98 Non vi è indicazione al trattamento pre-operatorio, in quanto non migliora l’outcome chirurgico ed espone il paziente a possibile complicanze legate alla manovra endoscopica. Esistono studi che dimostrano una maggiore incidenza di complicanze dopo duodenocefalopancreasectomia (DCP) in pazienti sottoposti a drenaggio pre-operatorio. Utile pre-operatoriamente solo in pazienti con colangite e grave prurito o in quelli in cui l’intervento non è possibile in tempi brevi. La palliazione dell’ittero deve essere effettuato con ERCP e posizionamento di protesi. Studi recenti dimostrano che, soprattutto in pazienti con non sicura operabilità, lo stent più indicato potrebbe essere un SEMS corto (4-6 cm), rimuovibile con maggiore facilità dal chirurgo e efficace qualora si ritenga il paziente non candidabile all’intervento. COLANGIOCARCINOMA Diagnosi CT SCAN Dimostra dilatazione della vie biliari, senza la presenza di una massa pancreatica, senza dilatazione dei dotti pancreatici. Il livello della stenosi è generalmente prossimale alla testa pancreatica (Bismuth I). Brushing e biospsia Sensibilità bassa e specificità alta. Endoscopic Ultrasonography Fine-Needle Aspiration (EUS + FNA) Non sembra essere superiore alle altre tecniche di imaging, ma piccoli studi riportano una diagnosi definitiva con FNA. STENOSI ILO EPATICO (BISMUTH II-III E IV) Le più frequenti neoplasie dell’ilo epatico sono il colangiocarcinoma, il carcinoma della colecisti, l’epatocarcinoma e le metastasi linfonodali. Il ruolo dell’endoscopia nelle stenosi neoplastiche dell’ilo epatico può essere pre-operatorio o pal- liativo. La resezione chirurgica di questi tumori (con margini di resezione liberi da malattia resezione R0) è la terapia auspicabile per il paziente affetto da colangiocarcinoma. La colangite associata a immunoglobuline G4, sintomatologicamente e strumentalmente si può presentare come un colangiocarcinoma, però può risolversi con terapia steroidea. Diagnosi e stadiazione Citologia ed istologia in corso di ERCP I prelievi citologici ed istologici in corso di ERCP hanno un’accuratezza diagnostica del 36-46%. La sensibilità della sola citologia è intorno al 24% e la specificità è compresa fra il 61 e il 100%. Quando invece l’alto grado di displasia è considerato equivalente a carcinoma, la sensibilità è del 62% e la specificità del 90% (4). CT e MRCP La CT dimostra la dilatazione delle vie biliari intraepatiche, le dimensioni della massa, l’invasione dei vasi e strutture vicine e metastasi a distanza. Consente inoltre di valutare il volume dei lobi epatici per pianificare quali segmenti è utile drenare. La MRCP è prezioso strumento che fornisce una dettagliata mappa colangiografica per la pianificazione del drenaggio endoscopico “selettivo”. EUS Determina la natura delle stenosi, l’estensione periduttale, il coinvolgimento delle strutture vascolari e la presenza di metastasi linfonodali. L’EUS con l’ausilio di agoaspirato, ha una accuratezza diagnostica che può raggiungere il 91%, con una sensibilità del 89% e specificità del 100%. Nelle stenosi neoplastiche dell’ilo epatico che sono difficili da trattare con l’ERCP, l’EUS può essere utile per il drenaggio transgastrico delle vie biliari intraepatiche, e comunque per un drenaggio biliare combinato EUS/ERCP. Intraductal-Ultrasonography (IDUS) Ha una sensibilità e specificità nel determinare la natura delle stenosi biliari del 90% e 93% rispettivamente (5). Nei pazienti con riscontro di stenosi delle vie biliari, ma senza massa alla CT, la combinazione di IDUS e ERCP aumenta l’accuratezza diagnostica da 58% a 90%. Colangioscopia Permette la visione diretta della mucosa dei dotti biliari, ed in alcuni tipi di colangioscopi, anche valutazione con il Narrow Band Imaging (NBI) e campionamento bioptico. Optical Coherence Tomography (OCT) Produce immagini ad alta risoluzione dei tessuti in vivo. La risoluzione spaziale è pressoché identica con quella dell’istologia, ed è dieci volte migliore della IDUS. La combinazione di OCT con citologia intraduttale durante una ERCP aumenta la sensibilità di diagnosi di malignità da 67% a 84% (6). Confocal Laser Endomicroscopy (CLE) Offre la possibilità di eseguire una “biopsia virtuale” delle mucose. Utilizza la fluoresceina come mezzo di contrasto endovenoso che penetra nei capillari e si diffonde nello spazio extracellulare. I nuclei non assorbono la fluoresceina e appaiono neri. In questo modo si riesce a differenziare il tessuto normale da quello neoplastico. Le immagini ottenute vengono valutate con i criteri di Miami. La combinazione di più di uno dei criteri di Miami aumenta la sensibilità per le masse maligne. La palliazione endoscopica Il drenaggio endoscopico delle stenosi neoplastiche dell’ilo epatico è tecnicamente complesso, con frequenti complicanze infettive a breve termine. L’opacizzazione di tutti i dotti biliari a monte di una stenosi ilare con drenaggio parziale, incrementa l’incidenza di complicanze infettive e riduce la sopravvivenza. Il drenaggio di tutti i dotti biliari opacizzati a monte della stenosi ilare spesso non è tecnicamente ottenibile. Nell’intento di ridurre le complicanze infettive, può essere effettuata l’opacizzazione selettiva di uno o più dotti che poi verranno correttamente drenati mediante l’inserimento di endoprotesi. La minore incidenza di complicanze infettive è stata dimostrata da Hintze nel 2001 utilizzando la MRCP come “mappa colangiografica” pre-ERCP. Va comunque ricordato che è spesso sufficiente drenare il 25-30% del parenchima epatico per ottenere una palliazione dell’ittero nelle stenosi neoplastiche ilari. Tipi di endoprotesi e indicazioni al trattamento endoscopico Il drenaggio endoscopico nelle stenosi maligne dell’ilo epatico può essere pre-operatorio oppure palliativo. Drenaggio pre-operatorio Il drenaggio pre-operatorio o meglio “bridge to surgery” può essere effettuato nei pazienti operabili, dopo adeguata stadiazione, e consiste nel drenaggio di uno o più settori epatici. Per questo scopo sono indicate le protesi biliari di plastica. Tuttavia, la maggior parte dei chirurghi preferisce, a questo punto, l’utilizzo di drenaggi percutanei, che possono essere lasciati in sede dopo la resezione epatica a tutoraggio della/e anastomosi biliodigestiva/e. Il drenaggio endoscopico palliativo ha il solo scopo di permettere un’eventuale inizio o prosecuzione di radio/chemioterapia o risolvere un eventuale colangite o l’ittero. Il trattamento dell’ittero è inoltre indicato in quanto valori di bilirubina > 2 mg/dl espongono il paziente candidato a resezione epatica a maggiori complicanze post-operatorie. Palliazione dell’ittero Purtroppo tuttora in letteratura non esistono studi che mettono a confronto i risultati del drenaggio endoscopico tra tipo I sec. Bismuth (neoplasia coinvolgente la via biliare) e tipo II, III e IV sec. Bismuth (neoplasie coinvolgenti l’ilo epatico). Gli studi disponibili, quasi tutti con disegno sperimentale differente, non definiscono chiaramente se sia meglio il drenaggio di entrambi i lobi o sia sufficiente drenarne uno solo. Nei casi di Bismuth tipo II e III, Infatti la casistica disomogenea, l’utilizzo dell’antibiotico, l’inserzione di un secondo stent, solo in caso di comparsa di colangite, rendono difficile la loro interpretazione. Anche l’unico studio randomizzato e stato criticato perché i buoni risultati ottenuti con un solo stent, risentono dell’inserimento nello studio di circa 1/3 dei pazienti con stenosi di tipo I, che richiedono l’utilizzo di un solo stent. Le SEMS ricoperte non sono consigliate per l’utilizzo dell’ilo epatico per l’alto rischio di occlusione dei rami intraepatici secondari, soprattutto nei rami biliari di destra. Nelle stenosi neoplastiche della via biliare principale (tipo I Sec. Bismuth), il posizionamento in prima istanza di SEMS nei pazienti con aspettativa di vita superiore a sei mesi sarebbe una strategia “cost-effective” (7,8). Un analogo ragionamento non è applicabile nelle stenosi neoplastiche complesse (Tipi II-IV Sec. Bismuth e Corlette) dell’ilo epatico per la mancanza di dati com- Figura 1: algoritmo diagnostico-terapeutico delle stenosi maligne delle vie biliari Sospetto clinico di neoplasia Bilio Pancreatica US suggestiva Resecabilità neoplasia ampollare, pancreatica, ColangioCa distale Non resecabilità Sospetta neoplasia ilare MRCP EUS Non resecabile Resecabile Chirurgia Resecabile Palliazione Non resecabile Giorn Ital2 OTTOBRE End Dig 2012;35:97-100 LUNEDì - I SESSIONE CT SCAN 99 15 LE STENOSI MALIGNE DELLE VIE BILIARI parativi e di studi prospettici. Pertanto, il posizionamento di protesi di polietilene è tuttora un valido approccio nella palliazione endoscopica delle stenosi neoplastiche dell’ilo epatico. Il multistenting con le SEMS delle stenosi neoplastiche dell’ilo epatico è ancora oggetto di studio di centri specializzati. Corrispondenza Guido Costamagna U.O.C. di Endoscopia Digestiva Chirurgica Policlinico Universitario “A. Gemelli” Università Cattolica del Sacro Cuore L.go A. Gemelli, 8 - 00168 Roma Tel. + 39 06 35511515 Fax + 39 06 3051343 e-mail: [email protected] Enzo Masci U.S.D. Endoscopia Digestiva Azienda Ospedaliera San Paolo Polo Universitario, Università di Milano Via A. di Rudinì, 8 - 20142 Milano Tel. + 39 02 8184 4273 - 4759 - 4207 Fax + 39 02 8184 4647 e-mail: [email protected] G. Costamagna, E. Masci > Le stenosi maligne delle vie biliari 1 100 Bibliografia 1. Moss AC, Morris E, MacMathuna P. Palliative biliary stents for obstructing pancreatic carcinoma. Review - The Cochrane Database of systemic Review Issue 1 2006. 2.Moss AC, Morris E, Leyden J, MacMathuna P. Malignant distal biliary obstruction: a systematic Review and meta-analysis of endoscopic and surgical bypass results Cancer. Therapeutic Review 2007;33:213-21. 3.Cipolletta L, Rotondano G, Marmo R, Bianco MA; for the Italian Evidence-Based Gastroenterology & Hepatology Club. Endoscopic palliation of malignant obstructive jaundice. An evidence-based review. Dig Liv Dis 2007. 39:375-88. 4.De Bellis M, Fogel EL, Sherman S, Watkins JL, Chappo J, Younger C, Cramer H, Lehman GA. Influence of stricture dilation and repeat brushing on the cancer detection rate of brush cytology in the evaluation of malignant biliary obstruction. Gastrointest Endosc 2003;58:176-182. 5.Stavropoulos S, Larghi A, Verna E, Battezzati P, Stevens P. Intraductal ultrasound for the evaluation of patients with biliary strictures and no abdominal mass on computed tomography. 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