2. I mercati dei prodotti differenziati ed il ruolo dell’informazione *I beni come panieri di caratteristiche: l’approccio di Lancaster *Le forme di mercato di riferimento: concorrenza imperfetta e oligopolio *La visibilità delle caratteristiche: il contributo di Nelson Categorie merceologiche vs prodotti differenziati: Quando due prodotti possono essere considerati come uno stesso prodotto? Quando due varianti di un prodotto possono essere considerate due prodotti distinti? Qualche esempio per capire che si tratta di distinzioni convenzionali (soggettive, arbitrarie) Mela gialla e mela rossa Birra analcolica e birra alcolica Zucchero di canna e zucchero di barbabietola Zucchero in pacchi e zucchero in bustine singole Omogeneità e differenziazione variano nel continuo L’elasticità incrociata misura il tipo di relazione che esiste tra due beni: Exy = dQx/dPy se Exy >0, i due beni sono sostituibili se Exy=<0, i due beni non sono sostituibili in alcuna misura, sicuramente si tratta di due beni perfettamente distinti (<0, i due beni sono complementari) Tipi di Differenziazione Gusti eterogenei dei consumatori differenziazione orizzontale: non vi è una gerarchia qualitativa Gusti omogenei dei consumatori Differenziazione verticale: i prodotti sono ordinabili gerarchicamente dal migliore al peggiore Tipi di Differenziazione Caratteristiche intrinseche del bene (sapore, colore, consistenza, freschezza, grado alcolico, contenuto in grassi, presenza OGM, ecc.) Caratteristiche di forma (dimensione, tipo di confezionamento, porzionatura, ecc.) Servizi incorporati (grado di trasformazione, modalità conservazione, miscelazioni, ecc.) Caratteristiche immateriali (sensazioni/emozioni associate al consumo del bene) Caratteristiche del prodotto/processo L’approccio delle Caratteristiche gli obiettivi del consumo (soddisfacimento di bisogni/desideri) sono conseguiti, più che dal bene in sé, grazie agli attributi (caratteristiche) che questi presentano. Ad esempio il cibo soddisfa le esigenze dei consumatori grazie alle sue calorie, al suo sapore, alla sua consistenza, alla capicità di aiutare la socializzazione, ecc. >>>Al consumatore, in realtà, interessa non tanto il bene in sé ma il paniere delle caratteristiche possedute dal bene. Rapporto tra caratteristiche e beni: I esempio *grappa Gradazione alcolica * vino * birra * Aperolsoda * acqua * Cocacola * *birra analc. Acqua tonica Contenuto calorico Rapporto tra caratteristiche e beni: II esempio Contenuto zuccherino * Thè freddo * Cocacola * Aperolsoda * Cocalight * Acqua tonica birra * vino spumante vino * * *birra analc. grappa ** acqua * Acqua gassata *Cocazero * sèlz effervescenza Importanza di questo approccio: La mappatura del paniere delle caratteristiche possedute da beni sostituibili ma non identici è stata fondamentale per la definizionedi una regola fondamentale di marketing: Il prodotto deve “avvicinarsi” al consumatore e non viceversa Ovvero: Nello sviluppo di nuove varianti di prodotti/ nuove caratteristiche Ovvero: Per la creazione di nuovi segmenti/nicchie di mercato DIFFERENZIAZIONE E FORME DI MERCATO Concorrenza imperfetta o monopolistica: • Molte imprese “piccole” • Barriere all’entrata molto basse – Facilità di entrata e uscita dal mercato • I prodotti sono differenziati – – I prodotti delle diverse imprese sono diversi e riconoscibili dai consumatori Tra i prodotti delle diverse imprese c’è sostituibilità Concorrenza imperfetta o monopolistica: • • • • • • • Nel breve periodo: l’impresa è l’unica produttrice di una specifica versione di un prodotto >>dispone di un certo potere monopolistico fronteggia una curva di domanda inclinata negativamente >> il prezzo di vendita supera il costo marginale. il prezzo eccede anche il costo medio >> l’impresa ottiene profitti positivi. In conc. monopolistica le imprese sono “PRICE-MAKER” Impresa in conc. monopolistica P:Mkt “price taker” D:Rmg “price maker” Prezzi e costi ($) P e C ($) Impresa in conc. perfetta P1 P0 D Quantità Quantità In Conc. Perfetta se un’impresa aumenta il prezzo sopra P:Mkt ottiene vendite = 0! Poiché i prodotti sono tutti indifferenziati In Conc. Monopolistica se un’impresa aumenta il prezzo, le vendite si riducono ma non si azzerano necessariamente: I prodotti sono differenziati Concorrenza imperfetta o monopolistica: •Se i profitti sono ingenti, altre imprese investiranno per introdurre, a loro volta, nuove versioni del prodotto, riducendo così le quote di mercato e la redditività delle altre imprese, •In altri termini, nel lungo periodo, i profitti + attirano nel mercato nuove imprese. Se i loro prodotti sono competitivi, la quota di mercato delle imprese preesistenti si riduce, e la sua curva di domanda di ciascuna viene traslata verso il basso. •Nell’equilibrio di lungo periodo il prezzo uguaglia il costo medio, così l’impresa ottiene profitti nulli, pur avendo potere monopolistico In concorrenza perfetta: il P= Cmg, in concorrenza monopolistica: il P>Cmg, Ciò implica una perdita secca di benessere in concorrenza monopolistica vi è “eccesso di capacità produttiva”; il livello di produzione è inferiore a quello che minimizza il costo medio --> Inefficienza. Un guadagno di benessere deriva, invece, dalla maggiore varietà di beni OLIGOPOLIO •Un piccolo numero di imprese detiene la maggioranza, se non l’intera quota, della produzione totale. •Vi sono barriere all’entrata. •La produzione può essere o meno differenziata; • Le imprese fanno profitti positivi anche nel lungo periodo. •La formazione di un oligopolio è spesso determinata dall’elevata incidenza dei costi fissi. Comportamento delle imprese nel mercato concorrenziale Nel mercato concorrenziale i prodotti sono tutti identici e le imprese sono piccole >>> i singoli operatori di mercato non hanno la capacità di influenzare il prezzo di mercato. Ovvero non hanno potere di mercato, il loro comportamento è di tipo adattivo. Il prezzo è, un dato “esterno”, gli operatori, ne prendono atto e lo “utilizzano” per prendere le loro decisioni su vendite e acquisti. Nessun produttore riuscirebbe a vendere se tentasse di vendere ad 1 centisimo in più del prezzo di mercato e nessun compratore riuscirebbe a comprare se tentasse di pagare 1 centisimo in meno del prezzo di mercato. Comportamento strategico il potere di mercato, quando presente, è limitato da: •L’elasticità della domanda •La reattività dei concorrenti Si definisce “comportamento strategico” l’insieme delle azioni di un soggetto (che detenga potere di mercato) mirate ad influenzare a proprio vantaggio l’assetto del mercato stesso (al fine di rendere maggiore il proprio profitto netto) Comportamento strategico se il potere di mercato è comune a due o più operatori, la scelta strategica ottimale dipende non solo dalle decisioni potenzialmente possibili per il singolo operatore, ma dipende anche dalle decisioni prese dagli altri soggetti con i quali ogni singolo operatore interagisce. Questa interdipendenza dei processi decisionali prende il nome di INTERAZIONE STRATEGICA. In condizioni di interazione strategica l’esito per ciascun operatore e per l’intero gruppo di operatori cambia al cambiare dell’insieme delle decisioni assunte da ciascuno. Comportamento strategico •I comportamenti strategici derivano da tattiche complesse: nel prendere una decisione, ciascuna impresa deve valutare le reazioni delle imprese concorrenti, tenendo conto del fatto che esse a loro volta valuteranno le sue reazioni alle loro decisioni. Inoltre, le decisioni, le reazioni, le risposte alle reazioni, e così via, sono tutti fenomeni dinamici che evolvono nel tempo •comportamenti strategici adottati dalle imprese presenti nei mercati dei prodotti differenziati, ne caratterizzano la competizione e servono anche a scoraggiare nuove entrate. Oligopolio e concorrenza monopolistica sono molto diffusi nel mondo reale Alcuni esempi di concorrenza monopolistica: Ristoranti Commercio al dettaglio Alberghi Artigianato Alcuni esempi di oligopolio: Estrazione/Raffinazione/Distribuzione del petrolio Industria automobilistica Soft drinks Nella realtà queste due forme variano in un continuum Oligopolio e concorrenza monopolistica sono forme di mercato desiderabili per le imprese La differenziazione del prodotto consente alle imprese di sfuggire alla “morsa” della concorrenza che schiaccia i profitti e tende ad annullarli. Tanto il prezzo che le quote di mercato sono più “al riparo” dagli effetti della competizione se il prodotto soddisfa meglio i consumatori. Se alla differenziazione si aggiungono le barriere all’entrata il grado di concorrenza si riduce ulteriormente. ancora sulla complessità dei comportamenti Dunque, le imprese che offrono sul mercato beni per i quali la qualità/differenziazione è importante devono effettuare scelte strategiche non solo sul prezzo ma anche sulla qualità da offrire. Per capire come si comportano le imprese ed i mercati nelle scelte sulla qualità, occorre, tornare a discutere degli attributi e delle loro proprietà negli scambi La visibilità delle caratteristiche Nelson (1970) ha classificato le caratteristiche dei beni in base alla loro visibilità, ovvero in base alla possibilità dei consumatori di stabilirne la presenza nei beni al fine di fare scelte di consumo (e di acquisto) coerenti con le proprie preferenze ed il proprio sistema di vincoli (f.domanda). c. Mai visibili c. “invisibili” A lungo c. visibili subito dopo l’acquisto 0 Scala di visibilità delle caratteristiche c. Visibili prima dell’acquisto 100% la visibilità delle caratteristiche: un esempio alcune caratteristiche di una Mela: Colore (gialla, rossa, verde, ruggine) Varietà (golden/deliziosa/annurca) Grandezza (peso, pezzatura, calibro) Ammaccature (mollezze, bruniture, punture di insetti) Sapore (dolce, sciapa, insipida), Consistenza (farinosa, soda, croccante, succosa) Contenuto di vitamine, residui chimici OGM Ancora sulla visibilità delle caratteristiche Le c. ricerca (visibili) possono essere accertate dai consumatori prima del consumo al momento dell’acquisto Le c. esperienza (determinabili con l’uso) diventano note solo dopo che il bene è stato acquistato e consumato Le c. fiducia (invisibili) non sono determinabili dal consumatore neanche al momento del consumo, in alcuni casi non sono mai determinabili con certezza, in altri lo sono attraverso indagini il cui costo non è alla portata dei singoli Consumatori e visibilità delle caratteristiche c. ricerca: i consumatori confrontano i beni presenti sul mercato ed operano le loro scelte, ciò implica dei costi di ricerca dovuti soprattutto al tempo necessario ad operare i confronti c. esperienza: i consumatori possono esprimere un giudizio sulla qualità del bene solo dopo averlo consumato. Oltre ai costi di ricerca in questo caso sorgono dei costi (o perdite di benessere) a causa della possibile mancato soddisfazione del consumatore c. fiducia: i consumatori non sono in grado di esprimere un giudizio sulla qualità del bene oppure quando sono in grado di farlo oramai non è più rilevante (caso estremo: malattia o morte). In questo caso le perdite di benessere possono essere molto forti e di rilevanza anche sociale Produttori (venditori), caratteristiche e informazione Ai fini della competizione -per conquistare spazi di mercato, acquisire una clientela stabile e sfuggire alla concorrenza di prezzo- i produttori puntano sulla differenziazione. Caratteristiche ricerca, esperienza e fiducia sono tutte e tre importanti. Per operare nei mercati dei prodotti differenziati i produttori (venditori) devono produrre una gran quantità di informazione, ovvero devono trovare modi di comunicare con i consumatori affinchè questi conoscano (riconoscano) i prodotti e le caratteristiche che li distinguono dai beni sostituti e facciano le loro scelte. Consumatori, caratteristiche e informazione Sui mercati dei beni differenziati i consumatori hanno bisogno di una gran quantità di informazioni per operare le proprie scelte. Mentre le informazioni sulle c. ricerca sono liberamente disponibili nel mercato, per le caratteristiche esperienza e fiducia ciò non accade: l’informazione non è completa e non è certa: ASIMMETRIA INFORMATIVA Qualità, informazione e comportamento dei consumatori *Le ipotesi standard della teoria della domanda *La rimozione delle ipotesi *la decisione di acquisto come processo complesso i cui elementi interagiscono e retroagiscono Le ipotesi standard della teoria della domanda I gusti dei consumatori sono innati ed immodificabili I mercati sono caratterizzati da completezza e perfetta distribuzione dell’informazione rilevante Gli agenti economici agiscono in modo totalmente razionale La rimozione delle ipotesi la differenziazione del prodotto è una leva della competitività, inoltre, se i gusti sono mutevoli le imprese possono anche agire per influenzare i gusti dei consumatori. Se l’informazione rilevante non è completa ed è asimmetricamente distribuita, oltre ai costi per la produzione dell’informazione e per la sua acquisizione, si può verificare un FALLIMENTO DEL MERCATO. Se gli agenti sono caratterizzati da razionalità limitata la scelta tra prodotti diversi può avvenire in base a comportamenti incoerenti (non strettamente prevedibili), così come limitata risulta la capacità di acquisire ed elaborare le informazioni rilevanti. la decisione di acquisto: un processo complesso Profilo socioeconomico del consumatore Abitudini di acquisto Struttura delle preferenze 5)Traiettoria di discernimento Scelte di acquisto informazione stratificata su qualità e relativi segni e garanzie Segni identificativi presenti sul mercato (Marchi e certificazioni) Dentro il processo: -Profilo socio-economico del consumatore: L’età; il livello di istruzione; la professione; il tempo disponibile; il reddito; lo stato di salute; la posizione rispetto al mercato; il ruolo familiare -informazione stratificata su qualità e relativi segni e garanzie: Ovvero lo stato della conoscenza alla portata/disponibile per il consumatore. E’ l’informazione disponibile nello specifico mercato ma anche l’insieme delle nozioni mediche e scientifiche comunemente alla portata di ciascun cittadino Dentro il processo: -traiettoria di discernimento: E’ l’insieme dei criteri con i quali i consumatori utilizzano (interpretano) l’informazione ed effettuano le loro scelte. Il processo è reso ancora più complesso dalla presenza diffusa di comportamenti contraddittori, inconsapevoli e da altre manifestazioni di razionalità limitata. In definitiva, l’intreccio di aspetti psicologici e sociali è davvero notevole. Tutto questo ha delle implicazioni per le imprese (e per le politiche) Nel rappresentare, sia pure schematicamente, questo processo si mette in evidenza che sia le imprese che l’intervento del soggetto pubblico vi giocano (vi possono giocare) un ruolo importante. Questa conclusione è rilevante sotto due diversi profili: -Le strategie commerciali delle imprese -le politiche per la tutela dei consumatori (e queste ultime sono, a loro volta, elementi di cui le imprese devono tenere conto nelle loro strategie commerciali)