LINGUAGGIO
ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Astrologia
ANNO XXXIII n. 132
Autunno 2003
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Argomento
SOMMARIO
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Dante Valente: Astrologia: termine generico… ....................................................................................
Intervista a Glenn Perry .................................................................................................................................
Angela Leonetti: Astrologia, counseling e lavoro con le emozioni: due approcci ..................
Bill Herbst: Il crogiuolo del cielo: Sole-Marte-Urano e il Perielio di Marte ..............................
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CASA QUARTA
410 Marco Gambassi: L’ impero degli Incas e la scienza del cielo ........................................................
430 José Luis Pascual Blasquez: Alchimia e Astrologia ..............................................................................
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CASA DODICESIMA
1260 Julianne Evans: I pianeti “fuori fascia” (out of bounds planets) ...................................................
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CASA QUINTA
540 Gabriella Leopizzi: Studi e testimonianze sui dati natali di Maria Callas .................................
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CASA SESTA: LO STUDIO OPEROSO
673 Dante Valente: Spunti di meditazione .....................................................................................................
644 Fabrizio Corrias: Tecniche interpretative ................................................................................................
660 Sonja Van Slooten: L’astrologia come supporto per l’omeopatia ................................................
670 Angelo Vigorelli: L’astrologia sta rientrando fra le scienze naturali? ...........................................
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CASA TERZA
315 Dalle Delegazioni e dalla Sede ....................................................................................................................
390 Lidia Fassio: I tre pianeti personali. Una presenza fondamentale seppur discreta ...............
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CASA SETTIMA
710 Stefano Vanni: Astrologia della coppia ...................................................................................................
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CASA OTTAVA
824 Adriana Cavadini: L’esperienza postmortale secondo lo zodiaco ................................................
855 Andrea Malvagna: Due sistemi per valutare la forza dei pianeti in astrologia indiana.
lo Shadbala ..........................................................................................................................................................
860 Nunzia Coppola Meskalila: Samsāra, Libero Arbitrio e Karma .......................................................
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CASA NONA
901 La finestra sul mondo .....................................................................................................................................
972 Claudio Cannistrà: Incontri internazionali: impressioni dal congresso iberico ......................
980 Dante Valente e Claudio Cannistrà: Novità librarie ...........................................................................
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CASA DECIMA
1004 Dalle delegazioni: simposio di Verona ......................................................................................................
1001 Convegno CIDA di Sicilia ...............................................................................................................................
1093 Scuola di astrologia classica .........................................................................................................................
1022 Itinerari verso la conoscenza con Grazia Mirti .....................................................................................
1040 Conferenze 2003-2004 ..................................................................................................................................
1080 Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA ............................................................................................
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Argomento
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IMPORTANTE
L.A. 132-112
Sta per essere inaugurata LA SEDE FISSA DEL CIDA A BOLOGNA !!
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Oltre al lavoro corrente di Segreteria, svolgerà una azione vitale
di aggiornamento per gli iscritti all’Albo
di formazione docenti di Astrologia
per corsi certificati
per Seminari specialistici
per Riunioni di Consiglio e di Commissioni di studio
Le riunioni di formazione e aggiornamento comporteranno un punteggio utile
per l’iscrizione all’Albo o all’Albo dei docenti di prossima istituzione.
La Sede si trova nei pressi della Stazione ferroviaria, in via della Grada 4 40122 Bologna - zona Palazzo dello Sport
E’ dotata di uno studio-Segreteria, di una sala riunioni per ca 40 posti con biblioteca e di una foresteria con due camere per i Relatori-docenti.
La facilità di accesso dalle varie parti d’Italia renderà agevole per la maggior
parte dei partecipanti la partecipazione in giornata ai vari corsi.
Nel prossimo numero segnaleremo le varie iniziative in calendario.
* * *
La nuova password per l’accesso al database CIDA nel sito www.cida.net è
CICAP (maiuscolo o minuscolo)
Il CICAP è il Comitato italiano per il Controllo delle affermazioni sul paranormale,
promosso da Piero Angela e Margherita Hack)
(Honny soit qui mal y pense...)
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Argomento
Dante Valente
ASTROLOGIA: TERMINE GENERICO…
L.A. 132-105
Un tempo astrologo era pressochè sinonimo di matematico, astronomo e a volte
anche di medico. Ora nell’epoca delle super-specializzazioni (es. medico di che?) sarebbe opportuno distinguere in seno agli astrologi, i cultori, gli studiosi, i fanatici, i
profittatori ecc. con termini “tecnici” adeguati.
Dagli esempi che seguono si potrà notare quante sfaccettature presenti oggi la nostra disciplina:
astro-manzìa: quando interessa solo il lato previsionale
astro-crazia: quando diventa strumento di potere, specie sui potenti
astro-plagìa: uso perverso della fiducia accordataci.
astro-manìa: quando si esagera anche sull’arrosto che brucia…
astro-fobìa: quando la si teme, per possibili annunci funesti
astro-lalìa: cicaleccio da salotto
astro-nomìa: una scienza inutile agli astrologi di oggi, che dispongono di precisi
software.
astro-machìa: le contese fra astrologi, di solito su cose indimostrabili
astro-gamìa la ricerca del coniuge ideale
astro-grafia: rapporto scritto sul tema. Oppure “era scritto nelle stelle”,
astro-patia: soffrire per un transito, prima che si veda qualche effetto
astro-ritmìa: pianificare le tappe della vita in base ai transiti
astro-terapia: “fra tre mesi tutto si aggiusterà”. Effetto placebo
astro-sclerosi: le conseguenze dell’astro dipendenza
astro-topìa (topos, luogo): compleanni fuori sede: a volte degeneranti in “topomanìa”
astro-porosi: quando le certezze si riempono di buchi…
Astrite, astralgia quando i dolori dipendono ovviamente dal transito
astro-distrofìa (= malnutrito): quando non si campa con l’Astrologia
astro-didattica: l’insegnamento
astro-clonale: pensare solo con la testa del proprio maestro (ipse dixit)
astro-pausa: quando si crede di poterne fare a meno
Argomento
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astro-metria: misurare le qualità altrui solo in base al tema
astro-penia: scacco per insufficenza stellare.
astro-tomìa (=taglio) : dividere un tema in piccoli blocchi indipendenti
astro-talamico: comportamento a letto.
astro-gonìa: eredità astrale
astro-latrìa: quando diventa il sostituto della religione
astro-fagìa: quando ci si ..mangia
astro-cocco: un batterio presente nei mistificatori.
astro-fonìa: sentenze ”sicure”, sia pure ”per sentito dire”
astro-nefelìa (nube): il contenuto di molte conferenze ad alto livello
astro-gènesi: l’iter di apprendimento delle nostre conoscenze astrologiche
* * *
iperastrìa: stellium, o eccessiva concentrazione planetaria.
inter-astrìa: uso di reti informatiche, forum
video-astrìa. “l’ha detto la TV”
anti-astrìa: il CICAP
astri-corpi: resistere agli attacchi dei denigratori
cripto-astria: per chi la usa di nascosto
* * *
Ma l’uso migliore che ci permette di salire nella scala della conoscenza, e del comportamento, come propone giustamente Clara Negri, è la ASTRO-SOFIA!
* * *
Termini ancora da trovare (e sono parecchi!), ad es.:
– per chi usa solo l’oroscopo giornaliero risp. settimanale e mensile (emero-astrìa,
ebdomoastrìa)
– per chi usa solo l’Astrologia classica
– per chi usa solo la “sua” astrologia
– per chi inventa nuove astrologie
– per chi l’ha tradita, o abbandonata…
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Argomento
Ringraziamo MARGHERITA FIORELLO che ha tradotto per noi quest’intrigante
INTERVISTA A GLENN PERRY
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Glenn Perry Ph.D. è uno psicoterapeuta che pratica in California. Astrologo professionista dal 1974, è il direttore dell’Associazione per l’Astrologia Psicologica AAP e il
direttore del Journal of Astro-Psychology. Tiene seminari e workshop in tutto il
mondo sull’applicazione dell’astrologia nel counseling e nella psicoterapia. Ha
scritto tre libri, tra cui Essays In Psychological Astrology, ed è professore aggiunto al
California Institute of Integral Studies.
Ci ha anche comunicato che verrà in Italia. Informeremo i soci sui dettagli.
Cos’è l’astrologia e cosa la differenzia dalla psicologia astrologica?
L’astrologia è lo studio delle relazioni tra fenomeni celesti e fenomeni terrestri.
Originariamente questo significava osservare come i cambiamenti stagionali ed i
fenomeni ad essi correlati, come le migrazioni degli animali ed i cicli vegetali sembravano corrispondere al movimento del Sole e della Luna nelle costellazioni. Gli
antichi scoprirono presto che tempi differenti avevano qualità differenti. Più tardi si
fecero corrispondere le caratteristiche di un individuo nato in un dato istante al
modo in cui la Luna, il Sole e gli altri pianeti erano posizionati fra loro.
In altre parole il cosmo rispecchia la psiche e viceversa e le strutture psichiche
si rivelano nella struttura del sistema solare al momento della nascita. “Così in alto,
così in basso”. Questo è l’assunto fondamentale sul quale poggia l’intero sistema.
La psicologia astrologica è la commistione di astrologia e psicologia. Specificatamente è il tentativo di integrare i principi astrologici con la teoria e la pratica psicologica, specialmente quella che si occupa di lavorare concretamente con le persone. La psicologia astrologica è, di fatto, una teoria della personalità, nello stesso
modo della teoria freudiana della psicoanalisi o della psicologia analitica junghiana,
o di altre dozzine di teorie insegnate nelle facoltà universitarie. L’unica differenza è
che mentre le teorie della personalità convenzionali sono il frutto delle ipotesi dei
loro ideatori, l’astrologia è basata su dei referenti esterni – i pianeti – che sono osservabili e prevedibili. Ogni segno rappresenta un impulso umano e ogni pianeta un
processo psicologico che conduce alla soddisfazione di questo impulso. Laddove le
moderne teorie della personalità tendono ad essere ritratti metaforici dei loro fondatori, l’astrologia fornisce un quadro oggettivo perché non deriva da un singolo
individuo o da una singola cultura. Nessuna teoria della personalità che può essere
Argomento
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chiamata moderna ha più di cento anni di storia, mentre l’astrologia è sempre esistita e continuerà a d evolversi per tutta la durata della storia umana. Gli astrologi
quindi, guardano alle nuove teorie della personalità come ad un tentativo di reinventare la ruota: non che non attribuiscano loro alcun valore, ma l’astrologia è un
sistema più complesso di qualunque teoria sviluppata negli ultimi cento anni.
Quando le ricerche moderne e gli studi clinici sono utilizzati assieme all’astrologia
abbiamo un sistema di eccezionale profondità, complessità e forza.
Quali sono i benefici della psicologia astrologica? In cosa si differenzia rispetto alle terapie convenzionali?
Ogni approccio alla psicoterapia si basa su certi postulati sulla psiche umana. Questi
assunti derivano dalla teoria della personalità su cui si basa la terapia. Dobbiamo ricordarci che questi postulati vengono fatti su qualcosa che è invisibile, dato che
nessuno ha mai visto un’anima, che la consapevolezza è intangibile e la mente non
è il cervello. La moderna psicologia si occupa di quello che Arthur Koestler chiamò
“il fantasma nella macchina”. Quando una di queste teorie è applicata nella terapia
il risultato è puramente ipotetico, ci aggiriamo nel buio come un medico medievale
che, senza alcuna conoscenza anatomica, doveva curare un blocco renale. Egli non
aveva mai visto un rene, allo stesso modo in cui noi non conosciamo quella scatola
nera che chiamiamo psiche.
Ma l’astrologia fornisce al terapista, oltre ad una teoria della personalità, una
lastra a raggi X della psiche. L’astrologia è allo stesso tempo una teoria ed un mezzo
diagnostico che ci da contemporaneamente una visione della struttura archetipica
della psiche – che condividiamo con tutti gli esseri umani – e della struttura del
singolo. Ogni carta è unica come un impronta od il codice genetico. Questo significa che non dobbiamo più brancolare nel buio, ma possiamo vedere quello che dobbiamo affrontare. La carta funziona come un punto di riferimento oggettivo che bilanci la soggettività del processo terapeutico; bisogna comunque usare tutta la propria intuizione ed il proprio sesto senso, ma la carta ci indirizza e ci mantiene comunque nella giusta direzione. Questo migliora il processo interpretativo ed accelera l’intera terapia.
Un vantaggio supplementare è che l’astrologia permette all’esperto di vedere
ed anticipare i processi psicologici in corso. I pianeti si muovono lungo la loro orbita
formando degli angoli con la posizione che occupavano al momento della nascita, i
cosiddetti transiti, e funzionano come cronometri per alcuni tipi di esperienza. La
psicologia dello sviluppo convenzionale ha fornito una gran quantità di informazioni sulle esperienze umane lungo le sue varie fasi dello sviluppo ma non può dirci
nulla sul come, quando o perché lo sviluppo di un soggetto vari da quello di un altro. Ma l’astrologo può studiare qualunque periodo della vita del suo cliente e prevedere con accuratezza stupefacente, la natura essenziale delle esperienze di quel
periodo.
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Argomento
La carta di nascita opera come una macchina del tempo diagnostica che permette al terapeuta di avere accesso agli eventi psicologici che si manifestano dalla
nascita alla morte. Per esempio posso studiare i transiti di un cliente per uno specifico periodo e trarne delle chiavi di lettura per gli eventi traumatici che ha vissuto
nell’infanzia o fare delle ipotesi per individuare eventuali crisi future. Queste non
sono previsioni generiche, ma centrate per tipo e durata. In questo modo la carta
assiste il terapista sia nella diagnosi sia nella prognosi, poiché essa rappresenta - insieme a conflitti e complessi innati - le aree di possibile crescita. Non c’è nulla del
genere nella moderna psicologia. Come terapeuti siamo nella stessa condizione di
conducenti senza cartine stradali: ci si aspetta da noi di condurre il nostro cliente a
destinazione, ma non riusciamo a vedere la strada. L’astrologia ci fornisce la mappa.
La carta può essere interpretata come la mappa simbolica del processo di realizzazione personale, che mostra il viaggio dell’anima.
Come funziona l’astrologia?
Nessuno può rispondere a questa domanda. Possiamo speculare sull’argomento e
costruirci teorie, ma rimane comunque il mistero. Una di queste teorie sostiene che
la consapevolezza non comincia e finisce necessariamente con questa vita – in altre
parole che ci reincarniamo fino a raggiungere l’illuminazione. Questa prospettiva
suggerisce l’infinita saggezza del cosmo che dispone che una persona nasca quando i pianeti sono disposti in maniera tale da riflettere il destino che quella persona
si è scelta nelle vite passate. Le esperienze successive all’interno di un dato contesto
sociale e familiare derivano da una preesistente struttura della psiche. L’ambiente
circostante, a cominciare dal proprio corpo non è una causa primaria o secondaria
di comportamento, è uno specchio che riflette la struttura preformata della psiche:
una persona nasce nelle circostanze che riflettono la natura della sua consapevolezza e le forniscono opportunità per la sua crescita e le sue condizioni sociali, personali e dei pianeti nella sua carta natale sono dei simboli piuttosto che cause della
sua condizione umana.
Cosa si può imparare del comportamento umano attraverso l’analisi di una
carta natale? Può farci qualche esempio?
Essenzialmente una carta natale è una mappa simbolica della consapevolezza, una
mappa stradale del viaggio che l’anima compie in una vita. Ogni pianeta simboleggia una differente facoltà psicologica orientata a soddisfare un particolare bisogno.
Se ogni elemento di una carta ha un suo preciso significato, questi significati diventano infiniti quando si combinano fra loro. Nel suo insieme la carta racconta
una storia, un mito personale che mostra come quella persona soddisferà (o meno)
i suoi bisogni. Come ogni storia che si rispetti il conflitto appartiene alla carta e
senza conflitto non c’è storia. Di fatto, passiamo la maggior parte della nostra vita
Argomento
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lavorando su un paio di problematiche di base che la carta rappresenta. Un pianeta
è simbolo di fattori psicologici, ma anche di problematiche esterne, ambientali,
quindi il modo in cui siamo fatti viene rispecchiato nella natura delle nostre esperienze. Saturno ad esempio simbolizza la nostra ambizione e la nostra relazione con
le figure di potere: se questa funzione è ben integrata tendiamo ad avere successo,
ma se non lo è avremo ogni sorta di problemi con l’autorità e con la carriera in generale e il modo in cui questo pianeta è costellato in una carta, gli aspetti che forma e la posizione che occupa, ci possono fornire interessanti spunti in quest’ottica.
Ho trattato un caso in cui una madre era coinvolta in un’intensa lotta di potere con sua figlia. La bambina rifiutava di sfruttare le sue capacità a scuola e questo
faceva impazzire la madre. Un esame della carta di nascita della figlia rivelò un’opposizione Luna- Saturno, il che suggeriva che la bambina vedeva la madre come
estremamente saturnina – fredda, critica, piena di aspettative verso la figlia, e questo era esattamente quello che stava accadendo. La madre era diventata quello che
la figlia si aspettava, un’autorità oppressiva che richiedeva la perfezione e minacciava il rifiuto se la figlia non si fosse adeguata agli standard di perfezione richiesti.
Ma allo stesso tempo era un problema psicologico della figlia – una paura delle autorità che in quel momento era associata alla madre. La madre semplicemente era
stata risucchiata nel problema della figlia, invece di rappresentare la soluzione.
Quando discussi con la madre del problema – la convinzione della figlia che
avrebbe dovuto essere perfetta per essere amata dalla madre- questo cambiò la
percezione del suo problema con la figlia. Essa cominciò a considerare l’atteggiamento della bambina come un modo di scacciare la sua convinzione. Se la bambina
poteva non essere perfetta, ma essere comunque amata lo stesso dalla madre, questo poteva far sentire la bimba più felice. I suoi risultati negativi a scuola erano
semplicemente un test per la madre.
Quest’informazione fu molto importante per la madre, le permise di smettersi
di incolparsi ed iniziare ad affrontare la situazione con la figlia più creativamente.
Un altro caso di cui le posso raccontare – sempre relativo a Saturno - è quello
di una donna di 50 anni che aveva Venere opposta a Saturno, il suo bisogno di affetto ed intimità era in contrasto con il suo bisogno di perfezione. Così essa credeva
che bisognasse essere perfettamente accomodanti, pazienti e sopportare tutto in
amore, disposti ad ingoiare qualunque boccone, essa non meritava niente di meglio.
Durante la sua infanzia quest’aspetto si era materializzato sotto forma di un padre
molto amato, ma molto freddo, ascetico, ossessivo, assente, impegnato nel lavoro
piuttosto che nella famiglia. Per essere amata da un padre fatto in quella maniera,
aveva imparato a non chiedere nulla, ad essere perfetta e paziente. Quando era diventata adulta aveva trasferito questo sentimento inconscio su tutti gli uomini. La
sua carta natale mi permise di focalizzare in maniera molto veloce sia il suo problema infantile sia le conseguenze nella vita adulta.
Nel mio lavoro psicoterapeutico, non parlo della carta con i miei pazienti, la
uso come uno strumento diagnostico. Questo mi aiuta a velocizzare enormemente
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Argomento
la fase diagnostica della terapia e mi aiuta ad empatizzare più velocemente e
profondamente con la visione del mondo del mio paziente – della sua mitologia
personale.
Una volta che la carta ci ha aiutato a comprendere il paziente, il terapista può
utilizzare una varietà di modalità per affrontare il problema. L’astrologia non è una
terapia, come una lastra a raggi X non è una cura per il cancro. È uno strumento
diagnostico- ma sicuramente il migliore che abbiamo a disposizione in psicologia.
Qual è la differenza tra l’astrologia psicologica e l’astrologia orientata alle
predizioni o agli eventi?
L’astrologia convenzionale tende a focalizzarsi sugli eventi rappresentati in una carta e si fanno predizioni sul carattere od il destino di una persona. Il problema di
questo tipo di approccio è che la personalità è descritta come un’entità statica, fissata nel tempo. Ho già detto qui ed altrove che questo tipo di astrologia funziona,
ma se possa aiutare o meno le persone è un altro conto.
L’approccio psicologico si concentra sui bisogni e gli impulsi nascosti, il mondo
interiore del paziente, quello che egli si aspetta dagli altri. Esso cerca di svelare come il comportamento e gli eventi derivano dal sistema interiore inconscio simbolizzato dalla carta. La personalità non è vista come rigida, cristallizzata, ma come un
processo dinamico verso uno stato di più grande consapevolezza e complessità. Da
questa prospettiva la forma di un evento, la sua manifestazione fisica, è meno importante, reale del suo significato, poiché ci dice dello sviluppo della persona. Troppo spesso l’astrologia è distorta nel tentativo di evitare gli eventi negativi, è ridotta
ad un enorme cartello stradale cosmico “ATTENZIONE, CURVA!”. L’assunzione implicita è che la conoscenza del futuro ci può servire per evitare catastrofi o sfruttare
opportunità. Tuttavia ci sono almeno tre problemi in questa modalità di pensiero.
Prima di tutto c’è la presunzione che gli eventi non voluti non abbiano valore.
Invece, come il dolore fisico è un segnale che c’è qualcosa che non va nel corpo, gli
eventi esterni segnalano che c’è qualcosa che non va nella psiche. In altre parole
essi costituiscono fonti preziose di informazione per correggere gli atteggiamenti
negativi.
In secondo luogo, alcune catastrofi e tragedie sono necessarie, ad esempio, per
sviluppare la compassione. I tentativi di evitare un avvenimento spesso lo fanno accadere, come l’Edipo Re di Sofocle c’insegna. Personalmente non credo che l’astrologia dovrebbe essere usata come un profilattico contro l’inseminazione di energie
cosmiche indesiderate. È comunque un atteggiamento inutile, il che ci fa riflettere
quanto sia vero il noto detto “la vita è quella cosa che accade mentre si stanno facendo altri piani”.
In terzo luogo, l’astropsicologia non fa distinzione tra psiche ed evento: il suo
punto di partenza è la connessione sincronica tra psiche e cosmo. Gli eventi sono
semplicemente i prodotti derivati della consapevolezza, una materializzazione della
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psiche e, come tali, forniscono i necessari nutrienti per la sua ulteriore evoluzione.
Credo che un atteggiamento corretto verso gli eventi della nostra vita debba essere
di riverenza. La questione fondamentale è “che cosa posso imparare da questa
esperienza?” e non “come posso evitare questa esperienza?”. Troppo spesso l’astrologia è mal indirizzata nel tentativo di controllare od evitare esperienze difficoltose,
come se fossero intrusioni virulente senza alcun significato o valore per le nostre
vite. C’è una certa hybris nell’atteggiamento dell’astrologia predittiva. Come il Dalai
Lama ci ricorda con grande saggezza “Il non riuscire ad ottenere quello che vogliamo è un fantastico colpo di fortuna”.
Ma l’astrologia può predire il futuro?
Sicuramente può predire la qualità di determinati periodi di tempo ed è la cosa che
fa meglio, ma non è esattamente predire un evento specifico, concreto. Mi piace dire che l’affidabilità della predizione è inversamente proporzionale alla concretezza
dell’evento. In altre parole, più uno si concentra su un evento specifico, più alte sono le possibilità di sbagliare, perché una stessa configurazione simbolica può manifestarsi in molti modi. L’astrologia predice gli archetipi, non gli eventi. La cosa importante non è l’evento in sé ma il suo significato: l’evento specifico è in qualche
modo irrilevante perché eventi diversi possono avere un medesimo significato e un
evento si manifesta sempre nella forma e nella natura dell’archetipo costellato.
Anche a livello della realtà fisica ora sappiamo che l’Universo è indeterminato,
cioè non prevedibile. Tuttavia gli eventi si possono manifestare all’interno di un certo modello in un modo relativamente prevedibile secondo il calcolo delle probabilità. La parola chiave qui è relativamente, perché in un qualunque sistema c’è sempre un certo grado di libertà. Lo stesso avviene nell’astrologia dove un certo aspetto
od un certo transito possono manifestarsi in un certo numero di modi solo relativamente prevedibili a livello fisico, ma anche se non conosciamo la sua precisa manifestazione sul piano fisico, possiamo conoscere con accuratezza significativa il significato e la qualità di quel transito. Di nuovo la domanda non è se l’astrologia riesca a predire gli eventi (e lo può fare con relativa accuratezza), ma come riesca a
capire il significato di quegli eventi, cosa quell’evento ci richiede, come poterlo usare per sviluppare il nostro potenziale.
Qual è la storia dell’astro-psicologia? Quando è cominciata?
Carl Gustav Jung, il noto psicologo svizzero, è stato il primo a riconoscere il vasto
potenziale dell’astrologia quale strumento per esplorare le profondità della psiche.
In vari scritti, in periodi diversi della sua vita, egli fece riferimento al suo profondo
rispetto per l’astrologia e per il contributo che essa poteva fornire alla psicologia ed
ammise di averla impiegata nel lavoro analitico con i suoi pazienti, in caso di diagnosi difficoltose, studiando le carte natali per avere un ulteriore punto di vista for-
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Argomento
nito da un’altra visuale. Egli considerava i segni ed i pianeti come simboli dei processi archetipici che si sviluppavano nell’inconscio collettivo. Questi archetipi non
sono altro che i principi universali che organizzano e dirigono tutta la vita psicologica. Un archetipo è contemporaneamente oggettivo e soggettivo, operante sia in
quello che è frutto della creatività dell’uomo, sia nei processi naturali: esso informa
non solo l’esperienza umana, ma anche il moto planetario. Questa è in poche parole
la natura duale dell’archetipo che permette ad un tema natale di collegare le caratteristiche interiori di un individuo con gli eventi esterni che lo stesso potrebbe affrontare nella sua vita.
Gli archetipi, secondo Jung, sono psicoidi, danno forma alla materia come alla psiche. Una configurazione astrale definisce sia le disposizioni innate sia le condizioni
esterne che quel soggetto dovrà affrontare. Le sue osservazioni delle relazioni tra i
fenomeni psicologici ed i dati astrologici contribuirono alla formulazione della sua
teoria della sincronicità, che definì come “il verificarsi simultaneo di un certo stato
psichico con uno o più eventi esterni che sembrano avere significati paralleli a
quello stato soggettivo”. Egli credeva che l’astrologia funzionasse proprio per sincronicità, e cioè che la struttura psichica del nascituro si trovasse in “significativo
parallelo” con le posizioni planetarie di quel momento. Sebbene Jung non abbia mai
sviluppato una teoria sistematica dell’astrologia, sembrerebbe che la sua teoria della
psicologia analitica ne sia stata fortemente influenzata. Ci sono così tante somiglianze che sembrerebbe ovvio concludere che almeno alcuni dei suoi concetti fondamentali siano stati direttamente presi a prestito dall’astrologia. Se non bastasse
la considerazione esplicita dei pianeti come archetipi e della sincronicità come strumento per spiegare coincidenze astrologiche, gli astrologi possono riconoscere
chiaramente nella nozione junghiana dei due atteggiamenti - estroverso ed introverso - la divisione bipolare dello zodiaco in due polarità: segni positivi/maschili
(estroverso) e negativi/femminili (introverso). Similmente, le quattro funzioni (intuizione, sensazione, pensiero e sentimento) trovano a grandi linee un riscontro astrologico nei quattro elementi - fuoco, terra, aria e acqua.
Come il compianto Richard Idemon, ha sottolineato Jung, è stato una specie di
Mosè, che, sebbene abbia indicato agli altri la via, non ha mai raggiunto la Terra
Promessa di un linguaggio psicologico universale. È arrivato all’astrologia, ma non
l’ha approfondita abbastanza, non ne ha attinto quanto avrebbe potuto, dovendo
per questo accontentare un gruppo limitato di simboli e funzioni, per cui ha dovuto
inventare ex novo un linguaggio
Negli anni ’30, Dane Rudhyar prese a riformulare la moderna astrologia nei
termini della psicologia analitica di Jung. Egli si concentrò specialmente sull’idea
junghiana che la psiche fosse un campo di forze di segno opposto dinamicamente
in equilibrio e che tendesse teleologicamente ad evolvere nella direzione di una
completezza: un processo che Jung denominò di “individuazione”.
Negli anni ’60 il progetto di Rudhyar di riformulare l’astrologia ricevette nuovo
slancio dal movimento umanistico in campo psicologico. La psicologia umanistica,
Argomento
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come esposta negli scritti di Abraham Maslow, Carl Rogers, Rollo May fra i più noti,
era sorta come risposta al tetro pessimismo insito nella visione freudiana e nel concetto meccanicistico del potenziale umano implicito nel behaviorismo.
Sia la psicoanalisi sia il comportamentismo erano deterministici nella misura in
cui essi concepivano la personalità come il risultato di cause esterne alla persona
stessa e cioè ereditarietà, nucleo familiare, condizioni ambientali e così via. Gli psicologi umanisti si opposero a questa tendenza sviluppando un modello che potesse
spiegare l’evidente finalismo ed il comportamento in senso evolutivo degli esseri
umani.
Rudhyar fu il primo a riconoscere che l’astrologia e la psicologia umanistica
erano complementari l’uno all’altra. Il radix poteva essere utilizzato come uno
strumento atto a rilevare il complesso territorio interiore che gli psicologi umanisti
stavano cominciando ad esplorare. Come la psicologia umanistica era stata la risposta al determinismo sottostante la psicoanalisi e al behaviorismo, allo stesso
modo l’astrologia umanistica costituiva una risposta al determinismo dell’astrologia tradizionale centrata sugli eventi. Richiamandosi al titolo di un’opera di Carl
Roger, “La terapia centrata sul paziente” (1951), Rudhyar sviluppò quella che definì
l’astrologia centrata sulla persona, in cui si mostrava principalmente interessato al
modo in cui l’astrologia poteva essere utilizzata per facilitare il processo d’autorealizzazione. Egli sentiva che come linguaggio psicologico e strumento diagnostico, l’astrologia poteva servire come guida per l’integrazione e la trasformazione
della personalità.
Se è la carta del cielo di nascita che può fornirci un insight sui conflitti interiori del nostro cliente, sono i transiti e le progressioni che ci dicono quando questi
conflitti verranno alla luce. I movimenti planetari indicano la natura, il significato e
la durata delle varie fasi di sviluppo, ciascuna delle quali presenta le proprie sfide e
le proprie opportunità. Mentre i transiti possono essere messi in relazione con eventi esteriori che sembrano imporsi sul soggetto, l’astrologia suggerisce l’ipotesi che
questi eventi siano manifestazioni esteriori, sincroniche, di cambiamenti interiori:
gli eventi esterni servono per avviare o stimolare la crescita psicologica interiore.
Visti in questo modo, i transiti rivelano quelle parti della propria natura che sono
pronte ad essere consapevolmente integrate, esplorate o trasformate.
Serve credere all’astrologia perché funzioni?
Non c’è bisogno che il paziente sappia che il terapista sta usando l’astrologia. Nel
mio lavoro, chiedo sempre i dati di nascita dopo tre o quattro incontri e questa è
l’unica cosa che essi sanno. Un terapista non deve spiegare la teoria che c’è dietro
quello che sta facendo, sarebbe intrusivo del suo lavoro. Quello che è importante è
che si entri in contatto con il paziente e che si dica solo quello che lo può realmente aiutare a crescere e guarire. Se l’astrologia ci aiuta ad accrescere ed approfondire
la comprensione, questo solo conta.
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Argomento
È una tecnica migliore dei metodi tradizionali?
Lo ripeto di nuovo, non è una tecnica, un metodo o una terapia, ma una vera e propria teoria della personalità ed un mezzo diagnostico. Per le ragioni che ho spiegato
prima, sì, è una teoria migliore per la comprensione degli esseri umani in generale,
ed in particolare uno strumento di lavoro più efficace. Le farò un esempio: immagini che qualcuno venga da lei e le dica di volere che lei lo porti nel cuore dell’Amazzonia, fino al Rio delle Amazzoni, ma lei non conosce quel luogo anche se non lo sa
nessuno. Ma quella persona insiste perché lei gli faccia da guida.
Se ci fosse una guida che le dica dove troverà i piranha, i serpenti e le piante
carnivore e dove invece incontrerà panorami incantevoli e amichevoli indigeni, non
la vorrebbe quella guida? Questa è la situazione della moderna psicoterapia. Senza
l’astrologia, non avremmo una mappa che ci dica quando e quali processi specifici
accadranno. E tuttavia siamo noi le guide dei nostri pazienti. Non sto parlando di
predire gli eventi, ma i processi – qualità e durata di sfide, crisi e cambiamenti.
Ci sono dei limiti?
Naturalmente. La vita resta un mistero: stiamo cercando di misurare l’incommensurabile con il microscopio e ad un certo punto dobbiamo fermarci e riconoscere i nostri limiti d’esseri umani. Tutte le tradizioni mistiche concordano che la realtà ultima è ineffabile, inconoscibile se non per esperienza diretta. L’astrologia non può
predire eventi reali se non con un certo margine d’incertezza, ma può predire qualità di esperienze che si possono manifestare in vari modi – modi che debbono essere coerenti con un determinato simbolismo.
Dobbiamo tenere a mente, tuttavia, che l’astrologia non può essere migliore
degli astrologi. Possiamo affidare ad un bambino la guida di un Boeing, ma questo
non vuol dire che possa volare. L’astrologia non è la pillola magica: richiede disciplina, dedizione e preparazione come qualunque altra cosa. Se non altro, il mio rispetto per la regalità dell’universo, di Dio, se lo vogliamo chiamare così, è cresciuto man
mano che ho continuato a studiare l’astrologia. Essa mi obbliga a credere che l’universo è ripieno di Dio e anche se non possiamo sempre conoscerne tutte le sue
profondità, l’astrologia ci fornisce comunque un messaggio, una stele di Rosetta,
per decifrare i suoi significati e agire all’unisono con esso.
Alcuni anni fa sono stato intervistato da Cristine Shulter di A&E Television per
una puntata del programma “The Unexplained” dedicata all’astrologia. Molte delle
mie risposte furono tagliate al momento del montaggio, ma avevo registrato una
copia della conversazione. Questa è la trascrizione ampliata e rivista di quell’intervista, che penso fornisca un’introduzione chiara alla mia visione dell’astrologia psicologica.
Il testo originale si può leggere a: http://www.uacastrology.com/spkrperry.html
Argomento
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Angela Leonetti
ASTROLOGIA, COUNSELING
E LAVORO CON LE EMOZIONI:
DUE APPROCCI A CONFRONTO
L.A. 132-130
Con un ulteriore articolo dedicato a Glenn Perry potete verificare quanto sia apprezzato in Italia da psicoterapeuti e astrologi.
Angela Leonetti ha vagliato e approfondito alcune considerazioni di Glenn
sulla contrapposizione fra astrologia psicologica e astrologia predittiva.
Diverse sono le finalità, eminentemente terapeutiche nell’ambito psicologico
ed eminentemente diagnostiche nell’ambito astrologico.
Esiste però anche uno “spazio di lavoro” per l’Astrocounselor per il quale vengono riportati utili ipotesi e suggerimenti operativi.
L’astrologia dispone di adeguati strumenti di lavoro con le emozioni?
Il lavoro con le emozioni è sicuramente parte integrante del counseling, e in particolare del counseling gestaltico. Qui il termine non sta ad indicare genericamente
l’attività di consulenza astrologica (il ‘fare l’astrologo’, per intenderci), quanto una
specifica professione di aiuto di impronta psicologica, ormai da anni qualificata e
disciplinata a livello europeo, il cui campo d’azione è circoscritto alle situazioni di
crisi che impediscono il pieno funzionamento di una personalità individuale altrimenti ben strutturata.
Le crisi che invocano il ricorso al counseling sono, in altre parole, quelle che
impediscono all’individuo di attingere in modo libero, congruente, creativo e costruttivo a tutta la gamma di risorse interne ed esterne a sua disposizione, ovvero
alla pienezza delle sue potenzialità. Il counseling quindi non opera in regime di destrutturazione e ristrutturazione dei nuclei profondi della personalità, per le quali è
invece indicata la psicoterapia.
In questa sede il termine ‘astrologia’ non si riferisce a tutte le astrologie praticabili, ma unicamente all’astrologia psicologica, che costituisce il mio principale interesse; e il termine ‘counseling’, oltre all’accezione specifica cui ho appena accennato, si riferisce in particolare al counseling di impianto gestaltico, ossia al counseling derivato dalla psicologia e dalla psicoterapia della Gestalt.
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Argomento
Vorrei cominciare con alcune frasi tratte dalla relazione di Glenn Perry per la
United Astrology Conference tenutasi in Florida nel 2002 (1). Il titolo della relazione
è Introduzione alla psicologia astrologica (An Introduction to AstroPsychology), e al
di là dell’inversione dei termini (‘psicologia astrologica’ invece di ‘astrologia psicologica’) che qui Perry considera intercambiabili quanto al rispettivo ordine, le sue osservazioni mi sembrano utili per avviare un confronto tra il modo di operare delle
discipline psicologiche (tra le quali va annoverato il counseling) e il modo di operare
dell’astrologia di tipo non previsionale [la traduzione dei passi riportati è mia]:
“La psicologia astrologica (…) nello specifico, è il tentativo di integrare i principi dell’astrologia con i concetti e le tecniche psicologici, specialmente nella misura
in cui questi ultimi si rapportano al lavoro con i clienti su base costante e continuativa. Invero la psicologia astrologica è una teoria della personalità (…) significativamente più complessa di ogni altra teoria della personalità sviluppata in epoca
moderna. (…) [ed] è [anche] uno strumento diagnostico; essa offre un quadro della
struttura archetipica della psiche – ciò che abbiamo in comune con tutti gli esseri
umani – come anche della struttura psichica dell’individuo [la sua carta di nascita].
(…) [Essa] (…) punta e ci mantiene nella giusta direzione, pertanto migliora il lavoro
interpretativo ed accelera l’intero processo terapeutico. (…) [La carta di nascita] assiste il terapeuta tanto nella diagnosi che nella prognosi, giacché laddove simboleggia conflitti e complessi innati individua anche [grazie ai transiti e alle progressioni] aree e periodi di probabile crescita. Nel campo della psicologia moderna non
esiste nulla di analogo. (…) Nella maggior parte del mio lavoro psicoterapeutico, io
non parlo con i miei clienti della loro carta di nascita, la utilizzo semplicemente come strumento diagnostico; ma in quanto tale essa accelera enormemente la fase di
diagnosi e mi aiuta ad empatizzare più profondamente e rapidamente con la visione del mondo del mio cliente - vale a dire con la sua mitologia personale. (…) L’astrologia non è una terapia più di quanto una radiografia non costituisca una cura
per il cancro. È uno strumento diagnostico, ma di gran lunga superiore ad ogni altro messo a punto dalla psicologia.”
Sempre Perry, sulla ben nota contrapposizione fra astrologia psicologica
e astrologia predittiva o ‘orientata all’evento’, osserva:
“Troppo spesso l’astrologia viene sovvertita in un tentativo di evitare gli eventi negativi. (…) L’assunto implicito è che la conoscenza del futuro possa essere usata per
stornare catastrofi o sfruttare opportunità. (…) [Ma a parte il fatto che] talvolta la
catastrofe e la tragedia sono necessarie in quanto tali (…) io non credo che l’astrologia debba essere usata come profilattico contro l’inseminazione di energie cosmiche indesiderate. (…) [Inoltre] l’astrologia psicologica non presume una separazione
tra la psiche e l’evento (…) pertanto la domanda pertinente non è ‘come posso evitare questa esperienza negativa’ (come se si trattasse di una mera intrusione virulenta priva di significato o di valore per la nostra vita), bensì ‘cosa posso imparare
Argomento
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da questa esperienza’. Il primo atteggiamento non manca di un’arroganza cui è incline specialmente l’astrologo orientato all’evento”.
Di quanto Perry afferma mi colpiscono i seguenti tre punti:
1. L’accenno all’utilità di un’integrazione fra astrologia e psicologia soprattutto
nel “lavoro con i clienti su base costante e continuativa”. Il lavoro su base continuativa accomuna psicoterapia e counseling (quest’ultimo per contratti di
durata molto più breve) differenziandoli dall’astrologia, le cui tecniche interpretative e predittive non sono concepite nell’ottica di contatti ripetuti con lo
stesso cliente, anche se ciò può naturalmente avvenire. Elaborare le emozioni,
tuttavia, non è cosa che può agevolmente effettuarsi in una sola consultazione.
2. Le affermazioni secondo cui l’astrologia sia per sua natura “tanto una teoria
della personalità che uno strumento diagnostico”; che essa migliori “il lavoro
interpretativo”; che la carta di nascita assista “il terapeuta tanto nella diagnosi
che nella prognosi”; che l’astrologia infine non sia “una terapia più di quanto
una radiografia non costituisca una cura per il cancro”, riprendono tutte il primo punto, e stabiliscono una distinzione interessante: l’astrologia potenzia e
accelera la diagnosi, velocizzando la personalizzazione della teoria psicologica
di riferimento, mentre la psicoterapia (e in misura circoscritta il counseling) si
occuperebbe, appunto, del lavoro terapeutico. Parrebbe quindi che l’astrologia,
di per sé, non possa ‘lavorare’ su niente, tanto meno sulle emozioni. E può darsi che al momento questa sia l’unica conclusione possibile, visto che, non a caso, allo stato attuale delle cose l’astrologia deve ricorrere a tecniche che se non
sono predittive sono psicologiche (quasi a sostituire una ‘appendice’ operativa
con un’altra), e che la stragrande maggioranza degli astrologi ad orientamento
psicologico è professionista in entrambi i settori.
3. L’alto valore educativo ed evolutivo attribuito alla elaborazione degli eventi
considerati negativi in quanto spiacevoli (‘cosa posso imparare da questa esperienza’), unito al giudizio di arroganza attribuito da Perry all’atteggiamento
predittivo dell’astrologia tradizionale (non orientata alla psicologia). In verità
osserverei che anche il punto di vista di Perry, e in generale dell’astrologia psicologica, non manca di arroganza nel momento in cui dimentica di considerare che ogni esperienza spiacevole e/o indesiderata deve essere elaborata a tutti
e tre i ‘livelli di espressione’ di cui parla Liz Greene ne I complessi psicologici
nell’oroscopo (2). Chiedersi “cosa posso imparare da questa esperienza” attiva
solo il livello cognitivo-simbolico del significato, e trascura pericolosamente il
fardello spesso più pesante dei transiti dinamici, ossia le emozioni potenti che
li accompagnano.
In realtà l’astrologo, al pari di ogni altro professionista nella relazione di aiuto,
viene consultato in momenti di forte difficoltà, vale a dire, come ben sa chi pratica,
18
Argomento
nel caso di transiti difficili dei pianeti lenti, da Saturno a Plutone. Si tratta di transiti
non di breve durata, pertanto il lavoro sulle emozioni risulta cruciale per vivere la dimensione oggettiva (le circostanze esterne) al meglio delle possibilità soggettive, e
perché ciò accada le emozioni devono fungere da combustibile, non da grave intralcio. Parrebbe però che l’astrologia non sia in grado di svolgere tale lavoro se non con
l’ausilio di tecniche esterne ad essa. In definitiva, le tecniche non specificamente
predittive di cui essa dispone non sono propriamente di lavoro a lungo termine
quanto di indagine, e questo vale per le emozioni come per ogni altra realtà psichica.
Il counseling gestaltico ricorre a una varietà di tecniche (per agevolare lo
sblocco della crisi a livello cognitivo, emotivo-affettivo e corporeo, e il conseguente
cambiamento) sulle quali non è possibile dilungarsi in questa sede. Alla loro base vi
sono però dei principi teorici che a mio avviso possono risultare utili per un possibile “lavoro” astrologico con le emozioni.
a. la teoria del Sé come “processo di contatto-ritiro fra l’individuo e l’ambiente
per il soddisfacimento dei bisogni e dei desideri che costantemente emergono”
(3); il Gestalt counselor non considera il Sé del cliente “una entità fissa o una
struttura invariabile”, pertanto l’astrologo counselor può lavorare con la carta
del cliente in modo dinamico, considerando transiti e progressioni come fasi di
emersione o riemersione di particolari bisogni e desideri, e lavorare con le
emozioni in quest’ottica;
b. l’attenzione costante al qui-e-ora mediante ciò che viene definito ‘continuum
di consapevolezza’ a tutti i livelli di esperienza (cognitivo-verbale, immaginativo, emotivo, corporeo); l’astrologo counselor può stimolare il cliente a restare
in contatto con le proprie emozioni, così come sono, momento per momento;
può stimolarlo a muoversi, per così dire, “un passo avanti l’altro”, senza proiettarsi compulsivamente nel futuro. Questo è utilissimo nel caso di transiti dinamici dei pianeti lenti, come avrò modo di sottolineare fra poco.
c. la “teoria paradossale del cambiamento, per cui si cambia davvero tanto più si
sta in contatto con ciò che è” (4); imparare a tollerare un elevato grado di tensione e frustrazione per periodi anche lunghi è la vera e propria fucina dei
transiti difficili, e l’astrologo counselor può lavorare con il cliente in questo
senso.
d. l’osservazione fenomenologica intesa come attenzione a ciò che appare, e che
comporta in particolare il divieto metodologico di interpretare e fornire soluzioni. Quest’ultimo principio può fungere da salutare correttivo per l’astrologo,
i cui strumenti tradizionali lo portano proprio a interpretare e fornire soluzioni
a tutto spiano. Osservare ciò che appare, per esempio l’ennesima carta con gli
ennesimi terribili aspetti come se fosse la prima carta che ci compare davanti
con quegli aspetti, può aiutarci a spostare l’attenzione dalla carta all’individuo
(assolutamente unico) che abbiamo di fronte.
Considero strumenti astrologici di indagine e di possibile lavoro con le emozioni soprattutto gli aspetti dinamici di nascita o di transito che coinvolgono, tra i pia-
Argomento
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neti personali, la Luna e Marte, e poi naturalmente i pianeti lenti, da Saturno a Plutone. In questo senso attribuirei a Venere uno status un po’ particolare, perché in
confronto a Luna e Marte è un pianeta quasi “razionale”, un pianeta che regola o
veicola le emozioni più raffinate e i sentimenti, che è legato ai gusti e ai valori personali. Non vedrei Venere, in altre parole, come una funzione del soddisfacimento di
bisogni fondamentali. Mentre le emozioni legate alla Luna e a Marte sono emozioni
quasi sempre primarie, ossia necessarie al nostro benessere (sicurezza, nutrimento,
appartenenza, possesso, accudimento… - Luna) e alla nostra sopravvivenza (aggressività, attacco, autodifesa, eros… - Marte).
A tal proposito può essere interessante notare che nella Gestalt “la consapevolezza sensoriale perspicace che permette alla persona di utilizzare ciò che per lei è
nutriente (…) e di rifiutare ciò che non lo è (…) [la Luna!] e di distruggere, destrutturare le esperienze (…) attraverso l’uso dell’aggressione” [Marte!] sono alla base di
quella che viene definita ‘autoregolazione organismica efficace’”(5).
Personalmente ho qualche difficoltà a distinguere sempre e in ogni caso le
emozioni legate alla Luna da quelle legate a Venere. Forse perché sono Cancro
ascendente Bilancia, e quindi le istanze di entrambi i pianeti sono per me ugualmente insopprimibili; sarà che tutte le emozioni concernenti la vita affettiva non
specificamente erotica sono dominio tanto dell’una che dell’altra: non so. Fatto sta
che l’unico criterio che attualmente mi aiuti è la possibilità di distinguere tra bisogni e desideri: in genere, quando mi è necessario per comprendere meglio, attribuisco i primi alla Luna, i secondi a Venere. Per intenderci, definisco come bisogno,
in questa sede, un’esigenza caratterizzata da ‘stato di necessità’ e quindi da attaccamento, mentre parlo di desiderio nell’accezione venusiana di esigenza dettata da
gusti e preferenze personali, il cui soddisfacimento aumenta il nostro benessere
ma non è necessario ad esso. Se può essere utile un paragone, è come l’amore materno (di nuovo la Luna) rapportato all’amore per un compagno (di nuovo Venere):
il primo è necessario alla salute psichica, il secondo no, anche se il viverlo contribuisce di molto alla nostra felicità.
Per inciso, la psicoterapia della Gestalt, e il counseling che ne deriva, non
distinguono particolarmente tra bisogni e desideri dal punto di vista pratico,
nel senso che utilizzano le medesime tecniche per il soddisfacimento di entrambi. L’astrologia, che non dispone di tecniche di lavoro psicologico bensì di
tecniche di indagine o di previsione, offre con la Luna e con Venere l’opportunità di lavorare “in separata sede”, mirando al soddisfacimento dei bisogni lunari attraverso un’azione (Marte) mediata dai desideri venusiani, e purificata dalla
componente compulsiva delle emozioni sollecitate dai pianeti lenti in aspetto
dinamico. È noto infatti che gli aspetti e i transiti dinamici dei pianeti lenti scatenano potenti emozioni caratterizzate prevalentemente da ansia, paura, impotenza, confusione, frustrazione, rabbia, dolore, e che tali emozioni devono essere prima di tutto individuate e accettate perché si produca con il tempo un
cambiamento costruttivo.
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Argomento
A questo punto potrebbe essere utile un elenco sistematico di situazioni emotive legate a particolari posizioni di Luna, Venere o Marte con ciascuno dei pianeti
lenti, tuttavia mi astengo dal farlo per due motivi. Il più importante è di natura
soggettiva: non sono una professionista in campo astrologico e neppure (ancora)
nel counseling, ma solo una studiosa – diciamo così – di entrambe le discipline; un
elenco di questo genere richiederebbe da parte mia un impegno esclusivamente cerebrale (eccezion fatta per gli aspetti e i transiti relativi al mio tema di nascita e a
quello di amici e conoscenti) che risulterebbe privo della credibilità di un’esperienza
professionale sufficientemente ampia.
…i pianeti lenti non sono lenti a caso…
Il secondo motivo è che il mondo dei simboli e dei significati astrologici, e ancor più
delle emozioni, è estremamente fluido e non trae molto beneficio dalle classificazioni nette. Pertanto mi limiterò ad offrire qualche suggerimento a proposito di alcune classi di configurazioni astrologiche caratterizzate, a mio avviso, da particolari
tonalità emotive, e in merito alle quali sento di potermi esprimere con sufficiente
convinzione.
Chiunque si sia trovato nelle secche o, in alternativa, nelle tempeste emotive di
un transito difficile di Saturno, Urano, Nettuno o Plutone alla Luna, Venere o Marte,
ha ben presente cosa sia uno stato di necessità o di emergenza emotiva. A ben
guardare, al di là delle storie che possiamo raccontarci (dal “voglio sapere come andrà a finire” al “voglio utilizzare questa terribile esperienza per crescere”), è il livello
emotivo dei transiti a portarci dritti dall’astrologo, e non altro. Qualunque cosa,
purché finisca e lo faccia in fretta. Ora, è proprio la fretta il punto, perché i pianeti
lenti non sono, evidentemente, lenti a caso. Qualunque cosa essi forgino all’interno
della nostra psiche, è qualcosa che prende forma lentamente, e questo vale anche
nel caso di Urano, la cui rapidità nel distruggere può distogliere l’attenzione dal fatto che la vera libertà è il più delle volte un processo a costruzione lenta.
L’insopportabilità emotiva di certi transiti dinamici (e se è per questo anche di
molti aspetti dinamici di nascita) nasce proprio dal contrasto lacerante tra la macerazione lenta, richiesta da tali transiti/aspetti, e la sgradevolezza delle emozioni che
a tale macerazione inevitabilmente si accompagnano. Abbiamo la sensazione di non
poter sopportare un minuto di più un tale stato di tensione, e le nostre azioni a
quel punto sono inconsciamente guidate dall’unico bisogno che tutto abbia termine.
Su Saturno…
I dettagli del quadro possono variare a seconda del pianeta che transita: ho notato
di recente, per esempio, che nel caso di Saturno sono i conti emotivi col passato
che emergono prepotentemente alla ribalta. In questo caso è sicuramente utile, co-
Argomento
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me suggerisce Tracy Marks in The Astrology of Self-Discovery, recuperare ricordi di
eventi e stati emotivi dell’ultimo transito dinamico di Saturno allo stesso pianeta
personale, perché risultano davvero illuminanti. Lo sensazione emotiva di fondo di
un transito di Saturno può essere espressa dal seguente concetto: “è sempre andata
così, e non vedo perché ora dovrebbe andare diversamente”. Per Saturno il passato
determina il futuro con una logica matematica schiacciante, che deve invece essere
smascherata e demistificata. Solo allora si potrà lavorare con tutta la gamma delle
emozioni saturnine (deprivazione, solitudine, aridità emotiva, senso di colpa, ecc.) in
modo da porre le basi per un futuro che possa costituire effettivamente una rottura
con certi schemi del passato. Un percorso di lavoro sulle emozioni colorate da Saturno può essere allora il seguente: distinguere ciò che realmente si prova da ciò
che si è sempre provato in situazioni analoghe. Riconoscere che le paure attuali appartengono al passato, e potrebbero non essere funzionali alla situazione che si sta
ora vivendo.
Su Urano…
La percezione emotiva di una frattura insanabile con il passato è invece la dimensione dominante di un transito dinamico di Urano; il bisogno urgente di libertà scaturisce dritto dal senso di soffocamento, dalla paura di ‘ristagnare a morte’ nella situazione in cui ci si trova (lavorativa, affettiva, ecc.) se non agisce in fretta. Al contrario è opportuno con tali transiti vivere con il freno a mano tirato (specie con i
transiti di Urano a Luna e a Venere), in quanto lo stato di urgenza messo in scena
da Urano potrebbe non corrispondere ai nostri reali bisogni, desideri e valori. Occorre pertanto lavorare accuratamente sulla frustrazione generata dal tentativo, da
parte dell’astrologo counselor, di inibire l’azione del consultante/cliente.
Per inciso, osserverei che questo tipo di lavoro è necessario in tutti i transiti dinamici dei pianeti lenti a Marte: l’azione che sorgerebbe ‘spontanea’ in tali casi, infatti, ha alte probabilità di risultare prodotta da senso di inferiorità e inadeguatezza
(Saturno); da manipolazione (attraverso il sacrificio) o da debolezza e inefficacia
dovute a una mancata messa a fuoco dei reali obiettivi (Nettuno); da pericolosità
fisica o psicologica per se stessi o per gli altri (Plutone); da bisogno di autoaffermazione fine a se stesso e/o a spese di qualcun altro (Urano).
Un possibile percorso di lavoro sulle emozioni colorate da Urano sarebbe allora
il seguente: utilizzare ciò che si prova per rinnovare vecchie strutture invece di distruggerle, o, nel caso non sia possibile, porre fine a ciò che non può essere comunque portato avanti limitando con molta attenzione i danni alle ‘parti sane’.
Su Plutone…
La dimensione emotiva di Plutone è sicuramente dominata da un senso di impotenza profondo e radicale, e su tale punto rimando alle ottime pagine che Liz Greene vi
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Argomento
dedica ne I complessi psicologici nell’oroscopo. Le emozioni colorate da Plutone
hanno tonalità deliranti ed ossessive; il bisogno urgente e insopprimibile è quello di
dimostrare a tutti i costi e con ogni mezzo il nostro potere, proprio nel momento in
cui la nostra condizione esterna o interiore ci priva di ogni strumento per farlo. Il
lavoro principale qui consiste nello ‘stare con’ il panico e i sentimenti di impotenza,
e nell’imparare a sentire che non verremo distrutti pur in condizioni di estrema vulnerabilità. Potrebbe esistere una sola eccezione a quest’ultima regola, e riguarda i
transiti dinamici di Plutone a Marte. Marte presiede infatti la sopravvivenza in senso lato: se la sua posizione di nascita è particolarmente debole, o se le emozioni relative agli impulsi aggressivi e di autodifesa non sono mai state elaborate in maniera adulta e consapevole, credo che un transito dinamico di Plutone possa arrivare,
in determinate ed estreme condizioni, a minacciare la stessa sopravvivenza fisica.
È inoltre necessario, sempre nel caso di Plutone, dipanare pazientemente il labirinto di delirio e ossessione nel quale l’individuo è imprigionato, distogliendolo
dal guardare continuamente l’uscita alla ricerca di un’improbabile scorciatoia. Non
di rado con Plutone l’uscita è ben visibile, non così la lunghezza del percorso (non è
possibile procedere per rettilinei) e la logica che governa il labirinto stesso (le false
piste abbondano). Come possibile linea guida per il lavoro sulle emozioni plutoniane
suggerirei: non giudicare ciò che si prova, non averne paura e non servirsene.
Su Nettuno…
Anche la scena emotiva nettuniana può dirsi labirintica, con la differenza che non si
riescono a individuare né il labirinto né l’uscita, si procede semplicemente nella
nebbia. Le emozioni nettuniane vengono collegate spesso, e correttamente, alla spiritualità, alla creatività, al sacrificio, e anche alla debolezza e alla confusione. Io vorrei sottolineare qui il senso di paralisi derivante dalla mancanza assoluta di forme
visibili: che si tratti di una situazione esterna o di un paesaggio interiore, il bisogno
urgente è quello di definire e delimitare anzitempo, mentre il lavoro necessario riguarda, al contrario, la resa incondizionata al fatto che la situazione che si sta vivendo non ha forma né precisi limiti, unita alla fiducia che quei limiti e quella forma emergeranno. La fede di cui si parla tanto a proposito di Nettuno può riguardare nient’altro che questo, e non è poco. C’è infatti da rilevare che finché siamo su
questo pianeta, ogni cosa è destinata, prima o poi, ad assumere una forma: illudersi
del contrario fa parte anch’esso dell’atmosfera emotiva caratteristica degli aspetti
dinamici di Nettuno, e può ingenerare, paradossalmente, un gusto per la paralisi e
l’inazione, viste come rassicuranti in rapporto alla responsabilità che deriva dalla
scelta. Il transito di Nettuno va dunque ‘sorvegliato’, per poterne cogliere i segnali
di svolta che prima o poi si presenteranno.
L’atmosfera emotiva nettuniana è particolarmente difficile da gestire soprattutto quando colpisce Marte: essere coscienti di emozioni che somiglino vagamente
alla collera e alla rabbia diventa allora un’impresa disperata, e intanto il risentimen-
Argomento
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to mette radici. Occorre demistificare ogni messa in scena sacrificale, perché il rischio è che Nettuno serva Marte mentre Marte (l’individuo) è convinto del contrario. Espressioni come “sono in grado di lottare solo per gli altri”, “non sono capace
di ottenere qualcosa per me stesso” vanno vagliate attentamente durante un transito dinamico di Nettuno a Marte. Il punto non sta nel colpevolizzarsi, ma proprio
nel rivendicare il diritto di lottare, correttamente, nel proprio interesse, e riconoscersene la capacità senza ipocrisie. Un possibile percorso di lavoro sulle emozioni
colorate da Nettuno diventa allora il seguente: attendere che ciò che stiamo vivendo assuma contorni precisi o comunque intelligibili, sapendo che lo farà; cercare di
non stabilire anzitempo quali dovrebbero essere tali contorni; infine, praticare onestà assoluta in merito a quello che proviamo, dal momento che avremo comunque
la responsabilità delle azioni che ne scaturiranno.
NOTE
(1) www.uacastrology.com/spkrperry.html
(2) LIZ GREENE, I complessi psicologici nell’oroscopo. Psicologia e predizione, Roma, Astrolabio,
2002, pp. 123-129.
(3) E. GIUSTI, V. ROSA, Psicoterapie della Gestalt. Integrazione dell’evoluzione pluralistica, Roma,
Edizioni Scientifiche Aspic, 2002.
(4) P. CLARKSON, Gestalt Counseling. Per una consulenza psicologica proattiva nella relazione di
aiuto, Roma, Sovera Multimedia, 1992.
(5) P. CLARKSON, cit., p. 37.
Nota sull’autrice
Cancro ascendente Bilancia e Luna in Toro, Angela Leonetti vive e lavora a Roma. Laureata in Lettere ad indirizzo storico-religioso, ha svolto per alcuni anni attività di traduttrice per le Edizioni Mediterranee e le Edizioni Crisalide, e di recente
per Astrolabio-Ubaldini. Appassionata di astrologia psicologica dal 1988, ha tenuto
due conferenze per la Delegazione CIDA del Lazio (anni 2002 e 2003) e tradotto e
pubblicato per il sito Convivio Astrologico (www.convivioastrologico.it). Frequenta il
secondo anno di formazione in counseling professionale presso l’A.S.P.I.C.. Il presente articolo costituisce la trascrizione della conferenza tenuta presso la sede del
CIDA Lazio il 13 febbraio 2003.
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Argomento
Bill Herbst
IL CROGIUOLO DEL CIELO
SOLE-MARTE-URANO E IL PERIELIO DI MARTE
TRADUZIONE DI GIUSEPPE RODANTE
L.A. 132-115
Riassunto
Il 10 agosto dello scorso anno si innestava un periodo energetico-esplosivo
con l’inizio del ciclo biennale Sole-Marte (in Leone), assistito da una opposizione
Sole-Urano.
A livello di Stati Uniti ha coinciso con una politica decisionistica, scandita dagli aspetti all’interno di questa triade planetaria.
Il ruolo di Marte negli ultimi mesi merita di essere approfondito in quanto si
trova quasi contemporaneamente al perigeo e al perielio. L’Autore si sofferma inoltre dettagliatamente sul significato di Marte retrogrado (appena avvenuto proprio
all’ingresso in Pesci) nelle varie case, come segno di incalanamento delle energie
verso l’interno di sè.
Il passato come preludio: il ciclo Sole-Marte
Un anno fa, nel luglio 2002, mi resi conto di provare una strana sensazione di disagio, molto più del solito. Ero stressato, irritato e nervoso, con un senso di tensione
fluttuante. Dentro di me cresceva, sotto forma di pressione emotiva, un’energia
mutevole. Inizialmente attribuii queste sensazioni ai miei problemi quotidiani ma
notando che, nelle successive settimane, amici e clienti riferivano sensazioni simili,
posi a me stesso la classica domanda astrologica: “Che sta succedendo?”
Le effemeridi – più un giorno di ricerche al computer - fornirono una risposta
provocatoria della quale scrissi a suo tempo e sulla quale ho continuato a scrivere
da allora.
Il parlare con altri astrologi mi ha convinto che non sono l’unico ad essere
spesso colto di sorpresa da significativi eventi astrologici. In cielo e sulla terra, succedono molte più cose di quanto alla maggior parte di noi è possibile prestare attenzione, distratti (per non dire sopraffatti) come siamo dalle opprimenti richieste
della vita nel grande circo dell’umanità dove, in fondo, siamo tutti dei clown. Necessariamente dobbiamo affidarci a colleghi rispettati, all’interno della comunità
Argomento
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astrologica, per tenerci informati. Talvolta, comunque, registriamo una configurazione emergente – non attraverso la nostra rete di informazioni, né attraverso il lavoro con i nostri clienti, ma grazie a sensazioni fisiche dirette, all’emozione e all’intuizione.
Mi accosto con discriminazione a molte informazioni di tipo astrologico. L’astrologia è un meraviglioso sistema simbolico, ma la vita reale va molto oltre. Quando guardiamo un tema natale, l’astrologia ci permette una visione attraente sebbene fugace del mistero, ma non può svelarlo. La realtà è troppo vasta; la vita troppo
insondabile. Avendo, perciò, superato la mia esuberanza e il mio entusiasmo giovanili, ho imparato con l’esperienza a dare il giusto peso a molto di ciò che penso o
leggo in ambito astrologico. Almeno per me, un più moderato atteggiamento di rispetto è preferibile a un’entusiastica certezza, poiché la hubris è una trappola sempre in agguato in questa professione.
Viviamo, tuttavia, in tempi straordinari e difficili - sia dal punto di vista astrologico che reale. Tempi così scioccanti e caotici da risultare quasi incredibili. Tempi
che sarebbero stati inconcepibili fino ad un decennio fa.
Ciò che vidi alla fine di luglio del 2002 mi colse di sorpresa. Il Sole si avvicinava
alla congiunzione con Marte in Leone, stabilendo la qualità di un altro ciclo di 25
mesi e mezzo: forte desiderio e deliberata asserzione finalizzati a una manifestazione fisica. In se stesso, l’evento non è gran cosa. Normalmente, una congiunzione
Sole-Marte ha forza principalmente come configurazione a breve termine che dura
circa sette settimane con un picco di soltanto una settimana quando la congiunzione è partile (esatta al grado). In altre parole, si tratta solo di un’altra increspatura
sulla corrente che continua a procedere, un segnale temporaneo captato dal radar
– forse un momento di maggiore intensità, ma di solito privo di profonde conseguenze. Dopo tutto, è solo un ciclo biennale. Che importanza potrebbe avere?
La congiunzione Sole-Marte della scorsa estate, comunque, mi parve come
una belva più feroce e assolutamente diversa. Perché? A causa di due fattori insoliti.
Di uno mi resi conto allora, l’altro lo scoprii solo in seguito: il coinvolgimento di
Urano e un raro perielio di Marte. La prima di queste strane concomitanze è molto
legata agli eventi collettivi dell’anno passato; la seconda, soltanto adesso, giunge
ad una piena espressione.
Innanzitutto, considereremo Urano e la nostra recente storia collettiva durante
le fasi crescenti del ciclo Sole-Marte. In seguito, esamineremo il perielio di Marte, il
prossimo culmine al punto centrale del ciclo con una configurazione che coinvolge
parecchi pianeti in opposizione e, infine, le ripercussioni della lunga retrogradazione
del pianeta sulla nostra vita personale.
Urano, il jolly
L’attuale ciclo biennale Sole-Marte, fin dal suo inizio, ha ricevuto una notevole
scossa da parte di Urano. Parlando per metafora, Marte innesca la corrente elettrica
26
Argomento
del Sole, Urano fornisce l’alta tensione e l’intera configurazione si trasforma in un
evento di notevole potenza energetica. Alla fine dei sette anni trascorsi nel segno
del suo domicilio, l’Acquario, Urano ha atteso che il Sole e Marte facessero partire il
loro ciclo attuale il 10 agosto 2002, a 19° del Leone. Quel giorno Urano era retrogrado a 28° dell’Acquario.
Se diamo un’occhiata al tema (non mostrato) di inizio del ciclo (10 agosto
2002; h 18:17 EDT), potrebbe facilmente sfuggirci il coinvolgimento di Urano, perché il pianeta era troppo lontano per formare opposizione con Sole e Marte. Preso
in se stesso, il tema della congiunzione esatta appare relativamente tranquillo – per
niente terribile. Urano non è particolarmente prominente in quel tema. Ma le apparenze possono ingannare.
Nove giorni più tardi, il 19 agosto, il Sole, superata di soli 3° la congiunzione a
Marte, si oppose ad Urano. Infine, il 24 agosto, Marte si oppose a Urano mentre si
trovava ancora a 4° di distanza dal Sole.
Ciò illustra chiaramente perché l’astrologia è qualcosa di più complesso che il
buttar giù un tema per uno specifico momento. L’idea che un singolo istante nel
tempo e nello spazio significhi qualcosa – un concetto essenziale per l’astrologia
natale – non è sempre il miglior modo per accostarsi alla ricerca di un significato,
specialmente in astrologia mondiale. I temi natali non esistono nel vuoto. I modelli
che vediamo nella staticità del tema sono spesso così seducenti, nella loro profondità simbolica, che potremmo trascurare ciò che accade oltre la fotografia di quel
momento. Dobbiamo, inoltre, comprendere il contesto in continua evoluzione nel
corso del tempo, quando gli eventi si affollano in periodi relativamente brevi. I punti sensibilizzati dalle eclissi sono un’espressione di questo significato ampliato. Le
configurazioni planetarie che si trasformano ne rappresentano un’ulteriore espressione, come è accaduto con l’ultima congiunzione Sole-Marte. Notare questi contesti allargati richiede, naturalmente, esperienza e abilità, ma anche fortuna e intuizione giocano il loro ruolo.
Pertanto, nel giro di due settimane, il Sole nel segno del suo domicilio (il Leone) si congiunse a Marte e in seguito, mentre quell’instabile coppia era ancora in
congiunzione stretta, entrambi si opposero ad Urano nel segno del suo domicilio
(l’Acquario). Il momento-seme di quest’unione Sole-Marte fu fertilizzato dall’opposizione a Urano espandendo, così, notevolmente le implicazioni del ciclo biennale.
Piuttosto che un solo ciclo con quattro cambiamenti di fase, ne avemmo, in realtà,
tre che cominciarono a dispiegarsi contemporaneamente. Ognuno – Sole-Marte,
Sole-Urano, Marte-Urano – è essenzialmente portatore di una simbologia provocatoria. Presi insieme e nei segni in cui mostrano la loro massima potenza, essi indicano una serie, superiore e totalmente diversa, di tendenze estreme.
Prima del 2002, l’ultima volta che il Sole e Marte iniziarono un ciclo biennale
in Leone fu nel 1970, al culmine della guerra in Vietnam. Ricordate Kent State, quei
tempestosi giorni di protesta, il conflitto contro le autorità governative e la profonda spaccatura tra gli americani? Il Sole e Marte non si erano congiunti in opposizio-
Argomento
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ne sull’asse Leone-Acquario dal 992 d.c., circa otto secoli prima che sapessimo dell’esistenza di Urano.
Se presumiamo che i simboli planetari non “esistano” nella coscienza collettiva
fino a che non li abbiamo scoperti, allora questo allineamento Sole-Marte-Urano
non è mai accaduto prima. Senza dubbio, la rarità da sola non garantisce che una
certa configurazione sarà più significativa, ma in questo caso ciò sembra esser vero.
Ecco alcuni estratti di ciò che scrissi sull’edizione di agosto 2002 del mio bollettino mensile:
Le congiunzioni sono inizi, le opposizioni sono momenti culmine. In questo caso abbiamo entrambi allo stesso tempo. Ciò che bolle in pentola è un nuovo modo
di essere, nuovi desideri e intenzioni – nuove spinte, nuovi obiettivi e nuovi modi di
agire. Nuove passioni e conflitti. Ciò che sta raggiungendo il culmine è una rivoluzione, lo shock dell’essere svegliati da una versione cosmica di una scossa elettrica
a 40 mila volt.
Perciò eccoci qui con un calderone che ribollisce dentro ognuno di noi, con
energie primitive che cercano di esprimersi attraverso azioni radicali e rivoluzionarie che coinvolgano gli altri e il mondo. Tutte le relazioni interpersonali sono instabili al momento. Le passioni sono infiammate, e rimbalziamo sul muro come palle
impazzite. Un rapporto tranquillo con gli altri è estremamente improbabile a causa
delle spinte contrastanti di attrazione e repulsione.
Potreste sentirvi contemporaneamente come un missile e come il bersaglio
che sta per essere colpito. Come tutto in astrologia, si tratta di una medaglia a due
facce. Anche se questa energia potrebbe influenzarvi in modo relativo, la vedrete in
azione in chi vi circonda e nel mondo. Qualcosa ha preso fuoco e sta per esplodere.i
Ed è effettivamente esplosa, con tutta la ferocia, l’intensità e l’implacabilità
della configurazione Sole-Marte-Urano che si manifesta.
La storia recente
Considerata dal punto di vista collettivo, l’unione del Sole e di Marte in Leone del
2002 indica nuovi e appassionati progetti politici che emergono, ribollendo come
magma, dal nostro nucleo emozionale. Il Sole in Leone, sempre egocentrico (e talvolta narcisista) nella sua ricerca dello status quo e del prestigio sociale, fu alimentato dall’iniziativa di Marte. La forza stava per essere liberata. Le doppie opposizioni
a Urano in Acquario non solo aumentarono l’intensità delle emergenti strategie, ma
implicarono anche una rottura nelle relazioni degli Stati Uniti con gli altri paesi e
con la nostra storia. Una politica estera radicale e neoconservatrice, che era stata
formulata un decennio prima, improvvisamente venne attuata. Le ideologie sociali
28
Argomento
attivarono crudi egoismi trasformandoli in giustificazione reciproca. L’impazienza e
l’irascibilità divennero tratti caratteristici del ciclo – energie maschili polarizzate furono surriscaldate per divenire posizioni estreme.
La diplomazia cedette il passo all’azione. I negoziati e il compromesso furono
messi da parte. Volevamo ciò che volevamo e lo volevamo adesso; e le altre nazioni
e governi erano “o con noi o contro di noi.” Non esisteva alcuno spazio di trattativa
con questa configurazione. La cautela imposta dalla storia, insieme a molti precedenti accordi, fu accantonata nell’impetuosa chiamata alle armi:
– Quando il Sole e Marte si avvicinarono alla congiunzione nel luglio dello scorso
anno, l’amministrazione Bush e gli alti funzionari del Pentagono decisero privatamente di invadere l’Iraq.
– Le opposizioni a Urano che, in agosto, seguirono la congiunzione Sole-Marte
coincisero con i primi annunci pubblici dell’intenzione di dichiarare una guerra
preventiva, “se necessario.”
– Nel settembre ed ottobre 2002, il Congresso autorizzò il Presidente Bush ad
agire su sua iniziativa, ma i venti di guerra incontrarono una prima opposizione quando un allineamento Sole-Venere-Nettuno – della durata di 18 mesi –
iniziò a profilarsi all’orizzonte. In tutto il mondo, sorse un movimento che
chiedeva pace e compassione, e metteva in dubbio la validità dell’aggressiva
politica americana.
– In novembre, gli atteggiamenti aggressivi si irrigidirono implacabilmente mentre il Sole quadrava Urano, il primo cambiamento di fase del ciclo. Le elezioni
di medio termine diedero al Presidente Bush il mandato che voleva. Egli, dunque, consegnò un ultimatum alle Nazioni Unite: con o senza la loro approvazione, avrebbe proseguito col suo piano di “disarmo” dell’Iraq.
– Il calderone iniziò a scaldarsi quando, a dicembre e gennaio, si formò la quadratura Marte-Urano, il secondo cambiamento di fase. L’impiego militare di
truppe, navi ed armi accelerò quando le forze americane furono spedite, in
tutta fretta, in Medio Oriente. Diminuirono le possibilità di risolvere il conflitto
ed evitare la guerra.
– Con febbraio si giunse ad un contraddittorio bivio quando il Sole si congiunse
ad Urano. Gli alleati divennero avversari. L’opposizione alla guerra da parte di
Francia, Russia e Germania si fece tanto intransigente quanto l’insistenza del
governo americano sull’esistenza in Iraq di armi di distruzione di massa. Mezzo
secolo di accordi diplomatici multilaterali fu fatto a pezzi e buttato via.
– In marzo finalmente il calderone bolliva. Nonostante una protesta mondiale
senza precedenti, i mastini della guerra furono sguinzagliati ancora una volta
– per il bene o per il male, secondo le opinioni di ognuno di noi. Con un colpo
di scena all’ultimo minuto, alla guerra fu attribuita una missione perversamente umanitaria. Definita “Operazione Libertà Irakena”(secondo il tipico e ambiguo linguaggio mediatico di stile orwelliano), l’invasione cominciò con l’ “attacco-decapitazione” il 19 marzo, un attacco ipertecnologico che diede al ter-
Argomento
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mine “Blitzkrieg” (N.d.T.: guerra lampo) un nuovo significato e culminò con la
caduta di Baghdad il 14 aprile.
L’inizio effettivo delle ostilità non coincise perfettamente con il ciclo SoleMarte, sebbene ci si avvicinò di molto. Il quadrato tra i due pianeti simboleggiò la
crisi “ufficiale” della fase di primo quarto nel ciclo biennale – indicando il passaggio
dall’intenzione, percepita a livello emotivo, all’azione manifesta. L’aspetto fu esatto
il 18 aprile, solo quattro giorni dopo la caduta di Baghdad.
Se usiamo orbite ampie, il periodo effettivo del quadrato Sole-Marte va dal 28
marzo al 6 maggio. Il discorso di vittoria del presidente Bush alle truppe il primo
maggio, a bordo della portaerei Abraham Lincoln, coincise con il momento di allontanamento del quadrato Sole-Marte.
Sebbene lo scoppio della guerra costituì una relativamente breve esplosione di
violenza, i più profondi conflitti umani di questo ciclo stanno crescendo nella sua
seconda fase, non soltanto nell’Iraq devastato che lotta con i problemi della ricostruzione, ma anche tra l’opinione pubblica divisa negli Stati Uniti e nel mondo che
ormai teme e prova sfiducia nei confronti delle motivazioni americane.
Il presente
Mentre scrivo quest’articolo a metà maggio, non posso sapere che cosa sarà accaduto quando verrà pubblicato a luglio. Ad esempio, posso solo fare ipotesi sulle
doppie congiunzioni Marte-Urano e Sole-Saturno il 23 giugno. Quando leggerete
quest’articolo, quei due momenti di inizio – così carichi di tensione e potenti nella
loro contraddizione, eppure legati da un esatto trigono – si saranno già concretizzati. Ciò che in realtà so, da astrologo, è che, comunque i fortissimi conflitti rappresentati da questa straordinaria configurazione biennale non si sono neanche avvicinati alla fine.
Nonostante tutti gli eccezionali eventi dell’anno passato – crisi geopolitica,
impasse delle Nazioni Unite, manifestazioni pacifiste senza precedenti in tutto il
mondo e, infine, l’invasione e la conquista americana dell’Iraq – il ciclo in azione
Sole-Marte-Urano non ha ancora raggiunto il suo picco. Non siamo nemmeno
giunti a metà strada di questo periodo instabile nella storia dell’uomo. Per comprendere meglio le implicazioni di ciò che potrebbe ancora accadere, dobbiamo esaminare altri tre fattori: il perielio di Marte, l’imminente culmine del ciclo Sole-Marte
sull’asse Pesci-Vergine e la retrogradazione di Marte che lo accompagna.
Che cos’è il perielio?
Tutti i corpi celesti più importanti del sistema solare viaggiano attorno al Sole secondo orbite ellittiche piuttosto che perfettamente circolari. Quelle dei pianeti si
avvicinano all’orbita circolare, ma quelle delle comete e degli asteroidi sono più ec-
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Argomento
centriche; le loro ellissi orbitali sono, talvolta, notevolmente allungate. Tra tutti i
pianeti Plutone ha l’orbita più ellittica; lo seguono Mercurio e, quindi, Marte.
Non solo le orbite non sono perfettamente circolari, ma inoltre non sono centrate attorno al Sole. Un fuoco dell’ellisse è più vicino al Sole dell’altro. Quando il
corpo orbitante è più lontano dal Sole trovandosi ad un’estremità dell’ellisse, ha
raggiunto il suo afelio. L’altra estremità, quando il corpo celeste è più vicino al Sole,
si chiama perielio. Quando i corpi orbitanti si trovano al punto più lontano o a
quello più vicino alla Terra, sono rispettivamente all’apogeo o al perigeo.
Quanto è significativo l’attuale perielio di Marte?
Il 27 agosto 2003, alle h 5:51 EDT, Marte sarà al perigeo – a 34.646.418 miglia di distanza dalla Terra (secondo le informazioni sul sito astronomico www.space.com).
Marte sarà, allora, a meno di tre giorni di distanza dal suo perielio esatto. Sarà anche retrogrado, congiunto a Urano in Pesci e opposto a Sole, Venere, Giove e Luna
(vedi tema 1). Marte apparirà nei nostri cieli cinque volte più luminoso del normale,
più luminoso in realtà di Giove. In seguito, Marte non si troverà così vicino alla Terra fino all’anno 2287.
Che importanza ha quest’evento? E come possiamo determinarla? Considerati i
recenti avvenimenti mondiali e la simbologia di Marte – adrenalinico Dio della
Guerra, del Desiderio e dell’Ira - quanto dovremmo preoccuparci? Aldilà della politica e dei possibili significati per la collettività, quali sono le implicazioni per la salute
emotiva della nostra vita personale e delle nostre relazioni intime? Per rispondere a
queste domande, è necessario capire i fatti astronomici e il contesto astrologico del
movimento di Marte.
Marte raggiunge il perielio una volta ogni 26 mesi, perciò non si tratta di un
fenomeno poco comune. Il perielio del 2003, comunque, non solo rappresenta il
massimo avvicinamento di Marte al Sole, ma anche alla Terra. Al suo perigeo il 27
agosto, Marte sarà più vicino alla Terra di quanto lo sia mai stato in 60.000 anni, il
che è certamente straordinario.ii
Contemporaneamente un altro importante evento getta benzina sul fuoco:
non solo Marte raggiungerà il perielio il 30 agosto, ma anche Saturno avrà raggiunto il suo – cosa che avviene ogni trenta anni – giusto un mese prima, il 26 luglio.
L’autorità conservatrice e l’aggressività difensiva si scontrano con lo scopo solare. Si
tratta di un atteggiamento auto-protettivo e ansioso nella sua forma più rigida
(Saturno in Cancro), ma dotato di strumenti di difesa ostinati, tuttavia spesso confusi, poco efficaci o male indirizzati (Marte in Pesci).
Nella globalità, tutto ciò deve avere un profondo significato simbolico, giusto?
Forse; o forse no – almeno non tanto quanto potremmo presumere.
Le opposizioni al perielio (quando Sole e Marte sono molto vicini e si allineano
sui lati opposti della Terra) non sono frequenti, ma non particolarmente rare, ricorrendo ogni 15-17 anni. L’ultima avvenne nel settembre del 1988, quando Marte era
Argomento
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a 36,5 milioni di miglia dalla Terra, meno di 2.000.000 di miglia rispetto all’attuale
perigeo da record. Ancora prima, nel 1971, il perigeo di Marte fu anche più vicino a
34,9 milioni di miglia dalla Terra. Pertanto, questa prospettiva potrebbe, in qualche
modo, sgonfiare la nostra tendenza ad attribuire un eccessivo significato all’imminente opposizione.
Tuttavia, non dovremmo sminuire con troppa facilità la generale confluenza di
questi eventi astronomici, considerandola semplicemente un’altra stagione del nostro ambiente cosmico. Conosciamo già lo straordinario potenziale del momento
iniziale di questo ciclo la scorsa estate, avendo fatto esperienza delle sue ripercussioni iniziali sulla vita reale: la nazione più potente della Terra ha liberato la sua forza militare, come mai era accaduto prima, in un attacco preventivo. Già questo fatto è storicamente significativo.
In che maniera dovremmo valutare il fatto che Marte si avvicini tanto al nostro pianeta? Il mito e la metafora ci offrono una miriade di interpretazioni poetiche, dal ridicolo al sublime. Siamo immersi nelle vibrazioni testosteroniche del maschio adolescente, nel bene e nel male? Possiamo ricostruire il mondo con successo,
applicando questa energia aggressiva? Oppure, abbiamo inavvertitamente dato fuoco alla miccia che potrebbe, alla fine, farci esplodere in faccia la dinamite della vendetta?
Umilmente e onestamente, non lo so. Non ho abbastanza esperienza per dirlo.
A malapena riconosco la nazione in cui vivo, ancora meno capisco che cosa stia accadendo al popolo americano. Tutto sembra pronto a colpirci, e tutti possiamo essere feriti; così proteggiamo il nostro cuore per evitare un terribile salasso psichico.
Mai la vita è sembrata tanto dura e crudele. La legge della giungla sembra nuovamente in vigore; la nostra è diventata la società senza scrupoli, nella quale il pesce
più grosso divora quello più piccolo. L’oscena concentrazione di ricchezze nelle mani di un’elite ha accelerato per raggiungere proporzioni incredibili. Milioni di americani meno privilegiati – i vecchi e i malati, i giovani e gli indifesi, i disoccupati, gli
studenti, i lavoratori a salario basso, i poveri e tutti gli altri – affrontano adesso un
crudele abbandono ed un duro futuro, mentre scivolano inesorabilmente verso il
fondo della scala socioeconomica. Forse, questa è una specie di rivisitazione del
Darwinismo sociale – la sopravvivenza di chi ha più risorse – per il quale solo il più
forte riesce ad andare avanti.
Il Sole opposto a Marte e Urano
L’opposizione, a metà del ciclo, avviene il 28 agosto 2003, alle h 13:59 EDT - subito
dopo il perigeo di Marte e prima del perielio; il tema dell’opposizione è tanto dinamico quanto ci si potrebbe immaginare (vedi tema 2). Gli aspetti sono incredibilmente stretti: naturalmente un’esatta opposizione Sole-Marte, ma anche un’opposizione partile Giove-Urano a soli cinque gradi di distanza dall’asse Sole-Marte, e
ancora un quadrato Luna-Plutone, un sesquiquadrato Mercurio-Nettuno, un quin-
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Argomento
conce Saturno-Nettuno molto stretti. Questo insieme di energie è abbastanza da
impressionare qualunque astrologo.
La configurazione Sole-Marte-Urano, iniziata sull’asse Leone-Acquario, raggiunge adesso il culmine sull’asse Vergine-Pesci. Quale significato dovremmo attribuirle? Un’interpretazione fin troppo ovvia è che il primo anno fu caratterizzato da
uno scontro politico centrato su conflitti di ego e di ideali (Leone-Acquario e la
guerra in Iraq); il secondo anno potrebbe manifestarsi con un’epidemia e le conseguenti sofferenze (Vergine-Pesci e la SARS o lo scoppio di un’altra epidemia mortale).
Forse ciò a cui stiamo assistendo, mentre Urano oscilla tra l’Acquario e i Pesci,
è un’anticipazione dell’imminente confusione spirituale – una discesa nel caos, una
sorta di battesimo del fuoco (Marte in Pesci) che ci prepari ad una rivoluzione nella
spiritualità (Urano in Pesci) e metta in discussione il crescente dogmatismo e intolleranza religiosi (Plutone in Sagittario). E’ possibile che l’umanità si stia muovendo
verso un risveglio spirituale? O, invece, sta per sprofondare nelle illusioni? Urano ha
un significato bipolare, perciò entrambe le possibilità sono plausibili. Alcuni giungeranno alla chiarezza spirituale; altri soccomberanno a favolistiche fantasie religiose.
Se esistono astrologi che abbracciano le idee cristiano-fondamentaliste della
Fine dei Tempi e dell’Estasi Spirituale (e, senza dubbio, qualcuno ci sarà, visto che
l’astrologia attraversa tutte le fedi religiose e gli approcci metafisici), allora queste
persone saranno in ansiosa attesa del Secondo Avvento. Al contrario, i fondamentalisti islamici potrebbero fortemente sostenere la jihad in base all’opposizione SoleMarte. Virtualmente, questo tema trasuda fanatismo, evocando tutti i tipi di idee
strane – non solo in campo religioso, ma anche politico ed economico.
Le questioni spinose abbondano. Il nostro cervello limbico è così atrofizzato
che non riusciamo più ad avere un atteggiamento empatico nei confronti di chi
non parla, non si veste, non ha una fede religiosa e non vive come noi? In che modo fermare la violenza continua che spietatamente infliggiamo ai nostri simili ed al
nostro bel pianeta? Ciò non si applica soltanto all’ovvia follia delle guerre e delle
“purghe” (N.d.T.: si riferisce alle misure punitive tipiche dei regimi dittatoriali) sponsorizzate dagli stati, che nello scorso secolo hanno ucciso 100 milioni di esseri umani, ma anche alla tragedia della violenza che distrugge le famiglie e “gela” le comunità. Oltre queste forme evidenti di crudeltà, vi sono le più insidiose e sottili aggressioni compiute quotidianamente in nome dell’economia. Nel Nuovo Ordine Mondiale, tutti i paesi più industrializzati vivono nell’illusione del consumo in aumento
e della crescita infinita, senza apparente considerazione per le forti sperequazioni
sociali, la sempre peggiore qualità della vita o la sostenibilità delle risorse limitate.
Comprendo che le persone ragionevoli possano non trovarsi d’accordo con
queste mie preoccupazioni. Tuttavia, so anche che la ragione in se stessa è inadeguata per trovare una soluzione alle spinte compulsive della natura umana, ancor
meno ai problemi sociali causati dal nostro spettacolare successo evolutivo. Nel
corso della mia vita, gli abitanti del pianeta sono aumentati di due volte e mezzo,
fino a giungere all’impressionante cifra di 6,3 miliardi.
Argomento
33
Siamo una specie molto aggressiva. Sebbene capaci di profondo amore e sensibilità squisita, gli esseri umani hanno ancora grossi problemi di fronte al potere
“maschile” e alla forza bruta. Le nostre conquiste – nell’arte, la letteratura, l’architettura, la filosofia e il nostro genio per le invenzioni e la tecnologia – sono state
insufficienti per trovare un efficace canale di sfogo alle nostre spinte marziane.
Quest’estate assisteremo al massimo avvicinamento di Marte al nostro pianeta da
molto prima che la nostra civiltà facesse la sua comparsa. Questo è forse un avviso,
un telegramma cosmico dagli dei: “Riconoscete quanto ancora siete primitivi ed
impazienti, quanto avventati riuscite ad essere.”
Marte retrogrado
Durante la terza fase del ciclo Sole-Marte – dal 28 agosto al 30 dicembre 2003 –
secondo la visione astrologica, vedremo nel mondo i risultati di qualunque cosa abbiamo spinto a manifestarsi nel corso della prima metà del ciclo. Raccoglieremo
quanto abbiamo seminato. Non rivendico una particolare capacità di predire ciò
che quei quattro mesi ci porteranno.
Prima di allora, comunque, e nel primo mese della fase piena, Marte è retrogrado attraverso i primi 10° dei Pesci.
La retrogradazione di Marte inizia il 29 luglio e termina il 27 settembre. Poiché
Marte stazionerà diretto a 0°07’ dei Pesci, possiamo considerare come “vero” inizio
di questo periodo la data in cui il pianeta è entrato in Pesci, ancora in moto diretto
il 17 giugno; ciò aggiunge altre sei settimane al generale effetto emotivo della configurazione.
Quando è diretto, Marte rappresenta una forza che spinge verso l’esterno per
manifestarsi nell’ambiente circostante. Quando è retrogrado, simboleggia la stessa
forza diretta verso l’interno. Pertanto, l’idea di rinforzo sembra adatta per descrivere
l’uso corretto della sua retrogradazione. Il periodo che va da metà giugno alla fine
di settembre sembra ideale per rinforzare quelle “zone” della nostra interiorità che
risultano indebolite. Mettetevi comodi, rivolgete la vostra attenzione a ciò che accade all’interno di voi stessi, ed agite principalmente per riparare i danni interni. E’
una sorta di chirurgia psichica, sebbene Marte in Pesci non riguardi tanto il bisturi
quanto la guarigione vibrazionale del Reiki o del Qi Gong.
Marte retrogrado non è un periodo favorevole per cercare di realizzare nuovi
desideri o imbarcarsi in una nuova attività, tranne per ciò che la vita ci richiede. E’,
invece, un momento ideale per esaminare i risultati di quanto ci motivava ad agire
l’anno precedente, per scoprire i cambiamenti interiori determinati dallo scorrere di
quell’energia dentro di noi. Alzate le vostre barriere, raccogliete le forze e riformulate i vostri piani.
L’acquisizione cede il passo alla condivisione. Ciò che prima era un oggetto di
desiderio si evolve in un rapporto da gestire. Io-Esso diventa Io-Tu. E’ meglio evitare
di ricorrere a tattiche e strategie per ottenere ciò che vogliamo e, invece, conviene
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Argomento
spostare la nostra attenzione sull’impatto che i nostri sforzi hanno sulle relazioni
nel mondo reale.
Per citare il drammaturgo inglese del XIX secolo, Oscar Wilde: “Vi sono solo due
tragedie nella vita: una è non ottenere ciò che si vuole, l’altra è ottenerlo.”
Marte retrogrado simboleggia il controllo dei danni e il processo di riconciliazione interiore che, in entrambi i casi, è necessario. Qualunque cosa abbiamo desiderato ci ha cambiato, anche se non abbiamo raggiunto ciò che volevamo. Adesso
dobbiamo affrontare le conseguenze.
In quale casa del vostro tema cadono i primi 10° dei Pesci? Quello è l’ambito
che necessita di un rinforzo. La tabella (vedi sotto) offre alcuni suggerimenti che
potranno guidarvi in questo processo.
L’incerto futuro
Quando la retrogradazione terminerà, mentre Marte si allontana lentamente dal
perielio, da Urano ed oltre l’opposizione al Sole, continuerà la fase piena del ciclo
Sole-Marte fino alla fine dell’anno. Benché possa trattarsi di un percorso difficile,
esso anticipa ulteriori fatiche. Il passaggio di Saturno in Cancro si lega ad almeno
due prossimi eventi di grande importanza per gli americani: nel giugno del 2004
Saturno tocca il Sole sia nel tema Sibly degli Stati Uniti, sia nel tema del Presidente
George W. Bush.
Il ciclo Sole-Saturno è, senza dubbio, il più importante in astrologia. Il transito
di Saturno sul Sole natale rivela la qualità delle sfide che si manifesteranno nei successivi 29 anni. E’ un momento di pressione interna, blocco esterno ed inevitabile
difficoltà. L’ultima volta che questo ciclo iniziò nel tema degli Stati Uniti fu nel
1974-75 quando il presidente Richard Nixon fu costretto a rassegnare le dimissioni,
e il lungo incubo del Vietnam giunse alla fine con la nostra ignominiosa sconfitta.
Così l’atteggiamento difensivo che gli Stati Uniti hanno assunto al momento – politicamente, economicamente e spiritualmente – è probabile che getti un’ombra destinata a diventare sempre più scura. Non siamo affatto fuori dai guai.
Qualunque cosa accada, ho fiducia che la Terra rimanga ancora qui, ancora a
girare sul suo asse nonostante le attuali tempeste cosmiche. A dispetto di tutti i nostri problemi, Gaia è stata decisamente gentile con noi. Spero che abbia abbastanza
pazienza da sopportare che la nostra specie, finalmente, superi la sua turbolenta fase adolescenziale.
Argomento
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Marte retrogrado nelle case natali
Prima: avete fatto troppo. Riposate e riprendetevi. Identificate e guarite le ferite dovute a un’impetuosa espressione personale. Cercate di percepire voi stessi.
Seconda: rivolgetevi alle questioni finanziarie ed “eliminate dal branco le bestie
indisciplinate”. Tagliate le spese, tranne per pagare i debiti. Sondate il vostro senso
di autostima o una sua eventuale mancanza.
Terza: per favore, tenete la bocca chiusa e pensate a ciò che non avete imparato ed avreste dovuto. Rallentate. Guidate con cautela.
Quarta: esaminate le vostre insicurezze. Portate alla luce vecchie emozioni del
passato, per poi lasciarle andare. Smettete di litigare con la vostra famiglia. Pulite
la vostra casa ed applicatevi a quelle fastidiose riparazioni domestiche.
Quinta: ritiratevi dalle attività creative. Permettete all’energia creativa di penetrare dentro di voi. Chiedetevi se valga la pena impegnarvi in storie sentimentali.
Smettete di competere. Evitate di preoccuparvi troppo per i vostri figli.
Sesta: riesaminate i vostri doveri. Sostenete un atteggiamento disciplinato solo
se necessario, specialmente per quanto riguarda la dieta. Curatevi, con nuovo vigore, della vostra salute fisica. Affrontate le vostre nevrosi quando emergono.
Settima: se non avete mantenuto una promessa, riparate ai vostri torti. Scusatevi con chi avete danneggiato, e proteggetevi da chi vi ha danneggiato. Riflettete
su ciò che volete veramente dalle relazioni importanti, ma non negoziate ancora
nuovi contratti.
Ottava: concedetevi una pausa dal sesso. Provate il Tantra, invece. Non cercate
la fusione con gli altri. Recuperate il vostro senso di valore personale. Lanciate una
sfida ai vostri atteggiamenti ossessivo-compulsivi.
Nona: Immaginate di essere lontano e di essere una persona completamente
diversa. Chiarite la confusione dal punto di vista etico. Fate in modo che la “nebbia” mentale diradi.
Decima: eliminate ciò che non serve in ambito professionale. Tagliate drasticamente i rami secchi e liberatevene. Rinnovate il vostro senso di autorità personale.
Pensate a una vacanza che vi allontani dagli sforzi richiesti dallo status e dalle responsabilità.
Undicesima: allontanatevi dagli impegni sociali. Trascorrete più tempo in solitudine, e considerate quali fra le vostre amicizie siano ancora valide. Rielaborate i
vostri ideali.
Dodicesima: entrate consapevolmente nei vostri sogni. Evitate i soliti atteggiamenti da vittima o salvatore. Sbarazzatevi di vecchie fantasie. Ricreate voi stessi
come persone piene e sane.
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Argomento
RIFERIMENTI E NOTE
1
Questo è un estratto dal numero di agosto di The Herbst Newsletter, il bollettino mensile
gratuito che Bill Herbst spedisce per e-mail e che offre idee e commenti di argomento astrologico,
culturale, spirituale e politico; per ulteriori informazioni, visitate il sito: www.billherbst.com.
2
JOE RAO, Mars to Get Closet than Ever in Recorded History in 2003, http://www.space.com/
spacewatch/mars_preview_021108.html.
LETTURE CONSIGLIATE
■ F IORENZA , N ICK A NTHONY . The Mars Cycle and the 2003 Close Encounter,
http://www.lunarplanner.com/HCpages/Mars2003.html
■ HOULDING, DEBORAH. Mars, http ://www.skyscript.co.uk/mars.html
■ KOINER, LYNN. Mars Retrograde, http://www.astralis.it/marte_re.htm
■ RIEDEL, RICK. The Current Dance of Mars and Uranus, http://www.timeofglobalshift.com/Science/curdance.html
Bill Herbst vive e lavora a Minneapolis, Minnesota. E’ autore di due libri, Houses of
the Horoscope e The Oracle of Love. Bill può essere contattato per e-mail all’indirizzo [email protected] o si può visitare il suo sito, www.billherbst.com, per leggere
altri articoli, ordinare i suoi libri o abbonarsi al bollettino mensile gratuito.
The Mountain astrologer, n. 110, agosto-settembre 2003
CASA QUARTA
Marco Gambassi
L’impero degli Incas
e la scienza del cielo
José Luis Pascual Blasquez
Alchimia e Astrologia
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Casa Quarta
Marco Gambassi
L’IMPERO DEGLI INCAS
E LA SCIENZA DEL CIELO
L.A. 132-410
La poetica originalità e la ricchezza dell’ Astronomia Incas, in particolare l’assegnazione di figure mitiche agli “spazi bui” all’interno della Via Lattea, particolarmente
brillante a Cusco.
Se viaggiate alle montagne di Cusco, in Perù, troverete che molti contadini o
montanari parlano ancora il Quechua, simile all’antico linguaggio degli Incas, detto
anche Runa Simi, lingua del popolo.
Tanto e poco sappiamo degli Incas. Questi stavano al vertice di una piramide
sociale di tipo imperiale; erano insieme i fondatori e gli amministratori di un grande
impero che si estendeva dall’attuale Ecuador a buona parte dell’attuale Cile e dell’Argentina. Si trattava di un impero giovane, forse dell’unico grande impero esteso
nelle terre dell’Emisfero Australe. Questo ebbe tuttavia dei limiti precisi nello spazio
e nel tempo: geograficamente era molto esteso da Nord a Sud, ma poco da Est a
Ovest. Da una parte lo limitava l’oceano e dall’altra l’immensa e impenetrabile selva
delle Amazzoni. La società e l’impero Incas nacque e prosperò sulle montagne, le
Ande, intorno alla capitale Cusco, centro oppure ombelico del mondo. L’impero Incas conobbe anche precisi limiti di tempo: si ha notizie degli Incas a partire dal XII
secolo. E si può parlare di conquista imperiale dal tempo di Pachacutec (il Trasformatore della Terra), il cui regno va dal 1438 circa al 1471 circa. Un’ulteriore espansione si ebbe con Tùpac Yupanqui (1471? – 1493?) e poi con Huayna Capac, “il Re
Giovane” (che regnò da circa il 1493 a circa il 1525 - 27). Lo splendore dell’impero
termina prima con la lotta intestina tra i successori Huascar e Atahualpa, e poi con
la conquista spagnola (1533 e anni seguenti). Una pittura in Lima mostra lo spagnolo Francisco Pizarro appena sbarcato che traccia un solco in terra e invita coloro
che vogliono conquistare il Perù ad oltrepassarlo. Solo in tre lo avrebbero fatto, almeno inizialmente.
Si racconta che Pizarro fece prigioniero Atahualpa e approfittò della sua fede
nella reincarnazione per ottenerne informazioni utili. Minacciò di bruciare il corpo
di Atahualpa, e quindi di vanificare ogni sua speranza di rinascita, se questi non gli
avesse rivelato dove si trovava l’aureo tesoro degli Incas. Atahualpa acconsentì, e
ottenne di essere messo a morte in una maniera più… rispettosa.
Casa Quarta
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Gli Incas infatti lavoravano l’oro, il metallo del Sole, e l’argento, metallo della
Luna, e li usavano sia per adornare la loro persona sia per i loro templi. Si dice che il
Sole fosse per loro il maggiore dio.
Non ci resta molto della cultura degli Incas e degli altri popoli andini, saccheggiata e quasi annientata dall’intervento dei conquistadores. Alla brutalità militare si
unì l’intolleranza religiosa: chi non si convertiva al cattolicesimo veniva torturato e
ucciso. Venne persino creata la figura di un santo, che, a somiglianza di Santiago
‘Matamoros’, era stato definito Santiago ‘Mataindios’, e minacciava di punire con la
spada i renitenti alla conversione… Anche parlare degli Incas o della civiltà precolombiane fu per secoli quasi impossibile in Perù.
Un giorno, il 24 luglio del 1911, lo storico nordamericano Hiram Bingham,
mentre cercava l’antica capitale Vilcabamba, trovò una città incontaminata, che era
stata sepolta e protetta dalla fitta vegetazione. Fu un bambino a condurlo su questo luogo impervio, tra le cime di Machu Picchu e Wayna Picchu (la cima vecchia e
la cima giovane).
Questa città ritrovata intatta era una città abbandonata dagli Incas per motivi
non chiari, e fu chiamata Machu Picchu. Hiram Bingham si diede da fare perché la
città fosse sgombrata e ripulita, e fu aiutato da qualche autorità peruviana. Poi la
città cadde nuovamente nell’abbandono, e la vegetazione la rivestì ancora, e divenne zona di caccia di avventurieri e predatori. Nel secondo dopoguerra si diffuse la
leggenda di Machu Picchu e la città fu svelata ancora una volta, come una bella
FIGURA A: la zona centrale della galassia, tra
le costellazioni Scorpius e Sagittarius:
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Casa Quarta
F IGURA 1: L’impero degli
Incas nella sua massima
estensione.
addormentata. La
troviamo collocata
in un anfiteatro di
monti, pur svettando alta verso il Sole:
la sua parte più alta
è l’Intiwatana, osservatorio solare e
insieme luogo sacro,
vertice di una piramide di roccia che
svetta sulle case circostanti e sulla valle.
Un fiume si avvolge
intorno a Machu
Picchu e Wayna Picchu, ed è l’Urubamba, e per gli Incas
era il Wilcamayu, ‘il
fiume santo’, detto
anche Wilcanota.
Questo fiume attraversa la ‘valle sacra
degli Incas’, dove si trovano eminenti costruzioni su vette impervie, scorre placido
presso città come Pisac, Urubamba, Ollantaytambo, e poi si getta in una zona più
impervia, accarezza la base di Machu Picchu e, dopo molto cammino e cambiando
nome, finisce al Rio delle Amazzoni. Si diceva che ‘il fiume santo’ riflettesse un fiume celeste, che scorre quasi parallelo: nelle acque del Wilcamayu si specchiava
‘Mayu’ (il fiume), la galassia, fiume celeste di stelle. Il termine Galassia deriva dal
greco e significa tra l’altro Via Lattea. (fig. A)
Vista dalle latitudini e dalle altezze delle Ande, dove l’aria è rarefatta, la zona
centrale della galassia (cioè il cuore della Via Lattea) spicca tanto luminosa e tanto
alta come forse in nessun altro luogo della terra. Spicca tanto alta e luminosa, che
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gli Incas avevano definito le sue zone oscure, cioè gli spicchi di cielo dove la presenza di nubi interstellari vela il chiarore delle miriadi di stelle. Le parti oscure di
Mayu avevano la forma di animali, come le nostre costellazioni. Tra lo Scorpione e
la Croce del Sud c’era la nube oscura del Lama che allatta il suo piccolo. Nel disegno
del Lama celeste si stagliavano nettamente le perle dei suoi occhi: erano le due
stelle del centauro, due tra le stelle più luminose di tutto il cielo. Una, Alfa Centauri
o Rigel Kentaurus, è la stella più vicina alla terra, e la sua luce impiega solo 4 anni
per arrivare a noi. Altre figure intraviste dagli Incas tra le nubi oscure della Via Lattea erano due Pernici (una vicina alla Croce del Sud), un Rospo e un Serpente.
Garcilaso de la Vega, figlio di un capitano spagnolo e di una nobile Inca e autore dei famosi ‘Comentarios Reales’, ironizzava sulla scienza e sull’astrologia degli
Incas: “La astrologìa y la filosofia natural que los Incas alcanzaron fué muy poca.”
Questa affermazione è molto discutibile. In realtà possiamo dedurre quanto segue:
i popoli andini precolombiani erano osservatori della galassia, e sono stati i
primi a individuare e a dar forma alle sue nubi oscure;
questi popoli hanno creato uno ‘zodiaco’ galattico: una cintura di animali che
segue, almeno per un po’, il cerchio dell’equatore galattico, sul cui piano si stendono immense spirali di stelle. Si può dire che i popoli andini hanno scoperto la centralità della galassia?
Nei loro Intiwatana, gli Incas studiavano l’ombra solare con pilastri verticali di
pietra. Non solo giunsero a definire i solstizi, ma anche i 2 giorni, variabili da luogo
FIGURA 2: Lo ‘zodiaco galattico’ degli Incas: nubi oscure lungo il sentiero della Via Lattea.
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a luogo, in cui il Sole raggiunge lo zenit (e l’ombra del pilastro si annulla) e i 2 giorni in cui il Sole tocca il nadir, punto più basso del cielo. Questo studio vale per le fasce tropicali, e non trova riscontro nell’astronomia di zone temperate come la nostra, dove il Sole non è mai allo zenit o al nadir.
L’uso dei pilastri era molto esteso nei dintorni della capitale Cusco, concepita
come centro dal quale si proiettavano immaginari raggi. Come affermano Bauer e
Dearborn: “I pilastri solari della regione di Cusco furono monumenti che legavano
le attività sociali della terra con le attività celesti del cielo.”
Gli Incas diedero nomi alle stelle del cielo, e quindi chiavi d’interpretazione
della loro luce simbolica. Ecc.
II parte
La spina dorsale delle Ande sembra separare due mondi. Da un lato la foresta sconfinata, il polmone della terra, e dall’altra il deserto e l’immenso mare. Le altissime
montagne fanno tuttora barriera, e nubi e pioggia si arrestano e non passano dalla
selva al deserto affacciato sull’Oceano. E tra questi mondi, la terra delle Ande s’inarca verso il cielo e offre un’ampia e preziosa finestra su un cielo che non potremo
mai vedere dal Nord. Ecco la zona centrale della galassia, ed ecco la Croce del Sud,
indicata dalle due stelle del Centauro dove videro splendere gli occhi di un Lama.
Un giorno, come scrive lo stesso Dante, la Croce era visibile anche dal Mediterraneo
del Sud; ad esempio da Gerusalemme. Col passare del tempo, e con la precessione
degli equinozi, quelle stelle sono emigrate più a Sud. (fig. B)
FIGURA B: le due stelle
del Centauro, Alfa e
Beta, che per gli Incas
erano i due occhi di
un lama, e la Croce
del Sud
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FIGURA 3: Lo zodiaco galattico.
Visitai un giorno Qenqo, osservatorio astronomico degli Incas presso Cusco. La
guida mi disse che i sacerdoti erano anche astronomi che osservavano il cielo. Parlavano poco e mangiavano poco, mais, semi crudi, erbe. Erano vegetariani. La mattina a Qenqo si risvegliava un puma: due pilastri di pietra erano i suoi occhi, protesi
verso la luce, e l’ombra della roccia sulla parte alta del tempio era il suo volto scuro.
A Qenqo i sacerdoti facevano pronostici, ma non erano basati, per quel che se ne sa,
sulle stelle. Il sangue del lama sacrificato veniva mescolato alla Chicha, bevanda ricavata dal mais, e poi fatto scorrere sulla roccia attraverso una scanalatura a zigzag
(Qenqo significa proprio ‘linea a zigzag’), che poteva anche rappresentare un serpente. La scanalatura si biforcava: se il sangue e la Chicha andavano a sinistra, verso l’interno, il liquido arrivava alla Pacha Mama, la madre terra, e il responso era favorevole. Se il liquido andava a destra, si disperdeva nella roccia e il responso era
negativo.
Poco lontano da Qenqo, c’è un tempio della Luna (Huaca de la Killa), che doveva essere il tempio della fertilità. Infatti nella parete alta della roccia sta scolpito un
incavo a forma di utero. Sembra che di giorno il Sole e di notte la Luna gettino magicamente la loro luce sull’altare interno del tempio, penetrando da una fessura alta. Eppure da quest’apertura non cade mai la pioggia.
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FIGURA 4: La pianta dell’antica città di Cusco, capitale dell’impero degli Incas, che raffigura un puma.
Garcilaso de la Vega, autore dei famosi ‘Comentarios Reales’, racconta: “Chiamarono Inti il Sole, e Quilla (o Killa, che significa anche mese, ndr) la Luna e Chasca Venere, che è crinita o ricciuta, per i suoi molti raggi.”…
FIGURA 5: Il disegno della
Muyucmarka, la torre circolare situata nella zona
fortificata di Cusco, luogo
sacro e osservatorio. Ciò
che resta ricorda un orologio a 12 campi (uno zodiaco?).
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FIGURA 6: L’antica città di Machu Picchu.
“Della stella Venere, che vedevano a volte
all’annottare e altre
volte all’albeggiare, dicevano che il Sole, come signore di tutte le
stelle, comandava che
quella, essendo più bella di tutte le altre, stesse sempre vicina a lui,
talvolta davanti e altra
dietro”
Una festa importante era l’Inti Raimi, la
festa del Sole al solstizio di giugno, che per quelle Latitudini è il solstizio d’inverno.
Questa festa corrisponde al nostro Natale, o alla Nascita del Sole celebrata dai romani.
I popoli andini avevano un rapporto speciale col cielo e le stelle, che da altezze
di 3000 - 4000 metri erano un po’ più vicine. Forse fu la celeste Croce del Sud, dove
splendono ben tre stelle di prima grandezza e una di terza, a ispirare il disegno della
Croce andina, Chakana o Chakata, formata da tre gradini, tre passi nei tre mondi del
loro universo. Nella cosiddetta trilogia Incas, il Serpente simboleggiava il “mondo di
sotto, o di dentro” (Ukju Pacha), luogo di rigenerazione; il puma rappresentava il
“mondo di qui” (Kay Pacha) e il condor il “mondo di sopra” (Janan Pacha).
Le divinità del “mondo di sopra” erano Sole, Luna e stelle, e anche il fulmine
(Illapa) e l’arcobaleno (K’oichi). Il mondo di qui era quello d’uomini (Runa), animali
(Uywakuna) e piante (Sachakuna). Il mondo di dentro era abitato, tra l’altro, dai semi (Muju) e dalle mummie (Mallki), poste in posizione fetale per una futura rinascita, e avvolte in preziose stoffe dipinte.
L’ultimo re Inca si chiamava Tupac Amaru, ‘il Nobile Serpente’ (da distinguere
da un altro Tupac Amaru, detto il Condorcanchi, che nel 1780 – ‘81 si ribellò contro
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FIGURA 7: L’Intiwatana (osservatorio solare) di Machu Picchu, con ciò che resta della colonna che rilevava l’ombra del Sole..
FIGURA 8: L’Intiwatana di Machu Picchu (in ogni città degli Incas c’era un osservatorio solare).
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l’ordine dei viceré spagnoli e contro la crudele oppressione degli indios, e pubblicò
uno storico ‘Bando contro la schiavitù’, il primo nella storia del Perù).
Tupac Amaru I era il figlio di Manco Capac II, che regnò in Wilcabamba, dove
gli Incas superstiti si erano rifugiati dopo la conquista. Nel 1572, anno in cui Tupac
Amaru fu messo a morte dai conquistadores, il danese Tycho Brahe avvistò nella
costellazione Cassiopea una Supernova, di cui parlò nel suo ‘De Nova Stella’. Si tratta forse della prima Supernova avvistata e descritta da un’autorità astronomica in
Europa, dove si riteneva che i cieli stellati fossero immutabili e incorruttibili (e per
questo il ‘De Nova Stella’ fu visto con sospetto dalla stessa Chiesa romana). Ma forse quella stella esplosa e visibile come Supernova narrava all’Europa la fine di un
impero lontano e l’epilogo di una civiltà che ancora affascina e sorprende con i suoi
segreti.
BIBLIOGRAFIA
■ Comentarios Reales, GARCILASO DE LA VEGA.
■ Los Incas; economia, sociedad y estado en la era del Tahuantinsuyo, WALDEMAR
ESPINOZA SORIANO, Amaru editores, Lima 1997.
■ Reyes, estrellas y cerros en Chimor, MASATO SAKAI, ed. Horizonte, Lima, Perù 1998.
■ Astronomìa e Imperio en los Andes, BRIAN S.BAUER y DAVID S. DEARBORN, Centro de
Estudios Regionales Andinos “Bartolomé de Las Casas”, Cuzco, Perù 1998.
■ Mito y simbolismo en los Andes, ENRIQUE URBANO, Centro de Estudios Regionales
Andinos “Bartolomé de Las Casas”, Cuzco, Perù 1993.
■ La rebelion de Tupac Amaru, DANIEL VALCARCEL, Colección Popular, México 1996.
■ Los Incas – el reino del Sol, JOSÉ ALCINA FRANCH y JOSEFINA PALOP MARTÌNEZ, Biblioteca
Iberoamericana, Ediciones Anaya, Madrid 1988.
Chi desidera contattare l’autore può rivolgersi a:
Marco Gambassi -Via Dante da Castiglione, 33.- 50125 Firenze.
[email protected]
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José Luis Pascual Blasquez
ALCHIMIA E ASTROLOGIA
TRADUZIONE DI MARIA RITA PREGNOLATO
L.A. 132-430
Presentazione
Il presente lavoro è una piccola sintesi dei principi filosofici e pratici, su cui si basano l’omeopatia, la spagirica e la terapia floreale. Come i lettori vedranno, questi
principi risultano più che mai attuali e presentano numerose e inattese connessioni
con le recenti scoperte della fisica moderna, elemento che deve far riflettere sulla
grande validità che riveste ancora oggi la sapienza antica. Si scoprono, così, legami
inattesi fra astrologia, alchimia, medicina cinese e medicina ayurvedica e si finisce
per riflettere sull’unicità delle verità scientifiche, unicità che ci viene mostrata sempre da più parti. L’universo risulta un « tutto unico » armonico ed ordinato, in cui
ogni parte è in relazione con le altre, così come nell’essere umano Corpo, Mente e
Spirito sono indissolubilmente connessi a riproporre quello stretto legame e quelle
corrispondenze fra Cielo e Terra, che noi astrologi conosciamo molto bene e che
vengono espressi dalla famosa frase di Ermete Trismegisto « Così in Alto, come in
Basso ». Ed alla base di tutta questa costruzione e di tutte queste relazioni ecco che
troviamo di nuovo l’astrologia con i suoi quattro Elementi, i Luminari, i pianeti e i
suoi principi fondamentali.
Avvicinarsi alla nostra disciplina seguendo questo approccio, diciamo così olistico, è sicuramente di grande aiuto; non solo può aiutarci a comprendere meglio la
profondità di alcune delle sue tecniche dalle rivoluzioni solari ai transiti, ma soprattutto ad evitare, come dice José Luis Pascual nel suo articolo, di muoversi « nell’ouroboros vizioso dell’oroscopo per l’oroscopo », sia per quanto riguarda l’interpretazione astrologica, sia per quanto riguarda la predizione, che spesso, una volta svuotata dei suoi principi ispiratori, risulta vuota e fine a se stessa.
Per tutte queste ragioni credo che le pagine che seguono possano essere di
grande aiuto a chi desidera ricevere un valido inquadramento storico delle relazioni
intercorse fra l’astrologia e le altre discipline, per comprendere, come nel corso del
tempo, certe idee e certi principi si siano affermati per poi venire completamente
dimenticati. Viceversa chi non possiede grandi nozioni di tecnica astrologica e muove i primi passi in questo campo non incontrerà grandi difficoltà nel leggere questo
lavoro, trovando in esso nuovi stimoli per affrontare successivi approfondimenti.
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E veniamo a presentare l’autore.
José Luis Pascual Blázquez è un personaggio tutto speciale. Come molti fra i
« veri e grandi » studiosi non ama il vuoto palcoscenico, ma preferisce gli scambi di
opinione a tu per tu. Forse per questo è poco conociuto dal grande pubblico, anche
se possiede eccezionali qualità di ricercatore e grande chiarezza espositiva. Chi ha
partecipato ai congressi spagnoli sa bene che le sue relazioni sono sempre fra le più
apprezzate sia per lo stile sia per la novità negli argomenti trattati.
Laureato in chimica presso l’università di Saragozza, ha sviluppato i suoi interessi astrologici soprattutto in due settori, per gran parte poco investigati e poco conosciuti anche da studiosi esperti di astrologia: l’Astrometereologia, cioè la previsione del tempo tramite i fenomeni celesti, primi fra tutti stelle e pianeti, e la medicina
alternativa, in particolare per ciò che riguarda il settore dei fiori di Bach. In questi
due settori Pascual può essere considerato uno dei maggiori esperti a livello europeo.
L’Astrometeorologia è una branca dell’astrologia per un verso antichissima, in
quanto poggia su conoscenze provenienti dal mondo mesopotamico e per un altro
moderna, in quanto il recupero di certi studi e l’inizio di un’investigazione ragionata
e sistematica è avvenuto solo negli ultimi anni. Pascual ha il merito di aver cercato
di recuperare e di riproporre la tradizione astrologica, in relazione alla previsione
delle alterazioni climatiche con una ripresa dell’osservazione diretta del cielo e dei
fenomeni ad esso connessi per la previsione del tempo. Sull’argomento ha pubblicatio vari volumi fra cui un trattato in due tomi dal titolo « El pronóstico del tiempo
a largo plazo », che affronta sia la Meteorognomia sia l’Astrometeorologia, che ha
incominciato a studiare in maniera sperimentale giovanissimo, fin dal lontano1967.
L’altro settore delle sue ricerche, cui si riferisce il presente articolo, riguarda le
relazioni esistenti fra l’astrologia e la terapia floreale di Bach, tema di grande interesse e in continuo sviluppo, che il nostro autore ha affrontato tenendo conto soprattutto delle possibili applicazioni pratiche. In questo campo José Luis Pascual ha
pubblicato per le edizioni Mercurio-3 due volumi molto interessanti : « Sistematización astrologica de la Terapia floral de Bach » e « Diagnóstico de las Flores de Bach
por la tipologia planetaria ».
Traduttore di testi antichi, partecipa regolarmente ai principali congressi spagnoli ed ha pubblicato articoli sulle riviste Eudemon e Mercurio-3. Fa, inoltre, parte
come consigliere dell’Associazione Culturale Spagnola di Astrometeorologia. I suoi
lavori di ricerca gli sono valsi nel 1994 il Premio di Investigazione Astrologica « Demetrio Santos »
Chi desiderasse leggere altri suoi lavori può mettersi in contatto con la Segreteria Generale CIDA (051-342445) e richiedere i seguenti articoli, come arretrati
della nostra rivista:
– Alterazioni atmosferiche ed eventi celesti - n. 106. di L.A. – 1997.
– Aspetti genetici delle impronte digitali (I e II) - nn. 107 e 108 di L.A. - 1997.
Buona lettura a tutti.
Claudio Cannistrà
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Alcune carenze nel panorama astrologico attuale
E’ nostra opinione che l’astrologia moderna sia eccessivamente centrata in se stessa, basata sull’interpretazione oroscopica individuale o collettiva, lasciando da parte
attività e settori di ricerca consueti in quei tempi ormai lontani del suo splendore in
qualità di scienza. L’astrologia è stata, durante molti secoli, una disciplina capace di
strutturare le altre scienze, un vero punto di riferimento per tutte le altre conoscenze. E questo avvenne, perché per l’uomo dell’antichità, e fino al secolo XVII, tutto il sapere era imperniato sull’azione svolta dagli astri sul pianeta Terra.
E’ qualcosa che non si discute, che si accetta senza meno come evidente, e che
impregna tutto il panorama scientifico, filosofico e religioso. Non si crede così solamente nell’influsso degli astri sul destino umano, ma si va molto più lontano: si
pensa che siano essi ad aver modellato la Terra e tutto ciò che si muove con essa.
L’universo è unico, la natura è unica, non una somma di parti, ma un organismo totale – macrocosmo – al quale si trova legato in maniera indissolubile ogni singolo
individuo, ogni parte – microcosmo - che nel corso del tempo si è separata da esso
(vedi Fig.1).
F IG . 1 - Schema
cosmologico della
tradizione aristotelica dalla Cosmographie di Petrus Apianus, 1551
Casa Quarta
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Fino al XVII secolo la scienza, la religione e la filosofia ammettono, senza ombra di dubbio, che esiste una separazione radicale tra Terra e Cielo. Tutto ciò che
esiste sulla Terra è formato dai quattro elementi: Fuoco, Terra, Aria e Acqua. Esiste
un quinto elemento al di sopra di questi, che li penetra e che si diffonde anche in
tutto il Cielo: la Quintessenza o Etere. Grazie ad esso, gli Astri hanno generato la
terra, i minerali, le piante, gli animali e l’uomo, e con il loro movimento di progressione e retrocessione, di aumento e di diminuzione della luce, o della velocità, determinano i cambiamenti in tutto ciò che si muove nel mondo inferiore (sublunare).
Detto in un altro modo, il Cielo e i suoi Astri sono attivi, generanti, animano e governano il mondo inferiore, che è passivo. Il Cielo ordina e il mondo inferiore obbedisce.
Nella parte più profonda di questo mondo abita Dio, inconoscibile; il mondo
delle stelle e dei pianeti è governato da Dio attraverso i suoi intermediari con l’uomo, gli Angeli. Questo è il mondo superiore, immutabile, eterno e perfetto. In quello
più basso, oltre la sfera della Luna, si trovano il mondo terreno e gli uomini, soggetti alle trasformazioni, alla “generazione” e alla “corruzione”, alla nascita e alla morte.
Si considera l’essere umano costituito da tre parti indissolubilmente separate:
spirito, anima e corpo. Lo spirito, la parte più sottile, è essenzialmente divino; l’anima è governata dagli astri, da loro proviene prima di nascere e a loro ritorna dopo
la morte. Il corpo appartiene alla Terra, agli Elementi, e si trova soggetto alla “generazione” e alla “corruzione”, ed è per questo motivo perituro.
L’astrologo, in questi tempi di splendore della nostra scienza, non è un semplice indovino, né si limita a fare predizioni basate sullo studio del corso degli astri. E’
matematico, filosofo, medico e alchimista allo stesso tempo. Quando sopraggiungeranno i tempi del declino e le conoscenze antiche si disperderanno, verrà abbandonato anche questo nucleo centrale di pensiero, vale a dire quello che tiene in considerazione l’azione degli astri sulla Terra e sull’umanità. Da questo abbandono nascerà la scienza materialista, la scienza moderna così come noi oggi la conosciamo:
una scienza che dirige la sua attenzione esclusivamente alla parte più bassa del
mondo, alla parte fisica. Una scienza che divide e crea compartimenti, che analizza,
che seziona.
Tutto ciò non avverrà senza motivo: il sapere, come tutto quello che è terreno,
è soggetto al tempo, ai cicli. Purtroppo questo sapere degenererà e giungerà ad affermare che dal cielo non possono cadere pietre, perché lì non ce ne sono, quando
invece ogni giorno cadono sulla terra tonnellate di meteoriti. Molti farmacisti manderanno alla tomba i loro pazienti con rimedi strampalati. L’astrologia cadrà in mano ai ciarlatani.
Con questa scienza nasceranno le specializzazioni, le differenti discipline e il
cosiddetto metodo scientifico. L’astrologia si dirama nelle matematiche, in medicina
e astronomia, l’alchimia si trasforma in chimica, la filosofia presto diventerà storia
della filosofia. E’ opinione generalizzata che l’astronomia sia sempre stata una
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Casa Quarta
scienza pura ed esente da tentazioni superstiziose, e che solamente l’astrologia si
sia mescolata con idee illusorie e con la superstizione. E che sempre abbiano camminato separate. E’ questa una visione che ignora il tesoro di testi scientifici antichi
che ancora possediamo nelle biblioteche e non tiene conto della stessa Storia della
Scienza. Basti un esempio: il Trattato di Astronomia del Beato Raimondo Lullo (secolo XIII), il famoso studioso di Maiorca, tratta esclusivamente di astrologia, il che
prova che fino al secolo XVII non esisteva una tale divisione concettuale fra entrambe queste discipline. Chi desideri verificarlo può consultare il volume “Textos y
estudios sobre astronomía espanola en el siglo XIII” (pubblicato da Juan Vernet,
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Autonoma di Barcellona nel
1981).
Ormai è passato il tempo nel quale un solo uomo poteva tesaurizzare tutto il
sapere della sua epoca, e la figura del filosofo, tale come era conosciuta nell’Antichità, si è estinta. Ricordiamo che il medico fini per essere chiamato “fisico”, dal
momento che dedicava la sua attenzione solamente al corpo. E dell’Anima, la parte
dell’uomo governata dagli astri, finì per occuparsene il sacerdote.
Negli ultimi anni con l’attuale processo di riscoperta e ricostruzione dell’astrologia si sono conseguiti molti risultati: recupero di testi antichi, di classici che sono
stati tradotti e adattati al linguaggio moderno. Vi sono perfino autori che si sono
azzardati ad interpretarli alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, stabilendo
un ponte tra l’antico sapere e quello moderno. Sforzo di sintesi del quale non possiamo che rallegrarci perché il primo sforzo che deve compiere l’astrologo attuale,
che opera in un ambiente intellettuale che ancora gli è ostile, deve essere quello di
farsi comprendere, e ciò gli risulta impossibile se non si esprime con il linguaggio in
uso, che è quello della nostra scienza.
Questo non significa rinunciare alle fonti. E neppure cancellare quelle antiche
discipline alle quali l’astrologia era legata. E, oggi, assistiamo proprio alla rinascita
di queste antiche discipline: per esempio, la leggendaria alchimia, la cui visione,
deformata dal pensiero dei “razionalisti” vincitori, è arrivata fino a noi come la chimera di alcuni ambiziosi cercatori d’oro. Chi conosce questa scienza, pur avendo
avuto solamente un approccio storico ad essa, sa che non c’è nulla di più lontano
dalla realtà che la “febbre alchemica dell’oro“.
Oggi dobbiamo salutare il risorgere dei nuovi alchimisti e dei loro fratelli minori, gli spagirici. Già da qualche anno è possibile trovare in alcune farmacie medicamenti spagirici, elaborati attraverso procedimenti tipicamente medievali. Molto più
comuni sono i medicamenti omeopatici, la cui azione terapeutica sfida il modello
fisico-chimico ammesso dalle università. Così come cominciano ad essere sempre
più diffusi nelle farmacie i Rimedi Floreali di Bach, di una semplicità di elaborazione
e con un’azione tanto evidente, da mettere in discussione anche quel modello dell’uomo e del mondo, formatosi nel XVI secolo.
Sfortunatamente nel panorama astrologico attuale, si sente la mancanza di ricercatori che si occupino di questi settori, settori che sono il banco di prova per
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confermare la dottrina astrologica e che solo l’astrologo conosce profondamente.
L’astrologo moderno, a nostro parere, sta assorto, pieno di se, muovendosi nell’ouroboros vizioso dell’oroscopo per l’oroscopo, specialmente nella sua interpretazione
astrologica, o nella predizione per la predizione. Altri, come i monaci scrivani medioevali, stanno preferendo tradurre testi antichi, per altro ripetitivi, senza studiare
previamente il valore degli stessi, e tanto meno dimostrare l’attuale validità, di ciò
che in essi si dice.
Così con questo lavoro vogliamo incoraggiare ad indirizzare gli sforzi verso
queste nuove direzioni, che possono essere di utilità non solo per il ricercatore a livello personale e per l’astrologia in generale, ma in modo particolare per tutti coloro che soffrono.
Alcune concezioni cosmologiche della scienza greca
Dopo l’abbandono del modello delle sfere planetarie, nel secolo XVII nasce una nuova astronomia, quella eliocentrica, e nasce una nuova scienza, caratterizzata dall’essere circoscritta unicamente allo studio della parte più bassa del mondo. Scienza
che, a causa di questa sua ossessione, alcuni, da una prospettiva classica, hanno definito da sindrome del mondo unico. Naturalmente, in seguito a questa autolimitazione, si è verificata più di una sorpresa.
Alla meccanica newtoniana del XVII secolo, che sembrava insuperabile e definitiva, ne è seguita un’altra, nel XX secolo, piena di paradossi, poco comprensibile per la
mentalità odierna: la meccanica quantistica, con i suoi principi di incertezza, con la
dualità onda-corpuscolo, ecc.. La massa e l’energia, precedentemente considerate
grandezze indipendenti, sono diventate a partire da Einstein, manifestazioni di una
stessa realtà e si ritrovano messe in relazione biunivocamente dall’espressione E=mc2.
La luce fu prima interpretata come un flusso di corpuscoli da Newton, teoria che fu
poi abbandonata per far posto alla teoria ondulatoria di Huygens, fino a giungere oggi all’accettazione paritaria di entrambi i modelli, dipendendo la scelta dell’uno o dell’altro dal tipo di fenomeno che si vuole studiare, a seconda della convenienza.
E’ chiaro che qualsiasi onda è una vibrazione, la propagazione d’energia attraverso un mezzo elastico. Nel caso della luce, questo primo mezzo fu l’etere, in accordo con le antiche dottrine greche. L’etere, che era la quintessenza della dottrina
delle sfere planetarie. Un mezzo molto sottile ed immateriale, che tutto impregnava, fino al più piccolo granello di materia, molto scomodo per i modelli matematici;
teoria in parte contraddetta, a sua volta, dall’esperienza di Michelson e Morley, nel
1887. Attualmente si sostiene che la luce sia la propagazione di un campo elettrico
sovrapposto ad uno magnetico, nient’altro. Il concetto di campo supplisce alla nostra ignoranza: è uno di quei concetti che, più che veri o falsi, risultano utili allo
scienziato e gli permettono di uscire dall’impasse.
Ma è nel settore della Medicina e della Terapia, dove più si riscontrano le carenze del modello fisico-chimico attuale, di una scienza che avanza con lo sguardo
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abbassato, sempre guardando verso il suolo. Famosa è la metafora attribuita a Talete di Mileto, il filosofo greco che cadde in un pozzo, di notte, perché camminava assorto osservando le stelle. Noi crediamo che si possa guardare sia verso l’alto sia
verso il basso, e così contemplare totalmente il meraviglioso spettacolo della natura
nella sua unicità.
FIG.2 e 3: Due modelli indipendenti da quello occidentale: quello cinese dei meridiani (a sinistra)
e quello indiano dei chakras.
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L’apertura ad altre culture ci ha consentito di conoscere anche altri modelli del
mondo e dell’uomo, diversi dal nostro: la Medicina Tradizionale Cinese, con i suoi
meridiani ripieni di energia, il Ki, oppure la Medicina Tradizionale Indiana, l’Ayurveda, con i suoi Chakras e il suo Prana, tutte con orientamenti tanto differenti dalla
nostra Medicina occidentale (vedi fig. 2 e 3).
Non possiamo assolutamente disprezzare i progressi, incredibili e spettacolari,
della nostra Medicina. Ma, al contrario, vogliamo mettere in evidenza alcune carenze e limitazioni, soprattutto in riferimento alla sua filosofia - o all’assenza di questa
- con cui essa opera attualmente. Dato che il modello attuale del mondo si studia
nelle Scuole e nelle Università, diamo un’occhiata a ciò che dell’antica filosofia è
giunto fino a noi, provenendo dalla cultura greca al tempo del suo massimo splendore.
Così come accade nelle culture orientali, in quella greca si ritiene che il mondo
esterno abbia la sua origine in altri piani più sottili ed inaccessibili ai normali sensi e
che la manifestazione fisica tragga origine da questi piani più sottili tramite una serie di dualizzazioni (vedi Fig. 4). Si parte da un Caos indifferenziato, da una materia
primordiale in uno stato caotico, dove tutto si trova senza forma, in stato di latenza
(così come ne tratta la Bibbia nella Genesi). Con una prima azione, il Principio organizzatore – Theos – produce la prima differenziazione: compaiono Nitro - maschile, attivo - e Sale –
femminile, passivo -, ancora al di sopra dell’universo
fisico manifestato, che sta
per nascere.
Si determina un’ulteriore differenziazione e
compaiono a partire dal
Nitro gli Elementi attivimaschili-diurni: il Fuoco e
l’Aria. Dal Sale prendono
vita gli Elementi passivifemminili-notturni: l’Acqua
FIG. 4: Origine del mondo esterno
a partire dal Kaos tramite dualizzazioni successive: primo livello:
kaos; secondo livello: nitro e sale;
terzo livello: fuoco, terra, aria e
acqua; quarto livello: zolfo, mercurio e sale.
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e la Terra. La combinazione degli Elementi, in differenti proporzioni, genera i minerali, i vegetali e gli animali. Pertanto il mondo è sottoposto alla legge della generazione e della corruzione, alla nascita e alla morte.
La combinazione di Fuoco e Aria da origine ad uno dei Principi alchemici: lo
Zolfo, che non corrisponde all’elemento chimico della Tavola Periodica, ma è il principio che determina la combustione. La miscela di Acqua e Terra ci da il Sale, il principio alchemico della fissità. La combinazione di Aria e Acqua genera il Mercurio,
che conferisce caratteristiche di instabilità e volatilità e fa da intermediario tra i
due principi precedenti. Mercurio, ai tempi in cui è in vigore questa dottrina, è sinonimo di ciò che oggi chiamiamo “vapore”.
I Principi Alchemici di Sale, Zolfo e Mercurio sono congruenti con la dottrina
che considera l’essere umano costituito da corpo, anima e spirito, integrati tra loro.
Secondo l’ottica moderna, comparando il suddetto modello con quello fisicochimico attuale, si può osservare che la scienza si occupa solamente dello studio del
Sale e del corpo, ignorando o negando tutto il resto, che rimane relegato alla Religione o alla Filosofia.
D’altra parte, quando affrontiamo la dottrina delle sfere planetarie, vediamo
che gli antichi operavano una netta separazione fra il mondo inferiore e quello superiore, tra la Terra e le sfere planetarie situate oltre, cominciando da quella della
Luna. E parlarono di Sfere, non di orbite o di astri singoli: la sfera comprende ciò
che oggi nel mondo degli atomi chiamiamo livelli di energia – per i quali il concetto
di particella e di orbita è stato abbandonato – ovvero, l’astro in quanto tale, come
corpo passivo, e l’energia che lo anima, non solamente in esso, ma in tutti allo stesso tempo, in una maniera armonica e ordinata: la singola parte dentro al tutto. In
questo ordine, in questo movimento perfetto dei pianeti, gli antichi videro qualcosa
di supremo, divino, un principio ordinato e ordinatore, formativo e modellatore del
mondo inferiore (Terra). La musica delle sfere con le sue onde e le sue armoniche,
che esercitano un influsso innegabile fin dall’inizio dei tempi.
Nel linguaggio religioso, il treno di armoniche di ciascun pianeta preso separatamente fu rappresentato da un Angelo nel cristianesimo, o con un termine corrispondente e un concetto simile in altre religioni.
Per queste dottrine il pianeta Terra corrisponde al mondo inferiore, costituito
dai Quattro Elementi e i loro multipli in combinazione variata. Oltre a ciò, esiste un
principio sottile, che occupa tutto il Cielo e la Terra, e sta al di sopra degli Elementi.
I Pianeti si muovono in questo ambiente, nulla è vuoto nell’universo: è la Quintessenza o Etere, che tutto riempie, concetto antico del quale, come con tanti altri, la
scienza moderna si appropriò (ugualmente a quello di atomo, elemento, etc., e che
subito si rivelarono insufficienti, poiché appartenevano a concetti molto diversi in
relazione al loro significato originale). La parola “atomo” significa indivisibile, e già
sappiamo che ciò che la chimica ha designato con questo nome, è divisibile; la parola “elemento”, dai quattro Elementi, con il significato di irriducibile, non trasformabile: e quante burle i chimici si fecero degli alchimisti, negando la trasmutazione
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di alcuni elementi chimici in altri, e furono i fisici coloro che lo ottennero in una
maniera veramente semplice!
Questa Quintessenza o Etere sarà molto importante da un punto di vista concettuale, e senza dubbio giocherà un ruolo di primo piano nello sviluppo dei futuri
modelli scientifici, e delle esperienze e teorie che propizieranno la dimostrazione
della sua esistenza.
La divisione netta fra ciò che è in alto e ciò che è in basso, così come le corrispondenze esistenti fra essi, sono i pilastri della scienza antica. Vediamo come lo
esprime uno degli ultimi alchimisti spagnoli, Don Luis de Aldrete y Soto (secolo
XVII). Alchimista ed allo stesso tempo reggente perpetuo della città di Malaga e
Messo Superiore del Santo Tribunale dell’Inquisizione:
“Il Creatore compose tutti gli individui di questo mondo di due materiali, che il
filosofo chiama materia e forma; la forma è la Luce, che in quanto emanata da
quella saggezza infinita e Trinità incomprensibile si muove, illumina e riscalda. E’
l’Anima del Mondo, e senza di essa tutte le operazioni termineranno grazie alla Natura ed essa stessa è la Natura Generata, che operando incessantemente da Vita a
tutto, come afferma San Giovanni Evangelista et Lux erat Vita, per cui la Vita e le
altre forze del mondo razionale derivano dalla Luce: e le Virtù di tutto il resto del
creato in essa stanno rinchiuse in tutti i tre regni della natura: vegetale, animale e
minerale, tanto in maniera manifesta che occulta, ed in quest’ultima forma lo sono
per mancanza di coloro che sappiano trattarle e manipolarle. Per cui non esistono
piante, animali o minerali che non possiedano la loro [virtù] speciale e particolare,
in conformità alla ripartizione della materia nella giusta quantità e qualità con la
quale si unì e coagulò la Luce. E così afferma riguardo a Maria Profetessa, che è
quagulum quagulans omnia. (Luis Aldrete y Soto. Papeles sobre el agua de vida y el
fin del mundo. Editora Nacional, Madrid, 1979).
Al giorno d’oggi la Fisica riconosce tre realtà essenziali con le quali interpretare
i fenomeni: la massa, l’energia e l’informazione. Le onde si comportano a loro volta
come particelle, e le particelle come onde. La luce sono onde elettromagnetiche che
possono anche essere considerate come corpuscoli (fotoni). La rete di particelle e
campi (massa ed energia) contiene inoltre ciò che noi oggi chiamiamo “informazione”. Don Luis de Aldrete y Soto con il linguaggio proprio della sua epoca, alla stessa
maniera dei suoi contemporanei colti, non pensava in modo molto differente dai
nostri fisici quantici.
L’Alchimia in Omeopatia, in Spagirica e nei Fiori di Bach
Chiunque ammetta la validità dell’astrologia e delle teorie ad essa relative, che la
giustificano, sarà nelle condizioni ideali per considerare valide le dottrine illustrate
precedentemente, perlomeno concettualmente.
Sia la Medicina Tradizionale Cinese che la Medicina Indiana, l’Ayurveda, considerano l’uomo al di là del suo corpo fisico, e cioè costituito da una struttura ener-
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getica. La parola “energia” è la più vicina, nella nostra lingua, al concetto che si
vuole esprimere, di origine greca, e che significa. azione, agire; una rete di Ki, che
scorre nei meridiani della popolare agopuntura, o di Prana che scorre attraverso i
Chakras, conosciuti molto bene anche in occidente. In entrambi i modelli si accetta
lo stesso concetto basilare: è attraverso questa complessa rete energetica che l’individuo si relaziona con l’ambiente circostante, ed in modo particolare con il calore e
la luce che gli provengono dagli astri. In entrambe queste Medicine, che hanno
profonde radici ed una solida struttura filosofica, si accettano senza esitazioni la risonanza dell’Uomo con il Cosmo e la sua inseparabilità da esso.
La medicina occidentale, invece, nega questo fatto, concentrandosi solo sulla
dimensione fisica e giungendo ad una profonda conoscenza del corpo umano, che
manca alle altre: Anatomia, Patologia, Medicina Interna, Fisiologia, ecc.
La Farmacologia, per le stesse ragioni, ha prestato attenzione alle sostanze medicamentose, il cosiddetto Sale, dispiegando un arsenale terapeutico mai eguagliato
nella storia dell’umanità. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che tutta la scienza
occidentale nasce dalla negazione di ciò che per la scienza precedente era un principio fondamentale: l’inseparabilità dell’uomo dal suo ambiente cosmico circostante
o, detto in altro modo, dall’azione astrologica.
Nel secolo XIX, un medico tedesco di grande erudizione, Samuel Hahnemann,
creò un sistema terapeutico che oggigiorno è diffuso in tutto il mondo: l’Omeopatia. Sistema, la cui azione ormai nessuno mette in discussione, dopo molti anni di
polemiche e di fuochi incrociati di accuse tra innovatori, da una parte, e tradizionalisti dall’altra, ma del quale rimane ancora sospeso un modello soddisfacente - una
teoria - che renda conto dei fatti osservati.
La farmacologia omeopatica ha uno speciale interesse nell’esaltare le virtù terapeutiche di qualsiasi tipo di sostanza, animale, vegetale o minerale, anche se tossica. Si basa su di un postulato fondamentale, cioè che il simile cura il simile. Ovvero, la stessa sostanza che nel soggetto sano produce i sintomi della malattia, può
curare il soggetto malato che presenta quegli stessi sintomi. Ma ciò che è veramente sorprendente dell’Omeopatia, è che l’effetto dei suoi rimedi aumenta mediante
due procedimenti: la succussione e la diluizione.
La succussione è qualcosa di molto semplice; non è altro che una serie di “colpi”, più o meno forti contro una superficie, per esempio di legno, a cui viene sottoposto il flacone che contiene una tintura. Succussioni ripetute possiedono la sorprendente virtù di esaltare le capacità terapeutiche del rimedio. Ma ancora più sorprendente è l’effetto della diluizione: può sembrare un paradosso per il modello fisico-chimico, in quanto più alta è la diluizione, maggiore sarà l’effetto, che si osserva, in chi assume il rimedio.
Nella farmacologia omeopatica si combinano la diluizione e la succussione. Il
procedimento globale, che risulta da questa combinazione, prende il nome di dinamizzazione o potenziamento. In questo modo si possono utilizzare senza nessun rischio di tossicità sostanze altamente velenose come, per esempio, mercurio, piom-
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bo, aconito, ecc. Il maggior paradosso per l’ortodossia scientifica si ha quando una
sostanza viene talmente diluita che risulta essere al di sotto del numero di Avogadro: a partire da qui non rimane neppure una sola molecola originale. La materia,
pertanto, è scomparsa, ma l’azione terapeutica, benché si prosegua nelle diluizioni,
non cessa di aumentare. Questo fatto richiede nuove ricerche ed alcune correzioni
nella Teoria Atomica della Materia, per giustificare quanto sopra osservato.
Hahnemann, medico e scienziato rigoroso nei suoi lavori e nelle sue teorie,
eluse, come molti altri, le fonti di ispirazione del suo metodo, in favore del fatto che
potesse essere accettato dal maggior numero possibile di medici. Nell’Alchimia ritroviamo le alte diluizioni, la scomparsa della materia con l’intento di liberarne la
sua parte più sottile e medicamentosa per poterne potenziare gli effetti curativi.
Hahnemann evitò qualsiasi riferimento ad essa, ma ciò non ci deve stupire: gli capitò di vivere in un periodo storico in cui la scienza antica era in una fase di totale
discredito.
Gli Spagirici conoscevano perfettamente il fatto che le piccole dosi non impediscono l’azione medicamentosa delle sostanze. Così, ad esempio, Paracelso, nel suo
“Manuale della Pietra Filosofale Medica” afferma:
“Devi sapere che la dose di questa medicina è così piccola e leggera che sembra quasi incredibile. Deve essere sciolta nel vino o in un altro liquore, e sempre in
piccolissima quantità, in ragione della sua potenza celeste, virtù ed efficacia”.
Questa citazione è particolarmente interessante: chiunque conosca come si
preparano gli elisir floreali di Bach noterà subito un’allusione ad essi. Gli omeopati,
seguendo le orme degli spagirici, cercano come loro, attraverso procedimenti di laboratorio, la liberazione di qualcosa di sottile, che si trova occultato nella materia
originale. Qualcosa che è in grado di penetrare l’organismo completamente e di
propiziare la guarigione dalla malattia; un qualcosa che non è strettamente materiale e che proprio a causa della densità della materia, viene impedito nella sua
azione.
Nei testi alchemici possiamo trovare ovunque allusioni a due tipi di draghi (vedi Fig.5), uno con le ali, l’altro senza. Il drago alato appartiene al regno superiore:
sputa fuoco e simbolizza un fuoco astrale, un principio che proviene dalle stelle. Il
drago senza ali rappresenta il fuoco terrestre inferiore. Li troviamo nella letteratura
alchemica mentre si divorano a vicenda. Questa immagine è una rappresentazione
della loro unione, la fissazione dei due principi attivi in un solo composto: il Sale
segreto dei filosofi.
Hahnemann afferma:
“Lo Spirito del medicamento agisce sullo Spirito dell’uomo”.
E Paracelso, uno degli ultimi “bagliori umani” della scienza antica, affermava
tre secoli prima:
“La stella si cura con la stella”.
La Spagirica, ramo secondario dell’Alchimia, ricerca anch’essa l’esaltazione dei
principi curativi dei medicamenti. Conosciamo alcuni procedimenti che sfidano an-
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FIG. 5: Il drago celeste con le ali e
il drago terrestre senza ali che si
divorano a vicenda. Tratto da
Abraham Eleazar, Uraltes chemisches Werk, Leipzig
che l’attuale modello atomico-molecolare, rendendolo vulnerabile nel momento in cui si voglia spiegare l’effetto terapeutico
dei rimedi spagirici.
In sintesi, i metodi di
elaborazione spagirica, tipicamente medievali –
benché, senza dubbio, di
origine molto più antica ricercano ciò che i testi designano con le parole aprire, distillare o sublimare i
sali. Vale a dire, liberare la
loro parte più sottile ed efficace, quella che entra in
risonanza con l’uomo interiore, oltre il corpo umano
(il corpo astrale, ecc., della
letteratura antica).
Facciamo l’esempio della preparazione di un rimedio spagirico estratto da una
pianta: come in omeopatia, bisogna prima preparare una tintura della pianta stessa,
un’estrazione alcolica, idroalcolica. In seguito si deve calcinare ciò che rimane della
pianta, incorporarlo nella tintura e distillare il tutto molte volte. In questo caso la
dinamizzazione o esaltazione delle proprietà terapeutiche del rimedio viene conferita dalle successive distillazioni. Nella prima si produce una minima modificazione
della materia. Quella successiva porta già ad una maggiore modificazione, aumentando così l’effetto trasformatore, e così via, incrementandolo sempre più. Più saranno le distillazioni, maggiore sarà l’efficacia terapeutica. Questa operazione è conosciuta come rotazione o circolazione. In essa il drago alato (principio sottile, arcano o quintessenza) si trova di fronte al drago incapace di volare (sale, ceneri che
vengono incorporate).
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Possiamo ora comprendere il seguente paragrafo di Paracelso nel Liber Paragranum :
“Quale pietra viene sollevata verso le stelle? Nessuna, eccetto quella volatile. E’
a causa di ciò che molti hanno cercato il quintum esse nell’Alchimia, che non è altro se non la sottrazione dall’arcano dei quattro elementi, e ciò che, allora, rimane
è l’arcano stesso. L’arcano, inoltre, è caotico ed è possibile sollevarlo fino alle stelle,
come una piuma al vento”.
Questo arcano è qualcosa che anche Bach conseguì, grazie al procedimento
stesso di elaborazione dei suoi rimedi. Ma a differenza dei lunghi e complicati trattamenti di laboratorio che sia la Spagirica che l’Omeopatia richiedono, il sistema di
Edward Bach è estremamente semplice e veloce, alla portata di tutti.
Per la preparazione di un rimedio di Bach occorre prendere una ciotola di cristallo e riempirla di acqua viva: di sorgente o di una fonte pura o di un ruscello incontaminato. In quest’acqua si dispongono di seguito i fiori, raccolti direttamente
dal terreno. Una persona sostiene la ciotola e un’altra taglia i fiori utilizzandone le
foglie, fino alla completa copertura della superficie d’acqua. Tutta questa operazione si svolge direttamente nei campi.
Quindi si espone la ciotola con i fiori alla luce del Sole per alcune ore. Questo
metodo si chiama solarizzazione: in questo modo, si ottiene la liberazione dell’arcano, contenuto nei fiori, e l’acqua è il veicolo che l’accoglie.
Bisogna iniziare le operazioni di mattina, alle prime luci dell’alba, quando la
rugiada è appena scomparsa. Alla sera tutto il contenuto della ciotola viene filtrato
con cura: il liquido così ottenuto avrà preso colore e avrà un certo grado di viscosità. Per conservare il preparato madre, si aggiunge la stessa quantità di brandy. Le
essenze floreali, così come noi le troviamo in vendita nelle farmacie, contengono 1
goccia di questo preparato madre per ogni 10 ml di brandy. Un’analisi chimica potrà
appena rilevare la presenza di qualche molecola del fiore da cui si è partiti per la
preparazione del rimedio stesso.
I rimedi che si preparano con parti più legnose - come per esempio le gemme
dell’Ippocastano bianco, Chestnut Bud, - oppure con quelle specie che fioriscono in
autunno o in inverno, stagioni in cui il sole è debole, richiedono la bollitura in acqua per circa mezz’ora. Nel caso di Rock Water è sufficiente esporre l’acqua di una
sorgente incontaminata per circa un’ora al sole. E’ molto importante non toccare i
fiori con le mani, né il preparato ottenuto: bisogna inoltre sorvegliare la ciotola
contenente i fiori ed esposta al sole, affinché nessun uccello ne beva l’acqua, e neppure che qualche nuvola copra il sole, perché altrimenti la solarizzazione ne verrebbe compromessa.
Il procedimento per ottenere i rimedi floreali di Bach è così semplice e alla
portata di tutti, da sfidare la ragione stessa e persino il senso comune. Tuttavia, oltre 60 anni di pratica danno garanzia a questo sistema, e la sua diffusione in tutto il
mondo è il segno della sua utilità, della sua validità e della fiducia in esso riposta da
un numero sempre crescente di terapeuti.
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La forza vitale. L’Archaeos. I corpi sottili dell’uomo.
Abbiamo fatto l’esempio dell’Omeopatia, della Spagirica e della Floriterapia di Bach
perché i loro preparati si possono ormai trovare in molte erboristerie e farmacie,
benché il loro meccanismo di azione non sia ancora stato chiarito con il rigore e l’esaustività che la metodologia scientifica esige. Le teorie e le giustificazioni sono discutibili; al contrario, i fatti reclamano da anni una spiegazione convincente.
Già Hahnemann per riuscire a trovare una spiegazione all’azione dei suoi rimedi, aveva fatto riferimento alla forza vitale, presente negli organismi,. Nella sua epoca, la teoria del vitalismo era ancora ammessa: in essa viene accettato il fatto che vi
sia qualcosa di più oltre il corpo, che mantiene connesse ed integrate tutte le sue
funzioni in una sola: la vita. Il corpo è formato da una somma di organi, ma anche
da qualcosa di più che è superiore e che sembra guidarlo dall’alto.
Al momento della morte, questo qualcosa abbandona il corpo, o scompare, ed
allora ogni parte dell’organismo segue il suo percorso, indipendentemente dal resto.
In mancanza di questo principio vitale, avviene la decomposizione, la disintegrazione. Proprio un momento prima e un momento dopo la morte nulla sembra mettere
in evidenza che vi sia una così drastica differenza tra la vita e la morte, solo l’encefalogramma piatto della seconda.
L’ipotesi vitalista è attraente e suggestiva, benché l’ortodossia scientifica, attualmente, la rifiuti totalmente. E’ utile come modello, perlomeno per spiegare alcuni fatti osservati. Questa teoria è molto antica; i nuovi concetti e le nuove scoperte
della Fisica del XX secolo risvegliano l’interesse di molti scienziati nel poter costruire
un modello umano, - e degli esseri viventi in generale - che aderisca meglio all’esperienza. Possediamo anche alcune prove analitiche che suggeriscono la presenza di
questo principio intelligente e formativo: sono le cristallizzazioni sensibili.
Per esempio, una soluzione di cloruro di rame (CuCl2) al 5%, in capsula di Petri
(vedi Fig. 6 e 7), evaporando si cristallizza, formando un disegno più o meno
amorfo; ma, se a questa stessa soluzione si aggiunge una minima quantità di sangue umano o della linfa di una pianta, il disegno ottenuto presenta una maggiore
organizzazione, come se quella piccolissima quantità di sostanza aggiunta potenziasse enormemente la capacità cristallizzatrice del minerale, come se la orientasse
verso alcune direzioni privilegiate.
Di fatto il metodo, in certe condizioni di controllo, si utilizza in alcuni laboratori come sistema di diagnosi clinica e di controllo della qualità degli alimenti
(Francia, Svizzera, Germania).
Quanto detto sopra si può interpretare alla luce dell’evidenza che nel sangue
umano o nella linfa di una pianta o di un essere vivente, oltre alla sostanza esiste
una capacità organizzatrice (in questo caso della crescita minerale nel processo di
cristallizzazione).
Per la scienza antica, questo principio vitale è di origine celeste, e oggigiorno viene riproposto per chiarire alcuni fatti, per i quali il modello fisico-chimico
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FIG. 6 e 7: A sinistra cristallizzazione semplice di una soluzione di10 ml. di cloruro di rame al 5%,
a destra la stessa soluzione con l’aggiunta di una goccia di sangue umano. Si notano le differenti
configurazioni cristalline
risulta inadeguato. Questo fatto è di capitale importanza per il mondo astrologico, in questo periodo: è qui davanti ai nostri occhi, richiedendo la nostra attenzione.
La Fisica ha già avuto la sua rivoluzione nel XX secolo, ora stiamo aspettando
quella della Biologia… e anche quella dell’Astronomia, con un nuovo modello che ci
dia conto di tutto ciò che gli astrologi osservano ogni giorno!
Come dicevamo prima, la teoria del vitalismo era ancora valida ai tempi di
Hahnemann. Così il fondatore dell’Omeopatia affermava nella sua opera, l’Organon,
capitolo 10° :
“L’organismo materiale, senza la forza vitale, non ha capacità di sensazione,
né di funzione, e neppure di preservare se stesso”.
Questo principio vitale era più o meno accettato già da molti secoli. Lo si
concepiva come una entità invisibile, molto al di là del corpo fisico, ma compenetrata ad esso, che solo se ne separava al momento della morte. Effettivamente
l’anima, l’anima, ciò che lo animava. Un concetto presente in numerose culture,
ma “fastidioso” per la nascente scienza occidentale, che ricerca sempre fatti verificabili.
Paracelso chiamò questo principio Archaeos, per il potere formativo che gli
viene attribuito a livello del microcosmo.
Platone e gli Stoici denominarono lo stesso principio a livello del macrocosmo,
Anima Mundi. Si tratta dell’essere interiore profondo, che sottende ogni forma ma-
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teriale: ciò che è esterno e visibile, secondo questo sistema di pensiero, sgorga dall’interno ed invisibile, dal mondo degli archetipi.
A questo punto, in un’ottica più attuale, possiamo parlare di onde, di armoniche di onde e di insiemi in risonanza con esse. Si conosce il potere formatore ed organizzatore di certe armoniche, che inducono le particelle poste su di una lamina in
vibrazione a formare delle figure. Così come si conosce la rete creata dal suono in
un auditorium, con le sue connessioni, risonanze, intensità e toni differenti, ecc.
Torniamo a ricordare l’interesse che sempre hanno avuto gli astrologi nello scoprire
parallelismi tra la musica e gli elementi astrali (Keplero, per esempio, nel suo “Harmonices Mundi”).
Tyler Kent (1849-1916), che fu considerato l’Hahnemann dell’Omeopatia nordamericana, si azzardò a dire che il principio vitale è “il rappresentante dell’anima”.
Hahnemann suppose che fosse “lo spirito” dei suoi medicamenti, liberato dai
procedimenti di diluizione e di dinamizzazione, ad agire su questo principio vitale,
origine del corpo, regolatore e mantenitore delle sue funzioni. In virtù di ciò si spiega l’azione immediata dei rimedi una volta assunti, in lungo e in largo per tutto
l’organismo nel suo insieme. Questo effetto di penetrazione istantanea e totale è
comune anche agli “arcani” o quintessenze dei rimedi spagirici, così come ai fiori di
Bach.
In questi tre sistemi terapeutici è comune il concetto di considerare i rimedi
come sostanze che possono essere rese “sottili“, capaci di agire in profondità, su
questo “soggetto” interno ed invisibile, ancora sconosciuto dall’ortodossia scientifica. Si riconosce la loro efficacia in quanto contengono puri gli “archetipi” delle
piante, o delle sostanze potenziate con vari metodi, permettendone così l’azione.
Questo equivale ad entrare in risonanza, per un modello ondulatorio. Non hanno
importanza la quantità e la dose. Non stiamo trattando né del corpo, né della materia, pertanto l’attuale modello fisico-chimico non funziona, diventa inadeguato.
Sono sufficienti dosi infinitesimali, poiché stiamo trattando con “qualità”.
Nella scienza antica il Principio Vitale è pertanto la forza creatrice della Natura. Fornisce la forma fisica e attraverso di questa rivela l’archetipo interno (segnatura). Il principio vitale è stato chiamato anche Alma, o Anima (essendo animatrice),
ed esiste nei tre regni della natura: minerale, vegetale e animale. Ogni specie possederà la sua anima individuale con le sue proprie caratteristiche e specificità, che
isolata, purificata e fissata di nuovo su di un supporto materiale, costituirà il più
potente rimedio contro la malattia. Questo è sempre stato il modo di pensare degli
alchimisti e la sua preparazione il lavoro quotidiano nei loro leggendari laboratori
del passato.
BIBLIOGRAFIA
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VITHOUKAS, Paidos, Barcelona ,1997.
Casa Quarta
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■ Alquimia y Medicina, ALEXANDER VON BURNUS, Luis Carcamo, editor, Madrid, 1981.
■ Introduccion a la alquimia de las plantas medicinales (Espagiria Vegetal), MANFRED M. JUNIUS, Luis Carcamo, editor, Madrid, 1981.
■ Le caractere philosophique. Le laboratoire, Jean Pagot, Edicion de autor, GIF sur
Yvette, 1986.
CASA DODICESIMA
Julianne Evans
I pianeti “fuori fascia”
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Casa Dodicesima
Julianne Evans
I PIANETI “FUORI FASCIA”
(OUT OF BOUNDS PLANETS)
L.A. 132-1260
L’anno scorso, al United Astrology Conference negli Stati Uniti, ho assistito alla presentazione della ricerca del Dr. Mitchell Gibson sulle capacità psichiche e medianiche indicate nel tema natale. In seguito ho letto il suo libro Signs of Psychic and
Spiritual Ability (Segni di abilità psichica e spirituale), che mi ha suscitato il desiderio di verificare e approfondire personalmente la sua ricerca. Gibson ha tabulato gli
aspetti astrologici, nei temi di più di 200 persone note per le loro capacità psichiche, che si verificano al 50% in più rispetto a un gruppo di controllo, dando a questi aspetti un punteggio di 10 punti. Di questi aspetti, chiamati ‘marker aspects’, è
stato assegnato un punteggio di 25 a quelli che compaiono almeno 300% in più rispetto al gruppo di controllo.
Gli aspetti considerati sono quelli tolemaici, il parallelo e il controparallelo (1),
ed inoltre l’occultazione (2) di uno o più pianeti e la declinazione elevata, ovvero,
superiore a 23°26’nord o sud. La declinazione è una delle due coordinate equatoriali
del sistema in rapporto all’equatore celeste, linea convenzionale che divide in due
l’emisfero; è la distanza in gradi nord o sud rispetto all’equatore celeste, da 0° dei
punti equinoziali (l’intersezione dell’equatore celeste e dell’eclittica) a 23° 26’22”
Nord e 23° 26’22” Sud, dove il Sole raggiunge la massima declinazione ai solstizi.
Sappiamo che i pianeti, di norma, rimangono all’interno di questi limiti di declinazione, anche se alcuni hanno orbite più eccentriche di altri, ma possono anche andare oltre la declinazione massima del Sole. In questo articolo farò riferimento ai
pianeti che superano questa soglia come OOB (dal termine inglese ‘out of bounds’ –
fuori dei confini).
La Luna può raggiungere una declinazione di quasi 29°; 23°27’ + 5°14’ (angolo
del piano di inclinazione della Luna) [3]; Mercurio e Marte possono raggiungere una
declinazione di 27°, con rare eccezioni (Marte nel 1907 è arrivato fino a 28°54’Sud);
Venere può raggiungere 28°; Giove va soltanto alcuni minuti oltre 23°27 mentre
Saturno e Nettuno hanno praticamente la stessa declinazione massima del Sole.
Urano e Plutone non sono OOB di frequente, ma quando lo sono la loro sosta si
estende per lunghi periodi (4).
Casa Dodicesima
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Fra i primi dieci aspetti rilevati da Gibson come indicatori di capacità psichiche
vi sono tre paralleli (LU/PL, MA/GIO, ME/VE) e tre controparalleli (GIO/SA, LU/PL,
UR/NE) (5). Mercurio ad alta declinazione risulta fra gli indicatori di potenziale, sia
per esperienza mistica sia per abilità medianica ed anche Venere ad alta declinazione per abilità medianica (6). La preponderanza di paralleli e controparalleli nei suoi
risultati e la considerazione di pianeti ad alta declinazione mi hanno fatto riflettere
su altri studi riguardanti la declinazione, i quali sostengono che i pianeti OOB indicano la tendenza ad andare oltre limiti stabiliti di pensiero e di azione; possono indicare la capacità di realizzare cose straordinarie e superare grandi ostacoli nella
vita, o comportamenti volatili ed aberranti (7).
Alla luce di questa considerazione ho controllato i temi di persone note per le
loro doti psichiche – sensitivi, medium, chiaroveggenti, guaritori, mistici – per l’incidenza di pianeti OOB dato che queste doti vanno bene oltre i limiti stabiliti di pensiero e di azione.
Avvalendomi del database di Astrodatabank e dei dati forniti da Gibson nella
sua ricerca, ho esaminato i temi natali di 90 sensitivi, 50 persone note per le loro
esperienze mistiche, 47 medium e 33 guaritori. Come gruppo di controllo ho usato i
temi di 220 persone dal mio database di clienti. Per adesso, ho preso in considerazione solo i pianeti personali e la Luna, dato che Urano e Plutone OOB sono generazionali; saranno trattati nella seconda parte su paralleli e controparalleli.
Risultati:
Percentuale di Pianeti fuori limiti di declinazione:
Gruppo di controllo:
LUNA
MER
VENERE MARTE
16.4 % 8.6 %
10 %
13.6 %
Il totale dei pianeti OOB è di 107 su 220 soggetti pari al 48.6%
Gruppo in esame:
LUNA
MER
VENERE MARTE Totale pianeti OOB
SENSITIVI
20 %
13.3 % 10 %
26.7 % 63 su 90 soggetti: 70%
MISTICI
18 %
12 %
22 %
26 %
39 su 50 soggetti: 78%
MEDIUM
14.9 % 17 %
14.9 % 10.6 % 27 su 47 soggetti: 57.4%
GUARITORI 21.2 % 9 %
15.2 % 27.3 % 24 su 33 soggetti: 72.7%
Il totale dei pianeti OOB è di 166 su 220 soggetti, pari al 75.45 %
Considerando la distribuzione dei pianeti OOB, non occorre una specifica analisi statistica per notare quanto spicchi Marte nelle categorie dei sensitivi, dei mistici e dei guaritori. Posso solo ipotizzare che è proprio questa energia fisica non ordinaria che contribuisce in modo determinante all’abilità straordinaria del genere. E’
interessante notare che nelle biografie di queste persone sono citati spesso inciden-
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Casa Dodicesima
ti, episodi di violenza, malattie gravi o simili prove fisiche che hanno preceduto la
manifestazione di queste capacità straordinarie. Ovviamente sto considerando questo come fattore isolato, fuori contesto del tema natale che fornirebbe informazioni
più specifiche sulla relativa espressione, ma l’intenzione qui è di stabilire se esiste
una correlazione fra i pianeti OOB e una certa categoria.
Data una differenza media di quasi 27% fra i soggetti indagati e il gruppo di
controllo, ho esaminato altre categorie (scrittori, pittori, piloti di macchine da corsa/F1, filosofi) per vedere se c’era una simile discrepanza.
Pianeti OOB
LUNA
MERCURIO
VENERE
Scrittori
17.7 %
11.4 %
11.8 %
Il totale dei pianeti OOB è 125 su 220 soggetti: 56.8%
MARTE
15.9 %
Pianeti OOB
LUNA
MERCURIO
VENERE
Pittori
11 %
15 %
14 %
Il totale dei pianeti OOB è 56 su 100 soggetti: 56 %
MARTE
16 %
Pianeti OOB
LUNA
MERCURIO
VENERE
Piloti
21 %
10 %
11 %
Il totale dei pianeti OOB è 61 su 100 soggetti: 61 %
MARTE
19 %
Pianeti OOB
LUNA
MERCURIO
VENERE
Filosofi
17.3 %
16 %
6.7 %
Il totale dei pianeti OOB è 38 su 75 soggetti: 50.7 %
MARTE
10.7 %
Pianeti OOB
LUNA
MERCURIO
VENERE
Famiglia
13.33 %
13.33 %
3.33 %
Il totale dei pianeti OOB è di 14 su 30 soggetti, pari al 46.7 %
MARTE
16.7 %
La categoria ‘filosofi’ risulta un solo 2% in più, pittori +7.4%, scrittori +8.2%
(quasi a parità con i medium +8.8%), piloti +12.4%, e la mia famiglia 1.9% in meno
del gruppo di controllo.
C’è anche da tenere conto della distribuzione dei pianeti OOB, considerando le
qualità e caratteristiche connesse normalmente con il pianeta in questione portate
all’estremo. Il pianeta OOB può indicare dove la persona non riconosce o non accetta limiti. Per esempio, quando Marte è OOB, la volontà e l’energia fisica possono diventare violentemente aggressive, trasgressive o producono coraggio straordinario
e abilità fisiche. Il fascino e la forza di attrazione o la bellezza estetica di Venere
possono indicare talento artistico eccezionale o produrre l’indulgenza estrema.
Mercurio, il messaggero e l’intermediario, il quale spicca nella categoria dei
medium, è anche la logica e capacità deduttiva dei filosofi (Mercurio OOB risulta
quasi il doppio rispetto al gruppo di controllo).
Casa Dodicesima
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La Luna OOB si associa ad una sensibilità estrema o alla necessità di forti stimoli emotivi (piloti), ad oscillazioni di umore e qualche volta a un’instabilità impressionabile, la quale può portare da una depressione profonda alla paranoia. Può
essere espressa come solitudine o voglia di libertà e indipendenza dai legami emotivi troppo stretti.
In questo studio ho solo esaminato i pianeti OOB, ma si può anche tenere conto dei pianeti ad alta declinazione , ossia nei pressi dei limiti, che possono essere
superati in fase di progressione. Così come si può valutare dinamicamente le progressioni dei pianeti OOB alla nascita.
NOTE
(1) Quando i corpi celesti occupano la stessa declinazione nello stesso emisfero, si parla di parallelo
di declinazione e di controparallelo, quando hanno la stessa declinazione ma sono collocati in
emisferi diversi, uno a nord, l’altro a sud.
(2) Occultazione o eclisse: accade quando i pianeti sono simultaneamente in congiunzione di longitudine e in parallelo di declinazione.
(3) La Luna può andare OOB nei segni di Cancro e Capricorno e nei segni contigui, Gemelli/Leone,
Sagittario/Acquario. La Luna dondola fra nord e sud come un pendolo che aumenta gradualmente di quota; comincia ad andare OOB, nell’arco di quasi 10 anni, per un paio di giorni al mese
nei segni di Cancro e Capricorno fino ad arrivare a una sosta OOB di circa 6 giorni quando arriva
al limite massimo nord e sud. Trascorre un intervallo di mediamente 18.6 anni fra un limite massimo e l’altro, in concomitanza con il ciclo dei nodi lunari; la Luna raggiunge il limite massimo
quando il Nodo Nord è a circa 0°Ariete. Nel 20° secolo, la Luna è stata OOB:
dal
al
limite massimo Nord
Sud
05.11.1982
01.10.1992
15.09.1987
29.09.1987
04.04.1964
02.03.1974
25.03.1969
19.09.1969
28.09.1945
30.07.1955
08.04.1950
19.09.1950
12.3.1927
10.01.1937
04.10.1931 e 15.03.1932
19.09.1931 e 28.03.1932
2.06.1908
19.03.1918
16.03.1913
29.03.1913
La Luna è uscita il 15 agosto 2001 e continuerà ad andare OOB almeno due volte al mese fino al
2011. Dati elaborati usando le effemeridi del programma SolarFire 4.
(4) Plutone è stato OOB per un paio di mesi ogni anno dal 1774 al 1795, mentre Urano è OOB dal
1779 al 1784. Di nuovo Plutone è stato OOB dal febbraio 1938 all’ultima uscita, in maggio 1953,
accompagnato da Urano dal 1947 al 1951.
(5) Gli altri aspetti sono LU/UR sestile, ME/VE sestile, GIO/UR trigono e l’occultazione di Marte. Vedi:
Gibson, Mitchell E., M.D., Signs of Psychic and Spiritual Ability, Modern Astrology Publishing,
Tempe AZ. USA.
(6) Fra gli altri aspetti per abilità medianica vi sono LU/ME e MA/NE controparallelo, SA/NE parallelo,
VE/NE quadrato, l’occultazione di Venere.
(7) Pamela Welch nel suo articolo Those Wild out-of-bounds Planets pubblicato nel The Mountain
Astrologer, N° 97. giugno/luglio 2001.
CASA QUINTA
Gabriella Leopizzi
Studi e testimonianze sui
dati natali di Maria Callas
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Casa Quinta
Gabriella Leopizzi
STUDI E TESTIMONIANZE SUI DATI
NATALI DI MARIA CALLAS
L.A. 132-540
Girano tante interpretazioni del Tema Natale di Maria Callas; anche in Rete.. Alcune
fatte molto bene da illustrissimi Astrologhi. Ma sono sicura che la mia interpretazione, è unica; o quasi.. Questo non perché sia la più brava tra i miei colleghi ma per
le ragioni che ora vi spiegherò.
Il luogo, il mese e l’ora di nascita della Divina sono certissimi; - New York – dicembre 1923 – ore 06.00. Il giorno ha vagolato un po’ tra il 2-3-4; poi è stato reso
noto che sui suoi documenti il giorno è il 2 e da allora, ovviamente, il 2 è diventato
la data ufficiale… Ma vi sono anche Temi con il 3 dicembre; ne ho visto anche uno
con il 4, ma con un’ora di nascita diversa (12.30).
La confusione deriva dal fatto che, curiosamente, di quella che sarebbe diventata una dei Miti del ‘900, non esiste registrazione né al Flawers Hospital (dove è
nata), né al municipio di New York. La prima data ufficiale che compare è sui registri
scolastici; ed è il tre… La madre ha però sempre indicato il 4; il padrino Dott. Lautzounis, al quale Maria rimase legatissima per tutta la vita, optava invece per il 2.
In una intervista su “Oggi” del 1957, la Diva parla della faccenda e di come lei
fosse ovviamente portata a credere alla madre che indicava, come giorno della sua
nascita, il 4 dicembre. MA la data del 2 dicembre risultava (come appena detto) sul
suo passaporto americano e fu poi dichiarata e sottoscritta dalla Callas stessa
quando chiese al Comune di Zevio (Verona), la sua prima carta di identità italiana
(Bruno Tosi “Giovane Callas”).
Io sono però in possesso di una registrazione televisiva nella quale è il padre di
Maria a dire, chiarissimamente, la data di nascita delle due figlie. Ed anche per lui
Maria è nata il giorno 4. Se non si crede ad ambedue i genitori che dicono la stessa
cosa lontani migliaia di km uno dall’altra e non più in contatto tra loro (perché separati da decenni), a chi si dovrebbe credere? Credo sia più normale che si sbagli un
padrino che non entrambi i genitori.
Per avere astrologicamente una visione più chiara delle cose, esaminiamo comunque tre Temi di Nascita, redatti per il 2, 3 e 4 dicembre 1923: per l’ora e le
coordinate di New York, Ascendente è sempre Scorpione e le posizioni dei pianeti
sono quasi le stesse, con lo scarto di un grado o due per quelli veloci. La differenza
Casa Quinta
75
sta nella Luna, con posizioni ed Aspetti differentissimi in ciascuno dei tre Quadri; e
per ambedue i sessi, ma per una donna in particolare, si sa che la Luna è uno dei
punti focali del Tema Astrale.
Tra il 2 ed il 4 dicembre 1923, alle ore 06.00 per New York, la Luna si trova:
a 22°.12’ Vergine per il 2 dicembre;
a 6°.13’ Bilancia per il 3;
a 20°.39’ Bilancia il 4.
In questi tre giorni avviene anche un altro cambiamento significativo nel cielo
astrale. Il giorno 4 Marte passa da 28.57° Bilancia a 00.14° Scorpione.
Esaminiamo ora, anche se a grandi linee, il vissuto delle Divina per rapportarlo,
in particolar modo, alla Luna ed a Marte per cercar di capire in quale dei tre giorni i
due Astri risultano più “parlanti” rispetto ad esso. Vediamo innanzitutto la LunaMadre.
I coniugi Karogelopulos avevano una figlia ed un figlio; il bimbo muore piccolissimo ed è anche per i grande dolore di questa perdita che la famigliola lascia la
Grecia, trasferendosi a New York. Alla partenza Evanghelia è di nuovo incinta e si
aspetta un altro maschio; la delusione per la nascita di Maria è tale che la madre rifiuta di vederla per tre giorni. Poi deve per forza accettarla, ma il rapporto con lei
sarà sempre di sotterraneo, profondo conflitto.
76
Casa Quinta
Casa Quinta
77
Piccola ma interessante notazione; il cognome Callas non è nome d’arte, come
molti scrivono. Fu il padre di Maria, (farmacista), ad adottarlo una volta arrivati in
America; Kalogeropulos era infatti impronunciabile per gli americani.
Tornando ai rapporti di Maria con la madre, il rifiuto di quest’ultima verso la
figlia minore si accentua quando Maria, crescendo e sentendosi poco o niente amata, riversa le sue frustrazioni affettive sul cibo; mangia moltissimo, diventa grassa, e
massiccia proprio come spesso sono i Sagittari gioviali; e nel Tema di Maria, Giove
impera, essendo in Casa 1 molto vicino ad Ascendente. A tutto questo si aggiunge
una miopia molto forte che costringe Maria a portare pesanti lenti che ancor più la
rendono brutta e goffa, nonostante dei lineamenti assai graziosi, come mostrano le
foto del tempo. La madre le preferisce vistosamente la figlia maggiore, Jackie, sottile e raffinata come spesso si presentano i Gemelli.
Nella famiglia materna vi sono parecchie belle voci e molta passione per musica e canto; quando Maria rivela una voce niente male la madre, ambiziosissima e
frustratissima da un marito considerato inetto, inizia a guardare la figlia con occhi
diversi; riversa su di lei tutte le proprie aspirazioni soffocate; aspirazioni non tanto
di riconoscimenti artistici ma di successi mondani.
Piena di aspettative, indirizza quindi Maria allo studio della musica e del canto
perché per lei il Teatro d’Opera, con i suoi riti, è il massimo della mondanità, cui
aspira con tutta sé stessa.; da madre fredda e distante Maria comincia così a vivere
Evanghelia come madre tiranna che vieta alla figlia qualsiasi cosa non sia musica e
canto, che la sprona in continuazione, sin da giovanissima, a partecipare a concorsi,
“Ore del Dilettante” e via di seguito
Maria adolescente, Evanghelia decide che la carriera canora della figlia ha più
possibilità di sviluppo in Grecia che a New York; spera soprattutto sull’aiuto dei familiari. Lascia quindi l’ormai detestato marito e si imbarca con la figlia sullo
Stokolm; direzione Atene. Maria ha tredici anni e durante la lunga traversata diventa una piccola star cantando spesso per i passeggeri e l’equipaggio.
Tanto si è parlato, nelle biografie della cantante, di questa madre, divorante a
livello del patologico; certo è che Maria proprio nello studio della musica trova il
suo rifugio, la possibilità di stare tutto il giorno fuori casa, lontana da lei… Evanghelia, una volta in Grecia, le ha infatti procurato due insegnanti di musica e canto;
prima l’italiana Maria Trivella e poi la spagnola Elvira De Idalgo, ambedue in quel
periodo residenti ad Atene. Alla de Hidalgo (che contribuirà in modo decisivo alla
grandezza della cantante curandone magistralmente la voce), la ragazzina si lega
moltissimo, eleggendola a madre putativa e passando con lei, praticamente tutta la
giornata. Alla casa materna torna soltanto per dormire.
La de Hidalgo confesserà in seguito di esser rimasta molto perplessa davanti a
quella ragazzona goffa, grassa, foruncolosa ed occhialuta che sognava di fare la cantante lirica. Ma quando Maria aveva preso a cantare ogni perplessità si era dileguata..
La stima per Maria, aumenta di giorno in giorno non solo per la sua voce strana, capace di virtuosismi strabilianti ma anche per la sua sensibilità alla musica, che
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Casa Quinta
ha fatto di lei , per tutta la vita, una musicista raffinatissima e di estrema competenza, prima ancora che una eccezionale cantante. E la ammira anche per la sua
autodisciplina, per la serietà e la devozione quasi monacale con la quale si vota allo
studio. Finita la sua lezione, Maria rimane infatti ad ascoltare quelle di tutti gli altri
allievi per “rubare” consigli, annotazioni…Ed ha solo quattordici, quindici anni…
Il debutto avviene a quindici anni, al Teatro dell’Opera di Atene, in Cavalleria
Rusticana, con notevolissimo successo.
Dopo tutte queste premesse, riprendiamo il discorso astrologico e passiamo ad
una prima osservazione della Luna (simbolo primo della femminilità, nel Tema di
una donna), delle cui posizioni, nei giorni interessati, si è già detto più sopra; il giorno 2 essa è in quadratura a Mercurio ed il 3 praticamente isolata.; per tutti e due i
giorni quindi, Luna quasi muta per una donna eccezionale chiamata Maria Callas.
Il giorno 4 le cose cambiano completamente perché la stessa Luna, per le ore
06.00 di New York si trova, ripetiamo, a 20°.39’ Bilancia, in sestile esatto a Mercurio-Sagittario, ed a Nettuno-Leone: Si crea insomma un triangolo perfetto LunaMercurio-Nettuno. Sensibilità, intuito ed intelligenza che si alimentano a vicenda.
Tante cose possono a questo punto collimare con il carattere e la vita di Maria;
la sua musicalità che si esprime nel teatro in primo luogo (Nettuno-Leone).. I suoi
lunghi viaggi per mare, prima da poverissima emigrante e poi… Poi l’amore nato sul
panfilo da favola “Christina” (Nettuno-Leone come Casa 5), con un marinaio di gran
lusso quale era Onassis…Ed il Christina che diventa un po’ la sua casa galleggiante
per tutti gli anni che dura il legame con l’armatore.
In primis però, Luna- Madre; il rapporto angoscioso con la sua vera madre ha
due indicazioni sul Tema.. La quadratura del Sole ad Urano-Casa IV ed il quinconce dello stesso Sole a Plutone-Cancro; ma il Quadro rivela anche l’approccio alla
musica ed al canto (Luna-Nettuno), che questa madre le permette, facendo la sua
fortuna; e il legame forte, quasi filiale, con l’insegnate di musica e canto Elvira de
Hidalgo, (ancora Luna-Nettuno) vissuta da Maria, si è detto, come madre alternativa..
Ed osserviamo anche, come s’ è già accennato, un altro cambiamento profondo che avviene nel Cielo del giorno 4; Marte rimane sempre congiunto ad orbita
strettissima con Saturno ma esce dal Segno Bilancia ed entra in Scorpione. E che la
Maria, sia donna che artista, avesse forti componenti scorpioniche è fuor di dubbio.
C’è Ascendente, è vero, ma a mio parere non basta… Un’occhiata a molte foto e filmati, sia nel quotidiano che sulle scene, e si nota subito nel suo portamento e nel
suo sguardo un che estremamente aggressivo, battagliero, indomabile. Esistono
inoltre innumerevoli testimonianze di quanto la Divina fosse poco tenera, in certi
momenti ed in determinate situazioni.. Non per niente fu soprannominata dai giornali “La Tigre”.
E poi la sua Arte..
Ma perché Maria Callas è stata considerata così Grande, Inimitabile, nel Teatro
d’Opera? Non aveva una voce bella, almeno nel senso canonico della parola.. Con
Casa Quinta
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quelle note altissime (fino al Mi sovracuto), e le altre cupe, basse, viscerali, a tratti la
voce le si “sgranava”… Ma proprio questi “sgranamenti” le permettevano sfumature,
coloriture e drammaticità che il pubblico mai aveva sentito in teatro; le famosissime “voci nere” da brivido che non potevano provenire se non da abissali profondità
scorpioniche.
Per la sua ampiezza e la sua gamma vastissima di espressività, dalla dolcezza
più struggente alla perfidia ed all’odio più devastanti, la voce della Callas era quindi
in grado di interpretare in modo sublime un repertorio vastissimo; dal soprano leggero al lirico, al drammatico; dal contralto, al mezzosoprano. E questo, come si dirà
più ampiamente poi, non soltanto come tonalità liriche ma anche come interpretazioni recitative…
Il lato “nazista” del suo carattere (Congiunzione Marte-Saturno+Venere in Capricorno), aveva permesso una formidabile preparazione artistica che faceva di lei
anche una interprete attenta, fino alla mania, alle indicazioni dei vari musicisti..
Tutto doveva essere eseguito alla lettera, secondo spartito, e molte delle liti, delle
incomprensioni in teatro, scoppiavano per il pressappochismo, la scarsa preparazione, di colleghi e collaboratori. Con Toscanini, Maria Callas è stata la grande Vestale
del ritorno all’ortodossia in musica del Novecento.
Piccolissimo ma assai esplicativo esempio della sua attenzione quasi maniacale
al dettaglio; non ricordo quale grande Direttore di Orchestra nota, un giorno, una
particolare sfumatura nella voce di Maria che interpreta Gilda, nel Rigoletto… Gliene chiede la ragione e lei spiega: - “ Gilda dice no, ma voleva dire sì” Nel mondo lirico sonnacchioso e sbracato di fine anni 40, con direttori d’orchestra e cantanti che si ritagliavano spazi su misura per le loro esigenze e le loro
possibilità, ignorando le indicazioni dei musicisti che dicevano di interpretare, Maria
arriva quindi come un tornado: con la sua voce strana, con il suo rispetto quasi maniacale per le partiture, con la sua stravolgente drammaticità. O con la sua tenerezza struggente… Ogni cosa che lei fa o dice sulla scena non culla con suoni melodiosi, non eccita con acuti strappa applausi; tutto arriva fino alle viscere, sconvolge l’anima…
Alle platee attonite Maria fa scoprire che Lucia di Lammermoor o Amina de “La
Sonnambula” non sono uccellini meccanici che gorgheggiano e trillano, (così come
si era ormai abituati ad ascoltare dai vari sopranini leggeri), ma creature ricche di
una infinita poesia, di una dolente drammaticità. E la mitica Casta Diva, da “Norma”, non è una cascata di note dorate ma il pianto accorato e struggente di un’anima ferita. Accanto a questa poesia, a questo “straniamento straziato”, (Luna-Nettuno), la cupezza, la violenza, l’odio, la cupidigia scorpioniche di una Medea e di una
Lady Macbeth, Opere ormai scomparse dalle scene proprio per mancanza di voci all’altezza di tanta drammaticità e che, grazie a lei, riprendono vita.
Voce celestiale e voce demoniaca. Non era una cantante che interpretava un
ruolo. Ogni sera il pubblico aveva la percezione di assistere ad un “dramma in diretta”. Dal fondo della segreta dove il rapporto doloroso con la madre e quello inesi-
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Casa Quinta
stente con il padre, la sua infanzia senza calore e senza giuochi e tante altre vicende della vita la avevano trascinata, ogni sera Maria si serviva di Norma, o Violetta, o
Lady Macbeth, per raccontare il suo personale dramma a chi aveva orecchie per
ASCOLTARLA. E, chi ascoltava, viveva attraverso di lei i propri dolori, le proprie sconfitte, le proprie aspirazioni di Riscatto…
Molta gente piangeva, a teatro.. Ed accade la stessa cosa anche ASCOLTANDO i
dischi…. Ho sempre avuto l’impressione, ascoltandola, (e credo di non sbagliarmi),
che mentre cantava Maria andasse con metà di sé in trance, mentre l’altra metà rimaneva sveglissima per seguire tutto quanto avveniva in scena… E le commozioni
che sapeva suscitare erano talmente violente che persone che la hanno frequentata
ed amata, rievocandola hanno ancora un fremito di commozione nella voce… Più di
una volta ho visto persone proprio piangere, parlando di lei; (Zeffirelli, Giulietta Simionato ed altri meno noti al grande pubblico)..
“La sua voce commuove perché contiene un dramma”.. scrisse di lei Teodoro
Celli, famosissimo critico musicale, quando ancora si cercava di inquadrare in qualche modo il fenomeno Callas che aveva stravolto tutti gli equilibri teatrali del tempo.
E lo stesso Teodoro Celli, alla fine, riuscì anche a chiarire l’enigma di una voce tanto
fuori dei canoni del momento…”Soprano drammatico di agilità”, sentenziò in un altro suo famoso articolo… Riscoperta di un canto perduto da almeno un secolo…
Era stato il modo di cantare di Maria Malibran e di Giuditta Pasta, grandissime
interpreti del teatro romantico di primo ottocento.. Allora non c’erano divisioni di
voci, specializzazioni; un interprete era in grado di cantare tutto; ma a prezzo di
studi durissimi. Con Verdi prima, poi con Puccini e con il verismo, tale modo di cantare era stato pian piano accantonato.. C’era meno tempo e, soprattutto, meno voglia di studiare…Le voci si erano quindi specializzate ed ogni cantante poteva interpretare soltanto una parte del repertorio lirico.. Per tal motivo, come già detto, molte opere del primo Romanticismo erano scomparse dalle scene.
Altro sconvolgimento che Maria portò nel teatro lirico, come si è già accennato, fu la capacità di “recitar cantando”.. Dopo tante belle statuine, immobili sul palco, attente soltanto ai gorgheggi ed ai do di petto, una donna che sapeva muoversi
con disinvoltura, che recitava anche con il corpo, era cosa da strabiliare! “La Grand
Tragedienne”, la soprannominarono i francesi.
Tutto questo ha saputo fare la Sagittario-Scorpione Maria Callas nel mondo lirico.. Scoperta di nuovi orizzonti, ricerche, studi profondi ed appassionati, sperimentazioni coraggiose e spericolate sfidando proteste e dileggi della parte più conservatrice del pubblico… Dopo il suo arrivo, niente è più stato come prima. “Prima
della Callas e Dopo la Callas”, si dice ancor oggi parlando del mondo lirico. Purtroppo, nella decadenza di tutti i valori e tutte le aspirazioni del periodo che stiamo vivendo, anche nel mondo lirico si torna al tran tran di comodo.. Anche il grande ciclone Callas è stato in gran parte metabolizzato.
Ma torniamo un attimo al vissuto di Maria al difuori delle tavole del palcoscenico… Molte sue biografie descrivono una esistenza piena di stenti durante la guer-
Casa Quinta
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ra, che lei passò in Grecia con sua madre e sua sorella; si adombra addirittura il sospetto che Evanghelia spinga le figlie a quasi prostituirsi con italiani e tedeschi per
poter mangiare. La realtà è assai meno pesante; ciò grazie ad un piccolo sussidio che
lei percepisce per i suoi studi, all’aiuto di soldati ed ufficiali di occupazione strabiliati
dalla sua voce e, soprattutto, al sostegno costante dell’uomo della sorella Jackie, figlio di un ricco armatore. Gli armatori erano nel destino delle sorelle Callas..
Maria può quindi continuare studiare ed a cantare con relativa tranquillità, per
quanto possono permetterlo gli orrori della guerra. Debutta giovanissima, come già
detto, e si fa un discreto nome non solo in Grecia ma anche tra le truppe di occupazione tedesche ed italiane. Grazie a loro il suo nome comincia pian piano a circolare per l’Europa.
Iniziano anche rivalità ed invidie e, finito il conflitto, non si sa con quanta verità, Maria viene accusata di collaborazionismo… Probabilmente la giovanissima
Maria non si poneva affatto problemi di collaborazionismo e cantava per tutti… Alla fine,, stanca di tanti attacchi e consapevole che nella piccola Grecia vi sono poche speranze di diventare la Star che ha ormai deciso di essere, torna in America,
sorda ai consigli di Elvira de Hidalgo di prendere invece in considerazione l’Italia…
Forse New York è scelta da Maria anche per via del padre che lì continua a vivere..
Secondo lunghissimo viaggio per mare.. In America ritrova il padre ma non i riconoscimenti sognati.. Passa da una promessa mancata ad una delusione, ad offerte assolutamente al disotto del suo valore. Nel 1947 ha una proposta per cantare
all’arena di Verona. Terza traversata dell’Oceano. Appena arrivata a Verona conosce
il Commendator Giambattista Meneghini che ha circa trenta anni più di lei.
Anche se le foto la mostrano con un gran bel viso, è sempre goffa, grassa, con
vestiti dozzinali ; ha sempre una brutta pelle e le caviglie grosse. Meneghini è un
solido uomo d’affari con fama di donnaiolo impenitente… Inizia una storiazza tra
loro, probabilmente con un sottofondo di sentimenti sinceri che sono però al di
fuori della passione d’amore; Meneghini è intenerito da quella ragazzona smarrita,
e Maria, con un solo vestito (le hanno rubato la valigia alla stazione), con quasi nulla per sopravvivere ed un futuro incertissimo in un paese straniero, cerca quel padre
che sempre le è mancato.
Dopo molte insistenze Maria riesce a farsi sposare, nonostante Meneghini tentenni, anche per la feroce opposizione alle nozze della sua provinciale e tradizionalissima famiglia che non vede di buon occhio una cantante, straniera, povera e, perdipiù, di religione ortodossa! Ricordiamo che siamo nella Verona di fine anni 40! Le
nozze avvengono quasi di nascosto, in una sacrestia polverosa, alla presenza dei soli
testimoni…
E qui parla, astrologicamente, il Saturno-Bilancia, foriero, oltrechè di un marito molto più vecchio, anche di ostacoli, negazioni, difficoltà ed amarezze nella sfera
del matrimonio.… Con eguale pesantezza lo stesso Saturno si farà sentire ancora,
più avanti, nella vita della Divina; sempre in campo matrimoniale, oltrechè in infinite vertenze legali per i più svariati motivi. Vedremo poi, più in dettaglio.
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Casa Quinta
Meneghini, con l’occhio lungo dell’imprenditore,. non è preso più di tanto dalla
donna ma capisce il valore dell’artista; si fa liquidare dall’impresa di famiglia e si
vota interamente alla promozione di Maria: la quale Maria, non più pressata da
problemi economici, si rituffa a corpo morto nello studio e nel lavoro.
Per tutti gli anni di matrimonio (dieci), sarà una vestale della musica. Meneghini infatti dedica tutte le sue energie alla Artista ma si dimentica della donna, per
correre dietro alle ballerinette della Scala, evidentemente più alla sua portata di
sempliciotto signore di provincia. Il loro, per confessione di Maria agli intimi, sarà
un matrimonio bianco per almeno nove anni su dieci. Marte-Scorpione+SaturnoBilancia, come sesso negato nel matrimonio…
In compenso Meneghini ripaga Maria di una prima giovinezza piena di umiliazioni e di terribili, sterili lotte; le procura i contatti giusti, le offerte di lavoro gratificanti.. Nel mondo lirico si comincia a parlare di lei con sempre più insistente interesse e curiosità. E mentre la parte più conservatrice è spaesata da questa figura totalmente anomala di soprano, i giovani e la parte più progressista grida al miracolo..
Iniziano le famose recite come incontri di pugilato su un ring, lotta con le fiere nell’arena.. . Fischi ed applausi deliranti.. Discussioni infinite e veri e propri scontri fisici
tra fans e denigratori, alla fine di ogni spettacolo… Ed i giornali pubblicano sempre
più spesso articoli su Maria, non ancora Divina ma, di certo, in ascesa vertiginosa…
Il mondo della lirica si spacca in due.. Chi è attaccato alla tradizione, al canto
soltanto celestiale, osanna Renata Tebaldi, altra giovane, bravissima soprano legata
ai vecchi, rassicuranti schemi.. Chi è per il nuovo, il rivoluzionario, per la ricerca e la
scoperta continua di strade alternative, osanna Maria.. Era da metà ottocento che
non avvenivano risse così furibonde dettate dall’amore per la lirica!
Cresce la fama, ma Maria è ancora un donnone grasso e goffo, vestito con abiti improbabili, al limite del ridicolo; Meneghini la porta allora nel famosissimo atelier della Biki per dare una immagine più decente al suo look; la Biki la guarda con
molta sufficienza e le consiglia di ripassare dopo aver perduto almeno trenta chili…
Ma, forse, quello che ferisce ancor più Maria è un capoverso di una recensione di
una sua interpretazione di Aida all’Arena di Verona. Il critico, dopo aver fatto i dovuti omaggi all’Artista malignamente annota che, in scena, le caviglie della cantante poco si distinguevano da quelle degli elefanti.
E’ la goccia che fa traboccare il vaso; Maria incassa e sparisce per un po’.
Quando ricompare si grida al miracolo. Nell’Italia dei primi anni cinquanta, quando
ancora ci si doveva mettere in pari con tutta la fame patita in guerra, non si parlava
certo di diete… E ecco riapparire Maria magrissima, raffinatissima, elegantissima, irriconoscibile. Non migliorata ma completamente trasfigurata…Non è un cambiamento, è una METAMORFOSI… Ora può immedesimarsi anche fisicamente, senza
suscitare commenti sarcastici, in Violetta che muore di tisi o in Lucia che impazzisce
per amore. E’ la prima cantante lirica, in un mondo di grassone vestite in modo ridicolo, a comprendere l’importanza del look, in quella che sta per diventare la società
delle immagini…
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E chiariamo qui un mistero che ha fatta versare non fiumi ma mari di inchiostro…COME fece La Divina a trasformarsi, in un anno, da donna super obesa ad eterea libellula? Molto si è favoleggiato su questa metamorfosi, insistendo sulla tenia
ingurgitata con una coppa di champagne.. Favole, appunto! La realtà è parecchio
più dura ed è, ancora una volta, risultato di un temperamento spietato prima di
tutto con sé stessa… La cognata Pia Meneghini racconta infatti che tale trasformazione fisica fu dovuta ad un durissimo trattamento ormonale, soprattutto di sollecitazione alla tiroide…
Trattamento vivamente sconsigliato da tutti i medici di buon senso (compreso
il marito di Pia), che pronosticavano pesanti conseguenze sulla salute fisica e nervosa… Ma Maria ha deciso e va avanti per la sua strada, affrontando prove e fatiche
inenarrabili… I risultati sono prodigiosi ma il prezzo pagato, per il futuro, assai salato.. Molti attribuiscono a tale trattamento anche la precoce perdita della voce.. Ma
in questo campo, per me, molte furono le cause concomitanti; prima tra tutte, una
estensione troppo vasta che, come una molla o un elastico troppo tirati, non poteva
reggere a lungo.
Sia come sia, l’anno cruciale del cambiamento è’ il 1953. I seguenti cinque anni sono quelli del trionfo massimo di Maria non soltanto Artista ma anche donna.
Sul palcoscenico inizia la storica collaborazione con Luchino Visconti che darà luogo a spettacoli ancora ineguagliati. Nella vita, così eterea e raffinata, con padronanza assoluta di quattro lingue e la disinvoltura che le proviene da l’essere nata e
cresciuta a New York, diventa una Dama del jet set, contesa nei salotti più esclusivi
di tutto il mondo… I rotocalchi cominciano ad interessarsi in modo massiccio di lei
con una intensità che, in anni più recenti, è stata eguagliata soltanto da Carolina di
Monaco e da Lady Diana. Soprattutto, diventa la Regina incontrastata della Scala,
oltrechè di Milano. I progressisti hanno vinto; Renata Tebaldi se ne va in esilio al
Metropolitan di New York.
E’ qui che il Tema Natale del giorno 4 diventa inequivocabile. Nettuno-Luna
come donna-musicista, si era detto. Negli anni della metamorfosi fisica e dell’esplosione mondiale della sua fama, il Pianeta della Metamorfosi transita esattamente
nella terza decade della Bilancia, congiunto alla Luna Natale… Per un anno intero,
tra il 1953 ed il 1954 (l’anno della metamorfosi fisica e del massimo trionfo in teatro), Nettuno di transito rimane in stretta congiunzione alla Luna-Bilancia e sestile
a sé stesso Rx, oltre che a Mercurio. Proprio a Mercurio si può attribuire l’esplosione
che la sua immagine ha, a cominciare da quel periodo, sulla stampa.
Ed il Sagittario gioviale, grande, massiccio, di robusto appetito e dai modi un
po’ plateali, si trasforma in una sofisticatissima Dama evanescente. Ormai Sagittarionettuniana al massimo grado… E’ quello che lei è sempre stata all’interno, che esce
finalmente all’esterno… Paragone abusatissimo, ma non si può che ripeterlo, nel caso
di Maria Callas: il Brutto Anatroccolo diventa, nel giro di un anno, un Cigno Reale.
Regina del Bel Canto e del jet Set mondiale… Nel Tema Natale di Maria cosa
indica tanta Fortuna? In tutti i tre probabili giorni di nascita si nota una Casa 1 son-
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tuosa che ospita Giove, il Sole e Mercurio.. Oltre alla assai probabili (per non dire
certa), preminenza di Nettuno nel Tema, l’indicazione che il mezzo dell’ ascesa sarà
il canto, viene da una Venere-Capricorno in Casa 2 (cosignificante Toro, Segno per
eccellenza di cantanti e musicisti), in sestile perfetto alla congiunzione Marte-Saturno.
Un blocco emozionale, una nevrosi fortissima, quale soltanto una fusione Marte-Saturno possono dare, che trova la sua via di risoluzione, il suo scioglimento, attraverso il canto… E la stessa fusione, indice di intransigenza, di scarsissima duttilità, permette applicazioni “feroci” allo studio ed alla carriera, che portano a livelli di
preparazione ineguagliabili. Tutti i grandissimi sono più o meno monomaniacali, nel
senso che dedicano la maggioranza delle loro energie al settore in cui eccellono.
Non si possono spiegare altrimenti certe vette di perfezione.
Altra risultato, stavolta sgradevole, dell’accoppiata Venere-Casa 2 legata alla
congiunzione Marte-Saturno, è il problema occhi, che Maria si porta dietro tutta la
vita. Miope fin quasi alla cecità, per non perdere completamente la vista deve affrontare cure difficilissime e noiosissime; sul palcoscenico si muove con grande sicurezza aiutata soltanto da un intuito paranormale… Vede poco o niente delle scene e dei colleghi, per non parlare del direttore d’orchestra…La aiutano nei movimenti sul palcoscenico tracciando a terra grandi strisce bianche; e lei va, come una
libellula..
Tornando alla carriera, come già era successo in piccolo in Grecia, Maria arriva
troppo in alto per non suscitare invidie e ripicche, per non scatenare guerre sotterranee. Il suo carattere assolutista ed a tratti rigido (sempre Marte-Saturno-Venere),
non aiuta; e nel clima dei primi anni ’50, di forte restaurazione, disturba anche la figura di questa donna fiera e battagliera, che ha saputo scalare le più alte vette della
notorietà senza essere una sex simbol; che non ha paura di discutere e difendere i
propri punti di vista mentre il modello in auge è la donna che vive in sottotono,
condiscendente ed avvolgente: la donna che, in teoria, cammina sempre tre passi
dietro al marito.
L’averle contrapposto Renata Tebaidi come Rivale non ha soltanto valenze artistiche. La Tebaldi, con il suo temperamento pacioso (almeno in apparenza), e la
sua vita assolutamente anonima al di fuori del palcoscenico simboleggia, per la
parte più conservatrice del pubblico, la donna tradizionale, silenziosa ed umile…
…La rivalità tra due Dive, pompata oltre ogni misura dalla stampa, si colora così anche di valenze sociali e di costume!
E c’è il problema marito; al punto in cui Maria è arrivata Meneghini, che pur la
ha aiutata moltissimo agli inizi, è diventato ormai imbarazzante. E’ rimasto uomo
provinciale ed un po’ gretto, decisamente vecchio e goffo accanto ad una donna
ormai bellissima e sofisticatissima che, come già detto, non solo gli appassionati del
Bel Canto ma anche i salotti più “in” del mondo si contendono… Meneghini si muove nel raffinato ambiente della Lirica, ed in quello esclusivissimo del Jet Set internazionale, come un elefante tra i cristalli.. Non dice una parola se non in dialetto ve-
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ronese o in italiano con forte cadenze venete… Si annoia e si addormenta dappertutto…
Insomma, gaffes a non finire in campo mondano e lavorativo della moglie;
aizza liti e ripicche, oltre a quelle che già Maria si procura da sola con il suo carattere troppo reattivo… Poiché fa l’impresario della moglie, egli avanza anche richieste
di onorari assurdi, che vengono puntualmente pagati, visto il calibro di Maria, ma
suscitano risentimenti e malumori nella direzione dei teatri o tra gli organizzatori di
concerti.. Oltre che, naturalmente, feroci invidie tra i colleghi…. La Callas è stata la
cantante lirica più pagata di tutti i tempi.
Ad inquinare ancora di più l’atmosfera si presta la madre; Maria, sicuramente
sbagliando perché poi il tutto le si ritorce pesantemente contro, stanca del continuo chiedere sovvenzioni, non solo rompe i rapporti con la madre ma le nega qualsiasi ulteriore aiuto economico. Ed Evanghelia riempie i giornali della sua povertà
che la costringe a fare la commessa,
Ne segue una campagna-stampa micidiale sulla durezza di cuore de La Tigre.
Arrivata insomma a vette inimmaginabili di popolarità, a un certo punto, non
può che iniziare la fasce discendente… Nel 1957-58, con il transito di Saturno nel
Sagittario, avviene il tracollo… Per una serie di incomprensioni, liti e ripicche, per
una martellante campagna-stampa che si accanisce a demolire l’Idolo prima con
tanta foga innalzato, con pretesti vari i grandi teatri, dalla Scala, al Covent Garden
al Metropolitan, uno dopo l’altro le chiudono le porte.. Il Teatro alla Scala, nell’ultima recita, fa addirittura calare improvvisamente il sipario di ferro antincendio, per
impedirle di affacciarsi ancora a salutare i suoi fans in delirio.
La Grande Callas, per intemperanze sue ma anche per colpa di molti altri, viene
praticamente mandata in esilio; la sua carriera per la quale ha speso tutte le sue
energie, a 36 anni, è praticamente finita, almeno ai livelli cui lei è abituata.. Potrebbe tranquillamente continuare a stare in prima pagina ed a fare soldi a palate interpretando fuori dal giro ufficiale, con concerti ed altre mille trovate commerciali; ma
lei è troppo seria, troppo Grande, per vendersi o svendersi.
Le foto ed i filmati di quei due anni terribili ce la mostrano lei, La Tigre, smagrita, incerta, spaventata. Durante la registrazione di un concerto ad Amburgo, nella prima metà del ’59, la si vede, per tutta la durata del concerto stesso, convulsamente aggrappata ad una ringhiera; ogni tanto uno sguardo implorante al Maestro
che la dirige… Quasi non avesse più in sé la forza di rimanere in piedi; né di proseguire oltre con il canto..
E’ in questo contesto drammaticissimo che si profila all’orizzonte l’armatore
Onassis. Greco anche lui, ha accumulato una fortuna colossale prima commerciando tabacco e poi petrolio.. Di lui si dice sia, in quel periodo, l’uomo più ricco del
mondo. Non è certo un adone ma emana una energia fisica eccezionale… Conosce
molte lingue, è assai disinvolto (di quella inattaccabile disinvoltura che dà il Potere
dei soldi) e chi lo ha conosciuto bene parla di lui come uomo estremamente charmant, incantatore.
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Ha una moglie molto bella e molto giovane, Athina, e due figli piccoli. Il suo
hobby preferito è girar per mare a bordo del suo lussuosissimo panfilo, il “Christina”, in compagnia delle personalità più in vista e potenti dell’epoca. Predilige le
donne belle e famose che cerca, quasi sempre riuscendovi, di portarsi a letto. Athina chiude tutti e due gli occhi.. Anche lei fa del suo meglio, in campo amanti…. Il
loro è un solidissimo matrimonio di affari essendo lei stessa figlia di un potentissimo armatore…
Onassis, greco fino al midollo, è incuriosito, affascinato ed inorgoglito da questa connazionale affascinante ed altera che ha mezzo mondo ai suoi piedi.. Lui è un
filibustiere dai molti traffici poco chiari, accettato dal bel mondo solo per la sua ricchezza. Ma guardato con sufficienza… Lei è La Divina davanti alla quale si inchinano deferenti Re e Capi di Stato… Inevitabile che, a un certo punto, la inviti ad una
delle sue famose crociere…
E’ l’agosto del 1959, Saturno è uscito finalmente dal Sagittario e, ai primi gradi
del Capricorno, si congiunge perfettamente alla Venere natale di Maria, rinnovando
il sestile perfetto al Marte-Saturno Rx.. A questo punto torna una ulteriore conferma il 4 come giorno di nascita.. Come già si è detto, il 4 dicembre 1923 Marte esce
dalla Bilancia ed entra nel Segno Scorpione.. Marte Scorpione come uomo “ereditato”. E già giovanissima Maria aveva avuto qualche lunga relazione segreta con uomini sposati
Nonostante questo Maria non è certo tipo da avventure da letto, sia per il suo
perbenismo Sagittario-Bilancia, , sia perché la fusione Marte-Saturno indica un forte blocco sul piano della sessualità... Nel suo lungo matrimonio con Meneghini il
suo eros potentissimo (Scorpione-Sagittario+Venere in Casa 2), è stato tutto trasfigurato nel canto… La sua drammaticità, la sua crudezza e violenza sulle scene in
certi momenti, fecero dire a più di un critico che la Diva aveva grandi orgasmi sul
palcoscenico…
Arriva quindi tra le braccia di Onassis stanca, spaventata, amareggiata, indifesa… E fanciulla… Confesserà poi ai più intimi che soltanto tra le braccia del Creso
dei mari ha conosciuto, a 36 anni, il piacere fisico…Anche Onassis è molto più grande di Maria (Marte-Saturno = marito ed amanti molto più anziani) ma, da bravo
marinaio, ha ancora una vigoria fisica di tutto rispetto.
Con Onassis di nuovo torna il mare, la nave, il marinaio… Di nuovo, sicuramente, Nettuno che, per essere così presente in una vita, deve per forza avere un peso
dominante nel Tema di nascita…Sia come sia, Maria si rivela fatale per il matrimonio di Onassis che pure ha gestito nell’ombra tanti amori ed amorazzi con le donne
più belle e celebri del momento… Ma Maria è troppo famosa, troppo irruenta, troppo affascinante sul piano della personalità.. E, argomento che ha un grosso peso per
lui in questa relazione, Maria è greca!
Sul piano della grecità i due si trovano moltissimo: forse Maria, nata e vissuta
per molto tempo in America, e per moltissimo anche in Italia, oltre che in giro per il
mondo, proprio attraverso Onassis scopre veramente la sua terra di origine.. Astro-
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logicamente, questa riscoperta della radici attraverso un uomo può essere indicata,
nel suo Tema Natale, dal quinconce perfetto Sole-Plutone in Cancro in Casa VIII).
Per tornare all’incontro tra i due ovviamente, oltre a quello dell’armatore, salta anche il matrimonio di Maria…
Ma soffermiamoci un attimo al tema della grecità.. Probabile che, come appena detto, a livello cosciente, nel suo girovagare per il mondo, Maria abbia dato poco
peso alla sua grecità, prima di incontrare Onassis.. Ma greca era, fino alle radici, come si vede già dai suoi tratti somatici; e questo può essere un altro elemento, oltre
ai valori scorpionici, che hanno fatto di lei “La Grande Tragedienne”..
Racconta il regista Cacojannis come, assistendo un giorno alle prove di Maria
in Medea, rimanesse colpito da certi atteggiamenti della cantante che si buttava
per terra percuotendo il suolo con i pugni (esistono delle belle foto di questo gesto)… Non era una indicazione di regia e Cacojannis chiese stupito a Maria perché
lo facesse…”mi viene di farlo così, istintivamente”, rispose suppergiù lei… Il regista
greco spiegò poi che quello era un antichissimo gesto delle sacerdotesse greche…E
Maria non ne aveva la minima conoscenza, sul piano intellettuale…
Tornando all’incontro con Onassis, un illustre astrologo ha scritto, sempre a
proposito di Maria Callas, come trovasse strana la nascita di una passione con il
transito di Saturno (per alcuni il Grande Malefico) su Venere natale; ne trae la conclusione che, poi, la storia finì male: io non sono d’accordo! Si dimentica spesso che
Saturno è in esaltazione in Bilancia, Segno dell’Unione Amorosa.. Frequentemente
ho visto nascita di amori intensi e seri, o la decisione di sposarsi, con il passaggio di
Saturno su Venere (o su Marte, per una donna), oppure in Casa 7.
E legame intenso e serio fu, quello di Maria ed Arì, se durò, con alti e bassi, con
esaltazioni e momenti da tragedia, tutta la vita. Ma oltre Saturno anche Nettuno
(mare e marinaio, in questo caso), diede il contributo al Grande Incontro; esso transitava infatti, in quell’agosto del 1959, ai primissimi gradi dello Scorpione, in sestile
perfetto a Venere ed a Marte-Saturno…Giove era su Ascendente. Congiunto a Giove
Rx....
La “storia” traborda, ovviamente, sui giornali di tutto il mondo.. Sono famosissimi entrambi e, soprattutto, nessuno si aspettava dalla Tigre, della quale colleghi e
nemici avevano fatto ritratti terribili, il coinvolgimento in una storia amorosa…Nell’atmosfera beghina e fortemente restauratrice degli anni ’50, ancora una volta lei si
mette controcorrente ed affronta a testa alta la rottura del matrimonio e la nomea
di rovinafamiglie. Non incappa nelle tragedie legali che nello stesso periodo travolgono Coppi e la Dama Bianca (finita anche in carcere per adulterio) soltanto perché
lei è troppo in alto, troppo internazionale.
Pur in tanta tempesta, diventata molto più bella, come sanno esserlo soltanto
le donne innamorate; tiene fede ai pochi impegni di lavoro ancora in sospeso. Come
diversa appare ora, ad un altro concerto sempre ad Amburgo, soprattutto mentre
canta Carmen; fiera, spavalda, seducente e seduttiva, con sottintesi e lampi negli
occhi di una sensualità piena, appagata, provocante, ammiccante.
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Il resto del tempo lo passa tra il “Christina” e Montecarlo, allora regno di Onassis; il giovane principe Ranieri è infatti,, al momento, soltanto una copertura, un
prestanome del Creso greco che è padrone assoluto di tutto il Principato… Ammiratori e critici musicali le rimproverano aspramente l’abbandono della Scena, dimenticando che sono stati i Teatri più illustri del mondo a chiuderle le porte in faccia..
Naturalmente la “Tigre” non può subire impunemente tanto affronto.. Con Onassis alle spalle, tutti le spalancano di nuovo le braccia; a Maria quello che preme di più
è tornare alla Scala, cosa che fa in una memorabile serata che si dimostra mooolto
mondana, per il fasto della cornice e la presenza di personalità di primissimo piano in
sala, ma molto poco artistica… La leggendaria voce di Maria, per lo stress, per il logorio di un repertorio troppo vasto, per mai essersi risparmiata, per aver debuttato troppo giovane e per chissà quante altre ragioni, è ormai irrimediabilmente in crisi.
Maria, con l’autocritica feroce che possiede, si rende conto benissimo del declino ma si illude di sostituire l’Arte con l’Amore.. E’ stanca di studi, di sacrifici, di lotte
feroci con pubblico e critici… E’ stanca di essere la Vestale della lirica e di fare La Tigre.. Vorrebbe essere una donna normale accanto all’uomo che ama…Ma la donna
si chiama Maria Callas e l’uomo Aristotele Onassis.. Nessuno dei due può più fare
una vita normale, dopo aver scalato certe vette…
C’è poi un altro intoppo al ritorno di Maria sulle scene: Onassis lo ostacola in
tutti i modi, boccia tutte le proposte che in continuazione le vengono fatte dalle
personalità più prestigiose del mondo dello spettacolo; non si sa bene se per geloisia, per senso di possesso, per paura che la troppa fama della sua donna oscuri in
modo eccessivo la sua figura. Sia come sia, Onassis detesta la Lirica e questo ha dato a Maria la sensazione di essere finalmente amata per sé stessa e non per la sua
voce, come aveva sempre il sospetto fosse con tutti gli altri che la adoravano.
La storia con Onassis, tra alti e bassi, va comunque avanti per nove anni; tigre
sul palcoscenico e nella lotta con la stampa, Maria rimane senza artigli davanti all’uomo che ama.. Amici raccontano inorriditi di come lui, Capricorno-Scorpione e
quindi con notevole dose di crudeltà e sadismo, la umiliasse spesso, anche in pubblico… E di come lei rimanesse ferita e disarmata di fronte ai suoi attacchi, alle sue
provocazioni…Improvvisamente, la Dama Internazionale fiera e combattiva, capace
di tener saldamente testa a tutto ed a tutti, diventa una Donna Greca dei primi anni 60, che subisce in silenzio soprusi di tutti i generi dal Maschio Padrone.
Ancora adesso amici che assistettero a feroci umiliazioni di Maria da parte di
Onassis, non sanno spiegarsi la metamorfosi; con molta probabilità parecchio peso,
in questo suo atteggiamento, lo aveva la consapevolezza di aver perso la sua arma
più potente; la Voce. Tutte le debolezze, le vulnerabilità e le insicurezze che Maria
aveva nascosto dietro “La Callas”, attraverso La Callas riscattato, venivano nuovamente a galla ora che “La Callas” si allontanava della sua vita. La Tigre non era Maria ma la Callas, fieramente consapevole del suo Potere.
Stessero come stessero le cose, lei spera molto nel matrimonio. La Luna Bilancina ed il perbenismo sagittariano non possono portarla a pensare diversamente. E
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poi, soltanto diventando la Signora Onassis può essere risarcita, almeno in parte,
dalla perdita de “La Callas”!
Ma ancora Saturno in Bilancia agisce come Privazione… Probabilmente soprattutto per la feroce opposizione dei figli bambini che, giustamente, odiano Maria,
Onassis mai la sposerà. Forse è anche Maria a sbagliare tattica…Certo non è una
donna facile; ed il suo lato Sagittario troppo forte la induce, inoltre, anche a delle
ingenuità strabilianti…Così come lo Scorpione la porta ad aggressività inopportune.
Sia come sia, astrologicamente si era detto, parlando della congiunzione SaturnoMarte, di sesso negato nel matrimonio. Ora, con Onassis, il connubio si manifesta
come sesso che non viene benedetto dal matrimonio.
Ma il peggio deve ancora arrivare!
Il 16 ottobre 1969, l’armatore estromette in modo assai brutale Maria dalla sua
vita e sposa Jackie Kennedy, la Vedova d’America… E’ un matrimonio strano, triste,
squallido, dove i sentimenti non hanno alcuna cittadinanza, mentre molta ne hanno gli interessi e gli affari.. La Vedova, in forte crisi esistenziale, cerca un uomo ricchissimo che la porti lontana dall’America dove sono stati uccisi sia suo marito che
il cognato Bob.
Onassis da uomo di mondo quale è, sa benissimo che molte cose si comprano, quando non si possono avere altrimenti. E poi, in quel momento, tante attenzioni arrivano a fagiolo… Egli sta infatti rischiando grosso con la giustizia americana che ha scoperto certi suoi illeciti assai gravi nel territorio USA…Illeciti che,
con una Kennedy alle spalle, verranno immediatamente dimenticati…Il matrimonio è preceduto da un dettagliatissimo contratto, stilato da un team di avvocati;
contratto nel quale sono enumerate anche le volte in cui i due possono andare a
letto assieme.
Sarà il colpo mortale per Maria che per il mondo intero è ancora “la donna di
Onassis”…Anche se Onassis ricomincerà a cercarla già durante il viaggio di nozze
con Jackie, anche se insisterà tanto e tanto da farsi riaccettare da lei, anche se più
di una volta si farà vedere in pubblico (fotografatissimo) al suo fianco suscitando le
ire della ex Kennedy, qualcosa è ormai irrimediabilmente morto nel suo cuore . Ad
ottobre 1969 Urano, che già nel Tema Natale è in quadratura al Sole, è appena entrato in Bilancia, in quadratura esatta a Venere-Capricorno; Marte transita in Casa
1…
Cercherà di reagire riprendendo a cantare, di tanto in tanto, Maria.. Interpreterà un film con la regia di Pasolini…Si farà convincere ad intraprendere una lunga
tournee con il suo compagno di tanti trionfi, il tenore Giuseppe Di Stefano… Di Stefano, collega affettuoso e leale.. Di Stefano amico devoto e compagno discreto degli anni tristissimi del tramonto… La tournee ha lasciato testimonianze da stringere
il cuore… Maria è la prima a rendersi conto che sta portando in giro per il mondo il
fantasma di sé stessa e, dignitosamente, si ritira…
E arriva la resa dei conti.. Maria si ritrova sola con sé stessa e con i suoi fantasmi.. Le nevrosi, le paure, le disperazione che si porta dietro da quando era bambina
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e che ha sempre esorcizzato con il canto, si ripresentano tutte… Era vissuta per “la
Callas”, delegando a lei la risoluzione di tutti i conflitti interiori.. Alla Callas ha dato
tutto e ora che la Callas è sparita, si ritrova donna che donna non riesce ad essere.
Ad affrontare una vita che non riesce a vivere…
… Onassis è in profonda rotta di collisione con Jackie e continua a cercare Maria; lei si dà e si nega.. gratificata e disperata. Di Stefano, una delle pochissime volte
che parla della sua “Storia” con Maria, insinua il sospetto che lei si servisse di lui,
bello, ancora aitante e giovanile, per ingelosire Onassis. Ma un giorno. ad Onassis
tocca ordinare di “staccare la spina” al figlio giovanissimo, vittima di un incidente
aereo ed in coma irreversibile.. Figlio sul quale aveva fondato ogni speranza per il
futuro…
E’ il crollo di Creso il quale si ammala gravissimamente; lui è moribondo a Parigi ma Jackie rimane a New York; Maria va a trovarlo di nascosto.. Jackie arriva a Parigi soltanto per i funerali ove Maria può essere presente soltanto in spirito....
Muoiono, quasi in contemporanea, anche Luchino Visconti e Pasolini, altri due uomini che hanno contato moltissimo nella vita di Maria.
Lei passa ormai il tempo murata viva nella sua casa di Parigi, negandosi quasi
sempre al telefono, rifiutando qualsiasi invito e qualsiasi proposta di lavoro; ascolta
all’infinito i suoi dischi dei giorni di gloria e giuoca a carte con i suoi adorati domestici, Bruna e Ferruccio, che le sono vicini da una vita…E vicini le rimangono, nonostante lei si dimentichi ormai di pagarli…Anche loro due, come Di Stefano, mai
apriranno bocca sulla vita segreta di Maria; nonostante offerte miliardarie per le loro confidenze..
E’ il 16 settenbre 1976…Urano passa su Saturno Rx e Saturno in quadratura a
sé stesso Rx: Plutone è in quadratura a Venere Rx. Nettuno è congiunto al Sole Rx..
Marte è in Casa 1…In mattinata, Maria si sente male e cade a terra.. Attacco cardiaco. Ha 53 anni….
Morte improvvisa, come vuole il suo Urano-Casa 4 in quadratura al Sole… Attacco cardiaco dice il medico… Ma cremazione a funerali troppo frettolosi.. Personaggi strani girano per casa… Si parla di droga.. Di eccesso di medicine.. Bruna e
Ferruccio tacciono…Le sue ceneri vengono disperse nell’Egeo…
CASA SESTA:
LO STUDIO OPEROSO
Dante Valente
Spunti di meditazione
Fabrizio Corrias
Tecniche interpretative
Sonja Van Slooten
L’astrologia come supporto
per l’omeopatia
Angelo Vigorelli
L’Astrologia sta rientrando
fra le scienze naturali?
92
Casa Sesta: lo studio operoso
Dante Valente
SPUNTI DI MEDITAZIONE
… a voi il compito di approfondirle
L.A. 132-673
Coincidenze
Lois Rodden e Zipporah Dobbyns sono mancate recentemente, e a breve distanza.
Entrambe con il Sole progresso sul discendente.
* * *
Sugli asteroidi
Cerere è l’asteroide più grande, pari alla metà circa di tutti gli altri messi insieme.
* * *
X, Y, e Z?
E’ stata annunciata per l’ennesima volta la scoperta di un nuovo “pianeta”. Che sia
la volta buona?
Per il momento chiamamolo asteroide; merita una citazione se non altro per
l’originalità del nome, che attinge alla mitologia pellirossa: QUAOAR, dio creatore
del mondo (vedi figura a colori). Ha un diametro di 1200 Km, è circa la metà di Plutone e 1/3 della nostra Luna ed è localizzato nella solita cintura del Kuiper, zeppa di
asteroidi gelati. Attualmente si trova poco distante otticamente da Plutone, ca 9°,
ma la sua orbita è quasi circolare ed è stato localizzato nella famigerata costellazione di Ofiuco (il tredicesimo segno!) da astronomi del quotato Massachusset Institute of Technology. La scoperta è stata pubblicata sull’Astronomical Journal nel 2002
da Brown e Trujillo.
Casa Sesta: lo studio operoso
93
Il precedente “pianeta” del 2000 si chiamava Varuna.
Va segnalato comunque che – da Marte in su -– tutti i pianeti “veraci” sono
satellitati, compreso il controverso Plutone, mentre tutti i “nuovi pianeti” finora sono risultati single...
* * *
Astrologia specialistica e nuove proposte
1) TRIQUARTISOLARE...
Si tratta di dividere la rivoluzione solare in 4 parti di tre mesi ciascuna, con temi dell’entrata del Sole in quadratura con quello natale, e validi tre mesi. Un’attenzione particolare meriterebbe la carta triquartisolare, nella fase “decrescente“ del
ciclo. (JIM SHAWVAN, The Mountain astrologer, n. 109, pag. 27).
2) PROGRESSIONI CONVERSE
Nell’ultimo numero di Astrologie Heute Agosto 2003, Claude Weiss – direttore
dello stesso – propone le progressioni converse (o inverse): si tratta di far retrocedere – anzichè avanzare – di un giorno per anno. Il passato che ritorna, il passato come immagine speculare del futuro. Simbolicamente si aggancia al movimento retrogrado dei nodi e parziale dei pianeti. Provato su Bush...
Proviamo anche noi, magari in senso karmico...
* * *
Ha sede in Los Angeles la ISAR ( International Society for Astrological Research ) diretta da Ray Merriman – noto per la sua competenza nell’Astrologia finanziaria –.
Riportiamo alcune proposte e iniziative del Centro:
1- Istituire in qualche modo una certificazione, accettata in ambito internazionale. L’iniziativa ha già suscitato qualche protesta degli inglesi perchè come al solito
– coma già rilevava Quintiliano – chi verifica i verificatori? Ma è meglio cominciare
in modo imperfetto che non far nulla.
Al Congresso di ottobre è previsto allo scopo un “Certification Seminary” nella
speranza di fare un passo avanti. Sarà presente Grazia Mirti, invitata per una conferenza su Lilith in Astrologia finanziaria e per altre comunicazioni (per dettagli si veda il sito www:isarastrology.com).
94
Casa Sesta: lo studio operoso
2 - Un codice etico accettato universalmente. Pare che l’unico principio passato senza problemi sia “primum non nocere”. Ma su tutto il resto il testo di base è
stato continuamente rivisto e fonte di discussioni animate, sui termini da usare e
sulle licenze extra astrologiche. Ad es. può l’astrologo consigliare terapie omeopatiche, naturali ecc.?
Per ora stiamo a vedere...
* * *
Su Marte
Finalmente anche gli astrologi si sono decisi a guardare in alto, nel cielo stellato –
anzichè sul video – e apprezzare lo splendore vagamente inquietante del pianeta
rosso.
Ci sembra che pochi abbiano messo in relazione questo evento eccezionale e
inatteso con la perdurante calura di quest’estate. Potrebbe essere una giustificazione meramente astronomica, con un po’ di benevolenza. Ma a noi ancor più interessano le componenti astrologiche, eccezionali: la vicinanza di Urano , Saturno trigono, e Giove in Leone : anche Mercurio in opposizione ad inizio agosto. Curiosamente la calura si è dissolta quando Marte ha subìto uno stellium in opposizione , con
Giove, Sole, Venere e Luna (e nuova per giunta!).
* * *
La grande regista cinematografica Leni Riefenstahl (Berlino, 22/8 1902, ora da verificare), scomparsa ultracentenaria in questi giorni, ha un merito storico immenso: è l’unica, ribadiamo, l’unica donna in tutta la millenaria storia della Germania
prussiana, che sia riuscita a diventare famosa in patria e passare alla storia. Le
pochissime altre, fra cui Marlene Dietrich e Caterina “di Russia”, hanno sfondato
all’estero.
Sole e Venere in Leone, Luna in Ariete, Urano-Lilith come congiunzione più
stretta. Con tali premesse…
* * *
Casa Sesta: lo studio operoso
95
Narciso nero
Spazi esaltanti
vertiginosi salti
estasi del divino
profumo di vette
m’abbagliano
in quest’ora di altezze
inusitate
di dirupi
silenzi
solitudini ardite
- smemoranti
Domani
rivestirò i miei limiti
Oggi
respiro
l’infinito
Riportiamo questi splendidi versi presi da “Vivo nascosta”, ed. “Il ponte vecchio”, Cesena, di Rosella Ricci, docente di lettere e nostra stimata Socia di Romagna, iscritta all’Albo, che ci ha affettuosamente fatti partecipi di questo suo lavoro
fatto di appunti poetici adunati nel corso di una vita.
96
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
Fabrizio Corrias
TECNICHE INTERPRETATIVE
L.A. 132-644
Fabrizio Corrias è l’attivo rappresentante del CIDA a Civitavecchia ed ha una valida
esperienza in campo didattico: l’abbiamo pregato di mettere a disposizione dei Soci
questa impostazione di base, utile a tutti.
L’uso di tecniche interpretative permette la rilevazione di dominanti energetiche
non evidenziabili da un primo esame del Tema Natale.
La motivazione originale che mi ha spinto ad utilizzare queste tecniche è il
fatto di recuperare una parte dell’Astrologia spesso ignorata o sottovalutata. La
suddivisione binaria, ternaria e quaternaria, per quanto riguarda la Tela di Fondo; la
valutazione dell’equilibrio del Tema attraverso l’analisi dei dialoghi planetari (aspetti), per quanto riguarda la Predominanza/Carenza degli aspetti; la rivalutazione dell’importanza dei domicili e dei Dispositori, attraverso la tecnica dell’Albero dei Dispositori.
Oltre a questo fatto le tecniche qui appresso descritte danno una chiave di ingresso all’interpretazione, che di fatto avrà nell’uso di altre tecniche, nell’analisi dei
pianeti nei segni, nelle case, nonché negli aspetti reciproci, il punto di forza.
Prima della trattazione particolareggiata delle tecniche ecco una descrizione
sommaria:
1)
TELA DI FONDO, proposta da Antonio Capitani (rileva la dominante incrociata
tra le Triplicità e le Quadruplicità, individuando quale sia l’energia del segno
zodiacale che funge da sottofondo a tutta la personalità e quale sia l’energia
del segno zodiacale che risulta carente nella personalità e che quindi l’individuo dovrà implementare);
2)
PREDOMINANZA/CARENZA DEGLI ASPETTI (rileva la predominanza o la carenza
degli aspetti maggiori in longitudine.E’un indice del livello di conflittualità o di
stabilità del Tema Natale. )
3)
ALBERO DEI DISPOSITORI (rileva il rapporto pianeta dispositore - pianeta disposto tra i 10 pianeti + l’Asc. Il pianeta o i pianeti Dispositori dell’Albero rappresentano le energie guida della personalità.)
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
97
Tela di fondo e carenza
Perché sia possibile individuare il dato astrologico che rappresenta la Tela di Fondo
in un Tema Natale è opportuno richiamare concisamente i significati delle Triplicità (suddivisione dei segni nelle tre Croci: Cardinale, Fissa e Mobile) e delle Quadruplicità (le quattro nature elementali dei segni zodiacali:Fuoco, Terra, Aria e Acqua, derivanti dalla combinazione delle qualità attive, caldo e secco, e di quelle passive, freddo e umido.)
TRIPLICITÀ
Croce Cardinale (Ariete-Cancro-Bilancia-Capricorno) Inizio delle stagioni. Dinamicità, intraprendenza, ricerca dell’azione, disprezzo per le vie di mezzo, ambizione, piacere per le difficoltà, dominio ma rifiuto delle responsabilità, tendenza a provocare scompiglio, impulso verso il progresso, lotta accanita per il raggiungimento
dei propri scopi poi altrettanto accanitamente abbandonati.
Croce Fissa (Toro-Leone-Scorpione-Acquario) La stagione piena. Fermezza,
stabilità, forza dei sentimenti e delle emozioni, tendenza a non svelare gli scopi,
propensione alla vita interiore, tendenza a giudicare in modo soggettivo, azione decisa, coerenza, tendenza ad isolarsi.
Croce Mutevole (Gemelli-Vergine-Sagittario-Pesci) Fine della stagione. Duttilità, cambiamento, curiosità, adattabilità, diplomazia, razionalità, instabilità, superficialità, tendenza a delegare le responsabilità, sensibilità alle relazioni, influenzabilità.
QUADRUPLICITA’
Fuoco (Ariete-Leone-Sagittario) Qualità: Caldo e Secco. Elemento Maschile
primario, primitivo. Indipendenza, desiderio di esprimere se stessi, individualismo,
esclusivismo, tendenza ad allontanare il diverso da se, fiducia, buon umore, bisogno
di libertà, forza di volontà, comunicativa ingenua offensiva, scarso autocontrollo e
sensibilità, ardore.
Acqua (Cancro-Scorpione-Pesci) Qualità: Freddo e Umido. Elemento Femminile
primario, primitivo. Ricerca della completezza di sé, capacità di accettare il diverso
da sé, sensibilità, inclusività, capacità di cogliere i particolari, passionalità, paure,
amore per la Creazione, amore materno, ricerca di qualcosa o qualcuno che gli dia
una forma.
Aria (Gemelli-Bilancia-Acquario) Qualità: Caldo e Umido. Elemento Maschile
derivato, dipendente. Vita interiore, pensiero, intelligenza, ricerca della propria personalità, insicurezza, partecipazione, entusiasmo, superficialità volonterosa, centratura sul presente, comprensione.
Terra (Toro-Vergine-Capricorno) Qualità: Freddo e Secco. Elemento Femminile
derivato, dipendente. Realizzazione, comprensione attraverso i sensi, capacità critica, tendenza ad esigere ed accaparrare, dipendenza dalle esperienze esteriori, applicazione pratica, atteggiamento difensivo, senso dell’ordine, meticolosità, tradizionalismo.
98
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
Come si applica la tecnica
Per individuare la Tela di Fondo e la Carenza si devono considerare le posizioni
siderali dei pianeti e l’Ascendente, in totale 11 elementi.
Si inizia col conteggiare quanti pianeti + l’Asc si trovano in segni di Fuoco, Acqua, Aria e Terra, ottenendo una distribuzione del tipo:
Fu
Ac
Ar
Te
=5
=3
=2
=1
+ 7 (risultato degli elementi maschili: Fu e Ar) (Schema 1)
– 4 (risultato degli elementi femminili: Ac e Te)
5+3+2+1=11 (non abbiamo dimenticato nulla!) A questo punto sommiamo gli
elementi Maschili e quelli Femminili, ottenendo una prima informazione circa il T.N.
Osservando lo Schema 1 possiamo vedere che nella distribuzione si evidenzia l’elemento Maschile-attivo (7) rispetto a quello Femminile-passivo (4).
Il passo successivo è quello di rilevare le posizioni dei 10 pianeti e dell’Asc rispetto alle Triplicità (croci Cardinale, Fissa e Mobile):
C =1
F =4
M =6
(Schema 2)
Anche in questo caso la somma 1+4+6 = 11 ci garantisce di non aver dimenticato nulla! A questo punto siamo in condizione di determinare la Tela di Fondo. Per
farlo dobbiamo incrociare il dato dell’ elemento prevalente (in questo caso Fuoco =
5 - Schema 1) e della Croce prevalente (in questo caso Mobile, M = 6 - Schema 2).
Ogni segno zodiacale appartiene ad un elemento e ad una croce. C’è un solo segno,
ritornando all’esempio prima illustrato, che partecipa dell’elemento Fuoco e della
Croce Mobile ed è il Sagittario.
La Tela di Fondo sarà perciò il segno del Sagittario.
Ma cosa rappresenta la Tela di Fondo? È quella modalità energetica che funge
da musica di sottofondo, da clima psicologico prevalente nella personalità, un tipo
di energia che tende a prevalere sulle altre. Ovviamente sia nelle sue connotazioni
positive che in quelle negative.
Per il calcolo della Carenza rileveremo invece l’elemento meno rappresentato
(in questo caso Terra = 1 - Schema 1) e la croce meno rappresentata (in questo caso la Croce Cardinale, C = 1 - Schema 2). Incrociando i due dati la Carenza sarà rappresentata dal segno che appartiene all’elemento Terra e alla Croce Cardinale.
Da ciò deduciamo che, per il nostro esempio, il segno in Carenza è il segno del
Capricorno. La Carenza indica quelle caratteristiche energetiche mancanti o, per
l’appunto, carenti nella personalità. Sono energie per le quali il soggetto cerca compensazione e per le quali deve lavorare con maggior sforzo, in quanto non gli sono
congeniali. Ricordiamo qui il concetto astrologico che “è dannoso sia il troppo che il
troppo poco”.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
99
L’esempio che abbiamo fin qui analizzato è un caso esemplare, nel senso etimologico del termine, costruito per dare un’indicazione chiara e indubbia. Nella
realtà si presentano distribuzioni tutt’altro che esemplari. Qui di seguito cercherò di
dare indicazioni che aiutino ad individuare T.F. e Carenza.
Esempio 1:
Fu = 3
Ac = 3
Ar = 2
Te = 3
+5
–6
C =4
F =4
M =3
Questo caso evidenzia una situazione di equilibrio sia nella distribuzione
per Elementi che in quella delle Croci. Visto che la T.F. e la Carenza si evidenziano, di fatto, quando sussiste una situazione di squilibrio a favore o a detrimento di un Elemento o Croce, questo caso ci mostra una situazione di equilibrio
che non permette di individuare nessuna delle due. L’informazione che possiamo trarre da questo esempio è perciò l’equilibrio, equilibrio che non ha connotati positivi o negativi ma che indica come il soggetto ha in sé tutte le qualità
elementali e le fasi dell’azione indicate dalle croci (azione - conservazione - trasformazione).
Esempio 2:
Fu = 3
Ac = 2
+6
Ar = 3
Te = 3
–5
C =6
F =4
M =1
In questo esempio abbiamo una distribuzione negli elementi equilibrata. Nel
conteggio delle croci abbiamo invece una prevalenza di valori Cardinali ed una
scarsa presenza di valori Mobili. Saranno perciò questi dati a rappresentare T.F. e Carenza.
T.F.
=
Valori Cardinali
Carenza =
Valori Mobili
Sono due le situazioni in cui la conta per elementi e per croci si presentano in
equilibrio. Per quanto riguarda gli elementi è appunto il 3-3-3-2, come in questo
caso. Per le croci è 4-4-3. In questi casi diremo che nella personalità in esame sono
presenti tutte le caratteristiche relative agli elementi o/e tutte le caratteristiche legate alle croci. Questo “equilibrio” non significa armonia o disarmonia, ma che semplicemente sono presenti queste caratteristiche.
100
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
Con questo esempio possiamo perciò introdurre un nuovo elemento: La T.F. e
la Carenza non devono essere necessariamente rappresentate da un Segno zodiacale; nel caso nel quale uno dei due gruppi di valori (elementi e croci) si trovino in
una situazione di equilibrio la T.F. e la Carenza possono essere rappresentate da soli
elementi (es: T.F. = Fuoco ; Carenza = Acqua ) o croci (Esempio 2).
Esempio 3: otre agli esempi precedenti può avvenire che i valori della TF e Carenza siano rappresentati da più di un elemento, segno o croce.
Esempio 3:
Analizziamo questa distribuzione:
Fu = 4
C =3
Ac = 4
+6
F =2
Ar = 2
–5
M =6
Te = 1
Per il calcolo della Carenza non ci sono grandi problemi (l’elemento meno rappresentato è la Terra e la croce è quella Fissa; domandandoci quale è il segno dell’elemento Terra che appartiene alla croce Fissa troviamo il segno in Carenza, ovvero il
TORO). Qui trovo utile inserire un’ulteriore osservazione. Come possiamo notare in
questo esempio non vi è una differenza significativa tra il dato relativo all’elemento
Terra (1) e l’elemento Aria (2). Non vi è, peraltro, una differenza significativa tra la
Croce Fissa (2) e la Croce Cardinale (3). Un incrocio semplicemente contabile ci porta ad individuare 4 Segni (Terra-Cardinale = ; Terra-Fisso =; Aria-Cardinale
=; Aria-Fisso =). Osservando i risultati ottenuti possiamo notare come i segni
ottenuti non siano altro che i segni di domicilio di due pianeti: ? e ?.
Una carenza del genere potrà portare l’individuo a sopperire ad una sensazione
di carenza (?) di affetto (?) con atteggiamenti di attaccamento incondizionato o di
freddo distacco per non soffrire. Le varie possibili variazioni sul tema saranno, ovviamente, indicate dall’insieme del Tema Natale e dalla posizione siderale e terrestre
dei due pianeti.
Un eventuale aspetto di longitudine tra i due pianeti, ovviamente, diverrà il
catalizzatore di questa tematica di carenza .
È chiaro che le considerazioni fatte in questo esempio forniscono una chiave
per interpretare una TF con più segni zodiacali.
A proposito dell’esempio appena analizzato c’è da aggiungere che nel calcolo
della Carenza va considerato il fatto che tra un 3 ed un 2 o un 2 ed un 1 non esistono grandi differenze (salvo riscontrare quali pianeti siano relativi a quei numeri),
ma tra un 1 e uno 0 la differenza è decisamente consistente, in quanto nel
caso dell’assenza totale (0) un elemento o una croce è del tutto assente.
Quell’energia è sconosciuta.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
101
Esempio 4:
Esaminiamo ora questa distribuzione:
Fu = 4
C =6
Ac = 1
+8
F =3
M=2
Ar = 4
–3
Te = 2
In questo caso la Tela di Fondo è rappresentata da due segni: Fuoco-Cardinale=Ariete e Aria-Cardinale=Bilancia. Saranno perciò le valenze Venere-Marte a
rappresentare i valori di fondo della personalità. Oltre alle considerazioni precedentemente fatte Ariete e Bilancia rappresentano un Asse e questo fatto in Astrologia
è particolarmente significativo. Questo asse rappresenta le tematiche I-VII, ArieteBilancia, Venere-Marte e questo significato rappresenterà la T.F.
Un’ultima precisazione, riguardo la Tela di Fondo, è il calcolo dei pianeti cuspidali. Vengono in genere considerati cuspidali quei pianeti che sono situati nell’ultimo e nel primo grado di ogni segno. Quando si verifica questo evento il pianeta
viene considerato al 50% in un segno ed al 50% nell’altro. Nel calcolo della T.F.
verrà calcolato mezzo punto (0,50) in un elemento (e ovviamente in una croce) e
mezzo punto nell’altro elemento. Io propongo invece una “complicazione” che mi
sembra più rispondente alla realtà.
Se trovo un pianeta cuspidale vado a vedere sulle effemeridi se nelle 24h seguenti la nascita questi cambia di segno e solo in quel caso calcolo il mezzo punto.
Questo fatto è valido sia per un pianeta in moto diretto, che da un ultimo grado
passa ad un primo, quanto per un pianeta retrogrado che da un primo grado passa
ad un ultimo. Questa correzione di calcolo permette di distinguere i pianeti veloci
da quelli lenti, in relazione ad un ciclo particolarmente significativo quale è la rotazione della terra sul suo asse nel primo giorno di vita.
Aggiungo qui una indicazione che può dare risultati interessanti. Ho provato
spesso a lavorare con la Tela di Fondo, aggiungendo all’elaborazione fin qui esposta
la valutazione della cosignificanza Casa-Segno (I casa=Ariete; II casa=Toro;ecc.) ,
ottenendo perciò una seconda Tela di Fondo relativa allo stato terrestre dei pianeti.
La cosa è stata decisamente interessante, ma qui non desidero complicare eccessivamente l’argomento. Chi vuole provi!
BIBLIOGRAFIA
■ TRACY MARKS, L’arte di interpretare il Tema Natale, Ed. Astrolabio, Roma 1998
■ ROBERT PELLETIER, Gli aspetti planetari, Ed. Armenia, Milano 1984
■ ANTONIO CAPITANI, La tela di fondo, Linguaggio Astrale n° 112
102
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
Predominanza/carenza degli aspetti
Questa tecnica permette di ottenere informazioni sul Tema Natale attraverso l’analisi quantitativa e qualitativa degli aspetti maggiori (Congiunzione, Sestile, Quadratura, Trigono, Opposizione). La tabella 1 indica l’interpretazione da dare alla Predominanza ed alla Carenza degli aspetti.
TABELLA 1
ASPETTO
PREDOMINANZA
CARENZA
Personalità concentrata sui propri interessi, poco
motivata verso l’esterno. Determinazione ma poco
senso della prospettiva. Tendenza ad avventurarsi
in vicoli ciechi. Pochi benefici dai rapporti con gli
altri. Carattere marziale. Creatività, ardore.
Come la predominanza di opposizioni
Buona espressione della propria personalità. Mente creativa ed aperta. Necessita di stimoli per
sfruttare a fondo le proprie capacità mentali e le
notevoli doti di comunicazione.
Come la predominanza di quadrature
Crisi frequenti ma capacità di superarle. Buon rendimento ma spreco di energie in sforzi eccessivi e
conflitti interiori. Occorre imparare l’arte del rilassamento e ad usare le energie con fluidità e parsimonia. Acquisizione tramite sofferenza.
Come la predominanza di trigoni e
sestili
Molti talenti, vita scorrevole. Poche sfide nella vita,
perciò tendenza a cristallizzare comportamenti e
modi di pensare. Ha bisogno di essere risvegliato
dallo stato soggettivo di “benessere” immobilizzante in cui vive per evolvere. Indifferente alle responsabilità.
Come la predominanza di quadrati
Comportamenti estremi e contraddittori. Lotta per
raggiungere l’equilibrio e la comprensione di se
stessi e degli altri. Ricerca della verità, introspezione e intuizioni ispiratrici. Deve imparare a concentrarsi sulle finalità che vuole perseguire e riappropriarsi delle qualità che proietta sugli altri
Come la predominanza delle congiunzioni
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
103
Predominanza e Carenza
Si inizia conteggiando il numero degli aspetti maggiori di longitudine presenti nel
Tema Natale. Gli aspetti che vanno conteggiati sono esclusivamente quelli tra pianeti, escludendo perciò gli aspetti tra i pianeti e gli Angoli (Asc. e MC), o altri elementi del Tema Natale.
Prima di analizzare alcuni esempi, che ci permetteranno di spiegare praticamente le particolarità di questa tecnica, cerchiamo di chiarire cosa intendiamo qui
con i termini predominanza e carenza.
Per predominanza intendiamo l’ abbondanza di un tipo di aspetto e per carenza la penuria di un aspetto, fino alla sua assenza . Predominanza e carenza sono in
funzione del rapporto tra aspetti considerati complementari.
Sono considerati complementari gli aspetti di Congiunzione e Opposizione e
gli aspetti di Quadratura con quelli di Sestile e Trigono. Le ragioni della complementarità tra Congiunzione e Opposizione risiedono nella natura concentrata (di fusione) della Congiunzione e nella natura proiettiva, differenziante dell’ Opposizione. Le
ragioni della complementarità della Quadratura da un lato e del Sestile e Trigono
dall’altro risiedono nella natura di crisi evolutiva della prima e nella natura facilitante e rassicurante dei secondi. Nella sequenza degli aspetti il Sestile ed il Trigono
precedono e seguono la fase di Quadratura. Esiste poi un’ulteriore forma di complementarità, rappresentata dalla natura Armonica o Dissonante degli aspetti, che indica il grado di conflittualità o armonia dell’aspetto stesso. La presenza nel Tema
Natale di tutti i tipi di aspetti permette all’individuo di avere tutti gli utensili necessari ad affrontare le sfide della vita. L’assenza di un aspetto priva la personalità di
un utensile, obbligandola a laboriose operazioni di compensazione.
Prima di passare agli esempi consideriamo la Tabella 1, nella pagina precedente, con l’interpretazione della Predominanza e della Carenza degli aspetti. È chiaro
che una presenza numericamente equilibrata degli aspetti è indice di una personalità con tutte le modalità comportamentali. Ciò non significa che la personalità sia
equilibrata o “armonica“, ma che il soggetto ha capacità di concentrazione per i
propri scopi (Cong.), interagisce con gli altri (Opp.), ha momenti di crisi evolutive
(Qua.), usa le proprie doti (Tri.) ed è interessato a comunicare (Sest.). Per affermare
che la personalità sia equilibrata sarà necessaria un’analisi globale del Tema Natale.
Definizione delle Orbite
Dal momento che oggetto della nostra analisi è l’aspetto è necessario chiarire quali
orbite abbiamo adottato per definire un aspetto valido. Questo fatto è ancor più
importante in quanto permette di comparare i risultati personali con quelli indicati
in questa monografia.
Come per altre tematiche l’Astrologia raccoglie approcci diversi nello stabilire
l’ampiezza delle orbite. Nel nostro caso ci limiteremo agli aspetti di longitudine. Un
104
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
primo approccio vuole che siano gli aspetti ad avere un’orbita, a prescindere dai
pianeti coinvolti (Orbita dell’Aspetto), un altro assegna ad ogni pianeta un’orbita
variabile a seconda dell’aspetto (Orbita del Pianeta)). Ad esempio con l’Orbita dell’Aspetto una quadratura Sole-Urano avrà validità entro 6 gradi di orbita. Con l’Orbita
del Pianeta invece le quadrature del Sole sono considerate valide entro 6 gradi,
mentre le quadrature di Urano sono valide entro 4 gradi. L’orbita valida sarà determinata dalla media aritmetica delle orbite dei pianeti coinvolti nell’aspetto (6+4):2
= 5 gradi).
Ognuno, secondo il proprio convincimento, utilizzerà ciò che crede o ha sperimentato essere il metodo migliore. Per ragioni di semplicità ho optato per il sistema
“orbita dell’aspetto”. Vista la motivazione didattica di questa monografia voglio
inoltre specificare un fatto che può essere spunto di approfondimento e di cimento.
È ovvio che trovare in un Tema Natale una quadratura con un’orbita di 6 gradi ed
una con un’orbita di 0 gradi è difficile da tradurre con un semplice 1 (quadratura )
+ 1 (quadratura) = 2 (quadrature). La semplice conta degli aspetti è sicuramente
un’approssimazione riduttiva. È necessario trovare un sistema per “pesare” (valutare
l’effettivo valore) degli aspetti a seconda dell’orbita, ma nel nostro caso ci limitiamo
a studiare come utilizzare un metodo e non quale metodo utilizzare. Questo affinamento della tecnica sarà oggetto di una prossima monografia.
Ecco qui di lato le orbite adottate nei nostri esempi:
ASPETTO
ORBITA
Congiunzione
±8°
Sestile
±4°
Quadratura
±6°
Trigono
±7°
Opposizione
±8°
L’analisi degli aspetti, con la tecnica della Predominanza / Carenza, può essere
schematizzata in 3 Fasi:
1ª fase: Verifica delle Predominanze e Carenze degli aspetti;
2ª fase: Valutazione del rapporto tra il numero degli aspetti Armonici e quelli Dissonantii;
3ª fase: Valutazione del Numero Totale degli Aspetti.
Per illustrare le particolarità di questa tecnica è senz’altro utile e necessario
farlo tramite degli esempi.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
105
Esempio 1:
Cong.
Sest.
Qua.
Tri.
=4
=2
=4
=3
Opp.
=3
+ 5 + 2 (Aspetti armonici + Cong. armoniche) = + 7
- 7 - 2 (Aspetti dissonanti + Cong. dissonanti) = – 9
N. totale degli aspetti = 16
1ª fase: Iniziamo col verificare l’eventuale assenza di uno o più aspetti, che
darebbe una prima, importante, indicazione. In questo caso sono presenti tutti gli
aspetti. Come abbiamo già accennato la differenza tra 1 e 0 è considerevole . Nel
caso dell’assenza totale manca quel tipo di modalità. Molto meno significativa è la
differenza tra 1 e 2 aspetti. Quando, come in questo caso, tutti gli aspetti sono presenti, diremo che si è verificata una Predominanza quando il rapporto tra gli aspetti
complementari è almeno 1:2 (es. Cong. 2 – Opp. 4). In questo esempio i rapporti tra
gli aspetti complementari è equilibrato e quindi non si può parlare né di una Predominanza né di una Carenza.
2ª fase: Il secondo elemento che andremo a verificare è il numero degli aspetti Armonici e Dissonantii. Sappiamo che nel novero degli aspetti Armonici sono
compresi i Sestili e i Trigoni, mentre in quello degli aspetti Dissonanti sono compresi
Quadrature ed Opposizioni. Le Congiunzioni sono A o D a seconda della affinità dei
pianeti in aspetto. I due gruppi di pianeti vedono da una parte quelli definiti Armonici, ovvero il Sole, la Luna crescente, Mercurio, Venere, Giove e parzialmente Nettuno e dall’altra quelli definiti Dissonanti, ovvero Luna calante, Marte, Saturno, Urano, Plutone e parzialmente Nettuno. Il “parzialmente” di Nettuno credo possa essere spiegato dalla sua natura indefinita e indefinibile, che lo trasforma, a secondo del
contesto in cui opera, in tragica illusione o mistica ispirazione. Ribadiamo comunque che la divisione in A e D è essenzialmente riferibile all’effetto crisi o tranquillità
che ingenerano nella personalità e non ad una divisione manichea di buono e cattivo, o tantomeno di “fortuna” o “sfortuna” di stampo superstizioso.
Tornando al nostro esempio possiamo notare come, sostanzialmente, il numero degli aspetti A (7) è molto vicino a quello degli aspetti D (9). Una Predominanza
di aspetti A segnalano una personalità tendenzialmente ottimista, dotata di talenti
e fiduciosa nelle proprie capacità, con una buona comunicativa e desiderosa di condividere; questi aspetti rappresentano la facilità nel vivere, ma anche l’inflazione
dell’io. Il lato negativo degli aspetti A è una scarsa resistenza ai periodi di crisi e una
certa ingenuità. Una Predominanza di aspetti D rappresentano aspetti dinamici, in
quanto spingono attraverso crisi ad adattarsi alla vita, non danno certamente
un’innata fiducia in se stessi, ma col tempo costituiscono lo “spessore” di una persona, la saggezza del vissuto, la possibilità di sviluppare umiltà. Sono le scommesse
con la vita, quando non ci sentiamo matematicamente i favoriti.
106
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
3ª fase: Ultima considerazione è quella relativa al numero totale degli aspetti.
Su questo particolare elemento devo onestamente dichiarare di non avere una interpretazione soddisfacente. Questo perché al sistema di “pesatura” degli aspetti, e
come eventualmente considerare alcuni aspetti “minori compensatori”, non sento
di aver dato una risposta accettabile. Voglio comunque attirare l’attenzione sul fatto che molti aspetti possono sicuramente prospettare una personalità varia, se non
complessa. Pochi aspetti, e qui posso far ricorso alla mia esperienza, danno personalità lineari. È un po’ come nella chiromanzia, dove una mano ricca di segni è indice di una personalità complessa ed introversa. A titolo indicativo devo dire che, fermo restando le orbite prima indicate, la variabilità da me riscontrata nel numero di
aspetti maggiori è stata tra 7 e 23 aspetti. Non male!
Esempio 2:
Cong. = 5
Sest. = 3
Qua. = 2
Tri.
=3
Opp. = 0
+6+3=+9
– 2– 2=– 4
N. totale degli aspetti 13
1ª fase: Subito si evidenzia la totale Carenza di Opposizioni, che nell’interpretazione della tabella 1 troviamo equivalente ad una Predominanza di Congiunzioni.
Andando poi a verificare le Congiunzioni (aspetto complementare alle opposizioni)
e vediamo che il loro numero è considerevole (5). Questo fatto viene interpretato
come una Predominanza di Congiunzioni. Due dati sottolineano perciò la Predominanza di Congiunzioni. A livello interpretativo avremo una doppia sottolineatura
particolarmente significativa. La prima sottolineatura deriva dalla totale assenza di
opposizioni, la seconda dalla differenza tra numero di congiunzioni (5) e opposizioni (0). La motivazione personale e i propri interessi (Cong.) sono particolarmente
dominanti! Se avessimo rilevato 1 o 2 Opp. avremmo comunque rilevato una predominanza di Cong. (un aspetto è predominante rispetto al suo complementare
quando il numero degli aspetti è almeno il doppio dell’altro), ma non l’assenza
(Opp. = 0), e non si sarebbe evidenziata la doppia sottolineatura. Prendiamo ora in
considerazione le Quadrature (2) ed i Sestili +Trigoni (6) . Qui abbiamo una chiara
Predominanza di Trigoni e Sestili.
L’interpretazione che trarremo da queste considerazioni sarà perciò:
Accentuata (doppia sottolineatura) Predominanza delle Congiunzioni;
Predominanza di Trigoni e Sestili.
2ª fase: L’indicazione circa il rapporto tra aspetti A (+ 9) e D (- 4) è chiaramente a favore degli aspetti A, di cui abbiamo dato interpretazione nell’esempio 1.
3ª fase: Il numero totale degli aspetti è 13, un numero che rappresenta circa
la media tra i valori min. e max. rilevati. È un dato medio che non dice nulla di particolare.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
107
Un caso particolare si può verificare allorché vengano a mancare i Trigoni in
presenza di Sestili o viceversa. La predominanza di Trigoni determina una personalità in cui l’autocompiacimento ed il “basto a me stesso” fà da padrone, mentre la
predominanza di Sestili segnala una disposizione alla comunicazione ed al dinamismo ben più accentuata. Questa deduzione è, secondo me, ancor più evidente se si
considera la relazione aspetto-segni-case-elementi:
Trigono ? Ariete
Sestile ? Ariete
➚
➘
➚
➘
Sagittario (9ª casa)
Fuoco
Leone (5ª casa)
Acquario (11ª casa)
Fuoco-Aria
Gemelli (3ª casa)
Prima di concludere questa analisi della tecnica di Carenza/Predominanza degli
aspetti vorrei considerare una eventualità a dire il vero alquanto rara; quella in cui si
presenti la contemporanea assenza di un aspetto e del suo complementare. La logica
del “se manca un aspetto viene esaltato il suo complementare” è valida solo se c’è
qualcosa da esaltare, in caso contrario si evidenzieranno semplicemente le due carenze.
ALBERO DEI DISPOSITORI
In ogni segno zodiacale vi sono uno o due pianeti in domicilio. Il fatto che il Signore, Maestro o Governatore (come vengono definiti i pianeti domiciliati) di un segno
non si trovi nel suo domicilio non indebolisce il rapporto tra il Governatore ed il suo
segno. Tanto è vero che da bravo padrone di casa (domus in latino) continua a gestire gli affari relativi ai suoi domini. Se in uno o tutti e due i Segni zodiacali di domicilio sono presenti alcuni pianeti il Signore in oggetto assume le caratteristiche di
Dispositore ed i pianeti che si trovano nei suoi domicili sono detti Disposti. Il Dispositore dispone, comanda, gestisce i pianeti che si trovano nei suoi possessi, come
un padrone di casa detta, nel suo domicilio, le leggi cui tutti devono attenersi. È ovvio che le caratteristiche di qualsiasi Dispositore saranno determinate dalla natura
del pianeta, dalla sua condizione celeste, terrestre e per aspetti. Uno stesso pianeta,
in Tema Natali diversi, potrebbe avere caratteristiche notevolmente diverse.
Una considerazione circa le peculiarità di questa tecnica è che, essendo basata
sui domicili dei pianeti, risente poco di eventuali errori sull’ora di nascita.
Ma cos’è l’Albero dei Dispositori?
È un grafico che evidenzia la catena gerarchica tra i pianeti, espressa dal rapporto Pianeta Dispositore/Pianeta Disposto.
A cosa serve questa tecnica?
Nel caso più favorevole ad individuare quale energia planetaria si trova al vertice di questa catena gerarchica. Essendo al vertice è lui il dispositore di se stesso e
108
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
dispone di tutti gli altri. Detto
in parole povere, è lui che “comanda”.
Vediamo, aiutandoci con
degli esempi, come costruire
l’Albero dei Dispositori e quali
sono i risultati che possiamo
ottenere.
Come si costruisce l’Albero dei Dispositori?
Per prima cosa diremo
che devono essere presi in
considerazione solo i pianeti
personali (fino a Saturno). I
pianeti generazionali (Urano,
Nettuno e Plutone) li consideriamo Disposti ma non Dispositori.
Per convenzione indico
come punto di inizio dell’Albero l’Ascendente, ma in realtà
potrei iniziare da un qualsiasi
pianeta e non cambierebbe
nulla.
Sotto il grafico dell’
Esempio 1 vedete i simboli dei pianeti collegati da frecce. Questo è l’Albero Dispositori.
Nell’Esempio 1 (Tema Natale di Nicolò Copernico, scienziato ed astronomo
promulgatore del sistema eliocentrico, vissuto tra il XV e XVI secolo)l’ASC è nella
Vergine. Il pianeta domiciliato in Vergine è Mercurio, quindi Mercurio è il Dispositore dell’ASC. Per esprimere ciò graficamente disegniamo il simbolo di Mercurio sopra
la scritta ASC e tracciamo una freccia che da Mercurio punta verso ASC. Da dove
parte la freccia questi è il Dispositore, dove punta la freccia questi è il Disposto.
A questo punto dobbiamo vedere se Mercurio, oltre all’ASC, dispone di altri
pianeti. Per questo andiamo a vedere se ci sono pianeti in Gemelli e in Vergine.
In Vergine troviamo Plutone. Tracciamo una freccia che da Mercurio punta
verso Plutone.
– Per ottenere un Albero il più possibile ordinato e quindi leggibile è
consigliabile tracciare le frecce verso il basso; queste frecce rappresentano i
rami dell’Albero.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
109
Una volta tracciato Plutone ci fermiamo perché, come abbiamo detto, consideriamo i pianeti generazionali come Disposti ma non Dispositori.
Guardando l’altro segno di domicilio di Mercurio, i Gemelli, troviamo Saturno.
Anche in questo caso tracciamo la freccia Mercurio—–>Saturno (Mercurio dispone
di Saturno).
Non essendoci altri pianeti nei segni mercuriali passiamo a considerare Saturno.
Prima di continuare enunciamo però una regola.
– Prima di sviluppare l’Albero in altezza devono essere sviluppati i rami
verso il basso, fino a terminare ogni ramo con un pianeta Disposto, ma non
Dispositore.
Tornando al nostro esempio 1 dobbiamo controllare se ci sono pianeti presenti
nei segni saturnini (Capricorno e Acquario). Nel Capricorno non ci sono pianeti,
mentre nell’Acquario c’è Marte.
Quindi Saturno——>Marte (Saturno dispone di Marte).
Non essendoci altri pianeti nei segni saturnini passiamo a considerare Marte.
Nei segni marziali (Ariete e Scorpione) troviamo Venere (Ariete) e Urano e Nettuno (Scorpione).
Tracciamo perciò tre frecce che da Marte puntano verso Venere, Urano e Nettuno.
Come Plutone anche Urano e Nettuno sono pianeti generazionali, quindi Disposti ma non Dispositori e perciò due estremità di rami.
Venere, invece, può essere Dispositore di eventuali pianeti che si trovassero nei
suoi segni di Domicilio (Bilancia e Toro). Nel nostro esempio Venere non dispone di
alcun pianeta e quindi il ramo, di cui è un estremo, termina.
A questo punto tutti i possibili rami che partono da Mercurio sono stati tracciati. Non ci rimane che osservare in quale segno si trovi Mercurio, per trovare il suo
eventuale Dispositore.
Mercurio in effetti è situato in Pesci, quindi il suo Dispositore è il pianeta domiciliato in Pesci, Giove.
Quindi Giove——–>Mercurio (Giove dispone di Mercurio). Nel grafico poniamo
il Dispositore al di sopra del Disposto.
Come abbiamo fatto precedentemente dobbiamo verificare se ci sono altri pianeti disposti da Giove e quindi nei suoi domicili (Sagittario e Pesci). Nel Sagittario
troviamo la Luna, mentre nei Pesci è presente il Sole. Giove dispone del Sole e della
Luna. Come in precedenza tracciamo delle frecce che, partendo da Giove, puntano
verso il Sole e la Luna.
Procedendo a sviluppare i rami verso il basso andiamo a controllare se la Luna
dispone di qualche pianeta. Nel suo domicilio, il Cancro, non ci sono pianeti. Questo
ramo termina con la Luna.
Resta da controllare il Sole. Nel suo segno di domicilio, il Leone, non ci sono
pianeti. Anche questo ramo termina con il Sole.
110
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
Non ci resta che controllare se esiste un pianeta che disponga di Giove, vertice
del nostro Albero. Andando a verificare notiamo che Giove si trova nel Sagittario, segno di domicilio. È perciò disposto da se stesso.
Non essendo possibili ulteriori sviluppi di questo Albero non ci resta che contare
gli elementi che lo compongono (Pianeti + ASC = 10+1=11). Dopo aver verificato che
compaiono tutti e 11 gli elementi possiamo considerare concluso il lavoro iniziale.
Passiamo ora alla fase interpretativa.
Potete notare come Giove sia al vertice dell’Albero e come perciò non riceva ordini (disposizioni) da altri pianeti. È in una situazione di supremazia e di comando. In
questo caso rileviamo una situazione ottimale e per nulla consueta, quella di un unico
pianeta che dispone direttamente o indirettamente, ma comunque efficacemente, di
tutti gli altri. In questo caso il pianeta dominante è detto Dispositore unico.
– La caratteristica fondamentale del Dispositore unico è che si tratta sempre di
un pianeta in Domicilio, quindi nel pieno della sua forza ed al vertice della catena gerarchica.
In relazione all’esempio 1 diremo che Giove (Dispositore unico) si trova nel suo
domicilio diurno, in Sagittario, in terza casa, congiunto alla Luna, quadrato al Sole,
trigono a Venere.
Aggiungerei l’ulteriore considerazione che Giove dispone direttamente del Sole,
della Luna e del dispositore dell’ASC. Niente male!
Questo è il quadro da interpretare per capire quali tematiche siano al governo in
questa personalità.
Ed ecco una succinta interpretazione:
“Idealismo accentuato, mirato al raggiungimento della conoscenza ed alla comunicazione agli altri di ciò che si è appreso (insegnamento, scritti). I Valori che pone
al vertice sono quelli di giustizia, religione e conoscenza. Tutto è visto con ottimismo
e ingenua buona disposizione verso gli altri (di primo acchito) che con la loro accettazione rinvigoriscono la scarsa fiducia in se stesso. “
Il fatto poi che Giove disponga del Sole, della Luna e del Dispositore dell’ASC
rende ancora più efficace il suo operare.
Passiamo ora all’ Esempio 2.
Si tratta del Tema Natale di Landrù, il celebre Barbablù francese pluriomicida che
sposava e dopo un po’ uccideva le consorti facendone scomparire i corpi in una stufa
a legna.
Partendo sempre dall’ASC e seguendo il metodo prima esposto, verifichiamo che
al vertice di questo Albero si trova Marte. In questo caso c’è però una variante, rispetto all’esempio precedente. Marte, che dispone di tutti gli altri pianeti, compreso il Sole, è a sua volta disposto dal Sole (Sole<——–>Marte). Ciò significa che i due pianeti si
sono scambiati i domicili. Questo scambio viene definito astrologicamente Mutua Ricezione ed è considerata un aspetto a tutti gli effetti, anche quando tra i pianeti non
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
111
sussiste una distanza angolare
codificata.
In questo caso diremo
che il Dispositore Unico è rappresentato da questa Mutua
Ricezione.
Quando si verifica una
Mutua Ricezione dominante è
opportuno comunque verificare se tra i due pianeti ci sia un
aspetto. Questo ci illuminerà
ulteriormente circa la natura di
questa relazione. In questo caso tra il Sole e Marte c’è una
relazione di trigono. Un aspetto di trigono sottintende una
collaborazione fattiva tra le
due energie planetarie. Il possessore di tale aspetto persegue le proprie mete con decisione e desiderio di vittoria.
Come possiamo vedere dall’Albero è Marte che dispone di
tutti i pianeti (quasi tutti direttamente, visto lo stellium in
Ariete), mentre il Sole dispone
direttamente di Marte e indirettamente (tramite l’essere dispositore di Marte) degli altri pianeti. Marte è inoltre congiunto al Nodo Nord, la qual cosa proietta questa energia in una dimensione fatale, secondo l’Astrologia Spirituale-Karmica.
Le potenti pulsioni sessuali di Marte-Leone-5a casa divengono l’elemento scatenante di una personalità altrimenti tutta giocata nell’ombra. Il fascino velenoso del
cobra e di un ragno che attira le prede nella sua dimora per sacrificarle al proprio insaziabile appetito. Sole e Marte indicano che l’individuo ha fiducia nel perseguimento
delle proprie mete e costanza nell’attendere i risultati. È ovvio che Marte risponde nel
concreto alle esigenze inconsce di un Sole in 12 casa e indirettamente a tutti i pianeti
in 12 ad esso congiunti.
Marte e Sole sono ambedue pianeti di fuoco ed è noto quanto questo personaggio abbia utilizzato questo elemento per far scomparire le prove dei suoi misfatti. Possiamo qui sottolineare il lato distruttivo del Fuoco. A Marte possiamo legare sia la profonda violenza del suo carattere(anche psicologica = Sole 12a in Ariete > Testa), che gli strumenti usati per ridurre i corpi delle vittime a combustibile
per la stufa.
112
Casa Sesta: lo studio
Argomento
operoso
A questo punto mi fermo,
in quanto il mio intento non è
quello di elaborare un’interpretazione del Tema preso ad
esempio, ma semplicemente di
illustrare l’utilizzo di questa
tecnica, che dovrà essere integrata con altre tecniche e con
le consuete valutazioni dei pianeti nei segni, nelle case e nelle
relazioni reciproche di aspetto.
Esempio 3.
Questo è il Tema Natale di
Galileo Galilei (1564-1642),
scienziato e filosofo, considerato il padre del sistema sperimentale.
Una volta tracciato il grafico dell’Albero dei Dispositori
notiamo come si sia formato
un Circuito chiuso di quattro
pianeti, dove ognuno è disposto e dispositore. Non esiste un
pianeta unicamente dispositore (come nella Mutua Ricezione), in questo caso il gioco non è tra due ma tra quattro pianeti. Se avvenisse tra tre o
tra cinque pianeti non sarebbe molto diverso, in linea di massima.
Questa situazione è in genere di non facile decifrazione; sono troppi i fattori in
gioco. Possiamo però dire che, come in questo caso, se c’è un pianeta che dispone di
più pianeti (in questo caso Giove), questi assume una preminenza rispetto agli altri.
Per il resto, qualora il Circuito sia formato da pianeti per qualche motivo (naturale o
accidentale) affini, si potranno evidenziare delle tematiche dominanti. Un elemento
che potremmo evidenziare in questo caso è il fatto che tutti e quattro i pianeti del
Circuito si trovano nell’emisfero sociale delle case (VII…..12a). Un individuo che aspira
al riconoscimento ed a comunicare ed insegnare agli altri le proprie scoperte.
Esempio 4.
In questo ultimo esempio analizzeremo il caso in cui l’Albero dei Dispositori
si presenti Frammentato in due o più gruppi. Come possiamo osservare dall’esem-
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
113
pio 4 i pianeti sono riuniti in
tre gruppi, nel primo è dominante una Mutua ricezione
Luna-Venere, negli altri due
abbiamo dominante Saturno
ed il Sole. È chiaro che queste
situazioni si presentano quando sono presenti più pianeti
in domicilio o, come in questo
caso, in presenza di Mutue ricezioni.
Questo è, a mio parere, significativo di una persona che
vive a scompartimenti stagni.
In questo caso la sfera affettivo-emotiva (Venere<——–>Luna), il proprio senso di sicurezza e l’accettazione dei propri limiti attraverso l’elaborazione
dei rapporti familiari (Saturno)
e il senso di sé realizzato attraverso la comunicazione e l’apertura creativa agli altri (Sole),
rappresentano tematiche non
necessariamente compatibili e
integrate. La persona ha la sensazione di vivere le tre dimensioni senza continuità. Questa frammentazione è più accentuata quando tra i pianeti
dispositori mancano aspetti angolari.
In questo caso specifico Saturno è in quadratura con la Luna ed in debole opposizione con Venere. Sembrerebbe perciò che la comprensione dei propri limiti e l’acquisizione di una propria tranquillità debbano fare i conti con una certa tendenza ad
appoggiarsi agli affetti (Luna-Bilancia e Venere-Cancro) e a non concepire una vita
pienamente indipendente.
Inoltre Saturno forma un quinconce di ottava (0° di orbita!) col Sole. Questo
aspetto rappresenta un obbligo ad accettare tutte quelle trasformazioni che la vita richiede con flessibilità e adattamento, cercando di armonizzare le proprie esigenze e
ciò che sente come “proprio dovere”. La difficoltà sarà quella di sostituire al “senso del
dovere” un “senso del volere” basato su una sana ed equilibrata accettazione delle
proprie responsabilità (nel senso di scelte operate liberamente con maturità e consapevolezza).
114
Casa Sesta: lo studio operoso
Sonja Van Slooten
L’ASTROLOGIA COME SUPPORTO
PER L’OMEOPATIA
L.A. 132-660
Nell’omeopatia è fondamentale l’inquadramento psicologico-esistenziale del soggetto: a questo fine una preventiva analisi astrologica puo’ essere di grande aiuto.
Inoltre l’autrice ne approfitta per sintetizzare con grande chiarezza i principi-base e
i metodi diagnostici dell’omeopatia, spesso poco conosciuti.
Un caso clinico di depressione
Il caso che prenderò in considerazione riguarda una donna di 34 anni.
Sua madre morì improvvisamente il 15 novembre 1991, dopo un intervento
neuro-chirurgico. Suo padre morì un anno e mezzo dopo la madre, anche lui in seguito ad un intervento neuro-chirurgico, eseguito dallo stesso medico.
Naturalmente, dopo quegli eventi dolorosi, la giovane donna si domandava
spesso se quel neurochirurgo era bravo e se i genitori sarebbero stati ancora in
vita se avessero scelto un altro medico. Lei non poteva accettare la morte dei
genitori.
Attualmente è felicemente sposata e vive con la famiglia all’estero, dove lavorano sia lei sia il marito. Ha due figli piccoli che sono nati dopo la morte dei genitori. Subito dopo la nascita dell’ultimo figlio (nel 1994), i medici scoprirono che
lui aveva un difetto all’uretra e doveva essere operato. In considerazione del fatto
che il bambino era molto piccolo permisero alla madre di rimanere in ospedale.
Quando visitai madre e figlio all’ospedale notai che lei era molto triste, ma assicurava che stava bene. Le suggerii, allora, che le avrebbe fatto bene un rimedio
omeopatico per il dolore che aveva subito. A questa mia proposta lei non reagì.
Non voleva parlare della sua tristezza. Fortunatamente l’operazione al bambino
riuscì bene.
Circa un anno e mezzo dopo, la signora cambiò idea e prese un appuntamento
omeopatico con me. Il primo consulto avvenne il 22 marzo 1996 e nel 1997 ritornò
con la sua famiglia in patria.
Casa Sesta: lo studio operoso
Argomento
115
Analisi astrologica*
Astrologicamente la depressione di questa donna risulta chiara dalla Rivoluzione Solare dell’anno 1991 e dai transiti di Saturno negli anni seguenti.
DONNA- PAZIENTE
cerchio interno:
Tema di nascita
4.5.1962, ore 5.40 GMT
ad Enschede (Paesi Bassi)
6°E53’; 52°N13’
(MC a 11° Acquario; AC a 18°Gemelli)
cerchio esterno:
Rivoluzione Solare 1991
4.5.1991, ore 5.57 GMT
a Monaco di Baviera
11°E34’; 48°N08’
(MC a 20° Acquario; AC a 22° Gemelli)
116
Casa Sesta: lo studio operoso
Se paragoniamo il tema natale alla rivoluzione solare del 1991 (l’anno della
morte della madre) vediamo che gli assi dei due oroscopi sono quasi paralleli e ciò è
sempre l’annuncio di un anno “chiave”. Vediamo poi che la congiunzione Luna/Urano/Nettuno della rivoluzione solare (in opposizione a Marte!) cade, sia nel tema di
nascita sia in quello di rivoluzione, nell’ottava Casa: la morte (8.a Casa) improvvisa
(Urano) della madre (Luna).
Il tema di nascita ci mostra una congiunzione Sole/Luna (in Toro/12.a Casa) in
opposizione a Nettuno; quest’opposizione, a sua volta, è quadrata a Saturno che è
dominante al MC in Acquario. Questa configurazione planetaria, non proprio leggera, veniva toccata da Saturno in transito nel 1992 e coincideva con il primo ritorno
saturnino nel febbraio. Nel 1993 (nascita del primo figlio e morte improvvisa del
padre), Saturno era in opposizione ad Urano nel tema natale e nel 1994 (nascita del
secondo figlio), era in quadrato a Venere di nascita.
Il 22 marzo 1996, giorno del primo consulto, la Luna progressa stava per entrare nella 4. Casa del tema natale, a 11°08’ Leone, in stretta congiunzione con il FC!
La Luna progressa si rivela sempre molto forte, specialmente quando si trova su un
asse dell’oroscopo o entra in una nuova Casa. Nella 4. Casa, la Luna progressa provoca il desiderio di ritornare alle radici della propria personalità. Spesso l’individuo
va in terapia, si occupa di questioni di famiglia, ritorna nella sua patria e così via.
Casa Sesta: lo studio operoso
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Il consulto omeopatico
Quando la signora venne da me, io, conoscendo la sua storia precedente, avevo già
in mente alcuni rimedi possibili. Quando l’avevo incontrata precedentemente la signora non volle parlare della sua tristezza e quest’atteggiamento è tipico verso certi
rimedi omeopatici, ma dopo un anno e mezzo si era decisa a venire perché veramente non ne poteva più.
Naturalmente un omeopata serio non dà un rimedio prima di aver sottoposto
il paziente ad un’anamnesi omeopatica. L’omeopatia è una medicina individuale. Se,
per esempio, cinque bambini hanno la tonsillite, potrebbe darsi che ogni bambino
ha bisogno di un rimedio diverso. Per “un muto dolore”, come in questo caso, potrebbero essere possibili 26 rimedi. Nell’anamnesi si fanno domande speciali per riconoscere il rimedio necessario.
Come si fa un’anamnesi omeopatica?
Prima l’omeopata scrive tutti i sintomi che racconta il paziente spontaneamente e l’ascolta, possibilmente senza interromperlo. L’omeopatia non tratta soltanto i disturbi fisici, ma anche i problemi a livello emozionale e mentale.
Vithoulkas, l’omeopata più famoso attualmente, classifica i problemi a livello
emozionale in questo modo: insoddisfazione, irritabilità, ansia, fobie, angoscia, tristezza, indifferenza, depressione suicida.** I sintomi emotivi elencati potrebbero diventare sempre più gravi, come, ad esempio, quelli a livello mentale, che sono: disattenzione, smemoratezza, mancanza di concentrazione, ottusità, apatia, allucinazione ecc.** È importante conoscere la gerarchia dei sintomi su tutti e tre i livelli per
poter giudicare l’andamento di un caso omeopatico.
Successivamente, l’omeopata chiede più particolari sui sintomi indicati dal paziente. Per esempio, se il paziente soffre di mal di stomaco, le domande potrebbero
essere:
– Quando è cominciato quel dolore?
– In quel periodo c’erano problemi o è successo qualcosa di grave?
– Che tipo di dolore è: pungente, bruciante, opprimente?
– Può sopportare vestiti stretti sullo stomaco?
– I dolori si manifestano prima o dopo il pasto?
– Che cosa fa diminuire il dolore? Cibi caldi o freddi o bevande fresche o bollenti ?
– Quale cibo non sopporta?
– Quale cibo non dà problemi?
Dopo questo primo approccio, per avere un’immagine totale del paziente,
l‘omeopata fa delle domande sul carattere, sul modo di vivere, sulla dieta, sulle paure, sull’influsso del tempo, sulle malattie in famiglia, sulle sue preferenze nel mangiare, se gli piace la compagnia ecc.
I sintomi più importanti sono quelli rari, strani, insoliti e contraddittori.
Facciamo un esempio: il mal di testa migliora quando si piega la testa in giù,
118
Casa Sesta: lo studio operoso
oppure il mal di stomaco diminuisce quando si beve acqua gelata o, ancora, il mal
di gola migliora quando s’inghiottisce.
L’altra cosa importantissima (specialmente nei casi di malattie croniche) è capire l’essenza del caso. L’essenza è l’insieme delle caratteristiche emozionali e mentali.
Questo primo colloquio con il paziente dura circa un’ora e mezzo e anche di
più. Dopo aver acquisito tutti i dati, l’omeopata cerca il simillimum. Che cos’è il simillimum? È una sostanza che produce certi sintomi in individui sani e guarisce gli
stessi sintomi in individui malati. Nella pratica, vuol dire che cerchiamo il rimedio
che corrisponde maggiormente all’essenza del paziente ed ai sintomi su tutti i livelli: fisici, emozionali e mentali. Probabilmente questo rimedio può aiutare il paziente.
Nel nostro caso ho scelto NATRIUM MURIATICUM (una sola dose di CH 200 per
una volta), perché è uno dei rimedi principali per il “muto dolore” e perché la signora mostrava anche altre caratteristiche emozionali e fisiche di questo rimedio, come, per esempio, la gran vulnerabilità, l’inconsolabilità, il rancore, anche per moltissimi anni, contro le persone che l’hanno scatenato, il desiderio di cibi salati, il non
poter stare al sole ecc.
Il secondo colloquio dopo dieci settimane:
La tristezza è molto diminuita. Ha la sensazione che può accettare meglio la
morte dei genitori. Può godere di nuovo delle cose belle della vita. Ma adesso è più
irritabile per le piccole cose. Ha più bisogno di parlare ed anche alcuni problemi fisici, come l’emicrania e un’allergia alla pelle sono spariti.
Valutazione dell’azione del rimedio
Lo stato depressivo è già molto migliorato, ma adesso è diventata più irritabile.
Questa è una reazione buona, perché nella gerarchia dei sintomi emotivi, l’irritabilità è meno grave della depressione e ci sono anche dei miglioramenti a livello fisico.
Che cosa fa l’omeopata quando c’è uno sviluppo così buono? Non fa niente!
Informa il paziente che il rimedio sta facendo il suo effetto verso la guarigione e
farlo ripetere o cambiarlo sarebbe uno sbaglio.
Il terzo colloquio dopo due mesi:
Emotivamente si sente benissimo. La tristezza è completamente sparita e anche l’irritabilità non esiste più. L’emicrania non è ritornata ed anche altri problemi
fisici non appaiono più. Poco tempo fa ha deciso, insieme al marito, di ritornare al
loro paese d’origine e di cominciare una nuova vita.
Conclusione
Alla luce dei risultati ottenuti, si può costatare come tre piccolissimi globuli,
“che non contengono niente“, come dicono gli avversari dell’omeopatia, in quattro
Casa Sesta: lo studio operoso
119
mesi hanno guarito la mia paziente e le hanno ridato la gioia di vivere. Un antidepressivo non avrebbe avuto un effetto così positivo e una guarigione così totale.
Questo caso è anche un bell’esempio di come l’astrologia e l’omeopatia possano completarsi, non nel senso che il tema natale in sé ci potrebbe indicare il rimedio, ma nel senso che le rivoluzioni solari, i transiti, le progressioni ecc. ci possono
mostrare chiaramente lo stato attuale in cui si trova l’individuo, in modo da poter
aiutare l’omeopata a formarsi un’immagine più completa del paziente.
Sonja van Slooten, omeopata e ‘Heilpraktiker’, con studio omeopatico a Monaco di Baviera, ha studiato l’omeopatia classica con il grande George Vithoulkas in
Grecia, e ha già tenuto vari seminari nella Penisola (in lingua italiana), spesso abbinati ai seminari del marito Erich Van Slooten.
Info: Tel. 0049 - 89 - 601 501 8. Email: [email protected]
NOTE
* Ringrazio mio marito Erik van Slooten per il suo aiuto astrologico.
** George Vithoulkas, La Scienza dell’Omeopatia (edizioni libreria cortina Verona, 1999), pag. 22
120
Casa Sesta: lo studio operoso
Angelo Vigorelli
L’ASTROLOGIA STA RIENTRANDO
FRA LE SCIENZE NATURALI?
L.A. 132-670
Un “uomo di scienza” dalla insolitaa apertura, cerca addirittura di “dare una mano”
con il suo scibile alla quantificazione degli aspetti astrologici.
La domanda mi è nata spontanea dopo aver letto un articolo di Slawomir Stachniewicz, astrofisico, dal titolo Attempt of a scientific approach to astrology, sulla
pagina internet http://cura.free.fr/XXV/24stach1.html. La novità, o quanto meno
l’eccezionalità di questo articolo, è innanzitutto l’approccio del tutto possibilista ed
aperto alla validità scientifica dell’astrologia da parte di un membro di quella comunità che, per bocca di altri suoi esponenti, invece ci vorrebbe chiudere la porta
d’accesso al mondo delle scienze inesorabilmente e per l’eternità.
Ma l’articolo è interessante soprattutto perché l’autore non esclude che alcuni
capisaldi della teoria astrologica possono essere riformulati anche in chiave matematica, esattamente come accade per le altre scienze della natura. Prendiamo ad
esempio la teoria degli aspetti, divisi in armonici e disarmonici ed efficaci entro un
determinato numero di gradi di tolleranza; l’autore, dopo aver spiegato (come già
altri avevano fatto) che l’interazione di due pianeti in aspetto tra loro potrebbe essere un caso particolare del più generale fenomeno della risonanza, introduce anche (fatto assolutamente nuovo, per quanto io sappia) alcune istruzioni per pervenire correttamente ad un’equazione capace di esprimere, oltre all’armonia o alla disarmonia degli aspetti, anche la relativa forza, che decresce quanto più l’aspetto si
discosta dal valore esatto.
Come sempre ogni nuova ipotesi pone problemi sulle certezze preesistenti;
Stachniewicz, coerentemente con le sue premesse, pensa che gli aspetti debbano
essere ricercati non tra le proiezioni dei pianeti sull’eclittica (quelle che abitualmente leggiamo sulle effemeridi, ma il pianeta materialmente è spesso altrove), ma tra
le distanze angolari che essi formano sulla sfera celeste. Il problema sarebbe tanto
più rilevante quanto più uno dei pianeti coinvolto nell’aspetto è solito allontanarsi
dal piano dell’eclittica (valori elevati di latitudine, verificabili sulle migliori effemeridi), ossia in particolar modo per Plutone e, per chi ne è appassionato, per alcuni
asteroidi quali Cerere, Pallade, Eros, Icaro.
Casa Sesta: lo studio operoso
121
L’articolo continua con una serie di considerazioni sui diversi metodi di domificazione, sulla natura delle cuspidi e dei punti di mezzo di ciascuna casa, recuperando anche a questo proposito una serie di considerazioni astronomiche sulla correttezza della domificazione. Seguono ipotesi sulle cuspidi delle case, sui pianeti cuspidali e sui relativi significati, sempre accompagnati da una possibile formulazione
matematica idonea a quantificare l’intensità di un pianeta in funzione della sua posizione nella casa.
La matematica torna a guardare con interesse all’astrologia; verrà ricambiata?
La questione non mi appare affatto scandalosa. Per l’astrologia si tratterebbe di un
sontuoso ritorno alle sue nobili origini, cioè all’osservazione dell’universale per la
comprensione dell’individuale, ma con la maggior forza e conoscenza che solo millenni di evoluzione del pensiero umano potevano produrre. Si apre una nuova possibile via di ricerca, quella di formule matematiche che ci consentirebbero tra l’altro
di ridurre i margini di discrezionalità interpretativa per permetterci di entrare nella
ricerca di significati sempre più fini e precisi. Da sempre scienza e non solo generica
disciplina o arte, sarebbe la protagonista e l’anello di congiunzione di una nuova ritrovata armonia tra scienze esatte e scienze umane, tra ragione e spirito, che incautamente il pensiero illuminista aveva voluto violentemente troncare. La favola di
Cenerentola, bistrattata dalle sue sorellastre ed alla fine vittoriosa, si sta forse avverando?
CASA TERZA
Dalle Delegazioni
Lidia Fassio
I pianeti personali
124
Casa Terza
DALLE DELEGAZIONI E DALLA SEDE
Il CIDA fruisce finalmente del Banco-Posta impresa, per cui tutti i bollettini postali passano
sullo scanner e sono “visurabili” ai nostri PC, con un controllo assai piu’ rapido ed efficiente
dei vostri versamenti. Chi disponesse del Bancoposta (che raccomandiamo vivamente
agli utenti postali per la convenienza) puo’ utilizzare il postagiro direttamente da casa.
L.A. 132-315
LOMBARDIA
Andrea Rognoni, che ha condotto brillantemente la Delegazione lombarda per 5
anni, essendo ora oberato da impegni - festivi in particolare - ha chiesto al Consiglio una alternanza per la carica di Delegato.
Si è offerto - con grande soddisfazione del CIDA - Marco Pesatori, troppo noto
per essere presentato , che ha già allestito un nutrito programma di Conferenze e
Seminari.
Ad Andrea, che resta sempre “in famiglia” come valido Consigliere, esprimiamo
tutta la gratitudine del CIDA. E un elogio particolare merita la vicedelegata Loredana Pennati, gravata a lungo solo da oneri. Che possa avere - almeno a fine gestione
- un piccolo “onore” di riconoscimenti!
TOSCANA
Forse il passaggio di Saturno in prima Casa CIDA ha infierito anche sulla Delegazione di Firenze-Ariete: Renzo Baldini, nostro prezioso Consigliere e Membro della Redazione della Rivista, per difficoltà famigliari ha dovuto cambiato residenza e pertanto ci ha chiesto di passare il testimone alla brava Nicoletta Zignani, già valida
docente nei Corsi della Delegazione.
Baldini ha potuto contare costantemente su Novella Cerofolini, saggia e coraggiosa consigliera, sempre in ombra discreta. Ma non per il CIDA, che ben conosce
quanto sia stato importante il suo apporto per quella straordinaria gestione che ha
fatto della Toscana una delle Delegazioni piu’ prestigiose e vitali.
CAMPANIA
La nuova Delegazione Napoli-Hinterland, condotta da Maria Vacca si è già attivata
con nuovi Corsi di insegnamento e con un Convegno per la prossima Primavera (14
- 15 maggio), con la partecipazione della Delegata della Campania Clara Negri, di
Grazia Mirti e di altri Consiglieri CIDA.
Casa Terza
Argomento
125
PUGLIE
Un nuovo gruppo si sta formando a Lecce, coordinato da July Ferrari, giovane ed
efficiente Funzionaria della Regione, che ha iniziato dei corsi di primo livello
conformi al programma definito dal CIDA, con grande impegno ed entusiasmo dei
15 partecipanti ed una “inedita” richiesta di verifica finale al Presidente; richiesta
esaudita, e con esito assai incoraggiante.
Questi neo-soci hanno potuto sperimentare in anteprima le clausole previste
dal nuovo piano di studi elaborato dal CIDA per i corsi certificati.
VERONA
“L’Astrologia non è una burla”.
Questo il titolo comparso sul quotidiano “L’Arena” di Verona con un ampio servizio sulla Delegazione locale condotta da Carla Pretto e con l’annuncio del Convegno di novembre. Al centro dell’articolo campeggia una bella foto della stessa Carla
e di Angela Castello, la nostra valida traduttrice.
Ad entrambe le nostre congratulazioni e, come si usava nei Ministeri, un “Encomio solenne”...
126
Casa Terza
Lidia Fassio
I TRE PIANETI PERSONALI
Una presenza fondamentale seppur discreta
L.A. 132-390
Parte prima : MERCURIO
In questa serie di articoli si desidera sottolineare l’estrema importanza- spesso sottovalutata- di Mercurio, Venere e Marte nella formazione di una personalità matura e adulta ,ed evidenziare le difficoltà dovute alle loro carenze.
La lettura di un tema natale è cosa complessa e affascinante; vedere come si
sono incontrate le varie energie e che tipo di miscela organizzata ed intelligente ha
avuto luogo è una di quelle esperienze che ogni volta riescono a farmi pensare che
Dio esiste proprio perché lascia cogliere la Sua essenza nell’ordine sottostante a
tutte le cose, tra cui l’informazione binaria che si manifesta nella lettura degli archetipi planetari con la sua simultanea rappresentazione psichica e somatica, presente, seppur in maniera impalpabile, in qualunque realtà e in qualunque istante la
si osservi.
I tre pianeti personali sono così chiamati perché accompagnano l’Io nella sua
lenta e graduale strutturazione e crescita, dal momento in cui questa istanza inizia
a formarsi (6-7 mesi) per tutta la durata della vita. Questo significa che LUNA e SOLE riflettono il nucleo centrale della nostra personalità; nucleo dotato di una parte
ricettiva e sensibile ad energia yin (LUNA), e di una attiva e dinamica ad energia
yang (SOLE) che si appoggia nel suo continuo divenire alle tre funzioni archetipiche
rappresentate da MERCURIO, VENERE e MARTE che collaborano per orientarsi ed inserirsi a pieno titolo nel consorzio umano e per conquistare ciò che serve alla crescita e all’affermazione della personalità nel mondo esterno.
Senza il lavoro diligente e silenzioso e la presenza intelligente e costante di
questi tre collaboratori, la personalità non potrebbe avere vita autonoma e non potrebbe sviluppare e riflettere le componenti fondamentali che possono essere riassunte in:
●
Fattori cognitivi, che dipendono dalle informazioni che si percepiscono, da
come vengono catalogate, organizzate e memorizzate per formare le nostre
conoscenze delle persone, delle cose e dell’ambiente esterno, e separarle da ciò
Casa Terza
127
che avviene nel mondo interno. In pratica rappresentano lo scambio che prende vita sotto forma di “comunicazione” a molti livelli.
●
Fattori affettivi, che si strutturano attraverso le sensazioni “gradevole” e
“sgradevole” che l’individuo prova nei confronti delle persone o delle cose e
dell’ambiente con cui entra in contatto e con cui dà vita a relazioni. In questa
intima interazione il bimbo scopre il desiderio, il senso di piacere personale e il
senso di valore; qualità che forniscono la base per la futura autostima, il senso
di benessere e per le scelte che farà.
●
La disponibilità all’azione, ossia la capacità di affermazione di sé, ma anche
il grado di motivazione che si riesce a raggiungere e che sarà determinante nei
confronti della possibilità di difendere le proprie idee e i propri valori nel mondo. In pratica si tratta della volontà personale che farà da motore interno alla
conquista della padronanza di sé e di ciò che si desidera ottenere dal mondo
esterno; in ultimo, servirà alla difesa del proprio senso di integrità fisico e psichico.
In pratica, Mercurio, Venere e Marte sono i vassalli di Sole e Luna nel delicato
processo di riconoscimento di sé e di adattamento al mondo esterno; essi lavorano
incessantemente per darci un’ identità elastica e per affermarla nei confronti degli
altri e del mondo.
Fatta questa premessa, vorrei precisare che i tre pianeti agiscono in successione nella formazione della personalità e sono in stretta interdipendenza oltre che in
collaborazione, nel senso che Venere non potrà svolgere la funzione di “scelta” se
prima non si è potuta avvalere di Mercurio per condensare tutte le informazioni necessarie alla valutazione e al riconoscimento di ciò che piace e di quali sono i valori
prioritari per l’individuo, così come Marte non potrà affermare sé stesso né muoversi per conquistare ciò che vuole se prima Venere non ha individuato e scelto
quello per cui vale la pena di lottare. Senza la capacità discriminatoria di Mercurio,
Venere non riuscirà a formarsi una propria scala di valori e, senza valori personali, la
vita perde di forza e di direzione e Marte sembrerà non essere ispirato nella sua
possibilità di conquista e di affermazione.
Ecco allora che diventa importante riuscire a leggere con precisione il significato di questi tre archetipi, perché rappresentano qualcosa di profondamente autentico per la persona che, se non è in contatto con questi principi interni, non sarà
neppure in contatto con la propria vera personalità e si sentirà vuota, non vera e
senza reali motivazioni. Poter lasciar intravedere ad un consultante che cosa potrebbero attirare e riattivare la sua attenzione, i suoi desideri ed intenti, significa ridare stimolo alla sua voglia di conoscersi, così come essere in grado di spiegare che
cosa può gratificare il senso di piacere e di “benessere” personale ad una persona
che continua a fare scelte insoddisfacenti significa in qualche modo aiutarla a co-
128
Casa Terza
gliere la sua “ghianda” e aiutarla nel difficile percorso di ritrovare quelle parti di sé
che sembravano perdute.
Ritrovare queste parti significa ridare vigore alla personalità e significa anche
poter liberare energie prima intrappolate, senza le quali Marte non potrà mai avere
un’azione efficace finalizzata ad una conquista gratificante. Marte è il guerriero
dell’Io-Sole, ma senza un reale supporto degli altri due pianeti personali sembrerà
non trovare il “RE” per cui lottare e diventerà dispersivo, senza una vera meta che
porti ad una vera autorealizzazione. Marte è un’energia indifferenziata che deve
trovare direzione e scopo, altrimenti disperderà la sua forza senza mai riuscire a
concentrarla.
Per questo, in un tema natale è fondamentale riuscire a leggere questo piccolo
nucleo di pianeti che sono quanto c’è di più vero e di più in contatto con il Sé. Riuscire a ricucire tale contatto – qualora sia stato perduto – significa ritornare nella
propria direzione di crescita e sfruttare i transiti per ritrovare ciò che si è perduto,
allargando al tempo stesso le frontiere della personalità, integrando via via nella
coscienza ciò che prima sembrava essere escluso.
Usare l’energia dei tre pianeti personali significa aiutare l’Io a scoprire quale è
il progetto del Sé e a realizzarlo giorno dopo giorno.
Ecco perché quando andiamo a fare la lettura di un tema natale non possiamo
prescindere da una attenta analisi di questi tre signori che sono la base portante del
senso “personale”, di ciò in cui noi ci riconosciamo e che definiamo “Io”. Quando noi
diciamo “io sono così”, stiamo definendo una serie di capacità e qualità che sono
state integrate nella nostra personalità cosciente e che rappresentano ciò che per
noi è “dentro le frontiere” dell’Io; è però importante comprendere che sono proprio i
pianeti personali a mettere a fuoco ed individuare pian piano ciò che poi la coscienza integra e fa proprio.
Questa è anche la ragione per cui, se Mercurio e Venere hanno blocchi nel tema natale, sarà ben difficile che Marte possa operare in modo costruttivo per un allargamento della personalità, e questo indipendentemente dagli aspetti che riceverà, perché non sarà ispirato dalla conoscenza e dalla selettività analitica di Mercurio, né dalla capacità di valutazione e di scelta di Venere, suoi insostituibili compagni di viaggio. Sarà quindi molto importante fare un’analisi accurata di questi tre
pianeti quando ci accingiamo a interpretare un tema natale perché questi ci possono fornire, tra le altre cose, un’accurata lettura delle difficoltà che un soggetto può
aver incontrato nella formazione della personalità e questo potrà esserci utile per
meglio comprendere e superare gli ostacoli che si sono frapposti tra le reali potenzialità e ciò che invece si riesce ad esprimere.
Farò di seguito una sintesi delle funzioni di questi tre pianeti e di quali possono essere i motivi celati dietro all’inibizione e al blocco della loro naturale modalità
di espressione e delle eventuali compensazioni che possono essere nate come iniziale difesa, ma che poi hanno rafforzato il blocco. In questa prima parte tratterò
Mercurio e nel secondo articolo tratterò Venere e Marte.
Casa Terza
129
MERCURIO
Primo pianeta personale, vicinissimo al nostro Sole, non se ne può allontanare più
di 28° e questo già ci dà la misura della sua portata in termini di necessità per il nostro Io.
Mercurio è il simbolo più ricco in assoluto, esattamente come nel Mito Hermes
era il Dio che aveva più funzioni e più appellativi; si presentava come il più eclettico.
Nella costruzione del nostro Io la funzione mercuriale si incarica di mettere
confini visibili tra il mondo esterno e quello interno: infatti, la divisione tra soggetto e oggetto è di estrema importanza nel riuscire a formare quel “senso di realtà”
che, oltre a permetterci di orientarci nel mondo esterno, ci fornisce anche una serie
di regole e di convenzioni che ci danno la possibilità di scambiare informazioni con
gli altri partendo da premesse comuni, permettendoci di discriminare e separare ciò
che arriva dall’interno e quindi dal nostro mondo soggettivo da ciò che invece arriva dal mondo esterno.
Questa capacità di differenziare e discriminare è anche la base per la formazione della personalità che, dal momento in cui si raggiunge, comincia anche a vedere
il mondo in modo polarizzato: un sopra e un sotto – un bianco e un nero – un dentro e un fuori – un buono e un cattivo. La polarizzazione è un’espressione tipica
dell’apparire della coscienza; l’inconscio si caratterizza infatti per l’unità, mentre i
processi di divisione nascono dalla differenziazione dell’Io dall’unità iniziale.
Usando le capacità di questo pianeta si possono differenziare e catalogare tantissime informazioni che dovranno poi essere coordinate, elaborate, organizzate e
messe in memoria; tuttavia, il massimo dell’ecletticità Mercurio la esprime nel suo
simbolo di “percezione intellettiva”. Mercurio coglie, afferra il mondo esterno attraverso gli organi di senso e lo porta all’interno sotto forma di vari input che verranno decodificati ed interpretati, e questa organizzazione passa attraverso la fitta rete
del sistema nervoso che rende possibile la grande comunicazione e il mettere in relazione. Il simbolo di comunicazione va dunque inteso come la grande possibilità
che Mercurio ci offre di prendere informazioni dall’esterno, portarle all’interno,
convogliandole fino al centro elaboratore che le confronterà e vaglierà e produrrà
risposte sempre più appropriate e sofisticate da riportare all’esterno. Faccio un
esempio banale: se i nostri sensi percepiscono “freddo”, allora questa sensazione
verrà condotta dalla funzione in questione fino al nostro elaboratore centrale che la
decifrerà e darà una risposta adatta a rispondere al problema (nel caso specifico
potrebbe essere “mettere un golf” oppure “ripararsi”, ecc.).
A noi sembra facilissimo tutto ciò, ma imparare a coordinare il tutto, per un
bambino, richiede tempo, associazione di idee, costruzione di collegamenti, interpretazione di messaggi in codice e traduzione di risposta attraverso l’azione. E’ proprio il simbolo mercuriale a permetterci questa impeccabile sequenza che ci consente di trovare sempre nuovi adattamenti atti a garantire un maggior inserimento
130
Casa Terza
nel mondo circostante; creare nuove connessioni è esattamente quello che accade
anche a livello fisiologico nel nostro cervello che crea nuove tracce, ampliando e
perfezionando le possibilità di contatto e di scambio di informazioni e di stimoli.
Se Mercurio non funziona, perché è bloccato nel tema da aspetti particolarmente difficili, possiamo sospettare che durante la delicatissima fase evolutiva preposta a strutturare queste potenzialità il bambino si è trovato a vivere qualcosa di
pericoloso o di difficile ed è, per così dire, corso ai ripari trovando un adattamento
che finirà per essere invece un “adeguamento” che, nel tempo, comprometterà in
modo più o meno evidente alcune delle funzioni che potenzialmente avrebbero potuto svilupparsi in modo più semplice ed efficace. Nell’infanzia, la mente mercuriale
– che è la parte sinistra ed è quella che si occupa del pensiero logico causale, che
analizza, confronta, filtra, seleziona e poi memorizza le informazioni – ha bisogno
per formarsi di una grande collaborazione da parte del mondo esterno: infatti,
quando un bambino inizia a ingoiare informazioni (il periodo per intenderci è quello
che va da un anno ai due anni e mezzo), se queste gli vengono date errate, oppure
gli vengono confutate le capacità sensoriali di vedere, sentire e percepire, o se ci sono sollecitazioni troppo difficili da decodificare in maniera chiara per la sua età e la
sua maturità, o se, per converso, non ci sono sollecitazioni di sorta perché l’ambiente è privo di stimoli intellettivi, l’Io nascente inizierà a sentirsi minacciato dalle sue
stesse sensazioni e percezioni, oppure sarà deluso e frustrato dalle non risposte e
metterà in atto meccanismi di difesa sofisticatissimi, che opereranno per proteggere il bambino in quel particolare periodo della vita, ma che inevitabilmente andranno ad influire sulla futura capacità di analisi, di selezione, sulla percezione e sull’adattamento, fino a contaminare la capacità di procedere ad un “esame di realtà” vero, il che interferirà sulle capacità di socializzazione, apprendimento e sulla futura
industriosità.
Procederò con alcuni esempi chiarificatori.
La percezione lavora braccio a braccio con la funzione attenzione: entrambe
sono mercuriali ed operano insieme in perfetta sintonia. Se osservate un bambino
dai 12 ai 24 mesi avete la chiara rappresentazione di come queste due funzioni siano attive. Il bimbo è sollecitato da tutto ciò che accade attorno a lui: è curioso, vivace, pronto e rapido nel cogliere i collegamenti tra le varie cose, però si appoggia
al mondo degli adulti per capire, chiede spiegazioni, vuole sapere il perché delle cose, vuole capire in che modo una cosa può entrare in relazione con un’altra, trovare
un nesso logico, vuole comunicare le sue scoperte e le sue conclusioni. In questa
fase il bambino scopre anche il suo impatto con l’esterno: capisce che lui è un protagonista sul palcoscenico del mondo e che ogni suo comportamento può avere effetti su quello degli altri e modificare la scena. E’ in questa fase che scopre il “pensiero causale” ovvero comprende che ad ogni sua azione corrisponde una reazione
da parte del mondo.
La funzione Mercuriale sul piano psicologico è analoga a quella delle sinapsi
che creano in continuazione ponti e collegamenti che lasciano scorrere l’informa-
Casa Terza
131
zione lungo tutti i canali del sistema nervoso, portandola da una parte all’altra del
nostro corpo: se però le spiegazioni che arrivano sono insufficienti, oppure sono
poco chiare o addirittura contrastanti, l’Io del bambino si troverà in stallo perché
non saprà come decifrare e tradurre ciò che gli arriva dall’esterno e di conseguenza
non saprà dare risposte appropriate.
In situazioni di estrema gravità, ad esempio nelle famiglie molto caotiche, il
bambino riceve spesso informazioni molto contrastanti; gli vengono dette cose che
poi vengono negate o disattese, oppure con frequenza le sue stesse percezioni vengono rifiutate e considerate sbagliate con la conseguenza di non essere più sicuro
di ciò che vede o sente, altre volte gli si danno due informazioni opposte contemporaneamente (comunicazione a doppio messaggio). Praticamente il suo sistema di
percezione-comunicazione diventa un dedalo in cui egli non sa trovare una via di
uscita soddisfacente.
Vale la pena di evidenziare quanto possano essere intriganti i rapporti fra Mercurio ed alcuni pianeti:
Rapporti “falsificanti” con Plutone
Astrologicamente parlando, se abbiamo nel nostro tema natale un quadrato tra
Mercurio e Plutone, siamo potenzialmente dotati di una percezione psichica fantastica, intensa, capace di cogliere anche sfumature molto più sottili (ad esempio
ciò che non viene detto e non viene palesato ma che aleggia nell’aria e la contamina), ma è altrettanto probabile che quando eravamo piccoli ed abbiamo provato a
riferire ciò che “sentivamo e capivamo”, qualcuno ci abbia fatto capire chiaramente
che ciò non era vero, oppure che era molto meglio non rivelarlo all’esterno. In queste condizioni – che sono tra le più difficili per la nascente percezione di un bambino – la funzione stessa, più che una potenzialità sembra quasi diventare un problema; ciò nonostante, nel caso di Mercurio-Plutone, il bambino è come se percepisse
che questa funzione può essere fondamentale per la sua sopravvivenza psichica,
perché fornisce in ogni caso una capacità di anticipare ciò che si muove nell’ambiente, ma al tempo stesso imparerà che ciò che si vede e si sente dovrà sempre essere custodito gelosamente dentro di sé, e che soprattutto non è mai opportuno lasciar trapelare all’esterno ciò che si pensa veramente.
Tutti noi che ci interessiamo di astrologia conosciamo perfettamente la capacità di Mercurio-Plutone di trattenere all’interno pensieri, sensazioni ed intenzioni e
sappiamo anche che chi ha questo aspetto può giungere a falsare letteralmente la
comunicazione, cercando di sfruttare a proprio vantaggio la capacità di cogliere i
risvolti sotterranei, le contraddizioni e le incongruenze altrui, ma sappiamo anche
che questo aspetto può dare una vera e propria falsazione della realtà interna con
problemi che possono andare dalla difficoltà a cogliere i propri reali pensieri, bisogni ed intenzioni, fino alla negazione di una parte di verità e di percezione che l’Io
considera dannosa e quindi nasconde, trasforma e devia, fino al punto di portare
132
Casa Terza
all’esterno qualcosa di completamente diverso da ciò che si è all’interno, e tutto
questo spesso in modo totalmente inconscio.
In effetti, le persone che hanno questi aspetti hanno bisogno di “ripulire” i loro
schemi psichici e i loro meccanismi di comunicazione poiché in caso contrario si
trovano quasi sempre a fare i conti con situazioni contorte e ambigue in cui i travisamenti e i meccanismi manipolatori sono all’ordine del giorno, sia subiti che inflitti.
Questo perché Mercurio simboleggia tutti i livelli di comunicazione, quella verbale che passa attraverso la parola (verbalizzazione); quella tra interno ed interno
che mette in comunicazione parti diverse di noi (esplicitata bene da Jung con la sua
descrizione della funzione “psicopompo” in cui Mercurio-coscienza è il Dio che può
oltrepassare i confini e spazia nell’inconscio e nel superconscio per trasportare alla
luce i contenuti e farli diventare visibili); e, in ultimo, ciò che passa a livello di percezione e di scorrimento di informazioni tra l’esterno e l’interno e viceversa. Quando Mercurio è leso ed ha qualche aspetto di blocco dobbiamo pensare che qualcosa
nella funzione percettiva e nella comunicazione-scorrimento di informazioni di
quella persona non sarà perfetto e ci saranno delle problematiche; la natura, o meglio la colorazione di queste problematiche sarà data dal pianeta con cui Mercurio è
legato e dalla qualità dell’aspetto.
Rapporti di “elusione” con Nettuno
Nel caso di rapporti tra Mercurio e Nettuno, invece, la situazione sarà molto diversa da quella precedente: qui infatti non si tratta di negare o di falsare la realtà,
ma di eluderla, di evadere da essa, di cercare altri territori a livello di mente per non
restare imprigionati da ciò che si considera inaccettabile, noioso, triste e limitante.
Qui, l’intrepido e curioso Hermes si trova a contatto con il volatile, intangibile e
fantastico Nettuno che non vuole stare dentro la realtà, o meglio neppure vede la
realtà ordinaria poiché Nettuno è il pianeta che ci spinge a cercare altre vie, altre
forme di percezione, più sensibili, extra-sensoriali. Nettuno è colui che vuole accendere dentro di noi forme di percezione stra-ordinarie e che non crede – come invece fa la mente – che esistano solo le cose visibili e tangibili: quando va a toccare
Mercurio, cerca di distoglierlo, di farlo andare al di là del mondo della mente e della
normalità che trova piccolo, insignificante, ristretto e grigio. I bambini che hanno
aspetti Nettuno-Mercurio faticano a conoscere il confine tra realtà e fantasia, tra
ciò che sembra reale e ciò che invece è immaginato e sognato e questo fa sì che la
loro mente venga spesso “rapita”, come se venisse condotta in un luogo in cui il sogno, l’illusione e la fantasia possano agire indisturbate senza subire i limiti della
materia.
Ecco dunque che un bambino che vive una realtà inaccettabile comincerà ad
usare questa modalità di fuga; comincerà a sconfinare trovando l’altra parte del
proprio mondo interno molto più interessante e stimolante e, spesso, perderà contatto con il limite, per cui a volte riferirà agli adulti situazioni o percezioni che que-
Casa Terza
133
sti considereranno non vere, illusorie, prive di verità. Molto spesso questi bambini
vengono considerati “bugiardi” a totale sproposito, poiché non è di questo che si
tratta bensì di incapacità di discriminare tra il reale e il virtuale. Se la situazione di
difficoltà permane a lungo e si fa più pressante il bisogno di difendersi dalla realtà,
il bimbo potrebbe anche arrivare a non voler più rientrare nei limiti e quindi a fare
con-fusione tra i due mondi, quello personale con le fantastiche sollecitazioni, in
cui tutto è possibile e tutto può essere trasformabile e adattabile, e quello esterno,
in cui la realtà è invece rigida, noiosa e inaccettabile, finendo per confondere gli
elementi del primo e del secondo, sovrapponendoli.
Anche sulla percezione, nel caso di rapporti tra Mercurio e Nettuno possono
agire meccanismi di difesa che portano il soggetto a non cogliere ciò che non piace
e che annoia, o ciò che fa paura o si considera inaccettabile. Qui Nettuno può provvedere andando a dirottare l’attenzione in entrata, per cui diventa anche molto difficile – quando poi si è adulti – comprendere cosa non si percepisce, quali sono le
zone d’ombra su cui la nostra attenzione scivola via, spesso prima ancora che noi ce
ne rendiamo conto. Questo è il caso molto comune nei bambini ansiosi (MercurioNettuno è sempre frutto di una mente ansiosa, inquieta, incapace di rimanere ferma sulle cose e incapace di muoversi nel mondo della praticità), che preferiscono
zone in cui sia meno presente il contatto con la realtà che è inquietante.
Più spesso Mercurio-Nettuno sembra portare la mente in una condizione di
assenza forzata, in cui il bambino sembra essere “sulle nuvole”, incapace di essere
presente a ciò che sta accadendo nella realtà. Nettuno produce in Mercurio quei fenomeni che si chiamano di “allucinazioni positive”, nel senso che spinge fino vedere
e sentire ciò che non c’è usando l’immaginazione e il mondo della fantasia (molto
comune è il caso dell’amico immaginario).
Mercurio-Nettuno è una mente che ha grandi potenzialità nel percepire ciò
che è più elevato, ciò che non è ordinario e ciò che può usare canali di comunicazione più creativi: percepisce sensibilità, senso artistico, è una mente empatica che
vuole trascendere i confini della mente razionale e si predispone ad usare altri canali anche per comunicare come la danza, la musica, l’arte, la spiritualità, ma quando si è piccoli è difficile inserirsi in un contesto, soprattutto se è limitato.
Questo ci fa capire che la consapevolezza (ciò che entra nell’Io) a volte viene
totalmente anticipata dal filtro che va ad agire sulle informazioni in entrata, dirottandole verso l’inconscio, prima ancora che operi un sistema di selezione cosciente.
Mercurio ha anche la funzione di sintonizzazione. In effetti, noi tutti siamo attratti
preferenzialmente da ciò che ci interessa e tendiamo ad orientare in quella direzione la nostra attenzione mentre facciamo fatica a concentrarci su argomenti che
non ci piacciono; a maggior ragione questo accadrà ai bambini che sono attratti da
ciò che li stimola e che li diverte. Questa è una delle ragioni per cui la scuola dovrebbe essere divertente e stimolante, poiché la noia è ciò che fa deviare immediatamente l’attenzione.
Ci sono però anche situazioni ancora più gravi che possono intervenire sulla
134
Casa Terza
nostra organizzazione della percezione e dello scorrimento delle informazioni; il
meccanismo della rimozione infatti opera in modo potente e va letteralmente ad impedire che alcune cose vengano mantenute nella consapevolezza. Qui non si tratta
di distorcere, di falsare o di eludere, ma si tratta di bloccare nell’inconscio qualcosa
che viene considerato dal Super Io troppo doloroso per accedere alla coscienza.
Rapporti “bloccanti” con Saturno
Con le quadrature di Mercurio-Saturno ci possiamo trovare di fronte ad una serie
di problemi che spesso vengono catalogati in maniera impropria come “cognitivi” e
“comunicativi” mentre, più semplicemente, ci troviamo di fronte a bambini che
hanno avuto pochi stimoli: questo aspetto è sempre sinonimo di un ambiente poco
stimolante, poco comunicativo, in cui era impossibile un confronto con altri bambini e quindi anche la socializzazione; molte volte è un ambiente bloccante perché
restrittivo, in cui dominano persone che creano distanza e che sono autoritarie e
questo può aver spinto il bambino a chiudersi in sé stesso e a non rivolgersi verso
un esterno che comunque non è né premiante né stimolante. Con questo aspetto,
in situazioni disperate, è possibile che le difese siano andate anche molto più in là,
fino a limitare la propria capacità di percezione, poiché considerata dannosa e portatrice di sofferenza. Spesso accade che vengano segnalati dalle scuole bambini con
“ritardi cognitivi” che in realtà hanno semplicemente dei blocchi nella percezione
che solo col tempo, se non curati, possono diventare veri problemi cognitivi; sono
bambini che hanno paura ad aprirsi e ad imparare perché hanno subito troppe frustrazioni ponendo domande che cadevano nel vuoto poiché l’ambiente esterno non
era per nulla ricettivo ma solamente punitivo e castrante.
Mercurio-Saturno quasi sempre è simbolo di una rimozione di fatti e spesso
anche di periodi della propria infanzia legati ad esperienze dolorose che non potevano essere affrontate e comprese nell’età in cui si sono verificate.
Nelle famiglie molto deprivanti, i bambini hanno sovente questo aspetto e, nel
caso, il Super Io agisce da vero e proprio censore salvaguardandoli da ricordi che
non potrebbero far altro che aggiungere sofferenza a sofferenza. La rimozione produce una sorta di “trance” che ha un effetto ovattante sulle funzioni sensoriali indesiderate: letteralmente impedisce di sentire e di vedere alcune cose (è una percezione selettiva che taglia direttamente a monte le informazioni); purtroppo, però,
nel tempo diventa un vero impedimento ad accedere ad alcuni campi della vita.
Questo aspetto produce anche la sensazione di non essere sufficientemente
dotati a livello intellettivo, mentre in realtà è stato l’ambiente restrittivo e poco incoraggiante rispetto alla voglia di comprendere e di comunicare ad aver prodotto
questo effetto che è esclusivamente dovuto al blocco e all’impossibilità di scambio
e alla conseguente incapacità della mente di spaziare in ogni direzione. MercurioSaturno chiude la mente in compartimenti stagni, la ancora alla realtà e la blocca
in una sorta di rigidità; questi saranno i problemi da superare.
Casa Terza
135
Anche l’astrologia ci ricorda in questi casi che quello che ci protegge ad un
certo punto ci imprigiona; se abbiamo un Mercurio-Saturno quadrati nel nostro tema, bisognerà che ricontattiamo ciò che abbiamo dovuto “mettere da parte” e che
riprendiamo pian piano la nostra voglia di conoscere, di spaziare, di socializzare e di
comunicare: tutti campi di azione su cui Saturno può aver posto un veto.
Naturalmente questo è solo uno dei tanti simboli su cui Mercurio ha la sua signoria; un altro che rientra sempre nell’ambito della capacità di “mettere in relazione” consiste nella potenzialità di trasferire i messaggi e gli ordini dalla zona superiore alle zone che poi devono interpretarli e metterli in atto. E’ il caso del movimento che richiede la mediazione di Mercurio che deve convogliare gli input dalle
zone del cervello preposte e trasferirli – come impulsi nervosi – fino ai muscoli e
agli arti che dovranno poi farli diventare vere e proprie “azioni”.
Questa semplice funzione ci porta però a ripensare come non vi possa essere
possibilità di autonomia e di vita adulta e matura senza il movimento: in effetti,
quello che ci consente di sentirci padroni di noi stessi è l’abilità a rendere efficace
un pensiero manifestandolo con l’azione: in poche parole, l’intenzione della nostra
psiche dovrà diventare azione concreta perché il mondo possa vederla. E’ proprio
dell’età mercuriale collegare sensazioni ed emozioni all’azione intenzionale ed essere quindi in grado di tradurre in pratica ciò che prima era solo un desiderio. Un
bambino non potrà mai sentire la propria forza e il proprio senso di potere personale fino a quando non acquisirà attraverso la locomozione la possibilità di collegare
intenzione e azione.
Mercurio rappresenta in ultimo anche gli schemi della nostra mente razionale,
quelli che formano ciò che consideriamo la “mentalità” che in un certo senso simboleggia il modo in cui abbiamo organizzato le informazioni e quali sono i fondamenti di base. Mercurio rivela anche e soprattutto come funziona la nostra mente;
se è rapida, veloce e curiosa, o se è conservatrice, tradizionalista, rigida, flessibile,
aperta al nuovo, anticonvenzionale, fantasiosa e sognatrice, oppure matematica e
schematica.
Dalla lettura di Mercurio e della terza casa – che è la sua particolare sfera di
azione – possiamo riuscire a vedere come una personalità acquisisce informazioni, come le cataloga e le organizza, come le memorizza e le rende disponibili ai
confronti futuri, come le riporta all’esterno sotto forma di parola scritta o parlata, però possiamo anche capire se siamo socievoli o se invece siamo schivi o timidi, se abbiamo paura di comunicare e siamo barricati e difesi, in che modo apprendiamo e che tipo di attenzione abbiamo e, in più, come entriamo in comunicazione con noi stessi, con le varie parti di noi e se abbiamo la possibilità di unire la parte inconscia con quella conscia attraverso le aperture che la mente consente.
La lettura di Mercurio nel tema natale ci lascia intendere quali sono le cose
che ci interessano, cosa ci stimola e che cosa è che può mantenere la nostra mente
allegra, vivace ed efficiente; quale è la sfera della vita in cui siamo più adattabili,
136
Casa Terza
più giocosi, più capaci di essere sincronici e di cogliere le opportunità che la realtà
ordinaria ci porta; dove siamo inventivi e brillanti, ed anche dove siamo più predisposti a mostrare le nostre capacità manuali e dove siamo contenti di mantenere
un contatto con il nostro bambino interiore.
(Venere nel prossimo numero)
Lidia Fassio, ([email protected]) laureata in psicologia, studiosa di Miti e di simbologia, vive e lavora a Torino. E’ un Capricorno con ascendente Ariete e con Luna
in Leone.
Si interessa da oltre 18 anni dei collegamenti tra l’astrologia e la psicologia.
Tiene corsi, seminari e conferenze in tutto il territorio nazionale. Ha messo a punto
un corso di formazione di “astropsicologia” della durata di 3 anni. E’ moderatrice
della Mailing List “Convivio astrologico” di Mary Olmeda.
CASA SETTIMA
Stefano Vanni
Astrologia della coppia
(parte quinta)
138
Casa Settima
Stefano Vanni
ASTROLOGIA DELLA COPPIA
(PARTE QUINTA)
L.A. 132-710
LE PROBLEMATICHE DELLA COPPIA: LA GELOSIA E L’INFEDELTÀ
Argomenti trattati nei 4 numeri precedenti
I rapporti fra elementi psicologici e astrologici nella dinamica di coppia,
L’importanza di una analisi attenta del tema natale del soggetto
I condizionamenti nella scelta del partner derivanti dalle immagini genitoriale,
Le forme di difesa dalle influenze edipiche,
L’influenza di Nettuno sulla idealizzazione nella scelta del partner,
L’innamoramento e la idealizzazione,
Il passaggio dall’innamoramento all’amore,
La gestione della aggressività durante il consolidamento del rapporto affettivo.
L’atteggiamento saturnino e le insicurezze affettive
L’atteggiamento uraniano e l’angoscia di fronte alla non distinzione.
La tematica di Plutone nella relazione : la scelta del partner manchevole e il ruolo
dell’induttore
* * *
La gelosia non è affatto quella reazione semplice che crediamo, anche se molto
spesso viene colorata di naturalezza. E’ noto, infatti che si può essere gelosi anche
quando le circostanze non lo giustificano. Sarebbe troppo semplice rifarsi al mero
complesso di Edipo e far derivare ogni caso di gelosia dalla primaria esperienza di
rivalità affettivo-sessuale vissuta nell’infanzia e ripetuta nell’età adulta: anche se
questa può essere certamente una delle componenti della gelosia, va comunque inserita in una problematica più ampia.
Se osserviamo attentamente questo problema, ci accorgiamo che questo sentimento è permeato da una sorta di reazione di odio e di aggressività di fronte alla
Casa Settima
139
perdita reale o minacciata dell’oggetto d’amore; a questa sensazione si accompagna spesso una sorta di umiliazione e perdita della fiducia in se stessi, sensazione
non sempre cosciente nella persona gelosa.
Il geloso può sentirsi umiliato, depresso, indegno e talora persino colpevole: il
fatto di far ricadere la responsabilità su se stesso ci fa capire come la persona che
pensa di non essere amata sostanzialmente ritiene di non essere degna di amore, e
prova, più o meno coscientemente, un senso di abbandono, di rifiuto da parte dell’oggetto d’amore, perchè pensa di se che non è un oggetto buono, o almeno sufficientemente buono da essere amato, che quindi é indegno.
In sostanza perciò la gelosia nasconde spesso un forte senso di inferiorità, una
bassa autostima. La sensazione di essere indifeso di fronte al pericolo della perdita
d’amore può far sorgere nel soggetto paure di solitudine che possono diventare insopportabili: non è l’oggetto d’amore che non ci ama, ma siamo noi che pensiamo
di non essere sufficientemente buoni per essere amati, quindi tendiamo a generalizzare la situazione presupponendo che nessuno ci può amare,
Ciò spiega l’amarezza che ci si sforza di mitigare, odiando un rivale e assegnandogli tutte le qualità più negative. La percezione della dipendenza è tornata a
galla dalla prima infanzia, con tutti i suoi pericoli, e si rivivono le stesse sensazioni.
Secondo alcuni la gelosia è una manifestazione dell’incapacità di amare in
modo autentico tipico degli individui le cui relazioni sono finalizzate al soddisfacimento dei propri bisogni narcisistici.. Ci sono altri casi in cui la gelosia assume le
valenze proiettive e riguarda quei soggetti che avendo rimosso i propri desideri di
infedeltà, perché in disaccordo con l’immagine (morale) che hanno di se stessi,
proiettano queste tendenze sull’altro, e temono (in certi casi desiderano) in modo
ossessivo l’infedeltà .
Attraverso l’aggressione verso il partner infedele non fanno altro che reprimere i propri desideri rimossi alleviando quindi i propri sensi di colpa verso gli stessi
impulsi. In questi casi si può manifestare l’affannosa ricerca di indizi che provino la
infedeltà sospettata, si hanno cosi domande e interrogatori con sapore poliziesco.
In certi casi, secondo Freud, alla base di gelosie deliranti ci possono essere desideri di infedeltà che hanno come oggetto però persone dello stesso sesso. L’infedeltà del partner quindi non fa altro che mettere in atto questi desideri rimossi da
qui, come nella situazione precedente, l’accanimento contro il partner traditore che,
in questi casi, può assumere vere e proprie forme persecutorie.
Quello che si deve cercare di comprendere analizzando il quadro astrale è il
perché si é rimasti legati a queste esperienze, perché il soggetto ormai adulto non è
riuscito a trovare strade migliori. Naturalmente ho parlato di quei fenomeni di gelosia al limite del patologico, perché un lieve grado di gelosia è tipico di tutti i rapporti affettivi, e può essere accentuato in momenti di particolare tensione nel rapporto.
Talvolta si confonde la gelosia con il desiderio di possesso. E’ vero che a volte i
due elementi sono intrecciati, ma il desiderio di possesso, di esclusività é maggior-
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Casa Settima
mente legato al desiderio di proteggere l’oggetto d’amore dagli altri. Dopo la fase di
innamoramento, come abbiamo già osservato, può accadere che uno dei partner
voglia riparare l’oggetto d’amore da ogni interferenza esterna.
Questo atteggiamento di difesa può tradursi in un comportamento sempre più
possessivo, che non possiamo sempre ricondurre nell’ambito della gelosia, anche se,
in fondo, il movente resta lo stesso, una forte insicurezza nel proprio valore e nella
propria capacità di amare ed essere amati.
In campo astrologico é quindi troppo semplicistico far ricadere il discorso della
gelosia nell’ambito della tematica del segno del Toro e dello Scorpione, anche se per
questi segni la gelosia può assumere toni e caratteristiche di vero e proprio dramma, ed in particolare per quello che riguarda il Toro, nel quale è accentuato soprattutto l’elemento della possessività a causa dell’istinto orale tipico del segno.
La gelosia in certi casi, per chi ha forti valori Toro, può diventare anche retrospettiva, e quindi coinvolgere anche il passato, perché il partner viene considerato
una proprietà del soggetto.
Anche nello Scorpione la gelosia viene talvolta ad assumere caratteristiche di
possesso: le persone con forti valori scorpionici vorrebbero possedere non solo il
corpo ma anche l’anima del partner, e in certi casi utilizzano la gelosia come una
specie di forma di tortura nel confronti dell’altro e di se stesso, a causa delle valenze sadomasochistica del segno.
Una vena di gelosia è comunque riscontrabile in soggetti. nati sotto tutti i segni, e solo un’analisi del quadro astrale può dare sufficienti indicazioni in materia.
Negli aspetti dissonanti Marte-Venere si può avere una accentuazione della
gelosia a causa di esperienze sentimentali negative o di frustrazioni nella vita sessuale. Il conflitto fra aggressività (Marte) e affettività (Venere) può portare a una
forma di insoddisfazione affettivo-sessuale e a una drammatizzazione dei sentimenti; a volte è proprio l’insicurezza nell’affermazione della virilità che nell’uomo fa
scattare la molla della possessività e dell’esclusivismo.
Cosi’ pure negli aspetti dissonanti Saturno-Venere, quando Saturno non sia in
posizione di forza e non si manifesta quindi nella tendenza all’autosufficienza affettiva, o in quella diffidenza verso tutte le fonti affettive percepite come insufficienti.
La gelosia e la possessività possono assumere toni infantili, a causa di una sofferta carenza affettiva precoce; in questi casi c’è la tendenza a operare una sorta di
richiesta di risarcimento amoroso a causa di una avidità affettiva frustrata tipica di
Saturno.
Quando vi sono aspetti negativi che vanno a coinvolgere la V casa, ed il governatore di quest’ultima è in posizione dissonante con altri pianeti, si tende a vivere
esperienze affettive insoddisfacenti, che rafforzano sentimenti di gelosia innati.
La gelosia è senza dubbio in qualche modo legata alla paura di una infedeltà
anche, dal punto di vista psicologico, il tradimento è un vero proprio capitolo a parte.
Casa Settima
141
Il tradimento in generale è una modalità molto comune di azione. Se ci riflettiamo con attenzione ci accorgiamo che si ha un tradimento tutte le volte che nell’ambito di una relazione delle aspettative di comportamento non sono mantenute.
Anche in ambito affettivo quando si accusa il partner di comportarsi in modo assai diverso da quanto sperimentato durante la luna di miele, in realtà segnaliamo una comportamento che non è conforme alle aspettative che avevamo; in
fondo non ci sentiamo un po’ defraudati, ingannati (traditi) dal partner?
Quando, nel dialogo corrente, usiamo il termine tradimento in ambito relazionale ci riferiamo ad un comportamento che non corrisponde a alle aspettative
di lealtà, fedeltà e di fiducia che erano condivisi, ovvero restringiamo il campo a
quella azione o successione di azioni che mette in atto il partner quando costruisce una relazione affettiva e/o sessuale con un’altra persona .
Non può esistere tradimento senza che vi sia anche, nel contempo una relazione che implichi un legame condiviso, una fiducia e impegno reciproco. Difficile
sarebbe dichiarare di essere traditi da colui/ei che noi amiamo ma che continua a
respingerci.
Infatti solo se si rompe un patto fiduciario, reciproco e consapevole si può
parlare di tradimento; tanto che alcuni negano a posteriori l’esistenza di una relazione condivisa per attenuare il senso di colpa e le possibili conseguenze dovute
all’ira di colui/ei che subito il tradimento. A fronte delle accuse di infedeltà costoro domandano al partner,con un pizzico di ingenuità e di malizia: ma noi stiamo
forse insieme?
Le aspettative disattese è un altro punto fondamentale per potere parlare di
tradimento. In certi contesti possiamo più o meno consapevolmente, con il nostro
atteggiamento, spingere gli altri a tradirci perché vogliamo, ad esempio, che l’altro interpreti per il ruolo del traditore, in questo caso è difficile sostenere che le
aspettative sono disattese.
Alcuni pensano che un’altra condizione necessaria per il tradimento è la conoscenza dell’infedeltà, parafrasando il vecchio detto “occhio non vede cuore non
duole”. A conferma della loro posizione alcuni citano le parole di Otello “ chi è derubato senza sapere che cosa gli rubano è come se non fosse derubato affatto”!!.
Molti altri invece sostengono che il tradimento è tale anche se il partner non
è a conoscenza del misfatto. Anche io condivido questa tesi, sostanzialmente per
due motivi: il primo è che la costruzione di un triangolo affettivo modifica in
ogni caso le relazioni di coppia. La seconda ragione è che nei rapporti amorosi
spesso si sceglie di ignorare ( in modo più o meno cosciente) ogni segnale o corpo
del reato.
In certi casi può instaurarsi una sorta di “ gioco al massacro” dove l’adultero
dissemina in giro le prove del reato al fine di farsi scoprire e l’altro persevera nell’ignorare anche gli indizi più evidenti. In questo modo si può creare una sorta di
gioco dei ruoli che mantiene in vita un rapporto con il proprio autoinganno.
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Casa Settima
La scoperta di essere traditi produce diversi effetti: quello di scoprirsi più fragili
e più vulnerabili, viene abbandonato il “noi” tipico dell’appartenenza alla coppia e
vengono ripristinati i pronomi io e tu, ci si interroga su noi stessi e sugli altri.
Nel complesso c’è una forte perdita di autostima, e soprattutto paradossalmente subentra un senso latente di colpevolezza per avere commesso qualcosa da
meritare di essere traditi.
Quest’ultimo aspetto potrebbe apparire inspiegabile, visto che stiamo parlando
di colui che ha subito il tradimento. In realtà questa sensazione nasce dal tentativo
di mantenere in almeno in piccola parte un aspetto buono del partner (traditore), al
fine di non affrontare la pena dovuta alla rottura del rapporto affettivo .
Questo tentativo necessariamente produce l’affermarsi del senso di colpa, che
fa dire al partner “tradito” in fondo se questa cosa è successa la responsabilità è anche mia”, considerazione che in certi casi ha un fondo di verità
Nonostante quello che generalmente si pensa rispetto all’infedeltà occasionale
(la cosiddetta avventura o scappatella), quando si verificano casi di questo genere
le motivazioni sono abbastanza complesse e profonde; può accadere che la motivazione della scelta del tradimento non sia affatto derivata da una insoddisfazione
nei confronti del partner, ma sia invece il frutto e l’espressione di una ferita narcisistica profonda .
Vi può essere la situazione in cui il soggetto soffre (anche a livello inconscio
latente) perché pensa di non essere più desiderato, di non essere più utile e può
sentirsi marginalizzato, può soffrire di sensazioni di fallimento, di autodenigrazione.
In questo caso può ricercare un nuovo oggetto d’amore, anche temporaneo, per dimostrarsi di poter essere amato e desiderato, e quindi per colmare quella lacuna
narcisistica che si era venuta a creare, per uscire da quel clima di frustrazione affettiva che gli pesava e per recuperare in questo modo il proprio valore.
Se il desiderio di essere amato e desiderato da altri diventa un elemento determinante per il soggetto che lo vive, perchè lo rassicura sul proprio valore, certi atteggiamenti possono trasformarsi in una vera e propria coazione a ripetere.
Si può mettere in atto un sottile gioco di seduzione in modo da attirare costantemente l’attenzione degli altri e nello stesso tempo stimolare quella del partner. In certi casi si può tradire il partner per proteggerei da un rapporto troppo
coinvolgente quindi come tentativo di sfuggire all’invadenza della coppia
La rilevanza di Giove Venere e Luna
Nella disciplina astrologica si individuano, come fattori di infedeltà, gli aspetti disarmonici fra Giove e Venere e fra la Luna e Venere. Gli aspetti negativi di Giove con
Venere ripropongono psicologicamente Il tema dell’oralità affettiva che può restare
insoddisfatta e quindi svilupparsi in una continua ricerca di ulteriori oggetti d’amore si possono creare situazioni di vera e propria ingordigia affettiva, dove íl soggetto
ha continuamente la sensazione di non essere amato a sufficienza.
Casa Settima
143
Questa situazione a lungo andare può dare una sorta di sconforto che attanaglia il soggetto anche nei momenti migliori, e che finisce per fargli credere che la
soluzione migliore sia l’infedeltà.
D’altra parte Venere come Amore al pone ín questi casi la contrasto con Giove
Legalità, e può quindi facilmente spingere verso illegalità affettiva. Vi è anche un
contrasto fra Giove-Denaro e Venere-Amore, quindi una difficoltà a concepire psicologicamente una possibilità di armonia tra i due valori: ciò può portare, soprattutto se Giove è forte nel tema, a legami basati sull’interesse, che quindi finiscono
col favorire l’infedeltà.
All’interno della tematica degli aspetti Giove-Venere vanno distinti, a mio avviso, glí aspetti di quadratura da quelli di opposizione.
Nel primo caso lo stimolo a ricercare la sicurezza attraverso la legalità rimane,
mentre nella opposizione il contrasto può portare al rifiuto di legarsi definitivamente e in modo legalizzato con l’oggetto d’amore
Il soggetto portatore dell’opposizione considera, l’istituzione legalizzata, in
questo caso in particolare il matrimonio, non conciliabile con i sentimenti. E’ il tipico atteggiamento di chi considera il matrimonio la tomba dell’amore. In quest’ultimo caso, se non sussistono nel tema natale delle controindicazioni, è maggiore la
compensazione attraverso la ricerca del piaceri e dei lussi, oppure attraverso legami
basati sul puro interesse.
Se l’opposizione Giove-Venere è combinata con un forte influsso nettuniano,
il rifiuto del legame affettivo duraturo può essere un modo per cercare di mantenere l’idealizzazione dell’oggetto d’amore.
Nel caso di aspetti dissonanti fra la Luna e Venere il soggetto resta legato fortemente, nelle sue esperienze affettive, al trascorso stato infantile, dove è difficile
l’integrazione fra la componente femminile lunare e quella affettiva venusiana; il
contrasto spinge il soggetto a cercare più facilmente relazioni affettive superficiali
in alternativa o in concomitanza a un rapporto stabile, l’immagine della madre, o di
un’altra figura femminile sostitutiva che ha fortemente condizionato í rapporti affettivi del soggetto.
Come già detto, Venere simboleggia la capacità di investimento affettivo relativo all’oggetto d’amore, e, nel caso di dissonanze Luna-Venere si può avere una
sorta di fissazione a un’immagine materna che íl soggetto può cercare continuamente di raggiungere o invece rifiutare.
Nell’uomo questa difficoltà può determinare un divario fra la donna ideale e
quella amata, o attuare una dissociazione fra la donna da amare idealmente e quella con la quale avere rapporti sessuali.
Nella donna, invece, può esserci una difficoltà a vivere la propria femminilità
in particolare nell’ambito dei rapporti affettivi, e quindi la ricerca di diverse avventure può rispondere a una scelta difensiva, o a una esigenza narcisistica.
Anche la posizione di Venere nel segno del Gemelli può essere fonte di una notevole instabilità affettiva: Il pianeta in questo segno assume indubbiamente certe
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Casa Settima
caratteristiche di cerebralità che consentono una forte capacità di distacco e quindi
provocano talvolta uno scarso coinvolgimento affettivo.
In questi casi può prevalere, con la curiosità di conoscere, il gusto dell’avventura dell’incontro occasionale; il valore esibizionistico e narcisistico che assume Venere in questo segno trasforma il piacere di amare in quello di essere amati o desiderati.
Il distacco cerebrale fa in modo che il sentimento assuma una certa superficialità, e spesso l’esigenza difensiva conduce a pensare che cambiare spesso l’oggetto
d’amore sia una necessità per mantenere sempre vivo l’interesse. Se un soggetto ha
Venere nel Gemelli e si lega stabilmente, vi sono maggiori probabilità che senta la necessità di avere delle avventure, soprattutto se altri aspetti del tema lo confermano.
Anche la posizione di Venere nel campo XII porta a problemi dal punto di vista
affettivo; se isolata, può essere fonte di prova nel campo dei sentimenti, mentre
d’altra parte, e in particolare se colpita da aspetti disarmonici, può dare la tendenza
a relazioni amorose corrette, fuori dalla regolarità della casa V.
Fino a qui ho cercato di analizzare le modalità di scelta del partner e íl tipo dí
rapporto che si tende a instaurare in base alle proprie caratteristiche psicologiche
nell’ambito della relazione.
Abbiamo visto come si pensa limitare strettamente il rapporto affettivo ad
aspetti parziali, pur avendo un desiderio avido e massiccio di amore, o limitare la
relazione nel tempo o nella profondità, o scegliere il partner sulla base della immagini parentali oppure accoglierlo in base a un suo vissuto come vittima.
Abbiamo visto come, in queste scelte, si intreccino numerosi problemi, e come
una relazione debba dare risposte a numerose richieste. Ecco quindi, che si comprende quanta influenza hanno i nostri problemi inconsci, il nostro vissuto affettivo
e quello del partner nella scelta che facciamo.
Si potrebbe concludere questo excursus (nella prossima parte inizieremo la verifica delle affinità elettive attraverso l’oroscopo comparato) con una frase di Bergler: “ Nel cimitero dell’amore non ci sono vittime innocenti. Certo che vale la pena
di domandarci quanta parte ha il movente che spinge a legarci a un’altra persona il
desiderio di rassicurazione, e quale peso ha Il sentimento d’amore e il desiderio di
vivere insieme: in questo campo credo che l’astrologia possa dare insieme alla psicologia, un notevole contributo.
Il tema natale N° 5 appartiene ad un individuo di sesso maschile che ha fatto
dell’infedeltà il suo modus vivendi; infatti pur essendo sposato e con figli, ai quali,
peraltro, é molto legato, non è stato fedele alla moglie, possiamo senz’altro affermare, neppure nel periodo della luna di miele .
Analizzando il tema natale possiamo rilevare parecchi elementi astrologici
che confermano il suo atteggiamento; intanto, la spinta narcisistica del Sole nel
Casa Settima
145
segno dei Gemelli va ad intrecciarsi, nel tema natale, con una forte oralità insoddisfatta: troviamo infatti l’Ascendente nel segno del Toro e una seconda casa particolarmente occupata, in primo luogo dal Sole, che si trova sulla sua cuspide.
L’elemento di instabilità tipico del segno dei Gemelli è in questo caso, accentuato dalla congiunzione di Urano e Mercurio con il Sole che rafforza il desiderio di
cambiamento e di anticonformismo.
Venere, che si trova nel femminile e tenero segno del Cancro sembra esprimere
il bisogno dí affetto e di protezione che probabilmente è stato frustrato, nel soggetto, dalle dissonanze del pianeta con i lenti Giove e Nettuno e dalla larga congíunzione con Saturno.
Troviamo inoltre una congiunzione Luna-Plutone largamente congiunto a
Marte che coinvolge la cuspide della quinta casa, nel segno del Leone: quindi la ricerca di compensazioni affettive ricche di eccessi.
D’altra parte la Luna congiunta a Plutone predispone ad una relazione ambivalente e complicata con la madre che certo non è un buon presupposto per una stabilità affettiva e, quindi favorisce l’ incostanza, accrescendo la tendenza ad avere
flirt; Marte, dal suo canto, predispone alla passionalità, all’impulsività nel campo
delle esperienze amorose, e soprattutto, nell’uomo, a una continua verifica delle
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Casa Settima
proprie capacità virili; Plutone infine rafforza l’elemento marziano e copre tutto
con quell’alone di mistero necessario per intessere le oscure trame di cui il soggetto
si rende protagonista.
Indubbiamente, durante l’infanzia, il soggetto deve aver subito una situazione
di grande difficoltà dal punto di vista affettivo: Saturno, congiunto alla cuspide
della casa IV, che ci rivela il rapporto del soggetto col l’habitat familiare, e in larga
congiunzione con Venere, esprime il disagio che il soggetto può aver vissuto in un
ambiente affettivamente freddo e poco protettivo.
La sua Venere cancerina, gli fa sognare spesso l’incontro con una donna ideale,
fantasia che continua ad essere però un sogno sfuggente. Nella sua ricerca continua di nuove esperienze affettive sembra operare un meccanismo perverso, che
non solo non placa la sua fame affettiva dovuta all’originaria insoddisfazione dell’oralità (Giove quadrato a Venere ), ma sembra invece tendere alla dimostrazione
che la donna ideale per lui non esiste facendogli però sperare di trovarla.
La speranza di trovare l’amore della sua vita è la giustificazione che il soggetto produce al contrasto fra l’amore e la legalità evidenziato dall’aspetto di Giove
quadrato a Venere che lo ha portato a formulare la sua teoria dei tre mesi. Secondo
la sua tesi servono tre mesi per ogni nuova donna, un mese per conoscerla un mese
per fare all’amore con passione, e un mese per lasciarla. Con questa modalità il soggetto si protegge anche dal rischio che sia la donna a prendere l’iniziativa di rompere il rapporto, evitando così un possibile vissuto connesso all’abbandono che il
soggetto evidentemente non tollera ( Saturno in quarta casa, Plutone congiunto alla Luna)
Bisogna dire, però, che nella sua ricerca il nostro soggetto non è affatto selettivo. La buona dose di intuizione che pure gli fornisce la congiunzione di Plutone
con la Luna e il suo sestile con Nettuno gli serve esclusivamente a sondare le eventuali disponibilità della donna che gli sta di fronte; ogni gesto della donna e ogni
suo atteggiamento viene passato in rassegna per confermare questa disponibilità.
E’ evidente, in questa analisi che il soggetto fa degli atteggiamenti della donna, la preoccupazione di non essere rifiutato: non ha importanza il fatto che la
donna lo attragga o meno. è importante, per dare inizio a una relazione il solo fatto
che ella dimostri di essere disposta a iniziarla e quindi il solo fatto che lo accetti come uomo; e questo meccanismo si è ormai così puntualmente affinato che é un caso raro che una donna risponda con un rifiuto ad un suo tentativo di approccio .
Il fatto di essere poco selettivo non è semplicemente, nel caso del nostro soggetto, un frutto della tradizione culturale del passato che vuole che un uomo non
possa rifiutare l’occasione che gli si presenta di avere un’avventura con una donna
disponibile pena la messa in discussione della sua virilità; troviamo in lui, invece,
anche la necessità di poter poi, finito il rapporto, manifestare il suo disprezzo per le
stesse avventure che egli ricerca e di cui non riesce a fare a meno.
Dunque la congiunzione Marte-Luna-Plutone, che coinvolge la casa quinta
rappresenta anche queste valenze di aggressione e di rifiuto.
Casa Settima
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Addirittura il soggetto giunge a dire spesso che, dopo un rapporto sessuale, ha
bisogno di un buon bicchiere di whisky per “sciacquarsi la bocca”: questo elemento
sembra assumere íl carattere di rituale purificatorio e ci riporta alla larga quadratura dí Nettuno con Venere; qui l’alcool sembra anche assumere un carattere compensatorio rispetto all’insoddisfazione affettiva. Ma l’elemento di aggressività nei
confronti della donna si rivela anche nei suoi atteggiamenti normali
Non a caso si vanta delle sue prestazioni sessuali dicendo che lui, le donne, le
fa morire di piacere.
In proposito, per concludere, voglio ricordare che durante la lunga esperienza
psicanalitica maturata da Melanie Klein, la studiosa si è accorta che l’esigenza di
cambiare frequentemente l’oggetto d’amore tipica dei cosiddetti “casanova “ non
era dovuta soltanto a un’affettivitá insoddisfatta, e non soltanto alla presenza di
forti istanze edipiche nella ricerca dell’uomo o della donna ideale (quindi il padre o
la madre); spesso, alla base di questo comportamento secondo la Klein é possibile
rilevare una forte paura inconscia di distruggere l’oggetto d’amore, che doveva
quindi essere continuamente rinnovato prima che il soggetto potesse distruggerlo.
CASA OTTAVA
Adriana Cavadini
L’esperienza postmortale
secondo lo zodiaco
Andrea Malvagna
Due sistemi per valutare la forza
dei pianeti in astrologia indiana:
lo Shdbala
Nunzia Coppola Meskalila
Samsara, Libero Arbitrio e Karma
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Casa Ottava
Adriana Rampino Cavadini
L’ESPERIENZA POSTMORTALE
SECONDO LO ZODIACO
L.A. 132-824
Lo Zodiaco è, ancora oggi, un misterioso strumento di conoscenza che racchiude
nei suoi simboli tutti i segreti dell’incarnazione dell’anima in forma umana sul pianeta Terra, un luogo che i buddisti definiscono “ il luogo della sofferenza” perché è
qui che l’anima ha l’occasione di purificarsi prima di raggiungere lo stato di beatitudine eterna. Ma il problema di molti è la fede nell’aldilà. La fede è un dono grande per chi l’ha ricevuta, ma che si può anche conquistare con la ragione o chiedendola.
Anche l’astrologia può offrire un piccolo contributo alla conquista della fede,
perché nella sequenza zodiacale dei dodici segni con i suoi pianeti vi è scritta oltre
alla vicenda umana del nascere e morire, anche quella del viaggio nell’aldilà per approdare alla vita eterna. Per noi lo Zodiaco rappresenta un modello archetipico
preformato, una sorta di codice per la guida e lo sviluppo sia della vita biologica, sia
di quella psichica e spirituale. Sappiamo che i simboli astrologici si possono leggere
a diversi livelli e su più piani, dunque lo schema interpretativo dovrebbe valere anche per lo spazio postmortale; la psiche umana secondo le antiche culture religiose
avrebbe un identico comportamento sia in vita, sia nell’aldilà.
E’ noto che dei dodici segni, quello che simbolizza la morte non è l’ultimo, il
dodicesimo, Pesci, bensì l’ottavo, lo Scorpione e dunque gli altri quattro segni ci rivelano altre vie della conoscenza, soprattutto ci dicono che esiste qualcosa oltre la
morte del corpo fisico. Possiamo quindi disporre di una doppia lettura, quella biologica e quella spirituale. Dall’Ariete alla Bilancia possiamo leggere soprattutto delle
vicende terrene, dallo Scorpione ai Pesci, sia delle fasi della dissoluzione del corpo
fisico dopo il trapasso, sia dell’avventura dell’anima una volta varcata la soglia dell’aldilà.
Il messaggio zodiacale è chiaro, la morte simbolizzata dall’ottavo segno scorpionico non è la fine di tutto, bensì il principio di una nuova avventura, quella dell’anima. Il concetto di “avventura” non è messo a caso nel segno del Sagittario, il cui
glifo rappresenta un centauro che scaglia la freccia verso il cielo; è la nostra anima
che finalmente parte e si dirige in alto alla ricerca di qualcosa, o per raggiungere
qualcosa cui ha anelato per tutta l’esistenza. Perché l’anima incarnata cerca di
Casa Ottava
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combattere il doloroso senso di transitorietà che la rende insoddisfatta e vuole essere liberata dalla sofferenza per la continua lotta tra spirito e materia. Un’insoddisfazione talmente radicata nel nostro inconscio da spingere l’umanità verso sempre
nuovi orizzonti geografici, fisici e scientifici. Ma torniamo allo schema zodiacale.
La casa ottava: il passaggio
Lo Scorpione e la casa ottava segnano dunque il punto di arrivo della vita, infatti e
non a caso, nel periodo protostorico dell’astrologia lo spazio era diviso in otto settori e non in dodici, lo testimoniano vari documenti tra i quali un antico editto del
sovrano assiro Sargon II (721- 705 a.C.). Anche per gli aruspici etruschi e per gli antichi sumeri, così come nell’antica astrologia cinese e nella cultura giapponese e indiana, gli spazi celesti erano divisi per otto.(a)
Secondo Bouché Leclerq (1) era esistita una tradizione poi abbandonata che
divideva il cerchio della genitura in otto o dodici settori, di cui però solo otto erano
attivi.. e di cui la prima casa significava vita e l’ottava morte. Lo stesso cerchio archetipico esisteva contemporaneamente in parti diverse del pianeta, dunque doveva avere un preciso significato che è andato perduto.
Più tardi furono gli Assiri o i Caldei, o forse i primi astrologi greci ad integrare
lo spazio celeste dei dodici segni e delle otto case, che allora erano di 45°, chiamato
octotopos con le altre quattro case.
La vita come stato transitorio
Mi sono chiesta come mai nella letteratura astrologica antica non ci sia nulla che
tratti della vita postmortale, nonostante la sequenza zodiacale la indichi con chiarezza. L’ipotesi più probabile è che per gli antichi la vita era così dura e carica di imprevisti, che in un oroscopo la curiosità per gli eventi dell’aldilà passava in second’ordine. Ed ancora oggi l’analisi del tema non scende mai nel campo minato
della sopravvivenza dell’anima dopo la morte. La morte è ancora un tabù, un evento
inevitabile che ci terrorizza e perciò da rimuovere dalla coscienza. Lo Zodiaco, invece, ci racconta che la vita è uno stato intermedio, transitorio, compreso tra la nascita terrena e la morte e che esiste uno stato transitorio anche tra la vita postmortale
ed una futura rinascita. Di questo stato intermedio postmortale che i tibetani chiamano Bar - do ci parlano le più antiche culture religiose come quella egiziana, indiana, maya e cinese. (b)
I pianeti dell’aldilà: Plutone, Nettuno e Urano
Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci con i tre pianeti lenti e lontani;
Plutone Nettuno e Urano ci raccontano cosa succede dopo la morte. E se nella lettura del destino terreno la logica temporale fa sì che il primo pianeta da affrontare
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Casa Ottava
sia quello meno lento, cioè Urano, seguito da Nettuno e da Plutone, nella logica ultraterrena il primo pianeta che ci viene incontro è quello più lento e lontano, cioè
Plutone, nel suo domicilio di Scorpione, simbolo dell’oltretomba e della cancellazione della luce. Segue poi Nettuno nel suo domicilio in Sagittario, simbolo di mistero,
trasformazione e dissoluzione, infine Urano nei suoi due domicili in Capricorno ed
Acquario, con i suoi simboli legati alla pura energia, alla velocità ed al distacco totale. Infine, in Pesci ritorna Nettuno che qui ha valore di trasfigurazione, di amore
perfetto.
L’esperienza postmortale
Sono gli ultimi cinque segni, dallo Scorpione ai Pesci, a suggerirci il cammino simbolico dell’anima nell’aldilà. A proposito dei cinque segni, cinque è anche un numero spirituale che coincide con la teoria formulata dal buddhismo mahayana della
quintuplice funzione della personalità umana: il corpo come figura fisica, il sentimento, la percezione, i moti dell’animo e la coscienza. Cinque sono anche gli elementi, i punti cardinali, le regioni cosmiche di ogni mandala buddista ed in gruppi
di cinque sono poste le divinità del Bar-do thos-grol a loro volta associati ai rispettivi centri psichici; fronte, laringe, cuore, ombelico e perineo. Cinque sono le sapienze trascendenti che l’uomo deve acquisire se vuole superare i cinque grandi ostacoli, gli errori commessi in vita (2). I cinque piani del comportamento umano passano
dal corpo attraverso la parola e la mente (Sagittario\Giove), le azioni meritorie (Capricorno\Saturno), il karma (Acquario\Urano), la sublimazione dei desideri terreni
(Pesci\Nettuno), per poter raggiungere la trascendenza.
Cinque sono anche gli stati della forma nella dimensione spazio- temporale; in
Scorpione siamo nelle profonde viscere buie della Terra, in Sagittario affrontiamo le
vaste pianure senza orizzonte, in Capricorno le scoscese irte salite verso la cima di
altissime montagne, in Acquario ci leviamo nei gelidi spazi stratosferici, infine in
Pesci entriamo in una zona senza confini dove non esiste più nulla di conosciuto,
all’infuori dell’amore.
Plutone – Scorpione
La perdita del corpo fisico
È il momento della morte, siamo in Scorpione e l’anima abbandona il corpo fisico
proprio come fa il serpente che abbandona la vecchia pelle o come fa il bruco che
fa la muta e si trasforma in farfalla lasciando lo scheletro a terra. Nella simbologia
di Scorpione e Plutone è contenuta l’energia che opera nella trasmutazione della
materia, un processo alchemico che coinvolge corpo ed anima; come l’araba fenice
che risorge dalle sue ceneri o come il serpente che si trasforma in aquila. Plutone è
re degli inferi, un luogo oscuro dove non esiste il tempo e la luce e dove il defunto
dovrà superare le prove legate alle sue stesse esperienze psichiche, le stesse matu-
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rate durante la vita terrena. Nella sua vita postmortale, una vita intermedia che i tibetani chiamano bar – do, l’anima dovrà superare molte prove prima di entrare
nella “piena luce del giorno”, ossia raggiungere la conoscenza primaria, “…la via
del bar –do può sfociare nella grande liberazione o nella grande sofferenza e nella
rinascita ...”. (2) Prima tra tutte dovrà passare per una strettoia, la stessa raccontata
dalle tradizioni religiose dell’antico Egitto, dal Tibet e dall’antica Assur e fino alla
cultura dell’antica Grecia. La stessa strettoia, tubo o tunnel che hanno sperimentato
moltissime persone tornate indietro alla vita dopo essere state dichiarate morte in
seguito ad infarti o incidenti gravi. La strettoia o tunnel è anche la stessa che gli
spermatozoi (governati dalla simbologia Scorpione – Plutone) imboccano nel canale
uterino prima di raggiungere le tube per fecondare l’uovo femminile (3) da cui nascerà una nuova vita.
Poiché l’acqua dello Scorpione è un elemento che separa, ma al tempo stesso
unisce, non rappresenta solo la morte, bensì la vita, attraverso una rinascita che
può essere sia quella spirituale, sia quella transitoria della vita terrena.
Nettuno – Sagittario
La dissoluzione della coscienza
Il nono segno dello Zodiaco, il Sagittario, ci parla di un viaggio avventuroso e misterioso che ci porterà a ripercorrere i sentieri già percorsi nella vita terrena, a riconoscerne gli errori, a superare gli ostacoli che ci siamo creati con un’errata valutazione della vita e del suo significato. In questo mondo nettuniano, l’anima affronterà gli spettri dei suoi errori, sotto forma di visioni che dovrà affrontare e vincere
se vorrà acquisire consapevolezza. La vita terrena con i suoi affetti ed i legami, si
dissolveranno insieme alla coscienza ed è proprio in questo passaggio che si entra
nel mondo dell’aldilà. Ma quando la coscienza entra nell’aldilà avviene una trasformazione importantissima, essenziale: morendo gli esseri viventi non hanno coscienza del fatto che stanno entrando nell’Essere, o meglio nella Chiara Luce, la Pura Luce Assoluta. Il passaggio dalle tenebre di Scorpione alla Luce Assoluta di Sagittario è
insito anche negli elementi dei due segni: l’acqua della morte dello Scorpione ed il
fuoco purificatore del Sagittario.
Urano - Capricorno – Acquario
Il peso del karma
Nel decimo ed undicesimo segno governati da Saturno per i viventi e da Urano nell’aldilà, l’anima si trova di fronte al grande giudizio finale. Qui vi è la valutazione
delle opere buone e di quelle cattive ed il risultato viene giudicato ed assimilato al
karma precedente. Secondo il buddhismo un comportamento karmicamente positivo in questa vita favorisce l’acquisizione di conoscenza e liberazione, un comportamento negativo è causa di insipienza e dipendenza. Nelle antiche culture indiane
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Casa Ottava
come nel libro tibetano dei morti, vi sono immagini simboliche di queste valutazioni
attraverso una bilancia davanti alla quale il defunto viene condotto dal giudice dei
morti, Yamaraja, che è anche il sovrano del mondo degli inferi; le azioni buone
conducono l’anima verso rinascite buone sul piano umano o su quello celeste degli
dèi. Questo è anche il luogo dove possono apparire delle “guide” provenienti dal regno della luce. Secondo la religione di Mani Dio invia tre figure in aiuto: una porta
il vaso dell’acqua, una porta la striscia sulla fronte, l’altra una corona splendente di
luce, affinché l’anima possa entrare nel paradiso di luce. Anche la mistica cristiana
Hildegard von Bingen nelle sue visioni del mondo postmortale, vede angeli buoni ed
angeli cattivi, spiriti luminosi e spiriti bui, entrambi testimoni delle azioni dell’uomo
nella vita. Nei territori di Urano l’anima, squarciato il velo dell’ignoranza, è costretta
ad affrontare il proprio lato oscuro, l’ombra, con i suoi tormenti ed i suoi dubbi, gli
stessi che non aveva voluto affrontare in vita.
Nettuno – Pesci
La trascendenza, l’amore perfetto
Il dodicesimo ed ultimo segno zodiacale racchiude tutta la simbologia della salvezza. Nettuno si unisce a Venere, creando i presupposti di un simbolismo speciale in
cui si fondono trasfigurazione, amore perfetto e la conquista del nirvana. Nirvana
appartiene ad un mondo in cui la sofferenza e tutto ciò che è terreno non esiste
più, è il mondo dell’assoluto e la sua natura non è né descrivibile, né esattamente
definibile. Qui l’anima ritrova la radiosa luce della saggezza e della consapevolezza e
lo spirito acquista il sapere spirituale ed entra nella coscienza universale. Ma il segno dei Pesci mostra anche ed ancora la potenza del dualismo e se l’anima non è
abbastanza pura, le forze contrarie che derivano dagli istinti ancora potenti possono spingerla verso il basso, nel mondo della sofferenza attraverso un’altra incarnazione. Il simbolo del segno e di Nettuno venusiano indica anche una sicura finale
elevazione, pur lunga che sia la strada per arrivarci.
Conclusione
Se, come sostengono le antichissime culture sull’aldilà che provengono da ogni
parte del mondo, nella vita postmortale saremo esattamente come siamo qui oggi
ed ora, allora il nostro oroscopo è anche il nostro mandala sacro, capirlo è ancora
più doveroso, anzi potrebbe costituire una chiave di volta per comprendere cosa è
la nostra vita in modo da poter affrontare cosa sarà il nostro viaggio dopo aver lasciato le spoglie mortali. L’analisi del nostro tema di nascita può costituire un valido
aiuto per la salvezza della nostra anima e per accedere a zone oggi recondite alla
nostra ragione. Operare sulla nostra anima in vita è fondamentale, anche se, come
dice Tommaso d’Aquino,”…. avremo la capacità di operare sull’anima anche dopo la
morte…”.
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A tutti vorrei consigliare la lettura di un libro di grande e profonda saggezza,
un testo che può cambiare la vita di chi lo legge con paziente intelligenza ed umiltà
d’intenti, ”Il libro tibetano dei morti” di Detlef I. Lauf. Vi troverete forse le risposte
che cercavate riguardo allo scopo dell’esistenza.
(a) Molto interessante, a questo proposito, è l’articolo di Patrice Guinard tradotto da Angela Castello sulla “storia delle otto case” pubblicato sul n. 122 di Linguaggio astrale.
(b) Secondo le tradizioni indiana e tibetana, il processo di morte ripercorre all’inverso quello della formazione della vita con la dissoluzione dei cinque elementi,
prima di una nuova incarnazione passeranno 49 giorni. Ecco la descrizione del
passaggio dissolutorio:”… Prima scompare la luce degli occhi e non si distinguono
più le forme (il buio di Scorpione), poi scompare l’udito e non si percepisce più alcun suono, si dilegua il gusto e non si avvertono più i sapori (Sagittario/Giove), infine scompare la sensibilità fisica ed il tatto, la terra, piano piano, si dissolve nell’acqua (Capricorno/Saturno), e non è più possibile trattenere l’acqua nel corpo.
L’acqua si dissolve lentamente nella coscienza e si consuma il respiro interno ed
esterno… poi i segni esterni appaiono come il Sole e quelli interni come luce di
candela… quando si raggiunge il quarto grado e si sprofonda nella Chiara Luce i
segni esterni appaiono sbiaditi e lontani… a questo punto appare la Chiara Luce
che non ha né centro, né confini…” (siamo arrivati in Pesci e nella dodicesima ed
ultima casa, lo spazio interno della coscienza). La morte vera e propria è una suprema esperienza di luce che affranca totalmente dalla dolorosa esperienza terrena. (1, pg. 105)
BIBLIOGRAFIA
(1) LECLERQ BOUCHÈ, Astrologie grecque, Culture e Civilisation, Bruxelles, 1963
(2) DETLEF I. LAUF, Il libro tibetano dei morti, ed. Mediterranee, Roma, 1992
(3) ADRIANA RAMPINO CAVADINI, Principi di astrologia medica, Hoepli, Milano, 1993
Adriana Rampino Cavadini, Capricorno, Ascendente e Luna in Bilancia, fa parte
del CIDA dalla sua fondazione. Ha compiuto sin dal 1968 studi di astrologia seguendo vari maestri e partecipato in veste di relatrice a congressi e seminari in Italia. E’ giornalista pubblicista e collabora a settimanali e mensili. S’interessa in particolare alla medicina astrologica, dopo aver frequentando la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e, di recente, alla branca della psicosomatica. Ha pubblicato nel 1989 “Principi di Astrologia Medica” con Hoepli. Ha
creato e diretto dal 1990 al 1998 il femminile di astrologia “Astrodonna”. Attualmente si dedica alla divulgazione ed all’insegnamento.
Chi desidera contattarla può farlo tramite e-mail: ([email protected]).
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Casa Ottava
Andrea Malvagna
DUE SISTEMI PER VALUTARE LA FORZA
DEI PIANEI IN ASTROLOGIA INDIANA:
LO SHADBALA
SECONDA PARTE
L.A. 132-855
Lo Shadbala (le sei forze) è un sistema completo per calcolare le forze planetarie in
astrologia vedica, è costituito da sei forze, alcune di queste a loro volta formate da
più componenti. E’ ampiamente trattato nei testi classici a partire dalla Brihat Parashara Hora Shastra (capitoli 29 e 30), ed è menzionato in tutti gli altri testi classici.
Le sei forze che costituiscono lo Shad Bala sono:
1 – Sthana Bala (Forza di posizione)
2 – Dig Bala (Forza direzionale)
3 – Kaala Bala (Forza Temporale)
4 – Chesta Bala (Forza di movimento)
5 – Naisargik Bala (Forza naturale)
6 – Drig Bala (Forza degli aspetti)
La forza di posizione è composta da Ucha Bala (Forza di esaltazione), Saptavargiya Bala ( Forza in 7 carte divisionali), Ojayugma Bala (Forza dei segni pari e dispari), Kendra Bala (Forza degli angoli), Drekkana Bala (Forza dei decani). La tabella
mostra il grado di massima esaltazione (Param uchacha), dove i pianeti hanno 60
punti, il grado di massima debilitazione (Param neecha) dove hanno 0 punti, per le
posizioni intermedie si calcola il valore della forza di esaltazione e di tutte le altre
forze con un range di 1 punto ogni 3 gradi o minuti.
Per il calcolo della Saptavargiya Bala si considerano le seguenti carte divisionali D1 Rasi (carta natale), D2 Hora (segno/2), D3 Drekkana (segno/3), D7 Saptamsa
(segno/7), D9 Navamsa (segno/9), D12 Dwadashamsa (segno/12) e D30 Trimsamsa
(segno/30). I punti attribuiti sono 45 nel segno moolatrikona (vedi tabella) solo nella carta natale, gli altri punti si attribuiscono in tutte le sette carte divisionali: 30
punti nel proprio segno, 22,5 punti nel segno del miglior amico, 15 punti in un altro
Casa Ottava
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Tavola pianeti e segni
Segno
Signore
Domicilio
• Moola Trikona Massima esaltazione Massima debilitazione
Radice del Trigono
Aries - Mesha
Marte
Marte 12°-30°
Marte 0°-12°
Sole 0°-30° (100)
Taurus - Vrishabha
Venere
Venere 0°-30°
Luna 30-30°
Luna 0°-3° (3°)
Gemini - Mithuna
Mercurio
Mercurio 0°-30°
Cancer - Karka
Luna
Luna 0°- 30°
Leo - Simha
Sole
Sole 20°-30°
Mercurio
Mercurio 200-30° Mercurio 15°- 20° Mercurio 0-15° (15°) Venere 0°-30° (27°)
Libra - Tula
Venere
Venere 20°-30°
Scorpio - Vrishchika
Marte
Marte 0°-30°
Sagittarius - Dhanu
Giove
Giove 10°-30°
Capricorn - Makara
Saturno
Saturno 0°-10°
Aquarius - Kumbha
Saturno
Saturno 20°-30°
Pisces - Meena
Giove
Giove 0°-30°
Virgo - Kanya
Giove 0°-30° (5°)
Saturno 0°-30° (20°)
Marte 0°-30° (28°)
Sole 0°- 20°
Venere 0°-20°
Saturno 0°-30° (20°) Sole O°-30»(IO°)
Luna 00-300 (30)
Giove 0°-10°
Marte 0°-30° (28°)
Giove 0°-30° (5°)
Venere 0°-30° (27°)
Mercurio 0°-30° (15°)
Saturno 0°-20°
segno amico, 7,5 punti in un segno neutrale, 3,75 punti in un segno nemico e 1,875
punti nel segno del peggior nemico. I criteri per il calcolo delle amicizie e inimicizie
planetarie si possono trovare in qualsiasi testo di astrologia vedica. La somma dei
punti ottenuti nelle sette carte divisionali costituisce la Saptavargiya Bala.
La terza componente della forza di posizione è detta forza dei segni pari e dispari e si calcola nella D1 e nella D9. I pianeti maschili (Sole, Marte, Giove, Mercurio
e Saturno) ottengono 15 punti nei segni dispari e 0 nei segni pari, i pianeti femminili (Luna e Venere) 15 nei segni pari e 0 in quelli dispari, il totale della somma dei
valori in D1 e in D9 costituisce la Ojayugma Bala.
Il quarto componente della forza di posizione è la forza nelle case angolari, i
pianeti hanno 60 punti nelle case angolari (Kendra) 30 punti nelle case succedanee
(panapara) e 15 punti nelle case cadenti (apoklima). L’ultimo componente della for-
158
Casa Ottava
za di posizione è la forza dei decani, I pianeti vengono suddivisi in maschili (Sole,
Marte e Giove), femminili (Luna e Venere) e neutri (Mercurio e Saturno), i pianeti
maschili ottengono 15 punti nel primo decano, i pianeti neutri 15 punti nel secondo decano e i pianeti femminili 15 punti nel terzo decano. Il totale delle cinque parti costituisce la Sthana Bala.
La seconda forza dello Shadbala è chiamata Dig Bala (Forza direzionale), Il pianeta ottiene 60 punti nella casa dove e considerato potente e 0 punti nel punto opposto di 180 gradi. Giove e Mercurio ottengono i 60 punti in 1° casa (Est), la Luna e
Venere ottengono i 60 punti in 4° casa (Nord), Saturno ottiene i 60 punti in 7° casa
(Ovest), il Sole e Marte ottengono i 60 punti in 10° casa (Sud), il punto più forte
della casa è chiamato Bhava Madya punto di mezzo della casa, in occidente cuspide o inizio della casa. Per le posizioni intermedie si calcola 1 punto ogni 3 gradi.
La terza forza dello Shadbala è chiamata Kaala Bala o forza temporale ed è
costituita da nove componenti:
Nathonnata o Divaratri Bala (forza diurna e notturna), il Sole Giove e Venere
60 punti a mezzogiorno e 0 punti a mezzanotte, Luna Marte e Saturno 60 punti a
mezzanotte e zero punti a mezzogiorno, per i valori nelle posizioni intermedie si
calcola 1 punto ogni 3 minuti.
Paksha Bala (Forza del mese lunare), il mese lunare viene diviso in due parti
Shukla Paksha (Luna crescente) e Krishna Paksha (Luna Calante), durante la luna
crescente i pianeti considerati come benefici naturali (Giove Venere e Mercurio ben
messo) sono considerati forti e ottengono 60 punti quando c’è la Luna piena, durante la Luna calante i pianeti malefici naturali (Sole Marte Saturno e Mercurio mal
messo) sono considerati forti e ottengono 60 punti quando c’è la Luna Nuova. La
Luna è considerata forte dall’ottavo Tithi (giorno) della fase crescente all’ottavo
giorno della fase calante, Per calcolare la Paksha Bala della Luna bisogna sottrarre
alla sua longitudine quella del Sole e dividere per tre (Se la longitudine della Luna è
inferiore a quella del Sole aggiungere 360 gradi).
La Tribhaga Bala concerne la parte diurna e la parte notturna del giorno, dall’alba al tramonto (Dinamaan) e dal tramonto all’alba (Ratrimaan), le due parti a loro volta sono divise per tre ognuna governata da un pianeta, Giove ottiene sempre
60 punti insieme al pianeta che governa la parte del giorno o della notte:
Giorno: 1) Mercurio 2) Sole 3) Saturno,
Notte: 1) Luna 2) Venere 3) Marte.
La Abda Bala concerne il signore dell’anno, secondo il computo vedico del
tempo il pianeta che governa il primo giorno dell’anno ottiene 15 punti.
La Maasa Bala concerne il signore del mese, il pianeta che governa il primo
giorno del mese ottiene 30 punti.
La Vaara Bala è la forza del signore del giorno, il pianeta che governa il giorno
ottiene 45 punti.
Casa Ottava
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La Hora Bala è la forza del signore dell’ora, il pianeta che governa l’ora di nascita ottiene 60 punti.
La penultima parte della forza temporale è chiamata Ayana Bala (forza della
declinazione), se i pianeti hanno declinazione 0° (sull’equatore celeste) ottengono
30 punti, nella declinazione nord ottengono un numero di numero di punti così
calcolato: 24+declinazione*5/4 fino ad un massimo di 60 punti per il Sole Marte
Giove Venere e Mercurio ed un minimo di 0 punti per la Luna e Saturno, Nella declinazione Sud i punti sono così calcolati 24-declinazione*5/4 fino ad un massimo
di 60 punti per la Luna e Venere, Mercurio ottiene 60 punti alla massima declinazione Nord e Sud.
L’ultima parte della forza temporale è chiamata Yuddha Bala (Forza della guerra), due pianeti sono considerati in guerra (Yuddha Graha) quando sono congiunti
nello stesso grado di longitudine, è vittorioso il pianeta con la longitudine inferiore,
per calcolare questa parte della forza temporale si sommano le forze calcolate fino
alla Hora Bala si calcola la differenza, si divide il primo valore per il secondo, il risultato si aggiunge alla forza del pianeta vittorioso e si sottrae alla forza del pianeta
perdente.
La quarta forza dello Shadbala è chiamata Chesta Bala o forza del movimento,
sono considerati otto tipi diversi di movimento: Vakra quando un pianeta diventa
retrogrado e si muove nello stesso segno 60 punti, Ativakra quando diventa retrogrado e si sposta nel segno precedente 30 punti; Samagama quando il pianeta si
muove alla sua velocità media 30 punti, Chara quando la velocità del pianeta è superiore alla media 45 punti, Atichara quando il pianeta si muove velocemente e
cambia segno 30 punti, Manda quando la velocità di un pianeta è inferiore alla media 15 punti, Mandatara quando la velocità del pianeta diminuisce ed è molto più
lento della media 7,5 punti, Kutila quando un pianeta diventa stazionario e rimane
nella stessa longitudine per 2-3 giorni (poco prima della retrogradazione) 15 punti.
Per il calcolo della Chesta Bala del Sole e la Luna che non hanno retrogradazione si
seguono regole diverse: quella del Sole è uguale alla sua Ayana Bala, quella della
Luna è uguale alla sua Paksha Bala.
La quinta forza dello Shadbala è chiamata Naisargika Bala (Forza Naturale) ed
è basata sulla luminosità e sulla brillantezza dei pianeti, i valori sono fissi e sono in
ordine decrescente: Sole 60 punti, Luna 51,428 punti, Venere 42,857 punti, Giove
34,286 punti, Mercurio 25,714 punti, Marte 17,142 punti e Saturno 8,571 punti.
L’ultima forza dello Shadbala è la Drig Bala o forza degli aspetti. In astrologia
vedica le regole degli aspetti sono differenti rispetto all’astrologia occidentale: tutti
i pianeti formano congiunzioni e opposizioni, i pianeti superiori Marte Giove e Saturno formano gli aspetti speciali (Vishesha Drishti), Marte con il 4° e 8° segno/casa
dalla sua posizione, Giove con il 5° e il 9° segno/casa dalla sua posizione e Saturno
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Casa Ottava
SOL
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAT
con il 3° e il 10° segno/casa dalla sua posizione. Viene calcolata l’intensità dell’aspetto in base all’orbita che viene espressa in punti, il calcolo della Drig Bala può
anche essere di segno negativo se gli aspetti “negativi” (Paapa Drishti) sono maggiori di quelli “positivi” (Shubha Drishti).
I punti delle varie forze dello Shadbala vengono definiti Virupas o sessantesimi, 60 Virupas costituiscono una Rupa.
Per il calcolo finale si sommano tutte le forze dello Shadbala si calcola il valore
totale dei punti che viene espresso in Rupas e viene espressa la forza percentuale
Casa Ottava
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tenendo conto del minimo di punti per i pianeti: Sole e Giove 390 punti, Marte e
Saturno 300 punti, Luna 360 punti, Venere 330 punti, Mercurio 420 punti.
Lo Shadbala è utilizzato in Astrologia giudiziaria (Hora), oraria (Prasna), elettiva (Muhurta) e nella valutazione dei transiti (Gochara).
Un sistema simile allo Shadbala è chiamato Bhava Bala e si usa per determinare la forza delle case.
L’esempio è stato calcolato con il software freeware Jagannatha Hora Lite 3.0 e
si riferisce al solstizio d’estate 2003.
TESTI CONSULTATI
■ S.K. DUGGAL, N. TANEJA, Planetary Strengths Calculation and Application, Sagar
Publication, New Delhi 2000.
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Casa Ottava
Nunzia Coppola Meskalila
SAMSĀRA, LIBERO ARBITRIO E KARMA
L.A. 132-860
Secondo l’Astrologia karmica, l’individuo è parte integrante dell’universo ed il tema
natale è l’indicatore della crescita interiore del singolo per rapporto a se stesso, alla
collettività, all’ambiente, al pianeta ed al cosmo. Immergersi nella luce dei propri
astri, equivale a prendere consapevolezza sia delle buone opportunità offerte dalla
vita, sia delle inevitabili difficoltà. Le indicazioni del tema aiutano l’individuo a percepire la natura del proprio percorso, così da viverlo, sperimentandone le insospettate potenzialità e quei limiti così ovvi da non essere percepiti. Gli archetipi, i sogni
e i simboli possono essere potentissimi strumenti di conoscenza karmica; essi sono
le immagini di sfondo del karma umanitario e rappresentano gli intrecci d’antiche
memorie individuali che formano un racconto collettivo. Ogni tema natale è una
fittissima rete d’archetipi che parlano della vita, in maniera simbolica. Dalla relazione del consultante con l’astrologo nasce la possibilità di decifrare le antiche metafore dell’oroscopo.
Per viaggiare meglio nei meandri dell’Astrologia karmica, è necessario chiarire
tre concetti fondamentali: samsāra, libero arbitrio e karma.
Il Samsāra è il ciclo eterno del divenire, è l’insieme dell’esistenza universale e
individuale, retta dal Karma con i suoi corsi e ricorsi ciclici. In altre parole, è il percorso da uno stato di coscienza all’altro, è il processo di trasmigrazione da una vita
all’altra, sino al raggiungimento della liberazione finale. Secondo il Tantra, l’Infinito
si manifesta, attraverso la creazione d’innumerevoli universi e illimitate individualità, ognuna delle quali percorre varie vite e tanti tipi d’esperienze, fino a realizzare
la natura dell’Infinito che esiste in sé. Ogni singola esistenza è un sentiero da percorrere per evolvere in modo consapevole e ridurre la sofferenza terrena. Non sempre, purtroppo, ci si riesce.
Vi sono varie ipotesi sulle modalità d’attuazione del passaggio da una vita all’altra. Questa è la preferita dalle scuole tantriche, ma non solo: dopo il trapasso,
l’individuo sperimenta, solitamente, uno stato di profonda confusione e non sempre
è cosciente di aver valicato l’altra dimensione. I riti funebri mirano, infatti, ad offrire
al defunto la possibilità di prendere consapevolezza dell’avvenuto passaggio. Si
tratta, in effetti, di una vera elaborazione dell’auto-lutto e della separazione. Questa
Casa Ottava
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presa di coscienza, in una dimensione non più subordinata ai limiti spazio-temporali della vita terrena, può avvenire in un attimo o dopo giorni o anni o secoli o anche
millenni. Nel frattempo, il cosiddetto corpo sottile viaggia o soggiorna in una dimensione ultraterrena in cui continua ad acquisire conoscenza ed a percepire le impressioni d’antiche esperienze, seppur senza la piena consapevolezza d’averle realmente vissute. È importante, quindi, coltivare impressioni positive perché anch’esse
determinano le vite future, oltre che influenzare la vita presente.
Appena l’individuo prende coscienza dell’avvenuta trasformazione, iniziano a
delinearsi le fondamenta del cambiamento successivo, vale a dire della nuova nascita. Nel preciso istante in cui si concretizza la possibilità di una tappa successiva,
termina lo stato di sospensione e l’anima sente il bisogno impellente di riprendere il
contatto con una serie di gestalt interrotte, rinascendo. L’input definitivo è strettamente connesso alla bramosia di fruire dei desideri accumulati nelle esperienze
passate e magari, non realizzati o lasciati in sospeso. Allora, la forza magnetica derivante dall’incrocio del passato con le condizioni in atto, genera un’attrazione fortissima verso i futuri genitori. Questi ultimi, a loro volta, con la propria storia permetteranno al nascituro di realizzare il tipo di vita inerente alle sue necessità karmiche.
Spesso, la forza d’attrazione si attiva nell’istante in cui la coppia prescelta è nel pieno dell’unione sessuale e quando vi sono tutte le premesse perché avvenga il concepimento. Infine, il karma dei due genitori s’intreccia con quello della creatura che
sta per essere concepita. Al momento della nascita, gli astri presentano la configurazione corrispondente al progetto karmico del neonato.
Il libero arbitrio è la garanzia affinché ogni anima possa scegliere, indirettamente o direttamente, le esperienze che la condizioneranno nel bene e nel male, sia
nella vita attuale sia nelle seguenti. La gestione o l’ignoranza del condizionamento
e la schiavitù o la liberazione dalle conseguenze del passato sono alla base d’ogni
reincarnazione ma anche d’ogni singola azione e di tutti i pensieri della vita presente. Basti pensare al modo in cui il pensiero può condizionare il corpo e viceversa, o a
quanto il nostro stile comunicativo incide sull’eventuale risposta dell’interlocutore.
Secondo la cosmogenesi tantrica, l’universo si manifesta in un eterno ciclo di
creazione e distruzione, ossia di trasformazione dell’Energia. In seno ai trentasei
principi della Creazione e del Karma, vi sono cinque Kanchuka o corazze che limitano il nostro libero arbitrio: Kāla o limite temporale; Kala o limite spaziale; Rāga o limite volitivo; Vidiyā o limite conoscitivo; Niyati o limite causale. I confini di questi
limiti sono personali, modificabili e reversibili ma restano pur sempre dei limiti, almeno sino alla Liberazione finale. Volendo, noi possiamo allargare o restringere
questi limiti. Niyati, il limite legato alle cause esterne, come gli eventi naturali, è il
meno personale e perciò, il più difficile da gestire, e lo possiamo sperimentare in situazioni come le catastrofi naturali o avvenimenti simili. Rāga, il limite alla volontà
e Vidiyā, il limite conoscitivo, sono i più personali e perciò, i più mutabili e flessibili.
Alla nascita, ognuno di noi trova quello che ha scelto in tempi e condizioni diverse.
Si tratta di un percorso molto ampio, i cui estremi, passato e futuro, s’intrecciano
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Casa Ottava
con il relativo presente. Questo presente è l’essenza stessa del libero arbitrio: salvo
apparenti eccezioni, in ogni momento, noi possiamo fare delle scelte consapevoli,
partendo da quello che troviamo «in situazione». Possiamo decidere di abbandonarci
agli eventi, di ignorarli, di collaborare con essi o di contrastarli; possiamo decidere
di essere al di fuori degli eventi, così come possiamo decidere qualsiasi altra cosa.
Naturalmente, il libero arbitrio non ci permetterà di cambiare la successione delle
stagioni e le condizioni climatiche, a nostro piacimento. In un rigidissimo pomeriggio invernale, possiamo però decidere se sopportare, stoicamente, il freddo o se avvolgerci in una calda coperta; possiamo scegliere se eseguire movimenti di riscaldamento, se accendere i termosifoni o il fuoco, se restare tappati in casa o uscire. Il
modo in cui si decide di reagire al freddo e le azioni che ne conseguono, scaturiscono da una libera decisione, sia per chi vive sotto un ponte, sia per chi risiede in un
confortevole appartamento. Insomma, in una situazione che dipende da fattori non
causati dalla nostra volontà diretta, possiamo decidere in quale modo affrontare
l’evento. Non dobbiamo, però, dimenticare che siamo esseri umani e che l’onnipotenza non ci appartiene. Come per tante altre realtà inerenti alla nostra condizione
terrena, anche il nostro libero arbitrio ha un suo limite e benché, grazie alla consapevolezza, possiamo allargarne i confini, sicuramente, non possiamo eliminarli. In
effetti, possiamo migliorare le condizioni della vita, possiamo prolungarla ma non
possiamo eliminare la morte che, tra l’altro, è un transito obbligatorio. Insomma,
noi possiamo migliorare le situazioni in cui ci veniamo a trovare ma sempre nei limiti delle nostre reali possibilità. Spesso, purtroppo, ci capita di sottovalutare o sopravvalutare le nostre capacità. In entrambi i casi, finiamo per peggiorare la situazione. Un qualsiasi percorso evolutivo, e tra questi l’Astrologia, purché confacente
alla nostra natura, ci consente di conoscerci meglio e ci offre la possibilità di trovare
un personalissimo adattamento creativo, per affrontare le situazioni emergenti nella maniera a noi più conveniente.
Il termine Karma, dalla radice sanscrita kr, significa “azione, compimento, rito,
produzione, attività”. Nel linguaggio ordinario rappresenta anche il lavoro quotidiano.
Il Karma è la Legge universale di azione-reazione cui nulla e nessuno può sfuggire,
nemmeno gli Dei. Secondo questa legge, le azioni ed i pensieri sono il risultato delle
energie che ne determinano la causa. Nello stesso tempo, le conseguenze delle azioni
e dei pensieri diventano, a loro volta, le cause d’altri risultati che, a loro volta, producono altri frutti, e così via, in una catena ininterrotta. Naturalmente, il karma non è
prodotto solo dalle azioni e dai pensieri ma anche dalle omissioni e dagli evitamenti.
Capita spesso di testimoniare ingiustizie inesplicabili: persone disoneste che, a
dispetto d’ogni umana giustizia, conducono una vita felice e promettente, mentre
creature innocenti, sono marcate dal dolore o dalla disgrazia, sin dalla nascita. In
realtà, gli uni e gli altri raccolgono i frutti delle vite precedenti, mentre piantano
quelli per le esistenze future. In altre parole, raccolgono e seminano karma.
Il termine karma ha subito spesso interpretazioni arbitrarie ed erronee che
ne hanno svilito l’essenza fondamentale. La stessa religione brahmanica e vedica,
Casa Ottava
165
portata dai pastori-guerrieri ariani che invasero l’India, stabilì il rigoroso sistema
delle caste, legittimandolo con il principio secondo cui l’appartenenza ad una di
esse era dovuta all’eredità karmica. E così, da principio di responsabilità e libertà,
il karma fu reso funzionale alla conferma o alla negazione dei privilegi legati alla
gerarchia sociale e natale d’appartenenza. Citazioni di tali principi d’appartenenza
sono molto frequenti nelle Upanishad, i commentari ai Veda. In Occidente, il termine è stato spesso confuso con il fato, la sorte e il destino. I primi missionari
sbarcati in India ed i colonizzatori di varia origine, avvalendosi dei propri schemi
mentali, attribuirono al Karma il significato di mera reincarnazione, associata ad
un giudizio ineluttabile, emanato dalla volontà divina per premiare o punire l’essere umano. In realtà, non si tratta di una premiazione o di un castigo determinato da una forza esterna o superiore, né della legge del contrappasso, ma di una
personalissima coazione a ripetere (la vita stessa, il Samsāra con il suo ciclo di nascita, crescita, morte e rinascita), a volte assai dolorosa, che si riproduce, sino al
momento della consapevolezza e del cambiamento evolutivo. In ogni vita, l’individuo porta il bagaglio delle precedenti esistenze ed esso lo accompagna durante
il suo percorso alla ricerca di nuove soluzioni. In questo modo, ad ognuno è data
la facoltà di assumersi le proprie responsabilità e di modificarne gli effetti, cambiando il proprio modo di agire e pensare. Ogni azione diventa una possibile sperimentazione per ampliare al massimo la mappa del proprio vissuto e del libero
arbitrio, così da modificare le conseguenze del passato. Il karma è un principio
cosmico assai equilibrato che aiuta l’essere vivente a confrontarsi con uno stesso
problema, fino a superarlo. Secondo questo principio, la conoscenza e la liberazione sono subordinate al frutto delle azioni dell’individuo ma vi è sempre una
possibilità di recupero; nessuno potrà essere condannato a soffrire in eterno all’inferno o in altri luoghi simili perché vi sarà sempre la possibilità di agire sul
proprio karma, al fine di evolvere e progredire. Persino l’essere più esecrabile avrà
sempre la chance di ritrovare il cammino della liberazione. In altre parole, si tratta
di un percorso di speranza in cui non esiste l’eterna condanna. Il Karma è, infatti,
un itinerario formativo che dura diverse vite e che ci permette di evolvere o meno, secondo il modo in cui usiamo il libero arbitrio nei suoi estensibili o restringibili limiti. Tutte le anime tendono all’unione con il Cosmo e grazie al karma possono disporre di un percorso graduale per tornare a Dio o all’Infinito da cui provengono.
Il karma si basa su quattro principi fondamentali:
1. L’Energia sopravvive alla morte del corpo.
2. Ogni azione, pensiero ed omissione è sia causa, sia effetto.
3. Tutte le azioni, le omissioni ed i pensieri prodotti da un essere vivente nel presente, producono karma futuro e neutralizzano, diminuiscono o accrescono gli
effetti del karma passato.
4. Ogni reincarnazione è una nuova possibilità d’evoluzione. Essa porta con sé i
semi d’impressioni (vāsanā) e tendenze derivanti dalle esperienze di questa vi-
166
Casa Ottava
ta e delle passate esistenze. L’insieme di questi semi è il samshkara (da non
confondere con Samsāra, illustrato in precedenza) e costituisce la mappa delle
predisposizioni karmiche. I fattori karmici che, correlandosi al passato, indicano gli intrecci di un certo tipo di esistenza, piuttosto che un’altra sono tre:
Adyatmika, Adibhautika e Adidaivika.
Il fattore Ādyatmika (microcosmico, soggettivo, individuale) è direttamente
correlato al sé interiore (atmika). L’origine e la successiva trasformazione del benessere e della serenità, delle difficoltà e dei problemi, è insita nella nostra mente, nei
pensieri, nei sogni, nelle fantasie, nelle azioni e nelle omissioni. Gli stadi della consapevolezza sono il frutto di situazioni emergenti da periodi che abbiamo dimenticato, quali l’infanzia, le condizioni prenatali e in ultima o prima analisi, le esistenze
passate.
Il fattore Ādibhautika (fisico, terreno, materiale, mondiale) è legato ad agenti
esterni e spesso indipendenti dalla volontà o dal controllo personale sugli eventi,
come le condizioni atmosferiche, i rovesci sociali e ambientali o altri elementi scatenanti. Questa componente karmica è la più vicina a Niyati.
Il fattore Ādidaivika (macrocosmico, celeste) è definito dalle influenze astrali.
Daivika è la configurazione astrale in sintonia con le esperienze da vivere. Questa
mappa siderale indica anche le emozioni e le azioni del singolo per rapporto al suo
passato. Ognuno di noi è nato in un particolare momento e in un determinato luogo, e deve necessariamente affrontare le conseguenze di quest’evento. Ādidaivika è
il fattore meno irreversibile e più regolabile: in teoria, i genitori che lo volessero,
con l’aiuto dell’Astrologia, potrebbero pianificare il concepimento dei propri figli, in
modo da offrire loro la possibilità di vivere in condizioni migliori. D’altro canto, la
conoscenza della propria mappa celeste e un appropriato lavoro sulle progressioni o
su altri elementi dinamici dell’oroscopo, offrono all’individuo la possibilità di modificare le attitudini che producono effetti deleteri.
Per quanto concerne il processo d’attuazione, tre sono i principi che concorrono alla realizzazione del Karma: il prarabdha o delle azioni che iniziano a dare i
frutti; il kriyamana o delle azioni correnti; il samchita o dei residui d’azioni accumulate.
a. Prarabdha karma è l’insieme delle azioni pronte per dare i frutti. Prarabdha è
la situazione che si trova al momento del concepimento e poi della nascita,
con le esperienze passate più caratterizzanti e con le particolarità più determinanti: il corpo, il temperamento, le attitudini, le qualità, i difetti, le potenzialità, ecc. In sintesi, si tratta di ciò che ha spinto l’anima a scegliere quel tipo di
genitori e quel determinato ambiente. Quando le tendenze in situazione si manifestano, l’individuo ha la facoltà di scelta all’interno di esse e se usa l’intuizione, la coscienza e il discernimento per vivere saggiamente, potrà sempre
avere la forza di evolvere con l’aiuto di scelte e relazioni consapevoli. In Astrologia karmica, i Nodi lunari e Venere sono indicatori di prarabdha. Lavorando,
Casa Ottava
167
evolutivamente, sulla natura di questi fattori astrologici, tenendo presente il
progetto di vita originario e l’imprinting natale, l’individuo può meglio comprendere le esperienze e le relazioni passate, così da attivare una maggiore
realizzazione del processo di crescita.
b. Kriyamana karma, detto anche agami o vartamana o istantaneo, indica la
possibilità di risoluzione o intensificazione del karma accumulato. Grazie ad
esso, l’essere vivente può mantenere, migliorare o peggiorare la propria attitudine verso le esperienze della vita, ignorando, accettando o negando che esse
abbiano origine dal modo in cui egli struttura il suo pensiero, le azioni, le scelte, le omissioni e gli evitamenti. Si tratta anche di tutto quello che si compie o
non si compie nella vita attuale, e che fonda le basi per le prossime reincarnazioni. In astrologia karmica, Mercurio, Marte e Giove (soprattutto una loro
eventuale relazione), sono indicatori di Kriyamana.
c. Samchita karma o Karma Cumulativo è formato dall’insieme dei residui d’azioni compiute in varie esistenze ma non ancora mature per dare frutti immediati. Questo tipo di karma è composto dal materiale non elaborato, che in
questa vita e nelle altre, è stato stivato in una parte del subconscio e nella memoria genetica. Una volta attivato, samchita matura in fretta e partendo da
ciò che emerge, di volta in volta, può causare esperienze traumatizzanti e inattese, ma anche meravigliosi lampi d’insight e azioni liberatorie, portando l’individuo alla consapevolezza. In Astrologia, Saturno è l’indicatore del Samchita in
azione, mentre la Luna e il Sole sono indicatori del modo in cui la potenzialità
di Samchita viene espressa, sin dalla nascita.
Per collaborare con il processo karmico e trascenderlo, ottenendo la liberazione
dal Samsāra, gli asceti praticano varie strade, sino all’identificazione del proprio sé
in ogni essere vivente. Una tra le strade per migliorare il proprio progetto, forse la
più “semplice”, è il karma yoga o niskāmakarma, ossia il processo di liberazione dai
vincoli e dai limiti generati dalle attività. Il karma yoga è un altro termine spesso
travisato e male interpretato; molti lo confondono con il volontariato o con il lavoro fatto per il bene della comunità, di un ideale o del maestro, un tipo di disponibilità questa, assai nobile e preziosa, ma di tutt’altra natura, tanto che persino il nome è completamente differente; infatti, si chiama Sheva o servizio devozionale. Il
Karma yoga, invece, è strettamente legato al distacco dal frutto delle azioni, piuttosto che alla rinuncia dell’azione stessa. I laici ne possono realizzare una forma semplificata, attraverso la consapevolezza interiore e il non attaccamento al proprio lavoro o ai suoi vantaggi, compresi i risultati e i traguardi da raggiungere. Si tratta,
comunque, di un percorso molto impegnativo perché richiede la continua consapevolezza dei pensieri, delle sensazioni, delle emozioni e delle azioni quotidiane, oltre
ad un approccio quasi sacro al proprio lavoro. Di solito, gli esseri umani lavorano
per concretizzare un ideale ma anche per realizzarsi, per ottenere ricompense e profitti a favore di se stessi e dei propri cari, per nutrire le proprie ambizioni, per la ricerca del potere personale, per la semplice gratificazione e per tante altre ragioni.
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Casa Ottava
Con il trascorrere del tempo, molti rischiano di diventare schiavi del proprio lavoro e
degli utili ricavabili o non, finendo per viverlo solo come fonte di benessere o di
malessere, secondo i casi. Accade spesso che, dopo l’iniziale zelo e l’impegno appassionato, a poco a poco, alcuni finiscano per annientarsi nel lavoro, facendo scelte
sempre più interessate e venali, pur di mantenere o aumentare lo standard ottenuto. L’idea del profitto o dell’economia energetica prende, così, il sopravvento su tutto il resto. Altri si alienano nella corsa verso le ambizioni, il successo o il benessere
totale, fino alla schiavitù, all’annientamento della propria natura e all’indifferenza
verso quella degli altri, compresi gli utenti, i colleghi o gli associati di vario genere.
Un rischio che, prima o poi, può scaturire da quest’approccio, è il rallentamento o il
blocco della propria evoluzione, anche al punto di capovolgere la situazione acquisita e produrre inadeguatezza e fallimenti, non solo dal punto di vista etico o spirituale ma anche da quello professionale e sociale. Il karma yoga può essere un ottimo strumento di prevenzione per questo tipo di degenerazione. Naturalmente, questa pratica non deve necessariamente trasformare gli individui in missionari al totale e cieco servizio delle imprese o degli utenti, anche perché in questo modo, si potrebbe addirittura capovolgere la situazione, producendo mistificazioni di vario genere. Il laico che pratica il karma yoga, pur vivendo ogni attività lavorativa come un
atto sacro, come mezzo d’evoluzione e come rito, chiede e riceve la sua giusta remunerazione, non rinuncia al suo guadagno ma non subordina il proprio lavoro al
solo profitto o alla sola crescita personale. Nel programmare le attività lavorative e
nell’espletare i suoi compiti, egli è concentrato sulle persone verso cui è indirizzato
il suo servizio e non sui tornaconti personali. D’altro canto, senza dover scegliere la
vita spirituale e pur non identificandosi nell’adepto che santifica il proprio lavoro,
quest’approccio dovrebbe far parte dell’etica professionale di ognuno, ed ancor più
di chi esercita professioni basate sulla relazione d’aiuto. In primis, gli astrologi.
Maria Coppola, nata a Napoli, ha vissuto per quindici anni in India e risiede a
Perugia, ove esercita la professione d’insegnante. Studia e pratica Astrologia da circa trent’anni. È stata discepola dell’astrologo indiano Chakradher Joshin?th. Segue
regolarmente la formazione della Faculty of Astrological Studies di Londra.
È cultrice dell’Arte dei Tarocchi.
Ha studiato, sperimentato e praticato i principi del Tantra, grazie alle iniziazioni e agli insegnamenti ricevuti dai Guru Langtā Bābā e Jay Kālı̄ Brāhma Mahı̄
Tārā Mahākāla Vināsinı̄ .
Insegna meditazione e conduce seminari sulla parte non iniziatica del Tantra,
in Italia e all’estero.
È esperta in “Comunicazione e gestione delle risorse umane”.
È counsellor in Gestalt psicosociale.
CASA NONA
La finestra sul mondo
Claudio Cannistrà
Incontri internazionali
Dante Valente e Claudio Cannistrà
Novità librarie
170
Casa Nona
LA FINESTRA SUL MONDO
L.A. 132-901
Nel prossimo numero comparirà una nuova iniziativa “poliglotta”; dedicheremo un
capitolo ad una materia interessante nel caso specifico alla
ASTROMETEOLOGIA
in quattro lingue differenti (francese, spagnolo, inglese e italiano).
Potrete così valutare le analogie, le differenze e fare un pò di esercizio “comunitario”!
Casa Nona
171
Claudio Cannistrà
INCONTRI INTERNAZIONALI
IMPRESSIONI DAL XX CONGRESSO IBERICO DI ASTROLOGIA:
PALMA DE MAIORCA 19-22 GIUGNO 2003
“Astrologia y Transformación Personal” y “L’Astrologia para la Paz”
L.A. 132-972
“Visioni della Casa Ottava” era il titolo con cui veniva presentato il XX Congresso
Iberico di Astrologia, che seguendo una tradizione ormai consolidata da anni, cadeva quest’anno nel segno dello Scorpione.
La manifestazione è stata organizzata dal Centro Socioculturale “Palmira”, che
fa capo a Frederic Suau e a Delia Minguez, ed ha visto anche partecipanti dall’estero, incluso Stati Uniti e Israele, che hanno potuto usufruire dei profumi e degli
splendidi panorami dell’incantevole Magalluf, cittadina a pochi chilometri da
Maiorca nelle isole Baleari.
Due i temi della manifestazione: “L’astrologia come mezzo di trasformazione
personale” e “L’Astrologia come Cultura di Pace”. Entrambi sono stati affrontati da
Nacho Fernandez, esponente dell’Associazione di Cantabria, nella bella relazione introduttiva, che ha dato il benvenuto ai congressisti in una sala per l’occasione aperta anche al pubblico dei turisti. L’intervento ha riguardato i modi per utilizzare l’astrologia in maniera che sia realmente un mezzo di autoconoscenza; un prezioso
strumento che possa permettere di raggiungere l’equilibrio interiore e di conseguenza la pace, alla stregua di tante altre tecniche, come la meditazione o lo yoga.
Accanto a questi due temi, lo studio della casa ottava è stato affrontato nei
suoi vari aspetti, dalla sessualità con Carmen de Hita, alle crisi personali e agli importanti significati, che riveste nel rapporto astrologo-consultante, con Francisco
Torres fino ai pianeti retrogradi con Gloria Mendo. Gli archetipi mitologici, che questa casa ci propone, sono stati illustrati da Teresa Andreu, mentre Lola Ferrer ha
analizzato in maniera profonda i transiti in relazione a Venere di un pianeta come
Plutone Molto interessante anche l’intervento di Luis Kaplun sui significati della Luna in astrologia vedica, mentre Ernesto Cordero ha trattato la casa ottava alla luce
della tecnica del Feng-Shui. Maria Jesus Azkue ha esposto con chiarezza una tematica molto complessa, come è quella della reincarnazione. Plutone in Astrocartografia è stata la relazione del sottoscritto in coppia con Helia Ramos. Rosa Solé ha
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Casa Nona
trattato dell’asse del possesso (II-VIII), in relazione alla curva dinamica, che secondo
la scuola Huber permette di valutare lo stato energetico della persona,
Altri temi affrontati sono stati: gli aspetti mondani, molto difficili da calcolare,
proposti da Juan Estadella, e le relazioni esistenti fra gli asteroidi ed i pianeti personali, per esempio fra Cerere e Mercurio o fra Giunone e Venere, argomento esposto
in maniera innovativa da Jesus Gabriel.
Seminari esperienzali sono stati tenuti da Carmen Martin sulla Psicoastrologia
e da Eliseo Gallardo, in relazione alla cosiddetta Carta della Memoria, un sistema
geniale costruito da questo simpatico ricercatore maiorchino, che utilizzando zodiaco tropico e siderale permette di arrivare rapidamente ai bisogni profondi del
consultante.
Un’intera sessione del congresso, durata varie ore, è stata, poi, dedicata ad un
interessante iniziativa: lo studio in maniera approfondita di una carta astrale, ad
opera di molti relatori. E’ stato scelto un personaggio di spicco della vita artistica
spagnola, come lo scultore Eduardo Chillida, recentemente scomparso, ed ognuno
ha illustrato una parte del tema, secondo le personali specializzazioni dall’astrologia
vedica alla rivoluzione solare, dall’astrocartografia ai punti medi, dalle parti arabe
agli asteroidi fino al metodo Huber. In questo modo il pubblico presente ha potuto
rendersi conto delle diverse tecniche con le quali può essere analizzato un tema natale, tecniche molto differenti fra loro, che, però, finiscono spesso per arrivare alle
stesse conclusioni..
Particolarmente interessante è stata anche una grande tavola rotonda, dove si
è discusso in maniera approfondita dell’entrata di Urano nel segno dei Pesci, sia in
relazione all’astrologia mondiale sia ai temi personali. I prossimi aspetti fra pianeti
Alcuni dei partecipanti al II Forum Astrologia e Società, da sinistra a destra: Gomez Javier Martin,
Francisco Torres, Frederic Suau, Juan Trigo, Jaume Martin, Maria Jesus Azkue, Claudio Cannistrà.
Casa Nona
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Il Sole dell’Autoaffermazione nel seminario esperienziale di Carmen Martin.
lenti avranno un grande significato, tenendo conto che, oltre alla mutua ricezione
fra Nettuno in Acquario e Urano in Pesci, che ci accompagnerà per sette anni, avremo, ad esempio, nel 2005 un’opposizione di Saturno a Nettuno e negli anni seguenti la quadratura dello stesso Urano a Plutone.
Nell’ambito della manifestazione ha anche avuto luogo il “II Forum Europeo su
Astrologia e Società”, promosso dalla rivista Mercurio-3. Questa iniziativa, che raccoglie studiosi di varie nazionalità, ha per obiettivo la formazione di un‘unica grande associazione iberica, che avrà per nome “Sociedad Espanola Astrologica” e sarà
in relazione con quelle degli altri paesi europei. Lo scopo è quello di promuovere
sempre più l’interscambio delle informazioni e la ricerca e di valorizzare l’operato e
la professionalità dell’astrologo, a cominciare dalla definizione di standard di lavoro
e di un preciso codice deontologico.
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Casa Nona
Il passaggio delle consegne per il XXI Congresso Iberico di Santander, da sinistra a destra: la prossima
organizzatrice Elena Gomez Onate, Frederic Suau e Delia Minguez.
L’appuntamento per il prossimo congresso iberico, il ventunesimo della serie,
che sarà legato al segno del Sagittario, è per la fine di giugno 2004 a Santander,
deliziosa città di villeggiatura sul litorale della regione Cantabria. Si occuperà dell’organizzazione la locale Associazione, guidata da Elena Gomez Onate, a cui ci si
può rivolgere fin da adesso per eventuali informazioni (email: [email protected]).
Casa Nona
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Dante Valente e Claudio Cannistrà
NOVITÀ LIBRARIE
L.A. 132-980
LAMBERTO GHERPELLI - UN CALCIO ALLE STELLE
Ed. Koala Libri, Parma, 2000, pp. 288, Euro 18.00.
Calcio: Francia campione del mondo, Francia Campione d’Europa, Roma Campione
d’Italia, Reggiana promossa in A, poi retrocessa in serie C. Tutte previsioni azzeccate
e pubblicate con ampio anticipo da Lamberto Gherpelli sui principali giornali sportivi e non (Guerin Sportivo, Il Corriere dello Sport, Resto del Carlino, il Gazzettino,
ecc.). Numerose le testimonianze di stima da parte di autorità del pallone, come
Valcareggi, Liedholm, Vicini.
Lamberto, che è il nostro valido Corrispondente CIDA per Reggio Emilia, ha
sintetizzato in questo lavoro i principi delle sue previsioni ed i criteri utilizzati. Il
principio base si fonda su uno “schieramento equilibrato” fra i quattro elementi
astrologici distribuiti fra i giocatori: le tendenze spiccatamente offensive del Fuoco,
la solidità, la compattezza e la continuità della Terra, la vivacità, la prontezza e la
fantasia dell’Aria, la fantasia, l’imprevedibilità e l’incostanza dell’Acqua.
Questa finalità di compensazione equilibrata è stata alla base dei successi
di squadre titolate. Ad esempio la distribuzione 3 Aria, 3 Acqua, 3 Fuoco e 2
Terra caratterizzò squadre mitiche, come il Real Madrid di De Stefano, l’Ungheria di Puszcas, l’Olanda di Cruyff, il grande Liverpool. Oppure se esiste uno squilibrio è bene che prevalga il segno tattico (es. prevalenza di valori Terra per la
difesa): la famosa Inter catenacciara di Herrera era 2-5-0-4 ossia niente fuoco e
tanta Terra!
Ma Lamberto – che scrive da competente, come ex-calciatore – analizza anche
molti altri fattori, come l’intesa fra giocatori, cui teneva tanto Liedholm. Infine, il
volume contiene anche numerose schede tecniche di giocatori e di squadre famose,
illustrando in questo modo anche la storia del calcio.
Possiamo affermare che dopo il pregevole lavoro di Marco Pesatori, “Sotto il
segno del pallone”, del lontano 1986, che è stato praticamente il primo ad affrontare questo argomento, anche il presente volume è dedicato al mondo misterioso dell’alchimia di squadra. Si tratta di un approccio assai intrigante e veramente utile,
perché è estensibile a tanti altri “lavori di squadra”, e non solo nel campo sportivo!
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Casa Nona
RENZO BALDINI - LA FRECCIA DEL SAGITTARIO
Ed. Pagnini & Martinelli, Firenze, 2003, pp.120, Euro15.50.
“Viaggio astrologico attraverso i segni, gli elementi, la scienza, il cosmo” è questo il
sottotitolo dell’opera, che affronta e approfondisce con la consueta chiarezza, alcuni concetti base della nostra disciplina.
Dopo una originale introduzione in forma narrativa, Renzo ci presenta i risvolti
più riposti e i contenuti più nobili della nostra disciplina, privilegiando la radice, la
sostanza di ogni concetto, fra i quali il segno zodiacale, abbellito da opportuni agganci letterari, mistici, simbolici, che rendono la lettura una full immersion nella
“atmosfera astrologica”, oltre a dare un nesso logico a tante nozioni spesso apprese
frettolosamente alla “bignami”, in corsi di astrologia improvvisati. In particolare,
molto interessante risulta l’analogia proposta fra il simbolismo zodiacale e la nascita e l’evoluzione della vita sulla Terra, così come quella fra la successione dei quattro elementi e le quattro forze della natura (spazio, tempo, massa, energia).
Semplice e profondo al tempo stesso, il volume risulta di agile lettura ed è particolarmente indicato per introdurre agevolmente nella nostra dimensione gli amici
acculturati.
ALESSANDRO ANGELETTI - LA RIVOLUZIONE NATALE L’UNITÀ RITROVATA
Ed. in proprio, Roma, 2002, pp. 134.
Il nostro socio di Roma ci ha inviato un lavoro pubblicato a sua cura, in cui propone, accanto alla Rivoluzione Solare, il calcolo per il ritorno semplicemente al giorno
e mese natale, applicando come tempo l’ora siderale di nascita.
Cambiano naturalmente la domificazione e la posizione della Luna. Tuttavia, i
criteri interpretativi finiscono per essere gli stessi della Rivoluzione Solare. Angeletti
propone, inoltre, di utilizzare un valore medio fra le due tecniche.
I motivi di questa scelta e i principi ispiratori sono così illustrati dall’autore:
“Raramente il momento della nascita espresso unitariamente da ora, giorno,
mese e Sole sullo stesso grado, si riprodurrà di nuovo negli anniversari che seguiranno. La rivoluzione annuale del momento della nascita creerà un arco spaziotemporale dove i vari istanti saranno separati: da un lato il ritorno del Sole nello
stesso grado occupato al momento della nascita (la Rivoluzione solare propiamente
detta), e, dall’altro, il ritorno della stessa ora, giorno e mese della nascita / la Rivoluzione del Tempo Siderale di Nascita - R.T.S.N.).
Per ritrovare un momento unitario completo, è necessario analizzare questi
due diversi momenti espressi dalla rivoluzione annuale, relazionandoli l’uno con
l’altro e con il Tema natale.
Ma non solo. Tra questi due momenti è necessario individuarne anche un terzo, che è il risultato della mediazione dei loro valori: il Punto Medio di Rivoluzione
Casa Nona
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Natale (P.M.R.N.). Questo punto inserendosi in una posizione equidistante sull’arco
di rivoluzione annuale, tra la Rivoluzione Solare e la Rivoluzione Solare del Tempo
Siderale di Nascita, colma la sequenza mancante delle informazioni richieste”.
A questo particolare tipo di Rivoluzione Angeletti dà il nome di Rivoluzione
Natale. Il volume contiene anche svariati esempi, che possono aiutare il lettore nella sperimentazione di questa nuova tecnica.
Che fosse interessato a ricevere il volume o a scambiare idee sull’argomento
può contattare l’Autore:
Via Abano Terme, 8 - 00135 Roma ([email protected]).
CLARA NEGRI - INIZIAZIONE ALL’ASTROARMONIA
Ed. Meditrerranee, Roma, 2003, pp. 128, Euro 7.95.
Ecco l’ultimo lavoro della nostra amabile Delegata Campana, con la consueta iniezione di fiducia, di approccio ottimistico alla nostra disciplina. Il titolo “Astroarmonia” riprende il titolo della rivista periodica che la stessa Clara edita personalmente
ed intende definire un modo specifico di fare astrologia con l’obiettivo di modificare gli aspetti negativi di un tema indirizzando le energie degli archetipi planetari
verso obiettivi di realizzazione interiore. Questo concetto rispecchia la convinzione
della Negri che con una volontà ben diretta, tutto possa essere dominato e corretto”.
Il volume parte dalla necessità di amalgamare i tre fattori più importanti (la
Predestinazione, la Provvidenza e la Volontà) che entrano in gioco nel destino individuale, già messi in luce nel precedente volume “Il cielo e l’Anima”, per fornirci
un’antologia di spunti meditativi, con una interpretazione astrologica di temi di vari
personaggi a scopo didattico.
Varrà di più esporre qualche esempio:
– La conquista della felicità (Josephine Baker).
– Il vizio di vivere (Rosanna Benzi).
– La capacità di realizzare un sogno (Annie Besant, Alexandra David-Nöel).
– La realizzazione diversa dall’atteso (Cartesio, Toulouse Lautrec, Adolf Hitler).
– Il daimon tradito (Diego Armando Maradona).
In definitiva si tratta di una serie di suggerimenti su come approfondire lo scopo a cui siamo destinati e su come fare scelte adeguate ai fini evolutivi; credere di
avere molte più possibilità esistenziali è il segreto di chi trova la forza e il coraggio
di modificare gli aspetti disarmonici del tema!
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Argomento
MERCURIO-3
Segnaliamo nuovamente ai Soci la Rivista MERCURIO-3, trimestrale in lingua spagnola, gemellata con il nostro Linguaggio Astrale, brillantemente diretta da Jaume Martin di Barcellona.
Riportiamo l’indice di un numero recente.
INTERPRETACION:
PERE ESTEVE, Un caso limite por Juan Trigo ...............................................................
ASTROLOGiA MÉDICA:
ASTROLOGiA Y CRONOBIOLOGiA por Francisco T. Verdu .......................................
INTERPRETACION:
ANTONIO GAUDi I CORNET: EI sonador diurno por Petra Colmena ................
ASTROLOGIA E HISTORIA:
MARTE EN LA VIDA DE UN ASTRONOMO por Ricardo D. Coplan .....................
ENSAYO:
EL SIGLO DE LAS REVOLUCIONES: Urano, el transgresor por Carmen de
Hita .....................................................................................................................................................
L’abbonamento annuale (4 numeri di ca 100 pagine) è di 35 Euro.
Mercurio 3 c/o Jaume Martin – Apdo Correos 4103 – 08080 Barcelona
Tel. 0034-93-4504997 • e-mail: [email protected]
Potete rivolgervi anche al nostro Segretario.
CASA DECIMA
Dalle Delegazioni
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Casa Decima
DALLE DELEGAZIONI:
SIMPOSIO DI VERONA
L.A. 132-1004
Sabato 27 Settembre 2003, dalle ore 15.30 alle 19.30
MINI STAGE di Grazia Mirti
Le 12 Case astrologiche e i loro abitanti stellari.
Domenica 30 Novembre 2003, dalle ore 15.30 alle 19.30
3° SIMPOSIO DI ASTROLOGIA
partecipano come relatori Dante Valente, Claudio Cannistrà, Lidia Callegari e Carla
Pretto
Entrambi gli incontri avranno luogo nella Sala Civica Ex Macello in via Filippini (Zona Piazza Brà) entrata via Ponte Aleardi (a destra arrivando da Piazza Brà).
27 ottobre 2003, alle ore 21, in via M. D’Azelio, 27 (località S. Zeno)
LEZIONE APERTA, su richiesta del pubblico, sull’interpretazione del tema natale.
Casa Decima
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CONVEGNO CIDA DI SICILIA
L.A. 132-1001
CATANIA – domenica 26 ottobre 2003 – ore 9.30-18.45
Organizzato dalle Sedi CIDA di Catania, Ragusa e Siracusa
Informazioni: c/o Liliana Cosentino Tel 095-312251
Jolly Hotel - Catania Ognina - via Messina, 626/628 - tel. 095 7528111
(inizio statale per Messina)
Relatori:
– Pippo Palazzolo: Nettuno fra illusione ed illuminazione
– Andrea Malvagna: Antichità e tradizione nell’Astrologia Vedica
– Grazia Mirti: L’iconografia ed il mito
– Gruppo Cida Catania: Gli archetipi al femminile
– Anna Gattai: Mercurio Terra e Mercurio Aria, uno stretto vincolo simbolico attraverso un parallelismo alchemico
– Giuseppe Rodante: L’Astrologia di W.B. Yeates
– Claudio Cannistrà: Antichi principi in moderne tecniche astrologiche: lo spazio
locale
– Liliana Cosentino: Datazione di un mito
– Anna M. Neri: L’Astrologia dei 7 chakra i pianeti e le costellazioni attraverso lenergia del Sé e le vibrazioni dei fiori di Bach.
– Lucia Biazzo: Esplorazione onirica all’alba del nuovo eone
– Pia Vacante: Determinismo e libero arbitrio: un’“opposizione” irriducibile oppure
una “congiunzione” di due Weltanschauung all’interno dei territori di psiche?
– Dante Valente: Luci e ombre nell’astrologia.
E’ previsto un contributo di 15 euro per participante .
Per gli Atti – da prenotare presso la Delegata di Catania – è prevista anche la versione in CD.
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Casa Decima
SCUOLA DI ASTROLOGIA CLASSICA
L.A. 132-1093
La Scuola di Astrologia Classica annuncia due nuovi corsi a Milano, nel periodo Ottobre 2003 - Giugno 2004. Le lezioni avranno cadenza mensile, in un’intera giornata di Sabato, dalle ore 10:00 alle ore 18:00, con una pausa per il pranzo. I corsi si
svolgeranno nella sede della Società Umanitaria, in via Daverio 7, nel centro di Milano, vicino a piazza Cinque Giornate. www.umanitaria.it
Docenti: Giuseppe Bezza - Marco Fumagalli
CORSO I - FONDAMENTI ASTRONOMICI
E NOZIONI ELEMENTARI DI ASTROLOGIA CLASSICA
● 18 ottobre 2003 - Introduzione generale all’astrologia classica. La sfera celeste.
Coordinate equatoriali ed eclittiche, segni, stelle e costellazioni, moto di precessione, introduzione alle familiarità, qualità prime, divisioni dello zodiaco.
● 15 novembre - La sfera locale. Orizzonte e meridiano, coordinate altazimutali e
orarie, moto diurno, ascensioni e discensioni oblique, segni retti e curvi, quadranti, ore temporali, distanza retta e oraria. Introduzione alla domificazione, significati delle 12 case.
● 13 dicembre - I pianeti, la loro natura e il loro influsso, le dignità essenziali, domicilio, esaltazione, triplicità, confine, decano, familiarità nello zodiaco. La misura
del tempo. Poli degli astri e delle case, ascensioni e discensioni miste. La figura di
natività, la figura nell’emisfero Sud. Esempi di calcolo.
● 17 gennaio 2004 - Il moto e la visibilità dei pianeti. Rivoluzione siderale e sinodica, teoria degli eccentrici e degli epicicli, fasi dei pianeti, moto in longitudine e in
latitudine, nodi e ventri degli astri, ciclo sinodico, crepuscoli, arcus visionis, rifrazione atmosferica, apparizioni e occultazioni dei pianeti e della Luna, invisibilità e
combustione.
● 14 febbraio - La teoria degli aspetti e l’hairesis. Familiarità nello zodiaco e nel
mondo, aspetti angolari, aspetti concordi e discordi, paralleli di declinazione e
paralleli nel mondo, raggi destri e sinistri. L’hairesis. La vis luminis, applicazioni e
separazioni, trasmissione e restituzione della luce.
● 13 marzo - Le sorti e le stelle. Il grado di passaggio, definizione, calcolo e significato delle sorti, elenco delle sorti principali. Le stelle fisse.
Costo di ciascuna lezione: € 75,00 da versare prima dell’inizio della lezione, oppure
Costo di 3 lezioni: € 200,00 da versare il 18 Ottobre e il 17 Gennaio, oppure
Costo dell’intero corso: € 360,00 da versare il 18 Ottobre
Casa Decima
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Esercizi e ripasso: con un supplemento di € 15,00 per ciascuna lezione, nella mattina della domenica seguente ad ogni data, i docenti saranno disponibili dalle 10:00
alle 13:00 per esercizi, ripasso e approfondimenti sugli argomenti trattati nel giorno
precedente. Questa possibilità verrà concordata di volta in volta, in base al numero
dei partecipanti.
Registrazioni: sono consentite le registrazioni audio delle lezioni.
Iscrizione al corso: va confermata per posta elettronica all’indirizzo
[email protected], o per iscritto a Marco Fumagalli, residenza Querce 831 Milanodue, 20090 Segrate (MI), tel. 026128812, fax 026124219.
Limite dei partecipanti al corso: le iscrizioni verranno accettate fino al raggiungimento del numero di 25 iscritti.
CORSO II - METODI E TECNICHE
FONDAMENTALI DI ASTROLOGIA CLASSICA
● 10 aprile 2004 - La sizigia precedente la nascita. Introduzione alla teoria
della correzione dell’ora di nascita. Il momento naturale del parto, le
isaritmie tolemaiche. Esempi su alcune geniture.
● 8 maggio - Suddivisione della dottrina delle natività. I significatori tolemaici.
Le istruzioni di Retorio. Introduzione alla dottrina del concepimento nella
tradizione astrologica classica. Esempi su alcune geniture.
● 5 giugno - Il dominio. Il concetto di pianeta dominante. Il metodo di Ibn Ezra
per il calcolo dell’almuten. Il rex e il miles. Esempi.
Costo di ciascuna lezione: € 85,00 da versare prima dell’inizio della lezione, oppure:
Costo dell’intero corso: € 240,00 da versare il 10 aprile
Esercizi e ripasso: con un supplemento di € 15,00 per ciascuna lezione, nella mattina della domenica seguente ad ogni data, i docenti saranno disponibili dalle 10:00
alle 13:00 per esercizi, ripasso e approfondimenti sugli argomenti trattati nel giorno
precedente. Questa possibilità verrà concordata di volta in volta, in base al numero
dei partecipanti.
Registrazioni: sono consentite le registrazioni audio delle lezioni.
Iscrizione al corso: il corso è riservato agli allievi che hanno completato il Corso I,
Fondamenti astronomici e nozioni elementari di astrologia classica. L’iscrizione dovrà essere confermata entro il 17 Gennaio 2004.
* * *
Per gli allievi che intendono iscriversi fin dall’inizio a entrambi i corsi (I e II) il costo
complessivo sarà di: € 570,00 da versare il 18 ottobre 2003.
Scuola di Astrologia Classica
Milano - tel. 026128812 - fax 026124219, email: [email protected]
con il patrocinio dell’Associazione Cielo e Terra, www.cieloeterra.it
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Casa Decima
ITINERARI VERSO LA CONOSCENZA
in compagnia di Grazia Mirti
Con il patrocinio del CIDA - Centro Italiano di Astrologia
L.A. 132-1022
A TORINO
I CAFFE’ ASTROLOGICI DEL SABATO POMERIGGIO
Sala Audiovisivi - Istituto Tecnico Industriale A. Avogadro
corso S. Maurizio, 8 - dalle 14.45 alle 18
4 ottobre 2003:
Chirone nell’Oroscopo: come utilizzare al meglio i favori del Centauro celeste. Il suo
ruolo karmico, medico, terapeutico
8 novembre 2003:
I segreti dell’interpretazione astrologica tra tecnica ed esperienza
Domenica 30 novembre 2003 - ore 10-12.30 e 14-17 - Hotel Concord
SEMINARIO di ANTONIO CAPITANI e GRAZIA MIRTI su:
Astrologia della coppia: tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai
osato chiedere
13 dicembre 2003
Come arricchire l’oroscopo attraverso gli asteroidi: Pallade, Giunone, Vesta e i loro
compagni di orbita.
Astrologia Finanziaria: è previsto un calendario di incontri per manager, operatori
di Borsa e studiosi di Astrologia, a frequenza mensile.
Dettagli a richiesta.
A MILANO - Hotel IBIS - via Zarotto, 8
Sabato 15 novembre 2003 - dalle 14 e 45 alle ore 18
La Luna Nuova Prenatale: uno strumento raffinato nell’interpretazione astrologica
E’ prevista l’analisi della Luna Nuova dei partecipanti
Casa Decima
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A BOLZANO: Il 23 novembre è previsto un Seminario sulle Case Derivate: vedi iniziative della Delegazione CIDA del Trentino.
Santo Domingo:
Turismo & Astrologia
alla ricerca del sole d’inverno
Dal 17 al 25 gennaio 2004 è previsto un viaggio che avrà per meta una delle più belle
spiagge della repubblica dominicana, BAYAHIBE, presso l’Hotel CANOA CORAL BY HILTON, ai
margini del Parco Nazionale dell’Est. In orario
preserale le lezioni di Astrologia di Grazia Mirti su ‘Una, cento, mille Lune’ sui significati più
segreti del nostro romantico satellite.
Richiedere il dépliant illustrativo.
Scadenza tassativa delle iscrizioni: 25 ottobre
2003.
Per informazioni e iscrizioni contattare:
Elisabetta Mirti - tel. 011/4376192 - ore 15-19
e-mail: [email protected] – www.graziamirti.com
AGENDA ASTROLOGICA 2004
Contiene previsioni annuali,
mensili, settimanali, AstroFinanza (movimenti settimanali di Borsa e Mercati), Effemeridi giornaliere e Fasi della
Luna, Cammei astrologicoculturali.
Per riceverla (comprese spese
postali per l’Italia) è sufficiente
inviare 20 € a mezzo c/c postale (n.14326102 intestato a:
Grazia Mirti - via Collegno, 12
bis - 10143 Torino
o eseguire un bonifico bancario sul c/c n. 5800614311790 Mirti-Roatta - Banca
Sella - Ag. 3 - via S. Donato - Torino - ABI 3260 - CAB 1004.
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Casa Decima
CONFERENZE 2003-2004
(IN ORDINE DI RICEZIONE)
L.A. 132-1040
TOSCANA E FIRENZE
Delegata: Nicoletta Zignani - tel. 055-353495
Giovedì 9 Ottobre – Ore 21,00
Conferenza di MARCO GAMBASSI: Conoscere le stelle - Studio astronomico e astrologico di stelle e costellazioni del cielo.
Presso: Libreria Chiari, piazza Salvemini 18, Firenze (zona via S. Egidio – via Pietrapiana) - Ingresso libero e gratuito.
Info: 055.8468095 – 328.4617856.
Mercoledì 15 Ottobre – Ore 20,45
Inizio del Corso di Astrologia di I livello tenuto da NICOLETTA ZIGNANI e MARIA ROSARIA
ZINZULA.
Il Corso si articola in 10 lezioni settimanali (tutti i mercoledì) della durata di un’ora
e mezzo ognuna. Presso: “Elementi”, via Rosellini 10, Firenze (zona Firenze Nova).
Per informazioni e iscrizioni: tel. 055.353495.
Giovedì 13 Novembre – Ore 21,00
Conferenza di ARTURO ZORZAN: Il trenino della vita. Per ogni pianeta un percorso e
una meta. Nuova interpretazione del piano natale.
Presso: Libreria Chiari, piazza Salvemini 18, Firenze (zona via S. Egidio – via Pietrapiana) - Ingresso libero e gratuito.
Info: 055.8468095 – 328.4617856.
Sabato 29 Novembre – Ore 15 – 18
Seminario di MARIA RITA PREGNOLATO: I 12 sentieri floreali. I fiori di Bach.
Presso: “Elementi”, via Rosellini 10, Firenze (zona Firenze Nova).
Per informazioni e iscrizioni: tel. 055.353495 – 055.580354.
Giovedì 11 Dicembre – Ore 21,00
Conferenza di ANNARITA ROVERE: Belle e in forma secondo il proprio archetipo zodiacale.
Casa Decima
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Presso: Libreria Chiari, piazza Salvemini 18, Firenze (zona via S. Egidio – via Pietrapiana) - Ingresso libero e gratuito.
Info: 055.8468095 – 328.4617856.
MILANO-LOMBARDIA
Delegato: Marco Pesatori Tel. 02-29001124
Gli incontri si svolgono presso c/o Università Popolare: Via Terraggio 1 (zona Magenta-Carducci MM Cadorna)
11 ottobre 2003
GIUSEPPE BEZZA: Origini e sviluppo storico del pensiero, della visione e del linguaggio
dell’astrologia.
16 novembre
ORLANDO MIGLIONICO: L’Ottocento alla luce dei transiti dei pianeti lenti.
14 dicembre
GIANCARLO UFFICIALE: Sessualità, eros, trasgressione nell’interpretazione del tema natale.
18 gennaio 2004
ANTONELLA SGAMBATI: Che fare con gli anelli di Saturno? Hoola Hop con il pianeta della serietà e del rigore
29 febbraio
MARCO PESATORI: Il cerchio zodiacale vuoto – La conferenza su niente di John Cage
14 marzo
MARIA VITTORIA BONI: I tre livelli dell’astrologia: materia, psiche, spirito
28 marzo
VAN SLOOTEN (seminario): Introduzione e approfondimenti di astrologia oraria
15 aprile
DIEGO FRIGOLI: Ars Regia: percorsi di individuazione nell’alchimia e il simbolismo
astrologico.
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Casa Decima
9 maggio
FRANCESCO ASTORE: Titolo da definire
6 giugno
FULVIO MOCCO: Questioni aperte di astrologia. Dialoghi e domande
TORINO E PIEMONTE
Informazioni per le conferenze ed iscrizioni per il seminario presso la delegazione:
Maria Grazia Granaglia Tel. 011-81.95.021 (ore serali)
Lunedì 13 ottobre 2003 – ore 21
Conferenza di LIVIO MONTANARO sul tema: Tagore: il poeta illuminato.
Lunedì 24 novembre 2003 – ore 21
Conferenza di ANDREA ROGNONI sul tema: Angeli e diavoli in astrologia.
Lunedì 15 dicembre 2003 – ore 21
Conferenza di GRAZIA MIRTI sul tema: Le 12 case astrologiche e i loro abitanti stellari.
Lunedì 12 gennaio 2004 – ore 21
Conferenza di SPARTACO NAGLIERO sul tema: I rapporti gerarchici tra i pianeti nell’interpretazione del tema natale.
Lunedì 23 febbraio 2004 – ore 21
Conferenza di CLAUDIO CANNISTRÀ sul tema: Sinastrie astrogeografiche: paesi e personaggi.
Domenica 28 marzo 2004 - c/o City Hotel – Via Juvarra 25 – Torino
(a pochi metri dalla Stazione di Torino – Porta Susa)
dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,00 alle 18,00
SEMINARIO di ANTONIO CAPITANI sul tema:
“L’interpretazione dei transiti e cenni sulle tecniche previsionali minori: (Tema di
Luna Nuova, Direzioni Simboliche, Tema Progresso, ecc.).
Quota di partecipazione al Seminario € 75,00 – Soci C.I.D.A. € 60,00
Lunedì 19 aprile 2004 – ore 21
Conferenza di ENRICO RUSCALLA sul tema: “La depressione letta in chiave astrologica”.
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Lunedì 10 maggio 2004 – ore 21
Conferenza di MARCO GAMBASSI sul tema: “I segni e le stelle della maternità”.
Le conferenze avranno luogo presso il Circolo Culturale:
“Paglia & Fieno Bistrot” – C.so Fiume 11/C – Torino
Il C.I.D.A. è un’Associazione culturale senza fini di lucro. Per questo motivo vi chiediamo un contributo spese di € 5,00 per la partecipazione ad ogni conferenza.
CAMPANIA E NAPOLI
Congiuntamente alla Scuola di Astrarmonia
Disagi o malattie del corpo, disagi o malattie dell’anima. Giustificazioni e terapie diverse
In un’epoca di transizione come quella attuale, sfiorati o assillati dal gran mistero della vita, crediamo sia di vitale importanza rivisitare l’antico bagaglio di conoscenze, nate dalle origini dell’uomo, per riscoprirne l’infinita saggezza e attualità. Vi proponiamo ancora una volta una rosa di conferenze collegate a tale patrimonio certi che il tutto riconduce al Tutto; le nostre intenzionali alleanze con
altre discipline perseguono infatti l’obiettivo, e la speranza, di mettere meglio a
fuoco, tutti insieme, la visione dell’universale. Con questo spirito, e con il prezioso
aiuto dei nostri relatori, ci è gradito presentarVi il calendario delle prossime manifestazioni:
Venerdì 24 ottobre 2003
Chi siamo, dove andiamo – relatore: Padre ANTONIO MAIONE
Venerdì 21 novembre
Cromoterapia: guarire con i colori – relatore: GIANLUCA CALCAGNA
Venerdì 5 dicembre
Apollonio di Tiana. Percorsi verso la guarigione spirituale - relatore: SIGFRIDO HÖBEL
Venerdì 16 gennaio 2004
Chirone, Igea, Asclepio e il loro ruolo nell’interpretazione astrologica – relatrice:
MARIA VACCA
Venerdì 6 febbraio
Disagi dell’anima: il suicidio in astrologia - relatrice: MARIA CARMELA RAIOLA
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Casa Decima
Venerdì 20 febbraio
Omeopatia e astrologia - relatrice: MARISA SANTOIANNI
Venerdì 12 marzo
I simboli del corpo nel linguaggio psico-somatico dell’astrologia - relatore: PAOLO
CRIMALDI
Venerdì 23 aprile
L’equilibrio del corpo e dell’anima in risposta ai nostri dèi interiori- relatrice: ELDA
FOSSI
Venerdì 21 maggio
La luce come forma di guarigione – relatrice: TERESA TAURO
Venerdì 4 giugno
Il cielo di nascita come diagnosi e terapia dell’anima - relatrice: CLARA NEGRI
N.B. Le prime due conferenze si terranno presso il Goethe Institut sito alla Riviera di
Chiaia, 202 e le rimanenti altre presso la libreria Marotta, in via dei Mille, 78. Si ricorda che iniziano tutte alle ore 17,30
MESTRE-VENEZIA E VENETO
congiuntamente al Gruppo SIRIO
Venerdì 10 ottobre - ore 21,00
ROBERTO CAMPIGOTTO: Giuda, un uomo dei 12
Sabato 25 ottobre - ore 15,00-19,00
Seminario di ARTURO ZORZAN: Astrologia e salute. Temi di malattie rare
Venerdì 7 novembre - ore 21,00
LIDIA CALLEGARI: Le stelle di un’amica delle stelle
Venerdì 21 novembre - ore 21,00
NADIA PAGGIARO: L’imprevedibile rapporto Luna-Urano
Venerdì 5 dicembre - ore 21,00
Dott. DANIELE LO RITO: Il Tempo: pilastri del cielo e iridologia
Casa Decima
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Sabato 20 dicembre
Cena sociale di fine anno.
Conferenze e Seminari si terranno presso l’Hotel SIRIO di Mestre – Via Circonvallazione 109.
Per i seminari di Arturo Zorzan: prenotazione presso segreteria 15 giorni prima.
NAPOLI HINTERLAND
Delegata: Maria Vacca - tel. 081/7711034 - 347/6592502
CONFERENZE: Astrologia Applicata
Mercoledì 15 ottobre 2003
Astrologia e Fiori di Bach: Impariamo a curarci da soli, seguendo i principi di questa terapia.
Relatrice: Maria Vacca
Mercoledì 10 dicembre 2003
Astrologia e Riflessologia Plantare: Miglioriamo la qualità della nostra vita.
Relatrice: Carolina Apuzzo
Mercoledì 11 febbraio 2004
Astrologia e Alimentazione Naturale: Gli alimenti naturali e le erbe come fonte di
benessere. Relatore: Dr. Francesco Borrelli
Mercoledì 14 aprile 2004
Astrologia e Salute: Il Carcinoma della mammella… Terzo Millennio, a che punto
siamo con la prevenzione ? Utilizziamo anche il Tema Natale.
Relatore: Dr. Gennaro Guerra
GLI INCONTRI DEL LUNEDÌ
Primo Ciclo: Le Case Astrologiche
29 settembre 2003
Casa Prima: Io sono – Gli egocentrici di oggi e di ieri – Cominciamo da… Silvio Berlusconi.
27 ottobre 2003
Casa Seconda: Io ho – Facciamo i conti con l’Euro. Più ricchi o più poveri ? Astrologia e Economia.
24 novembre 2003
Casa Terza: Io penso – Commentiamo insieme un testo di Astrologia Classica e una
novità editoriale.
192
Casa Decima
22 dicembre 2003
Casa Quarta: Io sento – L’anno che muore, l’anno che nasce. 2003/2004 Temi a
Confronto – Bilanci e aspettative.
26 gennaio 2004
Casa Quinta: Io voglio – L’amor che move il Sole e l’altre stelle – I significatori amorosi in Astrologia.
23 febbraio 2004
Casa Sesta: Io analizzo – Astrologia e salute, nuovi e vecchi virus.
22 marzo 2004
Casa Settima: Io bilancio – Le coppie del terzo millennio: aperte – chiuse – “diverse”…
26 aprile 2004
Casa Ottava: Io desidero – Parliamo di eredità… Astrale – Genetica – Patrimoniale.
24 maggio 2004
Casa Nona: Io vedo – Riflessioni sugli effetti del transito di Plutone in Sagittario
Gli Incontri del Lunedì e Mercoledì si terranno presso la sede del Forum Delle Associazioni in Via Turati, 7 (nei pressi della Staz. Circumvesuviana) San Giorgio a Cremano – Napoli
APPUNTAMENTI & CONVEGNI
Ottobre 2003 (Dal 12 al 19): Mostra Iconografica… Lo Zodiaco nella storia…
Nell’ambito della manifestazione culturale “Attraversando l’arte all’ombra del Vesuvio” in Villa Bruno – Via Cavalli di Bronzo – San Giorgio a Cremano .
Aprile 2004 (il 10 & 11): Pianeta Italia – Mostra D’Oltremare – Napoli, La Cultura
dei Sapori – degustazioni.
Maggio 2004 (il 14 & 15): Astrologia Rinascimentale in Villa Bruno – Via Cavalli
di Bronzo – San Giorgio a Cremano CONVEGNO
Ottobre 2003 (il 9 & 10): Fine settimana fuori porta… sulle tracce di Cerere e
Bacco – Agriturismo in Irpinia - Avellino.
ROMA E LAZIO
CONFERENZE
Giovedì 30 ottobre 2003
LUCIO CANONICA: La lettura evolutiva del Tema Natale
Casa Decima
193
Giovedì 20 novembre 2003
ROBERTA FIANCHINI: Le costituzioni omeopatiche ed i 4 Elementi
Giovedì 4 dicembre 2003
MESKALILA NUNZIA COPPOLA: Ayanamsa, un trottolìo nel passato onnipresente
Giovedì 15 gennaio 2004
GIUSEPPE GRECO: Astrologia e Rune
Giovedì 19 febbraio 2004
MARIA LUISA DELL’ORTO: La Stella, il sottile gioco degli astri nel corpo e nell’anima
Giovedì 18 marzo 2004
GIANCARLO UFFICIALE: Astrologia della coppia secondo gli insegnamenti dell’astrologia
classica
Giovedì 15 aprile 2004
BIANCA PESCATORI: Disturbo borderline di personalità”, fallimento della relazione di attaccamento: indagine astrologica
Giovedì 20 maggio 2004
PAOLO CRIMALDI: Plutone: dal simbolo del Drago a quello della Fenice
Giovedì 20 maggio 2004
Cena sociale di fine anno
Sede delle conferenze: Club “Il Crogiolo” - Via degli Scipioni, 89 - Roma - (fermata
Metro: Ottaviano) - Inizio: ore 18,15 – Ingresso: Euro 5
Per informazioni: Tel. 06/88.64.09.22 – 06/86.20.09.59 – 06/55.72.242
SEMINARI
Domenica 23 novembre 2003
MARIA TERESA MAZZONI: Astrologia della coppia: individualità e relazione, sinastria ed
integrato
Orario: ore 10-19. Informazioni ed iscrizioni presso: Maria Teresa Mazzoni - Tel.
06.35.50.06.06 e/o Mary Olmeda – Tel. 06.86.20.09.59 – ore pasti
Sabato 24 gennaio e Domenica 25 gennaio 2004
LIDIA FASSIO: Il corpo e l’anima, la materia e la forma: conoscere ed esprimere Saturno”
Sabato: ore 15-19 – Domenica: ore 10-19
Informazioni ed iscrizioni presso: Mary Olmeda – Tel. 06.86.20.09.59 – ore pasti
Domenica 22 febbraio 2004
MARY OLMEDA: Individuazione tecnica ed interpretativa di otto modelli planetari abbinati alle relative configurazioni interne
194
Casa Decima
E’ prevista una breve valutazione tecnica dei Temi Natali dei partecipanti.
Informazioni ed iscrizioni presso: Mary Olmeda – Tel. 06.200959-ore pasti- e/o Maria Grazia La Rosa – Tel. 06.5572242 – dalle 15 alle 17, giorni feriali
Sabato 13 marzo 2004
GRAZIA MIRTI: I segreti dell’interpretazione astrologica tra tecnica ed esperienza
E’ prevista una breve analisi del Tema Natale dei partecipanti.
Informazioni ed iscrizioni presso: Elisabetta Mirti – Tel. 011.4376192 – dalle 15 alle
19, giorni feriali- e-mail: [email protected] e/o Maria Grazia La Rosa – Tel.
06.5572242- dalle 15 alle 17, giorni feriali – e-mail: [email protected]
MINI-SEMINARI
Domenica 18 gennaio 2004
GIUSEPPE GRECO: Le Rune: sistema di divinazione occidentale
Informazioni ed iscrizioni presso: Giuseppe Greco – Tel. 06.8120642 e/o Vittorio
Ruata – Tel. 06.886409.22
Domenica 18 aprile 2004
LUCIO CANONICA: I consigli nel counseling sulla base dei transiti
Informazioni ed iscrizioni presso Mary Olmeda – Tel. 06/86.20.09.59 – ore pasti
TRENTINO-ALTO ADIGE
Delegata: Franca Rigoni Bernardi – Corrispondente Bolzano: Gianna Mascis
Sabato 25 ottobre 2003 - dalle ore 15 alle ore 18 – TRENTO
Incontro mensile dei soci C.I.D.A.
Domenica 23 novembre 2003 - dalle ore 9 alle ore18 – BOLZANO
Seminario di GRAZIA MIRTI sul tema: Particolari metodi di interpretazione in astrologia: l’affascinante mondo delle Case Derivate.
Sabato 17 gennaio 2004 - dalle ore 15 alle 18 – TRENTO
Miniseminario di MARCO PESATORI sul tema: Analisi particolari ed aspetti curiosi delle
effemeridi del 2004.
Sabato 14 febbraio 2004 - dalle ore 15 alle 18 – BOLZANO
Incontro mensile dei soci C.I.D.A.
Sabato 13 marzo 2004 - dalle ore 9 alle ore 18 – TRENTO
Seminario di ANTONIO CAPITANI sul tema: I transiti: metodo pratico di interpretazione.
Sabato 3 aprile 2004 - dalle ore 15 alle 18 – BOLZANO
Miniseminario di ANNARITA ROVERE sul tema: Astrologia estetica: belle (i) e in forma
con l’aiuto delle stelle.
Sabato 15 maggio - dalle ore 15 alle ore 18 – TRENTO
Incontro mensile dei soci.
Casa Decima
195
Gli incontri e i seminari si svolgono:
- a Trento: al Centro Culturale Rosmini - via Dordi, 8
- a Bolzano: al Centro Lovera – viale Europa, 3.
Informazioni ed iscrizioni: 0461.913591 - 0461.237069 - 0471.920015
Anche quest’anno Gianna Mascis terrà due corsi di astrologia (2° e 3° livello) organizzati dal centro “Harmoniae” di Bolzano - Via Portici, 21 - tel. 0471.301242.
Le lezioni si svolgeranno ogni mercoledì dalle 18 alle 20.
GRUPPO ZODIACO DI PADOVA
AFFILIATO CIDA
Mercoledì 17 settembre 2003
Allen Ginsberg: voce degli Agnelli d’America - relatore: WALTER CRIVELLARO
Mercoledì 01 ottobre 2003
Asse Toro-Scorpione: Sigmund Freud-Ruiz Pablo Picasso - relatrice: CRISTINA VALESIO
Mercoledì15 ottobre 2003
Marte-Venere: ferro-rame - relatore: MAURO SANAVIA
Mercoledì29 ottobre 2003
Tagore: il poeta illuminato - relatore: LIVIO MONTANARO
Mercoledì 12 novembre 2003
Asse Gemelli-Sagittario: Paul Gauguin-Winston Churchill - relatore: GRUPPO LO ZODIACO
Mercoledì 26 novembre 2003
Le Rune - relatrice: GRAZIELLA CARRARO
Mercoledì 17 dicembre 2003
Le piante del Natale - relatrice: STEFANIA ROSSI GIORDANO
Venerdì 19 dicembre 2003
CENA PER GLI AUGURI DI FINE ANNO
Relatore da definire: Le previsioni per l’anno 2004
Le conferenze e i Seminari saranno tenuti presso la Casetta Daziaria - Barriera Saracinesca in Riviera Paleocapa (PD) (vicino alla edicola), alle ore 21.00, salvo variazioni
comunicate sul sito www.geocities.com/lo_zodiaco
[email protected]
TRIESTE GRUPPO TERGESTE 2004
24 gennaio - alle ore 17 - presso la libreria New Age di Trieste - Via Nordio, 4
Conferenza di MARIALUISA DELL’ORTO sul tema: Le Antisce della Luna
196
Casa Decima
21 febbraio - alle ore 17 - presso la libreria New Age di Trieste - Via Nordio, 4
Conferenza di MARCO PESATORI sul tema: Tematiche dei Quattro Elementi
22 febbraio - dalle ore 10 alle 13 - presso la nostra sede di via Mazzini, 30 (V° piano)
MINISTAGE di MARCO PESATORI sul tema: I Transiti - Per l’iscrizione telefonare allo
040/941263
20 marzo - alle ore 17 - presso la libreria New Age di Trieste - Via Nordio, 4
Conferenza di ANNARITA ROVERE sul tema: Belli e in forma secondo il proprio archetipo zodiacale
3 aprile - alle ore 17 - presso la libreria New Age di Trieste - Via Nordio, 4
Conferenza di DANIELE LO RITO sul tema: 36 Decani e iridologia
29 maggio - alle ore 17 - presso la libreria New Age di Trieste - Via Nordio, 4
Conferenza di MARCO GAMBASSI sul tema: Il femminile e il maschile in riferimento alle Costellazioni e alle Stelle Fisse
30 maggio - dalle ore 10 alle ore 13 - presso la nostra sede di via Mazzini, 30 (V° piano)
MINISTAGE di MARCO GAMBASSI sul tema: Una Stella per Costellazione - Per l’iscrizione telefonare allo 040/941263
ABRUZZO E ORTONA
Delegata: Bia Gatren – Collaboratore: Gianni D’Angelo
27 settembre 2003 - ore 17.00
MARINA DIONISI: Nettuno e la sensitività
25 ottobre 2003 - ore 17.00
MARIO COSTANTINO: La fama e gli aspetti di Giove
22 novembre 2003 - ore 16.30
CLAUDIO CANNISTRÀ: Ieri e oggi: previsioni astrologiche a confronto
20 dicembre 2003 - ore 16.30
BARTOLOMEO DASSISTI - L’astrologia: superstizione o cammino spirituale verso la conoscenza di se stessi
In gennaio 2004 è previsto un incontro con LIVIO MONTANARO
Tutti gli incontri si svolgeranno al sabato pomeriggio in via Sivano Croce, 11 ad Ortona
- Per informazioni telefonare 06 6877803; 085 9065565. È previsto anche un corso per
principianti tenuto a Pescara da GIANNI D’ANGELO e ROBERTO SCERNI - Tel. 340 1452257
Casa Decima
197
6, 7 y 8 de diciembre de 2003
VIII Jornadas Mundiales
de Astrología Y Kabbalah
3ª Edicion
PREMIOS MUNDIALES
DE INVESTIGACIÓN ASTROLÓGICA
Plaza de la Santa Cruz, 9
Valencia 46003
Tel. 96 391 14 33 - Fax 96 392 04 76
E.mail: [email protected]
www.gracentro.com
www.astrocuantica.es.org
www.astrologica.es.org
www.forodyatessaron.es.org
Universidad Internacional Menendez Pelayo
CODICE ETICO
L’Astrologo è tenuto ad operare nei limiti della sua competenza
astrologica senza sconfinare in altre pratiche professionali. Nel caso indirizzerà il consultante agli specialisti opportuni.
Egli deve onorare la sua professione e combattere decisamente ogni abuso dell’arte astrologica che possa nuocere alla sua immagine e all’immagine della disciplina esercitata.
E’ tenuto ad osservare il segreto professionale.
Deve impegnarsi a non fare un uso deterministico o intimidatorio della sua professione, e a non condizionare la facoltà decisionale del consultante.
Deve avere per obiettivo l’approfondimento e l’aggiornamento
costante della propria preparazione culturale, teorica e pratica.
Deve rispettare la professionalità propria ed altrui ed è tenuto
a collaborare con gli altri iscritti secondo le sue possibilità. Deve
astenersi da forme pubblicitarie deteriori.
Il mancato rispetto di queste norme comporta il deferimento
ai probiviri con proposta di espulsione dall’Albo.
* * *
Argomento
199
ELENCO
DEI DELEGATI E CORRISPONDENTI
DEL CENTRO ITALIANO DI ASTROLOGIA
L.A. 132-1080
Presidente:
DANTE VALENTE - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel: 02-69005576
e-mail: [email protected]
Segretario:
CLAUDIO CANNISTRÀ - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel: 051-342445
e-mail: [email protected]
DELEGATI
ABRUZZO
BIA GATREN - Via dei Cimatori, 14/A - 00186 Roma - Tel:06-6877803
Via Silvino Croce, 11 - 66026 Ortona (Chieti) - Tel: 085–9065565
Collaboratore:
GIANNI D’ANGELO - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara / [email protected] - Tel. 340-1452257
CAMPANIA
CLARA NEGRI - Via Trinità degli Spagnoli,33 - 80132 Napoli - Tel: 081-407550
[email protected]
NAPOLI - HINTERLAND
MARIA VACCA - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a C remano (Napoli). - Tel: 081-7711034
e-mail: [email protected]
EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell: 348-8057972
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ANNA COLACICCO - Via Cracovia, 9- 40139 Bologna - Cell: 347-5600067.
e-mail: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIDIA CALLEGARI - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
e-mail: [email protected]
Segreteria:
LICIA RAINÒ - Via Junker, 6 - 34014 Grignano (Trieste) - Tel: 040-224647
Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano – 34121 Trieste
200
Casa Decima
LAZIO
VITTORIO RUATA - Via Antonio Silvani, 108- 00139 Roma - Tel:06-88640922.
e-mail: [email protected]
Consiglieri di Delegazione:
MARIA GRAZIA LA ROSA - Piazza A. Righi, 8- 00146 Roma - Tel: 06-5572242
e-mail: [email protected]
MARY OLMEDA - Via Foglia, 3- 00199 Roma - Tel: 06-86200959
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ROSSELLA BILOTTA - Tel: 06-88640922
e-mail: [email protected]
LIGURIA
TIZIANA BERTONE - Piazza A. Massena 5 int.11 - 16152 Genova - Tel: 010-6502617 - Cell: 338-6258781
e-mail: tizianabertone @libero.it
LOMBARDIA
MARCO PESATORI - Via Crema, 21 - 20145 Milano - Tel: 02.29001124 - Cell: 340.3302920
e-mail:
PIEMONTE
MARIA GRAZIA DASSETTO GRANAGLIA - Via Luisa del Carretto,17 - 10131 Torino - Tel. 011-8195021
ROMAGNA
ATTILIO MATTIOLI - Via Papa Giovanni, 9 - 47034 Forlimpopoli (Forli) - Tel. 0543-741158
Collaboratore:
RINO MANEO - Via dell’Aida, 5 –48100 Ravenna - Tel: 0544-270652
e-mail: [email protected]
TOSCANA
NICOLETTA ZIGNANI - Via Rosellini, 10 - 50127 Firenze - Tel: 055-353495
e-mail: [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
FRANCA RIGONI BERNARDI - Via Venezia, 25 - 38100 Trento - Tel: 0461-237068.
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ISABELLA LINDEGG PASQUALI - Via Ottaviano Rovereti, 4 - 38100 Trento - Tel: 0461-913591
VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel: 0422-22843 - Cell: 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel: 041-5226201
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel: 041-5346047.
e-mail: [email protected]
Casa Decima
201
CATANIA
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel:095-312251
e-mail: [email protected]
RAGUSA
PIPPO PALAZZOLO - Via Forlanini, 116 - 97100 Ragusa - Tel:0932-642619
e-mail: [email protected]
SIRACUSA
GIUSEPPE RODANTE - Corso Gelone, 116 - 96100 Siracusa - Tel:0931-465485
e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
SEBASTIANO CATALANO - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel:0922-595230
e-mail: [email protected]
ALESSANDRIA
ALDO VISENTIN - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel: 0131-236445
e-mail: [email protected]
ASCOLI PICENO
STEFANIA PARTINI CENCIARINI - Via M. Federici, 75 - 63100 Ascoli Piceno - Tel: 0736-252576
ASTI
LIVIO MONTANARO - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel: 0141-840868
e-mail: [email protected]
BIELLA
LOREDANA BORTOLIN - Regione Valgrande, 4 - 13856 Vigliano Biellese (Biella)
Tel. 0348-7490205 (dalle ore 14 alle ore 17 dei giorni feriali)
e-mail: [email protected]
BOLZANO
GIANNA MASCIS - Via Mendola, 59/B - 39100 Bolzano - Tel: 0471-920015.
e-mail: [email protected]
BRESCIA
FULVIA ROVERE - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel: 030-2090283
CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: [email protected]
CHIETI
ONOFRIO CEROLI - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel: ab. 0872-569454 Tel: uff. 0872-56862
202
Casa Decima
CIVITAVECCHIA
FABRIZIO CORRIAS - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel: 0766-542307
e-mail: [email protected]
CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel: 0171-65825
PIOMBINO
LUCIO CANONICA - Località Germandine, 118 - 57028 Suvereto (Livorno) - Tel. 0565-829089
e-mail: [email protected]
REGGIO EMILIA
LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel:0522-513635
e-mail: [email protected]
SALERNO
MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel: 338-6913555
e-mail: [email protected]
SASSARI
ARIANNA MENDO - Via del Faro - Residence della Marina, 3 - 07020 Palau (Sassari)
Tel: 0789-708380 (dalle ore 18 alle 20,30) - Cell: 335-8165504
e-mail: [email protected]
SIENA
SUSANNA RINALDI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel: 335-7116003 (dalle ore 21 alle 22,30
ogni lunedi, martedi, mercoledi)
e-mail: [email protected]
VARESE
DANIELA GREGORI - Viale G.B. Vico, 34 - 21100 Varese - Tel: 0332-224875
e-mail: [email protected]
VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116- 37126 Verona - Tel. e fax: 045-8344149
e-mail: [email protected]
VOGHERA
MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel: 0383-49523 Fax: 0383-363609 - Cell: 338-7344877
e-mail: [email protected]
GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Ottavio Zanellato - Via Bagno, 29 - 35030 Cinto Euganeo (Pd)
Tel: 049-94079 - Cell: 338-1452321 - e-mail: [email protected]
Segreteria: FIORENZA RAMPIN - Tel: 049-8935396 - e-mail: [email protected]
Casa Decima
203
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
PIO GOWLAND - Arenales, 1478 2”B” - 10161 Buenos Aires - Argentina - Tel: 54-18128768
AUSTRALIA
ELIDA MARCHISONE - 6, Terry Road - Eastwood NSW2122 - Australia - Tel. 0061-02-8583265
CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel: 0385-16159907
e-mail: Slaven [email protected]
GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel: 0049-762112453
e-mail: [email protected]
GRAN BRETAGNA e IRLANDA
ROSEMARIE ADAMS - D.F.Astrol 262 B Kingsbury Road - Kingsburg - London - NW9 OBT
Londra Tel: 0044-1817322717 - Dublino Tel: 00353-12601955
GRECIA
THOMAS GAZIS - Franghiadon, 49 - 18537 Pireas - Grecia
OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel: 0031-715214017
e-mail: [email protected]
REPUBBLICA CEKA
RADMILA VALTROVA - Trojicka 2 - 12800 Praha 2 - Ceska Republika
RUSSIA
PTOLOMEI SVAROGICH - ap. 352, Kountsevskaia St.41 - 121351 Moscow - Russia Tel. e Fax: 07-091-4177332
e-mail: ptolomei@levante oppure e-mail: [email protected]
SLOVENIA
BERN JURECIC - Jrastje, 21- 68310 Senjernej - Slovenija - Tel: 00386-6842906 Fax: 00386- 68323091 (Krka - Novo Mesto)
SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana Tel:0034-91-4281897
STATI UNITI
JAMES H. HOLDEN - American Federation of Astrologers - P.O. Box 22040 - 6535 South Rural Road
ad TEMPE - AZ 85285-2040 U.S.A.
204
Casa Decima
L.A. 132-990
AVVERTENZE PER L’INVIO DI ARTICOLI
Modalità di invio
Il lavoro va trasmesso preferenzialmente via e-mail all’indirizzo [email protected] accuratamente controllato per i refusi.
Inviare il materiale come allegato, in formato compatibile con WORD6 per Windows 98 .
Per le illustrazioni (grafici,tabelle e figure) esistono due possibilità:
1) Inserire direttamente le stesse nel corpo del testo ( spezzare in più tronconi se fosse lungo)
2) Inviare separatamente
a) un file per ogni illustrazione,in formato JPEG o TIF, in bianco e nero, da denominare col vostro cognome + fig.1, fig. 2 ecc.
b) il testo, con l’indicazione: [qui figura 1, ecc ].
Al caso la Redazione può ritoccare o rifare le figure ai fini estetici.
La conferma sia della ricezione sia dell’eventuale accettazione sarà trasmessa sollecitamente con lo stesso
canale.
In alternativa usare un dischetto, con le stesse modalità, ma con maggiori rischi.
Se le figure non sono trasmissibili con lo stesso metodo si provveda all’invio del materiale cartaceo alla Redazione (D. Valente - via Monzambano 13 - 20159 MILANO) con l’indicazione. “Materiale per Linguaggio
Astrale”.
L’invio di materiale esclusivamente cartaceo comporta grossi ritardi nella pubblicazione e il rischio d’errori di
battitura.
Sui contenuti
Il titolo deve corrispondere effettivamente al contenuto e non deve essere vago o generico. Andrebbe corredato da un riassunto assai sintetico (es. 3-5 righe) che chiarisca al lettore il contenuto e lo inviti a leggere in
extenso.
Sono ammessi lavori non strettamente astrologici in cui sia evidente l’analogia o la connessione con la simbologia astrologica.
Sono gradite anche notizie, osservazioni, curiosità, amenità, notizie particolari del mondo astrologico, così
come segnalazione di articoli di quotidiani, notizie su avvenimenti, resoconti d’incontri interessanti per il CIDA ecc.. Oppure frasi scultoree o aforismi specie se utili didatticamente..
Non si ammettono:
– lavori inutilmente prolissi, o ripetitivi, salvo che l’Autore accetti che se ne faccia un’opportuna riduzione.
Di regola non si dovrebbero superare le 25 pagine dattiloscritte, note e figure comprese;
– lavori con introduzioni superflue che “spieghino” concetti ampiamente noti al lettore medio (ad es. la
precessione degli equinozi o il domicilio dei pianeti ecc.);
– ingiurie personali, polemiche sull’operato altrui, mentre sono benvenute le discussioni sulle idee;
– sentenze arbitrarie, personali e negative prima di esporre le prove (tipo “l’Autore sbaglia quando dice”
ecc., anzichè esporre la frase incriminata e dimostrarne l’infondatezza);
– traduzioni o trascrizioni di lavori senza indicare la fonte;
– linguaggio scurrile o troppo gergale;
– uso di termini ermetici o sigle ultraspecialistiche senza spiegarne il significato, specie per materie non
astrologiche (psicanalisi, esoterismo, omeopatia ecc.);
– conclusioni “scientificamente” inaccettabili (ad es. definire “statistica” un’indagine su tre casi e ritenendo
significativi i risultati).
La Redazione si riserva di apportare le modifiche (grammaticali, sintattiche, ecc.) volte esclusivamente a migliorare la qualità e la comprensione del testo. I tagli consistenti saranno comunicati all’Autore.
I manoscritti non saranno restituiti.
La Redazione può anche accettare un’ulteriore versione in francese, inglese o spagnolo dello stesso articolo.
Per lavori di particolare pregio il Comitato editoriale può prescindere dalle regole suesposte.
Argomento
I
Il nuovo corpo leleste
QUAOAR, scoperto
recentemente nella
costellazione
dell'Ofiuco, breve
distanza angolare
da Plutone.
Le ampie variazioni
del diametro
apparente di Marte
negli ultimi mesi.
II
Argomento
…una Terra affiancata da Fuoco e da Acqua
…un luogo ideale per manifestare
e trasmettere le idee dello spirito...
Le Delegazioni di Catania, Ragusa e Siracusa hanno organizzato un
CONVEGNO CIDA DI SICILIA - Domenica 26 ottobre 2003
con Relatori regionali e nazionali (v. programma a pag. 181)
CIDA Ragusa
Argomento
III
L'atmosfera ottimista e creativa nel nuovo gruppo CIDA di Lecce, condotto da July Ferrary (a destra).
IV
Argomento
L’Intiwatana (osservatorio solare) di Machu Picchu, con ciò che resta della colonna
che rilevava l’ombra del Sole..
Phobos (v. freccia) satellite di Marte