ELETTROTECNICA CON I NUMERI COMPLESSI Premessa Abbiamo visto (TESTO DI FISICA WALKER pag 63) che in regime di corrente alternata C.A. in presenza di elementi come condensatori ed induttori viene introdotta una grandezza detta impedenza che ricopre lo stesso ruolo della resistenza nei circuiti in corrente continua C.C. in modo da poter continuare ad utilizzare la legge di Ohm V=RI anche in regime di C.A. Per un circuito RCL in serie in regime di C.A. R il modulo dell’impedenza Z viene calcolata (pag. 63) come 2 1 Z R L C La cui unità di misura è sempre in Ohm proprio perché si mantiene l’analogia con il significato della resistenza nei circuiti C.C. 2 L C Figura 1 Ma per circuiti di seguito R L C C R L Figura 3 Figura 2 come si calcola l’impedenza? Vale comunque sempre l’analogia con i circuiti resistivi, per cui: Resistenze in serie Requivalente R Z equivalente Z 1 Resistenze in parallelo Requivalente 1 1 1 R Z equivalente Z Ma la gestione dell’impostazione e la risoluzione dei calcoli sarebbe un po’ problematica. Per fortuna ci vengono in aiuto i numeri complessi che permettono di evitare errori di impostazione nell’assemblaggio delle varie impedenze. Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 1 Numeri immaginari e numeri complessi. La quantità indicata con la lettera i viene assunta unità immaginaria. Moltiplicando l’unità per sé stessa si ha i i i 2 1 e di i 3 i i 4 i i i 2 1 1 i 2 i i 3 1 i i seguito e così via. Si vede così che alcune potenze non contengono l’unità immaginaria e quindi risultano numeri reali Introducendo la rappresentazione del piano di Gauss o Argand l’asse orizzontale rappresenta i numeri reali, l’asse verticale i numeri immaginari. Le potenze elencate in precedenza hanno pertanto rappresentazione i 2 4 i =−1 i=1 3 i=−i Figura 4 Si può notare che moltiplicando una quantità per l’unità immaginaria i il risultato è ruotato di /2 in senso antiorario rispetto la quantità iniziale i ixi 1xi 4 2 i=1 i =−1 −1 x i 3 i=−i −i x i Figura 5 Il numero complesso si scrive (in forma cartesiana) z a ib Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 2 Dove a è la parte reale e b il coefficiente della parte immaginaria. La rappresentazione sul piano di Argand allora è z=a+bi b a O Figura 6 Il modulo di z indicato anche con si ottiene applicando la regola di Pitagora così come il modulo di un vettore espresso mediante le componenti cartesiane: z a 2 b2 (1) Nello stesso modo è possibile calcolare l’angolo che il modulo del numero complesso forma con il semiasse positivo orizzontale (numeri reali) arctan b a (2) Z b O a Figura 7 Moltiplicando un numero complesso per i se ne ottiene un altro ruotato di /2 rispetto a quello iniziale Esempio z 4 3i z i 4 3i i 4i 3i 2 3 4i Dalla rappresentazione cartesiana è evidente che il prodotto z i è ruotato di /2 Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 3 antiorario rispetto ad z 5 z=−3+4i 4 z=4+3i 3 2 1 1 0 2 3 4 5 Figura 8 Utilizzando la notazione trigonometrica dei numeri complessi questo è maggiormente evidente. Il numero complesso z a ib espresso in forma trigonometrica è z cos i sin dove e sono ottenuti mediante le precedenti formule (1) e (2) Il prodotto tra due numeri complessi z1 1 cos 1 i sin 1 e z2 2 cos 2 i sin 2 si ottiene con la formula z1 z 2 1 2 cos1 2 i sin 1 2 (3) La quantità immaginaria i si esprime come i 1 cos Moltiplicando un numero complesso 2 i sin . 2 z cos i sin per i 1 cos i sin 2 2 si ottiene z i cos i sin , 2 2 si vede chiaramente che il risultato del prodotto non è altro che il numero complesso iniziale ruotato di /2 in senso antiorario La formula (3) è suscettibile di una ulteriore importante spiegazione fondamentale nel proseguo. Infatti è possibile interpretare il prodotto di due numeri complessi considerando z1 come un vettore con l’estremo iniziale nell’origine degli assi e quello finale in corrispondenza del numero complesso che venendo moltiplicando da z2 modifica il suo modulo 1 del fattore 2 ed è ruotato di un angolo 2 Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 4 Z1 Z 2 2 Z1 2 1 1 1 Dalla figura si vede che il vettore z1 quando è moltiplicato dal vettore z2 modifica il valore del modulo e ruota dell’angolo 2 (Nota: il ragionamento vale anche quando ad essere ruotato è z2) Z2 2 2 O Figura 9 Con queste premesse allora è possibile esprimere le impedenze in presenza di condensatori ed induttori: in elettrotecnica per evitare confusioni con il simbolo della corrente l’unità immaginaria viene indicata con la lettera j Nello studio delle correnti alternate per poter comprendere meglio il fenomeno si utilizza il diagramma a fasori (pag. 49) in cui Vmax ed Imax sono rappresentati come vettori rotanti con velocità di rotazione pari ad (la pulsazione della tensione alternata che alimenta il circuito). I valori istantanei di V ed I sono le proiezioni sull’asse verticale del riferimento di Vmax ed Imax Circuito Induttivo Nel circuito che presenta una in’induttanza L sappiamo dalla legge di Ohm che V X L I L I con la tensione V che anticipa la corrente I di /2. (pag 59). Il diagramma dei fasori è: max V(t) t I(t) max Figura 10 Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 5 Considerando il piano di riferimento xy come se fosse il piano di Gauss cioè trattando sia V che I come numeri complessi possiamo esprimere il fatto che la tensione V anticipa la corrente I di /2, moltiplicando la corrente I oltre che per il modulo di XL anche per l’unità immaginaria j ovvero V L I j V Lj I X L Lj Inglobando l’unita immaginaria nella reattanza si ha in definitiva: Circuito Capacitivo Nel circuito che presenta un condensatore C sappiamo dalla legge di Ohm che 1 V XC I I C con la tensione V che ritarda sulla corrente I di /2. (pag 55). Il diagramma dei fasori è: max I(t) t V(t) max Figura 11 Come nel caso precedente trattando sia V che I come numeri complessi esprimiamo il fatto che la tensione V ritarda sulla corrente I la corrente I di /2, moltiplicando la corrente I oltre che per il modulo di XC anche per -j (con segno negativo perché si deve ottenere una rotazione oraria) si ha: V 1 I j C Inglobando l’unita immaginaria nella reattanza si ha j V I C per cui si ottiene XC j C Tuttavia si preferisce esprimere la reattanza capacitiva nel seguente modo j j j 2 1 1 XC XC C j Cj Cj Cj Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 6 In conclusione le reattanze per condensatori ed induttanze si esprimono mediante i numeri complessi: X L Lj XC 1 Cj Questa notazione delle Reattanze rende il calcolo delle impedenze più facile. Riprendiamo in esame il circuito RLC in serie di cui già conosciamo il valore dell’impedenza. Con l’utilizzo dei numeri complessi tutto ilo calcolo è più rapido. I tre elementi sono disposti in serie perciò Z equivalente Z R X L X C R Lj 1 Cj Applicando le regole di calcolo dei numeri complessi Z eq R Lj 1 j 1 j R Lj R L j 2 Cj j Cj C Cioè Z è espresso mediante un numero complesso aR z a jb b L e con 1 C Il modulo si calcola mediante la formula (1) e vale: Z a b 2 2 1 R L C 2 2 come già calcolato con altro metodo (pag. 63) CALCOLO DELLO SFASAMENTO TRA LA TENSIONE e LA CORRENTE I e V sono sfasati ma non di /2 come nei circuiti elementari con solo condensatore e solo induttanza ma di un angolo 2 2 Riprendiamo la legge in Ohm riscritta in forma generale V Z I Considerando Z ed I come numeri complessi e tenendo presente la formula di moltiplicazione tra due numeri complessi e con quanto detto in precedenza (figura 9) la tensione V risulta ruotata rispetto alla corrente I dall’impedenza Z. Quanto vale questa rotazione? Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 7 Z è espresso nella forma Z R Xj dove R indica la parte reale dell’impedenza (e non la resistenza) ed X (detta Reattanza) il coefficiente della parte immaginaria quindi mediante la formula (2) possiamo esprimere l’angolo che V ed I formano arctan X R (4) X 0 allora la tensione V precede I R X 0 allora la corrente I precede V Se 0 R Se 0 Risultato generale: Espressa l’impedenza come numero complesso lo sfasamento non è altro che l’arcotangente del rapporto tra le componenti immaginaria (reattanza X) e la componente reale dell’impedenza. ATTENZIONE questi valori forniscono il valore dell’impedenza equivalente e dello sfasamento tra la tensione e la corrente che passa al generatore. Sui singoli rami bisogna ragionare localmente Consideriamo ora il circuito ccoom mppoossttoo ddaa uunnaa rreessiisstteennzzaa R R eedd uunn ccoonnddeennssaattoorree ddii ccaappaacciittàà C C ddiissppoossttii iinn ppaarraalllleelloo.. SSii hhaa R Si ha allora z1 R C z2 X C 1 Cj Figura 12 1 1 1 1 RCj R Cj Z eq 1 RCj Z eq Z R R M Maa llaa ZZeeeqqq vvaa eesspprreessssaa ppeerr eesssseerree uuttiilliizzzzaattaa pprrooffiiccuuaam meennttee nneellllaa ffoorrm maa z a jb quindi vanno applicato le tecniche di calcolo per i numeri complessi. Moltiplicando numeratore e denominatore per il coniugato del denominatore si ha Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 8 Z eq ,TOTALE Z eq1 / 2 R R R 2 Cj R R 2 C 1 RCj Z3 j 1 RCj 1 RCj 1 2 R 2 C 2 j 2 1 2 R 2 C 2 1 2 R 2 C 2 Il modulo di z vale Z eq 1 R2 2 2 RC 2 R 4C 2 1 2 2 2 2 RC 2 2 1 R2 2 2 RC 2 2 1 2 R 2C 2 cioè Z eq R2 1 2 R 2C 2 Applicando la legge di Ohm è possibile ricavare la corrente I al generatore I 1 V 1 I V Z eq V Cj Z eq Z eq R Lo sfasamento vale R 2 C X 1 2 R 2C 2 arctan arctan RC R R 1 2 R 2C 2 arctan RC Consideriamo ora il circuito ccoom mppoossttoo ddaa R R ee C C iinn ppaarraalllleelloo ddiissppoossttoo iinn sseerriiee ccoonn LL Z 1= R Z 2= 1 Cj Z 3= Lj Figura 13 Per il parallelo tra Z1 e Z2 si può utilizzare il precedente risultato ottenuto per cui aggiungendo Z3 in serie Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 9 Z eq ,TOTALE Z eq1/ 2 da cui R R 2 C Z 3 2 2 2 1 1 2 R 2C 2 R C Z eq ,TOTALE j Lj R R 2C j L 2 2 2 1 2 R 2C 2 1 R C Ovviamente il calcolo del modulo di Z si fa con la medesima formula precedente anche se il risultato diventa estremamente ingombrante. Ed è possibile calcolare lo sfasamento sfruttando la relazione sulle componenti dell’impedenza R 2C L 2 2 2 R C 1 b L 2 LR 2C 2 R 2C arctan arctan arctan R a R 2 2 2 1 R C Era più rapido ragionare partendo dalle singole impedenze 1 Z Z j C 1 2 Z3 Lj svolgendo i calcoli 1 Z1 Z 2 R j C R 1 RjC R R j C Lj Lj Lj RjC 1 RjC 1 RjC 1 1 RjC j C R Z eq ,TOTALE Z eq ,TOTALE R 2C R R R 2 j C j L Lj 2 2 2 1 R 2 2C 2 1 2 R 2C 2 1 R C Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 10 Z1=Lj Consideriamo ora il circuito ccoom mppoossttoo ddaa LL ee C C iinn ppaarraalllleelloo ddiissppoossttoo iinn sseerriiee ccoonn R R Z2= 1 Cj Z3= R R Figura 14 Possiamo ragionare velocemente 1 L Z Z Lj j C 1 2 Z3 R 2 2C R R 2 1 j LC 1 Z1 Z 2 1 LC j L jC j C j L Z eq ,TOTALE Z eq ,TOTALE R Modulo Z eq L j 1 2 LC 2 L2 R 1 2 LC 2 2 L b 1 2 LC arctan arctan arctan Sfasamento a R con L R 1 2 LC 0 se 1 - 2 LC 0 Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 11 A questo punto possiamo ampliare i casi, ad esempio Z 1= R 1 Z 2= 1 Cj Z 3= L1 j Z 4= L2 j Figura 15 Z 5= R 2 Applichiamo le regole di composizione delle impedenze: Z eq ,TOTALE Z1 Z 2 Z Z Z3 4 5 Z1 Z 2 Z 4 Z5 1 jL2 R2 R1 jL2 R2 j C jL1 jL1 1 jL2 R2 jR1C 1 jL2 R2 R1 j C R1 Z eq ,TOTALE Applicando alle frazioni il coniugato del denominatore Z eq ,TOTALE R1 1 jR1C jL2 R2 1 jR2C jL1 jR1C 1 1 jR1C jR2C 1 1 jR2C R1 R12Cj 2 L2 R22C L2 R2 j jL1 1 2 R12C 2 1 2 R22C 2 Ed infine Z eq ,TOTALE R1 R12C 2 L2 R22C L2 R2 j j L 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 R2 C 1 R1 C 1 1 R2 C 1 R1 C Buon divertimento per il calcolo del modulo e dello sfasamento tra corrente e tensione al generatore sempre applicando le formule precedenti. Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 12 Z 1= R 1 E ci possiamo sbizzarire Z 2= 1 C1 j Z 3= L1 j Z 4= L2 j Z 5= R 2 Figura 16 Z 6= 1 C2 j Per le impedenze in parallelo Z4 , Z5 e Z6 vale: 1 Z equivalente4 / 5 / 6 Z equivalente4 / 5 / 6 1 1 1 1 Z5 Z6 Z4 Z6 Z4 Z6 Z Z 4 Z 5 Z 6 Z 4 Z 5 Z 6 Z 4 Z 5 Z 4 Z 6 Z 5 Z 4 Z 4 Z 5 Z 6 Z 4 Z5 Z4 Z6 Z5 Z4 Per cui la formula generale dell’impedenza equivalente per il circuito di figura 16 risulta: Z eq ,TOTALE Z1 Z 2 Z 4 Z 5 Z 6 Z3 Z1 Z 2 Z 4 Z5 Z 4 Z6 Z5 Z 4 Tuttavia il calcolo delle tre impedenze in parallelo conviene farlo direttamente 1 Z equivalente4 / 5 / 6 1 1 R2 L2 j 2 L2 R2C2 C 2 j L2 j R2 L2 R2 j Z equivalente4 / 5 / 6 L2 R2 j R2 L2 j 2 L2 R2C2 moltiplicando per il coniugato del denominatore Z equivalente 4 / 5 / 6 L2 R2 j R2 2 L2 R2 C 2 L2 j R2 L2 j 2 L2 R2 C 2 R2 2 L2 R2 C 2 L2 j Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 pag. 13 Si ha infine per le tre impedenze in parallelo: Z equivalente 4 / 5 / 6 2 L22 R2 L2 R22 1 2 L2C2 j 2 R22 1 2 L2C2 2 L22 Ovviamente questa soluzione parziale del circuito di figura 16 è direttamente applicabile anche nel caso siano presente SOLO le tre impedenze R, C ed L parallelo Z 1= Lj Z 2= R Z 3= 1 Cj Figura 17 Z equivalente RCL in parallelo 2 L2 R LR 2 1 2 LC j R 2 1 2 LC 2 L2 2 Riprendiamo in esame l’impedenza del circuito di figura 16 1 2 L22 R2 L2 R22 1 2 L2C2 j j C jL1 2 2 2 2 2 1 R2 1 L2C2 L2 R1 j C R1 Z eq ,TOTALE R1 2 L22 R2 L2 R22 1 2 L2C2 j jL1 2 2 2 2 2 jR1C 1 R2 1 L2C2 L2 R1 R12Cj 2 jL1 1 2 R12C 2 L R L R 1 L C j ..............continua R 1 L C L 2 2 2 2 2 Elettrotecnica con i numeri complessi Vers. 01 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 pag. 14