Storia della canzone
Il passato
Si chiama canzone un breve brano cantato o cantabile, a volte ballabile, facile da
memorizzare, che circola attraverso i mass media ed è destinato a un pubblico vasto e
generico, che lo “consuma” in un tempo relativamente breve. Non si tratta di musica
popolare, anche se ogni tanto viene usata qualche melodia popolare autentica. Tuttavia ne
ha ereditato le funzioni: fa ballare, fa divertire, accompagna la festa e i riti di
socializzazione. La storia della canzone è dunque la storia di come una tra le più antiche
forme della creatività popolare, sia diventata una merce, un prodotto commerciale in
vendita. La canzone è antica quanto l'umanità: le sue origini sono oscure, ma osservando
le culture primitive tuttora esistenti possiamo farci un’idea di come e in quali occasioni era
utilizzata. Abbiamo comunque traccia della “forma canzone” a partire dall’antica Grecia e
soprattutto nel periodo medioevale.
Nella Grecia antica ad esempio, figure simili ai moderni cantautori erano quelle degli Aedi
o Lyrikòs, cantastorie di palazzo ai quali era affidato l’intrattenimento musicale. Essi,
accompagnandosi con vari strumenti a corda, raccontavano storie d’amore, di miti ed eroi
del passato. Secoli dopo, in pieno Medioevo, figure di cantastorie itineranti appaiono in
tutta Europa. In Italia erano chiamati menestrelli o giullari; essi si esibivano nelle piazze
dei villaggi che incontravano nel loro girovagare, portando con sé storie di eroi del passato
o raccontando spesso fatti e avvenimenti di cui erano venuti a conoscenza o erano stati
testimoni, oltre che naturalmente storie d’amore. Figura particolare di cantastorie furono
nel Medioevo i Trovatori e i Trovieri, attivi nel nord e nel sud della Francia, dove si
parlavano due lingue diverse il d’oil e la lingua d’oc. Essi raccontarono con le loro canzoni
la vita di corte (l’amor cortese), le Crociate, le imprese di Carlo Magno e di Re Artù, alcuni
dei loro testi ispirarono poi lo stesso Dante Alighieri con il suo “Stil Novo”.
L’età moderna
La storia della canzone moderna inizia con l’invenzione del pianoforte (1770 circa).
Nell’800 lo strumento è tra i più diffusi nelle case della borghesia e permette
l’accompagnamento di testi di varia natura (dai semplici componimenti di carattere
popolare a opere più impegnate di poeti dell’epoca). Nel periodo romantico e fino ai primi
anni del ‘900 la canzone è un genere che appartiene sia alla musica classica che alla
musica leggera, in quanto, spesso, anche molti compositori di musica classica
compongono canzoni di successo. Un primo esempio sono i numerosi Lied
scritti da R. Schuman e da F.Schubert, che musicarono testi dei maggiori poeti tedeschi
del tempo tra cui Ghoete e Schiller. Lied in tedesco vuol dire proprio canzone.
L’esecuzione di questi brani era affidata alla voce del o della cantante che si esibivano nei
salotti aristocratici e dell’alta borghesia, accompagnati dal suono del pianoforte che non
era di semplice sottofondo ma che, attraverso particolari passaggi melodici e variazioni di
intensità, suggeriva immagini pittoriche o poetiche, svelava aspetti nascosti del testo ed
esaltava il contenuto, gli stati d’animo, le sfumature psicologiche della poesia.
Era questa la principale caratteristica che fece del pianoforte, in pochi decenni, uno
strumento tra i più diffusi al mondo.
Tra la fine dell’ottocento e i primi anni del novecento, la musica classica sperimenta forme
di composizione più complesse (avanguardie) e si conclude il percorso di invenzione dei
mezzi di comunicazione di massa (radio, cinema, apparecchiature per la riproduzione
del suono come il fonografo e il grammofono). Questo determina una distinzione più
netta tra musica classica e musica leggera, così, mentre la musica classica appare più
complicata, la canzone rimane un genere praticato da musicisti semplici appassionati e
diventa una forma musicale “leggera”, cioè semplice nella struttura, di facile composizione
e comprensibile da tutti. La sua maggior diffusione rispetto alla musica colta è dovuta, oltre
che ai due fattori precedenti, anche alla nascita e alla rapida diffusione di un genere
musicale degli afro-americani, il Jazz, che attraverso contaminazioni con altri generi di
musica pop, darà vita, nel corso del ‘900, ai generi di musica leggera attualmente più
diffusi: Rock, Hip-hop, Rap, R&B, Metal…
Dai luoghi di nascita al resto del mondo
Mentre in Germania la “forma canzone” (lied) appartiene sia alla musica classica che a
quella popolare, nella Francia e nell’ Italia di fine ‘800 questo genere musicale si
caratterizza da subito per la sua appartenenza agli strati più bassi della popolazione e
quindi assume i connotati di una musica minore, meno importante e quindi “leggera”.
Questo però non impedisce a molti brani di diventare dei piccoli capolavori sia a livello
musicale che letterario, in quanto gli arrangiamenti musicali ed i testi raggiungono, spesso,
livelli artistici pari a quelli della musica e della letteratura accademiche.
A Parigi, già verso la metà del XIX secolo, nascono i Cafè Chantant, locali pubblici dove
gli appassionati potevano assistere a spettacoli di vario genere (monologhi, balletti,
giocolerie…) nei quali la canzone era un momento importante. Gli argomenti trattati erano
i più diversi: oltre al tema dell’amore, spesso i testi delle canzoni erano ricchi di comicità,
altre volte il contenuto era di carattere politico-satirico o di denuncia delle condizioni sociali
e del malgoverno. Tra i primi locali, forse il più importante e famoso è stato lo “Chat
Noir” (il “Gatto Nero”), nel quale si esibì per molti anni il più apprezzato “Chansonnier” del
periodo: Aristide Bruant.
In Italia la moda dei Cafè Chantant si diffuse pochi decenni dopo, soprattutto a Roma e a
Napoli, dove la “canzone” (specie quella di carattere sentimentale, che trattava il tema
dell’amore) era già da tempo una forma musicale evoluta sia musicalmente che a livello
linguistico. Non a caso si fa risalire la nascita della musica leggera italiana, proprio alla
“canzone napoletana” (oltre che all’opera lirica). Una fra le maggiori interpreti di canzoni
nella Napoli dei primi del ‘900 (“belle epoque”) fu Lina Cavalieri, che a fine carriera si
esibì anche come cantante lirica (melodramma-teatro musicale).
Proprio a cavallo tra Ottocento e Novecento, nell’altra parte del mondo, negli Stati Uniti
d’America, stava diffondendosi un nuovo genere musicale, nato decenni prima all’interno
della comunità afro-americana dello stato della Louisiana e nella capitale New Orleans.
Questo nuovo genere era destinato ad influenzare tutto il panorama musicale dell’epoca e
dei decenni successivi: non solo gli autori di musica leggera ma anche i compositori di
musica classica, negli anni, si sono interessati al JAZZ sfruttandone le particolari
caratteristiche sonore, ritmiche, timbriche per riutilizzarle nei loro brani, ciascuno
secondo il proprio stile e la propria creatività. Sono così nati nuovi generi musicali che
indicativamente si possono elencare in ordine cronologico: il Blues (anni 20), lo Swing
(anni ’30), il Boogie Woogie (anni ’40), il rock ’n roll (anni ’50), il R&B e la Soul music (anni
’60) e poi il Rock a partire dagli anni ’70, con i suoi derivati ( Heavy Metal, hard rock,
Punk), fino ai generi più recenti come: il Rap, l’hip-hop, il Grunge.
Infiniti sono i personaggi che hanno legato la loro fama di interpreti a questo o quel genere
nel corso degli anni, sicuramente sono da ricordare: Ray Charles, Chuck Berry, Elvis
Presley, i Beatles, i Rolling Stones, i Pink Floyd, i Queen… solo per iniziare!
Un discorso a parte merita il genere tutto italiano della “canzone d’autore”.
Quello dei cantautori è un fenomeno musicale nato e sviluppatosi in Italia (tranne rari casi
in Francia e Stati Uniti) a partire dagli anni ’60.
Caratteristica principale della canzone d’autore è quella di prediligere testi
“impegnati” (che trattano cioè argomenti riguardanti la società e i suoi problemi) utilizzando
anche parole o frasi apparentemente spensierate, leggere, frivole, e di arrangiare
l’accompagnamento musicale in modo essenziale (a volte soltanto una chitarra o un
pianoforte). Tra i cantautori più importanti del panorama musicale dobbiamo ricordare:
Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Luigi Tenco, Francesco Guccini, Francesco De Gregori,
Lucio Dalla, e più di recente Ligabue, Vasco Rossi, Samuele Bersani, Vinicio Capossela.
Una moltitudine di luoghi, interpreti, stili, mode e generi musicali dentro ai quali la canzone
ha viaggiato per decenni o secoli rimanendo sostanzialmente immutata nella sua forma
(struttura) e nel modo di essere rappresentata (voce e strumento/i).
Un breve brano, da ascoltare in un tempo di solito breve…ma quante emozioni!
Il lied in un salotto borghese dell’800
Il Cafè chantant “Chat Noir” (fine ‘800 inizi ‘900)
Esterno dello Chat Noir
Il fonografo (Thomas Alva Edison)
Uno dei primi gruppi Jazz del
Novecento attivi A New Orleans,
capitale della Louisiana.
Guglielmo Marconi, fotografato davanti ad un
esemplare di radiotelegrafo
(telegrafia senza fili via onde radio)