presbiopia.

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PRESBIOPIA: TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE
28 milioni il numero dei presbiti in Italia (negli Stati Uniti superano i 100 milioni e arrivano oltre i 2
miliardi in tutto il mondo). Un disturbo che colpisce tutti e comincia in genere a 45 anni. Così, con
l’innalzamento dell’età media, non solo aumenta il numero dei presbiti ma sono sempre maggiori
anche le esigenze di ognuno dopo gli “anta”, perché a tutte le età si vuole leggere, usare il
computer, eseguire lavori di precisione che richiedono una perfetta capacità visuale da vicino.
Quindi, considerando la maggiore aspettativa di vita e la rilevanza socio-economica e
psicologica, questo problema assume di giorno in giorno maggiore importanza.
Di che cosa si tratta
La presbiopia più che un difetto è una manifestazione naturale, un fenomeno che inizia con la
nascita, anche se diventa molto fastidioso generalmente solo intorno ai 45 anni. In pratica, un
bambino riesce a mettere a fuoco anche una mosca che ha sul naso. Con il passare degli anni,
deve allontanare sempre di più l'oggetto che ha di fronte per poterlo vedere bene. Superata la
quarantina, per mettere perfettamente a fuoco un oggetto dovrà allontanarlo oltre la lunghezza
delle proprie braccia.
La causa del problema è l’invecchiamento. Infatti il cristallino, lente che si trova nell’occhio per
mettere a fuoco le immagini alle varie distanze, cresce durante tutta la vita. In particolare aumenta
di circa 0,02 millimetri di diametro l’anno, mentre il guscio esterno dell’occhio, la sclera, dopo la
pubertà smette di crescere.
Ogni anno, quindi, il cristallino, aumentando di diametro perde lo spazio che gli è indispensabile
per mettere a fuoco le immagini più vicine e quindi perde la sua capacità di accomodazione (non
riesce, cioè, ad aumentare la sua curvatura in modo sufficiente da consentire la visione degli
oggetti vicini).
In altre parole la presbiopia è dovuta al normale accrescimento del cristallino che si fa sentire
sempre più con gli anni (a cui si può aggiungere una perdita di elasticità dello stesso).
Se si somma a un altro difetto di refrazione
Se si è miopi, la presbiopia sembra manifestarsi tardi o per nulla perché l'occhio miope è
comunque adattato per vicino (un miope di 3 diottrie, non corretto, vede a fuoco a 33 centimetri di
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distanza, anche se presbite). In caso di ipermetropia, invece, la presbiopia si somma a questo
difetto per cui diventa necessario mettere gli occhiali per la visione da vicino precocemente.
In caso si astigmatismo questo si somma alla presbiopia per cui l’astigmatico vede male a tutte le
distanze.
Prima di correggere la presbiopia, si devono correggere con il laser a eccimeri miopia,
ipermetropia ed astigmatismo. Il paziente quindi potrà vedere nitidamente a tutte le distanze.
LE SOLUZIONI
Per riottenere una buona visione si ricorre, generalmente, a un paio di occhiali o a lenti a contatto
multifocali.
Per chi non ne vuole proprio sapere, però, non mancano le alternative chirurgiche: si va
dall’impianto di lentine multifocali direttamente nell’occhio, anche in sostituzione del cristallino
naturale, ad interventi con la radiofrequenza.
Le ultime novità, però, riguardano l’uso del laser, come avviene già per altri difetti visivi.
1. CON IL LASER A ECCIMERI
Già da diversi anni si interviene con successo con il laser a eccimeri per correggere difetti visivi
come la miopia o l’astigmatismo. Negli ultimi tempi, però, si è cominciato ad applicare il laser a
eccimeri anche per correggere la presbiopia.
La tecnica è nota e efficace, così come i rischi ad essa associati, ma sono ancora pochi gli
interventi svolti sui presbiti.
NOTA BENE: Le tecniche chirurgiche che utilizzano il laser, proposte per risolvere la presbiopia,
sono in fase sperimentale e sono state limitate ad un numero ristrettissimo di pazienti,
estremamente selezionati. Non vi sono ancora dati attendibili e i risultati di queste tecniche
appaiono difficilmente prevedibili.
Una tecnica per essere validata necessita di studi scientifici su un numero consistente di pazienti
e deve avere il relativo follow up per conoscere gli effetti e i risultati a lungo termine. Ad oggi non
vi sono dati validati e i risultati delle tecniche chirurgiche specifiche per la presbiopia che
utilizzano differenti tipi di laser, oggi in uso, appaiono difficilmente prevedibili.
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La circostanza che negli ultimi anni siano state proposte ed a volte rapidamente abbandonate
numerose tecniche, profondamente diverse tra loro sta a testimoniare il mancato raggiungimento
di una tecnica standard, sicura e prevedibile, così come è invece avvenuto per le altre patologie e
per altre tecniche quali la correzione degli altri vizi di refrazione (miopia, ipermetropia ecc)
mediante laser ad eccimeri, la chirurgia della cataratta mediante facoemulsificazione.
2. CON L’IMPIANTO DI LENTINE
Questa tecnica è la più sicura e la più collaudata per la correzione della presbiopia. Si tratta di
inserire una piccola lente multifocale all’interno dell’occhio senza asportazione del cristallino
naturale oppure proprio al posto del cristallino, in occasione dell’intervento di cataratta.
Come si opera
Se si inserisce la lente multifocale al posto del cristallino, si procede esattamente come in caso di
cataratta. Esistono due tecniche, l’estrazione extracapsulare e la facoemulsificazione, ma ormai
quest’ultima tecnica è la più utilizzata perché meno traumatizzante. Si instillano alcune gocce di
collirio anestetico nell’occhio, quindi si fa un’incisione di 3 millimetri sulla periferia della cornea.
Inserendo una sonda a ultrasuoni si frantuma e si aspira il cristallino, sostituendolo con la lente
artificiale. Infine si sutura. L’intervento dura in media dai 10 ai 30 minuti ed è indolore. Al termine,
l’occhio viene medicato con colliri antibiotici e antiinfiammatori e generalmente protetto con una
benda o un paio di occhiali da sole. Se non si sostituisce il cristallino, la lente viene inserita dietro
l’iride o tra l’iride e la cornea (dopo l’instillazione di gocce di anestetico dell’occhio).
La convalescenza
In entrambi i casi, il recupero visivo è quasi immediato: non serve bendare l’occhio perché è
possibile muoverlo, ma può essere consigliata una coppetta di plastica protettiva contro i traumi
accidentali durante il sonno. Si deve instillare un collirio antibiotico per 10 giorni circa. È normale
provare, dopo l’intervento, un forte fastidio che sparisce, in genere, dopo alcune ore. Per alcune
settimane dopo l’intervento, niente sport e niente maquillage agli occhi.
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Indicazioni e controindicazioni
La sostituzione del cristallino è indicata per i presbiti con cataratta, mentre non si sostituisce la
lente, invece, in tutti i casi in cui la persona presbite ha un cristallino sano.
I rischi
In caso di sostituzione del cristallino, i rischi più seri, anche se veramente molto rari, sono
costituiti da un’emorragia improvvisa ed incontrollabile o da un’infezione postoperatoria. Può
anche verificarsi una rottura della capsula in cui andrebbe inserito il cristallino, per cui può essere
necessario inserirlo in una sede diversa o persino non innestarlo per non danneggiare l’occhio: in
questo caso la persona dovrà portare occhiali o lenti a contatto con un’alta correzione ottica.
Se, invece, non si sostituisce il cristallino, il rischio è quello di favorire l’innalzamento della
pressione interna all’occhio, infiammazioni o la comparsa di cataratta. Molto rare, ma non
impossibili, le infezioni.
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