EFFETTO DELL’INIBIZIONE DI VIE METABOLICHE SPECIFICHE SULLA VITALITà IN VITRO DELLE CELLULE DI CCRCC C. Bianchi, V. Di Stefano, E. Cattaneo, B. Torsello, S. Bombelli, C. Meregalli, G. Bovo, P. Viganò, G. Strada, R. Perego (Monza) Scopo del lavoro Il carcinoma renale a cellule chiare (ccRCC), il sottotipo più frequente di tumore renale, presenta nell’85% delle forme sporadiche l’inattivazione bi-allelica del gene von Hippel –Lindau (VHL) con attivazione costitutiva dei fattori inducibili dall’ipossia 1a e 2a (HIF-1a e HIF-2a). HIF-1a e HIF-2a, regolando l’espressione di differenti e specifici target genici, hanno un ruolo chiave nello sviluppo del fenotipo pseudo-ipossico dell’ccRCC. La glicolisi aerobia con produzione di lattato (effetto Warburg), l’alterazione del metabolismo ossidativo mitocondriale e l’utilizzo della glutammina per alimentare il ciclo di Krebs e la lipogenesi sono alcuni degli aspetti della riprogrammazione metabolica nella cellula del ccRCC su cui possono convergere potenziali interventi terapeutici. Scopo del nostro lavoro è stato quello di valutare l’effetto dell’inibizione di vie metaboliche specifiche sulla vitalità in vitro delle cellule ottenute da ccRCC, in relazione alle loro caratteristiche fenotipiche e molecolari. Materiali e metodi Colture primarie allestite a partire da campioni tessutali di ccRCC e cortex renale normale, estesamente caratterizzate dal punto di vista fenotipico (FACS, immunofluorescenza, colorazioni istologiche) e molecolare (western blot, real-time PCR) sono state coltivate per 72 ore in terreni addizionati con inibitori specifici delle diverse vie metaboliche cellulari (rotenone, etomoxir, 2DG) e in terreni totalmente o parzialmente depleti di glucosio o di glutammina. Al termine del trattamento la vitalità cellulare delle colture è stata valutata con saggio MTT. Risultati A differenza delle colture corticali normali che risultavano sensibili ai trattamenti che interferiscono con il metabolismo glicidico (2-DG e deplezione di glucosio), le colture tumorali mostravano variabile resistenza a questi trattamenti in rapporto alle corrispondenti caratteristiche fenotipiche e molecolari (stadiazione e grading del tumore, presenza o assenza di HIF1a e HIF2a). Le colture tumorali erano in generale resistenti agli inibitori del metabolismo lipidico mitocondriale (etomoxir), come quelle normali corticali, ma sensibili alla deplezione di glutammina. Discussione I dati ottenuti, seppure preliminari, confermano il ruolo di HIF nella riprogrammazione del metabolismo della cellula tumorale renale ed evidenziano il ruolo diverso che il metabolismo glicidico (glicolitico o mitocondriale) e quello lipidico possono avere sulla crescita cellulare del ccRCC in relazione alle caratteristiche molecolari e di stadiazione del tumore d’origine. Inoltre il nostro modello in vitro si è dimostrato utile per valutare l’eventuale effetto tossico dei diversi inibitori metabolici sulle cellule renali normali. Conclusioni I risultati dei nostri studi metabolici sulle colture renali normali e tumorali potrebbero dare indicazioni interessanti per lo sviluppo di strategie terapeutiche mirate ad interferire con le vie metaboliche che risultano particolarmente importanti per la sopravvivenza e la crescita del ccRCC.