Verbale Incontro con i Monaci di Lanuvio

Verbale Incontro con i Monaci di Lanuvio – 16 giugno 2005
Ass. LA MONDOLFIERA – Villasanta
Su richiesta del GAES “F.Marotta” di Villasanta, Mimmo e Gianluca dei MONACI DI LANUVIO
hanno incontrato i rappresentanti di alcuni dei GAS della Retina della Brianza.
In una calda sera di giugno erano presenti, oltre al GAES ospitante, i GAS: “Vitale” di Arcore,
“Pane e Rose” di Concorezzo-Vimercate, Giussano (nascente), “Volere è volare” di Merate,
“Agorà” di Muggiò, Monza San Biagio, CISL Brianza.
Sergio Venezia introduce la riunione: tutto è partito quando alcuni partecipanti al GAES hanno
segnalato che i succhi di frutta biologici dei Monaci di Lanuvio vengono venduti nei negozi
ESSELUNGA ad un prezzo (€ 1,72 per barattolo) inferiore a quello praticato ai GAS (€ 1,80 per
barattolo). In promozione, ESSELUNGA vende addirittura a € 1,25!
Di fronte a questa evidenza il GAES, in coerenza con le proprie Linee Guida, ha deciso di
incontrare il produttore per confrontarsi su questo aspetto, per i GAS incomprensibile.
Viene poi riassunto il senso di essere un GAS, i valori di riferimento, ma anche si accenna alla
proposta delle Reti di Economia Solidale che si stanno cominciando a sperimentare in Italia.
L'accento è posto sui criteri di riferimento per la scelta dei prodotti e dei loro produttori ma anche
su quella “economia delle relazioni” che punta a recuperare un legame solidale, fiduciario e
duraturo tra consumatore e produttore.
In realtà il prezzo è solo un aspetto del problema: Sergio ricorda che quella stessa giornata ha
effettuato assemblee con i lavoratori di un supermercato ESSELUNGA dai quali ha appreso quanto
pesante possa essere il clima organizzativo nei confronti dei lavoratori, specie in assenza del
sindacato. Il mobbing, i trasferimenti ingiustificati, la turnazione selvaggia sono solo alcuni degli
strumenti che quotidianamente questa azienda adotta per piegare in special modo quei lavoratori
che rivendicano i propri diritti o non si dimostrano sufficientemente “flessibili” (straordinari, lavoro
festivo, ecc.).
Questi aspetti macchiano pesantemente la filiera distributiva di un prodotto che rimane di alta
qualità, e rischiano di nascondere, certamente agli occhi dei lavoratori, l'alto valore umano e sociale
dell'intrapresa dei MONACI DI LANUVIO.
Mimmo spiega la storia di Lanuvio: nasce negli anni '70 sulla base di motivazioni religiose e di
promozione umana tra mille difficoltà. La sfida sono i 65 ettari di terra disponibili e nell'84 si
decide di effettuare una scelta di produzione industriale di qualità. Vengono acquistati i macchinari
che restano per lungo tempo sottoutilizzati in quanto il parco clienti non riesce ad assorbire il
prodotto potenzialmente disponibile. Nel '99 Esselunga si propone quale distributore del marchio.
Grandi discussioni interne alla cooperativa, esito: si accetta allo scopo di produrre per tanti (non
c'erano i GAS) e per garantire i 40 posti di lavoro (tra monaci, laici e svantaggiati accolti). A quel
tempo il biologico era agli inizi anche per ESSELUNGA.
A seguito del successo dell'operazione, ESSELUNGA era pronta ad appoggiare un grande progetto
sull'isola di Pianosa per l'integrazione lavorativa con i carcerati ma il governo Berlusconi, da poco
insediato nega il progetto.
Oggi Esselunga copre il 60% del fatturato delle Cooperative che afferiscono al marchio. Su 4
milioni di pezzi prodotti all'anno i GAS ne assorbono circa 10.000 pari allo 0,25% del fatturato.
Questi numeri spiegano anche i perchè delle differenze di prezzo: produrre, confezionare e
distribuire una piccola quantità ha determinati costi in tempo e denaro, farlo per una quantità mille
volte superiore inesca forti economie di scala che si riperquotono sul prezzo finale.
Le attuali scelte produttive dei MONACI DI LANUVIO sono senz'altro strumentali e subordinate al
sogno ed al progetto religioso e sociale: se domani mattina fosse necessario produrre tutt'altro per
poter mantenere o migliorare lo status attuale, l'ipotesi sarebbe degna di considerazione.
Nel successivo dibattito, vengono dapprima effettuate domande di chiarimento poi emergono
posizioni alquanto diversificate:
–
vi è chi sostiene che, dati i numeri, il “servizio” ai GAS e l'esistenza stessa della produzione è
garantita sostanzialmente da ESSELUNGA e se questa se ne andasse......;
–
chi è turbato dal comportamento di ESSELUNGA con i lavoratori;
–
chi afferma che ciò che conta è la definizione di un prezzo trasparente per i GAS e poco importa
chi siano gli altri clienti del produttore;
–
chi ricorda che questa azienda ha sostenuto in modo sostanzioso la campagna elettorale del
Presidente del Consiglio;
–
chi riflette che forse il nodo della questione è soprattutto quanto, come e per chi produrre: se si
sceglie una produzione di tipo industriale è chiaro che le regole del gioco sono quelle di mercato
e non quelle dell'economia solidale nascente.
In una replica conclusiva Mimmo e Gianluca ribadiscono la scelta di attenzione nei confronti dei
GAS che si sostanzia, oltre che in un listino loro dedicato, anche in un trasporto mensile tramite
furgone. Occorre ricordare anche che il prezzo incriminato si riferisce al minimo d'ordine e che per i
quantitativi superiori vi sono ulteriori sconti progressivi. Infine, avendo ascoltato le ipotesi di
relazione stretta tra consumatori e produttori che potrebbe prevedere anche delle forme di
prefinanziamento o rischio condiviso, viene accennata la possibilità di quote sociali per il progetto
Vallechiara che dà diritto ad un ulteriore sconto del 5%.
La richiesta finale da parte dei GAS è di poter avere la scomposizione trasparente del prezzo.
Nulla essendoci da decidere, la riunione si scioglie sorseggiando il buonissimo succo di frutta: i
presenti hanno tanti elementi nuovi su cui meditare e riferire al proprio GAS in vista di decisioni
ponderate.
Ha redatto il presente verbale: Sergio Venezia