Unità Operativa di Oculistica Responsabile Dr. M. Mahmudy CONSENSO INFORMATO ALL’INTERVENTO CHIRURGICO DI CATARATTA Data………………………………………………….Ora…………………………………………………… Nome………………………………………..Cognome…………………………………………………….. Nato/a…………………………………..il…………………………………………………………………… Diagnosi di ingresso…………………………………………………………………………………………. Gentile Paziente, La SOI, Società Oftalmologica Italiana, raccomanda nel Suo interesse che prima di sottoporsi all'intervento di cataratta, Lei riceva le necessarie informazioni e confermi con la sottoscrizione del consenso informato la Sua volontà di sottoporsi all'intervento. E' quindi invitata a leggere accuratamente la presente informativa, a rivolgere direttamente al Dr. Mahmudy le eventuali richieste di chiarimento e a riconsegnare allo stesso, prima dell'atto operatorio. Il presente modulo sottoscritto nell’ultima pagina. LA CATARATTA INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE COS’È LA CATARATTA La cataratta è una malattia dell’occhio in cui il cristallino trasparente, perde la sua trasparenza producendo disturbi della vista. Il cristallino è una piccola lente a forma di lenticchia posizionata dietro all’iride ed alla pupilla, che lo scopo di mettere a fuoco le immagini sulla retina. La cataratta colpisce in genere persone in età avanzata, ma non è per niente raro trovare cristallini opacizzati anche in età più giovane. Esistono anche cataratte presenti alla nascita (le cataratte congenite), cataratte giovanili e presenili (a volte ereditarie) e cataratte che insorgono in seguito a trauma dell’occhio o della testa (queste possono insorgere anche molti anni dopo l’evento traumatico), e infine cataratte presenti in pazienti affetti da malattie generali (diabete, ipervitaminosi, ipocalcemia, pazienti in dialisi, malattie dermatologiche, terapie croniche con cortisonici). Da segnalare infine che la cataratta può insorgere in occhi predisposti o affetti da altre patologie oculari: (miopia elevata, glaucoma, uveiti, uso prolungato di alcuni colliri). QUALI DISTURBI AVVERTE IL PAZIENTE CON LA CATARATTA La cataratta nella fase iniziale provoca pochissimi disturbi e spesso il paziente non avverte alcun disturbo. Nelle fasi più avanzate della cataratta invece la riduzione della vista e gli altri disturbi sono evidenti. Il sintomo più comune è la riduzione della vista senza alcun dolore e senza disturbi infiammatori dell’occhio. La cataratta non causa mai una riduzione rapida della vista, ma il decorso è sempre abbastanza lento, nel giro di anni e non di settimane o giorni, ma sempre progressivo. Altri disturbi che si possono avere sono il fastidio alla luce intensa e la presenza di aloni attorno alle sorgenti luminose (fari delle automobili, lampade etc…..). Un altro disturbo frequente, soprattutto nelle cataratte meno avanzate è la diversa capacità visiva in rapporto alla intensità dell’illuminazione ambientale, cioè il paziente vede molto meglio se l’illuminazione è maggiore e peggio se nell’ambiente c’è poca luce. QUANDO OPERARE LA CATARATTA L’intervento di cataratta non è mai un intervento d’urgenza e può essere sempre programmato. La decisione di operare la cataratta dipende da molti fattori, ma forse il principale fattore è quello visivo ossia quanto il calo della vista del paziente è in grado di ridurre la sua capacità lavorativa o le sue normali attività quotidiane (lettura, guida dell’automobile, lavoro, attività sportiva….) . Per alcune persone anche un modesto abbassamento della vista o qualche disturbo della visione è incompatibile con una normale attività quotidiana e non è accettato dal paziente, mentre altri pazienti decidono di operarsi anche nelle fasi tardive della malattia quando la vista residua è molto scarsa. In genere un colloquio con l’oculista di fiducia è in grado di dissipare i dubbi e di programmare l’intervento nei tempi più corretti. Con le tecniche chirurgiche di oggi e con i nuovi biomateriali utilizzati per la costruzione dei cristallini artificiali, è possibile oggi operare cataratte non molto avanzate con un recupero della vista in tempi molto brevi, mentre attendere che la cataratta si evolva e si indurisca si rischia di esporre l’occhio ad un traumatismo chirurgico superiore e con recupero della vista più tardivo. TRATTAMENTO DELLA CATARATTA Non esiste alcun trattamento medico in grado di prevenire o curare la cataratta, e l’unico trattamento della cataratta è ancora chirurgico. Esistono alcune tecniche per operare la cataratta ma le principali sono due: 1. facoemulsificazione del cristallino 2. estrazione extracapsulare del cristallino La tecnica estracapsulare è ormai in disuso, ma rappresenta ancora una valida chirurgia nei casi di cataratte molto avanzate (cataratta morgagnana) ed in altri limitati casi. Era la tecnica più diffusa sino alla metà degli anni 90. Essa consiste nell’estrarre il nucleo del cristallino attraverso un’ampia incisione dell’occhio e un’ampia apertura dello stesso cristallino catarottoso. Dopo aver pulito manualmente la capsula residua del cristallino, viene inserito un cristallino artificiale (IOL=termine abbreviato anglosassone di Intra Ocular Lens). L’apertura dell’occhio viene infine suturata. La facoemulsificazione del cristallino ha ormai soppiantato la tecnica extracapsulare e rappresenta la chirurgia di elezione della cataratta. Con questa tecnica il cristallino catarottoso viene frantumato dall’azione di ultrasuoni generati da una sonda che viene introdotta nell’occhio attraverso una piccola incisione (meno di 3 mm); la stessa sonda è in grado di lavare e aspirare il materiale frantumato. Dopo aver ripulito il sacco capsulare dai residui catarottosi, attraverso la piccola incisione utilizzata in precedenza, viene inserito un iniettore che contiene il cristallino artificiale ripiegato su se stesso. Il cristallino artificiale viene spinto dentro il sacco capsulare ed una volta in sede, grazie al tipo di materiale di cui è costituito si apre prendendo la posizione più favorevole. Grazie al taglio molto piccolo ed alla possibilità di iniettare i cristallini artificiali non è necessario mettere dei punti di sutura, ma grazie al fatto che l’area di ingresso nell’occhio è fatta come un tunnel, questo è auto richiudente. La facoemulsificazione viene ormai considerata una tecnica sicura, precisa e veloce con altissime percentuali di successo e bassissime complicanze, e permette inoltre un recupero della vista in tempi molto più rapidi. L’OPERAZIONE DELLA CATARATTA: COME SI SVOLGE Tranne in caso di persone con problemi seri di salute o persone monocolo in cui la permanenza per una notte si rende necessaria, nella maggior parte dei pazienti l’intervento di cataratta può essere eseguito ambulatorialmente o come chirurgia di giornata (day-surgery). Il giorno dell’intervento il paziente dovrà assumere le normali medicine che assume a casa. L’intervento di cataratta è un intervento di microchirurgia che deve essere eseguito in sala operatoria ed al microscopio. L’intervento dura tra i 10-15 minuti ed è indolore. L’anestesia maggiormente utilizzata è quella topica ossia nei minuti precedenti all’intervento viene instillato più volte un collirio anestetico in grado di abolire la sensibilità dolorosa dell’occhio, ma non i suoi movimenti per cui è necessaria la collaborazione del paziente che per tutto l’intervento dovrà fissare la luce del microscopio. Con questo tipo di anestesia il paziente può tornare subito a casa, ed il recupero visivo è quasi immediato ed una certa visione è già possibile dopo pochi minuti. In alcuni casi di cataratte molto avanzate in cui il paziente non è in grado di fissare bene la luce oppure in pazienti che non sono in grado di collaborare (molto pochi in realtà), si esegue un’anestesia locale, cioè l’infiltrazione di anestetico mediante un apposito ago nello spazio attorno all’occhio. Con questo sistema oltre al’anestesia completa si verifica il blocco dei muscoli e l’immobilità dell’occhio. RISCHI E COMPLICAZIONI DELL’INTERVENTO DI CATARATTA L’intervento è certamente un intervento sicuro, veloce con una bassissima percentuale di complicanze, ma come ogni intervento chirurgico non è completamente privo di rischi e complicanze. Le complicanze riportate possono essere di varia natura e gravità e vanno da semplici disturbi irritativi, emorragie, opacizzazioni della cornea, deformazioni della pupilla, aumento della pressione dell’occhio, infiammazioni interne, rarissimi casi di distacco di retina e rarissimi casi di gravi infezioni postoperatorie (soprattutto nei pazienti a rischio di infezioni).Tra queste complicanze molte possono essere trattate con specifiche terapie mediche mentre per altre può essere necessario un successivo intervento chirurgico (trapianto della cornea, distacco di retina, asportazione di aderenze). COMPORTAMENTO A CASA DEL PAZIENTE OPERATO Dopo l’intervento il paziente ritorna a casa con l’occhio bendato o quanto meno con una specifica protezione. Sino alla visita del giorno successivo, il paziente non dovrà assumere alcun farmaco (tranne i casi in cui il chirurgo non prescriva), ma dovrà stare in riposo a casa. In caso di dolore potrà assumere un comune analgesico. Il giorno successivo dovrà recarsi alla visita di controllo, quando l’occhio verrà sbendato, controllato e medicato. Dopo la visita di controllo al paziente verrà consegnata una ricetta con i farmaci da somministrare, la posologia e verrà informato sul successivo controllo. Il paziente non deve mai sospendere le cure prescritte senza aver prima consultato il medico oculista. Le cure aiutano l’occhio a guarire meglio e più in fretta. Prima di somministrare i colliri è sempre necessario lavarsi le mani. L’occhio nei giorni successivi non andrà bendato, ma sarà necessario utilizzare occhiali da sole per riparare l’occhio dalla luce solare o da possibili traumi esterni. Nel periodo successivo all’intervento il paziente non deve strofinare l’occhio operato e non deve fare sforzi eccessivi nella prima settimana. Il paziente però sin dal giorno successivo all’intervento potrà fare molte cose: Leggere, scrivere, guardare la tv, far il bagno o la doccia. Per lavarsi i capelli attendere uno o due giorni. L’asciuga-capelli può essere utilizzato purché l’aria non venga diretta verso l’occhio operato. E’ possibile andare dal parrucchiere sin dal terzo giorno dopo l’intervento. La barba può essere fatta sin dal giorno successivo all’intervento. I rapporti sessuali sono permessi dal terzo giorno dopo l’intervento. Se necessario, può essere prescritta una lente sin dalla settimana successiva all’intervento. Nei giorni successivi l’occhio potrà apparire arrossato ed avvertire sensazione di corpo estraneo, a volte una fotofobia (fastidio alla luce) che sparisce nelle settimane successive. Nei giorni successivi all’intervento la vista da lontano è già abbastanza chiara e limpida, ma alcune volte occorre qualche ulteriore giorno o settimana per raggiungere risultati migliori. Bisogna sempre ricordare che il recupero della vista dipende anche dalle condizioni pre-operatorie della retina e del nervo ottico. E’ necessario ricordare che anche dopo la completa guarigione dell’occhio, il paziente negli anni successivi dovrà sempre sottoporsi a visite di controllo di routine. LA CATARATTA SECONDARIA La cataratta secondaria consiste nell’opacizzazione della capsula del cristallino già sottoposto ad intervento di cataratta. La cataratta secondaria rappresenta una evenienza che si verifica dopo mesi o alcuni anni dopo l’intervento. Questa complicanza non dipende dalla qualità dell’intervento e neppure dal tipo di tecnica utilizzata. E’ in fase di accertamento se il materiale utilizzato per costruire i cristallini artificiali abbiano influenza nella cataratta secondaria. La cataratta secondaria comunque è tanto più frequente quanto più giovane è il paziente. Per trattare la cataratta secondaria è necessario un trattamento con un particolare tipo di laser, lo YAG-laser, il quale è in grado di eseguire in maniera precisa, indolore e senza complicanze l’incisione della capsula opacizzata, la quale rimossa non avrà più modo di riformarsi. L’applicazione dello YAG-laser non comporta, nella maggioranza dei casi complicazioni, anche se in occhi delicati come quelli dei miopi può comportare alterazioni alla retina che in casi estremi può favorire il distacco della stessa retina. PROSPETTIVE FUTURE Le prospettive future nel campo della chirurgia della cataratta riguardano il miglioramento della tecnica ed il miglioramento dei cristallini artificiali. Probabilmente in un prossimo futuro gli ultrasuoni che vengono utilizzati con la facoemulsificazione saranno sostituiti con altre sorgenti di energia in grado di frantumare il cristallino. Queste tecniche sono già disponibili, ma ancora non rappresentano valide alternative agli ultrasuoni. Per quanto riguarda i cristallini artificiali, la scommessa di alcune aziende è quella di riuscire a creare e produrre dei cristallini artificiali in grado di offrire al paziente operato una buona visione per lontano e per vicino senza l’utilizzo di lenti. ATTO DI CONSENSO ALL’INTERVENTO DI CATARATTA Con la presente dichiarazione, da valere come manifestazione piena, libera ed incondizionata della mia volontà, acconsento a sottopormi all’intervento di cataratta, dopo essere stato edotto delle caratteristiche dell’intervento ed avere attentamente valutato, sulla base di quanto ampiamente illustrato e riassunto in una specifica informativa da me sottoscritta per presa visione e facente parte integrante della presente dichiarazione di consenso, i possibili vantaggi così come gli eventuali rischi generici e specifici dell’intervento stesso. Dichiaro inoltre di avere ricevuto dal Dott. MAHMUDY tutte le spiegazioni da me richieste ed in particolare: • Dichiaro d’aver compreso che i vantaggi in relazione con l’intervento chirurgico sono connessi alla rimozione dell’opacità (cataratta) ma che il recupero visivo dipende anche da altre condizioni dell’occhio; che dopo l’intervento può essere necessario l’uso di occhiali per vicino e/o per lontano. • Dichiaro di essere informato del fatto che fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione dell’intervento, compresa la mancata osservanza di precauzioni post-operatorie sopra indicate possono comunque influenzare il decorso e quindi il risultato, con la conseguenza della impossibilità di formulare una previsione assoluta circa il risultato chirurgico ottenibile, malgrado il medico abbia esercitato la sua opera professionale con diligenza, perizia e prudenza. • Dichiaro infine di avere letto accuratamente la presente informativa e di avere ricevuto spiegazioni esaurienti ai chiarimenti da me richiesti. Sono stato altresì informato di poter revocare il mio consenso in qualsiasi momento e comunque prima che l’intervento stesso non sia più arrestabile I Io sottoscritto, capace di intendere e volere, in grado di comprendere la lingua italiana, avuto adeguato tempo per leggere e riflettere sul presente modulo scritto, sulle informazioni riportate e su quelle integrate su mia richiesta e ricevute da parte del medico indicato Acconsento all’intervento propostomi Firma del paziente……………………………………………………………………………………………. Firma testimone………………………………………………………………………………………………. Firma medico…………………………………………………………………………………………………..