didattica attiva approfondimento > Energia di ionizzazione e gusci elettronici CHIMICA DI BASE L’energia di ionizzazione è l’energia necessaria per strappare un elettrone a un atomo allo stato gassoso, vincendo l’attrazione del nucleo. Si parla di energia di prima ionizzazione, se si allontana un elettrone da un atomo neutro. Energia di seconda ionizzazione è quella necessaria per allontanare un elettrone da uno ione con una carica positiva e così di seguito, finché il numero di elettroni lo consente: energia di terza ionizzazione, di quarta ionizzazione ecc. Il grafico della figura 1 mostra l’andamento dell’energia di prima ionizzazione in funzione del numero atomico. È evidente un andamento ciclico, anche se periodo e ampiezza dei cicli sono variabili. In ogni ciclo il valore più alto di energia di ionizzazione è quello del gas inerte. Il valore più basso è invece quello dell’elemento immediatamente successivo al gas inerte. Gli elementi dello stesso gruppo occupano posizoni corrispondenti nei diversi cicli, ciascuno dei quali corrisponde a un periodo della Tavola Periodica. 2 500 He Periodo Periodo 2 3 Periodo 4 Energia di ionizzazione (kJ/mole) Ne Periodo 5 25 Periodo 6 2 000 20 F Ar 1 500 H 1 000 N O C Bo B 500 0 Li Xe Br Se P S Mg Si Al Na 10 15 Kr Cl As Ge Ga Ca K 18 Rn I Sr Rb 36 Te Sb In Sn Po Ra Pb Tl Bi Ba Cs Fr 54 86 10 Energia di ionizzazione (eV) figura 1 La variazione dell’energia di prima ionizzazione in funzione del numero atomico mostra un andamento periodico. 5 0 Numero atomico Z Ei (kJ/mol) Ei 700 50 ·104 40 ·104 600 30 ·104 500 20 ·104 figura 2 Energie di ionizzazione di tutti gli elettroni degli elementi con numero atomico da 1 (idrogeno) a 20 (calcio). Per ciascun elemento le energie delle successive ionizzazioni aumentano come prevedibile, ma gli incrementi mostrano salti bruschi in corrispondenza di particolari elettroni. 400 15 ·104 10 ·104 300 5 ·104 200 3 ·104 100 0 1 ·104 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 He Ne Ar Z Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini - Progetto Man mano che i cicli si ripetono, all’aumentare del numero atomico i valori dell’energia di ionizzazione diventano mediamente più bassi. Togliere un elettrone a un gas inerte, ad esempio, diventa meno difficile man mano che si passa dall’elio al neon e poi via via fino al radon. La forza di attrazione elettrostatica che agisce tra nucleo ed elettroni aumenta con il prodotto delle cariche e diminuisce con il quadrato della distanza. La carica dell’elettrone è sempre la stessa, la carica del nucleo aumenta con il numero atomico. Se l’energia di ionizzazione degli elementi dello stesso gruppo diminuisce all’aumentare del numero atomico, deve allora aumentare la distanza che separa dal nucleo l’elettrone allontanato. Interessiamoci ora dell’andamento delle successive energie di ionizzazione per osservare se è possibile individuarre nuove regolarità. Prenderemo in esame gli elementi con numero atomico da 1 a 20. L’idrogeno ha un solo valore di energia di ionizzazione, l’elio ne ha due, il litio tre e così via fino al calcio che ne ha venti. Determinare le successive energie di ionizzazione di un atomo allo stato gassoso significa togliergli gli elettroni uno a uno e misurare ogni volta l’energia richiesta. È un po’ come togliere a una margherita un petalo dopo l’altro, fino a fare rimanere solo la corolla. Mentre però i petali della margherita vengono via con lo stesso sforzo, ci possiamo aspettare che togliere elettroni a un atomo diventi sempre più difficile. Infatti occorre allontanare cariche negative da un corpo la cui carica positiva aumenta a ogni successiva ionizzazione. Il grafico della figura 2 riporta i valori delle successive energie di ionizzazione per gli atomi con numero atomico fino a 20, indicati ciascuno con una tacca. In corrispondenza di Z = 1, l’idrogeno, si ha una sola tacca, perché l’atomo di idrogeno ha un solo elettrone. Per ogni elemento il numero delle tacche è uguale al numero atomico. In ordinata sono riportate le radici quadrate dei valori di energia di ionizzazione. Si usano le radici quadrate perché altrimenti, dato che i valori aumentano rapidamente, si avrebbe una sproporzione tale fra i valori più alti e quelli più bassi da rendere poco leggibile il grafico. Quali informazioni possiamo ricavare dal grafico? Consideriamo un elemento qualsiasi, per esempio il carbonio (Z = 6). La tacca più bassa rappresenta il valore dell’energia di prima ionizzazione, le tacche più alte le successive energie di ionizzazione. Come avevamo previsto, l’energia di ionizzazione aumenta con l’estrazione dei successivi elettroni. L’aumento è regolare per i primi 4 elettroni, ma nel passaggio dall’energia di quarta ionizzazione a quella di quinta l’incremento è molto maggiore. La causa di questo brusco salto non può essere imputata al maggior numero di cariche positive dello ione, tanto più che il valore dell’energia di sesta ionizzazione torna a mostrare un incremento regolare. scienze naturali • Italo Bovolenta editore - 2011 1 didattica attiva Occorre concludere che la rilevante difficoltà a estrarre il quinto e il sesto elettrone deriva da una loro maggiore vicinanza al nucleo, che fa aumentare la forza di attrazione che occorre vincere. I primi 4 elettroni, che devono trovarsi più lontano dal nucleo, sono estratti con relativa facilità. Anche se il numero degli elettroni cambia, quanto abbiamo osservato per il carbonio torna a presentarsi in ogni elemento. Tutto ciò ci fa capire che dobbiamo figura 3 I valori delle energie delle successive ionizzazioni rivelano una disposizione stratificata degli elettroni intorno al nucleo atomico. Ei (kJ/mol) Ei 700 50 ·104 40 ·104 600 Primo guscio 500 30 ·104 Secondo guscio 400 Terzo guscio 300 100 0 15 ·104 10 ·104 Quarto guscio 200 20 ·104 5 ·104 3 ·104 1 ·104 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 He Ne Ar Z Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini - Progetto aggiornare il nostro modello della struttura dell’atomo. Gli elettroni occupano il volume intorno al nucleo, ma non sono distribuiti in modo omogeneo. I valori delle energie di ionizzazione si presentano allineati in fasce che suggeriscono una disposizione degli elettroni un po’ come su «gradini» a distanze diverse dal nucleo. Per rendere meglio la struttura tridimensionale dell’atomo i «gradini» sono chiamati gusci elettronici, o brevemente gusci. Gli elettroni occupano un guscio solamente dopo che quelli più interni hanno raggiunto il numero massimo di elettroni che può esservi contenuto. Questo numero massimo non è lo stesso in tutti i gusci: 2 elettroni nel primo guscio, 8 nel secondo e nel terzo (figura 3). Esistono altri gusci, ma il loro riempimento avviene con modalità più complesse di quelle appena descritte e per questo motivo ce ne interesseremo più avanti. Il primo guscio è presente in tutti gli atomi. Il secondo guscio inizia a essere presente a partire dal litio (Z = 3), quando il primo guscio è completato. A partire dal sodio (Z = 11) gli elettroni iniziano a disporsi sul terzo guscio e a partire dal potassio (Z = 19) iniziano a occupare il quarto guscio. La descrizione della disposizione degli elettroni nei gusci prende il nome di configurazione elettronica dell’elemento. Un semplice modo di scrivere la configurazione elettronica è quello di scrivere i numeri di elettroni nei gusci separati da virgole, da sinistra verso destra a partire dal primo guscio. Ad esempio, la configurazione elettronica del carbonio è 6C: 2, 4; la configurazione elettronica del calcio è 20Ca: 2, 8, 8, 2. scienze naturali • Italo Bovolenta editore - 2011 2