Infezione da Virus HIV
AIDS
INTRODUZIONE
L’infezione da Virus HIV si caratterizza per la compromissione progressiva delle
difese immunitarie che comporta l’insorgenza di gravi patologie, le “malattie
opportuniste”, che compaiono raramente nei soggetti sani. L’individuo infettato dal
virus viene detto sieropositivo e non necessariamente sviluppa la sindrome vera e
propria (AIDS conclamata), che, quando compare, dà inizio ad un rapido
deperimento fisico; con esito infausto. Il termine AIDS è l’acronimo di Acquired
ImmunoDeficiency Sindrome, sindrome da immunodeficienza acquisita.
La risposta immunitaria al virus da parte dell’organismo è lenta. A volte necessitano
sei mesi affinché la produzione di anticorpi anti-HIV sia tale da poter essere
sicuramente rivelata dai test diagnostici per l’HIV (“periodo finestra”), ma la persona
sieropositiva può trasmettere il virus ad altre persone anche durante l’intero “periodo
finestra”.
L’HIV causa danni al sistema immunitario solitamente in sei-sette anni, che vengono
rilevati attraverso la conta dei linfociti T-CD4 presenti nel sangue, cellule importanti
per la funzione del sistema immunitario (valore normale= 500-1500 T-CD4 per µl di
sangue).
TRASMISSIONE
La trasmissione del virus HIV avviene attraverso il contatto con il sangue di un
soggetto infetto e per via sessuale, e per tale motivo, l’AIDS viene annoverata nel
gruppo delle malattie a trasmissione sessuale (MST).
L’infezione si diffonde più rapidamente tra individui che hanno spesso rapporti
sessuali non protetti con partner diversi e tra i tossicodipendenti. Il virus può anche
essere trasmesso dalla madre sieropositiva al feto, attraverso la circolazione
sanguigna placentare, o al bambino dopo la nascita, attraverso l’allattamento al
seno.
Non vi sono prove scientifiche che l'HIV possa essere trasmesso attraverso l'aria, le
punture di insetti, il sudore, la saliva, oppure tramite il contatto con persone infette,
(purché non vi sia scambio di sangue o di secrezioni genitali): dunque, il virus non
si diffonde con una stretta di mano, o impiegando gli stessi attrezzi da lavoro di un
sieropositivo, o indossandone un abito. Ciò è dovuto al fatto che l'HIV non
sopravvive a lungo quando viene esposto all'ambiente. Invece, la condivisione di
oggetti come rasoi, spazzolini da denti, bende, potrebbe favorire il contagio.
SINTOMATOLOGIA
La progressione dell’AIDS non è graduale, ma avviene secondo fasi di durata
differente:
Entro una-tre settimane dall’infezione compaiono sintomi aspecifici, che
perdurano per circa 2-3 mesi e sono simili ad una sindrome influenzale o ad una
mononucleosi: febbre, mal di testa, dolori muscolari ed articolari, mal di
stomaco, linfonodi laterocervicali ingrossati e dolenti, eruzioni cutanee,
sudorazione notturna, malessere generalizzato. Questi sintomi aspecifici possono
durare una o due settimane, quindi scompaiono. Alcune persone sono tuttavia
del tutto asintomatiche.
Dopo circa 4-6 mesi dall’infezione, la risposta immunitaria dell’organismo
contro l’agente patogeno determina il raggiungimento di un equilibrio tra i virus
di nuova formazione e quelli che vengono distrutti. I sintomi scompaiono e
l’individuo infetto, detto sieropositivo, entra in una "fase asintomatica", che in
media si protrae per 6-7 anni. Durante la fase asintomatica le condizioni di salute
sono generalmente buone.
Dopo circa 6-7 anni dall’infezione si ha la sindrome vera e propria, o AIDS
conclamata, con il numero dei linfociti T-CD4 che diviene inferiore a 200; la
grave immunodepressione rende il paziente facilmente soggetto ad ammalarsi; vi
è perdita di peso, deperimento fisico, estrema debolezza.
Quando il numero dei linfociti T-CD4 diviene inferiore a 50, i malati entrano
nella fase di AIDS avanzata, che può durare da pochi mesi fino a 2-3 anni.
Il decesso per AIDS non è dovuto direttamente all'infezione da HIV ma alle
“malattie opportuniste”, quali polmoniti, tubercolosi, malattie batteriche
dell’apparato digerente, micosi, meningiti micotiche, infezioni virali retiniche,
con cecità, o orali e perianli con lesioni mucose (le patologie attualmente
considerate come correlate all’AIDS sono circa 25).
L’infezione da HIV nel sistema nervoso può portare a una demenza progressiva.
Molti pazienti con AIDS sviluppano vari tipi di cancro, il più comune dei quali è
il sarcoma di Kaposi.
E’ da precisare che non tutti i sieropositivi entrano nella fase di AIDS
conclamata (“non progressori”, circa il 5% dei soggetti HIV+), mentre in altri
individui la fase sintomatica è assai più breve, e l’insorgenza della sindrome
conclamata avviene più precocemente (“progressori rapidi”).