 Capitolo 16 
La seconda guerra mondiale

1. La Germania nazista all’assalto dell’Europa
Causa principale della seconda guerra mondiale sono le mire egemoniche della
Germania di Hitler, decisa a riconquistare il predominio su Francia e Gran Bretagna
che, d’altronde, non sono disposte a rinunciare ai privilegi ottenuti con la pace di Parigi.
Anche il dissidio tra Giappone e Stati Uniti per la supremazia nel Pacifico e gli attriti
dell’Italia con le democrazie europee giocano un ruolo importante.
Lo scoppio del conflitto è innescato dalle pretese che Hitler avanza sulla Polonia: la
cessione di Danzica e di una striscia di territorio per congiungere la Prussia occidentale
con quella orientale. In risposta alle mire tedesche, Francia e Gran Bretagna stringono
un accordo con la Polonia, che rifiuta l’ultimatum di Hitler. Le democrazie occidentali
cercano un accordo con l’URSS, ma i negoziati falliscono e il 23 agosto 1939 i ministri
degli esteri russo e tedesco, Molotov e Ribbentrop, firmano a Mosca un patto di non
aggressione.
Questo quadro di alleanze spinge il führer a invadere la Polonia il 1° settembre
1939. Il 3 settembre Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania, mentre
lo stesso giorno Mussolini annuncia la non belligeranza dell’Italia.
2. Vicende e protagonisti del Conflitto
• I fronti di guerra
La conquista della Polonia è rapidissima, in quanto la Germania mette in atto operazioni congiunte di aviazione e forze corazzate, la cosiddetta «guerra lampo» (blitzkrieg): ad ottobre la Polonia è stata occupata. Nel frattempo i russi, in base al Patto
Molotov-Ribbentrop, occupano la zona est del paese, mentre Francia e Gran Bretagna
non intervengono.
Le armi tacciono ancora sul fronte occidentale allorquando, il 30 novembre, l’URSS
attacca la Finlandia e la Germania dichiara guerra alla Danimarca e alla Norvegia: nella
primavera del 1940 Hitler controlla già buona parte dell’Europa centro-settentrionale,
mentre l’Unione Sovietica procede anche all’occupazione delle Repubbliche baltiche
(Estonia, Lettonia e Lituania).
Il 10 maggio 1940 Hitler decide di attaccare la Francia e nel giro di poche settimane
l’operazione ottiene il successo sperato.
La sconfitta è dovuta a una serie di errori dei generali francesi che hanno posto il grosso delle truppe lungo
la linea Maginot, lasciando quasi del tutto scoperta la frontiera con i paesi del Benelux. Come già accaduto
nel corso della prima guerra mondiale, l’esercito tedesco viola ancora la neutralità del Belgio — invadendo
questa volta anche Olanda e Lussemburgo — e, attraversata la foresta delle Ardenne (ritenuta invalicabile dai
carri armati), sconfigge i francesi a Sedan. Le truppe tedesche occupano il territorio francese e costringono il
contingente inglese, da poco sbarcato sul continente, in una sacca. Solo un arresto momentaneo dell’offensiva
avversaria permette agli inglesi di reimbarcarsi a Dunkerque.
168
Libro I - Storia d’Italia e della regione Campania
Il 14 giugno 1940 i tedeschi entrano a Parigi. L’allora Presidente del Consiglio, Philippe Pétain, firma l’armistizio che stabilisce la nuova sede del governo a Vichy (cittadina
termale nel sud della Francia) e lascia la parte settentrionale del paese sotto l’occupazione tedesca, anche se in realtà la Repubblica di Vichy diventa uno Stato-satellite della
Germania, in quanto il regime hitleriano può avvantaggiarsi del collaborazionismo di
Pétain. Invano il generale Charles De Gaulle lancia, da Londra, un appello per incitare
i francesi a continuare a combattere al fianco degli alleati.
La Gran Bretagna, intanto, è rimasta l’unico paese che ancora combatte contro la
Germania e Hitler sarebbe anche disposto a trattare, ma il primo ministro conservatore britannico, Winston Churchill, vuole la vittoria a tutti i costi. Nel luglio del 1940
Hitler dà inizio al suo piano per l’invasione della Gran Bretagna (operazione «Leone
marino») che consiste in una battaglia aerea per contrastare la superiorità navale inglese. La battaglia dura tre mesi e alla fine è vinta dall’aviazione britannica, la Royal
Air Force (RAF), che si serve del radar, da poco inventato: si tratta della prima battuta
d’arresto per la Germania.
• L’intervento italiano e il Patto tripartito
Il 10 giugno 1940, credendo che la guerra stia per finire, Mussolini annuncia l’intervento italiano al fianco della Germania nazista, ma l’Italia non è sufficientemente
preparata per affrontare il conflitto, sicché l’offensiva delle Alpi, sferrata contro i
francesi ormai sconfitti, si rivela un fallimento (5.000 tra morti e feriti) e l’armistizio
chiesto dalla Francia apporta solo lievi rettifiche ai confini.
Esito analogo ha l’attacco sferrato dalle truppe italiane in Libia contro l’Egitto. Nel
dicembre del 1940 gli inglesi conquistano parte del territorio libico, al che Mussolini
è costretto a chiedere aiuto a Hitler, il quale invia reparti ben equipaggiati, capeggiati
dal generale Erwin Rommel, che riescono a scacciare gli inglesi. Il 28 ottobre 1940
l’esercito italiano, partendo dall’Albania conquistata nel 1939, attacca la Grecia (paese
semifascista), ma deve ben presto ripiegare sulle posizioni di partenza. Nel 1941 l’Italia
perde poi i suoi possedimenti in Africa orientale: anche in questo caso il fallimento
italiano apre la strada all’intervento nazista, resosi necessario per supplire alle carenze
del più debole alleato.
Il 27 settembre 1940 Germania, Italia e Giappone sottoscrivono a Berlino il Patto
tripartito, con cui fissano le rispettive sfere d’influenza in Europa e in Asia, riconoscendosi vicendevolmente il diritto di creare un «nuovo ordine» nei propri continenti.
Inoltre, si garantiscono reciproca assistenza economica e militare nel caso in cui dovessero subire l’attacco di qualche potenza rimasta fino ad allora neutrale, con un preciso
quanto sottinteso riferimento agli Stati Uniti.
• La campagna russa
Intanto, non avendo più rivali in Europa, Hitler concentra il grosso delle sue forze
sull’obiettivo di conquistare lo «spazio vitale» a est ai danni dell’URSS, dando inizio
all’«Operazione Barbarossa». Il 22 giugno 1940, infatti, la Germania aveva invaso
la Russia, conquistando una considerevole porzione di territorio; anche un corpo di
spedizione italiano, l’ARMIR (Armata italiana in Russia), aveva partecipato alla
campagna. Nonostante i successi iniziali, i tedeschi non riescono a raggiungere Mosca prima dell’inverno e lo scontro si trasforma in guerra di usura, che paralizza sul
fronte orientale buona parte dell’esercito germanico. L’episodio definitivo si verifica nel
Capitolo 16 - La seconda guerra mondiale
169
novembre 1942, quando i tedeschi pongono l’assedio a Stalingrado sul Volga: dopo
durissimi combattimenti casa per casa, i sovietici riescono a chiudere i nemici in una
morsa, ma Hitler ordina la resistenza a oltranza, sacrificando un’intera armata che è
costretta ad arrendersi.
• L’intervento americano
All’inizio della guerra gli USA si erano dichiarati neutrali, ma con l’elezione del presidente Franklin Delano Roosevelt si impegnano poi a favore della Gran Bretagna
e dell’URSS nella lotta contro il nazismo, fornendo agli alleati un forte supporto sia
economico che militare.
Questa politica di sostegno alle democrazie è suggellata dall’incontro tra Roosevelt e Churchill avvenuto
il 14 agosto 1941 su una nave da guerra al largo dell’isola di Terranova nell’oceano Atlantico, incontro durante il quale viene stilata la cosiddetta Carta atlantica, un documento in otto punti che fissa le linee su cui
costruire le democrazie nel mondo nel rispetto dei principi di sovranità popolare e di autodeterminazione
dei popoli, basandosi sulla libertà del commercio e sulla cooperazione internazionale fondata sulla rinuncia
all’uso della forza.
Il vero e proprio intervento diretto degli USA nella guerra è ­determinato dall’aggressione subìta il 7 dicembre dalla flotta americana ancorata a Pearl Harbor, nelle
Hawaii, da parte del Giappone. Subito dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti contro il
Giappone, anche Germania e Italia dichiarano guerra agli USA. Nei primi mesi del 1942
l’esercito nipponico conquista la Malesia, la Birmania e l’Indonesia, ma nella primavera
successiva gli americani contrattaccano e ottengono due vittorie molto importanti nelle
battaglie del mar dei Coralli e delle isole Midway. Nel 1943 i giapponesi si sono ormai
ridotti a difendere le posizioni raggiunte all’inizio della guerra.
• La svolta del 1942-43
Le vittorie americane galvanizzano gli alleati: l’esercito britannico impegnato in Nordafrica sconfigge a El Alamein, in Egitto, il contingente italo-tedesco, che è costretto
alla resa in quanto chiuso tra due fuochi dopo lo sbarco di truppe alleate in Marocco
e in Algeria.
I Capi di Stato dei paesi alleati (Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica), il
Commonwealth e i rappresentanti delle nazioni occupate si incontrano nel gennaio 1942
a Washington, dove sottoscrivono il Patto delle Nazioni Unite, con cui si impegnano a
rispettare la Carta atlantica e a combattere il nazifascismo. Nonostante alcuni contrasti
tra Stalin e gli anglo-americani, viene deciso di aprire un secondo fronte in Europa
meridionale: lo sbarco sarebbe avvenuto in Italia. Si decide così di sferrare un attacco
congiunto che vede gli angloamericani agire in Italia e l’Armata Rossa in Germania.
La campagna d’Italia comincia il 12 giugno 1943 con la conquista di Pantelleria,
dopodiché, il mese successivo, gli alleati conquistano la Sicilia. Le popolazioni locali
non si oppongono, anzi a volte salutano gli Alleati come liberatori, lasciando presagire,
così, anche la caduta del fascismo.
3. La caduta del fascismo e la Resistenza in Italia
La destituzione di Mussolini è determinata da una congiura tra moderati, conservatori
e corona. Il 24 luglio 1943 il duce è costretto a convocare il Gran consiglio del fascismo,
da cui viene messo in minoranza sull’ordine del giorno redatto da Dino Grandi, autore
170
Libro I - Storia d’Italia e della regione Campania
di una vera e propria mozione di sfiducia nei confronti di Mussolini, che appena il giorno
dopo è arrestato su ordine del re. Vittorio Emanuele III, a sua volta, torna a ricoprire il
comando supremo delle forze armate e nomina capo del governo il maresciallo Badoglio. Il Partito fascista, con tutte le sue organizzazioni collaterali, scompare nel nulla
prima ancora che Badoglio lo sciolga d’autorità: un crollo inglorioso, spiegabile con le
debolezze interne del sistema e con il discredito arrecato dalle sconfitte.
L’8 settembre 1943 viene annunciato l’armistizio tra Italia e alleati. Il re e Badoglio
fuggono a Brindisi sotto la protezione degli angloamericani, abbandonando la parte
centro-settentrionale dell’Italia sotto l’occupazione germanica. L’esercito hitleriano si
assesta lungo una linea che, compresa tra Gaeta e la foce del Sangro (linea Gustav),
ha come roccaforte centrale l’abbazia di Montecassino e da tale posizione riesce a
bloccare l’avanzata alleata.
Il 12 settembre 1943 un commando tedesco libera Mussolini che dà vita, nell’Italia
occupata dalle truppe germaniche, a un nuovo Stato fascista, la Repubblica Sociale
Italiana (con capitale Salò), la quale, però, non ha alcuna credibilità in quanto dipendente dai tedeschi, sicché la sua unica funzione è quella di combattere il movimento
partigiano.
Quest’ultimo, a sua volta, è articolato in formazioni armate che compiono azioni di
disturbo e di sabotaggio ai danni dei tedeschi, i quali rispondono ad ogni attacco con
dure rappresaglie. Le prime bande partigiane sono associazioni spontanee, ma dopo
la ricostituzione dei partiti antifascisti, che si riuniscono nel Comitato di liberazione
nazionale (CLN), i partigiani si organizzano in brigate in base all’orientamento politico.
Il CLN si trova presto in contrasto con il governo Badoglio che nell’ottobre del 1943
dichiara guerra alla Germania; tale contrasto è risolto dall’intervento del comunista
Palmiro Togliatti — rientrato in Italia dopo un esilio in URSS durato vent’anni — che
propone la formazione di un governo di unità nazionale. Vittorio Emanuele III trasmette
i suoi poteri al figlio Umberto, che dopo la liberazione di Roma, nel giugno 1944, assume la luogotenenza generale del Regno; Badoglio allora si dimette e il nuovo governo,
presieduto da Ivanoe Bonomi, è più direttamente legato al movimento partigiano.
A quel punto la Resistenza, anche grazie all’offensiva alleata, riuscirà a liberare
l’Italia definitivamente dall’occupazione tedesca. Il 25 aprile 1945 il CLN dà l’ordine
dell’insurrezione generale, mentre Mussolini, che cerca di fuggire in Svizzera dopo
avere inutilmente tentato di trattare la resa con il CLN, viene bloccato a Dongo da un
gruppo di partigiani ed è quindi giustiziato assieme alla sua amante, Claretta Petacci
(28 aprile), dopodiché il suo cadavere, impiccato per i piedi, viene esposto in Piazzale
Loreto a Milano.
La Resistenza dimostra al mondo che il popolo italiano, per quanto avvilito dalla lunga dittatura fascista, ha saputo ritrovare la volontà di riscattarsi e di combattere per la propria libertà e per la propria reale
indipendenza. Il prezzo pagato dalla Resistenza è comunque altissimo: 45.000 deportati nei lager nazisti,
35.000 partigiani caduti, stragi terribili di civili come quelle della cascina Benedicta, delle Fosse Ardeatine,
di Cuminiana.
4. La disfatta hitleriana e gli attacchi atomici contro il Giappone
Mentre gli angloamericani sono impegnati in Italia, l’Armata Rossa, tra il 1943 e il
1944, comincia la sua inarrestabile avanzata che si conclude nel 1945 con la conquista
di Berlino. L’offensiva costa alla Russia un grosso sacrificio di vite umane, ma serve
ad accrescere il suo prestigio, cosicché quando nel dicembre del 1943 Stalin incontra
Capitolo 16 - La seconda guerra mondiale
171
Roosevelt e Churchill nella Conferenza di Teheran riesce ad ottenere l’impegno di uno
sbarco alleato sulle coste francesi.
Il 6 giugno 1944, il D-Day (o «ora H»), gli Alleati, sotto il comando del generale
statunitense Dwight Eisenhower, sbarcano in Normandia dando avvio all’operazione
«Overlord». Alla fine di luglio gli Alleati, pur con gravissime perdite, sfondano le difese
tedesche e il 25 agosto i reparti del generale De Gaulle entrano a Parigi, già liberata
dai partigiani.
Il 20 luglio 1944 Hitler riesce a scampare miracolosamente a un attentato organizzato
da un gruppo di ufficiali guidati dal colonnello von Stauffenberg. Tuttavia, alla fine del
1944 la Germania è virtualmente sconfitta, mentre ll’alleanza tra Stati capitalisti e paesi
socialisti è consolidata dalle Conferenze di Mosca prima e di Jalta poi.
Nell’ottobre del 1944, infatti, Stalin e Churchill si incontrano a Mosca e decidono che dopo la guerra
l’Europa orientale sarebbe stata divisa in diverse sfere d’influenza in modo da attribuire la Romania e la
Bulgaria all’URSS e la Grecia alla Gran Bretagna, conservando una situazione di equilibrio in Ungheria e in
Iugoslavia; tutto ciò, senza tenere in alcun conto la volontà dei paesi direttamente interessati.
Successivamente, nel febbraio del 1945, Churchill, Stalin e Roosevelt si incontrano a Jalta, in Crimea,
per accordarsi sulla sistemazione politico-territoriale del mondo dopo la vittoria, prevedendo quanto segue:
smilitarizzazione e denazificazione della Germania, con successiva divisione del territorio tedesco in quattro
zone di influenza (una sarebbe toccata anche alla Francia); accordo sulle frontiere polacche tra Germania e
URSS; diritto dei popoli alle elezioni libere; costituzione dell’ONU; impegno dell’URSS a dichiarare guerra
al Giappone entro tre mesi.
Attaccati su più fronti, i soldati tedeschi non riescono ad opporre alcuna resistenza,
tanto che il 28 aprile 1945 i russi conquistano Berlino. Hitler si suicida (30 aprile
1945), dopodiché la Germania chiede e ottiene la resa, firmando l’atto di capitolazione
il 7 maggio.
A quel punto la guerra continua solo nel Pacifico, dove i giapponesi, malgrado siano
stati duramente sconfitti dagli americani nella battaglia dell’isola di Okinawa (aprile
1945), rifiutano la resa, ricorrendo anche all’uso dei kamikaze (il termine, che letteralmente significa «vento divino», indica i piloti nipponici suicidi che si lanciano con i
propri aerei, carichi di esplosivo, contro obiettivi navali nemici).
Il presidente statunitense Harry Truman dà allora l’ordine di usare la nuova arma
totale: la bomba atomica. Il 6 agosto 1945 un bombardiere americano sgancia il
primo ordigno nuclea­re su Hiroshima e l’operazione viene ripetuta il 9 agosto su
Nagasaki: le due città sono completamente distrutte e la contaminazione tocca tutti
i sopravvissuti, provocando terribili effetti anche sui loro discendenti. Il 15 agosto,
quando l’URSS dichiara guerra al Giappone, l’imperatore Hirohito offre la resa senza
condizioni, firmando, il 2 settembre 1945, l’armistizio che segna la fine della seconda
guerra mondiale.
5. Lo sterminio degli ebrei
Con l’estendersi del dominio tedesco in Europa la campagna antisemita si fa sempre
più pressante, per cui sia in Germania che nei territori occupati dai tedeschi peggiorano le condizioni di vita degli ebrei, i quali sono costretti a portare una stella gialla per
distinguersi dal resto della popolazione ed è loro vietato qualsiasi tipo di comfort, come
possedere indumenti di lana, biciclette, o far uso dei mezzi pubblici.
L’avvio dell’occupazione tedesca della Russia segna l’inizio del massacro ebraico.
Hitler ordina ai suoi uomini di fiducia, in particolare Göring e Himmler, di procedere
172
Libro I - Storia d’Italia e della regione Campania
allo sterminio e cominciano le deportazioni in massa degli ebrei nei campi di concentramento dove si compie l’olocausto (1).
Soprattutto quello di Auschwitz-Birkenau diventa, grazie alle sue infrastrutture, un’efficacissima macchina di morte: centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini muoiono all’interno delle camere a gas o
a causa dei maltrattamenti subiti, mentre i più robusti sono costretti ai lavori forzati. Gli ebrei sono inoltre
sottoposti a esperimenti definiti dalle SS «scientifici», come l’esposizione a esplosioni, il congelamento, le
fratture ossee in successione e l’assunzione di vaccini contro le malattie infettive.
L’ossessione per la purezza della razza ariana porta alla morte nei campi di concentramento non solo gli ebrei, ma anche gli zingari, i detenuti politici, gli omosessuali e i
malati di mente. Si sfruttano anche i cadaveri: i capelli, i vestiti, i giocattoli dei bambini,
i denti d’oro.
In Italia la «soluzione finale» inizia ad essere applicata quando viene proclamata la
Repubblica Sociale Italiana: la deportazione più massiccia avviene a Roma il 16 ottobre
1943, quando vengono rastrellate 1.259 persone, deportate ad Auschwitz.
(1) Con il termine olocausto si indica il genocidio degli ebrei attuato dal regime nazista in Germania e in Europa nel
corso della seconda guerra mondiale. Siccome la parola fa riferimento propriamente a quello che, nelle antiche religioni
greca ed ebraica, era il rito consistente nel sacrificio di una vittima mediante combustione completa, negli ultimi anni si è
diffusa la tendenza a sostituirla con il vocabolo ebraico shoah («catastrofe»).
 Test di verifica 

1) Le imprese turistiche:
❏❏ A) sono solo le imprese ricettive
❏❏ B) non comprendono le agenzie di viaggio
❏❏ C) sono tutte quelle imprese la cui attività concorre alla formazione dell’offerta turistica
❏❏ D) hanno necessariamente scopo di lucro
2) Quale articolo del D.Lgs. 79/2011 è dedicato alle imprese turistiche?
❏❏ A) art. 7
❏❏ B) art. 12
o C) art. 4
o D) art. 2
3) L’iscrizione nel registro delle imprese:
❏❏ A) è condizione per l’esercizio dell’attività turistica
❏❏ B) è indispensabile per usufruire di agevolazioni e contributi riservati alle imprese turistiche
❏❏ C) ha efficacia costitutiva per l’esercizio dell’attività turistica
❏❏ D) non era richiesta dalla L. 135/2001 per esercitare attività turistica
4) Le imprese turistiche senza scopo di lucro:
❏❏ A) possono esercitare attività turistica solo per i propri associati
❏❏ B) non sono previste nel Codice del turismo
❏❏ C) visti i fini ricreativi e culturali possono esercitare attività turistica senza osservare tutte le norme a garanzia dei consumatori
❏❏ D) erano previste solo nella Legge quadro 217/1983
5) Cosa prevede l’art. 5, comma 2, D.Lgs. 79/2011 a proposito delle imprese turistiche senza scopo di lucro?
❏❏ A) che siano iscritte nel registro delle imprese
❏❏ B) che esercitino le loro attività solo nei confronti degli aderenti
❏❏ C) che possono esercitare attività turistica se non appartenenti ad associazioni straniere
❏❏ D) che assicurino il rispetto dei diritti del turista sanciti dall’ordinamento internazionale e dell’Unione europea
6) Quali tra le seguenti non sono strutture ricettive alberghiere o paralberghiere?
❏❏ A) villaggi albergo
❏❏ B) motels
o C) residence
o D) residenze d’epoca alberghiere
Test di verifica
373
7) Quali tra le seguenti non rientrano tra le strutture ricettive extralberghiere?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
alberghi diffusi
case per ferie
ostelli per la gioventù
rifugi alpini
8) Sono esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, ubicati in uno
o più stabili o parti di stabili, che offrono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate, costituite da uno o più locali, dotate di servizio autonomo di cucina:
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
villaggi albergo
esercizi di affittacamere
foresterie per turisti
residenze turistico alberghiere
9) Sono strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, allestite ed attrezzate su aree recintate destinate alla sosta ed al soggiorno di turisti in allestimenti minimi, in prevalenza sprovvisti di propri mezzi mobili di pernottamento:
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
villaggi turistici
parchi di vacanza
campeggi
rifugi escursionistici
10) Quali tra i seguenti non rientrano tra le strutture ricettive all’aperto?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
rifugi alpini
campeggi
parchi di vacanza
villaggi turistici
11) Sono così definite quelle strutture ricettive allestite dagli enti locali per coadiuvare il campeggio itinerante, escursionistico e locale:
❏❏ A) campeggi
❏❏ B) di mero supporto
o C) aree di sosta
o D) motels
12) I bed and breakfast gestiti in forma imprenditoriale sono strutture ricettive:
❏❏ A) di mero supporto
❏❏ B) paralberghiere
o C) extralberghiere
o D) all’aperto
13) Le attività ricettive in residenze rurali sono strutture ricettive:
❏❏ A) di mero supporto
❏❏ B) alberghiere
o C) extralberghiere
o D) paralberghiere
374
Libro III - L’impresa turistica
14) Quali strutture ricettive sono composte da camere ubicate in più appartamenti ammobiliati nello stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
case per ferie
residence
foresterie per turisti
esercizi di affittacamere
15) Quale adempimento è necessario per l’avvio di attività turistico-ricettiva?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
l’iscrizione nel registro delle imprese
la dichiarazione di inizio attività
la segnalazione certificata di inizio attività
la notifica degli alloggiati
16) Quanti anni dura la classificazione di una struttura ricettiva?
❏❏ A) 3
❏❏ B) va rinnovata ogni anno
o C) 5
o D) 2
17) A chi va presentata la SCIA per iniziare un’attività ricettiva?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
alle autorità di pubblica sicurezza
al ministero per lo sviluppo economico
al ministero per i beni culturali
allo sportello unico delle attività produttive
18) Quando può essere iniziata l’attività ricettiva, una volta presentata la SCIA?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
dopo 60 giorni
subito
entro 30 giorni
dopo il controllo dell’amministrazione competente
19) Nella SCIA non viene indicato:
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
il periodo di apertura dell’esercizio
il numero di stelle assegnato alla struttura ricettiva
il prezzo applicato nella struttura ricettiva
il luogo che è sede della struttura ricettiva
20) Quante categorie sono previste per la classificazione degli alberghi?
❏❏
❏❏
❏❏
❏❏
A)
B)
C)
D)
quattro
cinque
ogni Regione ne prevede di proprie
cinque, con opzione di denominazione lusso
Soluzioni
1) C
22) A
43) B
64) B
2) C
23) B
44) A
65) B
3) B
24) B
45) D
66) C
4) A
25) D
46) B
67) D
5) D
26) A
47) A
68) A
6) C
27) B
48) A
69) B
7) A
28) B
49) D
70) B
8) D
29) D
50) C
71) B
9) A
30) B
51) C
72) A
10) A
31) D
52) B
73) B
11) B
32) B
53) A
74) D
12) B
33) A
54) C
75) C
13) C
34) D
55) B
76) D
14) D
35) A
56) D
77) A
15) C
36) D
57) C
78) C
16) C
37) A
58) A
79) C
17) D
38) B
59) C
80) B
18) B
39) A
60) B
81) D
19) C
40) C
61) A
82) C
20) D
41) B
62) B
83) A
21) C
42) C
63) C