0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XI Indice Generale Prefazione Autori 1 VII VI Le cellule vegetali 3 La vita della pianta: Principi di unificazione 3 Una panoramica sulla struttura vegetale 4 Le cellule vegetali sono circondate da una rigida parete cellulare 4 Nuove cellule sono prodotte da tessuti in divisione definiti meristemi 5 Il corpo della pianta è formato da tre sistemi di tessuti principali 9 La cellula vegetale 9 Le membrane biologiche sono un doppio strato di fosfolipidi che contiene proteine 12 Il nucleo contiene la maggior parte del materiale genetico della cellula 14 La sintesi proteica comprende la trascrizione e la traduzione 18 Il reticolo endoplasmatico è una rete di collegamento delle membrane interne 18 Nell’ER rugoso ha inizio la secrezione di proteine 20 Le cisterne del Golgi produco e distribuiscono prodotti di secrezione 21 Le proteine ed i polisaccaridi destinati alla secrezione sono elaborati nell’apparato del Golgi 21 Sono stati proposti due modelli per il trasporto intraGolgi 22 Proteine di rivestimento specifiche facilitano la formazione di vescicole 23 I vacuoli svolgono nelle cellule vegetali funzioni multiple 23 I mitocondri e i cloroplasti sono i siti di conversione dell’energia 24 I mitocondri ed i cloroplasti sono organuli semi-autonomi 27 2 Energia ed enzimi 43 Flusso di Energia Attraverso i Sistemi Viventi Energia e lavoro 44 43 La prima legge: l’energia totale è sempre conservata 44 Plastidi di diverso tipo sono interconvertibili 27 Nelle foglie e nei semi i microcorpi svolgono una funzione metabolica specializzata 28 Gli oleosomi sono riserve di lipidi 29 Il Citoscheletro 30 Le cellule vegetali contengono microtubuli, microfilamenti e filamenti intermedi 30 I microtubuli e i microfilamenti si possono assemblare e disassemblare 30 La funzione dei microtubuli nella mitosi e nella citocinesi 31 Proteine motrici mediano la corrente citoplasmatica e i movimenti degli organuli 33 La regolazione del ciclo cellulare 36 Ogni fase del ciclo cellulare possiede specifiche attività biochimiche e cellulari 36 Il Ciclo Cellulare è Regolato da Chinasi ciclina-dipendenti 37 Plasmodesmi 37 Esistono due tipi di plasmodesma: primario e secondario 38 I plasmodesmi possiedono una struttura interna complessa 39 Il traffico macromolecolare attraverso il plasmodesma è importante per il segnale dello sviluppo 39 Riassunto Domande 39 40 Bibliografia Generale 40 Letture consigliate 41 Il cambiamento dell’energia interna di un sistema rappresenta il lavoro massimo che esso può compiere 45 Ogni tipo di energia è caratterizzato da un fattore di capacità e da un fattore potenziale 45 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XII Pagina XII Indice Generale La direzione dei processi spontanei 46 La seconda legge: l’entropia totale è sempre in aumento 46 Un processo è spontaneo se il ∆S per il sistema e per il suo ambiente circostante è positivo 47 Energia libera e potenziale chimico 48 Il ∆G è negativo in un processo spontaneo a temperatura e pressione costanti 48 Il cambiamento di energia libera standard, ∆G°, è il cambiamento di energia libera quando la concentrazione dei reagenti e dei prodotti è 1 M 48 Il valore del ∆G è in funzione dello spostamento della reazione dall’equilibrio 49 Il cambiamento dell’entalpia misura l’energia trasferita come calore 50 Reazioni di ossido-riduzione (Redox) 50 Il cambiamento di energia libera di una reazione di ossido-riduzione è espresso in unità elettrochimiche come potenziale standard di redox 50 Il potenziale elettrochimico 51 Il trasporto di un soluto non carico contro il suo gradiente di concentrazione diminuisce l’entropia del sistema 51 Il potenziale di membrana è il lavoro che deve essere svolto per muovere uno ione da una parte all’altra della membrana 51 La differenza di potenziale elettrochimico, ∆ µ̃ comprende sia la concentrazione che i potenziali elettrici 52 Enzimi: agenti di vita 53 Le proteine sono catene di amminoacidi uniti da legami peptidici 54 La struttura delle proteine è di tipo gerarchico 54 Gli enzimi sono dei catalizzatori proteici altamente specifici 56 Gli enzimi abbassano la barriera di energia libera fra i substrati e i prodotti 58 La catalisi avviene nel sito attivo 59 Una semplice equazione cinetica descrive la reazione catalizzata dagli enzimi 59 Gli enzimi sono soggetti a vari tipi di inibizione 60 Il pH e la temperatura influiscono sulla velocità delle reazioni catalizzate da enzimi 62 I sistemi cooperativi aumentano la sensibilità verso i substrati e di solito sono allosterici 62 Anche le cinetiche di alcuni processi di trasporto di membrana possono essere descritte dall’equazione di Michaelis-Menten 63 L’attività enzimatica è spesso regolata 64 Riassunto 64 Bibliografia Generale 65 Bibliografia del Capitolo 65 PARTE I Trasporto e traslocazione dell’acqua e dei soluti 3 L’acqua e le cellule vegetali L’acqua nella vita della pianta 69 La struttura e le proprietà dell’acqua 70 La polarità delle molecole d’acqua forma legami idrogeno 70 La polarità dell’acqua la rende un solvente eccellente 70 I legami idrogeno determinano le proprietà termiche dell’acqua 70 Le proprietà coesive ed adesive dell’acqua dipendono dai legami idrogeno 70 L’acqua possiede una grande forza di tensione 72 Processi di trasporto dell’acqua 73 La diffusione è il movimento delle molecole mediante agitazione termica casuale 73 La velocità della diffusione è elevata a breve distanza, ma estremamente bassa a lunga distanza 74 67 69 Il trasporto dell’acqua a lunga distanza avviene tramite il flusso di massa causato dalla pressione 75 L’osmosi dipende dal gradiente di potenziale idrico 75 Il potenziale chimico dell’acqua ne rappresenta lo stato di energia libera 76 Tre fattori principali contribuiscono al potenziale idrico della cellula 76 L’acqua entra nella cellula secondo un gradiente di potenziale idrico 78 L’acqua esce anche dalla cellula in risposta ad un gradiente di potenziale idrico 85 Piccoli cambiamenti nel volume cellulare causano grandi variazioni nella pressione di turgore 86 La velocità di trasporto dell’acqua dipende dalla forza motrice e dalla conduttività idraulica 87 Le acquaporine facilitano lo spostamento dell’acqua attraverso le membrane cellulari 88 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XIII Indice Generale Il concetto di potenziale idrico è utile per valutare lo stato idrico della pianta 89 Le componenti del potenziale idrico variano con le condizioni di crescita e con la posizione all’interno della pianta 90 4 Bilancio idrico della pianta L’acqua nel suolo 93 La pressione idrostatica negativa dell’acqua del suolo ne abbassa il potenziale idrico 94 L’acqua si muove attraverso il suolo mediante flusso di massa 94 Assorbimento dell’acqua dalle radici 97 L’acqua si sposta nella radice tramite l’apoplasto, il simplasto e la via transmembrana 97 L’accumulo di soluti nello xilema può generare una “pressione radicale” 99 Trasporto dell’acqua attraverso lo xilema 100 Lo xilema è formato da due tipi di elementi tracheali 100 Il movimento dell’acqua attraverso lo xilema richiede meno pressione rispetto a quello necessario per trasportare l’acqua attraverso le cellule vive 102 Quale differenza di pressione è richiesta per sollevare l’acqua in punta ad un albero alto 100 metri? 104 La teoria coesione-tensione spiega come avviene il trasporto dell’acqua nello xilema 104 Il trasporto xilematico dell’acqua negli alberi affronta sfide di tipo fisico 104 5 La nutrizione minerale 117 Nutrienti essenziali, carenze e disturbi nelle piante 118 Negli studi sulla nutrizione si utilizzano tecniche particolari 120 Le soluzioni nutritive possono sostenere la rapida crescita delle piante 121 Le carenze minerali danneggiano il metabolismo e il funzionamento delle piante 122 L’analisi dei tessuti vegetali rivela carenze minerali 133 Il trattamento delle carenze nutrizionali 134 La resa delle coltivazioni può essere aumentata con l’aggiunta di fertilizzanti 135 Alcuni elementi minerali possono essere assorbiti dalle foglie 135 Suolo, radici e microbi 136 Le particelle del suolo cariche negativamente influiscono sull’assorbimento dei nutrenti minerali 136 Riassunto Domande 90 XIII 91 Bibliografia Generale 91 Letture consigliate 92 93 Le piante riducono le conseguenze della cavitazione xilematica 106 Movimento dell’acqua dalla foglia all’atmosfera 107 La forza motrice per la perdita d’acqua è la differenza nella concentrazione del vapor acqueo 108 La perdita d’acqua è anche regolata dalle vie di resistenza 108 Il controllo degli stomi accoppia la traspirazione alla fotosintesi fogliare 110 Le pareti cellulari delle cellule di guardia hanno proprietà particolari 111 L’apertura degli stomi è causata da un aumento della pressione di turgore nelle cellule di guardia 111 Il rapporto di traspirazione è la misura della relazione fra la perdita d’acqua e il guadagno in carbonio 113 Panoramica generale: Il continuum suolo-piantaatmosfera 114 Riassunto 114 Domande 115 Bibliografia Generale 115 Letture consigliate 116 Il pH del suolo ha effetto sulla disponibilità degli elementi nutritivi, sui microbi del terreno e sulla crescita delle radici 137 Una quantità eccessiva di minerali nel suolo limita la crescita delle piante 138 Le piante sviluppano un esteso sistema radicale 138 I sistemi radicali sono diversi nella forma, ma si basano su strutture comuni 138 Zone diverse della radice assorbono differenti ioni minerali 141 I funghi micorrizici facilitano l’assorbimento dei nutrienti nelle radici 142 I nutrienti si spostano dai funghi micorrizici alle cellule radicali 143 Riassunto Domande 144 144 Bibliografia Generale 144 Letture consigliate 145 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XIV 6 Pagina XIV Indice Generale Trasporto dei soluti Trasporto passivo e trasporto attivo 147 147 Esistono trasportatori per diversi composti contenenti azoto 165 I trasportatori di cationi sono differenti 166 Sono stati identificati alcuni trasportatori di anioni 168 I metalli sono traportati da proteine ZIP 168 Le acquaporine possono avere nuove funzioni 169 La H+-ATPasi della membrana plasmatica possiede numerosi domini funzionali 169 La H+-ATPasi del tonoplasto dà energia per l’accumulo di soluti nel vacuolo 171 Anche le H+-pirofosfatasi pompano protoni nel tonoplasto 174 Trasporto di soluti attraverso una barriera membranosa 149 Differenti velocità di diffusione di cationi e anioni producono potenziali di diffusione 150 Qual è la relazione fra il potenziale di membrana e la distribuzione di ioni? 150 L’equazione di Nernst può essere utilizzata per distinguere il trasporto passivo da quello attivo 152 Il principale responsabile del potenziale di membrana è il trasporto dei protoni 153 Processi di trasporto di membrana 154 Il trasporto tramite canali aumenta la diffusione di soluti attraverso la membrana 155 I carriers legano e trasportano sostanze specifiche 158 Il trasporto attivo primario richiede energia 158 I processi di trasporto attivo secondario utilizzano energia accumulata 160 Analisi cinetiche possono spiegare i meccanismi di trasporto 162 Proteine di trasporto di membrana 163 Sono stati identificati i geni di numerosi trasportatori 165 Trasporto di ioni nelle radici 174 Il movimento di soluti nella pianta avviene tramite l’apoplasto e il simplasto 174 Gli ioni attraversano sia il simplasto che l’apoplasto 175 Le cellule parenchimatiche dello xilema partecipano al caricamento dello xilema 176 Riassunto Domande Letture consigliate 180 Biochimica e metabolismo 181 La fotosintesi: Le reazioni alla luce La fotosintesi nelle piante superiori 183 Concetti generali 184 La luce possiede caratteristiche sia di particella che di onda 184 Quando le molecole assorbono o emettono luce cambiano il loro stato elettronico 188 I pigmenti fotosintetici assorbono la luce che dà energia alla fotosintesi 189 Esperimenti fondamentali per comprendere la fotosintesi 191 Gli spettri d’azione mettono in relazione l’assorbimento della luce con l’attività fotosintetica 191 La fotosintesi avviene in complessi contenenti antenne che raccolgono la luce e in centri di reazione fotochimici 192 La reazione chimica della fotosintesi è condotta dalla luce 194 177 Bibliografia Generale 178 PARTE II 7 177 183 La luce permette la riduzione del NADP e la formazione di ATP 194 Gli organismi che evolvono ossigeno possiedono due fotosintesi che lavorano in serie 194 Organizzazione dell’apparato fotosintetico 197 Il cloroplasto è la sede della fotosintesi 197 I tilacoidi contengono proteine integrali di membrana 198 I fotosistemi I e II sono distintamente separati all’interno della membrana tilacoidale 198 I batteri fotosintetici anossigenici hanno un solo centro di reazione 198 Organizzazione dei sistemi antenna per l’assorbimento della luce 201 Il sistema antenna convoglia l’energia verso i centri di razione 201 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XV Indice Generale Numerosi complessi antenna possiedono un motivo strutturale comune 202 Meccanismi di trasporto di elettroni 203 Gli elettroni ceduti dalla clorofilla si spostano tramite carriers organizzati in uno schema a Z 203 L’accumulo di energia avviene quando una molecola eccitata di clorofilla riduce una molecola che accetta elettroni 205 Le clorofille dei centri di reazione dei due fotosistemi assorbono a lunghezze d’onda differenti 206 Il centro di reazione del fotosistema II è un complesso pigmento-proteina formato da molte subunità 207 L’acqua è ossidata ad ossigeno dal fotosistema II 209 La feofitina e due chinoni accettano elettroni del fotosistema II 210 Anche il flusso di elettroni attraverso il complesso citocromo b6f trasporta protoni 211 Il plastochinone e la plastocianina trasportano elettroni fra i fotosistemi II e I 213 Il centro di reazione del fotosistema I riduce il NADP + 213 Il flusso ciclico di elettroni genera ATP ma non NADPH 214 Alcuni erbicidi bloccano il flusso fotosintetico degli elettroni 214 Trasporto di protoni e sintesi di ATP nel cloroplasto 214 8 Regolazione e riparazione dell’apparato fotosintetico 216 I cartenoidi svolgono il compito di agenti fotoprotettivi 218 Alcune xantofille prendono anche parte alla dissipazione di energia 219 Il centro di reazione del fotosistema II è danneggiato facilmente 220 Il fotosistema I è protetto dalle specie attive di ossigeno 220 L’impilamento dei tilacoidi permette la ripartizione dell’energia fra i fotosistemi 220 Genetica, assemblaggio ed evoluzione dei sistemi fotosintetici 221 Sono stati sequenziati i genomi del cloroplasmo, dei cianobatteri e del nucleo 221 I geni del cloroplasto producono modelli di ereditabilità non-Mendeliani 221 Molte proteine del cloroplasto sono importate dal citoplasma 221 La biosintesi e la degradazione della clorofilla sono vie complesse 223 Organismi fotosintetici complessi si sono evoluti da forme più semplici 223 Riassunto 224 Domande 226 Bibliografia Generale 226 Letture consigliate 229 La fotosintesi: Le reazioni del carbonio Il ciclo di Calvin 232 Il ciclo di Calvin comprende tre fasi: la carbossilazione, la riduzione e la rigenerazione 232 La carbossilazione del ribulosio-1,5-difosfato è catalizzata dall’enzima rubisco 232 L’operatività del ciclo di Calvin richiede la rigenerazione del ribulosio-1,5-difosfato 238 Il ciclo di Calvin rigenera i suoi componenti biochimici 238 Il ciclo di Calvin utilizza l’energia in modo molto efficiente 239 Regolazione del ciclo di Calvin 239 La luce regola il ciclo di Calvin 240 L’attività della rubisco aumenta alla luce 240 Il sistema ferredossina-tioredossina regola il ciclo di Calvin 242 Il movimento di ioni dipendente dalla luce regola gli enzimi del ciclo di Calvin 244 Il ciclo C2 per l’ossidazione fotosintetica del carbonio 244 La fissazione fotosintetica della CO2 e l’ossigenazione fotorespiratoria sono reazioni competitive 244 La fotorespirazione dipende dal sistema fotosintetico di trasporto degli elettroni 248 XV 231 Il significato biologico della fotorespirazione rimane una questione aperta per la biologia 249 Meccanismi di concentrazione della C2 250 2 I. Pompe per CO2 e HCO3 250 II. Il ciclo C4 del carbonio 250 Partecipano al ciclo C4 due tipi differenti di cellule 250 Il ciclo C4 aumenta la concentrazione della CO2 nei cloroplasti delle cellule della guaina del fascio 254 Il ciclo C4 concentra CO2 anche in cellule singole 256 Il ciclo C4 ha una richiesta energetica superiore rispetto al ciclo di Calvin 257 La luce regola l’attività degli enzimi chiave del ciclo C4 258 In climi caldi e secchi il funzionamento del ciclo C4 riduce la fotorespirazione e la perdita di acqua 258 III. Metabolismo acido delle Crassulacee (CAM) 258 Le piante CAM aprono gli stomi di notte e li tengono chiusi di giorno 259 Alcune piante CAM cambiano il pattern di assorbimento della CO2 in risposta a condizioni ambientali 259 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) XVI Amido e saccarosio 21-10-2008 16:00 Pagina XVI Indice Generale 261 L’amido del cloroplasto è sintetizzato di giorno e degradato di notte 262 L’amido è sintetizzato nel cloroplasto 264 La degradazione dell’amido richiede la fosforilazione dell’amilopectina 265 I triosi fosfati sintetizzati nel cloroplasto creano il pool di esosi fosfati nel citosol 267 Il fruttosio-6-fosfato può essere convertito in fruttosio-1,6-fosfato da due enzimi differenti 268 9 Il fruttosio-1,6-difosfato è un importante composto di regolazione 272 Il pool di esosi fosfati è regolato dal fruttosio-2,6difosfato 273 Nel citosol il saccarosio è sintetizzato continuamente 273 Riassunto 275 Domande 276 Bibliografia Generale 276 Letture consigliate 279 La fotosintesi: Considerazioni fisiologiche ed ecologiche Luce, foglie e fotosintesi 282 Unità di misura della luce 283 L’anatomia della foglia porta al massimo l’assorbimento della luce 285 Le piante competono per la luce solare 286 L’angolatura ed il movimento delle foglie possono controllare l’assorbimento della luce 287 Le piante si adattano al sole e all’ombra 288 Risposte fotosintetiche alla luce nella foglia intera 288 Le curve luce-risposta rivelano proprietà fotosintetiche 288 Le foglie devono dissipare l’eccesso di energia luminosa 291 L’assorbimento di troppa luce può portare alla fotoinibizione 293 Risposte fotosintetiche alla temperatura 293 Le foglie devono dissipare una grande quantità di calore 294 La fotosintesi è sensibile alla temperatura 295 10 Traslocazione nel floema Vie di traslocazione 320 Lo zucchero è traslocato dagli elementi del cribro del floema 320 Gli elementi maturi del cribro sono cellule vive specilizzate per la traslocaziome 322 La caratteristica peculiare degli elementi del cribro è la presenza di grandi pori nelle pareti cellulari 323 Gli elementi del cribro danneggiati sono sigillati 324 Gli elementi del cribro altamente specializzati sono sostenuti funzionalmente dalle cellule compagne 324 Modelli di traslocazione: dalle sorgenti ai pozzi 326 Le vie da sorgente a pozzo sono soggette a regole anatomiche e di sviluppo 326 281 Risposte fotosintetiche all’anidride carbonica 297 La concentrazione atmosferica di CO2 continua ad aumentare 299 La diffusione di CO2 nel cloroplasto è essenziale per la fotosintesi 300 Patterns di assorbimento della luce generano gradienti nella fissazione della CO2 305 La CO2 impone dei limiti alla fotosintesi 305 Metabolismo acido delle Crassulacee 307 Il rapporto degli isotopi del carbonio svela le differenti vie fotosintetiche 308 Come misuriamo nelle piante gli isotopi del carbonio? 308 Perché esistono variazioni nel rapporto isotopico del carbonio nelle piante? 309 Riassunto Domande 313 314 Bibliografia Generale 314 Letture consigliate 316 319 Sostanze traslocate nel floema 327 Il succo floematico può essere prelevato e analizzato 329 Gli zuccheri sono traslocati in forma non riducente 329 Velocità di spostamento 329 Il modello del flusso da pressione per il trasporto del floema 332 Secondo l’ipotesi del flusso da pressione la traslocazione è garantita da un gradiente di pressione 333 Previsioni sul modello del flusso da pressione 333 I pori della placca cribrosa sono dei canali aperti 334 In un singolo elemento del cribro non esiste trasporto bidirezionale 335 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XVII Indice Generale L’energia richiesta per il trasporto attraverso la via floematica è piccola 336 I grandienti di pressione sono sufficienti per permettere il flusso di massa del succo floematico 336 Esistono ancora domande importanti sul modello del flusso da pressione 337 Caricamento del floema 337 Il caricamento del floema avviene attraverso l’apoplasto e il simplasto 338 Il caricamento del floema nella via apoplastica richiede energia metabolica 339 Il caricamento del floema nella via apoplastica coinvolge un simportatore saccarosio-H+ 340 In piante con cellule intermedie il caricamento del floema è simplastico 341 Il modello trappola per polimeri spiega il caricamento simplastico 342 Il tipo di caricamento del floema è correlato con la famiglia di piante e con il clima 342 Scaricamento del floema (Phloem unloading) e passaggio da “pozzo a sorgente” 345 Lo scaricamento del floema ed il trasporto nelle cellule riceventi possono essere simplastici o apoplastici 345 Il trasporto nei tessuti pozzo richiede energia metabolica 346 La transizione di una foglia da pozzo a sorgente è un processo graduale 347 11 XVII Distribuzione dei fotosintati: allocazione e ripartizione 349 L’allocazione comprende l’accumulo, l’utilizzo e il trasporto 349 Gli zuccheri di trasporto sono ripartiti fra vari tessuti pozzo 350 Le foglie sorgente regolano l’allocazione 350 I tessuti pozzo competono per la disponibilità degli assimilati traslocati 351 La forza di pozzo dipende dalla dimensione e dell’attività del pozzo 352 La sorgente si regola su lunghi tempi in funzione dei cambiamenti nel rapporto sorgente/pozzo 352 Il trasporto di molecole segnale 352 La pressione di turgore ed i segnali chimici coordinano le attività delle sorgenti e dei pozzi 353 Le molecole segnale del floema regolano l’accrescimento e lo sviluppo 354 Riassunto Domande 356 357 Bibliografia Generale 357 Letture consigliate 360 Respirazione e metabolismo lipidico Considerazioni generali sulla respirazione 363 Glicolisi: un processo citosolico e plastidiale 366 La glicolisi converte i carboidrati in piruvato producendo NADH e ATP 366 Le piante possiedono vie glicolitiche alternative 367 In assenza di O2 la fermentazione rigenera il NAD+ necessario per la glicolisi 369 La fermentazione non libera tutta l’energia disponibile in ogni molecola di zucchero 369 La glicolisi delle piante è regolata dai suoi prodotti 373 La via dei pentosi fosfati produce NADPH ed intermedi biosintetici 373 Il ciclo dell’acido citrico: un processo della matrice mitocondriale 375 I mitocondri sono organuli semi-autonomi 377 Il piruvato è ossidato nei mitocondri attraverso il ciclo dell’acido citrico 382 Il ciclo dell’acido citrico delle piante possiede delle caratteristiche uniche 383 Trasporto di elettroni mitocondriale e sintesi di ATP 384 La catena di trasporto di elettroni catalizza un flusso di elettroni dal NADH verso l’O2 384 363 Alcuni enzimi trasportatori di elettroni sono tipici dei mitocondri vegetali 386 La sintesi mitocondriale di ATP è accoppiata al trasporto elettronico 386 I trasportatori scambiano substrati e prodotti 393 La respirazione aerobica fornisce circa 60 molecole di ATP per ogni molecola di saccarosio 394 Numerose subunità dei complessi per la respirazione sono codificate dal genoma mitocondriale 394 Le piante possiedono numerosi meccanismi che abbassano la resa dell’ATP 398 La respirazione mitocondriale è controllata da metaboliti chiave 399 La respirazione è strettamente legata alla altre vie metabolche 400 Respirazione in piante e tessuti integri 401 Le piante respirano circa la metà della resa fotosintetica giornaliera 401 La respirazione opera durante la fotosintesi 403 Tessuti e organi diversi respirano a velocità differenti 403 La funzione del mitocondrio è cruciale durante lo sviluppo del polline 403 Fattori ambientali possono alterare la velocità della respirazione 404 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XVIII Pagina XVIII Indice Generale Metabolislo lipidico 405 I grassi e gli oli accumulano una gran quantità di energia 406 I grassi e gli oli sono accumulati nei corpi lipidici 406 I glicerolipidi polari sono i principali lipidi strutturali della membrana 407 La biosintesi degli acidi grassi si compie con cicli di addizione di molecole a due atomi di carbonio 407 La sintesi dei glicerolipidi avviene nei plastidi e nell’ER 410 12 La composizione lipidica influisce sulla funzione della membrana 410 I lipidi di membrana sono precorsori di importanti segnali molecolari 411 Nei semi in via di germinazione i lipidi di accumulo sono convertiti in carboidrati 411 Riassunto Domande 415 415 Bibliografia Generale 415 Assimilazione dei nutrienti minerali Azoto nell’ambiente 422 L’azoto passa attraverso diverse forme in un ciclo biogeochimico 422 Ammonio e nitrati non assimilati possono essere pericolosi 423 Assimilazione del nitrato 424 Numerosi fattori regolano la nitrato reduttasi 424 La nitrito reduttasi converte il nitrito in ammonio 425 Le piante possono assimilare il nitrato nelle radici e nei germogli 426 Assimilazione dell’ammonio 426 La conversione dell’ammonio in amminoacidi richie due enzimi 426 L’ammonio può essere assimilato tramite vie alternative 428 Le reazioni di transamminazione trasferiscono azoto 428 L’asparagina e la glutammina uniscono i metabolismi del carbonio e dell’azoto 428 La biosintesi degli amminoacidi 428 Fissazione biologica dell’azoto 429 Batteri liberi e simbionti fissano azoto 430 La fissazione dell’azoto richiede condizioni anaerobiche 430 La fissazione simbiontica dell’azoto avviene in strutture specializzate 432 Lo stabilirsi della simbiosi richiede uno scambio di segnali 432 I fattori Nod prodotti dai batteri agiscono da segnale per la simbiosi 432 421 La formazione del nodulo coinvolge i fitoormoni 433 Il complesso enzimatico della nitrogenasi fissa N2 436 Le ammidi e le ureidi sono le forme di azoto trasportate 437 Assimilazione dello zolfo 438 Il solfato è la forma di zolfo assorbita dalle piante 438 L’assimilazione del solfato richiede la sua riduzione a cisteina 438 L’assimilazione del solfato avviene principalmente nelle foglie 439 La metionina è sintetizzata dalla cisteina 440 Assimilazione del fosfato 440 Assimilazione dei cationi 440 I cationi formano con i composti carboniosi legami non covalenti 441 Le radici modificano la rizosfera per acquisire ferro 442 Il ferro forma complessi con il carbonio e il fosfato 443 Assimilazione dell’ossigeno 443 Energetica dell’assimilazione dei nutrienti 444 Riassunto Domande 446 446 Bibliografia Generale 446 Letture consigliate 449 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 13 21-10-2008 16:00 Pagina XIX Indice Generale Metaboliti secondari e difese delle piante Cutina, suberina e cere 451 Cutina, le cere e la suberina sono formate da composti idrofobici 452 Cutina, cere e suberina aiutano a ridurre la traspirazione e l’invasione da parte di patogeni 453 Metaboliti secondari 453 I metaboliti secondari difendono la pianta dagli attacchi degli erbivori e dei patogeni 454 I metaboliti secondari sono suddivisi in tre gruppi principali 454 Terpeni XIX 454 I terpeni si formano dalla fusione di unità isopreniche a cinque atomi di carbonio 454 Esistono due vie metaboliche per la biosintesi di terpeni 455 L’isopentenil difosfato ed il suo isomero si uniscono a formare terpeni più grandi 457 Alcuni terpeni hanno ruoli nella crescita e nello sviluppo 457 In molte piante i terpeni sono difese contro gli erbivori 457 Composti fenolici 459 La fenilalanina è un intermedio nella biosintesi della maggior parte dei fenoli vegetali 459 Alcuni fenoli semplici sono attivati dalla luce nell’ultravioletto 460 I fenoli che vengono dispersi nel suolo possono limitare la crescita di altre piante 462 La lignina è una complessa macromolecola fenolica 463 Esistono quattro gruppi principali di flavonoidi 464 Le antocianine sono flavonoidi colorati che attraggono gli animali 465 I flavonoidi possono proteggere dal danno dovuto alle radiazioni UV 466 Gli isoflavonoidi hanno un’attività antimicrobica 467 451 I tannini sono composti deterrenti contro gli erbivori 467 Composti contenenti azoto 468 Gli alcaloidi hanno un effetto fisiologico drastico sugli animali 468 I glucosidi cianogenetici liberano il velenoso acido cianidrico 471 I glucosinolati rilasciano tossine volatili 472 Gli amminoacidi non proteici difendono le piante dagli erbivori 472 Difese vegetali indotte contro gli insetti erbivori 473 Le piante possono riconoscere componenti specifiche della saliva dell’insetto 473 L’acido giasmonico è un ormone vegetale che attiva molte risposte di difesa 474 Alcune proteine vegetali inibiscono i processi digestivi degli erbivori 474 In danno da erbivoro induce difese sistemiche 475 I composti volatili indotti dagli erbivori hanno funzioni ecologiche complesse 477 Difese vegetali contro i patogeni 477 Alcuni composti antimicrobici sono sintetizzati prima dell’attacco del patogeno 477 L’infezione induce difese aggiuntive contro i patogeni 478 Alcune piante riconoscono sostanze specifiche prodotte dal patogeno 479 L’esposizione ad elicitori induce una cascata di trasduzione del segnale 480 Un singolo episodio di infezione può aumentare la resistenza a futuri attacchi di patogeni 480 Riassunto Domande 481 481 Bibliografia Generale 482 Letture consigliate 483 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XX Pagina XX Indice Generale PARTE III 14 Crescita e sviluppo 485 Espressione genica e trasduzione del segnale Ampiezza, Organizzazione e Complessità del Genoma 487 La maggior parte dei genomi aploidi delle piante contengono da 20.000 a 30.000 geni 488 Espressione Genica nei Procarioti 488 Nei procarioti la trascrizione è regolata da proteine che si legano al DNA 488 Espressione Genica negli Eucarioti 490 I trascritti nucleari degli eucarioti richiedono un’intensa elaborazione 490 Sono stati identificati numerosi meccanismi di regolazione posttrascrizionale 492 Negli eucarioti la trascrizione è modulata da sequenze di regolazione che agiscono in cis 493 I fattori di trascrizione contengono motivi strutturali specifici 495 Le proteine di omeodominio sono una classe speciale di proteine elica-giro-elica 495 I geni eucariotici possono essere regolati in modo coordinato 496 La via metabolica dell’ubiquitina regola il turnover proteico 497 Trasduzione del Segnale nei Procarioti 498 I batteri per percepire i segnali extracellulari utilizzano sistemi di regolazione a due componenti 498 L’osmolarità è percepita da un sistema a due componenti 499 Negli eucarioti sono stati identificati sistemi simili a due componenti 500 Trasduzione del Segnale negli Eucarioti 500 Due classi di segnali definiscono due classi di recettori 501 15 487 Molti recettori steroidei agiscono da fattori di trascrizione 501 I recettori della superficie delle cellule possono interagire con le proteine G 502 Le proteine G eterotrimere passano dalle forme attive a quelle inattive 502 L’attivazione dell’adenilil ciclasi aumenta la concentrazione dell’AMP ciclico 503 L’attivazione della fosfolipasi C dà inizio alla via dell’IP3 504 L’IP3 apre i canali del calcio sull’ER e sul tonoplasto 504 Alcune proteine chinasi sono attivate da complessi calcio-calmodulina 504 Le piante contengono delle proteine chinasi calciodipendenti 505 Il diacilglicerolo attiva la proteina chinasi C 506 La fosfolipasi A2 genera altri agenti di segnale derivanti dalla membrana 507 Nella visione dei vertebrati una proteina G eterotrimera attiva la fosfodiesterasi del GMP ciclico 508 I recettori di superficie della cellula possono avere attività catalitica 509 Il legame del ligando al recettore della tirosina chinasi induce l’autofosforilazione 510 Proteine di segnale intracellulari che si legano alle RTK sono attivate dalla fosforilazione 510 Ras recluta Raf nella membrana plasmatica 511 La MAP chinasi attivata entra nel nucleo 511 I similrecettori chinasi delle piante sono strutturalmente simili ai recettori animali delle tirosina chinasi 512 Riassunto 513 Bibliografia Generale 514 Bibliografia del Capitolo 514 Pareti cellulari: stuttura, biogenesi ed espansione Struttura e sintesi delle pareti cellulari vegetali 518 Le pareti cellulari vegetali possiedono un’architettura varia 518 La parete primaria della cellula è composta da microfibrille di cellulosa immerse in una matrice polisaccaridica 519 Le fibrille di cellulosa sono sintetizzate nella membrana plasmatica 521 I polimeri della matrice sono sintetizzati nel Golgi e secreti tramite vescicole 525 517 Le emicellulose sono polisaccaridi di matrice che si legano alla cellulosa 528 Le pectine sono componenti della matrice che formano un gel 529 Le proteine strutturali formano legami nella parete 529 Le pareti cellulari primarie sono assemblate durante la citochinesi 531 Al termine dell’espansione alcune cellule formano pareti secondarie 534 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XXI Modelli di espansione cellulare 535 Indice Generale L’orientamento delle microfibrille determina la polarità in cellule ad accrescimento diffuso 536 I microtubuli corticali determinano l’orientamento delle microfibrille neodepositate 539 Velocità di allungamento cellulare 541 Il rilassamento da tensione della parete cellulare porta all’assorbimento dell’acqua e all’allungamento cellulare 541 La velocità di espansione cellulare è governata da due equazioni di accrescimento 542 L’accrescimento indotto dall’acidità è mediato dalle espansine 544 I glucani e altri enzimi idrolitici possono modificare la matrice 545 16 Accrescimento e sviluppo Inquadramento generale sull’accrescimento e sviluppo delle piante 554 Lo sviluppo dello sporofito può essere in tre stadi principali 554 Lo sviluppo può essere analizzato a livello molecolare 560 Embriogenesi: le origini della polarità 560 Il pattern di embriogenesi differisce fra monocotiledoni e dicotiledoni 561 La polarità assiale della pianta è stabilita dall’embrione 562 Il segnale che dipende dalla posizione guida l’embriogenesi 567 L’auxina può agire da morfogeno durante l’embriogenesi 567 I geni controllano il patterning apicale-basale 569 I geni embriogenetici hanno differenti funzioni biochimiche 570 L’attività di MONOPTEROS è inibita da una proteina repressore 570 I pattern di espressione genica correlano con l’auxina 571 Il gene GNOM determina la distribuzione delle proteine di efflusso 571 Il patterning radiale stabilisce strati di tessuti fondamentali 573 Due geni regolano il differenziamento del protoderma 574 La citochinina stimola la divisione cellulare degli elementi vascolari 575 Due geni controllano il differenziamento di tessuti corticali ed endotermici tramite la comunicazione intercellulare 576 Per lo sviluppo della pianta sono fondamentali le comunicaziioni intercellulari 577 Meristema apicale del germoglio 579 Il meristema apicale del germoglio si forma dove la concentrazione di auxina è bassa 580 XXI L’arresto dell’espansione della parete è accompagnato da numerosi cambiamenti strutturali 545 Degradazione della parete e difese vegetali 546 Gli enzimi mediano l’idrolisi e la degradazione della parete 546 La vampata ossidativa accompagna l’attacco del patogeno 546 I frammenti della parete possono agire da molecole di segnale 546 Riassunto Domande 548 548 Bibliografia Generale 549 Letture consigliate 552 553 La formazione del SAM embrionale richiede numerosi geni 580 Il meristema apicale del germoglio varia in dimensione e forma 583 Il meristema apicale del germoglio contiene zone e strati distinti 583 Sono stati identificati gruppi di cellule iniziali relativamente stabili 583 La funzione del SAM può richiedere il movimento intercellulare di proteine 585 Il turnover proteico può limitare nello spazio l’attività genica 585 La popolazione di cellule staminali è mantenuta da un loop trascrizionale retroattivo 585 Meristema apicale della radice 587 Elevate concentrazioni di auxina stimolano la formazione del meristema apicale 587 L’apice radicale è formato da quattro zone di sviluppo 588 Iniziali specifiche della radice producono diversi tessuti radicali 589 Il meristema apicale della radice contiene numerosi tipi di iniziali 590 Organi vegetativi 592 Le divisioni periclinali danno inizio ai primordi fogliari 592 Le concentrazioni locali di auxina nel SAM controllano l’iniziazione della foglia 592 Tre assi di sviluppo descrivono la forma planare della foglia 593 L’espressione di geni regolati nello spazio controlla il pattern fogliare 593 I microRNA regolano la lateralità della foglia 595 Le diramazioni delle radici e dei fusti hanno differenti origini 596 Senescenza e morte cellulare programmata 596 Le piante mostrano vari tipi di senescenza 597 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) XXII 21-10-2008 16:00 Pagina XXII Indice Generale La scenescenza implica cambiamenti cellulari ordinati e biochimici 598 La morte cellulare programmata è un tipo specializzato di senescenza 598 Riassunto 17 601 602 Bibliografia Generale 603 Letture consigliate 605 Il fitocromo e lo sviluppo delle piante controllato dalla luce 607 Le proprietà fotochimiche e biochimiche del fitocromo 608 Le due forme di fitocromo Pr e Pfr sono interconvertibili 609 La forma fisiologicamente attiva del fitocromo è il Pfr 611 Caratteristiche delle risposte indotte dal fitocromo 611 Le risposte del fitocromo variano nel tempo di ritardo e nel tempo di fuga 611 Gli effetti del fitocromo sulle piante possono essere distinti dalla quantità di luce richiesta 612 Le risposte a fluenza bassissima non sono fotoreversibili 613 Le risposte alla bassa fluenza sono reversibili 613 Le risposte ad alta irradiazione sono proporzionali alla irradiazione e alla durata 613 Struttura e funzione delle proteine del fitocromo 616 Il fitocromo ha numerosi e importanti domini funzionali 617 Il fitocromo è una proteina chinasi regolata dalla luce 617 Il Pfr è ripartito fra il citosol ed il nucleo 622 Il fitocromo è codificato da una famiglia multigenica 622 Analisi genica della funzione del fitocromo 623 Il fitocromno A media risposte alla luce rosso lontano continua 623 Il fitocromo B media le risposte alla luce continua rossa e bianca 623 Stanno emergendo i ruoli dei fitocromi C, D ed E 624 Le interazioni della famiglia genica phy sono complesse 624 Durante l’evoluzione le funzioni del gene PHY si sono diversificate 624 18 Domande Vie di segnale del fitocromo 624 Il fitocromno regola i potenziali di membrana ed i flussi ionici 626 Il fitocromo regola l’espressione genica 626 I fattori di interazione con il fitocromo (PIF) agiscono precocemente nel segnale phy 626 Il fitocromo si associa a proteine chinasi e fosfatasi 630 L’espressione genica indotta dal fitocromo coinvolge le proteine di degradazione 630 Ritmi circadiani 632 L’oscillatore circadiano coinvolge un feedback negativo trascrizionale 633 Funzioni ecologiche 635 Il fitocromo regola i movimenti notturni delle foglie 635 Il fitocromo permette alle piante di adattarsi ai cambiamenti nella qualità della luce 638 La diminuzione del rapporto R/FR causa l’allungamento delle piante da sole 638 I semi piccoli spesso hanno bisogno per germinare di un alto rapporto R/FR 639 Le interazioni del fitocromo sono importanti all’inizio della germinazione 639 La riduzione della risposta di evitazione dell’ombra può aumentare la resa delle coltivazioni 640 Le risposte del fitocromo mostrano variazioni ectopiche 641 L’azione del fitocromo può essere modulata 641 Riassunto Domande 641 642 Bibliografia Generale 643 Letture consigliate 645 Risposte alla luce blu: movimento degli stomi e morfogenesi 649 La fotofisiologia delle risposte alla luce blu 650 La luce blu stimola la crescita asimmetrica ed il ripiegamento 650 Come fanno le piante a percepire la direzione del segnale luminoso? 650 La luce blu inibisce l’allungamento del fusto 652 La luce blu regola l’espressione genica 653 La luce blu stimola l’apertura degli stomi 654 La luce blu attiva una pompa protonica nella membrana plasmatica delle cellule di guardia 655 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XXIII Indice Generale Le risposte alla luce blu hanno cinetiche e lag time caratteristici 657 La luce blu regola le relazioni osmotiche delle cellule di guardia 657 Nelle cellule di guardia il saccarosio è un soluto osmoticamente attivo 658 I fotorecettori della luce blu 660 I criptocromi sono coinvolti nell’inibizione dell’allungameto del fusto 660 Le fototropine mediano il fototropismo dipendente dalla luce blu e il movimento dei cloroplasti 662 19 Il carotenoide zeaxantina media la fotorecezione della luce blu nelle cellule di guardia 663 La luce verde inverte l’apertura stimolata dalla luce blu 668 Il ciclo della xantofilla conferisce plasticità alle risposte degli stomi alla luce 669 Riassunto Domande 676 Identificazione, biosintesi e metabolismo dell’auxina 676 L’auxina principale nelle piante superiori è l’acido 3indolacetico 678 L’IAA è sintetizzato in meristemi e in giovani tessuti in divisione 680 Esistono molte vie biosintetiche per l’auxina 681 L’IAA è sintetizzato anche dall’indol-3-glicerolo fosfato 683 I semi e gli organi di riserva contengono grandi quantità di auxina legata covalentemente 684 L’IAA è degradato da vie multiple 685 L’IAA è ripartito fra il citosol e i cloroplasti 686 Trasporto dell’auxina 687 Il trasporto polare richiede energia e dipende dalla gravità 687 È stato proposto un modello chemiosmotico per spiegare il trasporto polare 688 Anche le glicoproteine P sono proteine di trasporto per l’auxina 691 Gli inibitori del trasporto dell’auxina bloccano l’efflusso e l’influsso dell’auxina 693 L’auxina è anche trasportata in modo non polare nel floema 693 Il trasporto di auxina è regolato da meccanismi multipli 694 Il trasporto polare dell’auxina è necessario per lo sviluppo 695 Azione dell’auxina: allungamento cellulare 696 Le auxine promuovono la crescita di fusti e coleottili, ma inibiscono quella delle radici 696 I tessuti esterni dei fusti delle dicotiledoni sono i bersagli dell’azione dell’auxina 697 Il lag time minimo per la crescita indotta dell’auxina è di 10 minuti 697 L’auxina aumenta rapidamente l’estensibilità della parete cellulare 698 L’estrusione di protoni indotta dall’auxina aumenta l’estensione della cellula 698 670 670 Bibliografia 670 Letture consigliate 673 Auxina: l’ormone della crescita Nascita del concetto di auxina XXIII 675 L’estrusione di protoni indotta dall’auxina può coinvolgere sia l’attivazione che la sintesi 700 Effetti fisiologici dell’auxina: fototropismo e gravitropismo 700 Il fototropismo è mediato dalla redistribuzione laterale dell’auxina 700 Il gravitropismo implica la redistribuzione laterale dell’auxina 704 Densi plastidi fungono da sensori di gravità 705 La percezione della gravità può coinvolgere il pH e il calcio come secondi messaggeri 708 L’auxina è ridistribuita lateralmente nella cuffia 710 Effetti dell’auxina sullo sviluppo 712 L’auxina regola la dominanza apicale 712 Il trasporto di auxina regola lo sviluppo della gemma fiorale e la fillotassi 714 L’auxina promuove la formazione di radici laterali e avventizie 714 L’auxina induce il differenziamento vascolare 714 L’auxina ritarda l’avvento dell’abscissione fogliare 715 L’auxina promuove lo sviluppo dei frutti 716 Le auxine sintetiche hanno svariate applicazioni commerciali 716 Vie di trasduzione del segnale auxinico 717 Una ubiquitina E3 ligasi è un recettore dell’auxina 717 I geni indotti dall’auxina sono regolati negativamente dalle proteine AUX/IAA 718 Il legame dell’auxina con SCFTIR1 stimola la distruzione di AUX/IAA 718 I geni indotti dall’auxina appartengono a due classi: precoci e tardivi 719 Le risposte rapide all’auxina possono coinvolgere una differente proteina recettore 720 Riassunto Domande 720 721 Bibliografia 722 Letture consigliate 724 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) XXIV 20 21-10-2008 16:00 Pagina XXIV Indice Generale Gibberelline: regolatori dell’altezza delle piante e della germinazione dei semi 727 La scoperta delle gibberelline e la struttura chimica 728 Le gibberelline sono state scoperte studiando una malattia del riso 728 L’acido gibberellico è stato purificato per la prima volta da filtrati di colture di Gibberella 728 Tutte le gibberelline sono basate sullo scheletro entgibberellanico 729 Effetti delle gibberelline sull’accrescimento e sullo sviluppo 731 Le gibberelline possono stimolare l’accrescimento del fusto 731 Le gibberelline regolano la transizione dalla fase giovanile a quella adulta 732 Le gibberelline influiscono sulla formazione dei fiori e sulla determinazione del sesso 732 Le gibberelline promuovono lo sviluppo del polline e l’accrescimento del tubetto pollinico 732 Le gibberelline promuovono la fruttificazione e la partenocarpia 733 Le gibberelline promuovono lo sviluppo e la germinazione del seme 734 Usi commerciali delle gibberelline e degli inibitori della loro biosintesi 734 Biosintesi e catabolismo delle gibberelline 734 Le gibberelline sono sintetizzate dalla via dei terpenoidi 738 Alcuni enzimi nella via biosintetica delle GA sono altamente regolati 738 Le gibberelline regolano il proprio metabolismo 740 La biosintesi della GA avviene in siti multipli della cellula 742 Le condizioni ambientali possono influire sulla biosintesi della GA 743 GA1 e GA4 possiedono una bioattività intrinseca per l’accrescimento del fusto 743 L’altezza della pianta può essere ingegnerizzata geneticamente 745 I mutanti nani spesso hanno altri difetti oltre al nanismo 746 Via di segnale delle gibberelline: significato dei mutanti di risposta 747 Le mutazioni di regolatori negativi di GA possono produrre fenotipi nani o slanciati (slender) 747 21 I regolatori negativi con domini DELLA hanno un’importanza nell’agricoltura 749 Il segnale delle gibberelline causa la degradazione dei repressori di trascrizione 749 Le proteine F-box segnano le proteine di dominio DELLA per la degradazione 750 Nel riso è stato identificato un possibile recettore delle GA 750 Risposte alle gibberelline: lo strato di aleurone dei cereali 751 La GA è sintetizzata nell’embrione 753 Le cellule dell’aleurone possono avere due tipi di recettori della GA 754 Il segnale delle GA necessita di numerosi secondi messaggeri 755 Le gibberelline aumentano la trascrizione dell’mRNA di α-amilasi 756 GAMYB è un regolatore positivo della trascrizione dell’α-amilasi 759 Le proteine di dominio DELLA sono rapidamente degradate 759 Risposte alle gibberelline: la fioritura in piante longidiurne 760 Esistono vie multiple ed indipendenti per la fioritura 761 Le vie longidiurne e della gibberellina interagiscono 761 GAMYB regola la fioritura e la fertilità maschile 761 I microRNA regolano i MYB dopo la trascrizione 762 Risposte alle gibberelline: accrescimento del fusto 763 L’interno del meristema apicale del germoglio è privo di GA bioattive 763 Le gibberelline stimolano l’allungamento e la divisione cellulare 764 Le GA regolano la trascrizione delle chinasi del ciclo cellulare 766 L’auxina promuove la biosintesi e la via di segnale delle GA 766 Riassunto 767 Domande 768 Bibliografia Generale 769 Letture consigliate 772 Citochinine: regolatori della divisione cellulare Divisione cellulare e sviluppo della pianta 775 Le cellule vegetali differenziate possono ricominciare a dividersi 776 775 Fattori diffusibili possono controllare la divisione cellulare 776 Si possono coltivare tessuti e organi vegetali 776 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XXV Indice Generale Scoperta, identificazione e proprietà delle citochinine 777 La chinetina è stata scoperta come un prodotto di degradazione del DNA 777 La zeatina è stata la prima citochinina ad essere scoperta 778 Alcuni composti sintetici possono imitare o agire da antagonisti dell’azione della citochinina 780 Le citochinine sono presenti nelle forme libere e legate 780 La citochinina ormonalmente attiva è la base libera 780 Alcuni batteri patogeni, funghi, insetti e nematodi secernono citochinine libere 781 Biosintesi, metabolismo e trasporto delle citochinine 782 Le cellule del tumore del colletto acquisiscono un gene per la sintesi delle citochinine 783 IPT catalizza il primo passaggio nella biosintesi della citochinina 787 Le citochinine sintetizzate nella radice vengono trasportate al germoglio tramite lo xilema 787 Un segnale del germoglio regola il trasporto della zeatina riboside proveniente dalla radice 789 Le citochinine sono rapidamente metabolizzate dai tessuti vegetali 789 Ruoli biologici delle citochinine 790 Le citochinine regolano la divisione cellulare nei germogli e nelle radici 790 Le citochinine regolano componenti specifiche del ciclo cellulare 793 22 Etilene: l’ormone gassoso Struttura, biosintesi e misurazione dell’etilene 814 Le proprietà dell’etilene sono ingannevolmente semplici 814 I batteri, i funghi e gli organi vegetali producono etilene 814 La biosintesi regolata determina l’attività fisiologica dell’etilene 815 Gli stress ambientali e le auxine promuovono la biosintesi di etilene 817 La biosintesi di etilene può essere stimolata dalla stabilizzazione dell’ACC sintasi 819 La biosintesi e l’azione dell’etilene possono essere bloccati da inibitori 819 L’etilene può essere misurato tramite la gas cromatografia 820 Effetti dell’etilene su sviluppo e fisiologia 820 L’etilene promuove la maturazione di alcuni frutti 820 L’epinastia fogliare si verifica quando l’ACC è trasportata dalle radici all’apice del germoglio 821 L’etilene induce l’espansione cellulare laterale 823 XXV Il rapporto auxina:citochinina regola la morfogenesi in tessuti coltivati 794 Le citochinine modificano la dominanza apicale e promuovono la crescita delle gemme laterali 794 Le citochinine inducono la formazione di gemme in un muschio 795 La sovrapproduzione delle citochinine è stata coinvolta nei tumori geneticti 796 Le citochinine ritardano la scenescenza fogliare 797 Le citochinine promuovono il movimento dei nutrienti 797 Le citochinine promuovono lo sviluppo del cloroplasto 798 Le citochinine promuovono l’espansione cellulare nelle foglie e nei cotiledoni 799 I processi regolati dalla citochinina sono visibili in piante che sovrapproducono citochinine 799 Modalità cellulari e molecolari dell’azione delle citochinine 801 È stato identificato un recettore della citochinina affine ai recettori a due componenti dei batteri 801 Le citochinine aumentano l’espressione dei geni regolatori di risposta di tipo A tramite l’attivazione dei geni ARR di tipo B 802 Nella via di segnale delle citochinine sono anche coinvolte le istidina fosfotransferasi 804 Riassunto Domande 806 807 Bibliografia 808 Letture consigliate 810 813 La produzione di etilene mantiene la posizione a gancio nelle pianticelle cresciute al buio 824 In alcune specie l’etilene interrompe la dornienza dei semi e delle gemme 825 L’etilene promuove la crescita per distensione delle specie acquatiche sommerse 825 L’etilene induce la formazione di radici e peli radicali 825 L’etilene induce la fioritura di piante della famiglia dell’ananas 825 L’etilene accresce il tasso di senescenza fogliare 825 Alcune risposte di difesa sono mediate dall’etilene 826 L’etilene regola i cambiamenti nello strato di abscissione che causano l’abscissione 826 L’etilene possiede importanti applicazioni commerciali 830 Vie di trasduzione del segnale dell’etilene 831 I recettori dall’etilene sono affini al sistema a due componenti delle istidina chinasi batteriche 831 Il legame ad alta affinità dall’etilene con il suo recettore richiede rame come cofattore 832 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XXVI Pagina XXVI Indice Generale I recettori non legati all’etilene sono dei regolatori negativi della via di risposta 833 Nella via di segnale dell’etilene è anche coinvolta una proteina chinasi serina/treonina 834 EIN2 codifica una proteina transmembrana 834 L’etilene regola l’espressione genica 834 L’epistasi genetica rivela l’ordine dei componenti di segnale dell’etilene 836 23 836 Domande 836 Bibliografia 837 Letture consigliate 839 Acido abscissico: un segnale della maturazione del seme e antistress 841 Presenza, Natura Chimica e Misurazione dell’ABA 842 La struttura chimica dell’ABA ne determina l’attività fisiologica 842 L’ABA viene saggiato con metodi biologici, fisici e chimici 842 Biosintesi, metabolismo e trasporto dell’ABA 843 L’ABA è sintetizzato a partire da un intermedio carotenoide 843 Le concentrazioni di ABA nei tessuti sono molto variabili 845 L’ABA può essere disattivato dall’ossidazione o dalla coniugazione 846 L’ABA è traslocato nei tessuti vascolari 846 Effetti dell’ABA sulla Fisiologia e sullo Sviluppo 847 L’ABA regola la maturazione dei semi 847 L’ABA inibisce la germinazione precoce e la viviparia 848 L’ABA promuove l’accumulo delle sostanze di riserva del seme e la tolleranza alla disidratazione 848 Il tegumento seminale e l’embrione possono causare la dormienza 848 I fattori ambientali controllano l’interruzione della dormienza dei semi 850 La dormienza del seme è regolata dal rapporto ABA/GA 850 24 Riassunto Brassinosteroidi 873 Struttura, presenza e analisi genetiche dei brassinosteroidi 874 Mutanti privi di BR hanno impedimenti fotomorfogenici 875 Biosintesi, metabolismo e trasporto dei brassinosteroidi 877 Il brassinolide è sintetizzato a partire dal campesterolo 877 Il catabolismo e il feedback negativo contribuiscono all’omeostasi dei BR 879 L’ABA inibisce la produzione di enzimi indotti da GA 852 L’ABA chiude gli stomi come risposta allo stress idrico 853 L’ABA promuove la crescita della radice e inibisce quella del germoglio a bassi potenziali idrici 853 L’ABA promuove la senescenza fogliare indipendentemente dall’etilene 854 L’ABA si accumula nelle gemme dormienti 854 Vie di trasduzione del segnale dell’ABA 855 L’ABA regola i canali ionici e l’ATPasi della membrana plasmatica delle cellule di guardia 855 L’ABA può essere percepito da recettori di superficie di membrana e intracellulari 856 Il segnale dell’ABA coinvolge vie calcio dipendenti e calcio indipendenti 858 Il metabolismo lipidico indotto dall’ABA genera secondi messaggeri 861 Il segnale dell’ABA coinvolge le proteina chinasi e fosfatasi 862 L’ABA regola l’espressione genica 864 La risposta all’ABA è anche influenzata da altri regolatori negativi 866 Riassunto Domande 867 868 Bibliografia 868 Letture consigliate 870 I brassinosteroidi agiscono localmente vicino ai loro siti di sintesi 881 Brassinosteroidi: effetti sull’accrescimento e sullo sviluppo 881 I BR promuovono nel fusto sia l’espansione che la divisione cellulare 882 I BR promuovono e inibiscono la crescita della radice 883 I BR promuovono il differenziamento dello xilema durante lo sviluppo vascolare 884 I BR sono necessari per l’accrescimento del tubetto pollinico 885 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 Pagina XXVII I BR promuovono la germinazione dei semi Via di segnale dei brassinosteroidi 886 Indice Generale 885 I mutanti insensibili ai BR hanno permesso di identificare il recettore dei BR posto sulla superficie della cellula 886 La fosforilazione attiva il recettore BRI1 886 BIN2 è un repressore dell’espressione genica indotta dai BR 888 25 Il controllo della fioritura Meristemi fiorali e sviluppo dell’organo fiorale 894 In Arabidopsis i meristemi apicali del germoglio cambiano con lo sviluppo 894 I quattro diversi tipi di organi fiorali si sviluppano in verticilli separati 895 Tre tipi di geni regolano lo sviluppo del fiore 896 I geni di identità meristematica regolano la funzione del meristema 896 Le mutazioni omeotiche hanno permesso l’identificazione dei geni di identità dell’organo fiorale 897 Tre tipi di geni omeotici controllano l’identità dell’organo fiorale 897 Il modello ABC spiega la determinazione dell’identità dell’organo fiorale 898 Induzione fiorale: segnali interni ed esterni 899 L’apice del germoglio e il cambiamento di fase 900 L’apice meristematico del germoglio attraversa tre distinte fasi di sviluppo 900 I tessuti giovanili sono prodotti per primi e sono localizzati alla base del germoglio 902 I cambiamenti di fase possono essere influenzati dai nutrienti, gibberelline e da altri segnali chimici 903 Competenza e determinazione sono due stadi dell’induzione a fiore 904 Ritmi circadiani: l’orologio interno 906 I ritmi circadiani mostrano caratteristiche particolari 906 Lo scorrimento di fase sincronizza i ritmi circadiani a differenti cicli giorno-notte 908 Il fitocromo ed i criptocromi sincronizzano l’orologio 908 Fotoperiodismo: il controllo della lunghezza del giorno 908 Le piante possono essere classificate secondo le loro risposte fotoperiodiche 909 La foglia è il sito di percezione del segnale fotoperiodico 911 Lo stimolo fiorale è trasportato nel floema 911 Le piante percepiscono la lunghezza del giorno misurando la durata della notte 911 XXVII BES1 e BXR1 regolano differenti sottogruppi di geni 888 Prospettive sull’impiego dei brassinosteroidi in agricoltura 889 Riassunto 889 Bibliografia 890 893 L’interruzione notturna può cancellare gli effetti di un periodo al buio 912 L’orologio circadiano ed il metronomo fotoperiodico 913 Il modello della coincidenza è basato sull’oscillazione della sensibilità alla luce 914 La coincidenza dell’espressione di CONSTANS e della luce promuove la fioritura nelle LDP 915 La coincidenza dell’espressione di Heading-date 1 e della luce inibisce la fioritura nelle SDP 916 Il fotocromo è il principale fotorecettore nel fotoperiodismo 916 Un fotorecettore per la luce blu regola la fioritura in alcune LDP 917 Vernalizzazione: promozione della fioritura tramite il freddo 920 La vernalizzazione porta alla competenza per la fioritura del meristema apicale del germoglio 921 La vernalizzazione implica cambiamenti epigenetici nell’espressione genica 922 Possono essersi evoluti molti meccanismi di vernalizzazione 923 Segnali biochimici coinvolti nella fioritura 924 Gli studi sugli innesti hanno fornito la prova dell’esistenza di uno stimolo fiorale trasmissibile 924 L’induzione indiretta implica che lo stimolo fiorale è autopropagante 925 In alcune piante LDP è stata provata la presenza dell’antiflorigeno 927 Il florigeno può essere una macromolecola 927 FLOWERING LOCUS T è un candidato per lo stimolo fiorale fotoperiodico 927 Le gibberelline e l’etilene possono indurre la fioritura in alcune piante 928 La transizione alla fioritura coinvolge vie e fattori multipli 931 Riassunto Domande 934 934 Bibliografia 935 Letture consigliate 937 0bis-Indice-Gen-(XI-XXVIII) 21-10-2008 16:00 XXVIII 26 Pagina XXVIII Indice Generale Fisiologia dello stress 939 Deficit idrico e tolleranza alla siccità 940 Le strategie di resistenza alla siccità variano 940 La riduzione dell’area fogliare è la prima risposta al deficit idrico 941 Il deficit idrico stimola l’abscissione fogliare 942 Il deficit idrico aumenta la crescita delle radici 942 Durante il deficit idrico l’acido abscissico induce la chiusura degli stomi 943 Il deficit idrico limita la fotosintesi 944 Gli adattamenti osmotici delle cellule aiutano a mantenere il bilancio idrico 947 Il deficit idrico aumenta le resistenze al flusso d’acqua 948 Il deficit idrico aumenta la deposizione di cere 948 Il deficit idrico altera la dissipazione di energia dalle foglie 948 Le piante CAM sono adattate allo stress idrico 950 Lo stress osmotico cambia l’espressione genica 950 Le vie di segnale ABA-dipendente e ABA-indipendente regolano la tolleranza allo stress 952 Stress e shock da calore 952 Le temperature fogliari elevate e il raffreddamento per evaporazione minimo portano allo stress da calore 953 Ad alte temperature la fotosintesi è inibita prima della respirazione 953 Le piante adattate a temperature fredde si acclimatano male alle alte temperature 854 La temperatura altera la stabilità della membrana 954 Numerosi adattamenti proteggono le foglie dall’eccessivo riscaldamento 955 Aumenti repentini della temperatura inducono la sintesi di proteine da shock da calore 955 Un fattore di trascrizione media l’accumulo di HSP 956 Le HSP mediano la tolleranza alle temperature elevate 956 Numerose vie di segnale mediano le risposte della termotolleranza 957 Raffreddamento e congelamento 958 Le proprietà delle membrane cambiano in seguito a danno da raffreddamento 960 La formazione di cristalli di ghiaccio e la disidratazione del protoplasto uccidono le cellule 961 Indice analitico 985 La limitazione della formazione di ghiaccio extracellulare può contribuire alla tolleranza al gelo 963 Alcune piante legnose possono acclimatarsi a temperature molto basse 963 Alcuni batteri che vivono sulla superficie delle foglie aumentano i danni dovuti alla brina 964 L’acclimatazione al congelamento coinvolge l’ABA e la sintesi proteica 964 Durante l’acclimatazione al freddo sono indotti numerosi geni 965 Un fattore di trascrizione regola l’espressione genica indotta dal freddo 966 Stress salino 966 L’accumulo di sale nei suoli irrigati indebolisce le funzioni della pianta 966 Le piante mostrano una grande diversità nella tolleranza ai sali 967 Lo stress salino causa danni molteplici 968 Le piante per evitare lo stress salino adottano strategie diverse 968 L’esclusione degli ioni e la compartimentazione riducono lo stress salino 969 Adattamento delle piante a elementi tossici in tracce 972 Mancanza di ossigeno 973 I microrganismi anaerobi sono attivi in suoli saturi d’acqua 974 Le radici sono danneggiate in ambienti anossici 974 La disfunzione nelle radici affette da scarsità di O2 danneggia i germogli 975 Organi sommersi possono acquisire l’O2 attraverso strutture specializzate 976 Molti tessuti vegetali non tollerano le condizioni anaerobiche 977 La sintesi di proteine da stress anaerobico porta all’acclimatazione al deficit di O2 978 Riassunto Domande 979 979 Bibliografia 979 Letture consigliate 982