N. 02 Aprile 2012
NOTA TECNICA INFORMATIVA
MAIS
NOTTUE TERRICOLE
Origine e diffusione
Le Nottue terricole che possono attaccare il mais sono insetti appartenenti alla grande famiglia dei
Noctuidae, e riconducibili principalmente a due specie, Agrotis ipsilon (Hufnagel, 1766) (Nottua dei
seminati) e Agrotis segetum (Denis & Schiffermuller, 1775) (Nottua delle messi).
Si tratta di due specie estremamente polifaghe, in grado di provocare danni non solo su mais ma anche su ortive, tabacco e altre piante coltivate.
La prima è una specie cosmopolita che predilige ambienti con condizioni tropicali e subtropicali, ma
che è ampiamente diffusa e dannosa anche in zone a clima temperato. È una specie in grado di svernare anche nei nostri ambienti, ma le popolazioni più consistenti sono originate da adulti migranti in
primavera dal Nord Africa verso il Centro Europa. Durante lo spostamento queste popolazioni possono
imbattersi in condizioni atmosferiche avverse che le portano a fermarsi e ad ovideporre nei territori
raggiunti (Pianura Padana e Marche soprattutto). In questi casi possono verificarsi danni significativi
alle colture, che raramente sono provocati dai soli individui autoctoni.
A. segetum, invece, è una specie diffusa in tutte le aree maidicole d’Italia. A differenza di A. ipsilon,
questa specie è piuttosto sedentaria e gli adulti compiono brevi spostamenti solo in estate in cerca di
terreni irrigati di secondo raccolto. Rispetto ad A. ipsilon, i danni causati da questa specie su mais in
Nord Italia sono molto più sporadici.
Ciclo biologico
Nei nostri areali il volo degli adulti delle popolazioni migratorie di A. ipsilon si verifica normalmente tra
la fine di marzo e i primi di aprile, periodo nel quale si registrano le prime catture con trappole a feromone. Indicativamente nello stesso periodo avviene lo sfarfallamento
degli adulti delle popolazioni autoctone di A. ipsilon e di A.
segetum.
Gli adulti di entrambe le specie, dalle caratteristiche abitudini notturne, ovidepongono nel terreno o alla base delle
piante ospiti in microclimi umidi. Le larve sono di colore
grigio e, a completo sviluppo, possono raggiungere dimensioni notevoli (fino a 5 cm). Prima di incrisalidarsi attraversano sei stadi di sviluppo; fino al terzo stadio, le larve si
nutrono sulle foglie provocando dei piccoli forellini oblunghi, che passano spesso inosservati. A partire dal quarto
stadio le larve si portano nel terreno dove provocano danni
consistenti al colletto. Nei nostri areali gli stadi che provocano danno iniziano a comparire a distanza di circa 30-40
giorni dall’inizio del volo.
Il ciclo di sviluppo è fortemente influenzato dalle condizioni
climatiche (temperatura, umidità) e può durare alcune settimane in primavera. Il numero di generazioni varia in funzione degli ambienti. Indicativamente 2-3 per A. segetum
e 3-5 per A. ipsilon. Una singola larva può danneggiare
diverse piante di mais a seconda della velocità di sviluppo
e dello stadio in cui si trova il mais al momento
Adulto e larva di Agrotis ipsilon.
dell’attacco.
CONSORZIO DI DIFESA DELLE COLTURE INTENSIVE DI BRESCIA—SERVIZIO TECNICO
VIA MALTA, 12—25122 BRESCIA TEL. 030-2548562 FAX 030-225694
WWW.CODIFEBRESCIA.IT [email protected]
ATTIVITÀ CERTIFICATA
Danni
Poiché gli adulti di ovidepongono in preferenza su terreni umidi e coperti da vegetazione, i maggiori
problemi si verificano generalmente in appezzamenti con vegetazione erbacea o che sono adiacenti ad
aree con vegetazione.
Quando le larve al IV stadio si trasferiscono nel terreno, attaccano il colletto della pianta. Se le dimensioni dello stelo sono compatibili con quelle della larva, una volta entrate proseguono la loro attività
scavando una galleria nel culmo e provocando il disseccamento della pianta e la successiva morte. Su
piante giovani il fusto può essere invece totalmente tagliato.
Una singola larva può attaccare più piante, in funzione dello stadio larvale e dello stadio in cui il mais
viene colpito. Gli spostamenti avvengono generalmente di notte e in prossimità della superficie del
terreno. L’attacco da parte di questi insetti inizia spesso a partire dalle zone di bordo
dell’appezzamento dove è possibile osservare i primi danni.
Quando la pianta è più sviluppata (oltre le 8 foglie) l’attacco non porta a morte la pianta e può passare del tutto inosservato.
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ATTIVITÀ CERTIFICATA
Monitoraggio
Essendo l’entità del danno strettamente correlata al verificarsi di condizioni favorevoli alla migrazione
degli adulti e alle ovideposizioni (forti venti da sud e intenso volo migratorio per A. ipsilon, condizioni
favorevoli di sviluppo per A. segetum), il monitoraggio risulta fondamentale per verificare la presenza degli adulti e
il rischio di un eventuale danno.
Il monitoraggio del volo degli adulti viene condotto attraverso l’impiego di trappole a cono di rete innescate con il
feromone specifico. Le catture rilevate in campo vengono
poi confrontate con valori di riferimento per valutare
l’entità delle popolazioni.
Dalla data di inizio delle catture si inizia a prevedere la
comparsa del primo stadio larvale dannoso (IV età), utilizzando un modello previsionale, basato sull’accumulo dei
gradi giorno.
La previsione del modello deve essere verificata da rilievi
in campo allo scopo di individuare la presenza delle larve
prima che si verifichi un danno.
I sopralluoghi dovranno essere condotti preferibilmente
nei terreni più a rischio (appezzamenti a tessitura fine,
Trappola a cono di rete innescata a feromone uticoperti da residui o da vegetazione spontanea nel periodo
lizzata per il monitoraggio del volo di Nottua.
di comparsa dei primi adulti).
Possibilità di controllo
I risultati migliori si ottengono prima che il danno sia visibile in campo. Molto spesso accade di accorgersi della presenza delle nottue troppo tardi, quando ormai le larve sono in fase troppo avanzata di
sviluppo e quindi meno sensibili ai trattamenti insetticidi.
Se invece la presenza viene identificata precocemente, grazie anche al monitoraggio condotto dai servizi tecnici, le possibilità di controllo sono maggiori.
Essendo la consistenza delle popolazioni difficilmente prevedibile al momento della semina e la presenza di popolazioni significative rara e diversa da campo a campo, non è assolutamente consigliata
una lotta preventiva. La distanza fra la data di semina e la comparsa degli stadi larvali dannosi inoltre
non garantisce talvolta l’efficacia dei prodotti distribuiti alla semina.
Il monitoraggio dei campi rappresenta il modo migliore per individuare la presenza delle nottue, la loro consistenza e fare una stima della pericolosità.
Per il mais la soglia di intervento è legata come detto allo stadio di sviluppo delle larve e del mais e
non può essere valutata a priori.
Nel caso in cui si ritenesse necessario dover intervenire, occorre farlo precocemente e rapidamente,
utilizzando prodotti registrati. La distribuzione dell’insetticida va eseguita nelle ore serali fino al mattino presto, localizzando preferibilmente il prodotto lungo la fila ed utilizzando volumi di acqua elevati.
L’umidità infatti favorisce la risalite delle larve in prossimità della superficie e quindi il contatto con
l’insetticida.
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