Conosci i LIMITI - Amico del cuore

Promosso da
Conosci i LIMITI
del COLESTEROLO?
I valori da controllare
e rispettare
dopo l’infarto
Percorso educazionale
promosso dalle
Unità di Terapia
Intensiva Cardiologica
www.amicodelcuore.it
www.anmco.it
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Perché dopo l’infarto il colesterolo conta?
Se hai avuto un evento coronarico acuto, come un infarto o un’angina, hai un rischio molto più elevato di svilupparne un secondo.
Uno dei più importanti fattori di rischio è rappresentato da elevati
livelli di colesterolo, il grasso che circola nel sangue: più alto è il
tuo colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) maggiori
sono le probabilità di un secondo evento acuto.
Il controllo del colesterolo, in particolare del colesterolo LDL, insieme a quello di altri fattori di rischio, come pressione arteriosa,
frequenza cardiaca e glicemia se sei diabetico, è fondamentale
per evitare di avere un nuovo infarto.
Per raggiungere questo risultato e ottenere un soddisfacente controllo del tuo colesterolo dovrai:
•conoscere e controllare regolarmente i valori del colesterolo, considerando che il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) non deve mai superare i 70 mg/dl;
•assumere con costanza tutte le terapie prescritte dal medico riferendo l’eventuale insorgenza di effetti collaterali (ad esempio
crampi e mialgie);
•rivolgiti al tuo medico se con le terapie prescritte non riesci a mantenere stabilmente i livelli del colesterolo LDL al di sotto di 70 mg/dl;
•non fumare e seguire una dieta equilibrata, consumando regolarmente frutta, verdura e legumi e limitando il consumo di grassi,
dolci e alcol;
•praticare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica.
Testi a cura del Board Scientifico
Michele Massimo Gulizia, Direttore U.O.C. di Cardiologia, Ospedale GaribaldiNesima - Azienda Rilievo Nazionale e Alta Specializzazione “Garibaldi” di Catania,
Presidente ANMCO
Antonio Amico, Direttore U.O. di Cardiologia-UTIC, Ospedale San Giuseppe da Copertino,
di Copertino (LE), Vicepresidente ANMCO
Furio Colivicchi, Direttore U.O.C. di Cardiologia, Ospedale San Filippo Neri di Roma,
Vicepresidente ANMCO
Andrea Di Lenarda, Direttore S.C. Centro Cardiovascolare - Azienda Servizi Sanitari
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n°1 Triestina di Trieste, Presidente eletto ANMCO
Il colesterolo
Cosa è esattamente il colesterolo?
Il colesterolo è un grasso prodotto dal fegato ed è presente in tutte le
cellule dell’organismo. Serve per la sintesi di alcuni ormoni, gioca un
ruolo fondamentale nella produzione della vitamina D, è un costituente
delle membrane cellulari e di vari tessuti. Però, se presente in eccesso,
può essere molto dannoso per l’organismo.
Infatti, il colesterolo in eccesso tende ad accumularsi sulle pareti delle
arterie e nel tempo può formare una placca che restringe l’arteria e riduce il flusso di sangue. Quando la placca si infiamma o si rompe, si forma
un coagulo detto trombo che impedisce l’afflusso di sangue al cuore.
Esistono due tipi di colesterolo:
Colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, è contenuto
nelle lipoproteine a bassa densità (LDL) che lo trasportano ai
vari tessuti, favorendone l’accumulo sulla parete interna delle
arterie.
Colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”, si lega alle HDL
(lipoproteine ad alta densità) che lo trasportano fuori dai vasi verso il fegato, dove viene eliminato. Le HDL sono quindi una sorta
di “spazzino” dei vasi sanguigni ed hanno azione protettiva per le
arterie, che vengono “ripulite” dal colesterolo in eccesso.
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Da quali fattori dipende la formazione
del colesterolo?
Il colesterolo è prodotto dall’organismo e introdotto attraverso l’alimentazione. Circa il 75% del colesterolo è prodotto dal nostro corpo. La percentuale dipende dalla nostra genetica e storia familiare.
Oltre alla quota prodotta normalmente dal corpo, il colesterolo può essere introdotto dall’esterno con alimenti quali i cibi ricchi di grassi animali,
come carne, burro, salumi, formaggi, tuorlo dell’uovo. Il colesterolo viene
introdotto anche attraverso i grassi insaturi che si ottengono aggiungendo idrogeno agli oli vegetali, tipici di molte fritture e anche delle margarine vegetali e dei grassi usati in pasticceria. I cibi di origine vegetale
(frutta, verdura, cereali) non contengono colesterolo.
Quali fattori favoriscono l’aumento di colesterolo?
Peso. Più si è in sovrappeso, più aumenta il colesterolo.
Sedentarietà. La scarsa attività fisica favorisce l’aumento dei
livelli di colesterolo. Un regolare esercizio fisico invece non
solo abbassa il “colesterolo cattivo”, ma è anche in grado di
aumentare il “colesterolo buono”.
Fumo. Il fumo di sigaretta fa diminuire il livello di colesterolo
HDL.
Età e sesso. Il colesterolo aumenta naturalmente quando si
invecchia. La menopausa, spesso, è connessa con l’aumento
del “colesterolo cattivo”.
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I valori
da raggiungere
Quali sono i valori di colesterolo LDL
che devo raggiungere?
Valori elevati di colesterolo rappresentano in generale
portanti fattori di rischio di malattia cardiovascolare.
le persone che hanno avuto un infarto, più alto è
(il “colesterolo cattivo”) maggiori sono le probabilità di
to acuto.
Le principali Società scientifiche concordano
nell’indicare che le persone con rischio cardiovascolare molto elevato, come quelle già
colpite da un infarto, devono portare il livello di colesterolo LDL stabilmente al di sotto di
70 mg/dL per diminuire la probabilità di un secondo evento.
uno dei più imIn particolare, per
il colesterolo LDL
un secondo even-
Come faccio a sapere se il mio
colesterolo LDL è sotto controllo?
Per conoscere il livello del tuo colesterolo LDL e sapere se rientra nei
valori indicati, quando esegui le analisi del sangue il medico ti dovrà
prescrivere il dosaggio del “profilo lipidico”.
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Il profilo lipidico include:
LDL (“colesterolo cattivo”)
HDL (“colesterolo buono”)
Trigliceridi
Colesterolo totale
Il tuo medico sarà in grado di valutare il livello di lipidi contenuti nel sangue,
controllando sia il colesterolo che i trigliceridi. Per ogni chiarimento sui livelli
di questi due valori nel sangue, puoi chiedere consiglio al tuo medico.
Quali sono gli altri valori che devo controllare?
Dopo un infarto, è importante controllare periodicamente la pressione
arteriosa che deve essere tenuta sotto i 130 mmHg di massima e 90
mmHg di minima. Per le persone con diabete o con problemi renali i
valori indicati devono mantenersi al di sotto dei 120 mmHg di massima
e 80 mmHg di minima.
Va tenuta sotto controllo anche la frequenza cardiaca ovvero il numero di
battiti che il cuore compie in un minuto. I valori normali nell’adulto sono
60-90 bpm. In tutti i casi nei quali si ha la percezione di una alterata
frequenza cardiaca è bene rivolgersi al medico per identificarne le cause
e avviare i trattamenti più adatti.
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Le terapie
Come posso controllare il colesterolo
dopo un infarto?
Per tenere il colesterolo sotto controllo ci sono due modi:
• assumere regolarmente i farmaci prescritti dal medico effettuando periodicamente esami del sangue per verificare il raggiungimento e mantenimento dei valori obiettivo;
• cambiare stile di vita: nutriti in modo sano, pratica attività fisica e cerca
di raggiungere o di mantenere il peso forma, smetti di fumare.
Perché devo assumere farmaci per il colesterolo?
Dopo un infarto, un corretto stile di vita non è sufficiente a mantenere i
livelli di colesterolo nei limiti prescritti: è necessario ricorrere a farmaci specifici. Per mantenere il colesterolo sotto controllo la prima terapia che viene
generalmente prescritta è quella a base di statine. Questi farmaci stabilizzano le placche aterosclerotiche e consentono di abbassare la concentrazione del “colesterolo cattivo” LDL, riducendo il rischio di andare incontro
ad un nuovo evento cardiovascolare.
Prendi con regolarità i farmaci che ti ha prescritto il tuo medico, stando
attento agli orari e alle modalità di assunzione.
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Quali effetti collaterali possono insorgere
con terapie prolungate?
Le statine, che sono i farmaci di prima scelta per il trattamento dell’ipercolesterolemia, possono dare luogo, soprattutto quando somministrate
a dosaggi elevati e per periodi prolungati, ad effetti collaterali di varia
entità che comprendono crampi muscolari, dolori e stanchezza muscolare (mialgie) ma anche danni al fegato e ai reni. Quando si è in terapia
con una statina e si avvertono disturbi bisogna parlarne subito con il
proprio medico. Sarà il medico a decidere se è il caso di diminuire la
dose o cambiare terapia. In ogni caso non bisogna mai interrompere la
terapia a meno che non sia il medico stesso ad indicarlo.
Cosa puoi fare se non riesci a portare
il colesterolo LDL sotto 70 mg/dL?
In primo luogo, sappi che si tratta di un problema frequente: meno
della metà dei pazienti che hanno avuto un infarto riesce a raggiungere
i target terapeutici.
Se non riesci a raggiungere i valori indicati, neanche con la dose massima tollerata di statine, o se sei intollerante a questi farmaci, il medico
– sulla base della Nota 13 AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) – ti potrà
prescrivere terapie alternative, come l’ezetimibe, un farmaco ipolipidemizzante di nuova generazione, al fine di portare il valore del colesterolo
al target desiderato di <70 mg/dL.
Che cosa è la Nota 13?
La Nota 13 è lo strumento attraverso il quale il Ministero della Salute regolamenta la rimborsabilità a carico del Sistema Sanitario Nazionale e i
criteri d’impiego dei farmaci indicati per la riduzione del colesterolo. Tale
Nota indica i livelli di colesterolo LDL che i pazienti devono raggiungere
in funzione del loro livello di rischio cardiovascolare e indica i trattamenti, rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, a cui ricorrere in caso di
mancato raggiungimento dei valori obiettivo.
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Come posso ricordarmi di prendere le medicine?
Ci sono alcuni semplici trucchi per ricordarsi di prendere le medicine:
Assumi il medicinale ogni giorno alla stessa ora, magari prima di
fare un’azione che compi quotidianamente: ad esempio prima di
lavarti i denti.
Imposta un allarme sul tuo cellulare che ti ricordi di prendere il
farmaco.
Chiedi anche ai tuoi familiari di ricordarti di prendere le medicine.
Tieni un calendario in cui riportare i medicinali che assumi durante la giornata, comprensivi di quantità e ordine di assunzione.
Oggi sono disponibili nuovi programmi accessibili attraverso PC o dispositivi mobili
(smartphone, ecc) che offrono un valido supporto per assumere regolarmente i far, un servizio gratuito che ti avvisa
maci. Puoi utilizzare ad esempio
quando devi prendere i tuoi farmaci.
In che modo il medico
può essere un valido aiuto?
Il tuo medico è il tuo migliore alleato per raggiungere l’obiettivo: un livello stabilmente basso di LDL (“colesterolo cattivo”).
Per questo ti consigliamo di preparare una lista di domande prima di recarti dal
medico: i tuoi quesiti aiuteranno sia te che il tuo medico a aggiungere l’obiettivo
nel modo più semplice.
• Fatti indicare dal tuo medico il valore di LDL da raggiungere.
•Realizzate insieme un piano di trattamento che sia adatto alle tue reali
necessità.
Di seguito riportiamo alcune utili domande da porre
al tuo medico di fiducia:
• Qual è il valore di LDL (“colesterolo cattivo”) che devo raggiungere?
• Qual è il valore di HDL (“colesterolo buono”) che devo raggiungere?
• Cosa significano i valori del colesterolo?
• Ogni quanto devo controllare il colesterolo?
• A quali rischi vado incontro se i miei livelli di colesterolo si alzano?
Lo stile di vita
Quale tipo di alimentazione mi aiuta a controllare
il colesterolo?
Un’alimentazione sana può ridurre il colesterolo nel sangue fra il 5% e il
10%; una riduzione del 10% della colesterolemia riduce la probabilità di
morire di una malattia cardiovascolare del 20%.
La principale causa dell’ipercolesterolemia è un’alimentazione troppo
ricca di grassi saturi (di origine animale, come carni rosse, formaggi,
insaccati): i grassi saturi aumentano il livello di LDL-colesterolo e diminuiscono il livello di HDL-colesterolo.
I grassi polinsaturi (come l’olio di semi) e monoinsaturi (come l’olio d’oliva), in quantità limitata, hanno un effetto positivo perché tendono ad
abbassare il livello di LDL-colesterolo.
Per questo è importante:
limitare il consumo di grassi in generale
sostituire i grassi saturi (burro, formaggi, carne grassa, insaccati)
con quelli polinsaturi (olio di semi) e monoinsaturi (olio di oliva)
aumentare il consumo di frutta, verdura e legumi
limitare il consumo di dolci
limitare il consumo di alcol
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Quanta attività fisica devo svolgere?
I cardiologi suggeriscono di svolgere tra i 30 e i 45 minuti di attività fisica
di media intensità 3-5 volte a settimana. Per esempio camminare a passo svelto; oppure scegliere un’attività che implica l’utilizzo di più gruppi
muscolari e che migliora la resistenza: nuoto, bicicletta, ginnastica in
acqua, ginnastica a corpo libero etc. Quali sono le attività consigliate?
Ecco una serie di attività di crescente impegno che puoi svolgere:
• camminare lentamente su una superficie piana per 100-200 m;
• svolgere una quantità moderata di lavoro in casa, come passare l’aspirapolvere, spazzare i pavimenti, portare i sacchetti della spesa;
• lavoro di giardinaggio leggero (ad es. rastrellare le foglie, piantare,
spazzare il selciato, spingere un tosaerba a motore), tinteggiare, fare
lavori di bricolage a bassa intensità (piccoli lavori di manutenzione/
riparazione);
• camminare rapidamente, ballare, lavare l’auto, andare in bicicletta
a velocità moderata;
• fare lavori di bricolage più impegnativi (spingere un tosaerba meccanico, eseguire lavori di bricolage di elevata intensità).
Quali altre scelte mi aiutano a controllare
il colesterolo?
Controlla il tuo peso Se sei in sovrappeso il rischio di avere il
colesterolo alto è più elevato. Il sovrappeso ti espone anche
a rischio di ipertensione e di diabete. Inoltre insieme queste
patologie aumentano il rischio di infarto.
Smetti di fumare Il fumo danneggia le pareti delle arterie, formando placche che si accumulano nel tempo. Il fumo inoltre
abbassa i livelli di HDL (“colesterolo buono”), aumentando il
rischio di infarto.
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Bibliografia
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Doc.ANMCO/GICR-IACPR/GISE, GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA – VOL 15 – SUPPL 1 AL N 1 2014
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GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA – VOL 11 – SUPPL 4 AL N 5 2010
Hamm CW, Bassand JP, Agewall S, et al.; Task Force for the Management of Acute Coronary Syndromes (ACS) in
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