UNAE Segreteria Tecnica AGGIORNAMENTO FORMATIVO SULLA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI Parte VI Attrezzatura per l’esecuzione dei lavori sotto tensione BT e dei lavori fuori tensione BT e MT Pag. 1 di 4 6. Le principali attrezzature per i lavori elettrici • Attrezzi per i lavori sotto tensione in BT • Dispositivi portatili di messa in c.c., a terra e in equipotenzialità (lavori fuori tensione) • Dispositivi per rilevazione e tranciatura cavi • Strumenti di misura • Rivelatori di presenza/assenza di tensione (BT norma CEI EN 61243-3 - MT norma CEI EN 61243-1, 2) • Fioretti isolanti di maneggio e di manovra • Protettori isolanti, pedane, teli, tappeti, ecc. • Segnaletica d’informazione e divieto. 6.1 Utensili/attrezzi isolati e isolanti per lavori sotto tensione fino a 1000 V c.a. La norma CEI EN 60743 (CEI 11-24 - Lavori sotto tensione -Terminologia per gli attrezzi e gli equipaggiamenti usati per i lavori sotto tensione), distinguono: • attrezzi isolati: costituiti di materiale conduttore e ricoperti in tutto o in parte con materiale isolante, fig. 6.1 a); • attrezzi isolanti: costituiti principalmente o totalmente con materiale isolante, fig. 6.1 b). Gli utensili/attrezzi utilizzati per i lavori sotto tensione devono rispondere a precise norme di prodotto e devono Fig. 6.1 – a) Pinza isolata b) Pinza essere adoperati e conservati secondo le disposizioni isolante stabilite dal costruttore. Le norme di prodotto stabiliscono le dimensioni dell’isolamento, le marcature e le prove di tipo da superare all’atto dell’omologazione e quelle di accettazione all’atto della fornitura. La principale di queste, per giraviti, cesoie e pinze, è la norma CEI EN 60900 (CEI 11-16) – Attrezzi da lavoro a mano per lavori sotto tensione fino a 1000 V in corrente alternata e fino a 1500 V in corrente continua. Gli stessi utensili/attrezzi devono essere conformi anche alle norme UNI 105621-2 e UNI ISO 2859-1. Su ogni esemplare devono essere riportate le sotto indicate marcature: • doppio triangolo; • nome del fabbricante; • anno di costruzione. Prima dell’uso ogni attrezzo deve essere ispezionato a vista dall’utilizzatore. Se sussiste qualche perplessità rispetto alla sicurezza, ad esempio per la presenza di rotture, cricche, isolamento deteriorato, ecc., lo stesso deve essere scartato. Ormai sono sempre più disponibili Fig. 6.2 Valigia utensili/attrezzi per lavori sul mercato varie versioni di valigie contenenti un set sotto tensione in BT (fonte Intercable) completo di attrezzi isolati per il lavoro sotto tensione (fig. 6.2). Un elenco esemplificativo e non esaustivo dei componenti di tali cassette è: pinza universale, pinza isolante in resina, tronchese, cesoia, spellafili, forbice isolata, giraviti per viti ad intaglio, giraviti a croce chiave a T (completa di bussole chiave c.s. dinamometrica), multimetro digitale, pinza amperometrica e indicatore del senso ciclico delle fasi. UNAE Segreteria Tecnica AGGIORNAMENTO FORMATIVO SULLA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI Parte VI Attrezzatura per l’esecuzione dei lavori sotto tensione BT e dei lavori fuori tensione BT e MT Pag. 2 di 4 Completano la dotazione dell’operatore addetto al lavoro sotto tensione materiali quali: • cappucci isolanti a molla per l’isolamento delle estremità spellate dei cavi in tensione; • teli isolanti di protezione; • tappeti isolanti; • mastici isolanti da applicare alle parti attive in tensione su cui non si interviene; • schermi isolanti per la protezione contro le parti attive in tensione adiacenti alla zona di lavoro sotto tensione. 6.4 Dispositivi di messa a terra ed in corto circuito Questa attrezzatura, prevista per l’esecuzione dei lavori fuori tensione è di tipo collettivo, nel senso che non viene assegnata dal DL al singolo lavoratore, ma resta sotto la responsabilità, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento in efficienza e quindi l’effettuazione delle verifiche periodiche, del Preposto ai lavori (PL – Parte IV). I dispositivi di messa a terra ed in corto circuito devono essere conformi alla specifica di prodotto di cui alla norma CEI EN 61230 (CEI 11-40). In particolare il dispositivo deve essere in grado di sopportare, dal punto di vista delle sollecitazioni termiche e dinamiche, le più elevate correnti di corto circuito che si possono manifestare nel punto d’installazione mantenendosi correttamente in opera. Ultimamente sono costruiti, al fine di facilitare e ridurre gli sforzi dorsolombari di messa in opera, in due parti scomponibili (fig. 6.3). Una costituita dal collegamento a terra di una fase del circuito, l’altra dal collegamento che realizza il corto circuito fra le tre fasi, ovvero fra queste e il neutro per quelle installazioni BT (in genere linee della distribuzione per le quali sussiste sempre l’obbligo della messa in sicurezza mediante cortocircuitazione e collegamento a terra dei Fig. 6.3. Dispositivo mobile (portatile) di circuiti). Non esistono per tanto dispositi di messa messa a terra e in corto circuito per in corto circuito e a terra di tipo universale. In installazioni a MT (fonte Enel-Ottotecnica) particolare per quanto attiene la foggia delle pinze dI connessione ai conduttori dell’impianto che possono essere in corda flessibile o costituite da sbarre nude in tondo rigido o piatte. L’efficienza di un dispositivo dei messa a terra ed in corto circuito resta affidatato alla realizzazione di una bassa resistenza del serraggio delle pinze sui conduttori, dall’adeguatezza, dal punto di vista termico, delle sezioni dei conduttori che realizzano il corto circuito fra le fasi e la calata di collegamento a terra. Deve essere garantita la tenuta delle connessioni e dei serraggi delle pinze agli sforzi di natura elettrodinamica che si manifestano in caso di corto circuito. In altri termini il dispositivo deve poter assorbire tutte le sollecitazioni possibili senza esporre gli operatori ad alcun danno qualora per una qualsiasi ragioni avvenga un rilancio intempestivo della tensione d’esercizio sul posto di lavoro. Le parti principali costituenti un dispositivo di messa a terra ed in corto circuito di tipo mobile o portatile sono: • le pinze di serraggio dei conduttori; • i conduttori di corto circuito e di collegameto a terra (i primi sono di sezione maggiore perché sono sollecitati dalla corrente di corto circuito dell’impianto d’intensità sempre superiore a quella di guasto a terra); UNAE Segreteria Tecnica AGGIORNAMENTO FORMATIVO SULLA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI Parte VI Attrezzatura per l’esecuzione dei lavori sotto tensione BT e dei lavori fuori tensione BT e MT Pag. 3 di 4 i picchetti o morse autofresanti di collegamento a terra; • il fioretto di manneggio per la mesa in opera. Quest’ultimo è costituito da un elemento di testa sul quale si può innestare il rilevatore di presenza/assenza di tensione e, successivamente, un piattello con il quale si prelevano la prima pinza di messa a terra e successivamente le tre pinze per il collegamento in corto circuito. Immediatamente sotto al paramano sono innestabili uno o più allunghi che consentono all’operatore di mantenersi a distanza di sicurezza durante la mesa in opera del dispositivo. Nella fig. 6.3 è pure riportata la pinza speciale prevista per il collegamento in corto circuito e a terra di sbarre nude di tipo piatto. Tali pinze, da utilizzazre specialmente per la messa in sicurezza di impianti o elementi di impianto di cabina allestiti a giorno, vengono messe in opera mediante il fioretto di cui sopra grazie all’innesto di un alveolo esagonale che permette il loro orientamento. Il fioretto, essendo utilizzabile anche da esterno, deve superare delle prove di tenuta sotto tensione in presenza di pioggia e di nebbia salina. Ciò allo scopo di ricreare le condizioni di inquinamento riscontrabili nell’ambiente dove può essere utilizzato. Sulle pinze devono essere riportate una serie di marcature, riguardanti: • la massima corrente di corto circuito e relativa durata, per cui il dispositivo può rimanere ancora correttamente in opera; • la massima corrente di guasto a terra e relativa durata, per cui il dispositivo può rimanere ancora correttamente in opera; • il diametro dei conduttori serrabili; • l’anno di costruzione; • il nome del fabbricante. • 6.5 Dispositivi rivelatori di presenza/assenza di tensione e fioretti di maneggio/manovra Come vedremo dettagliatamente nella Parte VII, dedicata al lavoro fuori tensione, uno degli adempimenti essenziali per mettere in sicurezza le installazioni su cui si deve lavorare è costituito dalla verifica dell’assenza di tensione, operazione propedeutica alla messa in sicurezza. Questa operazione deve essere eseguita con apparecchi dedicati, possibilmente muniti di autotest acustico e luminoso. La norma CEI EN 50110-1 raccomanda in più punti che l’autotest sia attivato, per accertare l’efficienza dello strumento rilevatore, sia prima sia dopo la prova di verifica di assenza di tensione condotta sull’impianto oggetto dei lavori. In fig. 6.4 sono riportati alcuni tipi di rilevatori di assenza/presenza di tensione. Precisamente: nella fig. 6.4 (a, è rappresentato un rilevatore per impianti BT, mentre nelle figure 6.4 (b e (c vengono rappresentati rispettivamente: un rilevatore per impianti a MT per installazioni elettriche da interno (cabine allestite a giorno o con quadri isolati in aria ovvero isolati misti aria/SF6) e un rivelatore da utilizzarsi su impianti ubicati all’esterno (in genere impianti o linee della distribuzione pubblica, ma anche impianti utilizzatori MT dei clienti finali). I rivelatori in questione rispondono alle norme: CEI EN 61243-3 (CEI 11-45), per quelli di tipo bipolare da utilizzare sugli impianti di BT, e CEI EN 61243Parte 1 e 2, per quelli da utilizzare su impianti a Fig. 6.4 Rivelatori di presenza/assenza di tensione superiore a 1 kV fino a 36 kV max, tensione: (a per impianti BT, (b per impianti rispettivamente di tipo capacitivo e di tipo resistivo. MT da interno e (c per impianti MT da Attualmente, in commercio, non esistono ancora esterno. dispositivi rilevatori di presenza/assenza di UNAE Segreteria Tecnica AGGIORNAMENTO FORMATIVO SULLA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI Parte VI Attrezzatura per l’esecuzione dei lavori sotto tensione BT e dei lavori fuori tensione BT e MT Pag. 4 di 4 tensione impiegabili su impianti con tensione nominale superiore a 30 kV (tensione massima del sistema 36 kV). In genere i rivelatori di tipo BT presentano due configurazioni di funzionamento: una unipolare ed una bipolare. La verifica dell’assenza di tensione con uno strumento unipolare, non rispondente alla relativa norma tecnica di prodotto, potrebbe risultare inaffidabile se sul posto ove si effettua la rilevazione non è presente un impianto di terra accessibile. Sui rilevatori BT devono essere riportate le seguenti marcature: • nome e marchio del costruttore; • modello di riferimento e tipo; • anno di costruzione; • simbolo del doppio triangolo con l’indicazione 1000 V. Dal punto di vista antinfortunistico per un impiego anche su installazioni poste all’esterno dovrebbero essere richiesti i gradi di protezione IP 54 e IP 43, rispettivamente per la configurazione unipolare e bipolare, e IP 2X sulla boccola della prolunga e sulla terminazione sconnettibile del cavo di collegamento all’altro elettrodo di contatto, che al pari della sonda rilevatrice prevede una impugnatura con paramano. Per quanto attiene i fioretti MT, oltre a quello sommariamente esaminato per la messa in opera dei dispositivi portatili di messa a terra e in corto circuito, occorre considerare anche quelli di manovra che sono in pratica una loro variante; questi presentano infatti le medesime caratteristiche sia dal punto di vista della tenuta dell’isolamento che da quello delle prestazioni meccaniche. Viene solamente modificato l’attacco in testa che nel caso di specie serve per azionare le leve di manovra che comandano le lame di linea e di terra dei sezionatori montati a giorno che risultano sprovvisti di comando rinviato a petto d’uomo. Ovviamente è richiesta una tenuta dielettrica, per tensione d’esercizio almeno fino a 30 kV, dal momento che nell’effettuazione della manovra di cui sopra, pur agendo l’operatore su elementi collegati a terra, sussiste il rischio, se pur occasionale, di penetrare con il fioretto stesso nella zona di lavoro sotto tensione o addirittura di andare a contatto con la parte attiva in tensione a MT. Esistono poi speciali fioretti per la sostituzione, ovviamente fuori tensione, dei fusibili a MT nelle cabine allestite a giorno nelle quali, oltre all’invasione della zona di prossimità, esiste anche la possibilità di invadere la zona di lavoro sotto tensione. Altro fioretto previsto espressamente per la sostituzione di fusibili MT è quello utilizzato per operare all’interno di quadri MT isolati in aria dove appunto sono allocati l’IMS (interruttore di manovra sezionatore) e i fusibili stessi. In questo caso la funzione del fioretto è solamente per agevolare dal punto di vista meccanico l’accesso alle cartucce da sostituire che si trovano nella posizione più arretrata rispetto all’ingresso del vano. agu fine della parte VI