Applicazioni del calcolo infinitesimale alla fisica In questo capitolo vengono introdotte le equazioni differenziali del primo ordine lineari a coefficienti costanti e mostrate alcune applicazioni che esse hanno nella fisica. Equazioni differenziali del primo ordine Definizione 1 Assegnate le costanti a, b ∈ R e un punto (x0 , y0 ) del piano cartesiano, la coppia di relazioni ( y 0 + ay = b, (Σ) y(x0 ) = y0 , definisce quello che si dice un problema di Cauchy, che consiste nell’individuare una funzione x 7→ y(x) continua e derivabile su tutto R, che soddisfi per ogni x ∈ R l’equazione y 0 (x) + ay(x) = b, e che abbia grafico passante per il punto (x0 , y0 ). Un’equazione come y 0 + ay = b viene detta equazione differenziale del primo ordine e la condizione y(x0 ) = y0 viene anche detta condizione iniziale. Un importante teorema garantisce che un problema di Cauchy come quello presentato sopra ammette un’unica soluzione y, che deve essere nella forma y(x) = c1 e−ax + c2 , con c1 e c2 costanti che si determinano imponendo che y soddisfi entrambe le condizioni del sistema (Σ). Moto in un mezzo viscoso Consideriamo il caso di un corpo in moto in un mezzo viscoso soggetto alla forza d’attrito e al proprio peso. Orientiamo l’asse y parallelo e concorde alla gravità e supponiamo che all’istante iniziale t0 = 0 il corpo si trovi nella posizione y0 = 0 con velocità v0 = 0. Indicata con g l’accelerazione di gravità, m la massa del corpo e k il coefficiente di attrito viscoso del mezzo, l’equazione della dinamica del corpo è mg − kv = ma. Dato che l’accelerazione è la derivata della velocità rispetto al tempo, il problema può essere riformulato nei termini del seguente un problema di Cauchy ( k v = g, v0 + m v(0) = 0. 1 Una soluzione pertanto deve essere nella forma k v(t) = c1 e− m t + c2 . Sostituendo y(t) nell’equazione differenziale si ottiene − k k k k k c1 e− m t + c1 e− m t + c2 = g, m m m cioè m . k Imponendo la condizione iniziale si trova infine c2 = g c1 + c2 = 0, pertanto la soluzione del problema è k gm 1 − e− m t . k Quando t → +∞ la velocità v(t) tende al valore limite gm , v∞ = k situazione la cui interpretazione fisica è la seguente: la velocità del corpo in una prima fase transitoria cresce fino a quando la forza resistente non controbilancia la forza peso; raggiunto l’equilibrio delle due forze, il corpo si mantiene in moto uniforme ad una velocità di regime v∞ . La velocità v(t) del corpo può anche scriversi nella forma più espressiva t v(t) = v∞ 1 − e− τ , v(t) = in cui la costante τ = m , che ha la dimensione di un tempo, prende il nome di costante k di tempo del sistema. Per convenzione, la fase transitoria viene stimata della durata di ∆t = 3τ , cosı̀ che per t > 3τ si ha y(t) ≈ v∞ , con un errore relativo inferiore a e−3 ≈ 5%. Dato che la velocità v(t), istante per istante, è la derivata della posizione y(t) del corpo, quest’ultima soddisfa Z t y(t) − y(0) = v(x) dx. 0 La posizione del corpo è in definitiva Z t x t x y(t) = v∞ 1 − e− τ = v∞ x + τ e− τ 0 = h 0 i t t = v∞ t + τ e− τ − τ = v∞ t − v∞ τ (1 − e− τ ). I grafici di posizione, velocità e forza risultante sono riportati in figura 1 2 y v F v∞ τ t mg τ t τ Figura 1: moto in mezzo viscoso Carica e scarica di un condensatore Ricordiamo che se q(t) è la carica accumulata in una armatura di un condensatore all’istante t, allora i(t) = q 0 (t) è l’intensità della corrente che fluisce nel medesimo istante verso tale armatura e Vc (t) = C1 q(t) è la differenza di potenziale ai capi del condensatore. Figura 2: circuito RC Nel circuito in figura2, applicando la legge di kirchhoff alle maglie, si ottiene E − Rc ic − V c = 0, che, detta q la carica presente all’istante t sulle armature del condensatore, può essere espressa nella forma 1 E − Rc q 0 − q = 0, C ovvero 1 E q0 + q= . Rc C Rc Assumendo che all’istante t = 0, quando l’interruttore si chiude a sinistra, il condensatore sia scarico, ovvero q(0) = 0, la carica q deve soddisfare il seguente problema di Cauchy 3 t ( q 0 + R1c C q = q(0) = 0 E , Rc Fissata la costante di tempo τc = Rc C, e tenuto conto dell’analogia con il precedente problema, la soluzione del problema è nella forma − τt c q(t) = Q 1 − e , ove la carica a regime Q, raggiunta quando Vc = E, soddisfa la relazione Q = CE. La differenza di potenziale Vc sul condensatore è t q Vc = = E 1 − e− τc , C mentre la corrente ic nel circuito è ic = q 0 = E − τt e c. Rc I grafici di carica, corrente e differenza di potenziale del condensatore sono riportati in figura3; si noti come le tangenti ai grafici all’istante t = 0 intercettano i valori asintotici all’istante t = τc . Vc(t) q(t) i(t) Q i0 τ Ε τ t t τ Figura 3: carica del condensatore Consideriamo ora il un bilancio energetico del circuito nell’intervallo temporale (illimitato) di carica: • lavoro della forza elettromotrice del generatore sulle cariche: Z +∞ Z Q gen W = Ei dt = E dq = [Eq]Q 0 = EQ. 0 0 4 t • lavoro della resistenza (corrispondente all’energia dissipata sotto forma di calore per effetto Joule) Z +∞ Z E 2 +∞ − 2t E 2 h τ − 2t i+∞ 1 1 2 res Ri dt = − e τ dt = − − e τ = − CE 2 = − EQ W =− R 0 R 2 2 2 0 0 • variazione dell’energia potenziale elettrostatica nel condensatore, equivalente all’opposto del lavoro fatto dalle forze elettrostatiche nel caricare il condensatore Q Z Q Z Q 1 Q2 E 1 2 1 cond cond = q dq = q = EQ. ∆U = −W = Vc dq = 2C 2C 2 0 0 C 0 Si noti che, a conferma del principio di conservazione dell’energia, si ha che W gen + W res = ∆U cond . Consideriamo ora il caso della scarica di un condensatore carico. Indichiamo pertanto con q0 la carica iniziale sulle armature del condensatore e con V0 = qC0 la differenza di potenziale ai suoi capi all’istante iniziale t = 0 in cui chiudiamo l’interruttore verso destra. La legge di Kirchhoff questa volta impone Vc − Rs is = 0, che, detta q la carica presente all’istante t sulle armature del condensatore, dato che is = −q 0 , può essere espressa nella forma Rs q 0 + 1 q = 0, C ovvero 1 q = 0. Rs C Procedendo come nel caso precedente, si trova che la carica soddisfa q0 + t q(t) = q0 e− τs , la differenza di potenziale Vc sul condensatore è t q = V0 e− τc , C la corrente iniziale, la corrente di scarica is nel circuito vale Vc = mentre, posto i0 = V0 Rs t is = −q 0 = i0 e− τc . In figura 4 sono riportati gli andamenti di carica, differenza di potenziale e corrente in funzione del tempo. 5 q(t) Q0 τ t i(t) Vc(t) i0 V0 τ Figura 4: scarica del condensatore 6 t τ t