Anno 2 – Nr. 1 – gennaio 2013 …in cammino Notiziario del Cursillo di Cristianità della Diocesi di Oria In cammino per mette in evidenza che non erano della discendenza di incontrare Gesù Abramo, e hanno fatto un lungo viaggio per incontrare Gesù, guidati non dalla Parola di Dio ma Certo a pensarci bene da una stella. I re magi arrivano il mondo, la gente, dall’Oriente laddove cercano sempre di l’Oriente sta a rappresentare rovinare le cose di terre lontane, altri mondi, Dio: l’Assunta viene proprio per sottolineare il chiamata Ferragosto, fatto che Gesù non è venuto il giorno dei defunti, solo per la sua gente ma per con le zucche si tutta l’umanità. Essi festeggia l’Halloween, rappresentano, dunque, tutti i popoli della terra, a Natale compare Babbo Natale, all’Epifania si parla rappresentano tutti i popoli pagani che sono della Befana…. Ma così va il mondo! L’Epifania è una festa che ha sempre toccato il cuore chiamati, proprio come il popolo eletto, all’incontro di tutti con i Magi e le varie leggende. L’idea con Cristo Salvatore. fondamentale è e rimane la gioia di aver conosciuto Una stella li guida è la stella simbolo della speranza, Dio, la gratitudine perché Egli si è manifestato, la luce che proviene dall’alto. Nel vangelo si vuole parlare di una stella o di cometa che guidava i Re felicità di poterlo veramente adorare. L’Epifania è quindi la festa di Dio che vuole tutti, Magi come di una luce che li portava a Colui che di tale luce è la fonte. Infatti l’evangelista dice: nessuno escluso. E’ una festa piena di affettività, di braccia che si “abbiamo visto la sua stella” vale a dire “abbiamo spalancano; è Dio che ci dice “Vi voglio tutti perché visto la sua luce, quella di Cristo”. vi amo tutti!” La sorpresa e il segreto di questa festa I magi ci insegnano che dobbiamo cercare la stella, la è qui: un Dio che non vuole solo qualcuno, né i luce di Dio, ma allo stesso tempo essere piccole stelle (della luce di Dio) per i fratelli! E quando la migliori, né i peggiori, ma vuole tutti con sé. L’umanità è ben rappresentata dai Magi, gente che domenica andiamo a Lui per celebrare il sacrificio viene da lontano, di altra cultura, inaspettata, strana Eucaristico nella Santa Messa, non andiamo a mani che viene a cercare un Re di cui non sa nulla, se non vuote, portiamo il nostro oro, cioè le nostre buone azioni compiute durante la settimana, portiamo il che deve trovarlo per adorarlo. E’ Dio che chiama tutti sempre, momento per nostro incenso, cioè tutte le nostre preghiere, e la momento. La sua pazienza è infinita: ci chiama, ci nostra mirra, cioè tutti i nostri piccoli sacrifici richiama, ci aspetta, ci perde, ci ritrova, ci insegue, d’amore. “Entrati nella casa, videro il bambino con ci incontra, ci afferra. Non dimentichiamolo mai: il nostro Dio è fatto così” Maria sua madre, si prostrarono e lo I re magi vengono da adorarono”. lontano, affrontano L’adorazione di Gesù è lo scopo del viaggio, il fine di un lunghissimo tutta la nostra vita. Il viaggio è lungo, faticoso, fatto viaggio e passano di pericoli e cadute, ma tutto si deve concludere con attraverso tante l’adorazione, il prostrarsi davanti a Gesù e difficoltà pur di riconoscerlo vero Dio e vero uomo, unico salvatore incontrare Gesù. Essi del mondo, unico riposo dei nostri cuori (“Ci hai fatti restano personaggi per te Signore – diceva S. Agostino - e il nostro cuore misteriosi: non se ne è inquieto, fintanto che non riposa in te”). conosce il numero, la Adoreranno il Signore tutti i popoli della professione, il luogo di provenienza, quasi terra... sicuramente non erano re. Si sa solo questa semplice Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi, e a questa salvezza ognuno arriva per strade e in modi diversi, e notizia: venivano “da oriente”. Questa particolarità Notiziario dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Oria. Per i vostri graditi interventi alla redazione del giornalino contattare il Gruppo Segreteria – [email protected]. Sito Web www.cursillosoria.it – Gruppo su Facebook http://www.facebook.com/groups/160589143982876/ ognuno è, almeno in parte, responsabile, oltre che della propria, anche della salvezza degli altri. L’Epifania è la festa della luce una luce che guida a Gesù; una luce che traspare da lui. Gli uomini senza Dio, vivono nelle tenebre, non sanno dove andare, brancolano in un mondo falso e bugiardo in un mondo all’insegna dell’errore e del peccato, abbandoniamo questa vita e lasciamoci illuminare dall’amore di Cristo seguiamo soltanto lui che si è fatto uomo, è morto e risorto per noi per portarci nel suo regno dove con lui, il Padre e lo Spirito vivremo beati per tutti i secoli. «Svegliati e rinvigorisci ciò che rimane sta per morire» (Ap 3,2)! Come puoi pensare di seguire gli ideali degli uomini di questo mondo? Non vedi come sono angosciati, scontenti e non sanno né da dove vengono né verso dove vanno? Il Signore ti ha scelto ed eletto come membro della Chiesa, la nuova Gerusalemme salutata da tutti come: «la nostra madre» (Gal 4,26). Quanti uomini che brancolano nel buio, sono alla ricerca di luce, di un senso alla loro esistenza? … Tu che hai a portata di mano questa luce ti permetti di spegnerla o di disprezzarla? «Alza gli occhi intorno e guarda… sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore» quando, preso dall’amore di Dio, saprai indicare la strada che conduce a Cristo a quanti te la chiederanno come fecero i Magi alla città di Gerusalemme. «Dovete splendere come astri nel mondo» (Fil 2,15)! I Magi, investigatori del mistero nei labirinti dei poveri I Magi sono il simbolo di tutti coloro che affrontano un lungo percorso ad ostacoli senza cedere ai tentativi di depistaggio o disorientamento, senza lasciarsi catturare dagli ambigui sorrisi del potere. E il loro viaggio non termina, come ci aspetteremmo, con il raggiungimento del traguardo sognato. «Videro il Bambino con Maria sua Madre» e poi, si potrebbe concludere, vissero felici e contenti. No. Dopo aver offerto i loro doni, «per un’altra strada fecero ritorno al loro paese». Da allora sarà sempre così per chi lo ha trovato e poi vuole rimanere con Lui: bisogna saper cambiare strada, per non perderlo, anzi, per non perdersi.... Festa anche dei lontani, degli stranieri, degli esclusi dal sistema. L’apparire della luce di Dio tra le nostre tenebre capovolge i sistemi dei pesi e delle misure da noi stabiliti. Trasforma i meccanismi di esclusione e inclusione da noi codificati. Ci sono lontani che diventano vicini e primi che diventano ultimi. Ci sono pii osservanti delle leggi e maestri di morale che escono dal tempio senza essere perdonati, e peccatori, prostitute ed empi samaritani che diventano modelli di santità. Non è l’etichetta che conta. Le vecchie carte d’identità, per Lui, sono tutte scadute e vanno rinnovate con ... altri criteri. Se i Magi riescono a incontrare e adorare Gesù, è perché Dio, per rivelarsi, non fa preferenze di persone, non chiede prima la tessera di appartenenza politica o religiosa, non discrimina in base ai titoli di studio o ai diplomi di benemerenza. Non valuta insomma le condizioni di staticità e i piedistalli del passato. Egli va incontro e svela il suo volto a quanti si spingono sulle piste del futuro e aprono i varchi dell’esodo. Si fa trovare nella casa di ogni uomo reso infante, senza capacità o diritto di parola e di difesa. Si fa identificare da chi ha già deciso di assomigliargli. E gli si può assomigliare solo lasciando la nostra strada, oltre che la sicurezza della nostra casa, per seguire i suoi sentieri e le sue tracce. Festa, infine, di chi sa leggere i segni. Una stella, guidava i magi nel loro faticoso cammino. Quanti segni anche per noi, nella natura, negli eventi del tempo, nel cuore dell’uomo, possono diventare frecce direzionali, raggi luminosi che discretamente, nel cuore della notte, orientano i nostri timidi passi verso un paese, sempre incompiuto, dove c’è spazio per ogni uomo: quell’uomo che è lo spazio stesso di Dio. Soprattutto il Bambino, scoperto e adorato nella povertà di un villaggio da questi curiosi investigatori del mistero, è il segno che dobbiamo indagare tra le case e le baracche della terra, se vogliamo rintracciare i preziosi lembi del cielo. È Lui il vero cielo, e ne dobbiamo intuire la presenza oltre il velo di ogni persona, dietro le quinte di ogni scena storica. Davanti a Gesù i Magi non dicono nulla. Di fronte a Lui solo silenzio, ginocchia che si piegano, vita che diventa dono: mirra, oro, incenso. Un monito per le nostre comunità affinché, come popolo di «Magi pellegrini», non indugino nei palazzi di Erode, nelle accademie dell’immobilismo, nei labirinti delle ricerche a tavolino. Ma affrontino la strada della concretezza quotidiana, e forzino la marcia verso quell’alto monte dove il Signore, eliminata per sempre la coltre della morte, e fatto cadere l’ultimo velo che impedisce la completezza della sua definitiva epifania, ha già preparato il festoso banchetto della vita e della pace per tutti i popoli. (Don Tonino Bello) Notiziario dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Oria. Per i vostri graditi interventi alla redazione del giornalino contattare il Gruppo Segreteria – [email protected]. Sito Web www.cursillosoria.it – Gruppo su Facebook http://www.facebook.com/groups/160589143982876/ Vivere il nostro battesimo La festa del Battesimo di Gesù spinge inevitabilmente a riflettere sul nostro battesimo. Esso infatti ci impegna a vivere la stessa vita di Gesù, iniziata proprio sulle rive del Giordano. Vivere la stessa vita di Gesù. Cosa significa in pratica? Ce lo rivela l’evangelista Luca con il suo racconto. “Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera”. La preghiera è dialogo con Dio. Gesù quindi sta dialogando con il Padre, e il Padre gli risponde. “Il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo”. Questa è la risposta del Padre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Noi possiamo tradurre: “Tu sei il figlio che amo, perché corrispondi ai miei desideri, perché non mi deludi”. Vivere l’essere battezzati in Gesù significa decidere di essere figli di Dio e di vivere come tali, cioè corrispondere ai suoi desideri, non lo deluderlo. Come vive Gesù per essere amato da Dio? Il Figlio amato inizia a percorrere le vie della Palestina testimoniando che Dio è un pastore buono, che “porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri”; rendendo manifesta “la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”, confidando non in “opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia”. Parole grosse, alte, difficili che Gesù ha tradotto in modo chiaro e inequivocabile con la sua vita quotidiana vera, buona, bella, fedele al Padre e ai fratelli, fatta di un amore sincero e generoso verso tutti, soprattutto verso i più piccoli, i più poveri, i più deboli. È così che i battezzati sono chiamati a vivere per essere figli amati dal Padre. Purtroppo non sempre abbiamo la coscienza chiara di ciò che il battesimo ci richiede, come rivela una frase che risuona spesso nella nostra bocca: “Come cristiano vorrei e dovrei fare molto di più, ma purtroppo… Sai, la famiglia, il lavoro… Poi ci vuole un po’ di tempo anche per rilassarci altrimenti si scoppia. Si corre sempre. E allora?”. E allora? “Allora non posso andare a messa tutte le volte che vorrei, non posso pregare tutte le volte che vorrei, non posso aiutare gli altri tutte le volte che vorrei…”. Qui sta l’equivoco. Il battesimo non ci chiede di creare dei parchi naturali, delle zone protette, delle oasi nelle quali rifugiarci ogni tanto, lasciando la vita. Ci chiede di vivere la vita come Gesù. Ce l’abbiamo il tempo per la famiglia?. “Sì”. Viviamo la famiglia come Gesù. Ce l’abbiamo il tempo per il lavoro? “Certo”. Viviamo il lavoro come Gesù. Ce l’abbiamo il tempo per gli amici, per i parenti, per le relazioni sociali? “Per forza!”. Viviamo l’amicizia, le relazioni sociali, le ferie… come Gesù. Questo significa essere battezzati in Gesù. Questo significa piacere a Dio. Preghiera Vorrei vedere anch’io, Signore, la tua stella. Vorrei avere anch’io, la forza di partire, di abbandonare tutto per mettermi in cammino, con bagaglio leggero e cuore desto, disposto a camminare e a domandare pur di arrivare alla meta desiderata. Vorrei trovare anch’io, Signore, le persone a cui porre i miei interrogativi, quelli che mi porto dentro da troppo tempo, come un fuoco che cova sotto la cenere di tanti sogni infranti, di tanti progetti bruciati. Vorrei ricevere anch’io, Signore, la risposta che mi mette nella direzione giusta, che mi strappa alla confusione, all’imbarazzo, e mi fa percorrere l’ultimo tratto di strada. Vorrei giungere anch’io, Signore, alla capanna e riconoscere nel segno che ci offri, in quel bambino che giace nella mangiatoia, la tua Parola fatta carne, il tuo Amore che ci spalanca le braccia, la tua Grazia che ci trasforma in figli accompagnati con discrezione, in figli liberati da ogni tristezza. Preghiera per essere operosi Signore Gesù, fa che comprendiamo che la volontà di Dio si deve adempiere anche con le opere e non solo con le parole. Liberaci dalla tattica bugiarda di dire di sì e di non essere sul serio obbedienti a Dio, di cercare i nostri interessi, le nostre comodità, le nostre soddisfazioni, invece che la sua gloria. Signore Gesù, manda il tuo Spirito, perchè non ci fermiamo al vedere e al conoscere il bene, ma sappiamo convertirci e cambiare il nostro cuore, per liberarlo dal male. Signore Gesù, liberaci dall'orgoglio di crederci giusti, poichè siamo solidali con i peccatori, e sentiamo il bisogno di essere di continuo salvati. Fa che il nostro "sì" sia ripetuto ogni giorno. Notiziario dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Oria. Per i vostri graditi interventi alla redazione del giornalino contattare il Gruppo Segreteria – [email protected]. Sito Web www.cursillosoria.it – Gruppo su Facebook http://www.facebook.com/groups/160589143982876/ PROSSIMI APPUNTAMENTI “Com’è finita la tua lite con tua moglie?” “E’ venuta da me strisciando”. “E cosa ha detto?” “Esci da sotto il letto”. _________________________________________________________________ Davanti ad una tomba un tale singhiozza: “Non dovevi morire, non dovevi morire, perché sei morto…”. Un passante, commosso, lo vede e domanda: “Era vostro padre, vostra madre…?” “No, era il primo marito di mia moglie!”. _________________________________________________________________ Davanti ad una tomba un tale singhiozza: “Non dovevi morire, non dovevi morire, perché sei morto…”. Un passante, commosso, lo vede e domanda: “Era vostro padre, vostra madre…?” “No, era il primo marito di mia moglie!”. _________________________________________________________________ L’operazione è finita e il paziente apre gli occhi. Vedendo davanti a sé l’immagine confusa di un uomo tutto vestito di bianco esclama: Grazie, Dottore, lei mi ha salvato la vita. Macché dottore! Io sono San Pietro! _________________________________________________________________ Mamma, mi dai due euro? Te li ho dati ieri… che cosa ne fai dei soldi? Li ho dati a una vecchia signora. Hai un cuore buono. Ecco i due euro. Chi sarebbe questa signora? Quella che vende i gelati all’angolo della strada. _________________________________________________________________ L’esploratore è stato fatto prigioniero da una tribù di cannibali. Adesso è chiuso in una capanna, in attesa del suo triste destino. A un certo punto un indigeno, che tiene in mano un foglio e una penna d’oca, entra nella capanna e gli domanda: Come ti chiami? Perché vuoi saperlo? Sto scrivendo il menù 10 gennaio 2013 Scuola Responsabili – presso Seminario Vescovile di Oria – ore 19.30 21 gennaio 2013 Messe penitenziali presso ogni paese. 23 gennaio 2013 Scuola Responsabili – presso Seminario Vescovile di Oria – ore 19.30 24/27 gennaio 2013 56° Corso Donne 27 gennaio 2013 Rientro del 56° Corso Donne presso ex seminario San Cosimo – ore 19.30. 4 febbbraio 2013 Incontro del 4° giorno presso ex seminario San Cosimo – ore 19.30. Crucipuzzle - Parola del mese N O Z Z E P H I C S E P K X M D S P O S O I M E D I C O N S Q I A Y S A B A T O O L L E N G A G I R O T A C S E P A N I G V R I ACQUA AGNELLO ANNUNCIO BAMBINO BARCA BATTESIMO BETLEMME COLOMBA DESERTO DIGIUNO ERODE FIGLIO FOLLA GIORDANO INCENSO O E O S T R I E D O R E I J D U T C R V T A N N U N C I O A E N A U I L E B A D L E B B R O S O I L E T S S G C V G E U D U E L G S N Y I O O I R O T S A P R O N T T S M L G N S T L G N L T T LAMPADA LEBBROSO LUCE MAGI MANGIATOIA MEDICO MIRRA MOGGIO NOZZE ORIENTE ORO PANI PARALITICO PASTORI PECCATO A R E R O T A N I M E S O A O O M A S M E L E R O B M K C M I R I D B T L C C R A E M C U P G V R A T O N S O N C P E A M A G I R O F I G L I O H P S D B D O N A S E G B V V D V A C Q U A M O PESCATORI PESCI ROTOLO SABATO SEMINATORE SANDALO SCRITTURA SINAGOGA SOGNO SPOSO STRADA TETTO VINO VOCE Notiziario dei Cursillos di Cristianità della Diocesi di Oria. 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