Comune di Luzzara Luzzara 1702: una battaglia europea Luzzara 1702: una battaglia Europea La battaglia di Luzzara avvenne nel contesto di una conflitto di dimensioni europee: la guerra di successione spagnola, combattuta tra il 1701 ed il 1714. Come tale ebbe risonanza europea, nonostante l’esito non decisivo per le sorti della guerra. Ne costituisce testimonianza la grande diffusione di stampe che la illustrano, pubblicate in decine di versioni e varianti, nei principali stati europei: dalla Gran Bretagna all’Olanda, dall’Austria alla Francia. Tra le più diffuse ( 1) senz’altro le immagini realizzate da Jan van Huchtenburgh per l’opera di Jean Dumont “Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye sur les ennemis de la foi et sur ceux de l'empereur et de l'empire, en Hongrie, en Italie, en Allemagne et aux PaysBas” pubblicata nel 1720.(2) Jan van Huchtenburgh, pittore, incisore, artista, editore e commerciante d’arte olandese, fu l’illustratore personale del Principe Eugenio di Savoia (10) comandante dell’esercito Imperiale per più di trent’anni, che seguiva nelle campagne militari. Dalla stessa opera e per lo stesso incisore anche il cartiglio (2) che raffigura un ufficiale a cavallo mentre osserva il campo di battaglia. Al posto di una veduta panoramica della battaglia abbiamo, però, una vista dall’alto del campo di battaglia stesso, ripreso da un’altra immagine sempre dalla stessa opera. Questa tipologia di immagine, spesso utilizzata a corredo dei testi storico militari dell’epoca, viene abitualmente denominata “schieramento” in quanto ha come scopo principale di illustrare appunto lo schieramento delle truppe sul campo di battaglia. Operazione di per sé ritenuta, all’epoca, fondamentale per l’esito della battaglia stessa. Grazie alla grande fortuna di quest’opera storica (Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye…), incorporata anche nella successiva, sempre ad opera di Dumont, Histoire militaire du prince Eugène de Savoie, du prince et duc de Marlborough, et du prince de Nassau- Frise, où l'on trouve un détail des principales actions de la dernière guerre et des batailles et sièges commandez par ces trois généraux, queste immagini ebbero grandissima diffusione, grazie anche alle traduzioni nelle principali lingue europee, come la traduzione in inglese, a cura di John Campbell, da cui proviene la stampa opera di Claude Du Bosc (3). Presente in mostra anche l’inzio del capitolo dedicato alla battagli a di Luzzara nella edizione olandese (5). Le immagini di battaglie, sia schieramenti che vedute prospettiche, godevano di tale fortuna da essere riprodotte in varie e svariate edizioni, fino a diventare una sorta di “icona” svincolata addirittura al contesto testuale originario. Né è un esempio eclatante il cartiglio raffigurante la battaglia di Luzzara (4) inserita nell’edizione degli “Annales Ferdinandei” di Franz Christoph Khevenhüller, biografia di Ferdinando II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1619 al 1637, con nessuna relazione, quindi, con la battaglia di Luzzara del 1702. Altro esempio la stampa a colori “Battle of Luzzara”, di Carrington Bowles, pubblicata a Londra, metà del XVIII secolo circa, o la “Battle of Luzzara,” di incisore anonimo, dove addirittura la rappresentazione è ribaltata simmetricamente come se fosse specchiata. CATALOGO 1. Battaglia di Luzzara, Jan van Huchtenburgh in Jean Dumont “Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye sur les ennemis de la foi et sur ceux de l'empereur et de l'empire, en Hongrie, en Italie, en Allemagne et aux Pays-Bas”, 1720. Huchtenburg, in qualità di pittore di corte del Principe Eugenio, lo seguì in buona parte delle sue imprese. Si deve probabilmente alla sua presenza ai fatti rappresentati una piuttosto fedele descrizione dei luoghi. Nella stampa, infatti, si riconoscono il convento degli Agostiniani, Corte San Giuseppe (entrambi tuttora esistenti), le case di Riva di Suzzara antica e la torre di Luzzara, non più esistenti (l’attuale Torre Civica fu costruita successivamente alla battaglia). Anche il paesaggio è piuttosto fedele, nonostante la raffigurazione molto nitida degli Appennini sullo sfondo (raramente visibili con un simile dettaglio da Luzzara) e la scena rappresentata in primo piano, posta su una zona rilevata inverosimile per il paesaggio basso-padano. Quest’ultima forzatura è dovuta a convenzioni grafiche e narrative del tempo e non certamente ad ingenuità dell’artista. L’opera di Huchtenburgh sarà l’ispirazione per numerosissime copie, sia a stampa, sia su tela. 2. Jean Dumont “Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye sur les ennemis de la foi et sur ceux de l'empereur et de l'empire, en Hongrie, en Italie, en Allemagne et aux Pays-Bas” , 1720. Nel cartiglio: schieramento della Battaglia di Luzzara 1702, 3. The Battle of Luzzara 1702, Claude Du Bosc, in John Campbell “The Military History of the Late Prince Eugene of Savoy and of the Late John, Duke of Marlborough”, 1737. L’opera è la traduzione del testo di Jean Dumont. 4. Schieramento in cartiglio della battaglia di Luzzara, in Franz Christoph Khevenhüller “Annales Ferdinandei”, 1721. Il cartiglio è inserito, come immagine semplicemente decorativa, negli “Annales Ferdinandei” di Franz Christoph Khevenhüller Il testo è, infatti, la biografia di Ferdinando II d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1619 al 1637, con nessuna relazione, quindi, con la battaglia di Luzzara del 1702. 5. Frontespizio dell’edizione olandese di J. Dumont “Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye sur les ennemis de la foi et sur ceux de l'empereur et de l'empire, en Hongrie, en Italie, en Allemagne et aux Pays-Bas”. 6. The Battle of Luzzara, August 15th 1702, incisore anonimo, 1737 circa. 7. Battle of Luzzara, Carrington Bowles. Londra, metà del XVIII secolo circa. Edito dalla casa editrice Bowles attiva a Londra dal 1714 al 1832. 8. Paul Decker, Jeremias Wolff in "Representatio belli ob successionem in Regno Hispanico gesti", pubblicata in Germania nel 1710. Nel cartiglio in basso una breve ma completa narrazione della battaglia, qui riportata nella edizione italiana. 9. Filippo V, ritratto a cavallo, di Felipe Pallotta in Antonio de Ubilla y Medina “Succession de el Rey D. Phelipe V nuestro señor en la corona de España diario de sus viages desde Versalles a Madrid; el que executó para su feliz casamiento; jornada a Napoles, a Milan, y a su exercito; successos de la campaña, y su buelta a Madrid”, 1704. Antonio Cristóbal de Ubilla y Medina (1643-1726) nobile al servizio del re di Spagna Carlo II e Filippo V, accompagnò Filippo V nel suo viaggio in Italia tra il 1701 e il 1702. 10. Il principe Eugenio di Savoia-Soissons, in Jean Dumont “Batailles gagnées par le sérénissime prince Fr. Eugène de Savoye sur les ennemis de la foi et sur ceux de l'empereur et de l'empire, en Hongrie, en Italie, en Allemagne et aux Pays-Bas” , 1720. 11. Attraversamento del Po a Casalmaggiore, di Felipe Pallotta in Antonio de Ubilla y Medina “Succession de el Rey D. Phelipe V nuestro señor en la corona de España diario de sus viages desde Versalles a Madrid; el que executó para su feliz casamiento; jornada a Napoles, a Milan, y a su exercito; successos de la campaña, y su buelta a Madrid”, 1704. Il 25 Luglio 1702, l’esercito delle Due Corone (Spagna e Francia) attraversa il Po per portarsi dal milanese verso Mantova, allo scopo di liberare la città dall’assedio delle truppe imperiali. Eugenio di Savoia bloccherà l’iniziativa franco-spagnola proprio a Luzzara. 12. Plan de la Bataille de Luzzara. C. Du Bosc. XVIII secolo. Opera molto schematica tra cui elementi probabilmente di fantasia , tra cui batterie di cannoni francesi in azione, poste sulla sponda sinistra del Po, difficilmente credibile per le capacità delle artiglierie da campagna dell’epoca ed assenti nella altre raffigurazioni. 13. “Schlacht bei Luzzara” – Battaglia di Luzzara, Nicolotti, XVIII secolo. Ancche nell’opera del Nicolotti, prospetticamente molto simile all’Huchtenburg, si riconoscono i principali elementi architettonici e topografici del territorio Luzzarese. In entrambi, sulla sinistra, è raffigurata il Casino della Tomba, residenza di camapgna Gonzaghesca, demolita nel XIX secolo e posta nella località dell’attuale agriturismo “Corte Giardino”. 14. Mappa topografica da campo, applicata su tela, pubblicata da B. Herder, Freiburg im Breisgau, Germania, XIX secolo. 15. Mappa topografica del campo di Battaglia di Luzzara e assedio di Guastalla, pubblicata a Parigi, XIX secolo. Mappe realizzate con tecniche di rilevamento topografico sviluppate tra XVIII e XIX secolo, dall’aspetto piuttosto moderno. Riportano in modo geograficamente preciso gli schieramenti delle truppe ed i trinceramenti realizzati per la battaglia. La mostra è stata realizzata grazie alla gentile collaborazione di : Paolo Aldrovandi, Fernando Castagnoli, Valeria Manfredini, Massimo Petrati, Donato Scaini Eugenio di Savoia –Soissons. Parigi 1663 - Vienna 1736 Figlio di Eugenio Maurizio e di Olimpia Mancini, era destinato alla carriera ecclesiastica, a cui però preferì la vita militare. Chiese invano a Luigi XIV di entrare nel suo esercito. In seguito a questo rifiuto lasciò Parigi ed entrò al servizio dell'imperatore Leopoldo I, distinguendosi subito nelle operazioni contro i Turchi per la liberazione di Vienna assediata e in quelle successive, sicché a soli 24 anni fu promosso tenente generale. Segnalatosi in Piemonte nella guerra della Grande Alleanza, ebbe la nomina a feldmaresciallo nel 1693. La sua perizia emerse pienamente nella campagna del 1697 contro i Turchi, quando li sorprese e sconfisse al passaggio del Tibisco, presso Zenta. La battaglia ebbe effetti risolutivi sulla guerra austro-turca del 1683-99, per cui ad Eugenio furono donati vasti possessi fra i fiumi Drava e Danubio e poté iniziare la costruzione del palazzo del Belvedere a Vienna. Allo scoppio della guerra per la successione di Spagna ebbe il comando supremo delle forze destinate al teatro italiano e batté il maresciallo Catinat fra Carpi e l'Oglio, sconfiggendo poco dopo F. Villeroi a Chiari. Il nuovo comandante francese, duca di Vendôme, si scontrò con lui a Luzzara. Nel 1703 il principe fu nominato presidente del Consiglio aulico di guerra, cioè il comando generale dell’esercito del Imperiale. Dopo aver conseguito insieme al duca di Marlborough la grande vittoria di Höchstädt, fu battuto da Vendôme a Cassano d'Adda nel 1705. La geniale audacia di Eugenio si rivelò con la battaglia di Torino (1706), che si risolse con la sconfitta degli assedianti francesi e la conquista del Milanese, di cui diventò governatore. Ancora con Marlborough, riportò le vittorie di Audenarde (1708) e di Malplaquet (1709). La pace di Rastatt nel 1714, negoziata dallo stesso Eugenio, pose fine alla guerra. Nel 1716 sbaragliò a Petrovaradin i Turchi, l'anno dopo cinse d'assedio e conquistò Belgrado, costringendo l'impero ottomano alla pace di Passarowitz del 1718. Nel successivo periodo di pace (1720-33) Eugenio, nominato vicario d'Italia nel 1724, attese a riordinare l'esercito. Scoppiata la guerra di successione polacca (1733-35), al principe, ormai settantenne, fu dato il comando di un fronte secondario sul Reno. Fu collezionista d'arte, amico dei maggiori scienziati, letterati e filosofi del tempo; ebbe sensibile peso nel governo dell'Impero. Filippo V (Versailles 1683 - Madrid 1746) Duca d'Angiò e nipote di Luigi XIV, il re sole, divenne re di Spagna e della dinastia di Borbone di Spagna, tuttora regnante con Juan Carlos I. Fu designato da Carlo II d’Asburgo, morto nel 1700, come suo erede al trono di Spagna, a condizione che rinunciasse a ogni eventuale diritto sulla corona francese. Sostenuto dalla Francia, ma avversato dall’imperatore Leopoldo I d’Asburgo, il suo avvento al trono diede origine alla lunga guerra di successione di Spagna durante la quale il suo rivale Carlo d'Austria riuscì a farsi proclamare re a Madrid nel 1706. Filippo guidò l’esercito delle Due Corone (gli eserciti di Francia e Spagna alleati)durante le fasi iniziali della campagna d’Italia e fu a Luzzara, ove soggiorno dal giorno della battaglia (15 agosto 1702) fino ai primi d’ottobre dello stesso anno. La corona infine spettò a Filippo, grazie ai trattati di pace di Utrecht e di Rastatt del 1713-14, fu costretto tuttavia a rinunciare a tutti i dominî della corona spagnola in Italia e Fiandre.