La storia racconta che il 7 ottobre 1571 venne combattuta, nel golfo di Lepanto, la più importante battaglia della storia della marineria a remi, in cui scontrarono potenze navali cattoliche e turche, ed è quella che viene definita l’ultima crociata. Questa battaglia fu la prima grande vittoria di un’armata o flotta cristiana occidentale contro l’Impero Ottomano e, quindi, ebbe anche un’importanza psicologica dato che fino a quel momento i Turchi avevano vinto tutte le 8 principali precedenti battaglie contro i cristiani. La tradizione vuole che, tra le flotte cristiane, si imbarcarono circa 150 spelongani, che riuscirono anche ad impossessarsi di una bandiera turca posta su una nave nemica, (la tradizione vuole che fu una donna a strappare da una galea la bandiera ancora sporca di sangue), che è ancora conservata e custodita presso la chiesa parrocchiale di Sant’ Agata” - dichiara Don Paolo Bucci parroco e studioso della battaglia, che ha soffermato l’attenzione alla valenza storica della rievocazione, che da anni vanta studi di esperti del settore, tra i quali il CNR e dal centro studi recanatensi. Recanati infatti, insieme alla laziale Marino e alla croata Krk e Casamicciola di Ischia, sono i paesi gemellati con Spelonga, affiliati dallo stesso destino storico di combattenti a Lepanto (ora l’attuale Nafpakatos).