Igiene e profilassi Presentazione Un aspetto particolarmente delicato per chi deve operare all’interno di una realtà ospedaliera riguarda le misure di igiene e profilassi che si devono adottare per salvaguardare se stessi e i giovani degenti. Per una migliore comprensione del problema, inizieremo col prendere in considerazione le tipiche modalità di trasmissione delle patologie infettive e analizzeremo i principali fattori di rischio, sia per l’insegnante sia per l’alunno. Focalizzeremo quindi l’attenzione sulle precauzioni igienico-profilattiche a cui l’insegnante deve attenersi per preservare non solo il proprio stato di salute ma anche per evitare di diventare veicolo di microrganismi che potrebbero peggiorare la salute dell’alunno. Successivamente vedremo gli apparecchi medicali più comuni, quelli che l’insegnante potrebbe trovare nella stanza dei suoi ragazzi. Infine, e in maniera molto rapida, daremo uno sguardo alle modalità di somministrazione delle terapie e ai più comuni strumenti terapeutici. Nel proporti i diversi argomenti ti suggeriremo alcune attività che avranno lo scopo di aiutarti a riassumere i concetti base incontrati in questa unità 1 Come si trasmettono le infezioni Il processo di trasmissione delle infezioni può essere così schematizzato: via diretta SORGENTE Vie di eliminazione AMBIENTE Vie di penetrazione OSPITE via indiretta dalla sorgente, i microrganismi, responsabili dell’infezione, vengono espulsi, attraverso le vie di eliminazione, quindi si propagano nell’ambiente, fino a introdursi (per via diretta o indiretta), attraverso le vie di penetrazione, nel soggetto sano (ospite). La sorgente La sorgente può essere rappresentata dal MALATO, che manifesta i sintomi della malattia, o dal PORTATORE che ha in sé i microrganismi responsabili dell’infezione senza però manifestarne i sintomi. Il portatore, è “capace di ospitare un virus o un batterio, di assicurargli una sopravvivenza abbastanza lunga e di disseminarlo senza soffrire”. (Reynes) La sorgente d’infezione può essere: • Il paziente • L’ambiente • Il personale sanitario • Gli strumenti • I visitatori • Le attrezzature • La flora endogena 2 L’ospite L’OSPITE è la persona contagiata che può diventare MALATO, se le sue difese soccombono, o PORTATORE, se le difese prevalgono e s’instaura solo l’infezione OSPITE Ricordiamo che: esiste una variabilità nella resistenza delle persone ai microrganismi, più è critica la condizione di salute del paziente, maggiore è il rischio di contrarre infezioni Le vie di trasmissione I tipi di contagio avvengono per: TRASMISSIONE PARENTERALE/DIRETTA: Germi e virus trasmissibili attraverso contatto e scambio di sangue o liquidi organici TRASMISSIONE INDIRETTA, in particolare, per: Via aerea: germi e virus trasmissibili attraverso l’apparato respiratorio (goccioline di saliva) Via oro-fecale: germi e virus che si trasmettono attraverso ingestione o contatto di cibo e feci contaminate 3 I microrganismi I microrganismi dono gli agenti che provocano le infezioni. Si tratta di esseri viventi formati da una sola cellula e visibili esclusivamente con il microscopio. Non tutti i microrganismi sono responsabili di malattie infettive. Esistono infatti: Microrganismi patogeni, che provocano danni una volta penetrati nell’organismo umano o animale; Microrganismi saprofiti, alcuni dei quali sono nostri alleati, come la flora intestinale, la cute e le mucose. Si definisce RISCHIO INFETTIVO la probabilità, per le persone presenti in un ambiente, di subire un evento dannoso per la salute causato, appunto, da microrganismi. Microrganismi patogeni Condizioni favorevoli di vita nell’ambiente: temperature medie, presenza di umidità o di materiale organico. Condizioni sfavorevoli di vita nell’ambiente: temperature basse e molto elevate, ambienti asciutti ed esposizione alla luce solare. I microrganismi patogeni più dannosi per l’uomo sono: i BATTERI e i VIRUS Definizione e indicazioni generali su batteri e virus 4 Le infezioni: rischi per il docente Le infezioni più facili da contrarre in ambiente ospedaliero sono quelle trasmissibili per via aerea (influenza, malattie infettive esantematiche anche in fase d’incubazione). In presenza di un alunno con in corso una malattia infettiva di questo tipo, diventa essenziale per l’insegnante adottare le debite precauzioni. Al contrario è più difficile contrarre infezioni trasmissibili sia per contatto oro-fecale sia per trasmissione diretta, in quanto è più facilmente individuabile l’agente infettante (ad esempio feci o sangue). È comunque sempre importante rivolgersi al personale del reparto per più specifiche informazioni sui possibili rischi di infezione. Le infezioni: rischi per il giovane degente Un bambino/ragazzo ricoverato in ospedale è più facilmente defedato, dunque più sensibile a contrarre anche banali infezioni. Per questa ragione, l’insegnante con in corso una malattia infettiva trasmissibile per via aerea deve essere consapevole del suo stato di ospite di infezione ed avere particolare cura nell’uso delle corrette misure precauzionali Le mani sono un importante veicolo di trasmissione delle infezioni 5 Le infezioni: i soggetti più a rischio Particolare attenzione va rivolta ai: bambini che hanno affrontato interventi chirurgici bambini che hanno malattie croniche bambini immuno-compromessi, sia per la loro malattia di base, sia per le terapie che li rendono tali Le precauzioni igienico-profilattiche in ambiente ospedaliero Precauzioni Standard per tutte le patologie Lavaggio delle mani nelle malattie trasmissibili per via aerea Mascherina Guanti nelle malattie trasmissibili per contatto Cuffia Camice Precauzioni Aggiuntive nella patologie del sistema immunitario nelle malattie altamente trasmissibili per via aerea morbillo, varicella, infezioni herpetiche, tubercolosi Protezione Respiratoria Facciali filtranti di classe FFP2S solo nei casi di tubercolosi 6 Precauzioni standard: il lavaggio delle mani Precauzioni Standard Si tratta di precauzioni che devono essere utilizzate con tutti i bambini ospedalizzati, indipendentemente dal loro stato infettivo. Per il lavaggio routinario può essere usato un normale detergente, oppure l’antisettico nei casi specifici indicati dal reparto. Precauzioni standard: il lavaggio delle mani Il lavaggio delle mani deve essere eseguito: • prima e dopo le attività con ogni alunno • prima e dopo l’uso dei servizi igienici • dopo essersi soffiati il naso • dopo un contatto accidentale con liquidi organici (saliva, urine, feci, sangue) propri o del bambino • se si tocca materiale sporco Le mani prendono, le mani danno 7 Le mani Le mani rappresentano i nostri migliori strumenti operativi e la loro igiene è fondamentale per il controllo delle infezioni ospedaliere e delle malattie infettive trasmissibili. Le mani curano, ma anche: Toccano Raccolgono germi Veicolano germi Contaminano I microrganismi presenti sulle mani Le mani rappresentano il veicolo privilegiato di due tipi di microrganismi: flora transitoria: costituita da microrganismi che provengono dall’ambiente e vengono acquisiti con il contatto. Questi possono essere patogeni e antibiotico resistenti; flora residente: costituita da microrganismi normalmente presenti sulla cute nelle anfrattuosità, nei dotti sebacei e nelle ghiandole. Si tratta di microrganismi scarsamente virulenti; possono determinare infezioni qualora vengano introdotti direttamente nell’organismo in seguito a procedure invasive, o in pazienti gravemente compromessi in cui determinano manifestazioni di tipo opportunistico. 8 Quindi… attenzione alla cura delle mani ATTENZIONE – In servizio è necessario: togliersi gli anelli, bracciali, orologi perché l’igiene delle mani possa essere più accurata, e inoltre per evitare di mantenere parti umide dove è più facile la prolificazione di germi tenere le unghie corte perché in quelle lunghe è più difficile eliminare lo sporco che vi si può annidare tenere le unghie prive di smalto perché negli interstizi tra smalto e unghia si possono annidare i germi avere la cute integra perché le ferite sono uno dei principali veicoli di infezione Raccomandazioni generali In base al livello di rischio per il paziente o per l’operatore si distinguono tre tipi di lavaggio delle mani: Lavaggio sociale Lavaggio antisettico Lavaggio chirurgico Essi si differenziano in base: • alla sostanza utilizzata • alla durata del lavaggio • al tempo di contatto della sostanza antisettica utilizzata Le indicazioni generali sul lavaggio delle mani a cura del CDC (Center for Disease Control) di Atlanta 9 Il lavaggio sociale delle mani PERCHÉ: allontana lo sporco e la flora transitoria (fino al 90%), ma non la flora residente PRODOTTI: acqua tiepida e sapone COME: inumidire con acqua tiepida; versare il detergente sulle mani; insaponare palmo, dorso e spazi interdigitali; frizionare energicamente le superfici insaponate; sciacquare sotto acqua corrente; asciugare le mani con salviette di carta monouso; chiudere il rubinetto utilizzando la stessa salvietta QUANDO: a inizio e fine servizio; dopo l’uso dei servizi igienici; dopo aver rimosso i guanti; in genere tutte le volte che lo si ritiene necessario DOVE: in tutti i lavandini dove sia presente il detergente e l’asciugamano monouso Il lavaggio antisettico Torna all’elenco delle precauzioni PERCHÉ: distrugge rapidamente la flora transitoria e riduce la carica della flora residente PRODOTTI: acqua tiepida e detergente antisettico COME: inumidire con acqua tiepida; versare la soluzione antisettica sulle mani e insaponare distribuendo uniformemente la soluzione antisettica sulle mani e sui polsi partendo dalla zona periungueale, ponendo particolare attenzione agli spazi interdigitali; risciacquare accuratamente sotto acqua corrente; asciugare accuratamente con salviette di carta monouso; chiudere il rubinetto con la stessa salvietta QUANDO: prima di indossare guanti sterili; dopo il contatto con oggetti contaminati DOVE: nei lavandini in cui sia previsto il detergente antisettico 10 Precauzioni standard: la protezione respiratoria Si prescrive di indossare correttamente la maschera o schermo facciale quando l’alunno è affetto da una patologia trasmissibile per via aerea e con l’emissione di secreti o escreti. La mascherina deve essere cambiata fra un bambino e l’altro; dopo essersela tolta è indispensabile eliminarla nel contenitore dei rifiuti speciali. Al termine dell’operazione appena descritta, ricordare sempre di lavarsi le mani. Precauzioni standard: istruzioni per l’uso del respiratore Torna all’elenco delle precauzioni 11 Precauzioni aggiuntive per malattie trasmissibili per contatto Precauzioni Aggiuntive Le precauzioni aggiuntive vanno utilizzate in caso di patologie infettive. Per quelle trasmissibili per contatto, in particolare, è necessario l’uso di: Guanti: Guanti lavarsi le mani prima di indossare i guanti; indossarli prima di entrare nella stanza; toglierseli prima di uscire dalla stanza e lavarsi accuratamente le mani con sapone antisettico Camice: Camice: utilizzare il camice ogni volta che si prevede un contatto dei propri indumenti con l’alunno, rimuovere il camice prima di uscire dalla stanza e prima di sfilarsi i guanti … continua... Precauzioni aggiuntive per malattie trasmissibili per contatto Torna all’elenco delle precauzioni Precauzioni Aggiuntive Guanti e camice monouso saranno eliminati nel contenitore dei rifiuti speciali e dopo tale operazione, ricordare sempre di lavarsi le mani. L’insegnante deve in ogni caso essere informato dal personale del reparto sulle precauzioni da adottare per prevenire la diffusione dei microrganismi. 12 Precauzioni aggiuntive per malattie trasmissibili per via aerea Protezione respiratoria: nel caso in cui il docente debba interagire con bambini affetti da malattie infettive, come varicella o morbillo, e non ne sia immune, non dovrebbe entrare nelle rispettive stanze senza adeguate precauzioni. Se l’insegnante non immune o immune entra nella stanza deve indossare la mascherina chirurgica, la cappa monouso e i guanti. Bisogna poi eliminare mascherina, cappa e guanti nel contenitore per rifiuti speciali per evitare la diffusione del virus. Nei casi di tubercolosi indossare facciali filtranti. Le procedure di igiene e profilassi del reparto di competenza Ogni reparto di degenza o day-hospital ha un proprio regolamento per le procedure di igiene e profilassi. Rivolgersi sempre al personale del reparto (caposala, infermiera) per sapere se si può incontrare l’alunno e se ci sono delle misure igienico-profilattiche particolari da adottare. 13 Isolamento nelle malattie trasmesse attraverso droplet Torna all’elenco delle precauzioni In caso di malattie trasmesse attraverso droplet (goccioline di saliva): il degente deve essere collocato in camera singola nel caso in cui non fosse disponibile la camera singola, più pazienti con la stessa patologia possono condividere la stessa stanza se non fosse possibile il raggruppamento, è necessario mantenere una separazione spaziale di circa un metro tra degente infetto e gli altri degenti o visitatori non sono necessari trattamenti dell’aria la porta della stanza può rimanere aperta Isolamento del paziente in malattie trasmissibili per contatto In caso di malattie trasmissibili per contatto: il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici si possono raggruppare più degenti con la stessa patologia per raggruppare più degenti con patologie diverse è necessario considerare l’epidemiologia del microrganismo 14 Isolamento del paziente in malattie a trasmissione aerea In caso di malattie a trasmissione aerea (varicella/morbillo): Il degente deve essere collocato in una camera singola con servizi igienici e con pressione negativa rispetto alle aree circostanti L’aria della stanza deve essere filtrata prima della sua immissione in altre aree dell’ospedale Il degente deve rimanere in camera e la porta della stanza deve restare chiusa Più pazienti con la stessa patologia possono dividere la stessa stanza Per pazienti con TBC sarebbe auspicabile la stanza con filtro Uso di materiale didattico La relazione in ospedale tra bambino e docente è mediata anche dal materiale didattico Il materiale può essere esso stesso portatore di virus nel caso di malattie infettive (es. morbillo, varicella) è necessario quindi adottare delle precauzioni nel caso in cui il materiale venga veicolato da un alunno ad un altro Plastificare il materiale cartaceo e pulirlo con alcol a 70° dopo averlo utilizzato con ogni alunno Evitare l’uso di materiali di stoffa in quanto veicolatori di virus Rivestire con cellophane il computer portatile, sostituendone il rivestimento ogni qualvolta lo si passi da un alunno ad un altro 15 Attività 1 – Rifletti e rispondi Sulla base di quanto ti è stato finora illustrato, prova a completare la tabella che trovi nella scheda di lavoro qui allegata. Quindi confronta le tue risposte con quelle riportate nella scheda-soluzioni Come al solito, terminata l'attività, ricordati di inserire il tuo elaborato nell'area "consegne", quindi, se vuoi, puoi sospendere lo studio oppure proseguire col successivo argomento. Le apparecchiature medicali utili all’alunno L’alunno ospedalizzato può necessitare di alcuni apparecchi elettro-medicali: Pompe per infusione (utili a regolare il flusso della flebo): questo strumento è facilmente trasportabile perché collocato sulla piantana porta flebo con ruote. Monitor per rilevare i parametri vitali. 16 A chi rivolgersi per l’utilizzo dell’apparecchiatura Generalmente l’uso di pompe infusionali o monitor non preclude lo svolgimento di attività scolastica. L’insegnante non deve agire sugli apparecchi collegati all’alunno; è utile sapere che sono provvisti di allarmi acustici che potrebbero mettersi in funzione: in questo caso rivolgersi al personale infermieristico e mai spegnerli. Le più diffuse modalità di somministrazione delle terapie La terapia viene somministrata per via orale, parenterale, topica. • La terapia orale in cosa consiste? Ci sono bambini che non riescono a ingerire e per questa ragione potrebbero essere portatori di sondini (tubicini di materiale apposito) inseriti nel naso che, attraverso l’esofago, arrivano nell’apparato intestinale (inseriti non danno dolore). • La terapia parenterale viene somministrata in vena (fleboclisi); gli alunni saranno portatori di accessi venosi: aghi, cateteri venosi (tubicini che si inseriscono solitamente nelle braccia). Gli accessi venosi solitamente non danno dolore. • La terapia topica è somministrata localmente, solitamente con pomate. 17 Le più diffuse modalità di somministrazione delle terapie È possibile trovare gli alunni con fasciature più o meno estese (anche a mummia). Il docente deve avvisare il personale infermieristico se nota delle anomalie, ma non deve intervenire. Alcune patologie necessitano di impianto di stomia (comunicazione di un segmento dell’apparato gastro-enterico con l’esterno) protetta da apposito presidio che si trova sull’addome, solitamente coperta dall’abbigliamento. Vengono utilizzate dal personale competente e servono per l’alimentazione o per tenere a riposo l’intestino. Le più diffuse modalità di somministrazione delle terapie Alcuni bambini con patologie croniche sono portatori di cateteri venosi centrali, ossia tubicini che vengono inseriti in un vaso sanguigno, in modo tale che un’estremità sia nell’atrio cardiaco e l’altra fuoriesca dalla cute (più frequentemente arto superiore o torace). Questi cateteri vengono applicati per prelievi ematici, per infondere terapie, nutrizioni parenterali, trasfusioni di emocomponenti. 18 Attività 2 – Rifletti e rispondi Sulla base di quanto ti è stato finora illustrato, prova a completare la tabella che trovi nella scheda di lavoro qui allegata. Quindi confronta le tue risposte con quelle riportate nella scheda-soluzioni Dopo che avrai inserito il documento nell'area "consegne“, se vuoi, puoi proseguire con un’altra unità oppure prenderti una pausa. 19