Protesi difettose, un altro processo

Latina
Il giornale di
L’INCHIESTA
LUNEDÌ 4 APRILE 2016
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Nuove accuse per il medico Acampora: dopo le lesioni colpose anche truffa e abuso d’ufficio
Protesi difettose,
un altro processo
Una cinquantina di pontini chiedono i danni
L’avvocato
Ezio
Bonanni
g
di MARCO BATTISTINI
T
erzo processo e nuove accuse
per Sergio Acampora, medico
66enne napoletano, nuovamente imputato a Bologna per lesioni
colpose e somministrazione di medicinali guasti.L'accusa èdi averimpiantato protesi lombari difettose, che si
deformavano o rompevano una volta
applicate, ai pazienti di una clinica in
città. Circa una cinquantina i pontini
vittime dei difetti delle protesi. Il dibattimento è iniziato e l'udienza è sta-
IL PARTICOLARE
ta aggiornata a maggio. Il medico napoletano è già imputato a Bologna per
lesioni colpose e somministrazione di
medicinali guasti per aver impiantato
protesidifettose,che sideformavanoo
rompevano una volta applicate, a diversi pazienti nella clinica bolognese
'Villa Erbosa': persone alle quali erano
statidiagnosticate instabilitàlombari.
Peril professionistail PmLaura Solaha
chiesto un ulteriore rinvio a giudizio,
questa volta per i reati di truffa e abuso
di ufficio ed è fissata a breve l'udienza
preliminare. Tra le persone offese an-
cora i pazienti, diversi dei quali sono
assistiti dall'avvocato Ezio Bonanni,
intenzionati a costituirsi parte civile.
La truffa riguarda il comportamento
del medico in sette casi, tra 2004 e
2010, in cui avrebbe rappresentato ai
pazienti la necessità di eseguire gli interventi chirurgici, inducendoli in errore eprocurandosi uningiusto profitto con il posizionamento delle protesi
Lumbarfix,fabbricate dalladittaNitillium di cui la moglie è amministratore
unico e i figli azionisti. Il danno al Servizio sanitario nazionale, cioé il costo
affrontato dalleAusl perle operazioni,
è di quasi 85mila euro. Acampora è accusato poi di abuso d'ufficio perché,
violando la deontologia medica, nel
corso di 133 interventi a Villa Erbosa avrebbe omesso di astenersi in presenza
di un interesse proprio per sé e i suoi
congiunti, ottenendo uningiusto vantaggio patrimoniale costituito dalla
vendita dei dispositivi. A Bologna ha
preso il via il dibattimento per le lesioni colpose. Nell'udienza tutte le parti
civili assistite dall'avvocato Bonanni,
otto su dodici, sono state ammesse.
Secondo la Procura molte delle protesi
impiantate da Acampora si sono rotte.
“Decine e decine di pazienti –ha detto
l’avvocato Ezio Bonanni– si sono rivolti al professor Acampora,il quale ha
consigliato loro, in riferimento alle
singole edistinte patologie,di impiantare dei dispositivi interspinosi nella
loro colonna vertebrale, proponendo
di eseguirelui stessole operazionichirurgiche nella clinica privata accreditata Villa Erbosa”. Il perito della Procura haconfermato la sussistenzadi una colpa medica.
Il neurochirurgo avrebbe consigliato a diversi utenti interventi alla colonna vertebrale
Pazienti operati senza necessità
Il caso finito in Parlamento dopo un’interrogazione di Domenico Scilipoti
U
n’interrogazione
parlamentare
venne presentata
dall’allora deputato Domenico Scilipoti, proprio sul
caso delle protesi difettose. “Sono i pontini che hanno subito interventi chirurgici in una casa di cura
della provincia e Villa Erbosa a Bologna allorché il
neurochirurgo Sergio Acampora era già attivo all'interno del centro Neuromed di Pozzilli (in Molise)
–sottolineò Scilipoti- su ognuno di loro è stato eseguito un intervento di "fissazione elastica" della colonna vertebrale, attraverso dei dispositivi realizzati
e progettati "in house" proprio dallo stesso Acampora; ora le perizie eseguite
dal Prof. Iapichino hanno
dato, nella maggior parte
dei casi, un quadro desolante: quegli interventi
non erano necessari e nello
specifico, per ciò che riguardava Lino Guerrieri,
oggi 46enne, l'incidente
stradale di cui era stato vittima, non richiedeva quel
Un autentico
calvario per
i clienti del prof
tipo di intervento; Lino
Guerrieri, così come altri
suoi colleghi di ventura,
accomunati dalla sorte di
aver intrapreso le vie brevi
di un intervento chirurgico
all'interno di una struttura
privata convenzionata, ora
sono ridotti allo stremo.
L'inchiesta, rimbalzata da
Latina a Isernia e poi da Isernia a Latina ed ancora da
Latina a Bologna, inizierebbe a dare i suoi primi
frutti. Il sostituto procuratore della Repubblica di
Bologna avrebbe indicato
già un perito, un consulente tecnico della procura, ed
un mese fa la prima paziente operata da Acampora
prima a Bologna e, successivamente a Terracina, sarebbe già stata sottoposta a
visita medica da parte del
Ctu, Matteo Todini. Ma
proprio in attesa dell'evoluzione di questa inchiesta
divenuta ormai di carattere
nazionale, il legale dei cinque pazienti pontini, il legale del Sig. Guerrieri ha richiesto all'Asl di Latina, in
quanto ente strumentale
ed accessorio del Ministero
della Salute, di fornirgli
tutti gli atti relativi al pagamento delle protesi e di eventuali ulteriori erogazioni in adempimento "degli obblighi di cui all'articolo 32 della Costituzione".
Scilipoti chiese al governo
se non ritenesse opportuno
“adottare iniziative affinché si eserciti maggiore vigilanza sulle protesi e su
qualsiasi altro strumento
di terapia medica immesso
sul mercato”.