corso di speleologia - Unione Speleologica Pordenonese

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Unione Speleologica Pordenonese
C.A.I. - Pordenone
CORSO DI
SPELEOLOGIA
Lezioni di:
topografia, orientamento e nodi
A cura di
Agostino Rosset
INTRODUZIONE
Lo speleologo, l’alpinista od il turista che vuole essere in grado di scegliersi e percorrere
in modo autonomo un itinerario o condurre una comitiva deve mantenere una serie di
comportamenti al fine di garantire a se stesso e a chi conduce, la massima sicurezza
nell’esecuzione di un itinerario.
Sapere come comportarsi in situazioni impreviste, sapere il punto esatto in cui ci si
trova, la direzione da prendere per raggiungere la meta prefissata, deve essere frutto di
una preparazione cosciente.
In questo ci vengono in aiuto delle semplici norme di comportamento, le tecniche
d’orientamento e la topografia.
L’ORIENTAMENTO insegna a ritrovare in pratica la propria posizione e a stabilire
dove dirigersi.
Strumenti essenziali per l’orientamento sono la bussola, l’altimetro e la carta.
La TOPOGRAFIA è la scienza della rappresentazione grafica dei luoghi fatta su carte
denominate topografiche.
Topografia e orientamento forniscono i mezzi per:
• scegliere e studiare un itinerario
• dirigersi sul terreno nella esecuzione dell’itinerario scelto.
1
USO DELLA CARTA
La CARTA costituisce lo strumento indispensabile per potersi orientare.
Essa è la “rappresentazione in scala ridotta di una parte di superficie terrestre“.
Le caratteristiche della carta sono descritte in apposito riquadro (legenda) che riporta
tutti i particolari che servono alla lettura (scala, segni convenzionali, ecc.).
LA SCALA
Ogni carta è disegnata secondo una
scala ben determinata.
Questa indica il rapporto che passa tra
una distanza misurata sulla carta
“DISTANZA GRAFICA” e la sua
corrispondente misurata sul terreno
“DISTANZA REALE”, per cui un
centimetro sulla carta corrispondere a
tanti metri sul terreno.
È evidente che tanto più ridotto sarà il
territorio rappresentato su un foglio,
più grandi e più chiari saranno i
dettagli.
Le carte topografiche si suddividono in:
FOGLIO
QUADRANTE
TAVOLETTE
in scala
in scala
in scala
1:100.000
1: 50.000
1: 25.000
2
LE CURVE DI LIVELLO
La rappresentazione altimetrica, su una carta topografica, ci dà l’indicazione non solo
della quota ma ci offre il modo di valutare la pendenza di un terreno.
Le asperità (colline, avvallamenti, ecc.) sono riportate sulla carta con delle sottili linee,
chiamate CURVE DI LIVELLO o isoipse.
Esse indicano sulla carta tutti i punti del terreno che hanno la stessa altitudine sul
livello del mare:
la differenza di livello fra due curve si chiama equidistanza.
Sulle carte 1:25000 è di 25 metri: ciò significa che passando da una curva all’altra
saliremo o scenderemo di 25 metri.
La distanza fra le curve indica se la pendenza del terreno è lieve (curve distanti) o è
accentuata (curve vicine).
Per capire se un tratto è in salita o in discesa occorre osservare le quote segnate sulla
carta e dare un valore a tutte le curve di livello comprese nel tratto preso in esame .
Pertanto se il nostro itinerario si svolge lungo una curva di livello o nello spazio tra
due curve, cammineremo in un tratto pianeggiante; se invece il nostro sentiero
attraversa più curve di livello, il percorso sarà in salita o in discesa.
3
ORIENTAMENTO DELLA CARTA
Per orientare la carta sul terreno occorre fare in modo che tutti i punti segnati su di essa
corrispondano agli analoghi punti sul terreno.
Tutte le carte topografiche hanno il NORD nella parte superiore del foglio, il Sud in
quella inferiore, sulla sinistra le zone ad Ovest e sulla destra quelle ad Est.
Trovata la direzione dei punti cardinali sul terreno basterà disporre la carta in modo che
la sua parte superiore NORD corrisponda con il nord effettivo .
Con la bussola è semplicissimo; basterà sovrapporla alla carta badando a far coincidere
la linea EST-OVEST del quadrante con una linea orizzontale della carta (ad esempio
un parallelo) quindi ruotare carta e bussola in blocco fino a che la punta nord dell’ago
vada a coincidere con il punto nord della bussola.
Riferendosi a punti noti del terreno basta riconoscere sulla carta i segni di elementi
caratteristici del terreno visibili dal punto in cui ci si trova (es. quota , vetta , campanile)
e girare la carta in modo che codesti segni topografici vengano a trovarsi nella direzione
degli elementi stessi..
Oltre ad orientare la carta con questi sistemi è possibile orientarla individuando sulla
carta il punto “ignoto” in cui ci troviamo.
Se ci troviamo in un punto qualsiasi che non
sappiamo individuare e pensiamo che ci
siano noti due punti del terreno “A” e “B”
siti possibilmente in direzioni molto diverse
e segnati sulla carta, con una matita
tracciamo sulla carta la visuale che, partendo
da “A” passi per il suo corrispondente punto
grafico “a”, analogamente si procede per la
visuale “B” ed il suo punto grafico “b”.
Il punto “P” d’incontro sulla carta delle due
visuali così ottenuto ci darà con una certa
approssimazione il punto dove ci si trova.
Maggior precisione si otterrà tracciando le
visuali
con
l’aiuto
della
bussola
goniometrica.
4
STRUMENTI PER
L’ORIENTAMENTO
LA BUSSOLA
La bussola costituisce un mezzo ausiliario utilissimo nella pratica dell’orientamento, è
errato però sopravvalutarla:
la bussola non dispensa nessuno
dalla lettura della carta .
Questo strumento si basa sulla
proprietà dell’ago magnetico, la
forza di attrazione che agisce
sull’ago calamitato della bussola è
il magnetismo terrestre che
funziona come una enorme
calamita.
La direzione indicata dall’ago della
bussola è il Nord magnetico, che ,
come è noto, non coincide con il
Polo Nord geografico .
La differenza fra questi due poli
espressa in gradi è detta
“declinazione magnetica”. In Italia
tale differenza è del tutto
insignificante .
L’ALTIMETRO
L’altimetro è uno strumento in grado di dare la quota di ogni punto raggiunto.
Il principio di questo strumento è basato sulla pressione atmosferica. E’ un barometro
aneroide (senza liquido) che misura la pressione atmosferica attraverso un diaframma
elastico; il movimento del diaframma viene amplificato e trasmesso ad un indice che
ruota su un quadrante.
Data la corrispondenza tra pressione atmosferica e quota, si può tarare in metri la scala
di elevazione.
Poiché la pressione varia con le condizioni atmosferiche occorre tarare l’altimetro in
base a quote note il più spesso possibile.
La corrispondenza tra quota ed elevazione in condizioni di aria “ normale” è riportata
nella tabella qui sotto.
5
L’ORIENTAMENTO CON LA STELLA POLARE
Se il cielo è sereno, di notte, ci si può orientare con la Stella
Polare.
Questa stella, che rimane fissa in direzione nord (N) nel cielo
dell’emisfero boreale, fa parte della costellazione dell’Orsa Minore (o
Piccolo Carro). Per individuarla si deve cercare l’Orsa Maggiore (o Gran
Carro) composta di sette stelle visibili ad occhio nudo. La Stella Polare è
l’ultima del timone del Piccolo Carro e si trova nel prolungamento della
linea immaginaria, che unisce le due stelle posteriori del Gran Carro ad
una distanza di circa cinque volte quella tra queste due
Si deve tenere presente che nel corso della notte e dell’anno le
due costellazioni ruotano intorno alla Stella Polare, rimanendo immutata
la reciproca posizione delle loro stelle.
L’ORSA MAGGIORE E L’ORSA MINORE NELLA
MITOLOGIA
L’Orsa
Maggiore
è
stata
considerata
nell’antichità punto di riferimento per l’orientamento, in
quanto costellazione che non tramontava mai, o
meglio, per usare l’espressione di un greco del I
millennio a.C., “non s’immerge mai nelle acque pure
del mare”. Questa caratteristica dell’Orsa le derivava,
secondo la mitologia classica, da una maledizione di Giunone. Nei tempi antichi, quando il cielo era
ancora vedovo di questa costellazione, sarebbe vissuta in Arcadia una principessa di nome Callisto
figlia del re d’Arcadia Licaone, cacciatrice e ancella di Diana, che Giove, padre degli dei olimpici,
sedusse. Dalla relazione nacque Arcade, mentre la fanciulla fu trasformata in un’orsa dalla gelosa e
vendicativa moglie di Giove, Giunone. Quando Arcade compì 15 anni, il ragazzo si recò a cacciare
nello stesso bosco nel quale viveva la madre, ormai da tempo tramutata in belva. Madre e figlio
s’incontrarono, ma, ignari del legame che li univa, si fronteggiarono; mosso da pietà, Giove decise
di impedire lo scontro mortale tra i due, rapendoli in cielo e tramutandoli in due costellazioni vicine:
l’Orsa Maggiore (Callisto), appunto, e l’Orsa Minore (Arcade). Giunone, infine, offesa dalla presenza
nel firmamento della rivale e del figlio dell’adulterio di Giove, chiese dunque agli dei del mare di non
accogliere mai le due costellazioni nelle loro acque, condannandole così a non tramontare mai.
(cfr. Ovidio, Metamorfosi II 409-530)
Gli antichi, con la loro fantasia, raffigurarono ed attribuirono alle costellazioni nomi che in
parte conservano tuttora. I greci raffiguravano in due modi diversi l’Orsa Maggiore: o come un carro
o come la principessa Callisto, trasformata in Orsa da Giunone; i Latini invece vi riconoscevano
sette buoi (Septem Triones, da cui l’attuale settentrione)
I TUAREGH E LA STELLA POLARE
I Tuaregh del deserto del Sahara, raccontano questa
leggenda.
Vi fu un tempo in cui un gruppo di sette ladroni Tuaregh
rubarono la cammella preferita di Noè e la uccisero per mangiarsela.
Ma Noè protetto da Dio, scoprì i predoni e li punì tramutandoli in
sciacalli, in camaleonti ed in varani.
La cammella venne invece tramutata nelle sette stelle del
Piccolo Carro.
Un occhio divenne la stella più brillante. E da allora il piccolo
astro luminosissimo indica alle carovane ed ai viaggiatori del
deserto la via del Settentrione.
6
NODI
Una particolare cura richiede il modo di legarsi ed assicurarsi durante l’attività
escursionistico-alpinistica.
E’ necessario quindi conoscere l’applicazione corretta dei nodi.
NODO DELLE GUIDE
Questo nodo si usa per formare asole. E’ di facile esecuzione, però presenta difficoltà a
sciogliersi dopo forti sollecitazioni, per ovviare a questo inconveniente si preferisce
adottare il “Nodo delle guide con frizione”.
NODO DELLE GUIDE INFILATO
7
NODO INGLESE
Questo nodo viene usato per congiungere due corde. E’ preferibile usare il doppio nodo.
8
NODO PRUSIK
Il nodo Prusik si usa per risalire o per fissare una corda in forte trazione (compagno
volato) ed in operazioni di soccorso. Si blocca in tutte e due le direzioni.
NODO MARCHAND
9
NODO BARCAIOLO
Questo nodo viene usato per auto assicurazione, può essere spostato facilmente lungo la
corda e quando è estratto dal moschettone si scioglie spontaneamente.
10
NODO SEMIBARCAIOLO
Questo nodo viene usato per calare grossi pesi, per le discese con la corda, oppure
per.assicurarsi in arrampicata.
11
Indice
Pagina
Premessa …………………………………………………………………………….. 1
Introduzione ………………………………………………………………………… 2
Uso della carta ………………………………………………………………………. 3
La scala ………………………………………………………………………………. 3
Le curve di livello ……………………………………………………………………. 4
Orientamento della carta …………………………………………………………...… 5
Strumenti per l’orientamento ……………………………………………………… 6
La bussola …………………………………………………………………….……… 6
L’altimetro …………………………………………………………………………… 6
Nodi ………………………………………………………………………………….. 7
Nodo delle guide ………………………………………………………………….….. 8
Nodo delle guide infilato ………………………………………….…………………. 9
Nodo inglese ………………………………………………………………………... 10
Nodo Prusik ………………………………………………………………………… 11
Nodo Marchand ……………………………………………………………….……. 11
Nodo barcaiolo ………………………………………………...……………………. 12
Nodo semibarcaiolo …………………………………………………………...……. 13
Indice ……………………………………………………………….……………… 14
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