Relazione tecnica sulle reti elettriche, telefoniche ed erogazione gas

Relazione tecnica sulle reti elettriche, telefoniche ed erogazione gas
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RELAZIONE TECNICA
SULLE RETI ELETTRICHE, TELEFONICHE ED EROGAZIONE GAS
Gli impianti descritti nella presente relazione tecnica riguardano le utenze di un Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) in Giffoni Valle Piana.
RETI ELETTRICHE
Per quanto attiene al sistema elettrico esterno l’ENEL prevede la realizzazione di una cabina di trasformazione dalla quale partiranno la rete di illuminazione stradale dell’intero comprensorio e la rete di energia elettrica per uso privata (allacciamento ai lotti); all’interno della cabina ENEL
sarà sistemato il contatore della rete stradale.
Negli elaborati progettuali sono indicati i tracciati delle reti e gli allacciamenti alle reti cittadine come previsto per legge.
Normativa di riferimento
Gli impianti elettrico, di citofono, telefonico e di televisione sono stati progettati e proporzionati tenendo conto delle seguenti normative e prescrizioni particolari:
• LEGGE N. 186 DEL 01 MARZO 1968 - “Disposizioni concernenti la produzione dei materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”
• LEGGE N. 791 DEL 18 OTTOBRE 1977 - “Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità europee (n. 72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che devono possedere il materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”
• LEGGE N. 46 DEL 05 MARZO 1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti”
• DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 447 DEL 06 DICEMBRE 1991 “Regolamento di attuazione della Legge 5 marzo 1990 n. 46, in materia di sicurezza degli
impianti” CEI 11 - 17 (1981) e variante V1 (1989) - “Impianti di produzione, trasporto e distribu• NORME
zione di energia elettrica - Linee in cavo”
• NORME CEI 64 - 8 (1987) e varianti V1 (1988) e V2 (1989) - “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata a 1500 V in corrente continua”
• NORME CEI 64 - 9 (1987) - “Impianti elettrici utilizzatori negli edifici a destinazione residenziale
e similare”
• NORME CEI 64 - 10 - “Impianti elettrici in luoghi di spettacolo o intrattenimento”
• NORME CEI 64 - 2 (1987) - “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio”
• NORME CEI S/423 - “Raccomandazioni per l’esecuzione degli impianti di terra degli edifici civili”
• NORME CEI 64 - 50 = UNI 9620 - “Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio
degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici”
• PRINCIPALI NORME CEI RIGUARDANTI IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
UTILIZZATORI
n. norma Argomento
3 - 32
Raccomandazioni generali per la preparazione degli schemi elettrici
11 - 4
Linee aeree esterne
11 - 8
Impianti di messa a terra
11 - 17
Linee in cavo
11 - 18
Dimensionamento impianti in cabina
12 - 15
Antenne - Impianti centralizzati
14 - 4
Trasformatori di potenza
14 - 6
Trasformatori di isolamento e di sicurezza
16 - 1
Individuazione dei conduttori isolati
16 - 2
Individuazione dei morsetti degli apparecchi
16 - 3
Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti
16 - 4
Individuazione dei conduttori isolati
17 - 3
Contattori
17 - 5
Interruttori automatici
17 - 11
Interruttori di manovra
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Apparecchi ausiliari
17 - 17
Individuazione dei morsetti
17 - 19
Grandezza dei morsetti per conduttori rotondi
20 - 01
Portata dei cavi elettrici in regime permanente
20 - 15
Cavi isolati in gomma G1 con grado di isolamento 4
20 - 19
Cavi isolati in gomma per tensione 450/750V
20 - 20
Cavi isolati in PVC per tensione 450/750V
20 - 22
Cavi non propagandi l’incendio
20 - 27
Cavi per l’energia - Sistemi di designazione
20 - 31
Cavi isolati con polietilene reticolato V 1KV
23 - 3
Interruttori automatici per usi domestici e similari
23 - 5
Presa a spina per usi domestici e similari
23 - 8
Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro
23 - 9
Piccoli apparecchi di comando non automatici
23 - 12
Prese a spina per usi industriali
23 - 14
Tubi protettivi flessibili in PVC
23 - 16
Prese a spina di tipo complementare per usi domestici e similari
23 - 18
Interruttori differenziali per usi domestici e similari
23 - 20
Giunzioni e derivazioni per installazioni domestiche e similari
23 - 22
Canalette portacavi in materiale plastico per quadri
31 - 3
Materiale antideflagrante tipo ex - d
31 - 2
Materiale antideflagrante tipo ex - p
34 - 31
Apparecchi di illuminazione
34 - 22
Apparecchi di illuminazione di emergenza
34 - 23
Apparecchi di illuminazione fissi per uso generale
44 - 5
Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali
64 - 2
Impianti elettrici nei locali con pericolo d’esplosione o di incendio
64 - 8
Impianti elettrici utilizzatori
64 - 9
Impianti elettrici utilizzatori per edifici a destinazione residenziale e similare
70 - 1
Gradi di protezione degli involucri
79 - 1
Impianti antintrusione, antifurto e simili
81 - 1
Protezione di strutture contro i fulmini
103 Impianti telefonici interni
• PRINCIPALI TABELLE CEI UNEL RIGUARDANTI IL COLLAUDO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
UTILIZZATORI
n. norma argomento
00722
Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomme o PVC
05312
Contrassegni a colori per pulsanti di manovra
06127
Morsetti a vite tipo bussola per portante fino a 25A
06128
Morsetti a vite tipo a serraggio sotto testa per portante fino a 25 A
06131
Trasformatori di potenza
13113
Motori asincroni trifase con rotore a gabbia
21001
Trasformatori trifase con potenza da 25 o 630 KVA
35024
Cavi per energia: portante di corrente
35025
Cavi per energia: simboli di designazione
35026
Cavi di energia: portante di corrente
35747
Cavi unipolari senza guaina isolati in PVC, Uo/U 450/750V
35752
Cavi per energia isolati in PVC non propagandi l’incendio
35753
Cavi per energia isolati in PVC non propagandi l’incendio ma con conduttori rigidi
36740
Cavo coassiale per radiofrequenza da 75
37117
Tubi in PVC rigidi serie leggera
37118
Tubi in PVC rigidi serie pesante
47179
Morsetti a bussola
47180
Morsetti a serraggio sotto testa
47181
Morsetti a piastrina
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Morsetti per capicorda a barre
Elettrificazione primaria dei fabbricati
Come stabilito dagli organi locali di coordinamento dell’Ente Nazionale Energia Elettrica,
nelle adiacenze di ogni locale contatore è previsto il posizionamento di un pozzetto collegato con
la rete esterna.
A partire dai predetti pozzetti saranno alimentati i contatori ENEL, collocati , nella quantità
richiesta per soddisfare le utenze, su di una parete del locale contatore, di ciascun fabbricato, in
apposito quadro contenente anche tutti gli apparecchi di comando e protezione dei circuiti elettrici
da esso derivati.
Impianto elettrico di distribuzione dei singoli fabbricati
Caratteristiche generali
L’impianto elettrico dovrà essere realizzato “a regola d’arte ”secondo la Legge 10 marzo
1968 n. 186, il D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” e
la Legge 5 marzo 1990 n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti” e relativo regolamento di attuazione; l’impianto deve rispettare altresì le normative CEI vigenti relative a ciascun tipo di impianto da installare e non ultima le norme generali sancite dai Vigili del Fuoco, norme, tabelle e
prescrizioni ENEL, delibera n. 976 dell’1.10.1980 della Giunta Regionale Campania e successivo
regolamento di attuazione (Bollettino Ufficiale Regione Campania del 05.03.1981).
I componenti e l’impianto dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- I tubi protettivi dovranno essere in PVC pesante, resistenti alla fiamma e recanti il contrassegno
del Marchio Italiano di Qualità (IMQ); dovranno essere del tipo flessibile se forati sotto traccia e rigidi se installati a vista, dovranno avere un diametro interno almeno 1,3 volte maggiore al fascio
dei conduttori con un minimo nominale di 10 mm., dovranno essere disposti orizzontalmente o verticalmente evitando percorsi obliqui.
- I conduttori da installare nei tubi dovranno essere unipolari, flessibili, di tipo armonizzato H07V-K;
solo per i circuiti ausiliari, come campanelli e citofoni, saranno ammessi conduttori di tipo H05V-K;
i cavi per posa all’esterno dovranno essere di tipo unipolare flessibile con guaina (es. H07RN-F o
G50R/4); tutti i conduttori dovranno essere in rame e contraddistinti dai colori prescritti dalle tabelle
CEI-UNEL 00722, in particolare il neutro “blu-chiaro” e quello di protezione “giallo-verde”.
- La sezione del conduttore di fase non dovrà essere inferiore a 1,5 mmq., quella del neutro dovrà
essere uguale a quella di fase fino a 16 mmq. e pari alla metà dei valori superiori ma con sezione
minima di 16 mmq.; gli stessi valori dovranno essere rispettati per il conduttore di protezione se
contenuto nel medesimo tubo o facente parte dello stesso cavo del conduttore di fase.
- La massima densità di corrente dovrà essere quella indicata nelle tabelle CEI-UNEL 35024-70 e
la caduta di tensione sulle linee, misurata con l’impianto a pieno carico, non dovrà superare il 4%
della tensione nominale.
- Le derivazioni dei conduttori dovranno essere eseguite con morsetti volanti a cappuccio in resina
termoindurente.
- I morsetti dovranno essere contenuti in apposite cassette di derivazione con coperchi rimovibili
solamente mediante l’uso di attrezzo.
- Le cassette di derivazione dovranno essere completamente di resina, del tipo ad incasso per installazioni in ambienti ordinari e del tipo a parete per l’impiego in ambienti speciali (umidi - bagnati)
o esposti alle intemperie.
- Tutti i circuiti elettrici dovranno essere protetti dai corti circuiti e dalle sovracorrenti impiegando
interruttori automatici magnetotermici o con fusibili), aventi potere di interruzione non inferiore a
4,5 KA, detti interruttori dovranno essere correttamente dimensionati.
- La protezione dei contatti indiretti dovrà essere realizzata impiegando interruttori automatici differenziali coordinati con l’impianto di terra.
- Nei percorsi delle linee che vanno dai contatori di prelievo di energia fino agli interruttori automatici differenziali la protezione dei contatti indiretti dovrà essere assicurata con condutture ed apparecchiature a doppio isolamento.
- Il conduttore di protezione principale, comune a più unità abitative, dovrà avere tubazioni, cassette di derivazione e di ammarro, separate da tutte le altre condutture.
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Impianti parti comuni
L’impianto di alimentazione dovrà avere origine da un quadro elettrico previsto subito a valle del contatore servizi generali; il quadro dovrà contenere le apparecchiature per il sezionamento,
la protezione, il comando e controllo dei circuiti comuni dell’intero complesso.
Per l’alloggiamento delle linee di alimentazione elettrica e nei tratti esterni agli edifici (strade di accesso, aree verdi, ecc.) dovranno essere previste tubazioni rigide interrate ed adeguati
pozzetti ispezionabili.
Impianti nei locali tecnologici
L’impianto elettrico nei locali tecnologici dovrà essere realizzato in vista con tubi protettivi,
conduttori ed apparecchiature elettriche, conformi a quanto di seguito descritto.
Le linee di alimentazione elettrica, in partenza dal quadro servizi generali (o scala), dovranno essere singolarmente protetti con adeguati interruttori automatici magnetotermici differenziali.
All’interno di ogni locale tecnologico dovrà essere installato un quadro elettrico a parete,
provvisto di dispositivi per la protezione, il sezionamento e il controllo dei circuiti interni al locale.
Dovranno essere previste prese 2P+T da 16A necessarie al prelievo di energia per la manutenzione dei macchinari; dette prese a spina, del tipo CEE-17, dovranno essere protette localmente contro le sovracorrenti e contenute in apposita custodia di resina.
Impianti unità abitative
L’impianto dovrà avere origine da contatori ubicati in apposito locale o vano, dovrà essere
previsto, subito a valle dei contatori, un interruttore automatico magnetotermico bipolare da 25A,
per la protezione e il sezionamento della linea di alimentazione di ogni singola unità abitativa.
Le linee di alimentazione dovranno essere inserite in tubazioni separate per ogni unità e alloggiate nel vano montanti in prossimità del corpo scala.
La sezione dei conduttori attivi non dovrà essere inferiore ai minimi di seguito elencati in
rapporto alla lunghezza della linea:
a - 4 mmq., max 27 m.; b - 6 mmq. max 41 m.; c - 10 mmq. max 71 m.
All’ingresso di ogni unità abitativa, dovrà essere installato un centralino da incasso, completo di portello e atto a contenere il differenziale per la protezione contro i contatti indiretti e gli interruttori automatici magnetotermici per la protezione contro le sovracorrenti dei circuiti interni
all’abitazione.
Nel centralino dovranno essere alloggiati anche il ronzatore e la suoneria, con relativo trasformatore di alimentazione, per le chiamate dal bagno e dall’ingresso.
All’interno delle unità abitative, dovranno essere previste cassette di derivazione in un numero e posizione tale da permettere una distribuzione dell’impianto elettrico di tipo radiale, con tubazioni incassate nel pavimento e nelle pareti.
Le prese a spina 2P+T da 16A per l’allacciamento delle utenze fisse (lavatrice, forni elettrici, scaldacqua ecc.) dovranno essere singolarmente protette e sezionate con interruttori della
stessa serie civile da incasso prevista nell’unità abitativa.
La chiamata dall’ingresso dovrà essere realizzata con pulsante fuori porta provvisto di targa
portanome, mentre per la chiamata dal bagno dovrà essere utilizzato il pulsante a tirante con pomolo o cordone con materiale isolante.
Nei locali da bagno o per doccia nessun componente dell’impianto elettrico (escluso
l’eventuale scaldacqua) dovrà essere installato in posizione tale da non poter essere toccato da
chi si trova nella vasca o doccia.
Le sezioni dei conduttori non dovranno essere inferiori ai minimi di seguito elencati:
- Punti luce 1,5 mmq.;
- Prese a spina 2P+T 10A 1,5 mmq.;
- Prese a spina 2P+T 16 A 2,5 mmq.;
- Segnalazioni 1 mmq.
I circuiti per alimentazione box e cantina dovranno essere derivati subito a valle dei rispettivi contatori e protetti dalle sovracorrenti e dai contatti indiretti con differenziale.
La sezione dei conduttori attivi di detti circuiti non dovrà essere inferiore ai minimi di seguito
elencati in rapporto alla lunghezza della linea:
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a - 1,5 mmq. max 33 m.; b - 2,5 mmq. max 56 m.; c - 4 mmq. max 92 m.
All’interno dei box dovrà essere realizzato un impianto a vista con apparecchiatura della serie civile componibile installate in custodia con portello.
Le sezioni dei conduttori per gli utilizzatori non dovranno essere inferiori a quelle indicate
per la distribuzione interna delle unità abitative.
Impianto di antenna TV
Negli edifici dovrà essere installato l’impianto di antenna TV; detto impianto, del tipo a derivazione, dovrà essere in grado di distribuire all’utenza tutti i segnali ricevibili nel luogo di installazione.
La colonna discendente dovrà essere contenuta in tubazioni plastiche del vano montanti
del corpo scala, al riparo da manomissioni o lavoro di qualunque genere che non sia eseguito da
personale qualificato.
Le apparecchiature del centralino (ed eventuali sottocentralini) dovranno essere installate
in un locale chiuso al pubblico, oppure in apposito armadio metallico con chiusura a chiave ed avente dimensioni tali da consentire un futuro raddoppio delle apparecchiature in esse contenute.
L’installazione di tutto il materiale dovrà essere fatto solo da tecnici specializzati e dovrà
essere rispondente alle vigenti normative in materia.
Le antenne (uno o più gruppi a seconda delle condizioni di ricezione) dovranno essere
montate possibilmente su struttura autoportante zincata a fuoco; l’eventuale controventatura dovrà
essere resistente alla corrosione.
Il centralino elettronico di amplificazione dovrà consentire l’amplificazione e distribuzione di
tutti i segnali il cui rapporto (S/N) dia un valore non inferiore a 34 dB.
La rete di distribuzione dovrà essere costituita da:
- Cavo coassiale a basso coefficiente di invecchiamento e alto coefficiente di schermatura;
- Derivatori di colonna preferibilmente di tipo induttivo direzionale a bassa perdita;
- Prese di utenza della stessa serie civile componibile prevista nell’unità abitativa.
I supporti metallici delle antenne dovranno essere collegati a terra ai fini della protezione
contro i fulmini soltanto se questa protezione risulta necessaria in relazione a quanto disposto dalle norme CEI 81-1, in caso contrario occorre realizzare un collegamento equipotenziale fra i detti
supporti e il conduttore di protezione principale dell’edificio con conduttore in rame avente sezione
non inferiore a 6 mmq., come dovrà risultare dallo “schema topografico dell’impianto di protezione”.
Il centralino elettronico di amplificazione e lo schermo del cavo coassiale TV dovranno essere collegati a terra mediante il conduttore di protezione.
Impianto di conversazione e chiamata
Sarà previsto un impianto citofonico / videocitofonico, con chiamata - conversazione - apriporta, fra il posto esterno e gli apparecchi interni delle unità abitative.
La linea di alimentazione dell’impianto dovrà essere derivata dal quadro elettrico servizi
generali (o scala) e i conduttori, con le relative tubazioni, dovranno essere ubicate nel vano montanti del corpo scala e separata da tutti gli altri circuiti elettrici dello stabile.
L’impianto dovrà essere realizzato con apparecchi e componenti modulari, con posto di
conversazione / ripresa esterno in lega di alluminio ossidata e verniciata e citofoni / videocitofoni in
materiale plastico ABS con apporto di gomma termoplastica nel microtelefono.
Il sistema dovrà permettere la segretezza di conversazione e/o di immagine, con la visione
immediata all’atto della chiamata e collegamento fonico abilitato solo al sollevamento del ricevitore.
Il posto esterno, provvisto di tettuccio antipioggia, dovrà essere realizzato ad incasso con
scatole e placche a componibilità verticali atte al contenimento delle pulsantiere modulari e della
telecamera di ripresa; nel caso non sia possibile l’incasso, le pulsantiere modulari dovranno essere
installate in appositi contenitori di tipo protetto.
Gli alimentatori dovranno essere a modulo DIN, del tipo stabilizzato e autoprotetto.
I citofoni / videocitofoni derivati dovranno essere ad ingombro ridotto e di tipo unificato per
installazione a parete che da tavolo e dovranno essere provvisti di pulsanti di apertura porta elet-
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trica, accensione luci scale e l’autoaccensione della telecamera; il ronzatore di chiamata dovrà
funzionare anche con il microtelefono sollevato.
Dovrà essere possibile installare nelle unità abitative uno o due citofoni supplementari per
la conversazione anche nella zona notte, collegati con citofono /videocitofono principale ed avente
le medesime caratteristiche funzionali.
Rete impianto telefonico
Nella progettazione della rete telefonica dovranno essere rispettate tutte le normative per la
costruzione degli impianti telefonici:
• ISTRUZIONI TECNICHE SIP PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PUNTI TELEFONO - “Norme
per l’allacciamento alla rete telefonica degli stabili di nuova costruzione (circolare SIP - 1^ zona
- Torino)”
• NORME CEI 103 - 1 (1971) E VARIANTE v1 (1987) - “Impianti telefonici interni”
• LEGGE 28 MARZO 1991 N. 109 - “Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni.”
• DECRETO MINISTERIALE 23 MAGGIO 1992 N. 314 - “Regolamento recante disposizioni di attuazione della Legge 28 marzo 1991 n. 109 in materia di alla allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni”
All’esterno degli stabili dovranno essere posate in opera fino al confine del lotto, tubazioni
PVC di tipo pesante avente diametro interno minimo di 100 mm., poste interrate a circa 1 m. di
profondità, con pozzetti ispezionabili posti ad una distanza massima di 20 m., per il contenimento
dei cavi telefonici di allacciamento alla rete stradale.
All’interno dello stabile il cavo telefonico, posto entro un tubo di protezione, dovrà essere
facilmente ispezionabile e dovrà fare capo ad un armadietto (box) con portello e serratura; da tale
armadietto si snoderanno le dorsali di derivazione, previste nel vano montanti del corpo scala, per
la distribuzione telefonica ai vari piani, realizzati con due tubi affiancati in PVC con interno non inferiore a 31 mm.
Ad ogni piano le tubazioni dovranno essere attestate entro cassette di derivazione in plastica o altro materiale, purchè provviste di coperchio di non facile manomissione e con dimensioni
minime 10 x 10 cm., dalle quali partiranno le diramazioni per ogni singola unità abitativa mediante
tubo RK 15 da 16 mm.
I percorsi saranno scelti evitando di alterare le strutture architettoniche degli stabili.
All’ingresso di ogni unità abitativa dovranno essere previste due o più scatole da incasso
per la collocazione del protettore telefonico, della suoneria e degli altri eventuali accessori.
Le scatole per le prese telefoniche, previste all’interno dei vari locali, dovranno essere collegate fra loro e con il punto centrale dell’ingresso in modo da formare un anello chiuso utilizzando
tubi di diametro nominale non inferiore a 16 mm.
Si precisa infine che tutte le tubazioni, pozzetti, scatole ecc. occorrenti per la realizzazione
dell’impianto, dovranno essere di esclusiva pertinenza degli impianti telefonici.
Impianti di protezione
Impianto di terra
Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori dovranno essere collegate all’impianto di terra.
Dovranno essere collegate a terra anche le masse estranee all’impianto elettrico esistenti
nell’area del complesso quali: le tubazioni dell’acqua, del riscaldamento, del gas, nonché delle armature degli edifici ecc.
L’impianto dovrà comprendere:
- Il “dispersore” corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posti in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra;
- Il “conduttore di terra” non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra
loro e al collettore (o nodo) principale di terra;
- Il “collettore principale di terra”, elemento dell’impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori
di terra, di protezione e di equipotenzialità;
- Il “conduttore di protezione (PE) che va collegato a massa per la protezione contro i contatti indiretti;
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- Il “conduttore equipotenziale” avente lo scopo di assicurare la equipotenzialità fra le masse estranee ed il conduttore di protezione o il collettore principale di terra.
La resistenza dell’impianto di terra dovrà avere un valore uguale o inferiore a quello dato
dal rapporto tra la massima tensione di contatto ammessa e la corrente di corrente nominale del
dispositivo di protezione differenziale e comunque non dovrà essere superiore a 20 ohm.
Nei bagni di ogni unità abitativa dovrà essere realizzato e connesso al conduttore di protezione un collegamento equipotenziale supplementare fra le tubazioni metalliche di mandata e scarico dei sanitari (se di materiale conduttore), termosifoni ecc.
Impianto contro le scariche atmosferiche
Nel caso si presentino le condizioni citate dalla Norme CEI 81 - 1 fasc. 687 “protezione di
strutture contro i fulmini” si dovrà prevedere un impianto di protezione dell’edificio con organi di
captazione, di discesa e dispersori, aventi caratteristiche ricadenti a tali normative.
Sono vietati organi di captazione che impieghino sorgenti radioattive.
I dispersori dovranno essere collegati elettricamente fra loro e al collettore principale di terra.
I supporti metallici delle antenne TV dovranno essere collegati al suddetto impianto di protezione con conduttori aventi caratteristiche e dimensioni uguali a quelli degli elementi
dell’impianto seguendo il percorso più breve possibile.
IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE
L’impianto di cui trattasi rientra tra quelli alimentati da un sistema di 1^ categoria di gruppo
B, esso sarà quindi realizzato con allacciamenti di derivazione da un sistema trifase a 380 V con
neutro; gli apparecchi di illuminazione saranno pertanto alimentati a 220 V.
L’impianto sarà realizzato con linee con cavo non direttamente interrato rispondendo alle
prescrizioni delle Norme CEI 11-7; la scelta del tipo di cavo da utilizzare deve tenere conto delle
prescrizioni delle norme CEI 64-7.
I cavi dovranno essere provvisti di una guaina esterna in aggiunta al proprio isolamento;
l’isolamento e la guaina potranno essere non distinti fra di loro purchè l’insieme fornisca garanzie
equivalenti.
Nei cavi di alimentazione saranno impiegate linee trifase con neutro avendo però cura di
ripartire uniformemente i carichi allacciati.
Le linee monofasi devono essere impiegate solo per alimentare le singole lampade oppure
per gruppi di lampade di modesta entità e per brevi distanze.
La massima caduta di tensione dal punto di consegna alla lampada più lontana deve essere contenuta entro il 5% del valore nominale della tensione.
Per la posa dei cavi interrati si prevede la modalità in condotti interrati (cavidotti) a profondità non inferiori a 70 cm., congiuntamente all’impiego di pozzetti (prefabbricati e non) con chiusini di
ispezione in corrispondenza dei centri luminosi, dei nodi di derivazione o giunzione e dei cambi di
direzione; tali pozzetti potranno essere di tipo con chiusino carrabile in ghisa oppure con chiusino
in cemento interrato sotto la superficie stradale o di calpestio.
Si adotteranno i primi in corrispondenza di incroci, nodi di derivazione e simili, mentre i secondi si possono adottare in corrispondenza dei singoli centri luminosi.
Nell’ipotesi che, per motivi di scelte impiantistiche, venga adottata la giunzione interrata del
cavetto di alimentazione del centro luminoso, invece della morsettiera di connessione e relativa
portella di ispezione, il giunto di derivazione, come pure i giunti di linea, dovranno essere collocati
nei pozzetti e dovrà essere a muffola in resina termoplastica e termoindurente.
Il tracciato della linea in cavo deve essere il più breve, possibilmente rettilineo e parallelo al
fronte degli stabili; deve essere posto ad una distanza dal cordolo del marciapiede tale da non
compromettere la stabilità, altrimenti fuori di esso sulla carreggiata, una distanza dagli alberi compatibile con lo sviluppo delle radici e comunque non inferiore a 1,5 m. ed osservando la non interferenza e coesistenza tra cavi elettrici e di altre condutture interrate e metanodotti.
Il punto di consegna dell’energia sarà definito in accordo con l’ENEL, generalmente sarà
collocato all’aperto in un contenitore in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro con grado di
protezione interna minima IP54.
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A valle del punto di consegna, nel suddetto contenitore dovranno essere installate le apparecchiature di comando, sezionamento e protezione.
Il quadro elettrico ivi contenuto dovrà essere realizzato con isolamento in classe seconda
(doppio isolamento).
All’inizio dell’impianto deve essere installato l’interruttore unipolare (compreso il neutro) avente anche caratteristiche di sezionatore ed adeguati dispositivi di protezione contro i corto circuiti
con potere di interruzione non inferiore a 6 KA, salvo diverse prescrizoni dell’ENEL.
Per il sezionamento di singole parti dell’impianto, per ciascuna delle relative derivazioni può
essere inserito un sezionatore od interruttore.
L’impianto di illuminazione si considera non soggetto a sovraccarico e pertanto non è richiesta tale protezione.
Gli impianti devono essere disposti in modo che le persone non possano venire a contatto
(diretto) con le parti in tensione se non previo smontaggio o distruzione di elementi di protezione; a
tale scopo i suddetti elementi smontabili ed installati ad almeno 3 m. dal suolo, devono potersi rimuovere solo con l’ausilio di chiavi o attrezzi.
Tutte le masse dell’impianto devono essere protette contro i contatti diretti.
Nell’impianto la protezione va effettuata con interruzione automatica del circuito (sistema di
prima categoria senza propria cabina di trasformazione: TT) secondo le Norme CEI 68 - 8; in tale
caso l’impianto deve avere un proprio impianto di terra locale al quale devono essere collegate tutte le masse dell’impianto di illuminazione tramite un apposito conduttore di protezione, al fine di
realizzare anche la protezione delle strutture contro le scariche atmosferiche.
Il conduttore di protezione deve essere separato dal conduttore di neutro.
Gli apparecchi di illuminazione saranno collegati ad una terra di sezione adeguata, comunque non inferiore a 16 mmq.; i conduttori di terra e di protezione avranno guaina di colore giallo verde e saranno di tipo H07V.
La linea dorsale sarà collegata al dispersore unico mediante conduttore isolato della sezione minima di 16 mmq. di tipo H07V-R protetto con tubazione nei tratti discendenti.
Le protezioni devono essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito guasto qualora la tensione di contatto assuma valori pericolosi.
Tenuto conto che il dispersore sarà unico, sia per la protezione contro i fulmini sia contro i
contatti indiretti, esso dovrà rispondere alle prescrizioni delle Norme CEI 81-1, 64-8, 11-8.
I dispersori saranno del tipo a puntazza componibile, posati in appositi pozzetti di ispezione
di tipo carrabili, in resina rinforzata; tutti i dispersori dovranno essere collegati fra di loro.
IMPIANTI DI UTILIZZO DEL GAS
L’impianto di utilizzo del gas sarà progettato e proporzionato tenendo conto delle seguenti
normative e prescrizioni particolari:
• LEGGE 06 DICEMBRE 1971 N. 1083 - “Norme per la sicurezza dell’impiego del gas
combustibile”
• DECRETO MINISTERIALE 30 OTTOBRE 1981 - “Prescrizioni di sicurezza per l’uso di apparecchi a gas, funzionanti senza scarico esterno dei prodotti della combustione”
• CIRCOLARE MINISTERO DELL’INDUSTRIA N. 161382 DEL 24 APRILE 1992 - “Legge 6 dicembre 1971, n. 1083 sulla sicurezza di impiego del gas combustibile e direttiva CEE n. 90/396
sugli apparecchi e dispositivi per gas combustibile.”
• DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 660 DEL 15 NOVEMBRE 1996 - “Regolamento per l’attuazione della direttiva 92/42/CEE concernente i requisiti di rendimento delle
nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili liquidi o gassosi.”
• DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA N. 661 DEL 15 NOVEMBRE 1996 - “Regolamento per l’attuazione della direttiva 90/396/CEE, concernente gli apparecchi a gas.”
• NORME TECNICHE UNI 8274/81 - “Apparecchi di utilizzazione dei combustibili gassosi, dispositivi di intercettazione, regolazione e sicurezza - Termini e definizioni”
• NORME TECNICHE UNI 8041/85 - “Bruciatori a gas ad aria soffiata - Termini e definizioni”
• NORME TECNICHE UNI 8723/86 - “Impianti a gas per apparecchi utilizzati in cucine professionali e di comunità - Prescrizioni di sicurezza”
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Relazione tecnica sulle reti elettriche, telefoniche ed erogazione gas
• NORME TECNICHE UNI 9034/87 - “Condotte di distribuzione del gas con pressioni massime di
esercizio > o = 5 bar - Materiali e sistemi di giunzione”
• NORME TECNICHE UNI 8042/88 - “Bruciatori a gas ad aria soffiata - Prescrizioni di sicurezza”
• NORME TECNICHE UNI 9165/87 - “Reti di distribuzione del gas, con pressioni massime di esercizio minore o uguali a 5 bar - Progettazione, costruzione e collaudo”
• NORME TECNICHE UNI 8124/82 - “Generatori di aria calda funzionanti a gas con bruciatore ad
aria soffiata - Termini e definizioni”
• NORME TECNICHE UNI 8125/82 - “Generatori di aria calda funzionanti a gas con bruciatore ad
aria soffiata - Prescrizioni di sicurezza”
• NORME TECNICHE UNI 7271/88 - “Caldaie ad acqua funzionanti a gas con bruciatore atmosferico - Prescrizioni di sicurezza”
• NORME TECNICHE UNI 9461/90 - “Generatori ad aria calda a gas con bruciatore atmosferico
non equipaggiati con ventilatori nel circuito di combustione - Prescrizioni di sicurezza”
• NORME TECNICHE UNI 9462/90 - “Generatori di aria calda a gas con bruciatore atmosferico
equipaggiati con ventilatore nel circuito di combustione - Prescrizioni di sicurezza”
• NORME TECNICHE UNI 9860/91 - “Impianto di derivazione d’utenza del gas - Progettazione,
costruzione e collaudo”
L’approvvigionamento del gas avverrà dal metanodotto comunale a mezzo di tubazioni in
rame protette con guaina in PVC, di adeguata sezione, posto in canali costruiti in calcestruzzo cementizio armato, adeguatamente areato.
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