Lean Construction – Strutture e organizzazione snelle nel settore edile
In Alto Adige, il comparto edile sta attraversando una fase piuttosto
critica: tra il 2007 e il 2010, il numero dei lavoratori nel settore è
diminuito del 17,7%, mentre quello delle imprese che vi operano del
12,4% (Relazione annuale del Collegio dei costruttori edili, 2010). Le
prospettive macroeconomiche generali e quelle per l’edilizia appaiano
negative anche per il prossimo futuro.
In breve
Lean Construction è
l’applicazione delle
teorie della Lean
Production al settore
edile.
Il Last Planner
System è un metodo
incentrato sulla teoria.
Partendo dal presupposto che il processo di consolidamento in questo
settore proseguirà e considerando la costante crescita della pressione
sui prezzi, saranno le aziende che dispongono e si avvalgono di
Autore
strutture snelle ad avere le maggiori possibilità.
Il Lean Construction, ovvero l’applicazione dei principi del Lean
Manufacturing
(Sistema
produttivo
Toyota)
nel
settore
edile,
costituisce un metodo volto alla minimizzazione dei consumi di
materiale e all’ottimizzazione della tempistica, con l’obiettivo di
produrre il massimo valore possibile (Koskela, 2002).
Lean Construction e Lean Manufacturing si distinguono per l’approccio
operativo, perseguendo tuttavia i medesimi principi.
− Ottimizzazione del sistema complessivo mediante
collaborazione e apprendimento sistematico
− Miglioramento continuo e ricerca della perfezione con il
coinvolgimento di tutti i collaboratori
− Focus sulla massimizzazione del valore per proprietario,
cliente e utente
Dott. Matthias
Baumgartner
Bibliografia/fonte
Koskela L., (2002).
“The Foundations of
Lean Construction”.
Sowards, Dennis,
(2004). “5S’s that
would make any CEO
Happy”.
Karlsruhe Institute of
Technology.
http://www.tmb.kit.edu
/english/1561_1623.p
hp.
Collegio dei costruttori
edili dell’Alto Adige,
Relazione annuale
2010.
− Creazione continua di valore aggiunto ed eliminazione di
ostacoli e processi superflui
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Le differenze rispetto al Lean Manufacturing sono da ricondurre al riconoscimento dei
processi edilizi come sistema produttivo, il cui risultato è, in questo caso, un prototipo.
Come Dennis Sowards (2004) ha affermato, la priorità di ogni impresa edile è il
mantenimento della continuità nel flusso di lavoro, affinché il team di progettazione, le
squadre operative, i reparti acquisto e fornitura di materiali e il coinvolgimento di soggetti
terzi permangano sempre operativi in funzione della realizzazione degli obiettivi di
costruzione.
A livello teorico, possono essere definite numerose “buone prassi” in riferimento al Lean
Construction: le più importanti sono quelle elencate da C.T. Cain (2004).
− Gli obiettivi del progetto devono perseguire la massima funzionalità, ai fini di
conseguire la piena soddisfazione dell’utente finale.
− È necessario eliminare inefficienze e sprechi nell’impiego di lavoratori e
materiali.
− Costruttore e fornitori devono essere coinvolti sin dalle fasi iniziali del progetto,
con l’intento di garantire la massima integrazione.
− Ai fini di un coordinamento efficace, è indispensabile armonizzare
pianificazione ed esecuzione dei lavori in ogni singola fase; le responsabilità di
ciascun collaboratore devono essere definite con chiarezza.
− Progressi e miglioramenti necessitano di un controllo costante mediante
metodologie specifiche.
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Immagine 1. Fasi del Last Planner System (Fonte: Karlsruhe Institute of Technology)
Uno strumento per l’applicazione pratica dei metodi del Lean Construction è il Last
Planner System. Nell’immagine 1 sono raffigurate le singole fasi del sistema di
pianificazione, basato su un nuovo modello di calendarizzazione di lavori e attività,
per cui ogni operazione deve essere programmata e il suo completamento garantito
dai responsabili. Gli strumenti di elaborazione del piano sono semplici tabelle
cartacee o fogli elettronici.
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