La classificazione delle piante Piante PIANTE NON VASCOLARI PIANTE VASCOLARI (= TRACHEOFITE) CRITTOGAME VASCOLARI Briofite Pteridofite PIANTE A SEME (=SPERMATOFITE) Gimnosperme Angiosperme PIANTE NON VASCOLARI Briofite Muschi Epatiche Antocerote PIANTE VASCOLARI (= TRACHEOFITE) CRITTOGAME VASCOLARI Pteridofite PIANTE A SEME (=SPERMATOFITE) Gimnosperme Angiosperme PIANTE VASCOLARI PIANTE VASCOLARI Ciclo aplo-diplonte con alternanza eteromorfiche e sporofito dominante A P L O I D E gametofito di generazioni SPOROFITO D I P L O I D E PIANTE VASCOLARI Dotate di tessuti conduttori e di sostegno con pareti lignificate • tessuti meccanici • tessuti conduttori • sostegno • trasporto Aumento dimensioni PIANTE VASCOLARI Il corpo dello sporofito, detto CORMO, è formato da tre organi diversi per forma, struttura e funzione: radice, fusto e foglia Foglia CORPO DELLA PIANTA Organi vegetativi: foglia, fusto e radice + Organi riproduttivi: elementi fiorali e frutto Frutto Fiore Fusto Radice Germoglio CORPO DELLA PIANTA Radice Germoglio + Apparato radicale GLI ORGANI VEGETATIVI DELLE PIANTE VASCOLARI LA RADICE È in genere il primo organo che emerge dal seme durante la germinazione Le prime radici che si sviluppano dal seme sono dette primarie o principali… …quelle che si originano dalla radice primaria sono definite di 2°, 3°, ecc. ordine LA RADICE Funzioni della radice: Fusto Colletto Radice primaria (o fittone) Assorbimento: di acqua e sali minerali Radice secondaria Ancoraggio: sostiene e mantiene la pianta attaccata al terreno Radichette Riserva: è il principale organo di riserva della pianta poichè è formata soprattutto da parenchima amilifero Gravitropismo positivo Produzione di ormoni Accrescimento primario L’allungamento della radice è dovuto all’attività del meristema apicale radicale Accrescimento secondario Nelle piante legnose ad una certa distanza dall’apice ha inizio l’accrescimento diametrico secondario, dovuto all’attività del cambio cribro-legnoso e del cambio subero-fellodermico Osservando l’estremità della radice in sviluppo si possono mettere in evidenza 4 zone: 1) Cuffia radicale 2) Meristema apicale 3) Zona di distensione e differenziazione (zona liscia) 4) Zona di struttura primaria (zona pilifera) Zona pilifera Cuffia radicale (caliptra) • Protezione apice radicale • Lubrificazione Anatomia della radice Cilindro centrale Cilindro corticale rizoderma Morfologia della radice Radice a fittone Caratteristica delle angiosperme dicotiledoni (es. Compositae) Radice fascicolata Caratteristica delle angiosperme monocotiledoni (es. Graminaceae) Specializzazione della radice Radici specializzate per l’accumulo di nutrienti Tuberizzata Specializzazione della radice Radici aggrappanti Specializzazione della radice Radici a trampolo In alcune piante (es. mais) si sviluppano radici a trampolo Si tratta di radici avventizie che hanno la funzione di sostegno per il fusto, ma che una volta sprofondate nel terreno esplicano anche la normale funzione assorbente Specializzazione della radice Austori delle piante carnivore In molte piante parassite si sviluppano radici avventizie dal fusto, dette austori, che si insinuano nei tessuti conduttori della pianta ospite. Cuscuta japonica Il fusto (o caule) SOSTEGNO: per gli organi fotosintetici (foglie) e riproduttivi (fiori, frutti) CONDUZIONE: trasporto di linfa grezza e linfa elaborata RISERVA: accumulo di sostanze nutritive Morfologia del fusto Organizzazione modulare del fusto Accrescimento primario del fusto L’allungamento del fusto è dovuto all’attività delle cellule del meristema apicale caulinare Accrescimento secondario del fusto Nelle piante legnose ad una certa distanza dall’apice ha inizio l’accrescimento diametrico secondario, dovuto all’attività del cambio cribro-legnoso e del cambio subero-fellodermico Modificazioni del fusto Fusti sotterranei con funzione di riserva Tuberi Helianthus tuberosus (rapa tedesca) Solanum tuberosum (patata) Modificazioni del fusto Fusti sotterranei con funzione di riserva Bulbi Allium cepa (cipolla) Modificazioni del fusto Fusti sotterranei con funzione di riserva Bulbo-tuberi Crocus sativus (zafferano) Modificazioni del fusto Fusti sotterranei con funzione di riserva Rizomi Iris germanica (giaggiolo maggiore) Modificazioni del fusto Fusti epigei con funzione di riserva idrica Piante succulente Echinocactus grusonii (cuscino della suocera) Opuntia ficus-indica (fico d’india) Modificazioni del fusto Fusti con funzione di sostegno Viticci Vitis vinifera (vite da uva) Modificazioni del fusto Fusti con funzione fotosintetica Cladofilli=fillocladi Pungitopo (Ruscus aculeatus L.) Modificazioni del fusto Fusti con funzione di difesa meccanica Spine caulinari Prunus spinosa (prugnolo selvatico) Punica granatum (Melograno) LA FOGLIA Le foglie con funzione fotosintetica sono dette nomofilli ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE cotiledoni perule foglie succulente viticci spine insettivore catafilli petali, stami, carpelli ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Cotiledoni ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Foglie succulente ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Spine ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Catafilli ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Perule ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Viticci ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Trappole per insetti Dionea: trappola attiva Nepenthes: trappola passiva ADATTAMENTI SECONDARI DELLE FOGLIE Sepali, petali, stami, carpelli FILLOTASSI (greco phyllon = foglia; taxis = ordine) MORFOLOGIA DELLA FOGLIA I nomofilli hanno generalmente forma appiattita poiché ha un alto rapporto superficie/volume che: • favorisce gli scambi gassosi con l’ambiente esterno (H2O, O2, CO2) • consente alla luce di raggiungere gran parte dei tessuti fotosintetici MORFOLOGIA DELLA FOGLIA MORFOLOGIA DELLA FOGLIA Faccia adassiale e abassiale MORFOLOGIA DELLA FOGLIA Foglie sessili e picciolate Le foglie con picciolo sono definite picciolate, quelle prive di picciolo sono dette sessili MORFOLOGIA DELLA FOGLIA Foglie semplici e composte Composta ANATOMIA DELLA FOGLIA MESOFILLO Sezione trasversale a livello della lamina fogliare ANATOMIA DELLA FOGLIA Sezione trasversale a livello della lamina fogliare GLI ORGANI RIPRODUTTIVI DELLE PIANTE VASCOLARI Conifere Nelle conifere (gimnosperme) le strutture riproduttive sono i coni Cono maschile Cono femminile Angiosperme Nelle angiosperme (piante a fiore) le strutture riproduttive sono il fiore e il frutto IL FIORE Struttura del Fiore Il fiore è formato da elementi fiorali, con diversa struttura e funzione, derivanti evolutivamente dalla modificazione di foglie Peduncolo Ricettacolo Il fiore è portato dal peduncolo fiorale che all'apice termina con una parte allargata detta ricettacolo, a cui si connettono gli elementi fiorali Struttura del Fiore Nel fiore è possibile distinguere: •una PARTE FERTILE •una PARTE STERILE Struttura del Fiore Parte sterile Calice Sepali (perianzio) Corolla Petali Struttura del Fiore Androceo Stami Gineceo Carpelli Parte fertile Calice I sepali proteggono la gli organi fiorali immaturi prima dell’antesi Sepali Tepali Petali Rosa Narcissus cyclamineus • Nelle dicotiledoni il calice (sepali) è ben distinguibile dalla corolla (petali). • Nelle momocotiledoni i sepali sono petaloidi e svolgono la stessa funzione dei petali. In queste piante entrambi gli elementi sono denominati tepali. Corolla • Funzione vessillare • A seconda del numero dei petali, la corolla può essere trimera, tetramera, pentamera, ecc. Zafferano (Crocus sativus) Gelsomino (Jasminum officinale) Angiosperme monocotiledoni Angiosperme dicotiledoni Tepali: 3 o multipli Petali: 4 o 5 o multipli Androceo Struttura degli stami Filamento ANDROCEO Stami Antera Androceo Struttura dell’antera Connettivo Sacca pollinica Teca Filamento L’ANTERA è generalmente formata da due teche, ciascuna costituita da due sacche polliniche Androceo Polline Nelle sacche polliniche vengono generate le microspore (meiospore maschili) che formeranno i granuli pollinici ippocastano graminacea Androceo Deiscenza dell’antera Una volta che i granuli pollinici sono maturi, vengono rilasciati nell’ambiente grazie alla deiscenza dell’antera Gineceo È l'insieme degli organi femminili del fiore (carpelli) Monocarpico Apocarpico Sincarpico Numero e disposizione dei carpelli Gineceo Il gineceo, se monocarpico e sincarpico, è anche detto pistillo Struttura del pistillo Stigma Stilo Ovuli Ovario Dall’ovario e dagli ovuli derivano il frutto e i semi, rispettivamente Identità sessuale Generalmente le piante superiori hanno fiori ermafroditi (= perfetti) Lilium Identità sessuale In alcuni casi i sessi sono separati (fiori unisessuali): ♂ ♀ Zucca (Cucurbita pepo) Fiori ♂ e ♀ nel medesimo individuo PIANTA MONOICA Identità sessuale In alcuni casi i sessi sono separati (fiori unisessuali): ♀ ♂ Ortica (Urtica dioica) Fiori ♂ e ♀ in diversi individui PIANTA DIOICA Simmetria del fiore Fiori attinomorfi Malva (Malva silvestris) Papavero da oppio (Papaver somniferum) Simmetria raggiata Simmetria del fiore Fiori zigomorfi Rosmarino (Rosmarinus officinale) Fava (Vicia faba) Simmetria bilaterale IL FRUTTO NEI FRUTTI CARNOSI IL PERICARPO È SPESSO SUDDIVISO IN 3 STRATI