Le leggi di Keplero Johannes Kepler (Weil der Stadt1571- Ratisbona 1630) fu un matematico e astronomo tedesco discepolo dell’astronomo danese Tycho Brahe (15461601). Utilizzò la grandissima quantità di misure astronomiche registrate da Brahe per perfezionare il modello eliocentrico copernicano. Sulla base di questi dati abbandona il dogma aristotelico del moto circolare uniforme dei moti planetari. Egli scrisse tre leggi che portano il suo nome. I legge di Keplero: Tutti i Pianeti descrivono orbite ellittiche intorno al Sole, di cui lo stesso Sole occupa uno dei due fuochi. L’ellisse è come una circonferenza imperfetta schiacciata. Geometricamente essa è il luogo dei punti del piano tali che, la somma dei quadrati delle distanze di un punto P da due punti fissi c e -c è sempre costante al variare del punto P. I punti di coordinate –c e +c si chiamano fuochi, il segmento (–a;a) si chiama asse maggiore, il segmento (b;b) si chiama asse minore. π₯2 π¦2 La sua equazione è π2 + π2 = 1 π Ogni ellisse è caratterizzata da un numero particolare, detto eccentricità π = π rapporto tra la distanza focale e il semiasse maggiore. L’eccentricità ci dice di quanto l’ellisse si discosta dalla figura perfetta la circonferenza che ha e=1. Il punto più distante dal Sole si chiama Afelio e il punto più vicino Perielio. Questa legge consente di fare previsioni, cioè di sapere a priori dove si trova un pianeta in un certo istante. Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) Pag. 1 II legge di Keplero: Il raggio vettore congiungente il Sole con un Pianeta descrive aree uguali in tempi uguali. Cioè la velocità areolare è costante. Nella figura se gli archi AB e CD sono percorsi in tempi uguali allora le aree ABS e CDS sono uguali. Cerchiamo di spiegare questa Legge. Supponiamo che i due archi AB e CD siano percorsi in un intervallo di tempo οt piccolo rispetto al tempo impiegato per percorre l’intera orbita. In tal modo gli archi AB e CD possono essere considerati archi di due circonferenze di raggi r1=AS=BS ed r2=CS=DS. Per lo stesso motivo possiamo considerare i due archi di circonferenza come dei sementi e possiamo supporre che anche le velocità dei pianeti nei due archi siano costanti π£1 = π΄π΅ Δπ‘ e π£2 = πΆπ· Δπ‘ Osserviamo che stiamo considerando il sistema Pianeta-Sole come un sistema isolato, cioè un Sistema in cui le influenze di forze esterne al sistema è trascurabile. Quindi vale il principio di conservazione del Momento Angolare: ππ£1 π1 = ππ£2 π2 π£1 π1 = π£2 π2 π΄π΅ πΆπ· π1 = π Δπ‘ Δπ‘ 2 π΄π΅π1 = πΆπ·π2 Dividendo per due π΄π΅ πΆπ· π1 = π 2 2 2 Poiché gli archi sono molto piccoli e sono per questo stati approssimati da segmenti, essi possono al limite essere considerati delle basi due triangoli di altezze rispettivamente r1 ed r2 Quindi la precedente relazione esprime l’uguaglianza delle aree spazzate dal raggio vettore PS, che è appunto l’affermazione contenuta nella II legge di Keplero. Ribadiamo il fatto che Keplero giunse a questo risultato solo attraverso l’analisi dei dati di Brahe. Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) Pag. 2 Veniamo all’ultima legge III legge di Keplero: i cubi dei semiassi maggiori delle orbite dei pianeti sono direttamente proporzionali ai quadrati dei loro periodi di rivoluzione. π3 = πππ π‘πππ‘π π2 Due grandezze direttamente proporzionali individuano una retta passante per l’origine; ogni pianeta del sistema solare è individuato nel grafico dalle coordinate (π 2 ; π3 ) si osserva che tali corpi celesti sono allineati e attraversati da una stessa retta. Nel grafico l’unità di misura delle distanze è l’Unità Astronomica (AU) 1 AU = distanza media Terra-Sole 150.000.000 km L’unità di misura temporale è l’anno (yr) Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) Pag. 3