1 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 Linguistica tipologica, aa. 2016/17, Giuliano Bernini 5 Le lingue del Mediterraneo in prospettiva SAE A. Introduzione (1) Le lingue parlate attorno al Mediterraneo appartengono a tre famiglie linguistiche: indoeuropeo, tur(ci)co, afroasiatico (per le abbreviazioni, v. Appendice 1). Dal punto di vista sociologico, lo status delle varietà di lingua è differenziato tra lingue statutarie e lingue non-statutarie. (Banfi/Grandi 2003: 32-34), con distribuzione diversa da genus a genus. (2) Romanzo, slavo: le varietà locali (dialetti) attuali sono sviluppi indipendenti del latino e, rispettivamente, dello slavo comune. Essi sono quindi lingue sorelle delle lingue standard (statutarie), che a loro volta erano state varietà locali. Rispetto a quelle, le varietà locali hanno un ruolo sociale e comunicativo subordinato, non-statutario. Nella compagine romanza, cfr. la sintassi si frasi dichiarative e interrogative in italiano (< fiorentino antico, cfr. Renzi/Salvi 2010) e nella varietà locale di Bergamo. a. italiano Piov-e. Piov-e? piovere-3SG [con intonazione discendente] piovere-3SG [con intonazione ascendente] b. bergamasco: ’L 3SG.M.SOGG (3) piöf Piö-el? piove[3SG] piovere-3SG.M.SOGG Semitico: le varietà locali di arabo nel Vicino Oriente si sono sviluppate in seguito a migrazioni antiche dalla Penisola arabica fin dai primi secoli a.C. Le varietà locali attuali sulla costa mediterranea dell’Africa si sono sviluppate durate l’espansione islamica a partire dal 7° secolo d.C. Le varietà si differenziano su base geografica in E (mašriq) e W (maḡrib), su base sociostorica in sedentarie e beduine. Le varietà beduine sono il risultato di una migrazione più tarda di arabi nomadi durante il medioevo (Durand 2009: 141). Tutte le varietà hanno uno status subordinato rispetto all’arabo moderno standard, che deriva dalla lingua del Qurʔān, detta fuṣḥā. Esse non ne sono però uno sviluppo diretto. Unica eccezione è il maltese, sviluppatosi in lingua statutaria (Brincat 2011). 2 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 (4) Versioni corrispondenti della frase interrogative “cosa vuoi fare?” in fuṣḥā and in tre varietà mediterranee (Mion 2007: 46). a. Ar. (mod.) standard mādā tu-rīd-u che.cosa 2-volere:IMPFV-SG.M.IND b. Ar. palestinese šū bidd-ak ʕāwiz ta-fʕal-a? COMP 2-fare:IMPFV-SG.M.SUBJ ti-ʕmal? che.cosa in.desderio-2SG.M c. Ar. egiziano ʔan 2-fare.IMPFV.[SG.M] taʕmil ēh? volere:PRES.PART 2-fare.IMPFV[SG.M] d. Ar. libico āš t-ḥibb che.cosa 2-volere:IMPFV[SG.M] che.cosa i t-dīr? 2-fare.IMPFV.[SG.M] (5) Berbero e romanì sono gruppi di varietà diverse sparse su aree non compatte. Il berbero si trova in un’area che va dall’oasi di Siwa in Egitto fino al Marocco ed è parlato da nomadi anche nel Sahara. Non ha una varietà standardizzata (Brugnatelli 2008: 451). Le comunità di lingua romanì, sia sedentiarie sia nomadi, si ritrovano nel Vicino Oriente e in Europa (Matras 2002). (6) Turco, Greco, Albanese, ladino e ebraico non formano continua dialettali. Il ladino però punteggiava l’intero Mediterraneo con comunità di parlanti numerosi in Grecia e in Turchia (Vidal Sephiha 1986, Spolsky 2014: 140-145). (7) Copto: lingua standardizzata senza territorio e con ambito d’uso limitato alla liturgia della chiesa cristiana ortodossa copta d’Egitto (Loprieno 2008, Till 1986). B. Standard Average European: fronte mediterraneo (8) Criteri per l’identificazione di europeismo in Haspelmath (2001: 1493, corsivo di GB). (i) […] the great majority of core European languages possesses it; (ii) […] the geographically adjacent languages lack it (i.e. Celtic in the west, Turkic, eastern Uralic, Abkhaz-Adyghean and Nakh-Daghestanian in the east, and perhaps Afro-Asiatic in the south; (iii) […] the eastern Indo-European languages lack it (Armenian, Iranian, Indic); […] (iv) […] this feature is not found in the majority of the world’s languages. (9) La periferia S del SAE sul fronte del Mediterraneo ha due punti di contatto col semitico. a. Maltese (arabo): i primi contatti con l’arabo-berbero a Malta risalgono all’870. L’arabo (magrebino) è stato introdotto a Malta nel 1048 nel corso del ripopolamento dell’arcipelago dalla Sicilia. Dalla conquista normanna del 1090 l’arcipelago è stato isolato dal mondo arabo e in contatto con il romanzo (siciliano, più tardi italiano e francese) e più di recdente con l’inglese. Il maltese è classificato come dialetto arabo periferico (Brincat 2011: 41-46). b. Ebraico (contemporaneo) o ‘ivrìt ()עברית: diffuso dalla fine del 19° secolo come lingua nativa in Palestina presso i gruppi di ebrei emigrati da paesi europei, parlanti yiddish, polacco, russo. L’attore principale del processo di rivitalizzazione della lingua prima usata per scopi filosofici e liturgici è stato Eliezer (Perelman) Ben Yehuda (dal 1881 in Erets Yisrael). Il processo di rivitalizzazione era però iniziato in Europa (haskala; Méndele Mòikher Sfòrim) 3 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 (Durand 2001: 165-176; Sáenz-Badillos 2007: 208-217; Zeldes 2013: 439-443). Sviluppi attuali sono descritti in Matras/Schiff (2005). (10) Distribuzione of nove tratti SAE nelle lingue parlate intorno al Mediterraneo. fr 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Articolo definite e indefinito Perfetto con ‘avere’ Passivo con participio Possessori esterni al dativo Costruz. equative su base rel. Non-identità intensif. e riflessivi Pronome relativo Pronomi negativi. Suff. sogg. marche acc. rigido spn 1 1 1 1 1 1 1 0.5 0 srd 1 1 1 1 1 1 1 0.5 0 it 1 1 1 1 1 1 1 0.5 0 alb 1 1 1 1 1 1 1 0.5 0 grk 1 1 0 1 1 1 0.5 0 0 sln 0 0 1 1 1 1 1 0 0 scr 0 0 1 1 1 1 1 0 0 mlt 0 0 1 0.5 0 0 0 0 0 heb 0 0 0 1 0 0 0 0 0 bheb 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Legenda: 1 = presenza del tratto, 0 = assenza del tratto; 0.5 = parziale presenza del tratto; bheb ‘ebraico biblico’ (11) Beneficiari e possessori: inglese vs italiano a. b. Soggetto Mother La mamma La mamma Mother Soggetto Verbo gave diede lavò washed Verbo Oggetto diretto Oggetto indiretto a candy to the child una caramella al bambino i capelli al bambino the child’s hair Oggetto diretto (12) Maltese. Differenze di costruzioni dipendenti dalla struttura dell’informazione? (a. Haspelmath 1999: 117; b. c. cortesia di Sandro Caruana) a. It-tabib lill-pazjent ittawwal-lu f’ ħalq-u DEF-dottore DAT:DEF-paziente guardare:PFV[3SG.M]-DAT.3SG in bocca-3SG ‘The doctor looked into the mouth of the patient’ (trad. nell’originale) ‘Il dottore, al paziente, gli ha guardato in bocca’ (trad. GB) b. L-omm ta-ħsel xagħar it-tifel DEF-madre 3SG.F-lavare:IMPFV capelli /xagħar t-at-tifel DEF-bambino capelli di-DEF-bambino ‘Mother washes the child’s hair’/’La mamma lava i capelli al bambino’ c. ksir-t id-i rompere:PFV-1SG braccio-1SG ‘I broke my arm’ / ‘Mi sono rotto il braccio’ (13) Ebraico contemporaneo (a. b. Zeldes 2013: 455; c. Deal in stampa: 9) a. nishber-a l-i ha-yad rompere:PSV:PASS-3SG.F a-1SG DEF-braccio:F ‘I broke my arm’/ ‘Mi si è rotto il braccio) b. darakh-ti calpestare:PASS-1SG l-o ʕal ha-meʕil a-3SG.M su DEF-cappotto ‘I stepped on his coat’ / ‘Gli ho calpestato il cappotto’ c. ʔima mamma kifter-a le-dani ʔet abbottonare:PASS-3SG.F a Dani ACC DEF-felpa ha-sveder ‘Mom buttoned Dani’s sweater’ / ‘La mamma ha abbottonato la felpa a Dani’ msa 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 C. Passivo con participio (14) Passivo: participio passivo + verbo copulare. Passivo di azione e passive di stato. (i) ‘The gate is closed at nine o’ clock’ (azione) (ii) ‘The gate is closed since two hours’ (stato) a. Tedesco (i) Das Tor wird DEF.NOM.NT.SG porta[NOM] diventa (ii) Das Tor ist DEF.NOM.NT.SG porta[NOM] è b. Italiano (i) (ii) um neun Uhr a nove orologio chiuso geschlossen seit zwei Stunden geschlossen da due chiuso ore La porta viene chiusa alle nove La porta è chiusa da due ore (15) Maltese: orientamento SAE (Aquilina 1965: 134; a. il-ktieb ġie miktub mitt sena ilu DEF-libro venne scritto cento:SC ‘il libro venne scritto cento anni fa’ b. il-ktieb kien miktub mitt DEF-libro fu scritto cento:SC anno fa sena ilu anno fa ‘il libro fu scritto cento anni fa’ (16) Maltese. Costruzione con participio passivo e safa’ ‘to be reduced to a condition or state of being’, cfr. arabo N Africa ﺻﻔﻰṣafā ‘être terminée, consommée, affaire, parvenir, arriver à’ (Aquilina 1990: 1250, s.v. SAFA’, fonte dell’esempio; cf. also Aquilina 1965: 134-135). I parlanti nativi sono consapevoli del significato lessicale di safa’ e usano la costruzione in riferimento a situazioni spiacevoli (cortesia di Sandro Caruana). fit-taqbida għoxrin suldat sfa-w / sefgħ-u maqtul-a in:DEF-battaglia venti PSV:PRF-3PL ucciso-SG.F soldato ‘in the battle twenty soldier were killed’ /’in battaglia furono uccisi venti soldati’ (17) Maltese: orientamento semitico (Aquilina 1965: 156, 158, 159, 161) Il passivo è codificato tramite morfologia derivazionale nelle forme verbali a. għammed ‘battezzò’ → tgħammed ‘fu battezzato’ (2a → 5a forma) b. bierek ‘benedì’ → tbierek ‘fu benedetto’ (3a → 6a forma) c. qabad ‘prese’ → inqabad ‘fu preso’ (1a → 7a forma) d. fehem ‘capì’ → ftehem ‘fu capito’ (1a → 8a form) (18) Maltese: orientamento semitico e SAE (Aquilina 1965: 134) a. Il-bieb tkisser DEF-porta b. Il-bieb DEF-porta rompere:PSV:PFV[3SG.M] kien mi-ksur fu[3SG.M] PART-rompere:PSV ‘La porta fu rotta’ (19) Ebraico contemporaneo: orientamento semitico (Zeldes 2013: 449; secondo Berman (1997: 321) l’alternanza delle forme piʕel/ puʕal è un caso di morfologia flessiva e non derivazionale) a. bishal-ti cucinare:PASS-1SG (ʔ)et ha-gezer ACC DEF-carota ‘Ho cucinato la carota’ Forma (binyan) piʕel 5 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 b. ha-gezer bushal DEF-carota Forma (binyan) puʕal cucinare:PSV:PASS[3SG.M] ‘La carota fu cucinata (da qualcuno)’ c. ha-gezer me-vushal DEF-carota Forma (binyan) puʕal PART-cucinare:PSV [ = tempo presente] ‘The carrot is cooked’ D. L’orientamento dell’ebraico contemporaneo (20) Comparazione di 13 tratti in SAE, ebraico contemporaneo, ebraico biblico, arano moderno standard, tedesco e yiddish, slavo (russo, polacco). Ai 9 tratti SAE esaminati nei materiali 4 sono stati aggiunti: derivazione di forme verbali anti-causative, rapporto di esperienti espressi al nominativo/non-nominativo, anteposizione del verbo nelle domande polari. Il numero di tratti condivisi dalle lingue comparate è illustrato nella tabella (Zeldes (2013: 461). SAE 13 Ebr. Cont. 3 Ebr. Bibl. 3 Ar. mod. St. 4 Tedesco 13 Yiddish 11 Slavo 8 (21) Dendrogramma a cluster: è uno strumento grafico per la visualizzazione del coefficiente di similarità quantificato in un processo di “raggruppamento”. Il dendrogramma a cluster per le sei lingue considerate e per il SAE è ripreso da Zeldes (2013: 462). I valori riscontrati per i tratti di ciascuna lingua sono trattati come sequenze di numeri e ogni lingua è convertita in un vettore di tratti. L’applicazione di procedure standard di raggruppamento (cluster) permette di raggruppare ricorsivamente le lingue con i tratti più vicini nei rami fratelli di un albero. L’ebraico moderno e l’ebraico biblico sono separati dal SAE dal maggior numero di nodi e sono invece più vicini l’uno all’altro. (22) Tratti non-SAE condivisi da ebraico contemporaneo ed ebraico biblico. (a) solo articolo definito; (b) perfetto flessivo; (c) passivo flessivo; (d) costruzioni equative con preposizione; (e) intensificatori e riflessivi identici; (f) particella subordinante nelle frasi relative; (f) non anteposizione del verbo nelle domande polari (Zeldes 2013: 458). (haʔim) hi yodaʕ-at ʔet ze? INT lei sapere:PART.PRES-3SG.F ACC questo ‘Does she know this?’/ ‘Lei lo sa?’ 6 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 g. Prepositione vs. particella come marca del complement di paragone (Zeldes 2013: 451) Yoʔav yoter gadol mi-dani Yoav Yoav più è più grande da-Dani grande di Dani’/ ‘Yoav is bigger than Dani’ (23) Tratti SAE condivisi da ebraico contemporaneo e ebraico biblico. Due tratti che si sono sviluppati indipendentemente nelle lingue europee e nelle lingue semitiche. a. Derivazione anti-causativa nel lessico. In 22 coppie di predicati causativi/anti-causativi su un campione di 31, l’anti-causativo è derivato dal causativo. In tedesco 14.5/31; in russo 23/31 (Zeldes 2013: 450-451; Haspelmath 1993). (i) causativo patakh ‘aprire’ → (ii) anti-causativo → lamad ‘imparare’ anti-causativo niftakh ‘aprirsi’ causativo limed ‘insegnare’ (≡ ‘far imparare’) b. Esperienti codificati al nominativo o come complementi obliqui. In una scala da 0 a 5 il SAE si pone tra 0 e 0.8 (Bossong 1998; Zeldes 2013: 453-455). Inglese Ebr.B. 0 0.454 nominativo ← (i) nominativo: Italiano Ebr. Cont. 0.48 0.597 predominanemente ʔani raʕev ; ʔani roʔe (X) I I affamato ‘Ho fame’ (ii) obliquo: Tedesco 0.74 Russo 2.4 → obliquo vedere:PART.PRES:M.SG ‘Vedo (X)’ koʔev l-i dolere:PART.PRES[M.SG] a-1SG X; ‘Mi fa male X’ kar l-i freddo a-1SG ‘Ho freddo’ (24) Tratti non-SAE che differenziano l’ebraico contemporaneo da quello biblico (Zeldes 2013: 459). Ebraico biblico: affissi soggetto con accordo referenziale Ebraico contemporaneo: affissi soggetto con accordo referenziale, rigido e senza accordo. a. Accordo referenziale (e pro-drop o soggetto facoltativo) Passato e futuro, 1° e 2° persona singolare e plurale ʕavadti ‘lavorai’, ʕavadta ‘lavorasti-M’, ʕavadt ‘lavorasti-F’ ʕavadnu ‘lavorammo’, ʕavadtem ‘lavoraste-M’, ʕavadten ‘lavoraste-F’ b. Accordo rigido (e non-pro-drop o soggetto obbligatorio) Passato e futuro, 3° persona singola e plurale hu yaʕavod ‘lavorerà-M’, hi taʕavod ‘lavorerà-F’ hem/hen yaʕavu ‘lavoreranno’ c. Nessun accordo (e non-pro-drop o soggetto obbligatorio’). Presente ʔani ʕoved/ʕoved-et ‘lavoro-M/F’ ʔata ʕoved ‘lavori-M’; ʔat ʕoved-et ‘lavori-F’ hu ʕoved ‘lavora-M; hi ʕoved-et ‘lavora-F’ 7 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 (25) Tratti SAE condivisi dall’ebraico moderno che rappresentano innovazioni rispetto all’ebraico biblico: possessori sterni al dativo. (26) Tratti non-SAE presenti in ebraico contemporaneo che rappresentano innovazioni rispetto all’ebraico biblico. Pronomi negativi con negazione di frase; riflettono costruzioni delle lingue slave, ma cfr. anche yiddish (Zeldes 2013: 456). a. ʔaf ʔekhad lo NEG uno b. lo baʔ ‘Nobody came’/ ‘Non venne nessuno’ NEG venne raʔi-ti klum NEG vedere:PASS-1SG c. yiddish keyner hot nessuno hat ‘I saw nothing’/ ‘Non ho visto niente’ niente nit gezen NEG visto ire trern sue lacrime (Lockwood 1995: 130) ‘Nessuno ha visto le sue (= di lei) lacrime’ (27) Alcune tendenze di sviluppo attuali sembrano orientare l’ebraico contemporaneo parlato verso l’arabo, che è la lingua madre di una cospicua parte degli israeliani detti mizrakhì, cioè “orientali”, immigrati da paesi arabi e che costituiscono buona parte della classe operaia. Tra queste tendenze, si segnala l’estensione delle funzioni della preposizione ʔet da marca dell’oggetto diretto sintattico definito a marca del paziente semantico (Matras/Schiff 2005: 189; 174-176, cfr. esempi c. d.). a. oggetto diretto definito di verbi transitivi, di impiego categorico nello scritto e nel parlato (Amir Coffin/Bolozky 2005: 226) ha-mishtara tafsa et ha-ganav-im DEF-polizia prese ACC DEF-ladro-PL ‘La polizia ha preso i ladri’ b. oggetto definito di costruzioni impersonali possessive, obbligatorio nel parlato e unica realizzazione con oggetti pronominali. Se ne veda la discussione in Amir Coffin/Bolozky 2005: 327, da cui è tratto l’esempio seguente. yesh l-ekhò et ha-séfer she-natà-ti l-ekhà? EXIST a-2SG.M ET DEF-libro che-dare:PASS-1SG a-2SG.M mitstaʕér, ʔavàl ʔeyn l-i ʔot-ò spiacente NEG.EXIST a-1SG ET-3SG.M but ‘Hai il libro che ti ho dato? – Sono spiacente, ma non ce l’ho’ c. soggetto definite di un participio passivo (colloquiale, tendenziale) rashúm po et ha-mispár scritto[SG.M] here ET DEF-numeror ‘È scritto qui il numero’’ d. soggetto definite di verbi intransitivi inaccusativi (ulteriore tendenza, esempio da linguaggio infantile) neʕelám et ha-kof George sparire:PASS[3SG.M] ET DEF-scimmia ‘È sparita la scimmia George’ George 8 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 References Amir Coffin, Edna /Bolozky, Shmuel (2005), A Reference Grammar of Modern Hebrew, Cambridge University Press,Cambridge. Aquilina, Joseph (1965), Teach Yourself Maltese, The English Universities Press, London. Aquilina, Joseph (1990), Maltese-English Dictionary, 2 vols., Midsea Books, Valletta, Malta. Banfi, Emanuele/Grandi, Nicola (2003), Lingue d’Europa, Carocci, Roma. Berman, Ruth A. 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Appendice 1: Abbreviazioni di glottonimi abe aeg ael ako alb amr ams anl apa arl arv asy atu bch bfg bma bmz bos Arabic (Beirut) Arabic (Egyptian) Arabic (Eastern Libyan) Arabic (Kormakiti) Albanian Arabic (Moroccan) Arabic (Modern Standard) Arabic (North Levantine Spoken) Arabic (Palestinian) Arabic (Lebanese) Arabic (Negev) Arabic (Syrian) Arabic (Tunisian) Berber (Chaouia) Berber (Figuig) Berber (Middle Atlas) Berber (Mzab) Bosnian bou brf bse bsi cop ctl fre gcy grk hba heb ifi ita itb itg itn itu kbl Berber (Wargla) Berber (Rif) Berber (Ayt Seghrouchen Middle Atlas) Berber (Siwa) Coptic Catalan French Greek (Cypriot) Greek (Modern) Hebrew (Modern Ashenazic) Hebrew (Modern) Italian (Fiorentino) Italian Italian (Bologna) Italian (Genoa) Italian (Napolitanian) Italian (Turinese) Kabyle 9 Linguistica tipologica 2016/17, Materiali 5 lno mlt occ pro rav rka Ladino Maltese Occitan Provençal Romani (Ajia Varvara) Romani (Kalderash) scr slo spa srd tas tur Serbian-Croatian Slovene Spanish Sardinian Tashlhiyt Turkish Appendice 2: Abbreviazioni di termini grammaticali 123 ACC DAT DEF EXIST F IMPFV IND INT M NEG NOM prima, seconda, terza persona accusative dative definite esistenza femminile imperfettivo indicativo domanda maschile negazione nominativo NT PART PASS PFV PL PRES PSV SC SOGG SG SUBJ neutro participio passato perfective plurale presente passivo stato costrutto soggetto singolare congiuntivo