Sereni, c’è sempre... un prodotto che garantisce qualità un produttore che garantisce sicurezza Programma di sensibilizzazione sulle politiche dedicate all'agroalimentare ed alla valorizzazione della sua qualità D.M. politiche agricole n° 20416 del 29 dicembre 2009 - foto di Luca De Napoli IX ­ LA DIETA MEDITERRANEA L'area del Mediterraneo è ricca di elementi caratterizzanti, che dal profilo prettamente geografico e climatico arrivano fino alla dimensione culturale, determinando comuni denominatori tra Paesi che pure presentano profonde differenze nell'evoluzione socio‐economica. Certamente dalla geografia, dalle radici storiche in generale, e soprattutto dalle condizioni pedoclimatiche deriva il terreno comune sul quale s'è generata e si è sviluppata la “Dieta Mediterranea”. Parliamo di un modello nutrizionale che è la sintesi delle tradizioni alimentari dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tale modello ha resistito e ancora resiste a fasi di sviluppo economico e sociale durante le quali veniva “etichettato” come “povero” o “poco attraente”, per riaffermarsi come assolutamente prioritario per seguire stili di vita equilibrati e continuare ad essere premiato dall'interesse e dalle scelte dei consumatori. La fama della Dieta Mediterranea è principalmente dovuta, oltre che alle caratteristiche organolettiche dei suoi fondamentali alimenti, anche alla connessione che c’è tra questo modo di mangiare e la minore incidenza di determinate patologie, che per primo fece emergere ad inizio '900, il nutrizionista italiano, Lorenzo Piroddi. E non è una questione di “bandiera” o mero marketing nazionale, se è vero che già nel primo 1900 vi furono segnali in tal senso e risposte tangibili circa la diversa e benefica incidenza sulla salute umana della Dieta Mediterranea rispetto ad altri modelli alimentari. Solo per citare un esempio, gli approfondimenti antecedenti la metà del secolo scorso dello scienziato americano Ancel Keys evidenziarono la scarsa percentuale di mortalità da infarto nelle popolazioni mediterranee rispetto ad altre i cui modelli alimentari erano e sono più ricchi di grassi. Oggi, poi, la sintesi verbale che in modo crescente rappresenta precetti salutistici diffusi è proprio nella Dieta Mediterranea e le tradizioni alimentari che ad essa fanno capo trovano sempre maggiore consenso nel mondo fino ad illustri esempi, come l'impegno del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, non a caso in un Paese dove c'è da contrastare un altissimo tasso d'obesità giovanile. La divulgazione della corretta alimentazione e degli stili di vita salutari è, d'altronde, divenuta una priorità in tutto il mondo ed è sotto la lente di grandi istituzioni internazionali come l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Va, inoltre ricordato che la Dieta Mediterranea è candidata a divenire patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. Sarà un caso, ma Piroddi e Keys, nati in un tempo dove le aspettative di vita erano ben lontane dall'attuale longevità, vissero rispettivamente 88 e 100 anni. Le tradizioni alimentari che si rifanno al modello della Dieta Mediterranea hanno in comune alimenti come pane, pasta, cereali in genere, frutta, verdure, pesce, vino e olio d'oliva. Proprio questo ultimo esprime proprietà fondamentali per le funzionalità che sono attribuite alla Dieta Mediterranea. All’olio di oliva viene riconosciuta la funzione fondamentale di controbilanciare gli effetti dannosi dell’assunzione di grassi saturi nel sangue. Non solo olio d'oliva alla base dei benefici del modello alimentare mediterraneo. Quando pensiamo, ad esempio, ai cereali, dobbiamo considerare una gamma che va oltre la base della pasta e comprende quelli raffinati e quelli integrali, particolarmente utili, attraverso le fibre che contengono, a ridurre l'indice glicemico, per via del senso di sazietà che le stesse fibre trasmettono. Considerando che di area mediterranea stiamo trattando, non poteva mancare lo storico contributo alimentare dell'ambiente marino. Mediamente, nella Dieta Mediterranea, il consumo di pesce, e l'apporto proteico e di sali minerali che ne deriva, è più consigliato di quello di carne. Per ciò che riguarda la carne, il modello alimentare mediterraneo la contempla in modo sostanziale, privilegiando la bianca alla rossa. Carne, ma anche altri alimenti di origine animale come uova, latte e derivati, vogliono dire proteine, vitamine e sali minerali. I legumi, poi, concorrono al fabbisogno di carboidrati, proteine e sali minerali. Per quanto concerne le proteine, non siamo al livello di necessario soddisfacimento assicurato dagli aminoacidi delle proteine di origine animale, ma un abbinamento tra legumi e cereali può comunque garantire proteine vegetali dall'indubbio valore nutritivo. Per esporre i benefici di frutta e verdura basterebbe affermare che questi alimenti saziano con poche calorie. Anche qui la spiegazione è nelle fibre, presenti in grande quantità. La massiccia percentuale d'acqua presente in questi alimenti, unitamente ai sali minerali ed alle vitamine soprattutto nella frutta, ne suggerisce il consumo specialmente d'estate. La Dieta Mediterranea, inoltre, consiglia sempre frutta di stagione. E’ assolutamente degno di nota, infine, il fatto che, sulla base di approfondimenti svolti sui valori nutrizionali della Dieta Mediterranea, non sono le singole caratteristiche degli alimenti o gruppi di alimenti stessi a garantire i benefici di questo modello alimentare, ma la loro varietà e la loro combinazione. Ogni componente esprime il meglio della propria valenza se inserito in un sistema nutrizionale al quale è importante associare uno stile di vita attivo. Tutto ciò aiuta a mantenere funzioni metaboliche equilibrate, con particolare riferimento alla prevenzione dell'obesità, ma anche a contrastare gli squilibri organici a danno delle membrane cellulari e del DNA, da cui derivano processi o malattie degenerative. L'evoluzione socio‐economica di cui siamo testimoni, per certi versi orientata all'omologazione degli standard di vita, non ha ancora intaccato il valore della Dieta Mediterranea che, anzi, sempre più si configura come validissimo strumento di marketing territoriale e vero e proprio volano di sviluppo integrato dell’agroalimentare, del turismo e dell’artigianato.