Onco_Full Pap22102010 - Prof. Francesco Saverio Pansini

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Il “FULL PAP” per la prevenzione del tumore del collo dell’utero
(aggiornato a Dicembre 2010)
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Ogni anno in Italia ci sono 3.500 nuovi casi di tumore maligno del collo dell’utero con circa
1.100 decessi che potrebbero essere prevenuti al 100 % con adeguati accertamenti diagnostici.
Il “Full PAP” è un accertamento diagnostico complesso che consiste in un prelievo citologico
effettuato sia all’esterno (eso) che all’interno del collo dell’utero (endo) le sedi a maggior
rischio di insorgenza di tumore.. Tale prelievo permette di eseguire sia la ricerca genetica del
Papilloma Virus (HPV Test), causa prima dei tumori maligni del collo dell’utero, che la ricerca
citologica di cellule pre-cancerose o già cancerose (PAP Test).
Poiché un HPV Test positivo non significa obbligatoriamente presenza di cellule pre-cancerose
o cancerose, ma solo una più elevata probabilità (circa il 10%) che queste lesioni ci siano, si
può ben comprendere come l’esecuzione combinata e simultanea dell’HPV Test e del PAP test
presenti il vantaggio, in caso che l’HPV test risulti positivo, di avere l’immediata conferma circa
l’esistenza o meno di tali lesioni cellulari.
L’esecuzione del “Full PAP” comprende, solo in caso di positività sia dell’HPV Test che del
PAP Test, anche la ricerca dei marker biologici P16 e L1 che forniscono informazioni
sull’aggressività del virus.
Il “Full PAP” ha un costo inferiore rispetto al costo totale dell’HPV Test e del PAP Test se
eseguiti separatamente in momenti diversi. Il costo comprende anche il prelievo eso- e endocervicale effettuato dal ginecologo, oltre alla ricerca, solo in caso di positività sia dell’HPV
Test che del PAP Test, dei marker biologici di aggressività P16 e L1.
Come interpretare i risultati del “Full PAP”
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Se i due Test (HPV e PAP) sono negativi la sicurezza immediata è totale, la probabilità di
andare incontro a lesioni in futuro è bassa (2%): in tal caso si può ripetere i due Test anche dopo
3 anni.
Se il Test HPV è positivo e il PAP test è negativo, vuol dire che è presente il virus, che questo
non ha ancora provocato danni ed è possibile tranquillizzarsi, perché nell’80% dei casi
l’infezione virale guarisce spontaneamente. La probabilità di andare incontro in futuro a lesioni
è certamente più elevata (circa 10%). In tal caso, anche se non sono necessarie terapie, sono
però necessari controlli più ravvicinati, almeno annuali.
Se ambedue i Test sono positivi vuol dire che le cellule del collo dell’utero sono andate
incontro a modificazioni. La valutazione dei markers biologici P16 e L1 fornirà in tal caso
informazioni sull’aggressività del virus HPV. Sarà comunque sicuramente necessaria eseguire
una valutazione più approfondita tramite colposcopia e biopsia e, in base al tipo di lesione
riscontrata alla biopsia, si deciderà se trattare: se la lesione è di tipo CIN 1 (lieve) andrà tenuta
solo sotto controllo (spesso regredisce spontaneamente); se la lesione è CIN 2 o CIN 3 (lesioni
più profonde) dovrà essere trattata ed eliminata con il laser, con la leep (“bruciatura”) o con il
bisturi.
Prof. Dr. Francesco Saverio Pansini
Centro Menopausa-Osteoporosi
presso Poliambulatorio Estense, Via B. di S. Stefano 3, Ferrara
(Info: tel. 0532.205877 - Email: [email protected] – www.francescosaveriopansini.it)