Curarsi naturalmente con le piante medicinali

INCONTRI A TEMA - MARTEDI’ 22 APRILE
DALLA PIANTA IL FARMACO
Dr. Sergio Ricciuti
v.presidente S.I.FIT. Società Italiana Fitoterapia - responsabile area farmacisti
I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA
ABSTRACT DELLA CONFERENZA
L’uomo ha sempre utilizzato, per le sue esigenze, quel che aveva a disposizione ed
ovviamente, resosi conto dell’utilità e della efficacia delle piante, le ha utilizzate,
inizialmente in modo empirico e, successivamente sempre con maggiore cognizione di
causa.
La fitoterapia è una tecnica terapeutica di tipo allopatico che utilizza piante medicinali
e loro preparazioni. Non va assolutamente confusa con l’omeopatia, la gemmoterapia e
la floriterapia di Bach rispetto alle quali ha caratteristiche assolutamente diverse. La
farmacognosia studia il farmaco attraverso la droga (animale, vegetale o minerale).
Ben poche sono le piante che possono essere classificate come piante medicinali e
queste ultime possono essere utilizzate solo in determinati periodi nei quali sono
presenti nel loro fitocomplesso quei principi attivi che sono responsabili dell’attività
medicamentosa. Pertanto, se utilizziamo una pianta medicinale come farmaco,
dovremo adottare tutte quelle cautele che normalmente adottiamo nell’uso dei farmaci.
Inizialmente l’uso delle piante medicinali era condizionato da empirismo, presunzione,
tradizioni, intuizioni ed esperienza. Successivamente sono subentrate ricerca,
conoscenza e metodo scientifico che reso l’approccio molto più concreto ed affidabile.
Inizialmente, dicevamo, le piante medicinali erano utilizzate nelle emergenze: morsi di
serpenti, punture di insetti velenosi, ferite, avvelenamenti ed i detentori dei segreti e
delle virtù delle piante medicinali erano maghi, streghe e sciamani. In un momento
successivo le piante medicinali hanno consentito di curare malattie fisiche e mentali. Il
sempre più diffuso benessere ha poi collocato le piante medicinali nell’area della
prevenzione dell’automedicazione e del supporto delle terapie mediche. Il futuro ci
riserva grandi sorprese e le piante, grazie alle biotecnologie, saranno protagoniste nel
nostro benessere.
Le piante rappresentano, comunque, il primo esempio di farmacoterapia. Erano
presenti nei veleni, negli antidoti e nelle pozioni magiche. I primi grandi farmaci erano
degli antidoti (Mitridato, Teriaca) che erano composti da decine di piante. La loro
preparazione era estremamente complessa e per questo divenne importante poter
fissare sulla carta o anche nei versi di una poesia, formule, riflessioni e prescrizioni.
Grande ed importante fu l’opera degli amanuensi che consentirono di fotografare ed
esportare il sapere medico. Ma l’opera della medicina monastica ebbe anche tanti altri
meriti legati alle scuole ed alla funzione sociale svolta.
La sempre maggiore complessità delle preparazioni richiese una distinzione tra la figura
del prescrittore e del realizzatore. L’ordinanza medicinale di Federico II (1233) stabilì la
nascita di una nuova figura professionale: lo spetiale o aromatario.
La sua formazione avveniva presso le corporazioni o presso le università con regole
diverse da stato a stato e che divennero uguali solo con l’unità d’Italia.
Torniamo al nostro tema: dalla pianta il farmaco. Dobbiamo chiarire subito che non è
semplice preparare una medicina e che è ancora più complesso prepararla partendo da
“miscele di principi attivi vivi e mutevoli”. Infatti dobbiamo stabilire quale parte della
pianta (droga) ci serve e quando dobbiamo raccoglierla (tempo balsamico) in relazione
alle sue specifiche caratteristiche che sono poi diverse a seconda che si tratti di foglie,
corteccia o radici.
“Le piante medicinali non sono tutte medicinali”. Che strana affermazione. Solo in
alcune parti c’è una quantità di principi attivi e queste parti sono definite droghe. La
droga di una pianta va raccolta in un ben preciso periodo detto “tempo balsamico”,
generalmente d’inverno le radici, in primavera le foglie e nella tarda primavera i frutti.
La droga contiene una miscela di principi attivi, il fitocomplesso. La pianta è un vero e
proprio laboratorio e la sua produzione cambia a seconda delle stagioni, a seconda che
la pianta debba difendersi dalle muffe o attrarre gli insetti. Compongono il
fitocomplesso sostanze caratterizzate da una potente azione (alcaloidi ed oli
essenziali), colorate (flavonoidi, antociani), vitamine, sali minerali ecc.
Una volta scelta la droga si studia il fitocomplesso e la tecnica di estrazione più adatta
per estrarre i principi attivi che ci servono senza danneggiarli. Da questo estratto
verranno poi preparati sciroppi, compresse, gocce, tisane, supposte , pomate ecc. nel
farmaco troviamo poi tante altre sostanze che hanno una funzione meccanica (per
consentire la lavorazione o per raggiungere un certo volume) e tecnica (stabilità).
Per assicurare una qualità costante sono state definite le norme di buona fabbricazione
che sono, in sostanza delle regole necessarie per assicurare la qualità delle
preparazioni e quindi la loro efficacia e la riproducibilità degli effetti. Le norme di buona
preparazione rappresentano inoltre un importante strumento di garanzia perché
consentono anche, in qualsiasi momento di risalire, tramite il foglio di lavorazione, ad
ogni singolo componente ed ogni lotto prodotto.
Le piante medicinali sono in commercio come farmaci, preparazioni galeniche e
magistrali, integratori alimentari, preparati erboristici ed alimenti.
Le piante medicinali sono un patrimonio dell’umanità, infatti se uno scienziato
sintetizza una molecola nuova questa può diventare sua (copy rigt ®), ma se uno
scienziato scopre che una pianta medicinale può curare i tumori la pianta medicinale
non potrà diventare sua perché è “patrimonio dell’umanità”.
Quante volte abbiamo sentito dire che naturale è sinonimo di innocuo? Tante,
sicuramente, ma le cose non stanno affatto così. Ci sono infatti tante piante che sono
veramente pericolose ed altre che possono interferire con importanti medicine di uso
comune. Di ciò bisogna tener conto quando usiamo autonomamente prodotti vegetali.
Ma allora quando usare le piante medicinali e quali scegliere? Le piante medicinali in
commercio, sono generalmente ben tollerate, e sono adatte ad essere utilizzate nelle
piccole patologie, all’esordio. È poi assolutamente importante utilizzare prodotti di
buona qualità e standardizzati. Naturalmente è il caso di chiedere consiglio al medico
od al farmacista senza cedere troppo alle lusinghe di certa stampa che vuol far apparire
tutto “buono ed innocuo”.