C A P I T O L O Capitolo 7.fm Page 83 Thursday, July 17, 2008 2:37 PM 7 L’EMBRIONE E IL FETO G. BARTOLOZZI I più importanti avvenimenti nella vita di un soggetto sono quelli che avvengono prima della nascita. È nel periodo prenatale che avviene la trasformazione dell’uovo fertilizzato prima in embrione e poi in feto con lo sviluppo dei suoi organi e apparati. L’utero è assolutamente permeabile alle influenze negative sia sociali che ambientali, come la sottoalimentazione della madre, il suo abuso di alcol o di sigarette o di droghe; ma forse l’utero è anche permeabile ai traumi psicologici. Nello sviluppo prenatale vengono distinti due periodi: il periodo embrionale e il periodo fetale. L’EMBRIONE Nella Tabella 7.1. sono riportate le pietre miliari dello sviluppo prenatale. Al 6° giorno di età post-concezionale, dopo aver raggiunto l’impianto nella parete dell’utero, l’embrione è formato da una massa sferica di cellule con una cavità centrale (blastocisti). Dalla 2a settimana l’impianto è completo e inizia la circolazione uteroplacentare; l’embrione è formato da due strati distinti: l’ectoderma e l’entoderma e si comincia a formare l’amnion. Dalla 3a Tabella 7.1 - Pietre miliari dello sviluppo prenatale. STADIO Embrione SETTIMANA CARATTERISTICHE DELLO SVILUPPO 1 2 3 Fertilizzazione e impianto; inizio del periodo embrionale Compaiono l’ectoderma e l’entoderma (embrione bilamellare) Primo salto del periodo mestruale; compare il mesoderma (embrione trilamellare); cominciano a formarsi i somiti* Fusione delle pieghe neurali; compaiono i bottoni delle braccia e delle gambe; l’embrione ha una lunghezza di 4-5 mm Lens placode**, bocca primitiva, raggi digitali delle mani Naso primitivo, filtro, palato primitivo; l’embrione ha una lunghezza di 21-23 mm Compaiono le palpebre Si distinguono le ovaie e i testicoli Inizia il periodo fetale; lunghezza 5 cm, peso 9 g Sono distinguibili i genitali esterni È questo il limite inferiore della vivibilità, peso 460 g, lunghezza 19 cm Inizia il terzo trimestre; peso 900 g, lunghezza 25 cm Apre gli occhi, piega la testa; peso 1.000 g A termine 4 Feto 5 6 7 8 9 10 20 25 28 38 *Si tratta di masse di tessuto mesodermico, disposte a coppie segmentalmente, lungo il tubo neurale dell'embrione, dalle quali si formeranno la colonna vertebrale e la muscolatura segmentale (vedi Figura 7.1). ** Lens placode: si tratta di un ispessimento dell’ectoderma, sovrammesso direttamente alla vescicola ottica, dal quale si sviluppa successivamente il cristallino. (Da Feigelman S.: Assessment of fetal growth and development. In: Kliegman et al.: Nelson Texbook of Pediatrics, 18a ed., W.B. Saunders, Philadelphia, 2007.) Capitolo 7.fm Page 84 Thursday, July 17, 2008 2:37 PM 84 7 - L’EMBRIONE E IL FETO settimana comincia a formarsi il terzo strato, lungo il tubo neurale e i vasi sanguigni. I due tubi cardiaci cominciano a pompare. Durante la 4a-8a settimana, si formano le pieghe laterali del palato embrionale, seguite dalla crescita delle estremità cefalica e caudale e dalla comparsa dei bottoni delle braccia e delle gambe, che danno all’embrione un aspetto simil-umano. A questo punto appaiono i somiti (Figura 7.1), che rappresentano i precursori dei muscoli scheletrici e delle vertebre, seguiti dagli archi branchiali che formano la mandibola, la mascella, il palato, l’orecchio esterno e altre strutture della testa e del collo. Il cervello cresce rapidamente. Dalla fine dell’8a settimana, mentre sta per chiudersi il periodo embrionale, si sviluppano i rudimenti di tutti i principali organi; l’embrione a questo punto pesa una media di 9 g e ha una lunghezza di 5 cm. IL FETO Il passaggio dalla vita embrionale alla vita fetale avviene alla 9a settimana (alla fine del 2° mese di gravidanza) con il completamento dell’organogenesi. Dalla 9a settimana di vita intrauterina le modificazioni somatiche consistono essenzialmente in un aumento nel numero e nella grandezza delle cellule, e nel rimodellamento di molti organi (Figura 7.2). Alla 10a settimana sono già visibili il volto e le caratteristiche umane. Alla 12a settimana il sesso è già distin- Figura 7.1 - I somiti in un embrione al 22° giorno. (Da Sadler T.W.: Langman’s Medical Embriology, 9a ed., Lippincott Williams & Wilkins, 2004; trad. it. Elsevier Masson, 2008.) guibile esaminando i genitali esterni. Fra la 20a e la 24a settimana sono già formati gli alveoli primitivi e inizia la produzione di surfattante. Prima di questo periodo l’assenza di alveoli rende non utilizzabili i polmoni per gli scambi respiratori. Durante il 3° trimestre il peso triplica e la lunghezza si raddoppia, mentre aumentano i depositi di proteine, di grassi, di ferro e di calcio. Durante il periodo prenatale la morbilità e la mortalità sono elevate. Infatti circa il 30% delle gravidanze termina con un aborto spontaneo, soprattutto nel 1° trimestre, come conseguenza delle alterazioni cromosomiche o di un altro tipo di alterazione. Con gli ultrasuoni, una tecnica sicura e accurata, si determinano molte caratteristiche del feto, come: ● la stima dell’età gestazionale; ● la localizzazione della placenta; ● la determinazione del numero e della posizione dei feti; ● l’identificazione delle anomalie congenite. Alla fine del 1° trimestre viene calcolata la lunghezza del feto, mentre la misurazione del diametro biparietale, usato per la determinazione dell’età gestazionale, viene eseguita nel 2° trimestre. Nella 34a settimana il diametro biparietale stima accuratamente l’età gestazione con ± 10 giorni. Più tardi l’accuratezza del rilievo cade a ± 3 settimane. I metodi per stabilire l’età gestazionale prevedono inoltre la misurazione della circonferenza addominale e la lunghezza del femore. Se è possibile fare una sola ecografia, il maggior numero d’informazioni si ottiene fra la 18a e la 20a settimana. D’altra parte per la determinazione della crescita fetale è bene eseguire fetografie in serie (si calcola che siano necessarie 3 indagini ecografiche nel corso della gravidanza). A parte gli ultrasuoni, altrettanto importanti sono la determinazione del surfattante nel liquido amniotico, l’estensione delle calcificazioni (indice di maturità placentare), il rilievo del primo tono cardiaco fetale (16a-18a settimana) e l’osservazione dei primi movimenti fetali (18a-20a settimana). Grazie all’uso di tecniche diverse (ultrasonografia, cardiotocografia, elettrocardiografia, elettroencefalografia, fetoscopia e altre) è possibile rilevare che il feto è dotato di un sistema sensoriale attraverso il quale è in grado di ricevere stimoli dall’ambiente sia intra- che extrauterino. Egli risponde con variazioni qualitative e quantitive della sua frequenza cardiaca e dei suoi movimenti a stimolazioni provenienti dall’esterno. Alcuni studi sperimentali hanno dimostrato che: ● il suono predominante in ambiente intrauterino è il battito cardiaco della madre; il feto è in grado di memorizzarlo, come è in grado di memorizzare altri stimoli, per esempio il suono della voce, le sensazioni di dolore, le tonalità chiaro-scure e altro; ● il neonato riconosce il rumore del battito cardiaco della madre e percepisce se si tratta di un ritmo più o meno frequente; ● il neonato riconosce anche altri stimoli (per esempio la voce della madre) con i quali ha familiarizzato durante la vita fetale. Dopo anni di completa negazione, Capitolo 7.fm Page 85 Thursday, July 17, 2008 2:37 PM IL FETO 85 Figura 7.2 - Sviluppo prenatale dell’embrione e del feto. La parte scura delle linee segnala i periodi altamente sensibili, mentre la parte chiara indica i periodi che sono meno sensibili ai teratogeni. (Modificata da Moore K.L.: Before we are born: basic embriology and birth defects, 2a ed., W.B. Saunders, Philadelphia, 1977.) negli ultimi tempi è risultato infatti evidente che il neonato ha una memoria acustica, per cui è capace di memorizzare gli stimoli acustici, pervenutigli in utero; ● è stata notata una correlazione fra lo stato ansioso della madre e l’attività motoria del feto e tra il movimento fetale e quello neonatale. Le conoscenze sulla fisio-patologia fetale sono oggi ben consolidate: il largo impiego dell’indagine ecografica, insieme ad altre metodiche di studio strumentali e di laboratorio, ha permesso, come abbiamo visto, di seguire passo passo lo sviluppo e la crescita del feto. Gli obiettivi principali di questo studio sono: ● determinazione della crescita e della maturità fetale; ● valutazione dell’eventuale sofferenza fetale; ● studio degli effetti sul feto di un’eventuale malattia della madre; ● ricerca degli effetti sul feto di farmaci somministrati alla madre; ● identificazione, ed eventuale trattamento, di anomalie o di malattie fetali, secondo le moderne metodiche d’intervento sul feto in gravidanza. A parte la valutazione diretta dell’ostetrico, gli esami ecografici seriati permettono di valutare la crescita e lo sviluppo del feto, misurando il diametro biparietale, la lunghezza dei femori e la circonferenza addominale: la combinazione di queste misure permette di risalire, con una buona approssimazione, alla lunghezza e al peso del feto. Deviazioni dalle normali curve di crescita si associano a situazioni a rischio e permettono, sulla base di riscontri successivi, di risalire alle cause di sofferenza fetale (Figura 7.3). Fondamentalmente sono state identificate due modalità di tracciato: ● una crescita fetale costantemente al di sotto del 5° centile per l’età gestazionale (per cause diverse che hanno iniziato ad agire precocemente sul prodotto del concepimento); a a ● una crescita fetale, normale fino alla 26 -30 settimana di gestazione, che poi improvvisamente si appiattisce, per passare al di sotto del 5° centile, per cause insorte tardivamente nell’ultimo trimestre di gravidanza. L’amniocentesi, cioè il prelievo transaddominale di liquido amniotico, viene eseguita non solo a fini diagnostici (per esempio per l’identificazione di alterazioni cromosomiche e di errori congeniti del metabolismo) in particolari gruppi a rischio (per esempio età materna superiore ai 35 anni), ma anche per stabilire il grado di sofferenza fetale, per esempio in corso d’isoimmunizzazione materno-fetale e per individuare il momento migliore per il parto o l’eventuale necessità di una trasfusione in utero. Con tecniche raffinate è possibile inoltre ritrovare nella circolazione materna cellule fetali, la cui identificazione può essere utile in molte occasioni: si sospetta che Capitolo 7.fm Page 86 Thursday, July 17, 2008 2:37 PM 86 7 - L’EMBRIONE E IL FETO Figura 7.3 - Curve di crescita fetale. A. Esempio di una crescita ritardata di basso profilo in una gravidanza e un parto senza complicazioni. Il bambino ha pianto al primo minuto e non ha sviluppato ipoglicemia. Alla nascita il peso era al di sotto del 5° centile per l’età gestazionale. B. Esempio di un ritardo di crescita tardivo. La madre ha una tipica storia di pre-eclampsia. Il nascituro ha avuto una sofferenza fetale intrapartum, una bassa conta di Apgar e ipoglicemia postatale. Il peso alla nascita era inferiore al 5° centile per l’età gestazionale. (Modificata da Campbell S.: The assessment of fetal development by diagnostic ultrasound, Clin Perinatol 1:507-24, 1974.) eccezionalmente cellule fetali possano migrare alla cute della madre e dare manifestazioni cutanee, in generale dopo la 34a settimana di gravidanza. Appurare la maturità fetale è molto più difficile che determinare la crescita, perché è necessario ricorrere a tecniche sofisticate. Per la determinazione della maturità polmonare fetale si usa la valutazione del profilo dei fosfolipidi (surfattante) presenti nel liquido amniotico. La quantità di surfattante, infatti, riflette direttamente la maturità polmonare. Per stabilire la maturità renale è utile il dosaggio, sempre nel liquido amniotico, della creatinina. La determinazione dell’entità della calcificazione fetale, della funzionalità cardiaca (i toni cardiaci fetali sono udibili a 16-18 settimane) e l’osservazione dei movimenti fetali (18a-20a settimana di gestazione) forniscono ulteriori elementi per la valutazione della funzionalità del feto. Va sottolineato che, con una certa frequenza, i rilievi ottenuti con le moderne tecniche di studio risultano di difficile interpretazione, perché non sono stati ancora stabiliti con assoluta precisione i limiti superiori e inferiori del normale e gli aspetti specifici delle diverse situazioni patologiche. In vicinanza del parto esistono, infine, numerose prove “stress” e “non-stress”, in base alle quali è possibile stabilire il profilo biofisico, che permette un’esatta valutazione della situazione fetale. L’esame Doppler dell’aorta e dei vasi ombelicali, come la cordonocentesi (prelievo percutaneo di sangue dal cordone ombelicale) e il prelievo di sangue dai vasi del cuoio capelluto, offre ulteriori utili elementi per l’ostetrico e per il neonatologo, sia per stabilire la migliore condotta del parto, che per essere pronti a qualsiasi tipo d’intervento una volta che il neonato sia venuto alla luce (Tabella 7.2). Di recente è stata data grande importanza allo studio del dolore nel feto, per stabilire quali siano le tecniche sicure ed efficaci per determinare un’anestesia e un’analgesia fetale diretta, in occasione di trattamenti chirurgici terapeutici o di aborto. Sono risultate limitate le prove che dimostrano l’esistenza della percezione fetale del dolore prima del terzo trimestre di gravidanza; ugualmente poche o nessuna prova è disponibile per dimostrare l’efficacia delle tecniche di anestesia e analgesia nel feto. D’altra parte le tecniche di anestesia usualmente usate nella chirurgia fetale non sono direttamente applicabili alle procedure di aborto. Di recente è stato osservato in feti di 7 mesi o più uno stato fetale simile al pianto, caratterizzato all’esame ECO, da un movimento iniziale di espirazione, associato ad apertura della bocca e depressione della lingua, seguiti da una serie di tre respiri, alla fine di una pausa inspiratoria, alla quale può far seguito una serie di movimenti analoghi. Capitolo 7.fm Page 87 Thursday, July 17, 2008 2:37 PM 87 IL FETO Tabella 7.2 - Diagnosi e valutazione del feto. TECNICA IMPIEGATA Immagini Ultrasuoni ECO-Doppler Analisi dei liquidi Cordonocentesi Analisi dei tessuti fetali Ricerca nel sangue materno Cervice materna Monitoraggio biofisico prenatale Monitoraggio cardiaco intrapartum Embrioscopia Fetoscopia Amniocentesi Urine fetali Prelievo percutaneo di sangue Biopsia dei villi coriali Biopsia cutanea Biopsia epatica Cellule fetali circolanti nel sangue materno Dosaggio della α-fetoproteina Fibronectina fetale Coltura batterica Liquido amniotico Prove non stressanti Prove stressanti Profilo biofisico COMMENTO E INDICAZIONI Crescita, dimostrazione di alterazioni morfologiche. Profilo biofisico. Volume del liquido amniotico, idrope, determinazione dell'età gestazionale e del ritardo di crescita intrauterina Velocità del flusso sanguigno. Dimostrazione dell’aumento di resistenza vascolare, secondariamente all’ipossia fetale, ritardo di crescita intrauterina Diagnosi precoce di anomalia degli arti Dimostrazione di anomalie facciali, degli arti e della cute Maturità fetale, cariotipo, analisi enzimatica, diagnosi genetica molecolare del DNA, determinazione della bilirubina e della α-fetoproteina. Coltura batterica, ricerca degli antigeni batterici Prognosi dell’uropatia ostruttiva Tipo di sangue, anemia, emoglobinopatie, trombocitopenia, acidosi, ipossia, policitemia, risposta in IgM all’infezione. Determinazione rapida del cariotipo e diagnosi genetica molecolare. Terapia fetale Cariotipo, analisi genetica molecolare del DNA. Dosaggio enzimatico Malattie cutanee ereditarie Dosaggio enzimatico Analisi genetica molecolare del DNA Livello elevato: gemellarità, difetti del tubo neurale (anencefalia, spina bifida), atresia intestinale, epatite, nefrosi, morte del feto, età gestazionale non corretta Livello ridotto: trisomie, aneuploidia Indica il rischio di nascita pretermine Identifica il rischio d’infezione fetale (streptococco gruppo B, gonococco) Rottura prematura delle membrane Sofferenza fetale, ipossia Sofferenza fetale, ipossia Sofferenza fetale, ipossia Parte I.fm Page 2 Monday, July 14, 2008 4:36 PM