NS - genetica del gusto e percezione

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NS – Genetica del gusto e percezione
Difficoltà
Obiettivi didattici
Conoscere e sperimentare le principali tecniche di biologia molecolare quali:
estrazione, amplificazione, digestione, separazione confronto di sequenze di DNA.
Partecipare la realizzazione di un progetto di ricerca sperimentale.
Prerequisiti
Cellula eucariotica, struttura del DNA, polimorfismo, enzimi di restrizione e funzione
della DNA polimerasi.
Descrizione
La genetica abilità a sentire il sapore amaro varia tra gli individui, condizionando la
scelta del cibo. Gli individui possono essere definiti come “supertaster”, “medium
taster” e “nontasters” a seconda della loro sensibilità. Questa differente sensibilità è
associata ai polimorfismi del gene del recettore TAS2R38, direttamente coinvolto nella
percezione delle sostanze amare, come il propiltiouracile (PROP) o la
feniltiocarbammide (PTC), e potrebbe essere associata al polimorfismo del gene della
gustina, un enzima presente nella saliva, implicato nello sviluppo delle papille
gustative. L’esperimento intende analizzare la sensibilità al gusto amaro, il
polimorfismo del gene TAS2R38, il polimorfismo del gene della gustina, il numero delle
papille gustative presenti sulla lingua, valutando l’associazione tra polimorfismo
genetico e la percezione fisiologica del sapore amaro.
L’esperimento prevede dapprima l’estrazione e la purificazione del DNA dei campioni
in esame; quindi tramite la reazione a catena della polimerasi (PCR), l’amplificazione di
due frammenti, uno del gene del recettore TAS2R38 e uno del gene della gustina; e
infine la digestione dei frammenti con enzimi di restrizione specifici ed elettroforesi del
DNA tagliato.
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