Niccolò Machiavelli

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Machiavelli / Cacciari
M. vive in un'epoca di drammatica crisi: il passaggio dall'umanesimo al mondo
contemporaneo. Dall'utopia di una concordia tra le filosofie, di una pace filosofica e
politica; dalla potenza delle citta alla potenza degli stati nazionali.
M. propone una visione realistica e disincantata della natura dell'uomo. Gli uomini
sono ingrati, volubili, simulatori, fuggitivi dei pericoli, cupidi di guadagno.
M. si propone di "andar drieto la verita effettuale" e non all'immaginazione.
Verum = factum : vero cio che e analizzabile fattualmente.
Ordine e sicurezza sono i principi fondamentali dello stato moderno
che entra in contraddizione
con lacupidita di guadagno, la volubilita e instabilita
Si tratta di una contraddizione (antropologica) produttiva che puo tradursi anche come
ricerca costante di nuovi ordini.
Si tratta di una concezione antropologica politica molto diversa da come l'umanesimo
concepiva il rapporto tra l'uomo e il suo contesto/ambiente, come immerso
nell'ambiente (da cui deriva la prospettiva astrologica dell'umanesimo).
Uomo non prigioniero della vicissitudine, ma e lui la vicissitudine e lui che produce
mutamenti ininterrotti (il suo cuore e inquieto = secolarizzazione di Agostino).
L'uomo non schiavo della vicissitudine ma attore della vicissitudine: umanesimo
tragico che parte dall'Alberti per concludersi con Leopardi.
Nella Mandragola egli espone le figure della sua antropologia: simulatori, ruffiani,
colei che si adatta alle situazioni per usarle a proprio vantaggio, che si adatta al male
=l uomo e perfido ma sa anche adattarsi.
L'uomo ha anche virtu, elabora idee, colui che sfruttando la cupidita generale riesce a
governarla e guidarla a dei fini = virtu politica.
Politico = sfruttando le energie che sono nell'uomo riesce a realizzare dei progetti.
Politico = non il mondo come dovrebbe essere ma dei progetti realistici sulla base di
quel che il mondo e. Sulla base di questa antropologia dolorosa ma vera, effettuale.
Tra gli hs il politico non è il migliore ma colui che è capace di governare gli uomini al
proprio fine. Come ? Con qualunque mezzo. Tutti i mezzi sono buoni al fine
concretamente possibile a partire dallo stato delle cose.
Politico è colui che ordina di nuovo = crea un nuovo ordine che possa rispondere
meglio alla volontà innata di sicurezza nel sviluppare la propria stessa cupidità.
Per questo fine si ricorre a tutti I mezzi necessari.
Essere in re (nelle cose) essenso anche reus. Cioè avendo commercio con la malvagità
per ottenere il proprio scopo. Vi è un male necessitato nell'agire politico. Per
raggiungere quell'ordine egli dovrà usare la violenza e l'astuzia dell'animale= essere
leone e volpe = usare anche della bestialità per raggiungere un fine razionale.
Cap. XVIII del “Principe” = politico figura drammatica che deve essere razionale ma
deve saper anche usare della forza e dell'astuzia per non essere un profeta disarmato
(che egli vede nel Savonarola). La profezia può immaginare un ordine nuovo ma non
mai raggiungerlo.
Politico = sovvertire un ordine per crearne uno di nuovo. L'ordine nasce dal tumulto
dal conflitto= passo fondamentale del commento a Livio : coloro che dannano I
tumulti intra i nobili e la plebe mi pare che biasimino quelle cose che furono prima
causa del tenere libera Roma, grande potente e libera. Roma cioè fu tale grazie alla
lotta tra patrizi e plebei.
Conflitto = significa combattersi ma anche convergere sull'idea di esseri liberi e nel
contraddirsi ognuno cerca un ordine superiore.
Machiavelli era repubblicano nei “Discorsi” e monarchico nel “Principe” ?
A lui interessa l'auctoritas che costituisce l'ordine (che può essere una volta il
principato, o la monarchia, o altro). Ciò che conta è che il regime politico deve avere
auctoritas = capacità di augere (crescere), Capacità di essere insieme leone e volte
oltre che progetto per custodire trasformando per conservare innovando = vitale
contraddizione.
Se la scena politica è dominata da questa capacità di rinnovarsi continuo, come si fa a
fare scienza di questa variabilità ? Di questo ordine che non è mai ordine; uno stato,
un ordine statuale caratterizzato dalla perenne trasformazione, governata dal politico.
La politica è techne (arte della politica) così la filosofia della politica deve
comprenderla, deve rivolgersi alla individuazione delle regolarità; non metafisica
della politica su cui sia possibile basare la propria prassi politica. Techne e non
episteme.
Individua alcune norme fondamentali che possiamo trovare in tutte le forme politiche
storicamente realizzare.
Regola fondamentale: bisogna superare la dispersione dei poteri come nella penisola
italica del suo tempo. Occorre che emerga anche una uctoritas anche in Italia in grado
di superare il loro conflitto divergente. Il Principe sappia che è necessaria una nuova
milizia (forza). Un esercito proprio ma anche una idea politica dell'idea e dell'ordine
da realizzare. Anche chi dispone solo delle idee è altrettanto illuso (come Il
Savonarola che egli ammirò) ç occorre il logos ma anche la miliza (il leone, ma deve
avere leoni con sè).Separati non valgono effettualmente.
La politica è arte anche nel senso che governo un'equilibrio fragile e sempre instabile
di elementi sempre in cambiamento per cui richiede una abilità assimilabile all'arte.
La malvagità appartiene all'uomo ma costruisce lo stato chi sa della natura dell'uomo
e chi sa volgerlo al proprio fine. Virtuoso è chi sa quale ordine è possibile in una certa
situazione, che indica con chiarezza quali mezzi e che sappia utilizzare sia logos che
milizia, diposto anche a entrare in commercio con il male.
Machiavelli detestato da una corrente politica tesa ad esaltare lo stato assoluto (come
il Bodin) non quello stato che si innova e si strasforma continamente e che nella
contraddizione mantiene anche gli spazi della libertà. Non soppressione della libertà
ma realizzazione di essa nello stato.
Stato che supera questo divergere lacerato delle micropotenze incapaci di dare ordine
al conflitto, stato nel quale la cupiditas ma che è la volontà di sapere, fare, agire,
conoscere, guadagno materiale, volontà di espandere le proprie potenze. Ordine cel
quale la cupiditas riesce a combinarsi con l'ordine. Politico è l'artista che riesce a
comporre la contraddizione per un momento.
Esegesi tradizionale del Machiavelli:
1. empietà: fine giustifica i mezzi
2. patriottico: autore dell'Idea d'Italia
3. cinismo politico
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