1 “Perché non ci capiamo?” Come comunicare con le persone con ASD e D.I. Anna Percudani Psicologa Psicoterapeuta Analista del comportamento [email protected] 2 Zaino in spalla! Partiamo… ... il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Jose Saramago, "Viaggio in Portogallo, p.457. 3 Indice 1. La comunicazione: inquadramento generale 2. Comunicare: come? 3. La comunicazione nelle persone con Autismo e Disabilità Intellettiva 4. “Io te lo dico così…” 5. Interventi sulla comunicazione 4 Comunicare 5 Comunicazione funzionale • Deve avvenire tra due persone • La persona che “parla” si rivolge all’interlocutore • L’interlocutore fa da mediatore per accedere ai rinforzatori • La comunicazione si sviluppa prima del linguaggio • La comunicazione è bidirezionale L’analisi del comportamento verbale (Skinner) • Il comportamento verbale è un comportamento rinforzato dalla mediazione di un’altra persona, indipendentemente dal modo o forma • E’ un comportamento appreso, sotto il controllo funzionale di contingenze ambientali. • Come per gli altri comportamenti, l’apprendimento del comportamento verbale dipende da: motivazione, rinforzi, aiuti, estinzione, ecc. Verbal Behaviour (1957) 6 Operanti verbali (Skinner) MAND TACT In stato di Deprivazion e Indicando Il mare in Un libro “ACQUA” “ACQUA” Riceve acqua “Bravo,e' il mare” ECOICO INTRAVERBA ASCOLTATORE LE Mentre gioca Con la mamma: “dì acqua..” Dimmi il nome di una bevanda trasparente Ho sete,mi passi dell'acqua per favore? “ACQUA” “ACQUA” Bravo Bravo Silvia va a prendere dell'acqua 8 Comunicazione • • • • Perché? (funzione) Dove? Con chi? In quale situazione? (contesto) Di che cosa si parla? (contenuti) Quale sistema: linguaggio verbale? Pittogrammi? Segni? Atti motori? (forma) • Quali parole? Gesti? Fotografie? Immagini? (espressioni) • Quanti? (livello di complessità) 9 Comunicazione: funzioni Voglio il gelato!!! Lancio l’attività così la togli Mi picchio così qualcuno arriva Mangio NOOOOO OOOOO!!! ! Ho guardato la tv Come si chiama? Vai via! Mammaaa aaaaa!!!! Cos’è?? ? 10 Comunicazione: forme PECS COMUNICAZIONE CON OGGETTI COMUNICAZIONE CON SEGNI COMUNICAZIONE VERBALE Comunicazione: forme Challenging behavior (Emerson, 1995) 12 Comunicare con le persone con ASD 13 ASD: barriere comunicative Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazione sociale in molteplici contesti 1. Deficit della reciprocità socio-emotiva 2. Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per l’interazione sociale 3. Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni 14 ASD: barriere comunicative • • • • • • • • Assenza o carenza del linguaggio Scarsa comprensione del discorso Ecolalia o linguaggio manierato e troppo letterale Linguaggio unilaterale (richiedere o etichettare) Difficoltà ad avviare interazioni sociali Assenza, riduzione, uso atipico del contatto visivo Eloquio sganciato dal linguaggio del corpo Preferenza per oggetti particolari o attività solitarie 15 Comunicazione: tappe evolutive 16 ASD: altre barriere COMPROMISSIONE INTELLETTIVA COMPROMISSIONE DEL LINGUAGGIO Inclusione sociale Conseguenze: meno opportunità… AUTODETERMINAZIONE (Schalock, 2000; Schalock et al., 2002, Schalock, Gardner, & Bradley, 2007), BENESSERE MATERIALE SVILUPPO PERSONALE INCLUSIONE SOCIALE RELAZIONI INTERPERSONALI 18 Cosa possiamo fare? • Arricchire le opportunità • Offrire sostegni per apprendere nuove abilità comunicative 19 Comunicazione: info utili • Assessment delle preferenze • Individuazione del canale comunicativo “privilegiato” 20 Valutazione delle preferenze della persona Si riferisce ad una varietà di procedure utilizzate per determinare: ▫ Gli stimoli che la persona preferisce ▫ Il valore di questa preferenza ▫ Le condizioni sotto cui il valore di questa preferenza cambia I rinforzatori • • • • Rinforzi edibili (cibi e bevande) Rinforzi tangibili (giocattoli, giornalini, ecc) Rinforzi simbolici (denaro, gettoni, ecc) Rinforzi sociali (attenzione, approvazione, lode, stima,ecc) • Rinforzi sensoriali (stimolazioni tattili, visive, olfattive, ecc) Datemi una leva e vi • Rinforzi dinamici solleverò il mondo» (attività, cinestesici) (Archimede) Assessment preferenze E se gli interessi sono pochi? Pairing= associare uno stimolo neutro a un rinforzatore in modo tale che acquisisca le sue caratteristiche rinforzanti SN SN SN SI SN SC SN 24 Comunicazione: come prepararsi • Non prevenire la comunicazione • Non parlare al posto della persona • Controllare l’accesso ai rinforzatori (li vedi, ma sono fuori dalla tua portata) • Creare la motivazione • Utilizzare tanti e diversi rinforzatori Creare opportunità per comunicare Occorre cogliere quante più motivazioni possibili al giorno per insegnare le richieste (il bambino dovrebbe fare centinaia di richieste al giorno per molti rinforzi, insegnanti e scenari diversi). 26 Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) È l’insieme di conoscenze, di tecniche, di strategie e di tecnologie attivabili per facilitare la comunicazione in soggetti che manifestano una carenza/ assenza temporanea o permanente nella comunicazione. 27 CAA SEGNI DISPOSITIVI DI GENERAZIONE DEL LINGUAGGIO PECS Segni: procedura base d’insegnamento Partendo dalla motivazione del bambino… 1. Modello 2. Prompt 3. Consegna del rinforzatore NB L’operatore dice il nome del rinforzatore 3 volte: al modello, alla risposta verbale del bambino (il segno), alla consegna Segni: procedura base di correzione 1. 2. 3. 4. Mettere le mani in posizione neutra Aspetta (1,2,3..) Modello (+ Prompt necessario) Verificare il segno come prova “a freddo” (dopo l’emissione di alcuni distrattori) 5. Consegna del rinforzatore 30 Segni: indicazioni per il training • Non insegnare più di 4-5 segni contemporaneamente • Scegliere 4-5 oggetti appartenenti a categorie diverse (se possibile) • Partire da oggetti poi introdurre le azioni • I segni che usano una mano vanno fatti con quella dominante per il bambino • Il prompter fa modello “a specchio” • Accettare inizialmente le approssimazioni del segno 31 Segni in pratica… 32 Segni: e per capirsi? • “Enciclopedia dei segni” 33 PECS: comunicazione con l’utilizzo di immagini A. Bondy&L. Frost, 1985 34 PECS 6 fasi per acquisizione: FASE 1: scambio di una immagine alla volta di rinforzatori FASE 2: generalizzazione dello scambio in luoghi diversi, con persone diverse e su varie distanze FASE 3: discriminazioni di immagini poste nel quaderno della comunicazione FASE 4: costruzione di frasi sulla striscia-frase dal semplice al complesso FASE 5: rispondere alla domanda “Cosa vuoi?” FASE 6: Commentare in risposta a domande: “Cosa vedi?”, “Cosa senti?”, “Com’è?” 35 PECS 36 PECS: correzione dell’errore (4 passi) 37 In pratica… COMUNICAZIONE CON PECS 38 DISPOSITIVI DI GENERAZIONE DEL LINGUAGGIO 39 Comunicazione funzionale Linguaggio dei segni, PECS e dispositivi di generazione del linguaggio sono tutti strumenti che possono produrre repertori di comunicazione funzionale 40 Quale scelgo? • Le priorità evolutive/ di apprendimento della persona • Le sue abilità di partenza • L’età • Le preferenze della famiglia • L’ambiente e le persone con cui lo studente interagisce 41 E tu come parli? • Valutazione dei precursori della comunicazione e del linguaggio (PEP-3, ADOS, COMFOR, VBMAPP) • Osservazione della persona nei suoi contesti di vita e raccolta dati: Contesto (dove? Con chi? Quando?) Cosa dice? Come lo dice? Quante volte chiede? 42 Quale scelgo? 43 Alcune evidenze scientifiche • Il linguaggio dei segni è preferibile e preferito con le persone con autismo • L’utilizzo dei segni riduce in modo significativo l’emissione di comportamenti problema meglio di altri metodi • I segni sviluppano le produzioni vocali: a volte il vocale emerge spontaneamente insieme al segno senza bisogno di un training specifico NB: non abbondare il segno fino a quando la parola non è intellegibile e non si presenta in più occasioni (Carbone et all., 2012) 44 Quale scelgo? “The Big 5” (Esch, 2010) veloce facile economico efficace sempre accessibile 45 Comunicare: altre possibilità TAVOLO DA LAVORO Fo.B.A.P. - Onlus 46 Tavolo condiviso 47 Fo.B.A.P. - Onlus L’organizzazione sinistra-destra Strutturazione compiti: quando finiscono? Indicazione verbale Campanella Orologi adattati Clessidra Organizzazione sinistra-destra 51 Fo.B.A.P. - Onlus Strutturare il tempo 52 Fo.B.A.P. - Onlus Strutturare il tempo 53 Fo.B.A.P. - Onlus 54 Fo.B.A.P. - Onlus 55 Fo.B.A.P. - Onlus 56 Ringraziamenti