Estensioni e variazioni dell’eredità mendeliana I principi dell’ereditarietà enunciati da Mendel non sono sempre rispettati. Sbagliati? No, insufficienti per spiegare tutte le modalità di trasmissione delle caratteristiche genetiche! Eredità di tipo mendeliano I rapporti fenotipici attesi sono: 3:1 (Aa x Aa) o 9:3:3:1 (AaBb x AaBb) 3:1 (Aa x Aa) Presuppone la dominanza completa di un allele sull’altro 9:3:3:1 (AaBb x AaBb) Presuppone che i geni siano localizzati su cromosomi diversi (segregano in maniera indipendente durante la meiosi) 9 AB 3 Ab 3 aB 1 ab Quali sono le situazioni in cui i rapporti mendeliani non sono rispettati? 3:1 NO! Aa X Aa 9:3:3:1 NO! AaBb X AaBb Rapporti mendeliani modificati Variabilità allelica: - Alleli a dominanza incompleta e codominanti - alleli multipli - alleli letali Dal genotipo al fenotipo (interazioni tra prodotti genici): - influenza dell’ambiente sull’espressione genica - penetranza ed espressività - interazioni geniche - epistasi (dominante e recessiva) - pleiotropia Rapporti mendeliani modificati Variabilità allelica: - Alleli a dominanza incompleta e codominanti - alleli multipli - alleli letali Dal genotipo al fenotipo: - influenza dell’ambiente sull’espressione genica - penetranza ed espressività - interazioni geniche - epistasi (dominante e recessiva) - pleiotropia La dominanza Dominanza completa: stesso fenotipo sia negli omozigoti dominanti (AA) AA sia negli eterozigoti (Aa). Aa Due alleli determinano 2 fenotipi (A e a). La F1 mostra il fenotipo di una delle due linee pure, nella F2 il rapporto fenotipico è 3:1 Dominanza incompleta: il fenotipo dell’eterozigote è intermedio tra quelli dei due omozigoti. Due alleli determinano 3 fenotipi. fenotipi Nella F2 il rapporto fenotipico non è più 3:1, ma diventa 1:2:1 Codominanza: L’eterozigote manifesta i fenotipi di entrambi gli omozigoti entrambi gli alleli contribuiscono al fenotipo Due alleli determinano 3 fenotipi. fenotipi Nella F2 il rapporto fenotipico non è più 3:1, ma diventa 1:2:1 Dominanza incompleta es. colore del piumaggio nei polli Codominanza es. gruppi sanguigni del sistema MN o AB0 MN X MN M N M MM MN N MN NN IAIB Invece di: Fenotipi: 1M 2 MN 1N Aa X Aa A a A AA Aa a Aa aa X IAIB IA IB IA IAIA IAIB IB IAIB IBIB Fenotipi: 1A 2 AB 1B Fenotipi: 3A 1a Allelia multipla es. gruppi sanguigni del sistema AB0 3 alleli: IA IB i Rapporti mendeliani osservati: fenotipici: 1:1:1:1 genotipici: 1:1:1:1 Rapporti mendeliani attesi: fenotipici: 3:1 genotipici: 1:2:1 IAi x IBi IA i IB IA IB i IB i IAi ii Fenotipi 1 (AB), 1 (A), 1 (B), 1 (0) Gruppo 0 = 1/4 Allelia multipla es. colore della pelliccia dei conigli 4 alleli: c+ cch ch cc Allele c+ dominante su tutti c+c Allele c recessivo c+cch Selvatico Allele cch è parzialmente dominante su ch c+ch Chinchilla chiaro cchc Chinchilla chiaro con le punte nere Himalayano chc cchch Albino cc Alleli letali topo giallo (AYA) topo agouti (AA) AY= mutazione dominante che causa peluria gialla e obesità Genotipo Ay/Ay è letale embrionale RAPPORTO FENOTIPICO 2:1! Rapporti mendeliani modificati Variabilità allelica: - Alleli a dominanza incompleta e codominanti - alleli multipli - alleli letali Dal genotipo al fenotipo: - interazioni tra geni e ambiente - penetranza ed espressività - interazioni geniche - epistasi (dominante e recessiva) - pleiotropia Elementi genetici e ambientali influenzano l’azione dei geni Influenza dell’ambiente sull’espressione genica: come i fattori ambientali modificano il fenotipo • Il fenotipo è l’interazione del genotipo con l’ambiente (fisico e biologico) • Le variazioni ambientali possono determinare diversità di manifestazione del fenotipo Ambiente fisico Es. Fenilchetonuria individui omozigoti per l’allele mutante accumulano sostanze tossiche nel cervello in seguito ad assunzione di fenilalanina con la dieta protein phenylalanine phenylpyruvic acid (PKU) phenylalanine hydroxylase tyrosine E’ una malattia autosomica recessiva mutazione nel gene che codifica per la fenilalanina idrossilasi (enzima che metabolizza la fenilalanina in tirosina) Ambiente fisico Es. Anemia falciforme dovuta ad una mutazione (HbS) nella catena β dell’emoglobina Eritrocita a falce Eritrocita normale HbA/HbA: Normale, nessun globulo rosso falciforme Hbs/Hbs: Anemia grave, globuli rossi falciformi HbA/Hbs: Non si manifesta l’anemia globuli rossi falciformi solo con basse concentrazioni di ossigeno (aploinsufficienza) aploinsufficienza Ambiente fisico Es. Effetto della temperatura su alleli temperatura-sensibili (il prodotto è funzionale solo ad una certa temperatura) Allele temperatura-sensibile (condizionato cioè dalla temperatura), responsabile della produzione del pigmento solo alle estremità del corpo dove la temperatura è più bassa (proteina wild-type). Questo tipo di mutazioni sono dette condizionali. Gatto siamese Coniglio con fenotipo Himalaiano Ambiente biologico Es. Calvizie maschi calvi se omo- o etero-zigoti per l’allele mutante e femmine calve solo se omozigoti. L’espressione dell’allele è presumibilmente influenzata dall’ormone testosterone. Il carattere si comporta come recessivo nella donna e dominante nell’uomo! Rapporti mendeliani modificati Interazioni tra geni Carattere fenotipico controllato da due geni che assortiscono indipendentemente: a) Interazioni tra geni non allelici che controllano la stessa caratteristica fenotipica (anche con comparsa di nuovi fenotipi) b) Interazioni tra geni non allelici per i quali alleli di un gene mascherano l’espressione degli alleli dell’altro gene epistasi Interazioni geniche con nuovi fenotipi Es. la cresta nei polli walnut RRPP 3 a rosa: Rp 3 a pisello : rP 9 a noce: RP 1 singola : rp single rrpp SPIEGAZIONE MOLECOLARE Il fenotipo cresta singola dipende da geni diversi da R e P r e p: nessun prodotto genico funzionale modifica il fenotipo “base” cresta singola (rrpp) R: prodotto genico che interagisce con il fenotipo “base” cresta a rosa (R_pp) P: prodotto genico che interagisce con il fenotipo “base” cresta a pisello (rrP_) I prodotti genici R e P interagiscono a dare una variante cresta a noce (R_P_) I loci R e P interagiscono con il gene che definisce il fenotipo “cresta singola” e tra loro, per dare nuovi fenotipi Interazioni geniche con nuovi fenotipi Es. colore del peperone Capsicum annuum R= gene per il pigmento rosso C=gene che provoca la decomposizione del pigmento verde clorofilla R_C_ Rrcc R_cc rrC_ = = = = colore rosso colore verde colore marrone colore giallo Interazioni geniche con epistasi Si parla di epìstasi quando un gene è in grado di alterare l’espressione (o mascherare l’azione) di un altro gene che non è suo allele. Il gene che ha il potere inibente è detto gene epistatico, epistatico mentre quello “sopraffatto” è detto gene ipostatico. ipostatico Il gene epistatico può mascherare l’effetto di un altro gene in modo dominante (sia in omozigosi che eterozigosi) o recessivo (solo in omozigosi). Epistasi recessiva Es. colore del pelo nel Labrador Retriever Due alleli (B e b) di uno stesso gene per il pigmento del pelo determinano: pelo nero (BB o Bb) o pelo marrone (bb). L’allele in un altro gene indipendente (E) permette la deposizione del pigmento nel mantello (genotipo EE o Ee) mentre il genotipo ee la inibisce, dando origine al fenotipo biondo nero BBEE BbEE BBEe BbEe cioccolato giallo BBee Bbee bbee bbEE bbEe Gene e epistatico Gene B ipostatico Rapporti fenotipici 9:3:4 BE: bE: Be: be 9: 3: 3: 1 4 Epistasi recessiva Es. gruppo sanguigno del sistema AB0 Gene H codifica per l’antigene H, precursore degli antigeni AeB HH o Hh produzione antigene H hh mancata produzione di antigene H : anche se ci sono gli enzimi per formare l’antigene A o B o entrambi, manca comunque il precursore fenotipo “Bombay” (osservato (o per la prima volta a Bombay, India, dove sembra essere più frequente che altrove). Gene h epistatico Geni A, B ipostatici Gli eritrociti di soggetti omozigoti per il gene h sono privi degli antigeni A, B, o H, H quindi risultano di gruppo 0 ed il genotipo viene denominato 0h. Gli eritrociti 0h appaiono di gruppo 0 in quanto il siero agglutina sia le emazie di gruppo A che quelle di gruppo B (presenza nel siero di anticorpi anti-H). Come distinguiamo un gruppo 0h da un reale gruppo 0? Il soggetto di gruppo 0h agglutina anche le emazie di gruppo 0 (presentano comunque antigeni H). no anticorpi anticorpi anti-A e anti-B anticorpi anti-A, anti-B e anti-H