Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Ipertensione arteriosa: aumento della pressione arteriosa (PA) a livelli tali da esporre il paziente ad un aumentato rischio di danno a carico di organi bersaglio: cervello, cuore, reni, retina, grandi vasi Classificazione della PA nell’adulto PA sistolica PA diastolica <130 <85 130-139 85-89 1° stadio 140-159 90-99 2° stadio 160-179 100-109 3° stadio ≥180 ≥110 Normale Normale alta Ipertensione • Ipertensione arteriosa essenziale (prevalenza >90%) • Ipertensione arteriosa secondaria (prevalenza <10%) www.fisiokinesiterapia.biz A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa IPERTENSIONE ARTERIOSA SECONDARIA (<10%) Ipertensione renale - Nefrovascolare (per stenosi dell’arteria renale o di uno dei suoi rami) - Parenchimale (per glomerulonefrite, pielonefrite cronica, malattia policistica del rene…) Ipertensione endocrina - Surrenale (iperaldosteronismo primitivo, feocromocitoma, sindrome di Cushing) - Ipertiroidismo - Acromegalia - Iperparatiroidismo Coartazione dell’aorta Iatrogena - Amine simpaticomimetiche (usate per la terapia del raffreddore) - Cortisone - Ciclosporina - F.A.N.S. - Contraccettivi orali Necessita di terapia specifica A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Considerare la possibilità di ipertensione arteriosa secondaria in queste situazioni: • Età al 1° riscontro: <30 o >60 anni • Ipertensione resistente alla terapia • Occorrenza di crisi ipertensiva • Presenza di segni o sintomi compatibili con una causa secondaria (es. ipokaliemia o alcalosi metabolica non spiegabili) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE (>90%) Considerazioni generali • Effettuare più misurazioni in assenza di condizioni stressanti • Utilizzare sfigmomanometro calibrato • Rilevare la PA in entrambe le braccia (utilizzare valore più alto) • Rilevazione in clino e in ortostatismo • Monitoraggio della PA (holter PA) • Può essere considerata significativa una sola misurazione se >210/120 o se sono già presenti danni di un organo bersaglio • Attenzione alla pseudoipertensione dell’anziano (per vasi rigidi) • Eseguire: – – – – – Esami laboratoristici di screening: emogramma, creatinina, esame urine, glicemia, potassiemia, calcemia, creatinina, uricemia, colesterolo, trigliceridi Rx torace ECG Ecocardiografia Fundus oculi A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Scopo primario della terapia: • Ridurre la PA a meno di 140/90 per: – – prevenire le conseguenze a lungo termine sugli organi bersaglio ridurre il rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare Cercare inizialmente di ridurre la PA senza interventi farmacologici Iniziare subito con terapia aggressiva se sono già presenti danni d’organo o altri fattori di rischio cardiovascolare (diabete, ipercolesterolemia, fumo, ecc.) Riduzione graduale della PA per evitare ischemia tissutale (es. cerebrale) Educare il paziente: • Di solito sarà un trattamento per tutta la vita • Sintomi non sono spia affidabile della gravità • Prognosi migliora con trattamento appropriato A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa PA normale • Nessun trattamento PA normale-alta o aumentata 1° stadio • Se non vi sono altri fattori di rischio e danni d’organo – Iniziare con terapia non farmacologica • Se vi sono altri fattori di rischio e/o danni d’organo, o se il trattamento non farmacologico è stato inefficace – Iniziare terapia farmacologica PA aumentata 2°- 3° stadio – Iniziare terapia farmacologica (spesso associazione di più farmaci) – Modificare lo stile di vita PA >200/120 – Iniziare subito terapia farmacologica – Ricovero ospedaliero se concomita danno d’organo sintomatico A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa PA sistolica aumentata, isolata (>140) • Frequente nell’anziano – – Iniziare con terapia non farmacologica Poi utilizzare farmaci per ridurre PA a meno di 160 (se era >180) o per ridurre PA di 20 (se era 160-180) Crisi ipertensiva • Urgenza ipertensiva – Aumento consistente della PA (di solito diastolica >120) – Ridurre la PA nell’arco di diverse ore • Emergenza ipertensiva – PA >210/130 – Presenza di cefalea, offuscamento della vista, sintomi neurologici focali – Papilledema (ipertensione maligna) – Immediata riduzione della PA per prevenire o ridurre al minimo i danni d’organo: encefalopatia ipertensiva, emorragia intracranica, infarto miocardico, edema polmonare, aneurisma dissecante dell’aorta, eclampsia A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Terapia non farmacologica • Modificare lo stile di vita: – Abolizione del fumo – Riduzione del peso corporeo se in sovrappeso – Dieta ipolipidica – Dieta iposodica (NaCl 6 g/dì): in commercio sostituti del sale da cucina con meno sodio e più potassio – Consumo moderato di alcoolici (<300 ml di vino) – Incrementare l’attività fisica (attività isotonica per 30-45’ per 3 volte/settimana) – Non più di 2 caffè al giorno, distanziati – Evitare farmaci che aggravano ipertensione: contraccettivi orali, steroidi, FANS, simpaticomimetici A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Terapia farmacologica 1. 2. 3. 4. 5. 6. Diuretici Simpaticolitici – inibitori adrenergici Calcio antagonisti Inibitori del sistema renina-angiotensina Vasodilatatori ad azione diretta Farmaci per l’emergenza ipertensiva A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 1. Diuretici • Utili nel ridurre l’incidenza di ictus e di eventi cardiovascolari • Promuovono la natriuresi e successivamente la riduzione del volume • • intravascolare Di solito impiegati a bassi dosaggi in associazione con altri farmaci Classi utilizzate: – Tiazidici (idroclorotiazide, clortalidone): bloccano il riassorbimento di Na nel tubulo contorto distale. – Effetti collaterali: ipostenia, crampi, impotenza, IPOKALIEMIA, iperlipemia, IPONATRIEMIA. Si riducono a bassi dosaggi. – Diuretici dell’ansa (furosemide, acido etacrinico): bloccano il riassorbimento di Na nell’ansa ascendente di Henle (sono i più efficaci nel paziente con creatinina >2.5 mg/dl). – Effetti collaterali: IPOKALIEMIA, OTOTOSSICITA’. – Spironolattone: antialdosteronico, risparmiatore di K. – Effetti collaterali: IPERKALIEMIA, GINECOMASTIA. – Triamterene, amiloride: risparmiatori di K. – Effetti collaterali: danno tubulare renale e calcoli renali. A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 2. Farmaci simpaticolitici 2.1. β-bloccanti Si distinguono in β-bloccanti non selettivi (β1 e β2) e β-bloccanti cardioselettivi (β1): - Atenololo e metoprololo (β1) - Propranololo e nadololo (β1 e β2) - Pindololo (antagonisti con attività agonista parziale) – Utili in pazienti con aumentata attività adrenergica, ipertrofia ventricolare sn, pregresso infarto miocardico – Meccanismo d’azione: • Inibizione degli effetti delle catecolamine sui recettori β-adrenergici con riduzione della frequenza cardiaca e della gittata sistolica • Riducono renina plasmatica • Determinano rilascio di prostaglandine vasodilatatrici • Suddivisi a seconda dell’effetto β1 e β2 • Suddivisi a seconda di presenza o assenza di attività simpaticomimetica intrinseca (ASI): β−bloccante con ASI determinano meno bradicardia rispetto a quelli senza ASI – Effetti collaterali • Blocchi A-V, insufficienza cardiaca, impotenza, Raynaud • Effetti negativi su trigliceridi e HDL di β-bloccante senza ASI • Somministrare β1 con cautela in BPCO, diabete, vasculopatia • Sospensione improvvisa può determinare aumento PA e può precipitare angina pectoris A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 2.2. α-bloccanti • Doxasozina, terasozina – Meccanismo d’azione • Bloccano gli α1 -recettori postsinaptici determinando vasodilatazione arteriosa e venosa – Effetti collaterali • Spesso transitori • Ipotensione ortostatica, sincope, vertigini, cefalea 2.3. Farmaci con azione mista α e β-bloccante • Labetalolo, carvedilolo – Meccanismo d’azione • Bloccano recettori β e recettori α1 periferici • Effetto su recettori α si riduce con trattamento cronico – Effetti collaterali • Ipotensione ortostatica, danno epatocellulare, sindrome simil lupus A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 2.4. Farmaci adrenergici ad azione centrale • Clonidina, metildopa – Sono potenti antipertensivi – Clonidina disponibile anche in cerotto transdermico settimanale – Meccanismo d’azione • Stimolazione dei recettori α2-adrenergici presinaptici nel SNC con conseguente riduzione del tono simpatico periferico che riduce le resistenze vascolari sistemiche • Determinano modesta riduzione della gittata e della frequenza cardiaca – Effetti collaterali • Ipotensione ortostatica, bradicardia, secchezza delle fauci, incubi, disfunzioni sessuali • Sindrome della sospensione acuta: aumento PA, tachicardia • Anemia emolitica secondaria a metildopa A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 2.5. Altri simpaticolitici • Reserpina, guanetidina – Sono stati fra i primi antipertensivi disponibili – Oggi poco utilizzati per gli effetti collaterali – Meccanismo d’azione • Inibiscono il rilascio di noradrenalina dai neuroni periferici • Reserpina ha anche effetti sul SNC – Effetti collaterali • Reserpina determina grave depressione • Guanetidina può determinare grave ipotensione ortostatica A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 3. Calcio antagonisti • Sono efficaci, non hanno effetti significativi sul SNC • Meccanismo d’azione – Determinano vasodilatazione arteriolare mediante blocco selettivo dei canali del calcio – Inizialmente determinano anche natriuresi, che può scomparire – Sono metabolizzati nel fegato • Classi – Difenilalchilamine (verapamil) – Benzotiazepine (diltiazem) hanno effetto inotropo e cronotropo negativo – Diidropiridine (1° generazione: nifedipina. 2° generazione: amlodipina, felodipina: sono più vasoselettivi e hanno emivita più lunga) • Effetti collaterali – Verapamil: stipsi, nausea, cefalea, ipotensione ortostatica – Diltiazem: nausea, cefalea, rash cutanei – Diidropiridine: edemi arti inferiori, vampate, cefalea, rash cutanei, maggiore incidenza di infarto in ipertesi con diabete di tipo 2 A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 4. Inibitori del sistema renina-angiotensina 4.1. Inibitori dell’enzima di conversione da angiotensina I a II (ACEinibitori) • Captopril, enalapril, lisinopril, ramipril, fosinopril – Possono avere effetti benefici nei pazienti con concomitante insufficienca cardiaca o malattie renali – Possono ridurre il tasso di mortalità, infarto miocardico e ictus nei pazienti con insufficienza cardiaca o bassa frazione di eiezione – Sono molto efficaci nella ipertensione con renina elevata – Meccanismo d’azione • Riducono le resistenze vascolari periferiche senza aumentare la gittata cardiaca, la frequenza e la contrattilità • Bloccano la produzione di angiotensina II, un vasocostrittore, inibendo • • • • • competitivamente l’ACE con conseguente vasodilatazione arteriosa e venosa e natriuresi Riducono la secrezione di aldosterone con conseguente lieve natriuresi e risparmio di K Aumentano i livelli di bradichinine vasodilatatrici Alcuni stimolano direttamente la produzione di prostaglandine vasodilatatrici Non causano tachicardia riflessa Utili nei diabetici perché riducono insulino-resistenza e ritardano danno renale A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa – Effetti collaterali • • • • • • • TOSSE SECCA (20%) Captopril: disturbi del gusto, leucopenia, glomerulopatia con proteinuria Peggioramento della funzionalità renale in pazienti con preesistente insufficienza renale Possono determinare IPERKALIEMIA, per cui devono essere usati con cautela in pazienti con ridotto filtrato glomerulare e in pazienti trattati con diuretici risparmiatori di k Controindicati in gravidanza Aumento degli enzimi epatici Angioedema e sincope da prima dose A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 4.2. Antagonisti dei recettori dell’angiotensina II (ARA) • Losartan, valsartan, irbesartan – Sono efficaci – Sono un’utile alternativa nei pazienti con insufficienza cardiaca che non tollerano ACE-inibitori – Meccanismo d’azione • Antagonizzano gli effetti vasocostrittori sulla muscolatura liscia con conseguente riduzione delle resistenze vascolari periferiche • Non aumentano i livelli di bradichinina, che possono essere responsabili di alcuni effetti collaterali degli ACE-inibitori – Effetti collaterali • Raramente tosse • Rari: angiodema, reazioni allergiche, rash cutaneo A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 5. Vasodilatatori ad azione diretta • Idralazina, minoxidil – Sono potenti antipertensivi – Attualmente riservati alle ipertensioni refrattarie (quindi ai casi che non rispondono al trattamento con almeno altri due farmaci) – Meccanismo d’azione: • Producono vasodilatazione arteriosa diretta • Azione antipertensiva cronica è limitata per ritenzione di Na e liquidi e per iperattività simpatica riflessa (tachicardia), per cui si rende necessario l’associazione di diuretici o β-bloccanti – Effetti collaterali: • • • • Cefalea, nausea, vomito, tachicardia, ipotensione posturale Usare con grande cautela in coronaropatici Sindrome simil lupus (idralazina) Minoxidil: aumento di peso, ipertricosi, ritenzione idrica, versamento pericardico A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 6. Farmaci per l’emergenza ipertensiva 6.1. Nitroprussiato di sodio e.v. • E’ il farmaco di scelta nella maggior parte delle emergenze • Vasodilatatore arterioso e venoso diretto • Riduce rapidamente la PA • Ha breve durata di azione • Preferibilmente limitare l’uso a 48-72 ore per evitare intossicazione, se insufficienza renale, da tiocianato (parestesie, tinnito, visione offuscata, delirio, crisi comiziali) e, se insufficienza epatica, da accumulo di cianuro (acidosi metabolica, dispnea, atassia, sincope) 6.2. Nitroglicerina e.v. • Da utilizzare nei casi in cui è controindicato il nitroprussiato (insufficienza coronarica, renale, epatica) • Da preferirsi nell’ipertensione moderata in corso di ischemia coronarica acuta A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 6.3. Labetalolo e.v. • L’effetto antagonista β-adrenergico è superiore all’affetto antagonista αadrenergico, quando somministrato e.v. • Nella crisi ipertensiva anche in paziente con infarto miocardico acuto in fase precoce • Nell’emergenza ipertensiva in gravidanza • Tenere il paziente supino in quanto può dare severa ipotensione ortostatica • Somministrare a boli intermittenti • Utile nei casi di iperattività adrenergica: feocromocitoma, sospensione clonidina, post bypass coronarico 6.4. Esmololo e.v. • β-bloccante cardioselettivo a breve durata d’azione • Può essere utilizzato in associazione • Utile nella dissecazione aortica A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa 6.5. Nicardipina e.v. • Calcio-antagonista da somministrare con catetere venoso centrale • Utilizzato nell’ipertensione post-operatoria • Effetti collaterali: cefalea, vampate, tachicardia 6.6. Enalaprilato e.v. • ACE-inibitore utilizzato con successo in ipertensione maligna, ma riportati anche risultati variabili 6.7. Diazossido, idralazina e.v. • Poco utilizzati, a parte idralazina in gravidanza Terapia orale nella crisi ipertensiva • Clonidina (0.2 mg seguiti da 0.1 mg/ora) con aggiunta, dopo alcune ore, di diuretico • Nifedipina sublinguale: ricordare i potenziali effetti cardiovascolari avversi • Captopril sublinguale: meno effetti collaterali A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Terapia farmacologica iniziale • Farmaci di 1° scelta: ACE-inibitori, antagonisti dei recettori • • • • • • dell’angiotensina, β-bloccanti, calcio antagonisti, α-bloccanti, diuretici Nell’ipertensione in stadio 1 e 2 spesso può bastare un solo farmaco Scelta influenzata da fattori coesistenti: età, angina, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, obesità, dislipidemia, broncospasmo Diuretici tiazidici e β-bloccanti riducono mortalità e morbilità cardiovascolare e cerebrovascolare La risposta della PA a farmaci della stessa classe è di solito simile, per cui se un farmaco non è efficace conviene cambiare classe Una variazione nell’ambito della stessa classe può essere utile per ridurre gli effetti collaterali Utilizzare la minima dose efficace A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Alcune indicazioni • Nel giovane preferire ACE inibitori, calcio antagonisti, (β-bloccanti) • Nell’anziano sono utili i diuretici, sicuri ACE inibitori e calcio antagonisti • Nel diabetico in terapia con antidiabetici orali sono sconsigliati i diuretici • • • e i β-bloccanti, mentre sono sicuri gli ACE inibitori Nei pazienti con BPCO sono controindicati i β-bloccanti Nei dislipidemici sono sconsigliati β-bloccanti e diuretici tiazidici In gravidanza: riposo a letto e come farmaci utilizzare α metil dopa o clonidina A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Ipertensione arteriosa Terapia farmacologica aggiuntiva • Se il primo farmaco è inefficace aggiungerne un secondo, di un’altra • • classe: effetto aggiuntivo Scegliere il secondo fra quelli di 1° scelta, di solito preferendo un diuretico (in commercio esistono molte associazioni) Se la risposta terapeutica è insoddisfacente considerare: – compliance del paziente – stile di vita del paziente – uso di farmaci antagonisti – eccessiva ritenzione di fluidi – ipertensione secondaria A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica CARDIOPATIA ISCHEMICA La cardiopatia ischemica è la causa principale di morbilità e di mortalità nel mondo occidentale Malattia arteriosa coronarica: • Angina cronica stabile • Sindromi coronariche acute – Angina instabile – Infarto miocardico senza sopraslivellamento ST – Infarto miocardico con sopraslivellamento ST • Insufficienza cardiaca • Morte improvvisa • Ischemia silente A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Prevenzione primaria • Identificazione e correzione dei fattori di rischio – Fumo – Diabete mellito – Iperdislipidemia – Ipertensione arteriosa – Obesità – Terapia sostitutiva con estrogeni: da evitare nella donna in menopausa che ha avuto infarto – Iperomocisteinemia • Aspirina – Riduce l’incidenza di eventi cardiaci – Da utilizzare per la prevenzione soprattutto nei pazienti con fattori di rischio multipli A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Angina stabile • Sintomatologia da sforzo o da stress, che scompare col riposo • Indagini diagnostiche – ECG, ECG da sforzo – Scintigrafia miocardica da stress (sforzo, adenosina, dipiridamolo) – Ecocardiografia da sforzo e da stress – TC spirale multislice (16-64) – Angiografia Terapia • Identificazione e correzione dei fattori di rischio • Aspirina (negli allergici clopidogrel) • β-bloccanti – Riducono il consumo miocardico di O2 diminuendo frequenza cardiaca, PA e contrattilità miocardica; riducono mortalità nei pazienti con storia di infarto – Più utilizzati i β1-selettivi (metoprololo e atenololo) a dosi che determinano una frequenza cardiaca di 50-60/min a riposo e 90100/min dopo sforzo – Controindicati in pazienti con BPCO e/o marcata bradicardia A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • Nitrati Meccanismo d’azione: - Effetto antianginoso consiste nell’aumento della capacitanza venosa che riduce il volume e la pressione ventricolare e migliora la perfusione subendocardica; questo effetto è aumentato dalla vasodilatazione coronarica, dal miglioramento del flusso collaterale e dalla riduzione del postcarico - Nitroglicerina sublinguale (0.3-0.6 mg) o spray: picco d’azione 2 min, durata 30 min. Da assumere non appena si avverte angina pectoris o prima di attività a rischio - Nitrati a lunga durata d’azione: isosorbide-5-mononitrato, isosorbide dinitrato. Indicati nel trattamento a lungo termine dell’angina refrattaria al β-bloccante - Nitroglicerina transdermica: applicare per 12-14 ore al giorno Effetti collaterali: cefalea, vampate, ipotensione. “Tolleranza da nitrati”: Questo fenomeno si può verificare con tutti i tipi di preparazioni per cui è importante lasciare, nell’arco delle 24 ore, un intervallo libero da nitrati A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • Calcio antagonisti • – Effetto antianginoso dovuto a vasodilatazione coronarica diretta e a riduzione delle resistenze vascolari periferiche – Essendo potenti vasodilatatori sono particolarmente indicati nel vasospasmo coronarico (angina di Prinzmetal) – Hanno potenziale effetto inotropo negativo, ma la funzione cardiaca è di solito preservata per la riduzione del postcarico – Sono indicati nell’angina stabile e instabile e sono di scelta nei pazienti che non tollerano β-bloccanti e nitrati • Nifedipina: sconsigliata nell’angina instabile a meno che non si somministri assieme a β-bloccante • Diltiazem: minori effetti inotropi negativi • Verapamil: ha marcato effetto inotropo negativo, usare con cautela in associazione a β-bloccanti • Amlodipina, felodipina, nicardipina: non riportati bradicardia e blocco AV Terapia della iperdislipidemia – Statine A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • Rivascolarizzazione – Interventi coronarici percutanei • Angioplastica con palloncino (PTCA) • Stent intracoronarico – By-pass aortocoronarico – Sottoporre a coronarografia e a valutazione della funzione ventricolare sn i pazienti con angina refrattaria o test da sforzo positivo – Farmaci da utilizzare: • • • Aspirina idefinitamente Clopidogrel per 30 giorni dopo stent Eparina durante procedura percutanea A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Angina instabile e infarto miocardico senza sopraslivellamento ST • Sindrome caratterizzata da angina recente (da meno di 2 mesi, con episodi frequenti 3 o più al giorno), angina a riposo o da minimo sforzo, angina ingravescente • Rischio di progressione a infarto miocardico • Generalmente ECG alterato: sottoslivellamento ST, inversione intermittente delle T • Nell’infarto aumento enzimi di citonecrosi: troponina, CPK-MB Terapia • Aspirina – 100-325 mg/dì • Clopidogrel, ticlopidina – Clopidogrel 75 mg/dì • Eparine a basso peso molecolare – Es. enoxaparina 1 mg/kg s.c. due volte al giorno • Inibitori del recettore glicoproteico (GP) IIb/IIIa piastrinico: abciximab A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • Terapia antianginosa – Nitroglicerina e.v. per 24 ore poi nitrati a lunga durata per os – β-bloccante, se non controindicazioni – Verapamil o diltiazem: seconda scelta – Farmaci ipolipemizzanti: statine • Analgesici – Nel dolore refrattario a terapia medica aggressiva: solfato di morfina • Rivascolarizzazione – Precoce coronarografia consente stratificazione del rischio basata sull’anatomia coronarica ed eventuale rivascolarizzazione A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Infarto miocardico con sopraslivellamento ST – Infarto miocardico acuto – IMA • Mortalità 33%, di cui la metà entro un’ora dall’esordio dei sintomi • Mortalità ridotta da rapida ospedalizzazione e da idoneo trattamento • Diagnosi: • • – clinica (anamnesi + sintomatologia) – alterazioni ECG (ischemia, necrosi: monitoraggio) – aumento enzimi di miocardiocitonecrosi (valutazioni ripetute) Ecocardiografia con Doppler: per valutazione funzionale Coronarografia A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Terapia • Identificare pazienti per terapia riperfusionale • Alleviare il dolore ischemico • Riconoscere e trattare le complicanze potenzialmente fatali: aritmie, ipotensione, edema polmonare • Misure generali • • – Riposo a letto – Incannulazione vena periferica – Prelievo per enzimi, emogramma, Na, K, Mg, colesterolo – Monitoraggio continuo ECG, segni vitali, saturazione O2 Antiaggreganti piastrinici – Aspirina 160-325 mg Anticoagulanti – Eparina e.v. 60-80 U/kg in bolo poi 14 U/kg/ora – Eparina a basso peso molecolare s.c. – Attenzione se si somministra streptochinasi !! A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • β-bloccanti – Riducono l’ischemia miocardica e possono limitare l’estensione dell’infarto – Evitarli se segni di edema polmonare, FC <60, PA <90, PR >250 msec, BAV avanzato, BPCO, severa vasculopatia periferica – Metoprololo e.v. 5 mg in bolo ripetibile tre volte ogni 5 min poi 50 mg per os ogni 6-12 ore • Nitroderivati – Nitroglicerina e.v. 10 μg/min – Aggiustamento della dose mediante monitoraggio FC e PA • Trattamento analgesico – Solfato di morfina 2-4 mg e.v. ripetibile fino a controllo del dolore o a comparsa di effetti collaterali – Riduce catecolamine circolanti e consumo miocardico di O2 • Sedazione – Benzodiazepine • Ossigenoterapia – 2-4 l/min mediante cannula nasale • Soluzione “ripolarizzante” – Sodi-Pallares: Glucosata + insulina + KCl A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica • Riperfusione coronarica acuta – 90% dei pazienti con IMA hanno un’occlusione trombotica completa della arteria correlata all’infarto – Riduce mortalità a 6 mesi Terapia fibrinolitica: entro 3-4 ore – – – – Vasta disponibilità e rapida somministrazione Rischio di emorragia intracranica (0.7-0.9%) Determina lisi del trombo nel 60-90%, normalizzazione del flusso nel 30-60% Controindicazioni assolute: emorragie in atto, procedure chirurgiche recenti, traumi severi recenti, ictus, gravidanza, sospetta dissecazione aortica – Scegliere sulla base di costi, efficacia, facilità somministrazione Streptochinasi e.v. – Induce stato fibrinolitico generalizzato – Dà ipotensione nel 10% Alteplase e.v. – Attivatore tissutale del plasminogeno ricombinante: è tromboselettivo e non causa reazioni allergiche o ipotensione Reteplase Tenecteplase A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica PTCA primaria – Determina riperfusione meccanica di una occlusione trombotica coronarica con ripristino del flusso nel 95% – Tempi più lunghi di esecuzione e non è disponibile in tutti gli ospedali Terapie aggiuntive alla PTCA – – – – Aspirina Eparina per 24-48 ore Stent intracoronarici Contropulsazione aortica con pallone • By-pass aortocoronarico in emergenza – Nei pazienti nei quali PTCA è fallita – Nei pazienti con complicanze meccaniche dell’IMA A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Principali complicanze dell’infarto miocardico • Aritmie – Sopraventricolari – Ventricolari – BAV • Shock cardiogeno • Edema polmonare acuto • Ipertensione • Pericardite • Rottura del setto interventricolare • Rottura di una corda tendinea • Aneurisma del ventricolo sn • Embolie periferiche • Embolia polmonare A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Cardiopatia ischemica Terapia successiva all’IMA • Progressiva ripresa dell’attività motoria • Controllo della dieta e dell’alvo • Sedazione leggera • Antiaggreganti – Aspirina, clopidrogel • Anticoagulanti – Eparina in trattati con trombolitici o PTCA • ACE inibitori – Riducono mortalità a breve termine se iniziati entro 24 ore – Captopril o ramipril – Attenzione all’ipotensione • β-bloccanti – Per prevenzione secondaria • Nitrati – Molti consigliano di continuare terapia transdermica o orale nei pazienti con infarto esteso o in pazienti con infarto complicato da insufficienza cardiaca o ischemia ricorrente A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco SCOMPENSO CARDIACO – INSUFFICIENZA CARDIACA • Incapacità del cuore a mantenere una gittata cardiaca adeguata a • soddisfare le richieste metaboliche dell’organismo Morbilità e mortalità elevata • Cause determinanti: – Insufficienza miocardica: difetto della capacità contrattile per cardiomiopatie, cardiopatia ipertensiva, cardiopatia ischemica, valvulopatie – Alterazione del pre-carico: condizione di inadeguato o impedito riempimento ventricolare, per stenosi mitralica o tricuspidalica, pericardite essudativa, ... – Alterazione del post-carico: sovraccarico di lavoro cardiaco, per insufficienza aortica, crisi ipertensive acute, ... • Cause precipitanti: – Infezioni, anemia, aritmie, abusi fisici o dietetici, stress emotivi, embolia polmonare, ipertiroidismo, farmaci e agenti inotropi negativi (antiaritmici, alcool) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco • Patogenesi – Alterazione della contrattilità miocardica: disfunzione sistolica – Alterato rilasciamento e riempimento ventricolare con normale funzione contrattile: disfunzione diastolica – Disfunzione sisto-diastolica • Fisiopatologia – Bassa gittata cardiaca con conseguente • ipoperfusione degli organi • inadeguata ossigenazione dei tessuti – Congestione venosa polmonare – Congestione venosa sistemica – Meccanismi compensatori: • ipertrofia e dilatazione del ventricolo sn • aumento delle resistenze vascolari sistemiche secondario all’iperattività simpatica e ad elevati livelli di catecolamine • attivazione del sistema renina-angiotensina e della vasopressina (ormone antidiuretico) con conseguente vasocostrizione arteriosa e venosa A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Forme di insufficienza cardiaca: – Insufficienza cardiaca sistolica (manifestazioni cliniche: astenia, ipoperfusione periferica) e diastolica (sintomi secondari all'aumento della pressione di riempimento) – Insufficienza cardiaca ad alta portata (soprattutto nei pazienti scompensati affetti da ipertiroidismo, anemia, fistola artero-venosa, beri-beri, malattia di Paget, stato di gravidanza) e bassa portata (soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca secondaria a cardiopatia ischemica, ipertensione, miocardiopatia dilatativa, malattie valvolari e pericardiche) – Insufficienza cardiaca acuta e cronica – Insufficienza cardiaca destra (quando il processo patologico interessa primitivamente il ventricolo destro: sono più evidenti i sintomi da ipertensione venosa sistemica come edema ed epatomegalia congestizia) e sinistra (quando è presente sovraccarico meccanico del ventricolo sinistro o depressione muscolare dello stesso con sintomi quali dispnea e ortopnea) – Insufficienza cardiaca anterograda (per un inadeguato svuotamento del ventricolo sinistro nel sistema arterioso) e retrogada (uno dei due ventricoli non è in grado di espellere in modo normale il suo contenuto o di riempirsi adeguatamente) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Manifestazioni cliniche di insufficienza cardiaca • Scompenso cardiaco prevalentemente sinistro: edema polmonare acuto • • – Dispnea ingravescente con ortopnea – Ascoltazione polmonare: rantoli a marea montante – Rx torace: cardiomegalia, ridistribuzione vascolare del flusso con segni di trasudazione, strie di Kerley, versamento pleurico Scompenso cardiaco prevalentemente destro: – Edema periferico – Turgore delle giugulari – Epatomegalia dolente Scompenso cardiaco congestizio (sinistro e destro) – Segni e sintomi dello scompenso cardiaco sinistro e del destro A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco • Approccio al paziente – Identificazione della causa e dei fattori precipitanti – Valutazione dei parametri clinici: segni vitali, peso, volume urinario – Esame obiettivo – Indagini diagnostiche di 1° livello (rx torace, ECG, PA, emogasanalisi, esami laboratoristici), altre indagini sulla base del quadro clinico • Obiettivi della terapia – Ridurre il lavoro cardiaco – Contrastare gli effetti del sistema neuro-ormonale – Aumentare la contrattilità miocardica – Ridurre il volume circolante (nei pazienti con sovraccarico di volume) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Principi generali del trattamento: • Non farmacologici: • Mettere il paziente a riposo • Restrizione di liquidi e Na • Ossigenoterapia • Farmacologici: – – – – – – Vasodilatazione Controllo della ritenzione di Na e liquidi β-bloccanti Supporto inotropo della funzione del ventricolo sn depressa Diuretici vanno riservati ai pazienti con sovraccarico di volume Ridurre i farmaci con effetto inotropo negativo (β-bloccanti, verapamil, diltiazem) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Vasodilatazione – Farmaci con proprietà vasodilatatrici arteriose (in assenza di ostacoli al deflusso dal ventricolo sn) riducono il postcarico riducendo le resistenze vascolari sistemiche, determinando un aumento della gittata cardiaca, una riduzione delle pressioni di riempimento ventricolari e una riduzione dello stress di parete miocardico – Farmaci con proprietà venodilatatrici riducono il precarico e le pressioni di riempimento ventricolare – Beneficiano di riduzione del postacarico con vasodilatatori arteriosi: • scompenso cardiaco grave con elevate resistenze vascolari periferiche • scompenso cardiaco con associata ipertensione arteriosa • pazienti con insufficienza valvolare – Volume intravascolare e precarico condizionano efficacia e tossicità della terapia vasodilatatrice – Vasodilatatori arteriosi e venosi possono determinare ipotensione, insufficienza renale prerenale – Utilizzare i vasodilatatori con cautela nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica (gittata cardiaca fissa) o con cardiomiopatia restrittiva (predominante disfunzione diastolica) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Vasodilatatori orali • Da utilizzare nel paziente con scompenso cardiaco cronico e alla sospensione della terapia parenterale • Utilizzare farmaci con breve emivita ACE inibitori (captopril, enalapril, ramipril, fosinopril, ecc) • Riducono la vasocostrizione, l’ipoperfusione degli organi vitali, l’iponatriemia, • • • • • • • l’ipokaliemia, la ritenzione di liquidi secondaria all’attivazione del sistema reninaangiotensina Riducono le pressione di riempimento ventricolare e le resistenze ventricolari sistemiche Aumentano la gittata cardiaca con scarsa variazione della PA e della frequenza cardiaca Migliorano la sopravvivenza Possono determinare ipotensione e insufficienza renale, se ridotto precarico Possono determinare insufficienza renale acuta, se stenosi bilaterale dell’arteria renale Controllare periodicamente funzione renale (ed eventualmente aggiustare il dosaggio) Associare con cautela risparmiatori di K A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Antagonisti dei recettori dell’angiotensina II (irbesartan, losartan, valsartan) • Inibiscono il sistema renina-angiotensina attraverso un blocco specifico dei recettori dell’angiotensina II • Da considerare nei pazienti che non tollerano ACE-inibitori Nitrati (nitroglicerina, isosorbide dinitrato, isosorbide-5-mononitrato) • Sono prevalentemente venodilatatori e contribuiscono ad alleviare i sintomi della congestione venosa e polmonare • Riducono le pressioni di riempimento ventricolare e dilatano le arterie coronarie con conseguente riduzione dell’ischemia miocardica • Possono causare ipotensione nei pazienti con ridotto precarico A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Idralazina • Agisce sul muscolo liscio arterioso producendo vasodilatazione e riducendo il postcarico • Utile nello scompenso da insufficienza valvolare • Usare con cautela nella cardiopatia ischemica in quanto può dare tachicardia riflessa e aumento del consumo di O2 A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Vasodilatatori parenterali Da utilizzare nel paziente con scompenso cardiaco grave Posologia guidata dal monitoraggio dei parametri emodinamici Iniziare a basse dosi e, prima di sospendere, ridurre gradatamente • Nitroglicerina • • • Potente vasodilatatore, prevalentemente venoso Riduce congestione venosa polmonare e sistemica E’ un efficace vasodilatatore coronarico per cui è il farmaco preferito nello scompenso cardiaco in corso di infarto miocardico o angina instabile • Nitroprussiato di sodio • • • • Potente vasodilatatore, prevalentemente arterioso Riduce postcarico E’ efficace nei pazienti con ipertensione arteriosa e con grave insufficienza valvolare Usare con grande cautela nei pazienti con ischemia miocardica • Enalaprilato • Metabolita dell’enalapril, utilizzabile e.v., ad azione rapida A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Antagonisti dei recettori β-adrenergici (β-bloccanti) Bloccano gli effetti cardiaci della stimolazione adrenergica cronica che comprendono la tossicità diretta sui miociti e la down-regulation dei β-recettori adrenergici Effetti benefici su stato funzionale e sopravvivenza Dovrebbero essere aggiunti alla terapia vasodilatatrice e diuretica nel paziente con quadro clinico di insufficienza cardiaca stabilizzata Iniziare con basse dosi controllando PA e FC • Metoprololo • β1 selettivo • Migliora sopravvivenza e stato funzionale in pazienti con cardiopatia sia ischemica che non ischemica • Iniziare con 12.5-25 mg/dì per os (in due somministrazioni o in una se si utilizza prodotto a lento rilascio) • Bisoprololo • β1 selettivo • Carvedilolo • Antagonista non selettivo β1 β2 e α A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Calcio antagonisti Rilasciano direttamente la muscolatura vascolare liscia e inibiscono l’ingresso di Ca nelle cellule miocardiche Hanno effetto benefico sul rilasciamento diastolico e sono utili nel trattamento della cardiopatia ischemica Ricordare che effetto benefico vasodilatatorio è controbilanciato da proprietà inotrope negative (diltiazem, verapamil) Glicosidi digitalici Aumentano contrattilità miocardica Necessario attento monitoraggio dei livelli sierici Carico può essere affettuato per os o e.v. Terapia di mantenimento è influenzata da età, peso, funzione renale Principale indicazione di impiego: FA (fibrillazione atriale) per ridurre la risposta ventricolare Controindicati in BAV (blocchi atrio-ventricolari) Ipokaliemia e ipossiemia accentuano tossicità della digitale Segni di intossicazione: BAV, aritmie, sintomi gastrointestinali e neuropsichici A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Diuretici In associazione alla restrizione di Na e liquidi Non determinare una eliminazione di liquidi troppo rapida, per evitare una deplezione di volume intravascolare Controllare funzione renale ed elettroliti • Diuretici dell’ansa (furosemide, torasemide, acido etacrinico) • Da utilizzare nei pazienti in cui si desidera diuresi significativa e nei pazienti con ridotta funzione renale • Furosemide riduce acutamente il precarico determinando, se somministrata e.v., vasodilatazione diretta: utile in scompenso cardiaco grave, in edema polmonare acuto • Diuretici tiazidici (idroclorotiazide, clortalidone) • Nei pazienti con funzione renale normale in cui si desidera solo lieve incremento della diuresi • Risparmiatori di potassio (antialdosteronici: spironolattone) • • • Da soli non realizzano un effetto diuretico potente Spironolattone a basso dosaggio migliora la sopravvivenza Rischio iperkaliemia, accentuato dall’uso concomitante di ACE-inibitori o FANS e dalla presenza di insufficienza renale A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Agenti inotropi • Farmaci simpaticomimetici Effetti, sia benefici che avversi, determinati da stimolazione dei recettori miocardici β-adrenergici Principale effetto collaterale: effetto aritmogeno Necessità di attento monitoraggio emodinamico ed ECG • Dopamina • • Effetto inotropo positivo si realizza a dosi di 2-8 μg/kg/min e.v. ed è secondario alla stimolazione dei recettori β1-adrenergici [dose di 1-3 μg/kg/min determina vasodilatazione renale e mesenterica; dose di 7-10 μg/kg/min determina stimolazione recettori α-adrenergici con conseguente vasocostrizione periferica che può essere deleteria in pazienti con insufficienza cardiaca] Da utilizzare prevalentemente per la stabilizzazione dei pazienti ipotesi • Dobutamina • • Analogo sintetico della dopamina che stimola selettivamente i recettori β1adrenergici (poco i β2 e α) Iniziare 1-2 μg/kg/min ed aumentare progressivamente fino ad effetto emodinamico desiderato (è meno tachicardizzante) A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Inibitori della fosfodiesterasi Aumentano la contrattilità miocardica e producono vasodilatazione, aumentando l’adenosin-monofosfato ciclico intracellulare • Amrinone • Indicato nel trattamento a breve termine dello scompenso cardiaco refrattario • Ha effetti favorevoli simili alla dobutamina, ma ha maggiore effetto vasodilatatore • Iniziare con bolo e.v. di 750 μg/kg in 2-3 min seguito da infusione continua di 2.5-10 μg/kg/min • Principali effetti collaterali: aritmie atriali e ventricolari, trombocitopenia A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Schema di trattamento dell’edema polmonare acuto • Edema polmonare acuto con pressione arteriosa normale o alta, gittata cardiaca normale o bassa, ipoperfusione sistemica: – Il paziente va posto in posizione seduta – Solfato di morfina 2.5mg e.v. ripetibile: riduce l'ansia e dilata le vene polmonari e sistemiche – Furosemide (iniziare con 20-40 mg e.v.) potente venodilatatore, riduce la congestione polmonare dopo pochi minuti dalla somministrazione e.v., prima che inizi la sua azione diuretica (salasso bianco) – Nitroglicerina e.v.:potente venodilatatore (riduce il ritorno venoso) • Edema polmonare acuto con ipotensione arteriosa sistemica moderata (sistolica 70-100 mmHg), gittata cardiaca normale o bassa, ipoperfusione periferica presente: – Dobutamina per migliorare la contrattilità miocardica. Dosaggio iniziale 23μg/Kg/min – Nitroglicerina o nitroprussiato e.v. se la pressione arteriosa è > 100mmHg. • Edema polmonare acuto con ipotensione arteriosa spiccata (sistolica<70), funzione cardiaca depressa, ipoperfusione sistemica importante – Dopamina (4-5 μg/Kg/min) per la sua azione inotropa positiva associata a quella vasopressoria α1-agonista. Se non si ottengono valori pressori superiori o uguali a 80 mmHg si può associare Noradrenalina in infusione continua A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco CPAP - Maschera a pressione positiva continua delle vie aeree Consiste nell’applicazione di una pressione superiore a quella atmosferica alle vie aeree di un paziente in respiro spontaneo durante tutto il ciclo respiratorio Viene applicata tramite una maschera facciale a tenuta, collegata a una valvola limitatrice di pressione Il paziente deve essere vigile e collaborante Inizialmente si applica una pressione CPAP di 5 cm H2O monitorando la PaO2 e la SaO2; se PaO2 rimane <60 mmHg (SaO2 <90%) incrementare fino a 10-15 cm H2O (cautela in paziente con BPCO, ipercapnia, ipotensione severa) Gli obiettivi sono l’aumento della PaO2 e la riduzione del lavoro dei muscoli respiratori, entrambi conseguiti attraverso il “reclutamento” di unità polmonari collassate o ripiene di liquido A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco CPAP - Maschera a pressione positiva continua delle vie aeree A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Schema di trattamento nello scompenso cardiaco cronico • Ricerca ed eventuale rimozione delle cause (es. valvulopatie, • • • • • • tireotossicosi, fistole artero-venose, ecc) Riposo, attività fisica controllata Dieta iposodica ACE-inibitori β-bloccanti a basse dosi: es. metoprololo 50 mg due volte al giorno Diuretici: spironolattone a basse dosi (25-50 mg/dì) + furosemide Aspirina • Amlodipina (calcio-antagonista): in associazione ai precedenti se si • • • • associa angina e/o ipertensione Nitroderivati: in associazione se si associa angina Dicumarolici: se fibrillazione atriale, frazione di eiezione <30%, trombi intracardiaci Digitale: se fibrillazione atriale ad alta risposta ventricolare Antiaritmici: se necessari A.A. 2006/07 Terapia Medica – Malattie cardiocardio-vascolari – Scompenso cardiaco Supporto circolatorio Da prendere in considerazione nei pazienti in cui la terapia farmacologica ha fallito, nei pazienti con disfunzione cardiaca transitoria, nei pazienti in attesa di procedura definitiva • Contropulsatore intraortico con palloncino • Dispositivi di assistenza ventricolare Trapianto cardiaco In pazienti selezionati (<65 anni) con malattia cardiaca grave allo stato terminale (NYHA III-IV), refrattaria alla terapia medica, e per la quale non vi siano altre opzioni terapeutiche A.A. 2006/07